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Luoghi da fiaba: le meraviglie del Castello di Sissi

Romantica, ribelle, sfortunata: la Principessa Sissi ha segnato intere generazioni, divenendo una vera icona sin da quando la sua storia si è trasformata in un film (o meglio, in una vera e propria trilogia cinematografica di grande successo). Ma cosa sappiamo su di lei? Visitare i luoghi in cui si sono svolti gli eventi più significativi della sua vita è sempre una sorpresa: scopriamo oggi il Castello di Sissi, un antico maniero situato in Baviera.

I luoghi della Principessa Sissi

Elisabetta di Baviera, divenuta famosa con il nome di Principessa Sissi, è una delle figure femminili più iconiche del suo tempo: nata nel 1837 ereditando il titolo di Duchessa, rubò il cuore dell’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, di cui divenne consorte ancora giovanissima. La sua è una storia costellata di momenti difficili, come la morte di due dei suoi figli e il terribile attentato che le costò la vita, nel 1898. Ma la Principessa è anche il simbolo della passione, quella che mise sempre in ogni suo impegno, dall’equitazione ai viaggi.

Sissi fu, in effetti, una grande viaggiatrice: cresciuta in Baviera, si trasferì a Vienna dopo le nozze con Francesco Giuseppe, e da quel momento toccò numerose località in tutta Europa, dall’Ungheria all’Italia, dalla Grecia alla Svizzera. Chi volesse seguire le sue tracce, può andare alla scoperta della Strada di Sissi e visitare le principali tappe in cui si svolse la sua vita, un’esperienza davvero affascinante. Ma stavolta vogliamo fermarci in un luogo magico, quello in cui la Principessa trascorse parte della sua infanzia felice, ancora del tutto ignara di quello che sarebbe stato il suo futuro.

Il Castello di Sissi, pura magia

La Principessa Sissi, quarta di dieci figli del Duca Massimiliano Giuseppe e di sua moglie Ludovica, nacque a Monaco di Baviera e trascorse la sua infanzia presso il palazzo di famiglia, mentre le sue estati furono scandite dalla vita all’aria aperta nel parco del Castello di Possenhofen. C’è tuttavia un altro luogo da fiaba in cui la giovane ragazzina, ancora spensierata, passò momenti bellissimi: si tratta del Castello di Unterwittelsbach, situato in una piccola frazione del villaggio di Aichach. Appartenuto al papà di Sissi, che qui aveva anche una grande riserva di caccia, fu uno dei primi rifugi felici di una bambina che, una volta cresciuta, cercò spesso qualche angolo di pace dove ritagliarsi del tempo per sé.

Il maniero, oggi conosciuto come il Castello di Sissi, ha una lunga storia: la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1126, e per molti secoli continuò a passare di mano in mano. Fin quando, nel 1838, divenne una delle residenze estive del Duca Massimiliano, che vi portava spesso la sua figlioletta. Nell’enorme parco del castello, Sissi trascorreva il tempo giocando e cavalcando il suo pony, proprio come ogni bambina della sua età, ignara delle regole di corte che un giorno le sarebbero piovute addosso. L’edificio rimase di proprietà della famiglia di Sissi fino al 1955, quindi visse nuovamente vicende alterne sino all’acquisto da parte della città di Aichach.

Dopo lunghi lavori di restauro, il castello ha riaperto i battenti al pubblico. Oggi ospita il Museo di Sissi, che custodisce preziosi cimeli appartenuti alla Principessa. Grande amante della bellezza, Sissi possedeva abiti e accessori di moda, gioielli d’oro e d’argento, orologi raffinati: tutto ciò è in mostra tra le stanze che la videro bambina, assieme a tanti altri oggetti che le appartennero. Al primo piano del castello, ad esempio, si può seguire una presentazione multimediale che ne racconta l’intera storia, ma anche visitare la sala dedicata ai suoi viaggi in giro per l’Europa e quella che ripercorre i suoi ultimi giorni di vita, prima dell’assassinio avvenuto tragicamente a Ginevra.

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Dresda in estate: dormire nei castelli e partecipare a eventi unici

Avete mai fantasticato di essere imperatori, re di antichi regni o nobili che vivono in palazzi da fiaba? Se lo avete fatto c’è un’ottima notizia per voi: questo sogno può diventare realtà, e per far sì che sia così non c’è bisogno di andare chissà dove, basta recarsi in Germania e più precisamente a Dresda.

L’estate a Dresda

Dresda, la Capitale dello stato tedesco della Sassonia, è una città che pullula di celebri musei d’arte e di architetture che lasciano senza fiato. Incastonata nell’incantevole paesaggio della Valle d’Elba, che nel 2004 è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco, offre al visitatore anche ex residenze reali barocche che in estate diventano ancor più affascinanti: si riempiono di atmosfere spettacolari, festival di musica, opere d’arte ed eventi culturali.

E in particolare quest’anno il 15 luglio c’è un’opportunità da non perdere: la fantastica Notte dei Castelli di Dresda che possiamo assicurarvi sarà più bella che mai. E per i visitatori di agosto, niente paura: dal 4 al 20 dello stesso mese andranno in scena dei concerti di musica da camera presso il Castello di Moritzburg.

La Notte dei Castelli

Come vi dicevamo in precedenza, le rive del tratto del fiume Elba che scorre a Dresda la notte del 15 luglio diventeranno più speciali che mai: è il giorno del Dresden Schlössernacht, ossia la Notte dei Castelli di Dresda. In sostanza tre ex residenze reali, Albrechtsberg, Eckberg e Lingner, verranno avvolte da uno speciale “incantesimo” il cui potere si diffonderà fino ai parchi dei manieri lungo un percorso illuminato di 6 chilometri diviso in 15 tappe.

Castello di Albrechtsberg a Dresda

Fonte: iStock – Ph: clu

Il maestoso Castello di Albrechtsberg

Inusuali esperienze multimediali e sensoriali verranno accompagnate da una coreografia di luci, musiche e danze nel parco del Castello di Albrechtsberg. Concerti di musica di vario genere (jazz, rock, tango, latina e altro) e piste da ballo improvvisate faranno da sfondo a questa passeggiata notturna piena di sorprese che si concluderà al Saloppe, un’area verde sulle sponde del fiume Elba, tra il castello di Albrechtberg e la Neustadt, dove si trova la più popolare e antica taverna di Dresda.

Una notte ricca di balli, delizie culinarie, birre locali e i vini del vigneto di Proschwitz che di certo non verrà dimenticata. Anche perché la festa proseguirà fino alle prime luci dell’alba, dopo la colorata esplosione di fuochi d’artificio sullo skyline di Dresda e sul fiume Elba.

La magica Notte dei colori prenderà il via alle ore 17 e per il prezzo di 48 euro (biglietto acquistabile online o negli uffici del turismo di Dresda). Solo con il ticket VIP, al costo di 165 euro, si potrà entrare nel Castello di Albrechtsberg come ospiti, gustare un buffet di alta qualità e una gamma selezionata di bevande.

Il biglietto per la Notte dei Castelli di Dresda è incluso nel pacchetto “Castle Night Special” che offre 2 notti in camera doppia o singola con prima colazione in hotel a 4 e 5 stelle della città a partire da 215 euro.

Il Moritzburg Festival

L’estate di Dresda non è di certo finita qui: tra il 4 e il 20 agosto si potrà partecipare al Moritzburg Festival, un evento da non perdere perché il favoloso Castello barocco di Moritzburg, insieme ad altre splendide location della città e dei suoi dintorni, ospiterà concerti di musica da camera di celebri solisti ed ensamble della scena internazionale. I concerti avranno luogo principalmente sulla terrazza nord e nelle sale del castello.

Altri posti in cui risuoneranno meravigliose melodie sono la Chiesa Luterana di Moritzburg, il Castello e il parco di Proschwitz e il Palazzo della Cultura di Dresda. Il picnic musicale nel parco del Castello di Proschwitz, la domenica 13 agosto alle ore 11, sarà uno degli appuntamenti a cui partecipare assolutamente.

Castello di Moritzburg a Dresda

Fonte: iStock – Ph: alessandro0770

Il magico Castello di Moritzburg di Dresda

Immersi nella natura del grande parco di Moritzburg e circondati da un placido ed emozionante specchio d’acqua, il Festival di Moritzburg è un must per gli amanti della musica, così come un’ottima occasione per decidere di andare a visitare il castello e le sue maestose sale. Una chicca da non perdere visitando il parco è sicuramente il “Castelletto dei fagiani”, un incredibile edificio che sfoggia un porticciolo in miniatura e un delizioso faro in stile Rococò.

Un sogno che si avvera: dormire in un castello

Sì, avete letto bene: questa estate Dresda e i suoi dintorni realizzano sogni, ovvero quello di dormire in un castello. In particolare presso il Castello di Eckberg, l’unico delle tre dimore storiche sulla riva destra dell’Elba ad offrire anche il pernottamento. Tutto ciò può avvenire in eleganti camere superior a 4 stelle, oppure in confortevoli camere a tre stelle nelle antiche scuderie.

Non mancheranno soddisfazioni per le proprie papille gustative perché il magico Castello è servito anche da un ottimo ristorante con tavoli nella storica sala o nel giardino d’inverno puntellato di finestre gotiche alte fino al soffitto. E no, non sarete soli perché a farvi compagnia ci sarà la vista davvero magnifica sul fiume Elba, sulla storica città di Dresda e in lontananza sulla Svizzera Sassone.

Oppure potreste optare per il Dresden Pillnitz Palace Hotel che è situato ai margini del grande parco del Castello di Pillnitz, in una posizione sontuosa poiché adagiato sulla riva del fiume Elba a pochi km da Dresda. Un piccolo albergo a quattro stelle che conta tre suite e 42 camere che invitano i viaggiatori  a scoprire di più sulla vita alla corte del principe Augusto il Forte. I giardini maestosi, la vicinanza al fiume e l’imponente architettura in stile chinois del palazzo creano un’atmosfera davvero sorprendente.

Un pass unico per tutto

L’ultima grande notizia per chi decide di visitare questa meravigliosa zona durante l’estate di quest’anno è che con un’unica tessera si possono scoprire tantissime delle sue meraviglie come castelli, giardini e palazzi.

Nello straordinario contesto della Sassonia ci sono ben 50 residenze da favola da visitare, comprensivi di edifici storici, castelli, monasteri, rocche e fortezze. Con la tessera schloesserland-PASS (al costo di 20 euro per 10 giorni o 40 euro per tutto l’anno) l’entrata in queste dimore è sempre gratuita.

Non resta che correre a scoprire l’esaltante estate di Dresda e dei suoi dintorni.

Castello di Pillnitz, Dresda

Fonte: iStock

Il favoloso Castello di Pillnitz, Dresda
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Chianti in bicicletta, tra vigneti, castelli e borghi incantevoli

Se c’è una regione votata al cicloturismo, quella è la Toscana. In particolar modo la rinomata area collinare del Chianti, compresa tra Firenze, Siena e Arezzo, straordinariamente ricca dal punto di vista naturalistico, preziosa sotto il profilo storico-artistico e molto generosa a livello enogastronomico. Qui si pedala tra paesaggi talmente onirici che sembrano acquerelli, borghi medievali impreziositi da castelli e abbazie, profumati vigneti e boschi di querce, castagne lecci, fattorie e punti incredibilmente panoramici. Un viaggio a due ruote che resta nel cuore e nella mente.

Chianti, i percorsi in bicicletta nel cuore della Toscana

Il Chianti è il luogo ideale sia per le escursioni più semplici, adatte ai principianti o con i bambini, sia per quelle più impegnative, perfette per la preparazione atletica dei ciclisti. Questo grazie a una fitta rete di strade bianche che si possono attraversare tenendo una bassa velocità, così da gustarsi davvero ogni scorcio di madre natura e tutte le meraviglie create dall’ingegno umano nel corso dei secoli, che fanno capolino lungo i percorsi. Senza dimenticarsi di fare tappa nelle varie cantine o agriturismi, dove degustare i prodotti tipici della tradizione toscana e, ovviamente, uno dei vini più famosi d’Italia.

A questo punto, vi starete probabilmente chiedendo quale bicicletta è più adatta per dare inizio a quella che si rivelerà una esperienza magica. Assecondando la morfologia del territorio, il mezzo ideale è senza ombra di dubbio una mountain bike o una buona bici da trekking. In alternativa, anche una bici da corsa può andar bene. Non ci resta, quindi, che scoprire quali sorprese ci riserbano gli itinerari cicloturistici del Chianti: seguiteci.

Tour del Chianti Classico, tra paesaggi e borghi pittoreschi

Il giro del Chianti Classico è tra i preferiti dai cicloturisti di tutto il mondo. Il motivo è facilmente intuibile: questo itinerario, lungo 185 km, abbraccia borghi caratteristici, abbazie e castelli che dominano le colline sospendendo il tempo.
Si parte da Firenze, che regala gite fuori porta sorprendenti, e dai Colli Fiorentini, e si raggiunge il borgo di Tavarnelle Val di Pesa, graziosa cittadina incastonata tra la Val di Pesa e la Val d’Elsa, nel cuore del Chianti Classico, e circondata da graziosi borghi, come quello di San Donato in Poggio. Tra le attrazioni da segnalare, la Badia di Passignano, antico monastero noto anche per l’eccellente produzione vinicola, la Pieve di San Pietro a Bossolo, che ospita il Museo di Arte Sacra, e la Villa di Poggio Petroio.

La Via Chiantigiana è una delle più seducenti di quest’area. Qui ci si imbatte nel tranquillo centro di villeggiatura di Panzano in Chianti, frazione di Greve in Chianti, posto a 498 metri di altitudine. Due i punti di accesso al borgo e, di conseguenza, due le direzioni per esplorarlo: il primo lo si vede venendo da Firenze o Greve in Chianti, da dove si può scorgere immediatamente la piazza moderna Gastone Bucciarelli con le botteghe che, insieme ai ristoranti, ne delineano le stradine. L’entrata alternativa è, invece, dal parcheggio pubblico gratuito, che introduce direttamente al centro storico, con il suo caratteristico fascino medievale. Ad appena un chilometro dalla cittadina, troverete un vero gioiello: la Pieve di San Leolino, dell’XI secolo, considerata il miglior esempio di architettura romanica di questo territorio.

Continuando a pedalare, ci si immerge nelle colline del Chianti senese, dove si inserisce magnificamente il borgo fortificato di Volpaia, irradiato di percorsi escursionistici, perfetti per chi vuole fare una immersione completa in un contesto paesaggistico ricco di peculiarità.

L’antico castello di impatto medievale, è una frazione di Radda in Chianti, punto strategico e teatro delle secolari lotte tra la repubblica fiorentina e quella senese, quando, insieme a Gaiole e Castellina, costituiva la lega militare fiorentina con l’emblema del Gallo Nero. Il simbolo venne poi preso in prestito dal consorzio del Chianti Classico ed è oggi utilizzato come marchio del pregiato vino famoso in tutto il mondo, da degustare presso il Castello di Volpaia, che si affaccia nella graziosa piazzetta principale del borgo – il cui Chianti Classico Riserva è stato classificato da Wine Spectator come il 3° vino migliore del mondo – o in una delle cantine della zona.

Oltre alla sua rinomata arte enogastronomica, Volpaia custodisce molte testimonianze del proprio passato, fra cui perle sacre come la commenda di Sant’Eufrosino, risalente al Quattrocento, considerata il più importante esempio di architettura rinascimentale nel Chianti.

Da qui in poi si incontrano le strade bianche del celebre percorso de L’Eroica, che portano ad altre attrazioni imperdibili.

Greve in Chianti

Fonte: iStock

Il borgo di Greve in Chianti

Da Greve in Chianti a Firenze

L’ultima tappa del tour attraverso la panoramica Via Chiantigiana porta i ciclisti a visitare il paese di Greve in Chianti,  l’unico comune della provincia di Firenze a rientrare interamente nella zona del Chianti. Tante le attrazioni che regala questa perla immersa nel profumo dei vigneti. Piazza Matteotti, con la sua particolare forma triangolare, che ne è il cuore, circondata da suggestive logge ad arco, animate da negozi, botteghe e osterie in cui è possibile gustare e acquistare i prodotti tipici locali.  La chiesa di Santa Croce, che custodisce opere di pregio, e il convento di San Francesco, che ospita il Museo di Arte Sacra, con una incredibile collezione di dipinti, sculture e arredi datati fra il XIV e XIX secolo. Da non perdere anche il Museo del Vino, un percorso tra storia, cultura e tradizione del Chianti, prodotto qui da secoli.

Il suggestivo giro in bicicletta nel Chianti Classico si conclude a Firenze, sempre seguendo strade secondarie, poco trafficate e immerse nella meravigliosa natura toscana.

L’Eroica: informazioni generali

L’Eroica è nata nel 1997 a Gaiole in Chianti, piccolo borgo nella provincia di Siena. Si tratta di un evento ciclistico magico, ispirato al ciclismo classico, per riscoprire le radici autentiche di uno sport straordinario, che ogni anno combina in modo unico percorsi impegnativi, paesaggi magnifici e ristori indimenticabili.

I percorsi de L’Eroica

L’Eroica prevede 5 percorsi differenziati:

  1. Lungo L’Eroica 209 km: previsto uso del casco omologato obbligatorio
  2. Medio Crete Senesi, 135 km: previsto uso del casco omologato obbligatorio
  3. Cento Val d’Arbia 106 km
  4. Medio Gallo Nero 81 km
  5. Corto Valle del Chianti 46 km

Ogni partecipante ha la facoltà di scegliere il percorso a lui più adatto e la scelta deve essere indicata al momento dell’iscrizione. I minori, dai 13 ai 18 anni, possono partecipare al percorso di 46 km. Per i minori, oltre alla presentazione del certificato di idoneità alla pratica sportiva e della tessera sportiva per il ciclismo, è necessario che sia fornita l’autorizzazione dei genitori o di chi ne esercita la patria potestà, compilando l’apposito modulo di autorizzazione.

I percorsi saranno segnalati con frecce, ma ognuno dovrà fare affidamento al “Road Book” alla “Mappa Eroica”. Gli itinerari e le tracce GPS sono consultabili e scaricabili dal sito della manifestazione.

Passeggiata Valle del Chianti

Questo percorso, lungo 46 km, richiede circa tre ore e regala suggestioni incredibili. È caratterizzato dal suggestivo passaggio dal Castello di Brolio, a pochi chilometri da Gaiole, dai vigneti del Chianti Classico incastonati nella tipica macchia toscana, dalla dolce discesa verso Pianella con il panorama di Siena sullo sfondo, e dal caratteristico “Leccione”: due lecci che sembrano uno solo e fanno da cornice a un panorama mozzafiato.

Percorso Corto Gallo Nero

È la “porta d’accesso” al mito de L’Eroica. In circa quattro ore, oltre alle bellezze che abbiamo visto nella Passeggiata Valle del Chianti, si aggiungono altre attrazioni imperdibili. Tra queste spicca Radda in Chianti, il borgo delle vigne, che merita una lunga sosta al ristoro ufficiale e una visita al borgo antico, tra monumenti e negozi.

Proprio qui ha sede il Consorzio del Chianti Classico, fondato nel 1924. Situato in una posizione privilegiata, al confine tra la val d’Arbia e la val di Pesa, Radda in Chianti è protetta, almeno in parte, dalle sue mura difensive. Il territorio è percorso da alcuni corsi d’acqua a carattere torrentizio che danno nome alle valli circostanti. Nascono qui il Pesa, dalle pendici del Pian d’Albola, e il Greve, che origina dal Monte Querciabella, entrambi affluenti dell’Arno, mentre L’Arbia scorre solo ai margini del paese per gettarsi poco oltre nell’Ombrone.

Dei castelli del territorio raddese soltanto Volpaia ha avuto un certo sviluppo, con un ampio giro di mura con torri e un cassero ancora in gran parte conservato, mentre altri manieri sono giunti a noi molto frammentati, come Albola e Monterinaldi, oppure trasformati in ville, come Castelvecchi, o in case coloniche, come Castiglione, il Trebbio e Paternò. Ci sono, poi, altre dimore rurali che conservano le strutture a torre delle “case da signore” medievali, come Borraccoli, Camporempoli, Casa Vecchia, Montevertine, il Palazzo Pornano, le Ripe e il Fornale. Fra gli edifici signorili, spicca la splendida casa padronale Le Marangole, poco lontano dal nucleo del paese. Durante iI tour in bicicletta, non perdete una sosta al Ristoro di Lamole, dove si può degustare la celeberrima Ribollita, salumi tipici locali e l’ottimo Chianti Classico.

Percorso Cento Val d’Arbia

Agli itinerari de L’Eroica di Gaiole in Chianti, si è aggiunto un nuovo e inedito percorso che passa attraverso le Crete Senesi. Si tratta di un itinerario è impegnativo ma comunque alla portata di molti, grazie a una lunghezza e un dislivello non esagerato.

Il percorso misura 106 chilometri e ha il pregio di unire il Chianti, le Crete Senesi e la Val d’Arbia. Si pedala per lo il percorso Lungo fino a Radi, raggiungendo Monteroni, San Martino in Grania sullo stesso percorso dei professionisti, Presciano Arbia. Si torna poi sul percorso Corto per la strada bianca utilizzata dai professionisti alla prima edizione dell’Eroica Pro. Infine, si rientra a Gaiole da Pianella e Dievole.

Percorso Medio – Crete Senesi

Con questo percorso, alla portata di molti ciclisti, siamo già nel mito de L’Eroica. Considerate che i tempi di percorrenza possono arrivare anche a 10 – 12 ore e più. L’itinerario porta ad attraversare e scoprire Buonconvento, uno tra i “Borghi più belli d’Italia”. Incantevole scrigno di tesori dalle atmosfere medievali, a una trentina di chilometri da Siena, racchiude un piccolo ma affascinante centro storico, dove si trova la chiesa, il Palazzo Comunale e due musei. Il centro di questo paesino pittoresco merita una visita per ammirarne la tipica architettura in mattoni rossi e i tanti scorci magici da fotografare.

Per recuperare le energie, si può fare una sosta presso i ristori di Castelnuovo Berardenga, considerato una meta ideale per una giornata da trascorrere alla scoperta del meraviglioso paesaggio rurale che caratterizza la parte meridionale del Chianti. Andando alla scoperta di questa piccola località, infatti, si svela allo sguardo un ricco patrimonio storico-culturale, con chiese che risalgono addirittura all’anno 600 e nobili famiglie che hanno costruito maestose ville con giardini fiabeschi.
La vera sfida sui pedali del percorso Medio inizia con la famosissima salita di Monte Sante Marie, tra Asciano e Torre a Castello, con forti pendenze e panorami da cartolina.

Percorso Lungo

È considerato L’Eroica più autentica, con oltre 3700 metri di dislivello. La pedalata dura almeno 15 ore. Ciò significa che gli ultimi ciclisti tornano a Gaiole in Chianti anche dopo le ore 22.00. Qui si vive lo spirito più estremo e affascinante del territorio della provincia di Siena, caratterizzato da bellezze paesaggistiche che non hanno eguali. Tante le emozioni che si vivono pedalando lungo questi itinerari, come il passaggio notturno al Castello di Brolio illuminato dalle fiaccole.

Il maniero troneggia al centro dei terreni dell’azienda Ricasoli, la più estesa della zona del Chianti Classico, con 1.200 ettari totali, di cui 240 di vigneto e 26 coltivati a ulivo, nel comune di Gaiole in Chianti. Più volte ricostruito e modificato, porta i segni delle più diverse epoche che lo hanno attravrsato, dai bastioni fortificati di stampo Medievale, agli inserimenti del Romanico e del Neogotico, sino alle specificità dell’Ottocento toscano.

Percorso permanente: pedalare lungo L’Eroica tutto l’anno

Il percorso permanente si sviluppa per 209 km complessivi nel cuore delle Terre di Siena, attraversando il Chianti, le Crete Senesi e la Val d’Orcia e compiendo un viaggio nell’essenza del leggendario paesaggio toscano. Le caratteristiche tecniche di questo itinerario – perfettamente segnalato e praticabile tutto l’anno – lo rendono una grande opportunità per gli appassionati di cicloturismo.

A seconda della propria preparazione e del tempo che si vuole dedicare al paesaggio che lo circonda, si può percorrere da uno a cinque giorni. Il percorso si caratterizza per il continuo movimento su strade asfaltate e sterrate e presenta un dislivello totale di circa 3.800 metri. La buona notizia è che è adatto a qualsiasi tipo di bicicletta.

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Sapevi che nel cuore di New York esiste un castello da fiaba?

Esistono alcuni luoghi che da sempre capeggiano le nostre travel wish list senza conoscere rivali. Destinazioni che conservano storie e leggende, capolavori artistici e architettonici, culture, tradizioni, usanze e patrimoni di immenso valore. Posti che, per tutta una serie di motivi, sono diventati iconici e che quindi meritano di essere raggiunti almeno una volta nella vita. New York è uno di questi.

Raggiungere la città degli Stati Uniti, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è qualcosa che dovremmo fare almeno una volta nella vita, anche se un solo viaggio non basta per scoprire tutta la meraviglia che appartiene alla Grande Mela, la città del sogno americano.

Grattacieli che sfiorano il cielo e che rendono lo skyline urbano uno dei più affascinanti del mondo, parchi straordinari e lussureggianti, musei famosi in tutto il mondo, monumenti artistici e architettonici, teatri e luci sfolgoranti che illuminano la notte di una città che non dorme mai: questa è la metropoli che tutti abbiamo conosciuto attraverso le fotografie, le cartoline, i racconti di viaggio, i film e le serie tv. Ma lo sapevate che proprio nel cuore di New York esiste un castello da fiaba? Si trova in uno dei parchi più famosi della Grande Mela, eppure non tutti conoscono la sua storia.

Il castello da fiaba nel cuore di New York

Il nostro viaggio di oggi ci porta a New York, tra i luoghi più battuti da cittadini e viaggiatori. Ci troviamo, infatti, all’interno di Central Park, il parco urbano più grande della città, nonché uno dei più celebri del mondo intero. Il paesaggio di questo polmone verde, che si estende per quasi 4 chilometri quadrati, è uno dei più riconoscibili e riconosciuti della città. Non solo perché fa da sfondo alle numerose cartoline di viaggio, ma anche perché è stato il set cinematografico di alcune delle pellicole più iconiche della storia del cinema.

Una visita a Central Park, questo è certo, è una tappa obbligata per tutti gli avventurieri che giungono in città. Una vera passeggiata delle meraviglie che consente di attraversare e contemplare uno dei luoghi più belli della Grande Mela che si trasforma stagione dopo stagione.

Ed è proprio addentrandosi nel parco, tra querce bianche, liriodendri, statue e monumenti, che è possibile scorgere un castello incantato che ricorda quelli visti nelle fiabe. Si tratta del Belvedere Castle, una fortezza in miniatura la cui presenza trasforma il Central Park, a ogni visita, in un sogno a occhi aperti.

Il Belvedere Castle

Il nome di questo capriccio architettonico non è altro che un preludio alla sua funzione, quella di rendere la visione del Central Park ancora più straordinaria. Il Belvedere Castle fu costruito tra il 1867 e il 1869, e progettato dagli architetti Calvert Vaux e Frederick Law Olmsted, proprio in occasione del grande rinnovamento del parco urbano che ci ha restituito l’oasi urbana che oggi conosciamo.

L’edificio, che è un castello di dimensioni ridotte, è ispirato all’architettura gotica e romanica europea. La struttura è dotata di una torre e di un belvedere situato proprio sopra i parapetti. Dopo essere stato sede della stazione meteorologica di New York, il castello fu abbandonato al suo destino, salvo poi essere riportato al suo splendore grazie a un importante restauro.

Oggi il Belvedere Castle ospita alcune sale espositive, ma soprattutto consente alle persone di raggiungere la terrazza panoramica che offre una delle visioni più belle e suggestive dell’intero parco. Il castello, infatti, si trova su Vista Rock che è uno dei punti più alti del Central Park. Una volta arrivati in cima, e varcato la fortezza, raggiungete la terrazza e preparatevi a una vista mozzafiato.

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Tra storia e leggenda: il castello sommerso sotto il lago

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per andare alla scoperta dei luoghi iconici e dei monumenti artistici e architettonici che si sono trasformati nei simboli di città e Paesi interi. Lo facciamo per ammirare i grandi capolavori creati da Madre Natura, ma anche per toccare con mano le tradizioni, le culture e le usanze che appartengono a popoli lontani.

A volte ci mettiamo in viaggio perché siamo mossi dal desiderio di conoscere il passato di determinate destinazioni e di esplorare in prima persona quei confini invisibili che esistono da sempre tra le storie e le leggende custodite dai territori del mondo.

Ed è proprio in un luogo intriso di fascino e mistero che vogliamo portarvi oggi, uno specchio d’acqua incantato che custodisce segreti mai dimenticati, castelli sommersi e fate. Per scoprirlo in tutto il suo splendore, e lasciarci suggestionare dalla magia che sprigiona in ogni angolo, dobbiamo recarci a Cres. La nostra avventura inizia qui, pronti a partire?

Benvenuti sull’isola di Cres

È una delle mete meno battute dal turismo di massa, ma non per questo è da considerarsi seconda a nessuno. Cres, infatti, è un’isola affascinante e selvaggia, avvolta da paesaggi mozzafiato e da storie misteriose che aspettano solo di svelarsi ai più curiosi.

L’isola, che appartiene all’arcipelago del Quarnero, è situata a pochi chilometri da Istria. Il suo capoluogo, Cherso, è popolato da poco più di 2.000 anime mentre tutto intorno si snodano borghi, villaggi e piccoli centri abitati. Si tratta di un lembo di terra caratterizzato da paesaggi lussureggianti e selvaggi, spiagge paradisiache e mare cristallino da scoprire a suon di passeggiate e trekking.

Raggiungendo il cuore dell’isola, invece, è possibile scoprire uno specchio d’acqua caratterizzato da infinite sfumature d’azzurro e circondato dalla natura rigogliosa e verdeggiante dei monti Elmo e Perskra. Si tratta del lago Vrana, una zona protetta proclamata osservatorio ornitologico che è diventata con gli anni la meta prediletta di tutti gli amanti della natura.

Ma non è solo la sua bellezza naturale e incontaminata ad affascinare gli avventurieri che si spingono fin qui. Sotto la superficie del lago, che al sole si trasforma in un caleidoscopio di colori, si nascondono storie e leggende che in pochi conoscono. Tra queste anche quella di un castello sommerso.

Lago Vrana: la leggenda del castello sommerso

Sono tanti i segreti custoditi da questo specchio d’acqua di infinita bellezza. La storia locale vuole che proprio sotto la superficie del lago si nasconda un castello un tempo appartenente a due sorelle. La leggenda narra che una delle due, colpevole di avarizia e di lussuria, fu punita dagli dei con una violenta tempesta che fece sprofondare il castello sul fondo del lago.

Lo specchio d’acqua non è balneabile, né sono consentite le escursioni in barca, motivo per il quale non è possibile accertarsi personalmente della veridicità di questa storia. Eppure gli abitanti dell’isola giurano che nei giorni di forte vento è ancora possibile udire il suono delle campane della torre del castello.

Altre storie locali, invece, identificano questo luogo come la casa di alcune creature magiche. Secondo gli abitanti dell’isola, infatti, le grotte che si snodano intorno al Lago Vrana ospiterebbero colonie di fate.

Non vi resta che preparare le valigie e raggiungere questo luogo affascinante e misterioso. E chissà che potrete avvistare fate o udire il suono delle campane del castello anche voi.

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Il castello incantato a Portofino è un sogno a occhi aperti

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le mura antiche raccontano storie di nobiltà, amore e avventura. Un luogo dove la natura si fonde con l’architettura in un abbraccio così armonioso da lasciare senza fiato.

Questo luogo esiste ed è il Castello Brown, un’affascinante dimora storica che domina il pittoresco borgo di Portofino, situato sulla costa ligure, una località rinomata per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio storico.

Conosciuta come una delle mete più esclusive del Mediterraneo, con le sue case dai vivaci colori pastello e il porticciolo circondato da lussureggianti colline, Portofino è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie della Riviera, tra cui le Cinque Terre e la vicina Santa Margherita Ligure.

Sopra il borgo di Portofino, affacciato sulla baia, sorge questa imponente struttura storica le cui origini risalgono al XII secolo. Inizialmente costruito come fortezza militare per proteggere il villaggio dalle incursioni piratesche, il castello è stato successivamente trasformato in una residenza signorile e, infine, in un museo e centro culturale.

La storia del Castello Brown, un viaggio attraverso i secoli

Per raggiungere il Castello Brown bisogna percorrere un sentiero panoramico che serpeggia tra la lussureggiante vegetazione mediterranea e offre scorci mozzafiato sul mare cristallino. Il viaggio verso questo tesoro nascosto è già di per sé un’esperienza indimenticabile, un invito a rallentare e assaporare la bellezza che ci circonda.

Una volta arrivati alla sommità della collina, il Castello Brown si erge maestoso, come un faro che veglia sulla città. Nel corso dei secoli, ha cambiato più volte proprietà e funzione, a seguito delle vicende storiche che hanno coinvolto la Liguria.

Nel XVIII secolo, con la fine delle guerre di successione europee e l’affermazione della dominazione austro-piemontese, fu trasformato in una residenza signorile. La struttura fu arricchita con elementi architettonici e decorativi tipici dell’epoca, come le eleganti logge e gli affreschi che ancora oggi adornano alcune stanze.

Successivamente il castello passò nelle mani di diversi proprietari privati, tra cui il console britannico Sir Montague Yeats-Brown, dal quale prende il nome. Fu sotto la sua proprietà che assunse l’aspetto di una dimora all’inglese, con l’aggiunta di un vasto giardino terrazzato e la sistemazione dei vari ambienti interni.

Nel corso del XX secolo, il Castello Brown divenne sempre più noto come luogo di interesse storico e culturale. Nel 1961, la famiglia Yeats-Brown decise di vendere la proprietà al Comune di Portofino, che avviò un processo di restauro e valorizzazione della struttura.

Il Castello Brown, tra cultura e panorami mozzafiato

Ogni angolo del castello racconta una storia e l’atmosfera che si respira tra le sue stanze è impregnata di fascino e mistero. Eppure, nonostante il suo passato glorioso, conserva un’aura di semplicità e autenticità che lo rende ancora più affascinante.

Ma il vero protagonista è senza dubbio il suo meraviglioso giardino, un’oasi di pace e serenità dove immergersi nella natura e ammirare panorami da sogno. Le terrazze fiorite si alternano a pergolati di rose e bouganville, creando un caleidoscopio di colori e profumi che incanta i visitatori.

Il castello è anche un luogo di cultura e arte, che ospita mostre temporanee ed eventi di vario genere. Non è raro imbattersi in matrimoni e cerimonie private, che sfruttano l’incomparabile cornice offerta da questo gioiello architettonico per celebrare l’amore tra due persone.

Il fascino di questa location, infatti, non è passato inosservato nemmeno agli occhi delle celebrità, tanto da aver fatto da sfondo in un episodio della serie “The Ferragnez”. La coppia di influencer più famosa d’Italia ha scelto, infatti, questo angolo di paradiso per celebrare il loro quarto anniversario di matrimonio.

Il Castello Brown rappresenta un tesoro storico e culturale di inestimabile valore, custode di una lunga tradizione che ha attraversato i secoli e le vicissitudini del territorio.

La sua posizione privilegiata offre ai visitatori panorami mozzafiato sulla baia sottostante e sul borgo di Portofino, regalando un’esperienza unica e indimenticabile. Visitare il Castello Brown significa immergersi in un passato affascinante e scoprire le radici di un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, circondati dalla bellezza mozzafiato del paesaggio ligure.

Portofino in Liguria

Fonte: iStock

Portofino, Liguria
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Ville, castelli e masserie: notti da sogno nelle dimore storiche italiane

Il Paese che abitiamo è un posto meraviglioso, non è un caso che ogni giorno milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo scelgano di raggiungere l’Italia per ammirare, scoprire e toccare con mano l’immenso patrimonio culturale, artistico, storico e naturalistico che ci appartiene.

Sono tante le cose da fare nel Belpaese e tutte sono destinate a incantare. Spiagge di sabbia dorata che brillano al sole, parchi naturali e riserve marine, montagne, colline e campagne sterminate, monumenti artistici e capolavori architettonici. E poi ancora, i musei, i capolavori e tutti quei gioielli storico-artistici che hanno reso celebre il Belpaese in tutto il mondo.

Ed è proprio in questi luoghi che vogliamo portarvi oggi, per permettervi di vivere un’esperienza artistica e culturale unica nel suo genere che vi permetterà di soggiornare all’interno delle dimore storiche d’Italia. Pronti a partire?

Dormire nelle dimore storiche in Italia

Vi abbiamo già parlato della categoria Dimore storiche di Airbnb, una sezione sulla piattaforma di affitti brevi dedicata proprio a tutte le abitazioni italiane che caratterizzano il nostro patrimonio storico, artistico e culturale. Si tratta di edifici incredibili, dal valore immenso, che conservano e raccontano un pezzo di storia del nostro Paese e che oggi si trasformano in alloggi straordinari da vivere e da condividere.

Ville sontuose ed eleganti immerse nelle campagne italiane, palazzi raffinati che ospitano al loro interno affreschi e capolavori artistici e poi, ancora, castelli fiabeschi e secolari e antichissime masserie. Queste sono solo alcune delle numerose proposte di Airbnb accessibili ai viaggiatori. Non vi resta che scegliere la vostra preferita e preparare i bagagli.

Masseria Spina

Fonte: Airbnb

Masseria Spina

Una notte da sogno nel Belpaese

Grazie al sostegno di Airbnb, l’Associazione delle Dimore Storiche Italiane ha stanziato un fondo per la ristrutturazione di ben 25 edifici che saranno presto disponibili sulla piattaforma e prenotabili per vacanze da sogno. Tra questi segnaliamo Villa Gioli, una splendida dimora ottocentesca incastonata nelle verdi colline della Toscana. Circondata da un grande parco che ospita un giardino all’inglese, questa villa nei secoli è stata la casa di moltissimi pittori italiani che traevano la loro ispirazione proprio dal paesaggio circostante.

Tra le proposte di Airbnb, per trascorrere una notte da sogno in Italia, troviamo anche Villa Vitalba. Si tratta di una residenza del XVIII secolo, situata in provincia di Bergamo, e circondata da giardini e vigneti. Qui arte e natura convivono in maniera esemplare: gli esterni sono caratterizzati da un paesaggio naturale e lussureggiante mentre gli interni ospitano stanze affrescate e arredamenti ottocenteschi.

Per chi desidera immergersi nel paesaggio rurale del Belpaese, invece, segnaliamo la possibilità di dormire all’interno della Masseria Spina. Si tratta di una suggestiva struttura, situata a Monopoli, annoverata tra le più antiche dimore storiche della regione Puglia.

Volete vivere una fiaba? Le dimore storiche italiane sono fatte anche di castelli e di rocche, tra le quali spicca quella d’Ajello. Costruita nel XIII secolo dei duchi Varano di Camerino, la Rocca d’Ajello è situata su una collina boscosa, nel cuore delle Marche, che domina un paesaggio incontaminato. Qui, tra architettura medievale e arredamento d’epoca, potrete vivere una vacanza da sogno.

Rocca-DAjello

Fonte: Airbnb

Rocca D’Ajello
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Il Sentiero Azzurro, tra villaggi e castelli dell’Ungheria

Per gli amanti del trekking, c’è un cammino che va fatto almeno una volta nella vita: si tratta del Sentiero Azzurro, un lunghissimo itinerario che attraversa quasi interamente il nord dell’Ungheria, incrociando piccoli borghi medievali, imponenti castelli e paesaggi naturali incontaminati. Doveva essere una delle mete assolutamente imperdibili per il 2020, secondo il National Geographic, e lungi dal farsi fermare dal Covid, sono in effetti moltissimi i turisti che, da quel momento in avanti, sono andati alla scoperta di questo percorso unico al mondo.

Il Sentiero Azzurro, perla dell’Ungheria

Lungo ben 1168 km, il Sentiero Azzurro è senza alcun dubbio uno degli itinerari escursionistici più suggestivi d’Europa. In ungherese viene chiamato Kéktúra, ma è anche conosciuto come il Sentiero blu nazionale: ad evocare i suoi nomi è il simbolo con cui viene individuato l’itinerario, ovvero una striscia celeste tra due bianche. Istituito nel lontano 1938, questo è uno dei cammini a lunga percorrenza più antichi del nostro continente. Oggi è inglobato anche all’interno del Sentiero europeo E4, quella fitta rete di percorsi che conduce dalla Spagna a Cipro.

Sebbene sembri quasi un’impresa impossibile affrontare un cammino del genere, sono tantissime le persone che si cimentano in quest’avventura. E se prima della pandemia si contavano tra i 6mila e gli 8mila escursionisti all’anno, dal momento in cui il Sentiero Azzurro è finito tra le pagine del National Geographic sono oltre 26mila i turisti che hanno messo a dura prova la loro resistenza. Durante il percorso, è possibile raccogliere i francobolli che simboleggiano le varie tappe e incollarli sull’apposito libretto da acquistare prima della partenza, per avere un ricordo tangibile di questa esperienza.

Le tappe più belle del Sentiero Azzurro

Il cammino che attraversa la regione settentrionale dell’Ungheria offre tantissime occasioni per ammirare paesaggi mozzafiato e borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Visto che ogni singola tratta è accessibile liberamente (l’unica parte che richiede pagamento è la traversata sul Danubio dalla città di Visegrad a quella di Nagymaros), ci si può concentrare solamente su particolari zone e rendere l’esperienza adatta praticamente a tutti. Ma quali sono le tappe più belle del Sentiero Azzurro? Questo lunghissimo itinerario parte dal monte Irott-ko, sul versante occidentale del Paese – praticamente al confine con l’Austria.

La tappa finale è il villaggio di Hollóháza, che invece si trova lungo il confine nord-orientale con la Slovacchia. Durante il percorso, si incontrano panorami davvero unici al mondo, tra grotte e cascate, borghi e castelli, laghi e vulcani spenti. Uno dei paesaggi più affascinanti è quello del lago Balaton, da sempre meta di villeggiatura per molti turisti, che amano le sue spiagge bianche e le sue acque turchesi. Poco distante, sorge la città di Veszprém, eletta Capitale Europea della Cultura per il 2023: questa è l’occasione perfetta per fare una piccola deviazione e visitare le sue bellezze.

Spostandoci verso oriente, sempre seguendo la linea celeste, si arriva a Budapest: la capitale ungherese è una città vivace e ricca di storia, la meta ideale per chi vuole immergersi in arte e cultura. Lasciato il più grande centro del Paese, non resta che tuffarsi di nuovo nella natura e godere delle sue meraviglie, lasciandosi cullare dal ritmo della camminata e abbandonando ogni preoccupazione. Di tanto in tanto, spunta qualche villaggio ad offrire ospitalità ai viandanti, sino alla conclusione del Sentiero Azzurro che mette fine ad una delle avventure più indimenticabili al mondo.

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Dentro una fiaba: il castello nel bosco della Bella Addormentata

Esistono luoghi nel mondo che sono così belli da non sembrare veri. Posti che sembrano somigliare, in tutto e per tutto, a quei paesaggi incantati che hanno da sfondo ai nostri sogni d’infanzia. Alcuni di questi, però, non sono destinati a restare relegati nella nostra immaginazione perché sono reali, e per questo ancora più straordinari.

Tra questi c’è anche Hofgeismar, una cittadina tedesca di circa 15.000 abitanti situata nel Land dell’Assia. Forse il nome non vi sarà particolarmente familiare, ma vi basterà guardare qualche fotografia di questo posto per risvegliare alcuni dei ricordi più belli di quando eravate bambini.

Sì perché Hofgeismar, in realtà, è una delle tappe più suggestive della strada delle fiabe in Germania. Proprio qui, infatti, da un bosco lussureggiante si erge un castello bellissimo. Non uno qualsiasi, ma quello che ha ispirato la favola della Bella Addormentata nel bosco dei fratelli Grimm. Pronti a partire?

Dentro la fiaba: benvenuti a Hofgeismar

Lontano dalle grandi città e dalla fervente scena urbana che caratterizza i luoghi più popolari della Germania, troviamo lei: la città di Hofgeismar, la cui fama magica precede il suo nome.

Situata a poco più di mezz’ora di auto da Kassel, la località conosciuta come “città delle fiabe”, Hofgeismar è una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che vogliono tornare bambini. Il centro storico accoglie chi si spinge fin qui con edifici a graticcio suggestivi e pittoreschi che sembrano trasportare subito in un’altra dimensione.

Ma è appena fuori dalla città che è possibile vivere un sogno a occhi aperti, quello che permette ai viaggiatori di diventare i protagonisti di una delle fiabe più celebri di sempre.

Oltre il centro storico, infatti, si estende un bosco secolare che ospita grovigli di felci e querce che si snodano in un percorso delle meraviglie che conduce proprio lì, davanti a un imponente edificio. Si tratta del Castello di Sababurg, proprio quello che ha fatto da sfondo alla fiaba della Bella Addormentata.

Hofgeismar

Fonte: 123rf

Hofgeismar , centro storico

Il Castello della Bella Addormentata

La storia, quella che conosciamo, racconta le vicende di Aurora, l’unica figlia di Re Stefano e della Regina Lea, cresciuta tra le stanze di un castello circondato da boschi incantati. Nella realtà, quell’edificio esiste davvero, ma a commissionarlo non è stato un Re, ma l’arcivescovo di Magonza nel 1334.

Con gli anni la struttura è stata protagonista di diverse peripezie, fino a trasformarsi in un romantico hotel che, negli anni, è stato raggiunto da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e desiderosi di vivere avventure magiche e incantante.

Oggi la struttura alberghiera è chiusa. È comunque possibile visitare gli esterni del castello e lasciarsi suggestionare da tutti quei dettagli che rimandano proprio alla celebre fiaba che tutti conosciamo. Inoltre, dal castello, è possibile raggiungere la radura verdeggiante che si snoda tutto intorno.

Non vi assicuriamo che passeggiando al suo interno incontrerete le tre fatine della Bella Addormentata, ma potrete comunque ammirare gli scorci mozzafiato della Foresta di Reinhard, che ospita querce secolari e felci antichissime, e raggiungere il parco degli animali di Sababurg per fare incontri ravvicinati con esemplari faunistici di immensa bellezza.

Foresta di Reinhard

Fonte: 123rf

Foresta di Reinhard
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San Romano in Garfagnana e la Fortezza delle Verrucole

Una lussureggiante valle nel territorio della Garfagnana custodisce nel suo cuore verde l’antico borgo di San Romano. Questo gioiello toscano e tutta la zona di notevole bellezza paesaggistica che lo circonda, sono meta prediletta di chi desidera immergersi nella natura e respirarla a pieni polmoni, con passeggiate e attività rigeneranti, ma anche scoprire tesori e segreti di un lontanissimo passato che ha lasciato tracce ancora oggi sorprendenti. Scopriamo cosa hanno in serbo per i visitatori questi luoghi, dominati da un’iconica fortezza.

San Romano in Garfagnana, ieri e oggi

Facendo un salto indietro nel Medioevo, troviamo il territorio di San Romano in Garfagnana governato a nord dai Gherardinghi che possiedono la Fortezza delle Verrucole, situata sulla collinetta dell’omonima frazione, e a sud dai conti di Bacciano, proprietari di un castello andato distrutto in epoca rinascimentale. Nel Cinquecento, dopo essere stato messo sotto assedio dai fiorentini, vive un brevissimo periodo di autonomia come libero comune per poi passare sotto la Repubblica di Lucca. Le lotte per contendersi queste terre proseguono, finché non passano sotto il dominio degli Estensi, sotto i quali restano fino all’Unità d’Italia.

Ed eccoci ai giorni nostri, con il borgo di San Romano in Garfagnana che si presenta come uno scrigno magico al cui interno preserva piccoli tesori preziosi. Tra i monumenti che catturano subito l’interesse dei visitatori c’è la chiesa barocca di San Romano Martire, che ospita il grande organo settecentesco sovrastato da una statua lignea del santo. Ci si imbatte, poi, nell’elegante Palazzo Pelliccioni-Marazzini, che con le sue tipiche terrazze ad arco rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura locale. Al piano terra, ospita il Museo Archeologico del territorio della Garfagnana, dove si possono ammirare reperti provenienti dagli scavi effettuati presso la Fortezza delle Verrucole. Ed è quest’ultima, l’attrazione regina del borgo: tutta la storia dell’Alta Garfagnana – terra ricca di storia e tradizioni – è passata fra le sue mura.

La Fortezza delle Verrucole

Considerato uno degli esempi più belli di castello medievale toscano, la Fortezza delle Verrucole domina da circa 600 metri d’altezza le Alpi Apuane, capolavoro della natura nel cuore della Toscana, gli Appennini e gran parte del fondovalle. Il termine ‘Verrucole’, deriverebbe da ‘verruca’, che secondo Catone e Aulo Gellio significa ‘l’alta e aspra cima del monte’, a indicare la posizione, arroccata e pietrosa, su cui è stata costruita la fortificazione.

La sua storia inizia nel Medioevo con i Gherardinghi, che vi dimorano fino al 1285. Fino ad allora, il castello è formato da due strutture distinte, la Rocca Quadra e la Rocca Tonda. In seguito, viene ceduto alla Repubblica di Lucca, passare a Spinetta Malaspina dal 1328 al 1345, viene presa dai Fiorentini, nel 1430, da Lucca quattro anni dopo, e infine dagli Estensi, che dal 1446 impongono il loro dominio su San Romano e i suoi territori.

La Rocca Tonda rappresenta il nucleo più antico della fortezza, probabilmente risalente all’XI secolo, costituito da un imponente mastio di forma ottagonale, cui si accede per una ripida scala in pietra, ai cui piedi sorgeva la cappella di cui si ammirano ancora due colonne con capitelli scolpiti. La Rocca Quadra costituisce, invece, il nucleo militare del complesso, oggi totalmente scomparso e sostituito da due bastioni fatti innalzare dagli Estensi. Questa parte del castello è dotata di gallerie sotterranee di contromina, usate anche come polveriere. I due nuclei sono uniti da cortine murarie merlate, con al centro due torri a semicerchio, feritoie e camminamento di ronda, il tutto a formare la piazza d’armi dove erano collocati altri edifici. Il castello è oggi annoverato come la più importante vestigia medievale di tutta l’Alta Garfagnana.

L’Archeopark, un museo vivente

La splendida fortezza si può raggiungere dalla frazione delle Verrucole, attraverso un breve tragitto che si arrampica lungo le pendici del colle. Arrivati in cima, la vista rende l’idea della posizione privilegiata di cui gode il castello fin dalla sua creazione, svelando un paesaggio che fa brillare gli occhi. Se, dopo anni di abbandono, possiamo visitare e ammirare la struttura in tutta la sua bellezza scenografica lo si deve all’attento restauro che ne ha reso possibile la riapertura al pubblico.

Oltre a essere uno dei monumenti più rappresentativi della Garfagnana, questo gioiello è diventato il cuore del bellissimo progetto Fortezza Verrucole Archeopark. Un modo nuovo e originale per rivivere il passato, attraverso la ricostruzione della vita all’interno del castello trasformato in una sorta di museo vivente. Gli ambienti sono stati riallestiti come potevano presentarsi alla fine del XIII secolo e, insieme ai figuranti in abiti medievali, si scoprono i segreti celati tra queste mura con visite guidate e attività di laboratorio, indirizzate sia ai ragazzi che agli adulti. Un vero e proprio viaggio nel tempo di cui ci si sente protagonisti.

Cosa non perdere nei dintorni

A pochi passi dal borgo di San Romano in Garfagnana, si incontra il suggestivo Santuario della Madonna del Bosco. Un luogo di pellegrinaggio per tutta la comunità, che vi si riversa anche per la quiete quasi mistica in cui è immerso l’edificio. Qui, ogni anno viene organizzata una festa religiosa, in occasione della quale gli abitanti portano doni alla Madonna della Cintura come ringraziamento.

Poco distante dalla Fortezza delle Verrucole, ci si imbatte, invece, nel Parco Avventura “Selva del Buffardello”,  nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Il luogo perfetto se desiderate trascorrere una giornata diversa nella natura, con percorsi per tutte le età e l’opportunità di praticare varie attività sportive e all’aperto, tra escursioni, trail running, percorsi acrobatici, uscite in bicicletta su E-MTB e molto altro.

Un’altra chicca imperdibile è il Parco dell’Orecchiella, splendida riserva naturale nel cuore della Garfagnana, che ha sede proprio a San Romano. Nel Centro Visitatori si possono ammirare il Museo Naturalistico e il Museo dei Rapaci, per conoscere da vicino le peculiarità di questo straordinario territorio, un incantevole Giardino dei fiori di montagna, dove inebriarsi dei profumi e colori delle specie montane, e i famosi recinti faunistici, dove ammirare e fotografare diversi animali, tra cui caprioli, mufloni e orsi. Il Parco è attraversato, inoltre, da tantissimi sentieri, tutti ben segnalati, che durano da meno di un’ora a intere giornate, e che soddisfano ogni tipo di escursionista, dalle famiglie con bambini fino ai trekker più esperti, consegnando allo sguardo scenari spettacolari.