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Viaggi in treno nel 2023: le novità che ci attendono

Dopo aver dovuto lasciare il passo alla comodità e alla velocità dell’aereo, negli ultimi anni il treno ha riconquistato i turisti con il suo fascino senza tempo. D’altro canto, ormai sono numerosi gli studi che hanno dimostrato come viaggiare in treno sia decisamente più sostenibile rispetto all’aereo, un’ottima idea per chi vuole ridurre la propria impronta di carbonio senza rinunciare ad andare alla scoperta del mondo. Per il 2023, ci sono molte novità in arrivo sul fronte ferroviario: ecco le più interessanti in tutta Europa.

Viaggiare in treno, le novità in Italia

Proprio mentre il nostro Paese si prepara per il debutto dell’Orient Express – La Dolce Vita, con convogli d’epoca extra lusso che ci condurranno tra i più suggestivi paesaggi italiani, sono molti altri gli itinerari che rappresentano una vera novità per gli amanti dei viaggi in treno. È il caso di Nightjet, azienda ferroviaria austriaca che per prima ha lanciato i viaggi notturni europei.

Forte delle sue numerose tratte che attraversano il centro Europa, ora ha implementato la sua offerta portando i passeggeri alla scoperta di uno dei panorami più belli d’Italia: quello delle Cinque Terre. Il treno, in partenza da Monaco di Baviera e da Vienna, percorre la Riviera Ligure e dal 2023 si allunga sino a La Spezia e a Genova – da qui, si può proseguire anche per Nizza.

Sempre la stessa compagnia ha in ballo un’altra tratta interessante, che dovrebbe collegare Zurigo a Roma. Il progetto, per il momento, sembra però essere in stallo – stando a quanto annunciato ormai quasi tre anni fa, il debutto della nuova linea sarebbe stato previsto per l’inverno 2022. Tornando invece indietro alle ultime novità che hanno già preso il via, merita menzione il treno Frecciarossa che collega Milano a Parigi, offrendo una soluzione rapida per chi vuole raggiungere la capitale francese.

Le novità europee per i viaggi in treno

Guardando oltre i confini italiani, ci sono molte novità in arrivo nel 2023. Partiamo ancora una volta dai treni notturni: Nightjet è pronta a lanciare convogli di ultima generazione (con servizi quali wifi gratuito e scompartimenti privati con docce) sulla sua rotta Vienna-Parigi. Mentre European Sleeper sta per inaugurare il suo primo itinerario in assoluto. Il 25 maggio 2023, la compagnia debutterà sulla tratta Bruxelles-Berlino, passando per Amsterdam. E si ipotizza già di allungare fino a Dresda e Praga.

Per gli amanti della neve, la novità dell’inverno è lo Ski Express di TUI, compagnia di trasporti tedesca: si tratta di un collegamento settimanale, in servizio dal 23 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, che parte da Amsterdam e Utrecht per raggiungere le Alpi Austriache. L’itinerario prevede come mete il Tirolo e il Salisburghese, per collegare le principali località sciistiche dell’Austria.

La Spagna ha grandi sorprese per i viaggiatori. Si parte dal nuovo itinerario di Ouigo, lanciato solo qualche mese fa: la tratta Madrid-Valencia. Nel corso del 2023, la compagnia prevede di allungare la rotta sino ad Alicante e di estendere il proprio servizio per raggiungere la Costa del Sol, passando per Cordoba, Siviglia e Malaga. È invece attraverso Renfe che presto la Spagna sarà più connessa alla Francia: sono infatti in partenza due nuove tratte, una tra Madrid e Marsiglia e l’altra tra Barcellona e Lione.

Un’altra novità interessante arriva da Trenitalia, che opera anche oltre confine. Probabilmente entro il 2024 vedrà la luce un nuovo collegamento ferroviario Frecciarossa tra Parigi e Madrid. E c’è già l’ipotesi di ampliare l’offerta collegando la Spagna con l’Italia. Sempre entro la fine del 2024, dovrebbe debuttare il nuovo itinerario a bordo del TGV, che unisce Parigi a Berlino.

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È ancora lui (e italiano) uno dei migliori aeroporti al mondo

Un anno fa, tornavamo pian piano a viaggiare: dopo le lunghissime e severe restrizioni per il Covid, il settore turistico ha finalmente visto la luce in fondo al tunnel. Certo, le preoccupazioni non sono ancora finite e ci vorrà del tempo per tornare ai numeri pre-pandemia, ma sono già tantissimi i turisti che hanno ricominciato ad esplorare il mondo. Ora è tempo di tirare le somme: quali sono i migliori aeroporti in merito alla qualità nei servizi ai passeggeri? Anche quest’anno, c’è uno scalo italiano che svetta tra i principali a livello internazionale.

L’aeroporto di Fiumicino è tra i migliori al mondo

La scorsa estate, gli annuali Best Airport Awards hanno premiato due aeroporti italiani tra i migliori in tutta Europa: stiamo parlando di Torino Caselle e di Roma Fiumicino. Quest’ultimo è uno dei principali scali del nostro Paese, che ha ottenuto il primo posto in classifica per ben cinque anni consecutivi. Ma l’impegno nel fornire sempre un servizio di alta qualità ai passeggeri non è certo venuto meno negli ultimi mesi. Dopo attente analisi condotte nel corso di tutto il 2022, la società di ricerca britannica Skytrax (che si occupa da anni di valutare gli aeroporti e le compagnie aeree) ha deciso di tributare 5 stelle al “Leonardo Da Vinci”.

L’indagine, che ha preso in considerazione i servizi e le strutture dei terminal, ha riconosciuto all’aeroporto romano “standard eccellenti nella qualità del servizio erogato ai passeggeri e nell’attività del personale”. Merito di un’attenzione e una cura nel mantenere alti gli standard anche di fronte a situazioni particolarmente complicate, come si sono verificate nei mesi scorsi a causa della ripresa del turismo. Ottenere 5 stelle non è facile, e questo incredibile traguardo permette all’aeroporto di Fiumicino di affiancarsi ad una ristretta élite di scali internazionali d’eccellenza che include Seoul, Singapore, Tokyo e Monaco.

“Questo riconoscimento dimostra ancora una volta la determinazione dell’azienda per la effettiva realizzazione dell’aeroporto del futuro con massimo ricorso all’innovazione e nuove tecnologie, ulteriore affidabilità, sicurezza e tanto comfort e servizi a valore aggiunto per i nostri passeggeri, oltre che attenzione all’ambiente e al nostro territorio” – ha affermato Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, confermando l’impegno a mantenere questi standard qualitativi anche nei prossimi anni.

Fiumicino, le novità in arrivo

Ci sono in effetti diverse interessanti novità in arrivo, per i passeggeri che viaggiano da/per Fiumicino. La pandemia e la lenta ripresa non hanno fermato gli investimenti nello sviluppo dell’aeroporto: nel giro di poco tempo, è stata aperta una nuova area di imbarco A (per una capacità ulteriore di 6 milioni di passeggeri), sono state inaugurate nuove zone dedicate ai controlli di sicurezza e all’immigrazione ed è stato ampliato lo spazio destinato all’offerta commerciale, con rinnovate aree per lo shopping e la ristorazione.

Ora si guarda al futuro. È prevista l’introduzione di nuovi servizi di assistenza per i passeggeri, con particolare riferimento al Terminal 3 e alla zona dedicata al ritiro bagagli (che è stata recentemente rinnovata). Inoltre, dopo una lunga opera di rifacimento che ha permesso di ristrutturare l’intera area, sta per riaprire il molo B del Terminal 1: la data prevista di fine lavori è fissata per la primavera.

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Febbraio, occhi sul cielo: arriva la cometa tra le stelle d’inverno

Con l’arrivo del mese di febbraio, ancora una volta, ci prepariamo ad assistere a uno spettacolo meraviglioso che si perpetua sopra le nostre teste quando il sole lascia spazio al crepuscolo. Protagoniste assolute delle prossime settimane sono le stelle d’inverno, ancora più luminose e brillanti che mai grazie alla presenza della cometa C/2022 E3 ZTF.

Sarà proprio la cometa di Neanderthal, ribattezzata così dagli esperti per via del suo ultimo avvistamento che risale proprio all’uomo di Neanderthal, a inaugurare il fitto calendario di eventi che si susseguiranno sopra le nostre teste nelle prossime settimane.

Ancora una volta, il cielo si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo incredibile, destinato a farci sognare a occhi aperti. Mettetevi comodi, lo show sta per iniziare.

La cometa tra le stelle d’inverno

Scoperta lo scorso marzo dagli astronomi dell’osservatorio di Monte Palomar, la cometa C/2022 E3 ZTF è, con tutta probabilità, il corpo celeste più atteso degli ultimi anni. Il motivo è facilmente intuibile: l’ultima volta che ha fatto capolino nel nostro cielo risale al periodo paleolitico medio, e quindi a oltre 200000 anni fa.

Sarà proprio lei, la cometa di Neanderthal a dare il benvenuto a febbraio, palesandosi sopra le nostre teste proprio il primo giorno del mese. Il 1° febbraio, infatti, C/2022 E3 ZTF si troverà a una distanza di soli 42 milioni dalla Terra. Se vi sembrano tanti, non vi sbagliate, ma vi basta sapere che questa distanza vi permetterà di ammirare la cometa anche a occhio nudo.

Volgete lo sguardo verso il cielo, in prossimità della Stella Polare, nella costellazione dell’Orsa Minore o Piccolo Carro, e godetevi lo spettacolo. Il consiglio, come sempre, è quello di raggiungere luoghi privi di inquinamento luminoso per avere una visuale nitida e completa del paesaggio notturno. Se volete ammirare da vicino la cometa, e non perdervi la sua scintillante coda, allora munitevi di binocolo o telescopio.

Occhi sul cielo: gli eventi del mese di febbraio

Come abbiamo anticipato, la cometa di Neanderthal è la protagonista assoluta di questo mese. Oltre a mostrarsi il 1° febbraio, infatti, sarà ben visibile anche l’11 del mese, proprio nei pressi del Pianeta Rosso. Ma non sarà l’unica a dare spettacolo nelle prossime settimane.

Questo mese, infatti, sarà possibile ammirare l’Alfa Geminorum, una stella doppia più brillante e luminosa che mai. Per poterla individuare, però, consigliamo di munirsi di un telescopio e di puntarlo direttamente sulla costellazione dei Gemelli.

Non sarà l’unico corpo celeste che illuminerà le nostre serate: a febbraio, infatti, il cielo sarà dominato dalle grandi costellazioni invernali. Quella più scintillante è Orione, con le sue tre stelle allineate. Sopra di questa, invece, troviamo la costellazione del Toro, proprio dove spicca la stella rossa Aldebaran, una delle più luminose del cielo.

Anche i pianeti si ritagliano uno spazio nel calendario degli eventi del cielo di febbraio, per stupirci e incantarci con le loro danze e i loro avvicinamenti. L’appuntamento più atteso è previsto il 22 del mese, sera in cui Venere e Luna, accompagnate da Giove, saranno più vicine che mai, regalandoci uno spettacolo affascinante e suggestivo ben visibile subito dopo il tramonto.

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Scoperta la mummia più vecchia di sempre

È di poche ore fa, la straordinaria notizia arrivata direttamente dall’Egitto, e più precisamente dalla celebre zona archeologica di Saqqara. Una nuova scoperta è stata appena fatta dalla squadra del professor Zahi Hawass, ex ministro delle Antichità dell’Egitto e attualmente segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità Egizie. Un ritrovamento che ha dell’incredibile e che cambia, ancora una volta, la storia di questo bellissimo Paese.

La scoperta, infatti, riguarda un sarcofago, ritrovato in uno scavo profondo ben 15 metri e realizzato in calcare sigillato con la malta, all’interno del quale è stata rinvenuta la mummia di un uomo. Nulla di nuovo, certo, se non fosse che dalla decifrazione del nome trascritto sul sarcofago stesso, Hekashepes, così si doveva chiamare, la mummia risalirebbe a 4.300 anni fa. Datazione che pone le basi per considerare questo ritrovamento e la mummia stessa, come la più antica e completa, ricoperta con una foglia d’oro.

Una scoperta eccezionale

Un ritrovamento davvero eccezionale, avvenuto in un complesso tombale risalente tra la V e la VI dinastia (nel periodo compreso tra il 2.465 e il 2.152 a.C.) e che è stato fatto nei pressi della famosa piramide a gradoni di Djoser, nella necropoli patrimonio Unesco di Saqqara, un’area che dista circa 30 chilometri a Sud del Cairo.

Una scoperta che spicca per l’eccezionale conservazione della mummia stessa e che segna un traguardo importante per l’equipe che ha effettuato il ritrovamento. E che si unisce ad altre tombe rinvenute nel sito appartenute ad alti funzionari del tempo. Tra le altre, infatti, sono state ritrovate e riportate alla luce anche altre tombe, come quella di Khnumdjedef, appartenente alla casta sacerdotale e ispettore degli ufficiali e supervisori dei nobili durante gli anni di regno dell’ultimo faraone della V dinastia, Unas.

Ma anche la sepoltura di Meri, che secondo l’iscrizione rinvenuta era «custode dei segreti e assistente del grande conduttore del Palazzo». Oltre, poi, alla presenza di ben nove statue raffiguranti persone della servitù, quella di un uomo con sua moglie, vasi e manufatti.

La grande importanza di questo ritrovamento straordinario

Di fatto, quindi, il ritrovamento del corpo mummificato di Hekashepes dona un valore ancora maggiore alla già straordinaria campagna archeologica in corso e questo grazie al fatto che il complesso di tombe rinvenute, pur non appartenendo a faraoni, riconduce a persone che a quel tempo godevano di una certa importanza nella scala sociale. Ponendo delle solide basi per collegare la vita dei faraoni a quella delle persone che gli orbitavano intorno e con cui, con grande probabilità, erano soliti interagire.

Una scoperta che si unisce alle grandi rivelazioni di questo sito archeologico e che già nel 2020 si era reso protagonista di un ritrovamento di ben venti sarcofagi dipinti e databili a 2500 anni fa. E che fa ben sperare che questo sia un nuovo inizio o il continuo di un’onda favorevole di scoperte di un passato antico ma mai dimenticato. E di cui ci sono ancora tantissimi misteri e lati nascosti da scoprire e su cui fare chiarezza, per scrivere correttamente quella che è la storia di tutti noi.

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Non è vero che la crociera è solo per gli anziani: lo studio

C’è un po’ la convinzione generale che la crociera sia una tipologia di viaggio indicata soprattutto per gli anziani. La verità è che non è così: il settore delle crociere è in continuo fermento tanto che il numero di crocieristi è in costante aumento. Anzi, secondo un’analisi di Crocerissime, il primo sito italiano interamente dedicato al mondo delle crociere, nel 2023 salperanno per nuove avventure un milione di passeggeri italiani, di cui molti giovani. Scopriamo insieme cosa dice questa analisi nel dettaglio.

Cosa dice lo studio

Nell’anno appena terminato, e quindi nel 2022, i crocieristi sono stati circa 900.000, un numero che si avvicina molto al livello del 2019, l’anno precedente alla pandemia, quando 950.000 italiani si sono imbarcati per una crociera. Numeri che indicano un grande crescita del settore.

Secondo lo studio condotto dal portale dedicato a questo mondo, contrariamente a quanto si possa pensare, le crociere non sono un’esclusiva degli anziani: anzi, sette passeggeri italiani su dieci hanno meno di 50 anni e il 40% dei crocieristi ha meno di 35 anni. D’altra parte, solo il 10% ha più di 65 anni.

Per andare più nel dettaglio i crocieristi italiani si dividono in:

  • meno di 17 anni (23%);
  • tra i 18 e i 25 anni (6%);
  • tra i 26 e i 35 anni (11%;
  • tra i 36 e i 50 anni (39%);
  • tra i 51 e i 65 anni (21%);
  • oltre i 65 anni (10%).

Relativamente al genere, i dati sono molto simili: donne (51%), uomini (49%). A sorprendere particolarmente è che più di un terzo (34%) degli intervistati viaggia con i figli, mentre l’11% con gli amici. C’è da dire, però, che la maggior parte di coloro che scelgono la crociera lo fanno con il proprio partner (50%), e dall’altro lato solo il 5% viaggia da solo.

Porti di partenza e destinazioni richieste

L’analisi si è anche concentrata sui porti di partenza più gettonati e, secondo l’analisi, Genova è il più popolare per gli italiani, seguito da Civitavecchia e Bari, con Venezia e Napoli tra i primi cinque. Mentre per quanto riguarda gli itinerario più richiesti, la crociera nel Mediterraneo Occidentale sembra essere la più popolare tra i crocieristi, con il 53% delle ricerche. Seguono il Mediterranneo Orientale (33%), Nord Europa (4%), Dubai (4%) e Caraibi (3%).

Inoltre, quattro crocieristi italiani su dieci prenotano il loro viaggio più o meni un prima della partenza, mentre il 24% lo fa tra i due e i tre mesi prima e il 34% più di quattro mesi di salpare verso il mare. Per quanto riguarda la durata, la crociera di una settimana è la più gettonata, molto più delle crociere di 3-5 giorni o di quelle di 10 giorni. Considerando i mesi, i più popolari per le crociere sono stati maggio, giugno, luglio e agosto.

Per quanto riguarda i servizi offerti a bordo più richiesti dai passeggeri, spiccano al primo posto i pacchetti bevande incluse, sia ai pasti che durante il resto della permanenza a bordo, così come le mance incluse e le escursioni dai porti di scalo. Tra i servizi interni della nave, invece, le piscine riscaldate, la palestra e la spa.

Insomma, la verità è che le crociere, grazie agli splendidi itinerari e alla grande varietà di servizi offerti, sono perfette a qualsiasi eta.

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In volo verso l’aurora boreale: l’esperienza mozzafiato

C’è uno spettacolo che si perpetua nel mondo, in determinate regioni geografiche e in alcuni periodi dell’anno, e che incanta e ispira da tempi immemori. Stiamo parlando dell’aurora boreale, un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre che si palesa nel cielo notturno, e che lo illumina con colori brillanti e sfavillanti che lasciano senza fiato.

I viaggiatori lo sanno bene, poche cose sanno incantare come la vista delle luci dell’aurora boreale che attraversano il cielo e che illuminano le stelle e i pianeti. Non è un caso, infatti, che migliaia di avventurieri si mettono in viaggio verso i Paesi del nord proprio per ammirare quello che è, con tutta probabilità, uno degli spettacoli più affascinanti e incantati del nostro pianeta.

Ma c’è un altro modo, adesso, per ammirare questo show del cielo e che si traduce in un’esperienza unica e mozzafiato. Sì perché easyJet, compagnia aerea low cost, ha organizzato un volo verso l’aurora boreale. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per vivere questa inedita avventura.

Ammirare l’aurora boreale: l’esperienza a 9000 metri d’altezza

Nel mese di febbraio 2023, i viaggiatori di tutto il mondo potranno vivere l’esperienza più incredibile e magica della vita, quella che consente di ammirare l’aurora boreale in volo, a oltre 9000 metri d’altezza. L’annuncio di questa nuova ed entusiasmante rotta, ha fatto già il giro del mondo, raccogliendo consensi ed entusiasmo da parte di tutti gli avventurieri.

A offrire questo grandioso viaggio è easyJet che, grazie alla collaborazione con l’ente di beneficienza Aerobility, organizzerà nel mese di febbraio un volo a scopo benefico che porterà tutti i passeggeri a bordo alla scoperta della magia dell’aurora boreale.

A intrattenere gli ospiti, durante il viaggio, ci sarà un figura d’eccezione, si tratta del presentatore Pete Lawrence, volto di punta del programma della BBC “Sky at Night”. Non mancheranno interventi da parte di altri esperti che forniranno ai viaggiatori tutte le informazioni relative al fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre più incantato del mondo.

In volo verso l’aurora boreale: come prenotare

Come abbiamo anticipato, l’esperienza è stata messa a punto dalla compagnia aerea low cost easyJet grazie alla nuova collaborazione con l’associazione di volo per disabili Aerobility. Per suggellare il nuovo patto, è stato organizzato un esclusivo Volo Aurora che, come il nome stesso suggerisce, condurrà gli ospiti direttamente verso l’aurora boreale, permettendogli di ammirarla a oltre 9000 metri d’altezza.

Si tratta del primo volo organizzato dallo stop obbligato a causa dell’emergenza sanitaria, lo stesso che permetterà a centinaia di passeggeri di ammirare, da una posizione privilegiata, fantastiche vedute dal cielo.

La partenza è prevista il 18 febbraio del 2023 dall’aeroporto di London Gatwick. Il biglietto aereo, che ha un costo di circa 400 euro a persona, include un pasto di due portate al Gatwick Sofitel Hotel, l’accesso a diverse presentazioni prima della partenza e un’audio guida che sarà fornita ai passeggeri direttamente a bordo. Non mancheranno intrattenimento e rinfreschi durante il viaggio.

Il biglietti per il volo sono già disponibili, e offrono tariffe scontate ai passeggeri disabili, ai loro accompagnatori e ai bambini. I fondi raccolti dal Volo Aurora, saranno devoluti in beneficienza all’associazione Aerobility per sostenere il loro lavoro.

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Scoperta in un Parco romano una statua che ha sorpreso tutti

Un incredibile reperto è stato ritrovato nel Parco Scott a Roma, a circa 20 metri di profondità, durante un intervento di bonifica dell’area. Una scoperta eccezionale, che ha lasciato a bocca aperta anche gli addetti ai lavori, e che va ad aggiungersi alle meraviglie infinite riportate alla luce nella Capitale.

Scoperta una statua di Ercole a grandezza naturale

Un’antichissima statua marmorea a grandezza naturale è stata ritrovata nell’area del Parco Scott, tra la Cristoforo Colombo e la via Appia Antica, durante un intervento di bonifica del condotto fognario da parte di Gruppo Acea e Bacino Sud. A renderlo noto, il Parco Archeologico dell’Appia Antica, che ha spiegato in un post su Facebook come sono arrivati al prezioso ritrovamento. Si apprende così che i lavori, cominciati dopo che la vecchia conduttura è collassata in più punti, provocando anche l’apertura di pericolose voragini nel Parco e smottamenti della collina, hanno comportato grandi movimentazioni di terra, cui seguirà il ripristino del profilo altimetrico dell’area e la piantumazione di nuove alberature.

Oltre a vantare un enorme pregio naturalistico, l’area è di grande interesse archeologico, vista la prossimità con il Sepolcro di Priscilla, al secondo miglio della via Appia Antica. Per questo motivo, gli interventi di sbancamento, che hanno raggiunto la quota di 20 metri sotto il livello di piano di calpestio, sono stati costantemente seguiti dall’archeologa Federica Acierno, coordinata dai funzionari del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Poi la sorpresa: dopo settimane di lavori è emersa una statua marmorea a grandezza naturale che, “per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole”, si legge nel post del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Stando a quanto riporta “Il Corriere della Sera”, la statua potrebbe essere stata inavvertitamente collocata sotto Parco Scott durante i lavori di costruzione del condotto fognario, nella prima metà del Novecento. “Abbiamo spostato il reperto in uno dei nostri depositi e stiamo vagliando diverse ipotesi per ricostruirne la provenienza e la datazione – ha dichiarato al quotidiano la funzionaria Francesca Romana Paolillo – La statua deve essere lavata, dopodiché procederemo per confronti. Quel che ci pare già evidente dalle caratteristiche del volto, comunque, è che rappresenti una figura vestita da Ercole, non l’eroe mitologico stesso”.

Le strade di Roma regalano sorprese senza fine

La statua di un Ercole a grandezza naturale è solo l’ultima delle grandi scoperte avvenute a Roma, dopo quella regalataci recentemente dall’antica Via Salaria. Un’altra buona notizia è che la Via Appia ha ufficialmente iniziato il suo cammino per diventare un bene riconosciuto dall’Unesco. Con il nome completo di Via Appia – Regina Viarum, la strada consolare di novecento chilometri che connette Roma a Brindisi è stata candidata a entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale, di cui potrebbe diventare il 59esimo sito italiano, con un progetto promosso dal Ministero della Cultura.

L’affascinante Cammino dell’Appia Antica è stato anche inserito dal “Guardian” tra i viaggi da fare nel 2023. Il progetto, in itinere, è finalizzato alla valorizzazione e messa a sistema dell’antico tracciato romano, ed è nato dall’esperienza di Paolo Rumiz, Irene Zambon, Alessandro Scillitani e Riccardo Carnovalini che, nel 2015, hanno percorso a piedi – e poi raccontato – il tragitto dimenticato di questa antica strada, che non smette mai di stupire.

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La Trieste della fiction “La porta rossa”

Giunta alla terza stagione, la fiction Tv RAI “La porta rossa” piace per la trama davvero inusuale. Non è il solito giallo. In questo caso, l’ispettore di polizia, Leonardo Cagliostro (interpretato da Lino Guanciale), che è rimasto ucciso in modo misterioso, torna sotto forma di fantasma per indagare sul proprio assassinio. Lui vede tutto e tutti – inclusi i propri familiari – ma nessuno è in grado di scorgerlo, se non attraverso l’aiuto di una medium.

Le vicende fra thriller e mistero si svolgono in una delle città più belle d’Italia: Trieste. La co-protagonista della serie infatti è proprio lei, con le sue piazze, i suoi palazzi storici e i suoi scorci sul mare unici.

Le location della fiction “La porta rossa”

Innanzitutto, il Commissariato, dove sono state girate tantissime scene della fiction, è stato ricavato nel Palazzo Carciotti, ben riconoscibile anche dall’esterno. Si trova a Riva Tre Novembre, 13 (che un tempo prendeva il nome dallo stesso palazzo), nel centro storico di Trieste, all’inizio del Canal Grande. L’edificio settecentesco prende il nome dal suo primo proprietario, il commerciante greco Demetrio Carciotti, il cui nome è inciso sulla facciata e vi soggiornò per un breve periodo persino il Cancelliere austriaco Metternich.

Per la sua architettura e il portico che anticipa l’ingresso a palazzo spesso viene confuso per un teatro (il vicino Teatro Verdi gli somiglia molto). La cupola di rame con un’aquila napoleonica che sovrasta l’edificio però è inconfondibile. Gli ambienti interni sono riccamente decorati, con colonne, sculture, bassorilievi e pareti affrescate.

Cagliostro osserva ciò che accade in città da un punto panoramico, icona di Trieste. Nelle prime due serie si trattava dell’Ursus, un pontone-gru degli Anni ’30 del Novecento dichiarato Bene di interesse culturale come pezzo di archeologia industriale della città.

Nella terza stagione della serie la location è stata sostituita con il Faro della Vittoria, ben visibile e riconoscibile da chiunque giunga a Trieste. Non è soltanto un faro fondamentale per chi arriva via mare, ma è anche la commemorazione dei caduti e un simbolo della rinascita di Trieste dal dopoguerra.

Oltre che dal faro, l’ex ispettore ama guardare la propria città anche dalla cima della Torre dell’orologio che si trova nel Municipio affacciato sulla famosissima piazza dell’Unità d’Italia, la più grande e celebre di Trieste.

Ma chi seguen la serie riconoscerà altri luoghi del Capoluogo friulano. Come lo storico Palazzo Vivante, con la sua facciata gialla, dimora prestigiosa dell’alta borghesia triestina e oggi sede dell’ “Opera Figli del Popolo”; la Centrale Elettrica di Opicina che si trova sull’altopiano del Carso, lo stabilimento balneare Ausonia e la Cava di Sgonico.

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Sono aperte le prenotazioni per visitare un santuario della natura

In Italia, nel bel mezzo delle limpide acque del Mar Tirreno, prende vita un luogo straordinario ma allo stesso tempo estremamente fragile. Per questo motivo, è necessaria la prenotazione per visitarlo. Parliamo dell’Isola di Montecristo, un vero e proprio santuario della natura che per scoprirlo richiede il rispetto di specifiche regole di comportamento e modalità organizzative. Tutte norme gestite dall’Ente Parco, in accordo con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Follonica.

Cosa sapere sulle prenotazioni per visitare l’Isola di Montecristo

A partire da sabato 28 gennaio alle ore 9.00 sarà possibile riservare un posto (attenzione, sono molto ambiti) per visitare l’Isola di Monte Cristo nel 2023, meraviglia dell’altrettanto incantevole Arcipelago Toscano.

Essendo tutelata sia in mare che in terra, bisogna assolutamente affrettarsi in quanto gli accessi sono a numero chiuso. Per farlo vi basterà visionare online il calendario delle visite, consapevoli però che ogni data prevede la presenza di un massimo di 75 persone, con un’età minima di 12 anni.

In totale sono previsti 23 giorni aperti alle visite a partire dal 18 marzo, e quest’anno i posti a disposizione sono 1795, di cui 100 riservati (a costi agevolati) ai residenti nei Comuni delle isole dell’Arcipelago Toscano. I residenti possono accedere ai posti riservati prenotando entro – e non oltre – il 6 marzo 2023. Mentre agli studenti, con priorità per i residenti nelle isole dell’Arcipelago Toscano, è destinata una fruizione educativo-ambientale nel numero massimo di 275 accessi all’anno.

Per approdarvi (ma ricordiamo che non è possibile in autonomia) si può partire da Piombino, Porto Santo Stefano, Porto Azzurro (Isola d’Elba) e Isola del Giglio.

Oltre a questo, è importante sapere che non è possibile muoversi in autonomia e che per la permanenza sulla spiaggia di Cala Maestra è obbligatorio seguire le indicazioni delle Guide.

montecristo isola

Fonte: iStock

Un angolo dell’Isola di Montecristo

In cosa consiste la visita

A livello generale, la visita consiste in escursioni lungo itinerari specifici. È fondamentale sapere che si possono effettuare solamente se si è in possesso di scarpe da trekking, vale a dire con suola scolpita e preferibilmente a caviglia alta. Attenzione, non è un dettaglio da sottovalutare in quanto il giudizio sull’adeguatezza delle calzature è a carico della Guida ed è insindacabile. Ciò vuol dire che in caso di abbigliamento non considerato opportuno la Guida può decidere di non farvi partecipare.

Durante le escursioni ogni gruppo conterà un massimo di 12 persone, ognuno accompagnato da un’esperta Guida. È bene sapere, inoltre, che le visite non sono gratuite, ma che le quote sono comprensive di viaggio in motonave (andata e ritorno) e accompagnamento con la Guida del parco.

Nell’eventualità in cui le visite previste siano annullate a causa di condizioni meteo marine avverse, ai visitatori sarà proposta una data alternativa. Nel caso in cui la data alternativa non venga accettata, a quel punto verrà effettuato il rimborso.

Inoltre, la prenotazione è nominativa, non cedibile e non è possibile sostituire i nominativi e i dati indicati in fase di prenotazione.

Alcuni consigli per la visita

L’Isola di Montecristo è spettacolo puro, ma i percorsi proposti per la visita sono abbastanza impegnativi poiché si sviluppano lungo profili altimetrici caratterizzati da forti pendenze e da dislivelli di una certa rilevanza, su fondo naturale spesso scivoloso.

È possibile, inoltre, che le condizioni meteo non siano del tutto confortevoli: potrebbero esserci vento forte, pioggia, elevati valori di temperatura e/o umidità.

clima isola di montecristo

Fonte: iStock

L’Isola di Montecristo in un giorno con un clima non troppo favorevole

Pertanto è meglio organizzarsi con un abbigliamento comodo e leggero. In primavera e in autunno è consigliato l’uso di una giacca antivento ed impermeabile. Altre buone norme sono portare con sé bastoncini da trekking, un cappellino per il sole, crema solare e occhiali da sole.

Il pranzo, invece, deve essere al sacco e organizzato in autonomia in quanto sull’isola non è possibile acquistare bevande di alcun genere e cibo. I più curiosi, infine, possono dotarsi di binocolo e di taccuino.

I percorsi sull’Isola di Montecristo

Sono in totale 3 i percorsi a disposizione. Uno di questi parte da Cala Maestra e la sua lunghezza totale è di 2.031 metri, con un dislivello di 230 metri e un tempo di percorrenza previsto di 2 ore. La difficoltà, invece, è media.

Grazie a questo itinerario potrete scoprire Cala Maestra, l’unico approdo dell’isola dove prende per l’appunto vita una piccola spiaggia di sabbia e ciottoli protetta ai lati da due scogli (con divieto di balneazione). Qui potrete anche ammirare la Villa Reale e il Museo di storia naturale. La prima è l’unica costruzione dell’isola, un’antica palazzina dove oggi risiede il Corpo forestale dello Stato, mentre il secondo, vale a dire il museo, si trova in piccola parte della stessa villa.

Il secondo itinerario vanta una lunghezza di 3.610 metri e un dislivello di 460. In questo caso la difficoltà è elevata e ci vogliono circa 3 ore e 30 minuti. Tuttavia, grazie ad esso potrete scoprire il Monastero di San Mamiliano che è posto a 320 metri d’altezza. Si distingue per essere uno dei simboli dell’intera isola e perché, secondo la tradizione, pare essere stato costruito su un antico tempio dedicato a Giove.

Molto interessante è anche la Grotta di San Mamiliano, per molti soprannominata la “grotta del drago”. In questo caso, quello che vi ritroverete di fronte è luogo sacro, non distante dal monastero, legato a una suggestiva leggenda: da queste parti San Mamiliano avrebbe ucciso un terribile drago.

Il terzo e ultimo itinerario ha una lunghezza di 1.000 metri e un dislivello di 42. Questi numeri fanno capire che è un percorso più facile degli altri, anche se il tempo di percorrenza previsto è di circa 2 ore.

Qualunque sia il percorso che sceglierete, a Montecristo avrete la possibilità di scoprire l’isola forse più misteriosa dell’Arcipelago Toscano. Uno scrigno di biodiversità, un patrimonio naturale universale che si traduce anche in un qualcosa di abbastanza esclusivo.

In sostanza, se si riesce ad assicurarsi uno dei tanti ambiti posti, lo spettacolo è più che certo, anche perché condito da una quiete estrema dove si possono udire solo i magici suoni della natura. Poi i profumi, i colori e gli incredibili paesaggi montuosi che si mescolano con quelli marini. Senza dimenticare la sua particolare fauna, come le graziose capre di Montecristo.

Insomma, questa meravigliosa perla italiana rispecchia il vero significato della parola autentico. Un gioiello da scoprire almeno una volta nella vita, senza dimenticare di rispettare le diverse regole utili alla sua corretta conservazione.

Cala Maestra montecristo

Fonte: iStock

Cala Maestra, Isola di Montecristo
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È appena stata scoperta un’intera città romana

Che non si finisca mai di scoprire è cosa ormai risaputa, ma che ci sia un Paese in cui i ritrovamenti di tesori antichi avvengano praticamente ogni giorni è davvero molto sorprendente. Il luogo in questione è l’Egitto, dove è appena stata rinvenuta un’intera città romana. Scopriamo insieme i dettagli di questa clamorosa scoperta.

Luxor, scoperta una città romana

A Luxor, teatro di recentissime e continue scoperte e considerata anche la Tebe dei faraoni nel sud, sono stati riportati alla luce i resti di “un’intera città romana” risalenti ai primi secoli dopo Cristo. Come dichiarato del Ministero delle Antichità, tali ruderi sembrerebbero quel che rimane di “un’intera città residenziale” del II e III secolo, scoperta “sulla sponda orientale del Nilo, vicino al tempio di Luxor”, a circa 500 km a sud de Il Cairo.

La città è tornata alla luce vicino al parco Yassi Andrawos Palace, un punto di riferimento a Luxor che un tempo apparteneva a un aristocratico egiziano che servì come leader durante la rivolta del 1919 contro l’occupazione britannica.

Una zona, come vi accennavamo in precedenza, in cui le scoperte sono davvero numerose e soprattutto una più particolare dell’altra. Proprio in questa estensione dell’antica Tebe sono riemerse persino “officine metallurgiche” con molti strumenti e “monete romane in rame e bronzo”.

A spiegarlo è stato, come riporta l’ANSA, Mostafa Waziri, il segretario generale del Supremo consiglio delle Antichità egiziano: “E gli scavi continuano. Già nel 2021 una missione archeologica egiziana aveva scoperto la “più grande città antica dell’Egitto“, risalente a più di 3.000 anni fa, sulla sponda occidentale di Luxor dove si trovano le famose valli dei re e delle regine. Un antico abitato che all’epoca era stato descritto “in buone condizioni di conservazione, con muri quasi completi e stanze piene di oggetti di vita quotidiana”.

Come si collega questa scoperta alle altre

Le scoperte, in Egitto, avvengono un po’ ovunque, come nell’incredibile necropoli di Saqqara, a sud del Cairo. Un di questi, per esempio, riguarda l’eccezionale ritrovamento di oltre 100 sarcofagi intatti che si è rivelato essere la più grande scoperta del 2020. Tuttavia, non è stata l’unica degli ultimi anni.

Tornando a Luxor, solo pochi giorni fa è stata rinvenuta la tomba di una moglie reale della XVIII dinastia, quella di Akhenaton e Tutankhamon, risalente al 3.500 anni fa.

Secondo gli esperti, questi annunci hanno un significato più politico ed economico che scientifico. Come potete immaginare, il Paese di 104 milioni di abitanti è in grave crisi economica e conta principalmente sul turismo per raddrizzare le proprie finanze. L’obiettivo del governo è quello di arrivare a 30 milioni di turisti all’anno entro il 2028, contro i 13 milioni prima del Covid-19.

Per rivitalizzare questo settore, in preda a diverse crisi dalla primavera araba del 2011 ma che dà lavoro a due milioni di persone e genera oltre il 10% del Pil, Il Cairo promette, tra le altre cose, oramai da mesi l’imminente apertura del suo “Grande Museo Egizio”, vicino l’altopiano di Giza, quello su cui sorgono le famosissime e iconiche piramidi. Ma a quanto pare il tutto è ancora rimandato a data da destinarsi.