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In Alto Adige, i sentieri più belli all’ombra delle Dolomiti

L’Alto Adige, ossia la splendida provincia autonoma di Bolzano, vanta alcuni dei tragitti più belli da percorrere su tutto il territorio italiano (e non solo), molti dei quali con vista direttamente sulle Dolomiti, patrimonio UNESCO.

Da queste parti, infatti, gli appassionati di esplorazioni a contatto con la natura possono godere di posti magnifici che sono plasmati da queste maestose montagne, da alcuni ritenute le più belle della Terra. Ma quali sentieri all’ombra delle Dolomiti vale davvero la pena percorrere durante una tiepida giornata di sole?

I cammini del Latemarium

Già a pochi chilometri dal Capoluogo altoatesino, in Val d’Ega, si snodano oltre 500 chilometri di cammini, quelli del Latemarium, un reticolo di percorsi tematici che avvolge una delle vette dolomitiche più affascinanti che esistano: il Latemar.

Inaugurato nell’estate del 2014, il Latemarium si rivolge a tutti i viaggiatori e consente di avvicinarsi alla natura in modo autentico ed emozionante.

Il percorso più panoramico si raggiunge da Obereggen con la seggiovia Oberholz, che porta fino alla piattaforma Latemar 360°, una grande chiocciola di legno attaccata alla montagna a 2.100 metri di altitudine da cui si gode di una vista particolarmente mozzafiato.

Quassù si trova anche l’avveniristico rifugio Oberholz, una perla architettonica con grandi vetrate panoramiche, e la Latemarhüttem, a più di 2.600 metri di quota. Detta anche Rifugio Torre di Pisa perché a poca distanza si trova una sorta di campanile obliquo di una ventina di metri di altezza che assomiglia al celebre monumento toscano, è raggiungibile attraverso uno dei più bei sentieri delle Dolomiti, dove si può anche soggiornare.

Alcuni di questi incredibili percorsi sono adatti anche alle famiglie con bambini piccoli, e comprendono cartelloni con informazioni sulla geologia della montagna, sulla flora e la fauna e persino sulle leggende del Latemar. Sentieri che attraversano distese di prati alpini sui quali pascolano gli animali, offrendo ai più piccini divertimento mentre i genitori si godono un po’ di relax sui lettini. C’è persino un sentiero percorribile con il passeggino: il Latemar .Alp.

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Fonte: 123rf

Il Latemar e il lago di Carezza @123rf

I cammini nei dintorni di Merano

Un altro paradiso per gli amanti delle escursioni è Merano, probabilmente una delle zone più complete dell’Alto Adige da diversi punti di vista. Vi basti pensare che le possibilità, da queste parti, sono così tante che una vita non basterebbe per completarle tutte.

Tra i più belli ci sono i Sentieri delle Rogge (“Waalwege”), itinerari che seguono i corsi d’acqua che un tempo servivano per irrigare i campi.

La conca di Merano, infatti, ha una fittissima rete di questi canali che attraversano luoghi incantevoli e incontaminati. I Sentieri d’acqua meranesi, 100 km circa, da percorrere in uno o più giorni, consentono di fare escursioni tranquille, godendo pienamente della natura, dei frutteti, delle chiesette e dei castelli.

In tutta questa area si contano circa una ventina di Sentieri delle Rogge, e la cosa più interessante è che sono percorribili in tutti i periodi dell’anno. Inutile dirvi che le vedute panoramiche sulle imponenti catene montuose e sulla valle sono emozionanti e differenti in base alla stagione. I Sentieri delle Rogge sono i preferiti dalle famiglie, da chi cerca escursioni non troppo impegnative e da coloro che vogliono godersi la straordinaria flora e fauna della Val Venosta in totale relax.

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Fonte: Ufficio stampa

I sentieri delle rogge @Ufficio stampa

Per i più avventurosi, l’Alta via di Merano è probabilmente il sentiero escursionistico più affascinante delle Alpi. Contrassegnato dal numero 24, gira tutto intorno al Parco Naturale Gruppo di Tessa e viene considerato uno dei più incantevoli di tutto il territorio. Lunga oltre 80 km, mette a disposizione del viaggiatore panorami incantevoli con i “tremila” dell’Alto Adige in primo piano. Fu creata da Robert Schönweger ed Helmuth Ellmenreich, guide alpine dell’AVS (Associazione alpina altoatesina), e inaugurata nel 1985.

Un percorso escursionistico immerso nella natura e che si trova all’interno di un’area naturale protetta. Per questo motivo, è di fondamentale importanza per la fauna e la flora che gli escursionisti non lascino rifiuti lungo il tragitto (compresi quelli biologici). Inoltre, è assolutamente vietato campeggiare.

L’escursione ai laghi di Sopranes

L’escursione ai laghi di Sopranes è, probabilmente, una delle più famose di tutta questa fiabesca zona d’Italia. Del resto, sono dieci incantevoli bacini d’acqua incastonati nel cuore del parco naturale Gruppo di Tessa che vantano il primato di essere il più esteso gruppo lacustre d’alta quota dell’Alto Adige.

Il percorso è di forma circolare, ma richiede resistenza e assenza di vertigini. In sostanza è un’escursione che ben si plasma agli escursionisti più esperti, ai quali regala paesaggi emozionanti da varie prospettive.

Escursione ad Anello al Lago di Braies

Gli spiriti più romantici non possono di certo perdersi l’escursione ad Anello al Lago di Braies, un meraviglioso specchio d’acqua che è diventato particolarmente famoso negli ultimi anni grazie alla serie televisiva italiana “Un passo dal cielo”, anche se da sempre è una meta turistica molto frequentata.

Il giro del Lago di Braies parte dall’omonimo albergo e si distingue per essere una passeggiata facile di circa 4 chilometri. Un percorso da fare con calma per assaporare al 100% la bellezza davvero unica al mondo di questo luogo. Il periodo migliore per scoprirlo è la bella stagione poiché l’inverno può rivelarsi impraticabile a causa del ghiaccio.

Il punto di partenza preciso è l’iconica palafitta in legno e lungo il tragitto si incontrano diverse panchine, zone ristoro e delle spiaggette dove potersi rilassare al sole.

Non lontano è possibile scorgere la Chiesa della Divina Madre Dolorosa, costruita nel 1904 dalla famiglia Hellensteiner e divenuta oggi un pittoresco luogo di culto per viaggiatori e alpinisti della zona. Il tragitto prosegue in un’atmosfera rilassata, addentrandosi nel fitto bosco di abeti da cui si scorge il lago dai mille colori sorprendenti. Superata una spiaggetta di sassi si arriva alla sponda orientale, quasi sicuramente la più spettacolare in quanto scavata nella roccia viva.

Infine, il Lago di Braies è un ottimo punto di partenza per fare altrettante escursioni che conducono alla scoperta di località poco lontane, ma tutte assolutamente meritevoli di una visita grazie alla loro bellezza naturalistica e importanza storica.

Non resta che correre in Alto Adige per andare a conoscere, a passo lento, alcuni dei panorami più belli di tutto il mondo.

Lago di Braies alto adige

Fonte: iStock

Il meraviglioso Lago di Braies
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Nasce un nuovo sentiero tra le Dolomiti, accessibile a tutti

Nell’immenso patrimonio naturalistico del nostro Paese, spicca il panorama incantevole offerto dalle Dolomiti, divenute persino un sito protetto dall’Unesco per la loro importanza paesaggistica. È in questa cornice, tanto amata da villeggianti ed escursionisti, che nasce un nuovo sentiero: la sua peculiarità è che lo possono percorrere proprio tutti, essendo parte di un progetto di più ampio respiro dedicato al turismo inclusivo. Andiamo alla sua scoperta.

Dolomiti, il nuovo cammino

Il Parco Naturale Adamello Brenta è un vero gioiello, per la sua natura incontaminata e i suoi paesaggi che attirano ogni anno moltissimi turisti. Tra panorami meravigliosi che caratterizzano questi luoghi, si snoda un nuovo cammino inclusivo: il sentiero B06. Lungo appena 1,8 km e privo di barriere, è un esempio virtuoso che si sta già diffondendo a macchia d’olio, quantomeno nell’area delle Dolomiti. Punto di partenza del percorso è il pascolo alpino Patascoss, che sorge alle porte del borgo di Madonna di Campiglio, una delle più rinomate mete turistiche della regione.

Addentrandosi tra boschi e prati verdi, il sentiero – che si percorre in appena 45 minuti – giunge infine presso il lago di Nambino, un’oasi dal fascino irresistibile per le sue acque turchesi e l’atmosfera suggestiva. Il bacino si trova a poco più di 1.700 metri di altitudine, in un punto che regala una vista meravigliosa sulle vallate circostanti. A due passi dalle sponde, c’è un delizioso rifugio pronto ad accogliere gli escursionisti che desiderano rifocillarsi con tante prelibatezze genuine tipiche del luogo, prima di fare inversione di marcia alla volta di Madonna di Campiglio.

Perché il sentiero B06 è così speciale? Tutto merito dell’impegno congiunto di Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) e Amici dei Sentieri di Campiglio con il comune di Pinzolo e la provincia autonoma di Trento. Ne è nato così un percorso inclusivo, breve e accessibile a chiunque, sia da persone con disabilità di vario tipo o con difficoltà di movimento che da anziani e famiglie con passeggini. I lavori di riqualificazione si sono infatti concentrati sulla risistemazione del fondo e sulla realizzazione di parapetti di legno, per rendere il percorso adatto anche a chi ha bisogni speciali.

Il turismo inclusivo sulle Dolomiti

Il nuovo cammino che porta al lago di Nambino non è certo l’unico ad avere queste peculiari caratteristiche di accessibilità. Il Parco Naturale Adamello Brenta sta lavorando da tempo, in collaborazione con associazioni che si occupano di disabilità, istituzioni dedicate alla salvaguardia dell’ambiente ed enti che promuovono il turismo, per la creazione di una rete di percorsi inclusivi. Madonna di Campiglio è una delle prime realtà ad aver aperto la strada ad un turismo accessibile, mirando alla rimozione di qualsiasi tipo di barriere per consentire a tutti di godere del meraviglioso panorama delle Dolomiti.

Oltre al nuovissimo sentiero B06, ci sono altri itinerari già attivi da tempo. Uno dei principali è quello che, sempre dal pascolo di Patascoss, conduce sino alla Malga Ritorto, un punto panoramico tra i più belli del Parco Adamello Brenta. Si snoda lungo una strada pianeggiante e ombreggiata, nonché quasi interamente asfaltata, di circa 5,3 km. In estate, essendo chiusa al traffico di auto e moto, è il luogo perfetto per una passeggiata a contatto con la natura, anche per persone con difficoltà motorie.

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Il Cammino delle Dolomiti, l’itinerario più panoramico d’Italia

La bella stagione è sempre più vicina e, in un modo o nell’altro, si rivela il momento dell’anno ideale per fare trekking. Di sentieri in Italia ce ne sono davvero tantissimi, ma oggi vogliamo portarvi a scoprire il più panoramico del nostro Paese: il Cammino delle Dolomiti.

Cosa c’è da sapere sul Cammino delle Dolomiti

Le Dolomiti, da molti considerate le montagne più belle della Terra, sono in grado di regalarci scorci che il resto del mondo ci invidia. Ammirarle a passo lento e udendo al contempo i suoni della natura, non può che essere un’esperienza a dir poco appagante.

E il Cammino delle Dolomiti ci permette di farlo al massimo possibile: è un percorso ad anello che si dirama in 30 tappe che abbracciano l’intera provincia di Belluno. In poche parole questa straordinario tragitto porta a conoscere le terra di Tiziano, Dino Buzzati, Papa Luciani. Delle Dolomiti Patrimonio Unesco, del Parco Nazionale, del Piave. Di Marmolada, Civetta, Pelmo, Tofane, Tre Cime. Di Belluno, Feltre, Cortina d’Ampezzo, del Vajont.

Una tappa al giorno, per un mese intero, attraverso cinquecento affascinanti chilometri. Ovviamente ognuno può strutturarlo come preferisce, magari due tappe a scelta, per un fine settimana lento, intenso e profondo. In sostanza, lo si può modulare come riteniamo più opportuno.

Questo sentiero che porta nel cuore delle Dolomiti è stato pensato per andare a piedi, ma ai più avventurosi farà piacere sapere che per molti tratti è percorribile anche in bicicletta.

Dolomiti Bellunesi cammino

Fonte: iStock

Alla scoperta delle Dolomiti Bellunesi

Per chi è indicato

Il Cammino delle Dolomiti non è solo un semplice trekking: risponde al bisogno di ritrovare se stessi, nella fatica e nello stress quotidiano, nel silenzio, nel ritmo dei propri passi, nella condivisione e nel confronto con la gente, nel vivere la storia, la spiritualità e la cultura dei luoghi.

Pe compierlo è necessario l’impegno, la dedizione, l’amore per la terra che si attraversa e per la gente che vi si può incontrare. 30 tappe che sono impegnative per lunghezza, ma che allo stesso tempo presentano un tracciato agevole e non pericoloso, pensato per i gruppi e le famiglie desiderose di un contatto emozionante con la natura di queste montagne.

Ma non solo: le soste si possono fare in località dove sono presenti strutture ricettive adatte a chi cammina, spartane ma dignitose e di prezzo contenuto. Parliamo di agriturismi, bed &breakfast, campeggi, ostelli, case per ferie, rifugi. Luoghi in cui ci sono a disposizione anche i timbri per riempire le trenta caselle e completare la tessera del viandante. La difficoltà è E o EE, in funzione della tappa scelta.

Le 30 tappe del Cammino delle Dolomiti

Come vi accennavamo in precedenza, le tappe del Cammino delle Dolomiti sono ben 30 e conducono direttamente a contatto con la dimensione più autentica di queste straordinarie montagne, seguendo le orme lasciate dall’uomo nei secoli.

Ciò vuol dire che il percorso mette in relazione i luoghi della più antica presenza umana e delle più rilevanti testimonianze storiche e artistiche nella provincia di Belluno, perle incastonate in una natura preziosa. Si seguono le antiche muratiere e i sentieri che l’uomo ha tracciato in quota, prima che fossero create le attuali strade di fondovalle.

Nel dettaglio le tappe si suddividono in:

  • tappa n. 1 San Vittore – Facen;
  • tappa n° 2 – Facen, Cima Loreto;
  • tappa n° 3 – Cima Loreto, Croce d’Aune;
  • tappa n° 4 – Croce d’Aune, Arson;
  • tappa n° 5 – Arson, Col Cumano;
  • tappa n° 6 – Col Cumano, Sospirolo;
  • tappa n° 7 – Sospirolo, Val Imperina;
  • tappa n° 8 – Valle Imperina, Col di Prà;
  • tappa n° 25 – Perarolo di Cadore, Longarone;
  • tappa n° 26 – Longarone, Farra d’Alpago;
  • tappa n° 27 – Farra d’Alpago, Nevegal;
  • tappa n° 28 – Nevegal, Belluno;
  • tappa n° 29 – Belluno, Trichiana;
  • tappa n° 30 – Trichiana, San Vittore.

Lungo tutti questi chilometri le meraviglie da non perdere sono davvero tantissime.

trekking delle dolomiti belluno

Fonte: iStock

Panorami lungo il Cammino delle Dolomiti

Cosa vedere assolutamente

Difficile fare una selezione delle meraviglie da ammirare durante il Cammino delle Dolomiti, ma secondo il nostro punto di vista non dovete assolutamente perdervi ciò che vi stiamo per elencare.

Per prima cosa il punto di partenza: il Santuario dei Santi Vittore e Corona alle porte di Feltre. Si tratta di un’antica basilica che si rivela una gemma della fede arroccata sul Monte Miesna da cui si scende percorrendo il Sentiero dei Capitelli fino all’abitato di Anzù.

Molto interessante è anche la quarta tappa che parte dalla piazza di Croce d’Aune, nel comune di Pedavena, ossia dal territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Da qui si imbocca il sentiero “Chiesette pedemontane” che porta al borgo di Arson.

Particolarmente panoramica è la tredicesima tappa che da Passo Falzarego segue diversi sentieri che conducono in angoli del nostro Paese che tolgono davvero il fiato.

Altrettanto eclatante è la tappa numero 17 che ha inizio dalla chiesa parrocchiale di S. Giustina, collocata nella piazza principale di Villagrande e prosegue per via Tarin in direzione Larietto, da dove si può intravedere la via Crucis che porta al Colle del Calvario, un antico sito religioso di epoca preromana.

L’itinerario si sviluppa poi in costa fino ad incontrare la strada forestale. Durante questo tratto avrete l’opportunità di intraprendere il percorso “troi di mistieri” che si snoda prima in discesa fino a Mulino Berto e poi in salita verso Dosoledo. Una volta attraversato questo caratteristico paesino di montagna, si giunge a borgata Sacco dove si incontra un altro interessante itinerario tematico “al troi dli tradizion” che collega Dosoledo a Candide e che presenta numerose sculture rappresentanti la storia e le tradizioni del luogo.

Dosoledo belluno

Fonte: iStock

Il paesino di montagna Dosoledo

La tappa 24, invece, inizia dalla Piazza di Pieve di Cadore, nei pressi della chiesa di S. Maria Nascente, e prosegue fino al santuario del Cristo Crocifisso dove alcune scalette e un sentiero conducono alla pista ciclabile da seguire verso Tai.
Percorrendo la pista ciclabile, una volta superata la vecchia stazione ferroviaria e il campo di pattinaggio, è necessario attraversare la strada asfaltata che porta a Cortina d’Ampezzo. Da lì si prosegue fino ad attraversare un ponte che conduce alla alla meta finale della tappa: Perarolo di Cadore, dove è possibile visitare il Museo del Cidolo e del Legname, la chiesa parrocchiale di S. Nicolò, nonché la “villa reale” Palazzo lazzaris-Costantini.

Infine, molto interessante (anche se in realtà sono una più bella dell’altra) è la tappa numero 29 che parte da Piazza Duomo a Belluno e sale verso il quartiere di Mussoi. Da qui si attraversa poi il Bosco delle Castagne per raggiungere il paese di Tisoi caratterizzato dalla presenza di numerose case tradizionali che conservano ancora il cosiddetto “piol”, la terrazza esterna in legno.

L’itinerario scende verso Bribano e la chiesetta di San Nicolò a Bribanet per poi giungere a Longano e quindi in località San Felice dove si attraversa l’omonimo ponte sul fiume Piave arrivando a Trichiana.

Insomma, passo dopo passo il Cammino delle Dolomiti regala meraviglie davvero uniche nel loro genere.

Belluno dolomiti

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Veduta di Belluno
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Caccia al tesoro sulle Dolomiti: l’esperienza da vivere e condividere

Sono tanti i motivi che ci spingono a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, e l’alternarsi delle stagioni è uno di questi. Le motivazioni sono facilmente intuibili e le troviamo proprio in quegli straordinari paesaggi che cambiano e che si trasformano, mese dopo mese, e che vengono sapientemente plasmati da Madre natura.

L’inverno, per esempio, ci regala ogni anno visioni di immensa bellezza, caratterizzate da fiocchi di neve che invadono quartieri, strade e città e che trasformano i luoghi che conosciamo in cartoline straordinarie nelle quali perdersi e immergersi. È questo il momento perfetto per organizzare un viaggio e andare alla scoperta di tutti quei posti che, durante la stagione, assumono forme e lineamenti da fiaba.

Non solo visioni mozzafiato però. L’arrivo della neve permette agli appassionati degli sport invernali di vivere avventure adrenaliniche e straordinarie ad alta quota, come quella che si terrà sabato 21 gennaio tra le meravigliose vette innevate delle Dolomiti. Proprio qui dove sta per partire una caccia al tesoro da vivere e condividere.

Sciare, giocare e “cacciare” sulla neve

Preparate le valigie, si parte per l’avventura più entusiasmante di questo inverno, un’esperienza da vivere in solitaria o da condividere con amici, famiglia o partner.

Il nostro viaggio ci conduce direttamente tra le vette dolomitiche, e più nello specifico in Val Gardena, in uno dei territori più affascinanti e suggestivi del BelPaese. Situato nel cuore del Patrimonio Naturale Mondiale dell’Unesco, questo luogo è da sempre meta prediletta degli appassionati degli sport invernali, e paradiso degli amanti della natura.

Proprio qui, in inverno, è possibile ammirare paesaggi incantati e surreali creati dalla presenza della neve, che col suo abbraccio avvolge e tinge di bianco le maestose cime delle Dolomiti. Sempre qui, è possibile indossare gli scarponi da scii e affrontare discese e salite ad alta quota, circondati da uno scenario idilliaco.

Le cose da fare sono tante, e tutte sono destinate e far vivere ai viaggiatori di ogni età momenti di relax, spensieratezza e divertimento. Qui, infatti, di gioca, si passeggia, si scia e si caccia sulla neve, grazie anche a Dolomites Val Gardena Ski Caching, un appuntamento imperdibile che si terrà sabato 21 gennaio. Si tratta di un gioco di coppie che, come il nome stesso suggerisce, inscena una vera e propria caccia al tesoro sulle piste da scii all’interno del comprensorio Val Gardena/Alpe di Siusi.

La caccia al tesoro sulle Dolomiti

Si gioca in coppie e l’obiettivo è quello di trovare il tesoro nascosto tra le piste del comprensorio sciistico Val Gardena/Alpe di Siusi. Per giocare, o meglio per vincere, è richiesto un grande senso di orientamento. Ai partecipanti, infatti, sarà consegnata una cartina geografica con indizi ed enigmi che serviranno a raggiungere gli ski caches, pannelli numerati di colore rosso, che assegneranno punti ai giocatori.

Una volta trovato il tesoro, i giocatori sono inviati a scattarsi una foto davanti al pannello e a inviarla in chat in un gruppo dedicato. Vincerà, ovviamente, la squadra che avrà raccolto più punti, la stessa alla quale sarà assegnato un fantastico premio: un buono dal valore di 250 euro.

L’appuntamento, per partecipare, è alle 8:30 in Piazza Rezia, proprio davanti all’ufficio della Scuola Sci a Ortisei. In bocca al lupo a tutti!

 

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Pinzolo, il piccolo gioiello delle Dolomiti

Che lo Dolomiti siano splendide, le regine delle montagne e le cime più belle della Terra è risaputo, ma non tutti sono a conoscenza che tra queste spettacolari formazioni rocciose sorge un piccolo gioiello: Pinzolo. Con una popolazione di poco più di 3.000 anime, il borgo sorge in una zona dove Svizzera, Austria e Italia si incontrano. In sostanza, qua è possibile inebriarsi di uno dei più magnifici scenari montani che si possano trovare nel nostro Paese.

Cosa vedere nel centro storico di Pinzolo

Pinzolo fa parte della provincia di Trento ed è situato nell’alta Val Rendena, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta. Tra le sue attrazioni più belle, senza ombra di dubbio merita una menzione il centro storico che è puntellato da caratteristiche abitazioni dalle tonalità pastello e contornate da tetti spioventi, balconate in legno e affreschi.

Passeggiando tra le tipiche vie del borgo, vi ritroverete al cospetto di alcuni edifici da non perdere come la peculiare Chiesa di San Vigilio che sfoggia una bellissima facciata medievale ricoperta da affreschi di epoche diverse. Uno dei più importanti è la “Danza macabra” di Simone Baschenis che raffigura nobili e plebei che sono praticamente uguali di fronte alla morte.

Incastonato in una fascia alta più di 2 metri e larga più di 22, è accompagnato da didascalie che raccontano di un monologo recitato da un morto. Un edificio affascinante e costruito con le pietre di granito della Val Genova e adornata con il marmo di Ragoli ed il legno degli altari.

danza macabra pinzolo

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La “Danza macabra” di Simone Baschenis

Molto interessante è anche il Monumento al Moleta che rende omaggio alla tradizione degli arrotini della Val Rendena. Poi ancora la Parrocchia di San Lorenzo che sfoggia una magnifica facciata decorata con affreschi e con un grande portale in granito.

Ancor più spettacolare è il sui grandioso interno ad unica navata in stile barocco che è persino impreziosito da bellissimi affreschi sulla volta. Ma non solo. Qui, infatti, sono presenti quattro altari marmorei che custodiscono importanti pale d’altare e statue di Santi; uno straordinario organo a 700 canne e due confessionali e banchi di noce massiccio.

La natura di Pinzolo

Il bellissimo borgo di Pinzolo si rivela un ottimo punto di partenza per coloro che vogliono avventurarsi in indimenticabili escursioni. Del resto ci troviamo nel Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino.

Tra le meraviglie da non perdere in questa zona vi segnaliamo le Cascate Nardis che sono, molto probabilmente, le più spettacolari di tutto il territorio. Vi basti sapere che hanno un dislivello superiore ai 100 metri.

Cascate Nardis trentino

Fonte: iStock

Le affascinanti Cascate Nardis

Una novità degli ultimi anni, che pur non essendo del tutto naturale merita di essere segnalata, è il Biolago di Pinzolo che è il risultato di un innovativo progetto di ingegneria che consiste nell’aver creato uno specchio d’acqua perfettamente balneabile e realizzato con le tecnologie più avanzate che consentono la depurazione delle acque attraverso l’utilizzo delle piante.

A solo 7 chilometri di distanza da Pinzolo, vale la pena fare un salto ai Laghi di San Giuliano e Garzonè che vantano un colore così azzurro che è in grado di far innamorare chiunque. Circondati da un’ampia pineta, offrono una vista panoramica sulla Val di Genova e sono raggiungibili dal sentiero SAT 221 e dal 230.

Le altre esperienze da non perdere a Pinzolo

Le esperienze da fare in questo borgo-gioiello non limitano di certo a quelle che vi abbiamo descritto. Tra le altre possibilità vi segnaliamo la Ski Area Campiglio-Dolomiti di cui fa parte Pinzolo insieme a Folgarida, Marilleva e Madonna di Campiglio.

Farci un salto vorrà dire ritrovarsi in un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna e degli sport invernali: 155 chilometri di piste immersi nell’irresistibile scenario delle Dolomiti di Brenta, patrimonio dell’Unesco.

Chi è in cerca di adrenalina, invece, non può perdersi un indimenticabile volo biposto in parapendio. Anche perché, molto probabilmente, è uno dei modi migliori per contemplare il panorama spettacolare delle Dolomiti.

Poi ancora le ciaspolate in quanto a Pinzolo, e nella vicina Madonna di Campiglio, sono davvero moltissimi i sentieri tracciati dedicati alle racchette da neve.

A pochi chilometri dal borgo di Pinzolo, invece, da non perdere sono le Terme Val Rendena. Da queste parti potrete fare il bagno in un’acqua ricca di ferro e oligominerale che viene spezzo utilizzata come cura respiratoria e vascolare.

dove fare Parapendio nelle Dolomiti

Fonte: iStock – Ph: Diego Fiore

Il parapendio nelle Dolomiti

Le altre meraviglie del Parco Naturale Adamello Brenta

Come detto in precedenza, Pinzolo si trova nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta che è stato riconosciuto Unesco Global Geopark, grazie al suo raro patrimonio geologico e morfologico di grande interesse scientifico.

Va da sé che le cose da visitare sono davvero tantissime, ma secondo noi particolarmente degna di nota è la Val Algone che è una delle valli più ampie e selvagge dell’intero Parco. Se invece la vostra intenzione è trascorrere una giornata interessante e immersa nella quiete della natura, la vostra meta dovrebbe essere il Lago di Valgola che si distingue per le sue uniche e limpide acque.

Alle falde delle Dolomiti di Brenta, merita una visita anche la Cascata Rio Bianco, anche se è bene sapere che “muore” in inverno per poi “rinascere” in primavera.

Tra i luoghi più famosi della zona c’è il Lago di Tovel, un gioiello naturalistico incastonato tra alcune delle vette più alte del Parco. Uno specchio d’acqua che vanta delle sfumature che vanno dall’azzurro al verde smeraldo. Un tempo, inoltre, era noto in tutta Europa come il lago rosso per via della colorazione rosso sangue che assumeva ogni estate grazie alla fioritura di un’alga particolare, la Tovellia sanguinea. Sfortunatamente, però, questo fenomeno non si ripresenta dall’ormai lontano 1964.

Chi non soffre di vertigini deve necessariamente avventurarsi sul Sentiero dei Fiori, un itinerario di particolare interesse storico e naturalistico che si snoda tra quota 2900 e 3100 da cima Payer a Punta Pisgana. Infine, vi consigliamo di fare un salto a Irone, un villaggio fantasma praticamente immerso nella natura e che d’estate si ripopola.

Insomma, Pinzolo e i suoi dintorni sono un vero gioiello del Dolomiti, ma anche dell’Italia e del mondo intero.

Lago di Tovel trentino

Fonte: iStock

Il meraviglioso Lago di Tovel
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C’è un po’ di Mediterraneo anche tra le Dolomiti

Come può il Mediterraneo arrivare sino alle propaggini più settentrionali del nostro Paese, là dove alte vette montuose si ergono imponenti verso il cielo? Sembra quasi un miracolo, ma è realtà: tra le Dolomiti, uno dei Patrimoni UNESCO custoditi in Italia, si nasconde un’atmosfera mediterranea che pare catapultarci immediatamente nelle solatie terre del sud. Scopriamo di che cosa si tratta.

Trentino Alto Adige, gli uliveti a due passi dalle montagne

Naturalmente, non stiamo parlando del mare: le Dolomiti sono ben lontane dalla costa, tuttavia nei loro dintorni si celano paesaggi che richiamano senza alcun dubbio le atmosfere tipiche dell’area mediterranea. Siamo in Trentino Alto Adige, lungo le sponde del lago di Garda, dove venti caldi danno vita ad un microclima davvero particolare, pur trovandoci a due passi dalle alte montagne. Ed è in questo angolo di paradiso che sorgono splendidi uliveti, dai quali si produce un rinomato olio extravergine di grande qualità.

L’impressione è proprio quella di un’oasi mediterranea incastonata tra le Dolomiti: da secoli, generazioni di coltivatori si tramandano quello che è a tutti gli effetti un preziosissimo patrimonio paesaggistico e non solo. Questi sono infatti gli olivi che crescono più a nord del mondo intero, grazie ad una fortunata combinazione di caratteristiche del territorio e ad un grande amore per l’olivicoltura. L’olio evo del Garda Trentino è un prodotto davvero speciale, dal sapore dolce e vellutato e dall’aroma di erbe selvatiche, che esprime al meglio gusti e profumi tipici delle Dolomiti.

L’autunno è l’occasione ideale per andare alla scoperta di questo territorio magnifico e delle sue prelibatezze. In questa stagione, la natura offre uno spettacolo incredibile: è il foliage, la magia dei colori che emergono brillanti nelle migliaia sfumature gialle, arancioni e rosse splendenti sotto il sole. Perché non approfittarne per ammirare paesaggi incantevoli e poi concedersi qualche assaggio delle specialità locali? Ecco le migliori esperienze da fare nella cornice del Garda Trentino, all’ombra delle splendide Dolomiti.

Uliveto del Trentino

Fonte: Ufficio Stampa | Ph. Fabio Staropoli

Un uliveto in Trentino Alto Adige

Gli eventi e le esperienze imperdibili

Il fine settimana del 22 e 23 ottobre si svolge un appuntamento incredibile: la rassegna Frantoi Aperti ci conduce, con visite guidate e percorsi sensoriali, alla scoperta del mondo dell’olivocoltura, dalla raccolta alla spremitura sino all’assaggio del rinomato olio così prodotto. E per vivere appieno questa esperienza, sul territorio ci sono diversi agriturismi e bed&breakfast immersi tra gli olivi, in un panorama meraviglioso. Ovviamente, in Trentino ci sono moltissime altre avventure in cui tuffarsi, tra percorsi ciclopedonali, trekking e giornate di relax nella natura.

Il borgo di Arco è senza dubbio una delle mete da non perdere, con le sue strette viuzze e le tante bellezze da visitare. Il suo castello, abbarbicato su un promontorio roccioso, gode di una vista mozzafiato. E ai suoi piedi si snoda la Rilke Promenade, passeggiata letteraria che segue le orme del poeta Rainer Maria Rilke, alla scoperta dei luoghi che lo ispirarono. Un altro panorama meraviglioso è quello che si può ammirare dall’alto del Monte Baone, in un’escursione adatta anche ai più piccini. Alle sue pendici, gli olivi si stagliano contro l’azzurro del lago di Garda: è pura magia.

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Nasce il Sentiero del Respiro, l’Italia da vivere

Sta per nascere in Italia un nuovo cammino, che fonderà natura incontaminata, storia e cultura, ma anche tutela dell’ambiente e della salute delle persone, sullo sfondo delle Dolomiti Bellunesi. Si chiama ‘Sentiero del Respiro’ e sarà un percorso naturalistico-educazionale che verrà affiancato da un importante intervento di rimboschimento di 10 mila alberi nell’area che circonda l’iconico Castello di Andraz, nel comune di Livinallongo del Col di Lana, tra Arabba e Cortina.

Ambiente e salute al centro del Sentiero del Respiro

Nato dalla collaborazione tra l’azienda farmaceutica Chiesi Italia e la Regione Veneto, il progetto punta alla valorizzazione turistico-ricettiva e boschiva del territorio, ma anche al ripristino dell’area, tra le più colpite dalla tempesta Vaia che ha distrutto oltre 800 ettari di bosco nel 2018. L’iniziativa intende riportare in vita il bosco abbattuto piantumando migliaia di nuovi alberi, con l’obiettivo, inoltre, di compensare le emissioni, seguendo la filosofia della ‘Carbon Neutrality’.

Il sentiero sarà anche particolarmente inclusivo, con i primi 400 metri pavimentati in legno per le persone ipovedenti e non deambulanti che potranno raggiungere un’area attrezzata dedicata, posizionata a fianco di un ruscello.

Salute, tutela dell’ambiente e della biodiversità saranno i temi cardine del Sentiero del Respiro, che sarà dotato di cartelli informativi pensati per sensibilizzare i visitatori su stili di vita sani e sull’importanza di prendersi cura di sé, riscoprendo i benefici di una passeggiata all’aria aperta e il piacere di rilassarsi nei boschi, immersi nei colori e profumi di uno scenario naturale unico.

Posizionato alle pendici del Col di Lana, il percorso inizierà dentro l’antico torrione medievale del Castello di Andraz, uno dei simboli più affascinanti dell’arco alpino, per poi inerpicarsi per oltre tre chilometri nel bosco antistante, attraversando uno splendido ambiente naturale, circondato da un panorama mozzafiato.

Il Castello di Andraz e la storia di un territorio unico

Il Sentiero del Respiro permetterà di godere di un mix ineguagliabile di natura, biodiversità, storia e cultura in un contesto ambientale, paesaggistico e storico unico al mondo quale è il Castello di Andraz. Sorto su un grande trovante trasportato a valle durante l’ultima glaciazione, in posizione dominante sulla vallata, il fortilizio fu in età medievale un importante baluardo strategico militare.

Oggi, il castello ospita un interessante Museo pensato per promuovere la conoscenza dell’importante monumento e dell’ambito dolomitico circostante, come espressione del locale patrimonio culturale legato all’area ladina dell’Alto Agordino.

In particolare sono illustrate le vicende storiche di Andraz con richiamo alle trasformazioni subite dal fortilizio medievale e dal territorio, determinate dagli interessi vescovili nell’area compresa tra le miniere del Fursil a Colle Santa Lucia in Val Fiorentina, sino a Valparola in Alta Val Badia (meta estiva tra le più amate dai Vip), dove erano ubicati i forni fusori. Il castello è infatti situato nel mezzo di uno straordinario percorso storico, che unisce di fatto le due più importanti realtà culturali presenti nell’area dolomitica costituite dal Museo “Vittorino Cazzetta” (geologico-paleontologico e archeologico) di Selva di Cadore e dal Museo Ladino della Provincia di Bolzano a San Martino in Badia.

Con il progetto del Sentiero del Respiro, le Dolomiti, patrimonio dell’umanità Unesco, confermano la loro rilevanza naturalistica, paesaggistica e storica, nonché la loro eccezionalità come di luogo vocato alla salute delle persone.

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Le piscine naturali e segrete incastonate tra le Dolomiti

Esiste un luogo incantato in Italia che sembra uscito da una fiaba. Un posto dove è possibile riscoprire tutta la bellezza della natura incontaminata e selvaggia che qui è assoluta protagonista.

Ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e più precisamente nella Valle del Mis. Un gioiello naturale, questo, che si snoda tra diversi sentieri che partono dall’omonimo lago e che attraversano scenari mozzafiato.

Ci sono le cascate maestose e impetuose, ci sono i boschi lussureggianti e le aree verdeggianti. E ci sono i Cadini del Brenton, piscine naturali e segrete dall’acqua color smeraldo nascosti tra la natura selvaggia delle Dolomiti.

I Cadini del Brenton

È un’esperienza unica, quella che si vive una volta entrati nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Un’avventura che ci permette di entrare in contatto con la natura autentica e incontaminata, per rigenerare i sensi e incantare la vista, per vivere esperienze indelebili.

È qui, all’interno del parco, che pozze d’acqua dai colori intensi e brillanti si aprono improvvisamente davanti allo sguardo degli esploratori. Queste piscine segrete, che prendono il nome di Cadini del Brenton, si trovano nel territorio comunale di Sospirolo.

A crearli è stata la natura. I Cadini del Brenton, il cui nome deriva da catini, sono delle cavità naturali scavate dal Torrente Brenton che, con la sua forza erosiva, ha levigato le rocce fino a creare queste piscine disposte tra i ripiani rocciosi.

In tutto si contano più di dieci vasche naturali, anche se non tutte visitabili, che appaiono come pozze ricolme d’acqua dolce e che creano in questa zona del parco uno scenario fiabesco e magico.

Cadini del Brenton

Cadini del Brenton

Come raggiungere le piscine segrete delle Dolomiti

Dal Lago del Mis si snodano diversi sentieri che conducono alla scoperta delle meraviglie circostanti. Da una parte c’è l’itinerario delle cascate, che comprende le cascatelle del torrente del Brenton e la suggestiva Cascata della Soffia. Dall’altra, invece, troviamo i Cadini del Brenton, una delle attrazioni più belle e suggestive dell’intero territorio.

Per raggiungere e visitare le piscine segrete del parco bisogna percorrere un sentiero circolare che parte dal Ponte del Mis e che attraversa un piccolo e fitto bosco. Proprio al termine di questo ci si ritrova davanti alla meraviglia della natura: le vasche naturali si susseguono una dopo l’altra mettendo in mostra giochi di luce e di ombre che incantano lo sguardo.

Sono quindici, in tutto, i catini formati dal torrente Brenton, ma non tutti sono visibitabili. Alcuni, quelli posti più in alto, sono letteralmente circondati e immersi in una natura aspra e impervia. Gli altri dieci, invece, sono attraversabili grazie a  ponti in legno.

Attenzione però perché non è concesso fare il bagno in queste piscine naturali. Anche se davanti a tanta meraviglia il desiderio di tuffarsi può diventare impetuoso, il divieto imposto dall’Ente del Parco è un’azione necessaria per la conservazione dell’area dai rischi dovuti all’impatto umano.

La visita ai Cadini del Brenton è consentita nei mesi che vanno da marzo a novembre e il costo d’ingresso è di due euro a persona.

Cadini del Brenton

Cadini del Brenton