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Cosa vedere a La Spezia, un viaggio inatteso tra storia e bellezza

Spesso percepita come “semplice porta d’accesso” alle Cinque Terre, La Spezia viene a torto liquidata come una città di passaggio, relegata tra i binari della stazione e la hall di un hotel. Eppure, chi decide di andare oltre tale fugace impressione scopre un’anima sorprendente, ricca di storia, arte, architetture futuristiche e un profondo legame con il mare.

Lasciatevi incuriosire dal suo volto meno conosciuto, perché La Spezia sa raccontare molto più di quanto si possa immaginare a prima vista.

5 cose da vedere a La Spezia

A La Spezia è sufficiente solo dare un po’ di tempo. Ecco allora cinque tappe da scoprire prima di partire per le celebri località liguri che ne contraddistinguono la provincia.

1. Il Museo Civico Amedeo Lia

Una passeggiata tra le vetrine di Via del Prione, cuore pedonale della città, conduce a un tesoro nascosto che fa la gioia degli appassionati d’arte: il Museo Civico Amedeo Lia. Pochi minuti a piedi dalla stazione bastano per trovarsi dinanzi a un edificio che custodisce meraviglie. La sua collezione, composta da più di mille opere, è un dono generoso del collezionista genovese Amedeo Lia.

Inaugurato nel 1996, propone un viaggio che attraversa secoli e correnti artistiche, dall’antichità al XVIII secolo. Sale dopo sala, si susseguono dipinti, miniature, vetri, sculture, maioliche e oggetti d’arte raffinati, espressioni della creatività italiana ed europea, raccolte con passione e gusto.

2. Il Castello San Giorgio

Dall’alto del colle del Poggio, il Castello San Giorgio osserva La Spezia come chi ne conosce i segreti più antichi. Voluto nel 1252 da Niccolò Fieschi per affermare il proprio potere, e poi ampliato dai Genovesi nel Seicento, oggi si presenta come un complesso affascinante, dotato di due ingressi e affacci che dominano la città e il golfo.

Ma non è solo la sua architettura a incantare. Dal 2002, ospita infatti il Museo Civico Archeologico “Ubaldo Formentini”, che, tra i reperti più straordinari, accoglie le statue stele dell’Età del Bronzo e del Rame, dalle incisioni misteriose che raccontano la vita dei Liguri antichi, abitanti di castellari arroccati.

Al piano superiore, la “Collezione Fabbricotti” è una miniera di storia, con reperti provenienti dall’area di Luni, che abbracciano oltre dieci secoli di vita. Mosaici, statue, utensili e frammenti di quotidianità bizantina e carolingia sono esposti in un percorso che unisce emozione e scoperta. Tra i pezzi più recenti spiccano un mosaico lunense con una Nereide e mostri marini e lastre architettoniche romane in terracotta.

Per raggiungere il castello, occorre incamminarsi lungo Via del Prione e servirsi degli ascensori gratuiti che portano alla sommità.

3. Il Teatro Civico

Un palcoscenico che racconta La Spezia sotto una luce inedita è il Teatro Civico. Fu il primo edificio civile a rompere i confini delle antiche mura, segno tangibile della volontà della città di aprirsi, di espandersi verso il mare e verso la modernità. Il 6 luglio 1840 iniziarono i lavori su progetto dell’architetto Ippolito da Cremona e, sei anni dopo, il sipario si alzava per la prima volta.

Negli anni Trenta, il teatro venne completamente rinnovato dallo stile razionalista dell’architetto Franco Oliva. La semplicità geometrica, le superfici lisce e i toni sobri disegnano tuttora uno spazio raffinato e armonico, che conserva però la classicità dei tre ordini di palchi e delle barcacce. Un dettaglio da notare è la cupola: decorata con i segni dello Zodiaco, può essere aperta per garantire il ricambio d’aria, un piccolo tocco d’ingegno.

Nel 1933 fu la “Tosca”, interpretata da Bianca Scacciati, a segnare l’inizio di una nuova era per il teatro. Oggi, dopo molte trasformazioni, il Civico è riconosciuto come uno dei Teatri Storici della Liguria. La programmazione è ricchissima: dalla lirica al teatro contemporaneo, dal balletto ai concerti, fino agli spettacoli per i più giovani. E d’estate diventa il cuore pulsante del Festival internazionale del Jazz, attivo senza interruzioni dal 1969.

4. Il Museo Tecnico Navale

Se c’è un luogo dove si può toccare con mano il legame profondo tra La Spezia e il mare, è il Museo Tecnico Navale. Accanto all’Arsenale, è un museo vivo, parte integrante della storia marittima italiana. Non solo il più grande d’Italia nel suo genere, ma anche uno dei più antichi al mondo, racconta la storia della navigazione e dell’ingegneria navale con una ricchezza eccezionale di dettagli e reperti.

Visitandolo, si entra in un mondo caratterizzato da modelli in scala, strumenti, cimeli e testimonianze delle varie flotte che hanno solcato i mari: dalle marine preunitarie alla Regia Marina, fino all’attuale Marina Militare. Il percorso è suddiviso in quattro sezioni tematiche che svelano le origini dell’Arsenale, le abilità delle maestranze, le imprese eroiche di uomini coraggiosi e le meraviglie della tecnica navale.

Tra le chicche più affascinanti, troverete la collezione di 28 Polene. In legno, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte, sembrano pronte a solcare di nuovo le onde, collocate su travi che evocano il ponte di una nave in partenza.

5. Il Ponte Thaon di Revel

Ponte Thaon di Revel

Fonte: iStock

L’avveniristico ponte levatoio

A concludere l’itinerario, un simbolo della La Spezia contemporanea: il Ponte Thaon di Revel. Ponte levatoio costruito nel 2014, è un segno architettonico che unisce passato e futuro, porto e città, mare e terra. Attraversa i Giardini Pubblici e collega il centro storico al porto turistico con una leggerezza quasi eterea.

La struttura avveniristica si riflette sulle acque, e crea giochi di luce soprattutto al tramonto o durante le ore serali, quando diventa una passerella sospesa tra cielo e mare. Percorrerlo a quell’ora può significare sentirsi parte di un quadro in movimento, tra barche ormeggiate e la brezza salmastra che accarezza il volto. È il posto ideale per lasciarsi alle spalle la frenesia del giorno e prepararsi a salutare La Spezia con un ultimo, indimenticabile scorcio.

3 cose da fare a La Spezia

Dopo aver scoperto i luoghi imperdibili, viene naturale chiedersi: cosa si può fare a La Spezia per conoscerla davvero, oltre ai musei e ai monumenti?

1. Camminare lungo la Passeggiata Morin

Tra le esperienze che restano nel cuore c’è sicuramente la Passeggiata Morin, un viale ampio e curato che segue il profilo del mare come un abbraccio. Si tratta di è uno dei luoghi più rappresentativi, punto d’incontro tra chi vive La Spezia ogni giorno e chi la visita per la prima volta. Camminare lungo la doppia fila di palme è un invito a rallentare, a respirare la brezza salmastra e a lasciarsi incantare dal panorama che cambia a ogni passo.

Da un lato il porto e le barche ormeggiate, dall’altro la vista si apre sulle colline verdeggianti e, nelle giornate più limpide, si riescono persino a scorgere le vette delle Alpi Apuane.

2. Godersi un momento di relax ai Giardini Pubblici

A pochi passi dalla Passeggiata Morin non mancano i Giardini Pubblici, una vera oasi urbana dove rifugiarsi per trovare un po’ di quiete. Tra aiuole curate e vialetti alberati, si respira un’atmosfera d’altri tempi. L’architettura liberty dei padiglioni e dei dettagli ornamentali dialoga con la natura e dà vita a un equilibrio che invita alla sosta.

Sedersi su una delle panchine all’ombra, leggere un libro, osservare la vita che scorre o rimanere in silenzio ad ascoltare i rumori della città, è un modo per sentirsi parte integrante di La Spezia: ogni angolo del parco regala scorci interessanti, tra statue, fontane e una ricca varietà botanica che segue il corso delle stagioni.

3. Dedicarsi allo shopping

Se desiderate aggiungere un tocco di leggerezza alla vostra visita, Via del Prione è la meta ideale. Conosciuta dai locali come il Carugio Drito, è la strada più antica e più amata, il cuore commerciale di La Spezia, con una vasta gamma di negozi, boutique, librerie e botteghe artigiane, ma anche caffè e ristoranti dove concedersi una pausa golosa tra un acquisto e l’altro.

Non lontano si trova anche il Mercato, raggiungibile da Corso Cavour: è un tripudio di banchi colmi di prodotti freschi, verdura e frutta di stagione, specialità liguri e soprattutto pesce appena pescato, testimonianza viva del legame di La Spezia con il mare.

Come arrivare a La Spezia

Lo skyline de La Spezia

Fonte: iStock

Veduta panoramica de La Spezia

All’estremo levante della Liguria, quasi a sfiorare la Toscana, La Spezia si adagia al centro di un profondo golfo naturale dal nome evocativo: il Golfo dei Poeti. Raggiungerla è semplice, grazie alla posizione strategica e a una buona rete di collegamenti.

Il modo più pratico per arrivare è senza dubbio il treno. La stazione di riferimento è La Spezia Centrale, sulla linea Genova-Pisa. Una volta scesi dal treno, basta uscire sul lato sinistro della stazione e imboccare la breve discesa che porta a Piazza Saint Bon. Da qui, proseguendo sempre dritti lungo Via del Prione, ci si immerge subito nel centro storico, tra negozi, musei e caffè all’aperto.

Chi preferisce viaggiare in auto può contare su due arterie principali: l’autostrada A12 e la A15. In entrambi i casi, l’uscita da imboccare è quella di La Spezia. Una volta superato il casello, le indicazioni stradali sono chiare e ben segnalate. Si percorre il raccordo autostradale, si prosegue lungo via Carducci e si seguono le frecce verso il centro.

Infine, per chi arriva da più lontano, vi sono diversi aeroporti di riferimento. Il più vicino è il Cristoforo Colombo di Genova, ma anche il Galileo Galilei di Pisa rappresenta un’ottima alternativa. Chi vola su Milano ha a disposizione sia Linate che Malpensa. In ogni caso, una volta atterrati, si può raggiungere La Spezia in treno o noleggiando un’auto.

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Sentiero Azzurro alle Cinque Terre: il cammino che incanta l’Europa

Anche il quotidiano britannico The Independent non ha saputo resistere al fascino dei sentieri delle Cinque Terre. Tra i suoi consigli sui migliori cammini d’Europa da intraprendere nel 2025, spicca infatti il Sentiero Azzurro, l’itinerario che, come un filo magico, cuce insieme i borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. E non è difficile capire il perché: ogni anno, oltre 2,5 milioni di visitatori scelgono di perdersi tra le sue meraviglie.

Già nel Medioevo, quando le strade come le conosciamo oggi non esistevano, rappresentava la sola possibilità di collegamento tra gli abitanti della costa. Unico tratto nato in epoca moderna è la celebre Via dell’Amore, che risale agli Anni Venti del Novecento, vero gioiello incastonato a picco sul mare.

Passeggiare qui significa immergersi in un paesaggio vivo, dove ogni scorcio racconta la pazienza dell’uomo che ha modellato terrazze, costruito muretti a secco e aperto stradine che si arrampicano fino ai santuari sulle alture. Conosciamolo meglio.

Le tappe del Sentiero Azzurro

Il Sentiero Azzurro è una delle attrazioni imperdibili delle Cinque Terre, la via più conosciuta e amata, quella che regala panorami da cartolina senza richiedere sforzi eccessivi. Correndo dolcemente vicino alla linea del mare, il suo tracciato è perfetto per chi desidera godere appieno dell’inconfondibile bellezza del territorio senza affrontare ripide salite o lunghi tratti impegnativi.

Si estende per quasi 12 chilometri e, a passo deciso, lo si può completare in circa sei ore. Ma chi sceglie davvero di ascoltare il respiro della natura e il mormorio delle onde, preferisce spezzare il cammino in più tappe, concedendosi il tempo di assaporare ogni borgo, ogni scorcio, ogni profumo che sale dal mare.

Riomaggiore – Manarola: la magia della Via dell’Amore

Esiste un tratto del Sentiero Azzurro che, più di ogni altro, incarna il romanticismo delle Cinque Terre: la Via dell’Amore, passeggiata sospesa tra cielo e mare che unisce Riomaggiore e Manarola con una striscia di pietra lunga appena 950 metri. È il sentiero dell’anima, quello dove il mare si fa sottofondo musicale e le pareti rocciose sembrano custodire sussurri d’amore.

Il cammino è accessibile a tutti, dai più piccoli agli adulti, senza grandi dislivelli da affrontare. La bellezza si amplifica nelle ore serali, quando la Via si illumina e diventa una scia brillante che accarezza il buio. Durante la passeggiata, tra un cespuglio di macchia mediterranea e una falesia di arenaria, ci si può fermare e scendere a lambire l’acqua, lasciando che il tempo si dilati e il mondo attorno sfumi in un sogno.

L’accesso, su prenotazione, avviene solo da Riomaggiore verso Manarola ed è legato all’acquisto della Cinque Terre Card, con un piccolo supplemento. Ma ogni passo varrà la magia che vi accompagnerà ancora per molto tempo dopo averlo lasciato.

Manarola – Corniglia: il cammino sospeso tra vigneti e mare

Questo tratto del Sentiero Azzurro, che dovrebbe collegare Manarola a Corniglia, al momento si mostra a metà, colpito da una frana. Solo i primi 300 metri, partendo da Manarola, sono accessibili (aprile 2025). Per poterlo attraversare nella sua interezza si dovrà attendere, con un po’ di pazienza, probabilmente fino a maggio 2026.

Quando sarà di nuovo percorribile, si distenderà per 2,5 chilometri lungo un percorso semplice ma meraviglioso, dove la linea sottile del sentiero sfiora il mare e si arrampica tra i terrazzamenti coltivati. Partendo dalla stazione di Corniglia, si potrà scegliere se affrontare la lunga scalinata della Lardarina, con i suoi 382 gradini, o salire in autobus.

Salendo verso Volastra, il paesaggio si apre su vigneti abbracciati da muretti a secco, mentre il mare luccica all’orizzonte. Dal Santuario della Madonna della Salute, antico presidio di fede e speranza, si scende verso Manarola, accompagnati dai profumi intensi della macchia mediterranea. Per chi vuole evitare il tratto più impegnativo fino a Volastra, da Manarola è disponibile un comodo bus navetta.

Corniglia – Vernazza: tra terrazzamenti e panorami mozzafiato

Il colorato borgo di Vernazza con sentiero escursionistico

Fonte: iStock

Vernazza con sentiero escursionistico

Corniglia, il più raccolto dei borghi, attende il viaggiatore arroccato su un promontorio a 100 metri sul mare. Da qui parte il sentiero verso Vernazza, un percorso dove la meraviglia si conquista metro dopo metro.

Dopo aver raggiunto il centro di Corniglia dalla stazione (a piedi oppure con l’autobus) si imbocca la via principale e si seguono le indicazioni per Vernazza. Inizia così un cammino tra salite e discese che mettono alla prova le gambe ma riempiono il cuore. I panorami sulla spiaggia di Guvano e sulle acque turchesi sono un incanto continuo, mentre il sentiero serpeggia tra uliveti, vigneti e prati in fiore.

Quando la torre di Vernazza si profila all’orizzonte, il cuore batte più forte. Dalla sua sommità si apre una vista indimenticabile sul porticciolo, sulle case colorate e sul blu infinito del mare. È qui che la fatica si dissolve e lascia spazio solo al sogno.

Vernazza – Monterosso: la sfida più bella

Da Vernazza a Monterosso il sentiero chiede un po’ più di impegno, ma il premio per chi lo affronta è un tripudio di emozioni e paesaggi.

La scalinata iniziale sembra non finire mai, eppure ogni gradino svela nuovi scorci: orti di limoni, uliveti secolari, vigneti che si aggrappano alla terra come a volerla trattenere. I saliscendi si susseguono, il sentiero si stringe e si apre in rapidi pendii che precipitano verso il mare e donano viste vertiginose e struggenti.

Arrivati nei pressi di Monterosso, si attraversano la spiaggia libera di Tragagià e l’hotel Porto Roca, fino a entrare nella parte antica del borgo. Se si percorre il sentiero da Monterosso verso Vernazza, la salita iniziale sarà ancora più ripida, ma la vista durante il cammino ripagherà gli sforzi con emozioni da incorniciare.

Info utili: come organizzare l’escursione

Per camminare lungo il Sentiero Azzurro è necessario acquistare la Cinque Terre Card, disponibile presso i punti d’ingresso dei sentieri, che permette l’accesso a tutti i tratti percorribili, ed è obbligatoria anche se si intende esplorare soltanto una singola sezione.

La Via dell’Amore, per la sua unicità e popolarità, richiede un supplemento di 10 euro e la prenotazione anticipata di una fascia oraria online.

Prima di partire, è sempre consigliabile verificare lo stato dei sentieri: i cambiamenti climatici, soprattutto in autunno, possono provocare frane e chiusure improvvise. Consultare la mappa aggiornata o la pagina ufficiale delle Cinque Terre vi aiuterà a organizzare il viaggio senza sorprese.

Il Sentiero Azzurro è un invito a rallentare, ad ascoltare il vento che scompiglia le vigne, a lasciarsi rapire dai colori intensi della natura ligure. È un’esperienza da vivere con intensità.

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Il mare della Liguria attraverso i binari, tornano i Treni del Mare per l’estate 2025

Che cosa c’è di più affascinante di un viaggio che ti porta dritto verso il mare, senza stress, senza traffico? Tornano i tanto amati Treni del Mare, che ogni sabato e nei giorni festivi, a partire dal 29 marzo e fino a domenica 28 settembre 2025, collegheranno la Lombardia alla splendida Liguria, regalando a tutti gli appassionati del mare un’opportunità imperdibile per godersi il sole, la sabbia e il mare blu della Riviera.

Un viaggio perfetto, dove il comfort si fonde con la voglia di scoperta e, come ogni anno, il servizio si arricchisce con nuove rotte e orari per soddisfare le esigenze di chi cerca un modo comodo e veloce per scappare dal caldo cittadino. In questo modo, i passeggeri potranno scoprire la bellezza delle Cinque Terre e di altri luoghi della Riviera Ligure, senza rinunciare alla praticità, ogni volta che si vorranno ricaricare le batterie, immergendosi nello splendore estivo della Liguria.

Treni del Mare: le nuove rotte e i nuovi orari

A partire dal 29 marzo, i Treni del Mare torneranno a solcare le rotaie ogni sabato e nei giorni festivi, con una serie di corse che collegano i principali centri lombardi alle incantevoli spiagge liguri. Quest’anno, infatti, saranno 10 i treni aggiuntivi che partiranno da città come Milano, Bergamo, Treviglio, Como, Monza, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Pavia e Voghera, per arrivare direttamente alle località balneari della Riviera di Levante e di Ponente. E la novità assoluta riguarda l’introduzione del treno che partirà da Saronno per raggiungere Arma di Taggia.

Di seguito, ecco l’elenco completo delle corse e degli orari per ogni tratta:

  • Saronno (5:34) – Taggia Arma (10:08)
  • Taggia Arma (18:32) – Saronno (23:09)
  • Como S. Giovanni (7:05) – La Spezia Centrale (12:56)
  • La Spezia Centrale (18:10) – Como S. Giovanni (22:49)
  • Gallarate (8:24) – Ventimiglia (13:40)
  • Ventimiglia (16:35) – Gallarate (22:08)
  • Bergamo (6:30) – Ventimiglia (11:25)
  • Ventimiglia (18:25) – Bergamo (23:27)
  • La Spezia Centrale (16:50) – Milano Porta Garibaldi (21:05)
  • Milano Porta Garibaldi (8:23) – La Spezia Centrale (12:50)

Inoltre, è importante sapere che durante il periodo dal 21 luglio al 29 agosto, i treni subiranno però una leggera rimodulazione degli orari e delle corse, in seguito ai lavori infrastrutturali programmati da RFI per la chiusura del ponte di Bressana nel Pavese. Nonostante ciò, il servizio rimarrà comunque efficiente e i passeggeri potranno continuare a godere della bellezza del viaggio verso il mare, in modo ecologico e sostenibile rispetto all’automobile o ad altri mezzi di trasporto.

L’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, ha anche sottolineato che i Treni del Mare sono molto apprezzati dai lombardi e hanno registrato un successo crescente negli anni. Nonostante i disagi legati alla chiusura della tratta nel Pavese, ha assicurato che Regione Lombardia, insieme alla Liguria, Trenord e RFI, si impegneranno a garantire un servizio che risponda alle esigenze di chi già utilizza regolarmente i treni.

Come acquistare i biglietti per i Treni del Mare

Acquistare il biglietto per i Treni del Mare è semplicissimo: basta recarsi presso una delle biglietterie Trenord, anche quelle delle stazioni principali di Milano Porta Garibaldi, Bergamo, Treviglio, Como San Giovanni, Monza, Saronno, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio FS, Legnano, Pavia, Voghera, oltre a tutte le stazioni servite dalle corse. In alternativa, i biglietti sono disponibili anche sui canali online e presso le emettitrici Trenitalia. Una volta acquistato il biglietto, non resta che salire a bordo e partire per una giornata all’insegna del relax e del mare.

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Su TikTok si sogna l’estate italiana: le mete più amate

I social network sono ormai protagonisti delle tendenze di viaggio, i content creator sanno come attirare l’attenzione su un luogo o un evento tanto da aver causato in alcuni casi l’overtourism. Per l’estate 2025 però, c’è un nuovo trend e a guidarlo non sono influencer e blogger ma utenti comuni che amano viaggiare e mostrano un forte desiderio di visitare il Belpaese. Il trend si chiama “Manifesting an Italian Summer” e mostra clip di pochi secondi di vari spot. In cima a tutti? Le Cinque Terre in Liguria, Capri e la Costiera Amalfitana, le bellissime isole Egadi e le Eolie in Sicilia senza mai dimenticare la Puglia.

Non solo mare però: i turisti hanno compreso quanto possano essere magici i borghi con sagre, eventi, arte e castelli. Ecco perché l’estate italiana piace tanto: ottimo cibo, storia, cultura e ovviamente spiagge. Il tutto con un tocco in più: il concetto di “dolce far niente” con tanto di audio tratto dal film “Mangia, prega, ama”.

Capri e la costiera

La protagonista assoluta del trend estivo su TikTok è Capri che si associa alla costiera amalfitana. Le immagini della Grotta Azzurra, dei faraglioni al tramonto e delle piazzette animate all’ora dell’aperitivo riempiono i feed di milioni di utenti. Capri è l’estate chic, quella delle boutique eleganti, dei sandali su misura e degli scorci da cartolina.

Ma l’isola non è solo bellezza: a tavola si celebra la semplicità e il sapore del Mediterraneo. Da non perdere lo spaghetto alle vongole, magari gustato in una terrazza affacciata sul blu, accompagnato da un bicchiere di vino Falanghina. I più golosi non possono lasciarsi sfuggire la torta caprese, con mandorle e cioccolato fondente. E ovviamente perché non una bella pizza? Ci si sposta poi tra Positano, Amalfi e Ravello: i 3 luoghi cult della costiera Amalfitana. Borghi colorati, giardini fioriti e stradine in pietra vengono accompagnati dal profumo di limoni che sembra essere ovunque nell’aria.

La costiera amalfitana in estate

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Visitare la costiera amalfitana in estate seguendo i consigli di TikTok

Le Cinque Terre e i dintorni

La Cinque Terre card ha dato modo ai turisti di spostarsi da La Spezia e raggiungere splendidi paradisi. Vernazza, Manarola, Monterosso, Corniglia e Riomaggiore offrono panorami incredibili: case colorate arroccate sul mare, scogliere drammatiche e sentieri tra vigneti. Tra un tuffo e una camminata, ci si ferma nei piccoli ristoranti a gustare le specialità liguri: le trofie al pesto, rigorosamente con basilico DOP, pinoli e Parmigiano, sono il piatto simbolo. Non manca il pesce azzurro e la focaccia ligure, ideale per uno snack veloce in spiaggia.

Accanto alle Cinque Terre, anche località meno affollate come Levanto, Lerici e il borgo incantato di Tellaro stanno vivendo un momento d’oro. Tellaro, in particolare, è uno di quei posti che sembrano usciti da un libro di favole, perfetto per i reel romantici con tramonti sul mare e silenzi dorati. Cosa non perdere? Sicuramente una masterclass per imparare a fare il pesto, un buon cono gelato o un conetto di fritto di calamari. Per chi ha un po’ di tempo in più ci si può spostare verso Portovenere: si raggiunge in traghetto comodamente dal porto di La Spezia e ha davvero tanti scorci da godersi tra cui la grotta di Byron.

Le isole Egadi

Da non perdere le isole Egadi: i turisti su TikTok mostrano diversi scorgi di Favignana ma non meno rilevanti Levanzo e Marettimo che guadagnano sempre più views grazie ai contenuti virali sul social. Snorkeling, relax, arte e storia si mescolano. Favignana, la più conosciuta, regala scorci incredibili come Cala Rossa e Cala Azzurra. Tra una nuotata e una pedalata (la bici è il mezzo migliore per girare l’isola), ci si ferma per un pranzo veloce con pane cunzato, condito con pomodoro, acciughe, origano e olio d’oliva.

A Marettimo, regno degli escursionisti e degli amanti della natura incontaminata, si gustano piatti come il cous cous di pesce, eredità delle influenze arabe. E ovunque, la regina dell’estate siciliana è lei: la granita, da provare al limone, ai gelsi o al caffè, con l’imperdibile brioche col tuppo.

Le isole della laguna di Venezia

I turisti stranieri che non hanno mai visitato l’Italia mettono Venezia nella top 3 dei luoghi da non perdere. Una volta arrivati, però, scoprono che i veri tesori della Laguna non si trovano solamente in città. Sono molti, infatti, ad acquistare biglietti di traghetti per visitare le isole più autentiche. Burano è uno spot fotogenico con casette colorate mentre Murano è il luogo cult per acquistare un oggetto artigianale in vetro e magari assistere alla realizzazione. L’aperitivo a base di spritz e cicchetti è super fotografato.

Roma, nonostante il caldo

Gli italiani non amano visitare Roma in piena estate: il centro sa essere davvero difficoltoso da affrontare nelle giornate più calde. Il patrimonio artistico e la curiosità degli stranieri non li ferma però e mettono proprio la capitale tra queste mete top. Da una passeggiata ombreggiata a villa Borghese all’opportunità di vedere la città di notte: sono tante le proposte che hanno conquisto i viaggiatori. Durante la bella stagione ci sono anche musei che aprono ad orari speciali, un esempio celebre sono i musei Vaticani. Tra una visita ai Fori Imperiali e una passeggiata in Piazza Navona, è impossibile resistere a un gelato artigianale: pistacchio, nocciola o i gusti più trendy come fichi e mandorle. E a pranzo? La carbonara è un must, così come la cacio e pepe o l’amatriciana, da gustare in una trattoria con tovaglie a quadri e vino della casa nel quartiere di Trastevere.

Roma tra le mete top dell'estate italiana

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Visitare Roma in estate seguendo i consigli di TikTok

La campagna toscana

Ultima proposta che sembra tornare come leitmotiv nel trend? La Toscana. E no, non parliamo di Firenze. Nonostante la culla del rinascimento venga apprezzata, durante i mesi più caldi i turisti sembrano preferire la zona dei borghi e più rurale. Ci si sposta verso Siena e Volterra mettendo località come San Gimignano e il Chianti tra le mete imperdibili. Qui, tra degustazione di vini, piatti della tradizione come i pici all’aglione e i crostini con fegatini ci si gode un’estate slow soggiornando in agriturismo.

Insomma, le opportunità di viaggio in Italia sono tante da nord a sud e TikTok con il suo trend “Manifesting an Italian Summer” sta consolidando la popolarità di alcune destinazioni mettendone in luce anche altre meno battute.

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Vittime del loro successo: 10 luoghi stupendi danneggiati dall’overtourism

Si chiama overtourism o turismo di massa ed è uno dei problemi più attuali del settore travel. Alcune località diventano improvvisamente famose o aumentano la loro popolarità, anche grazie a social e web, e si ritrovano fisicamente sommersi da numeri di vacanzieri che non riescono quasi a gestire. Il risultato? Si perde la loro meraviglia. Sono molte le mete, tra cui anche alcune italiane, che finiscono nella top ten ma sono numerose le iniziative che vengono prese per provare a contrastare la problematica. Oggi noi di SiViaggia vogliamo svelarti quelle che sono 10 località meravigliose vittime del loro stesso successo, ecco dieci mete travolte dall’overtourism.

Le Cinque Terre

Si vocifera di frequente sul mettere le Cinque Terre a numero chiuso e il motivo è semplice: la loro fama le ha rese celebri in tutto il mondo diventando un punto di riferimento per il turismo ma lo spazio a disposizione nei borghi è davvero ridotto. Nonostante il comfort degli spostamenti dato dai collegamenti in treno con Cinque Terre Card, Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore specialmente in alta stagione vengono travolte da un numero elevatissimo di turisti. Dalla riapertura del Sentiero Azzurro alla nuova inaugurazione della Via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola sono tante le attività che si possono fare ma c’è da ricordare il rispetto per chi ci vive. Una buona idea? Prenotare alcune experience, tra cui quella per imparare a preparare il pesto, e provare a visitarle fuori stagione e lontano dal weekend.

Santorini e Mykonos

La Grecia è ormai sommersa di turisti e in estate le isole greche attirano tantissimi viaggiatori in cerca di nightlife, natura selvaggia, mare bello e ovviamente buon cibo. In cima alle preferenze da sempre ci sono Santorini e Mykonos che però stanno avendo un vero e proprio boom con un numero esorbitante di turisti che mette in forte sofferenza le località. . I villaggi di Oia e Fira, con le loro case bianche e le cupole blu, diventano praticamente impercorribili e anche le spiagge perdono la loro magia. Mykonos, apprezzata anche per la nightlife, è presa d’assalto dai più giovani ma ci sono delle alternative. Esistono, infatti, zone della Grecia meno battute e isole greche fuori dagli itinerari del turismo di massa che hanno moltissimo da offrire. Per chi invece non vuole spingersi oltre e desidera visitare Santorini e Mykonos, arrivando con una crociera si dovrà preparare ad aumento dei costi: è infatti prevista una tassa extra per visitarle.

Overtourism a Santorini

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Santorini, una delle isole greche colpite da overtourism

Machu Picchu

Meta frequente di viaggi di nozze, il Perù viene scelto per convivialità, storia, arte e cultura. Tra le meraviglie da visitare sicuramente c’è Machu Picchu che, anche grazie a TikTok, YouTube e blog è diventato un must to see negli ultimi anni. L’antica città perduta degli Inca, inserita anche tra le meraviglie del mondo, si trova tra le Ande peruviane e potrebbe diventare a numero chiuso se non si riesce a risolvere il problema dell’overtourism che sta portando a perdere un po’ la magia collegata strettamente a questa località. Per viverne a pieno la magia consigliamo di raggiungere Machu Picchu percorrendo il famoso cammino Inca, un trekking che attraversa foreste pluviali e antichi siti archeologici.

Petra

È tra le meraviglie del mondo ed è conosciuta anche come Città Rossa, Petra (tra i siti archeologici più straordinari del pianeta) si trova in Giordania ed è diventata una delle mete più ambite dai viaggiatori anche grazie ai numerosi scatti social. Per poterla raggiungere si attraversa il canyon stretto e tortuoso del Siq per poi trovarsi davanti all’iconico Al-Khazneh, una facciata scavata nella roccia che lascia oggettivamente a bocca aperta. Se non visitato all’alba però, la magia si perde: il numero di turisti tutto l’anno è altissimo e potrebbe portare inevitabilmente ad un’inversione di rotta mettendo misure tutelanti per la località.

Assalto di turisti a Petra

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Petra, la meraviglia della Giordania, vittima di overtourism

La valle dei re e le piramidi di Giza

Un’altra meta amatissima è l’Egitto: non possiamo dare la colpa ai social ma sicuramente alcuni profili hanno contribuito a rafforzarne il fascino. Terra di misteri e storia, ha due luoghi top da visitare: la Valle dei Re e le piramidi di Giza. La prima si trova nei pressi di Luxor ed è il luogo di sepoltura dei faraoni del Nuovo Regno tra cui Tutankhamon. Il secondo è il simbolo intramontabile del luogo e con oltre 4500 anni di storia la grande piramide di Cheope, quella di Chefren e Micerino dominano il deserto. A completare il quadro, la Sfinge, con il suo sguardo enigmatico, veglia sulle piramidi come un guardiano silenzioso del tempo. Attenzione però, il numero di turisti è sempre più alto specialmente nel periodo che si aggira tra fine novembre e la fine di gennaio.

Lago di Como

George Clooney con la moglie Amal ha acquistato una casa proprio sulle rive del lago di Como e non sono gli unici VIP ad averlo fatto. Anche la ex coppia Chiara Ferragni e Fedez avevano scelto di acquistare una villa da sogno in una località luxury della zona. Il turismo in zona è altissimo, località quali Bellagio, Varenna, Tremezzo sono solo alcuni di quelli presi d’assalto. Ma è la stessa Como a dover correre ai ripari: basti pensare che da febbraio 2025 l’ingresso al Duomo diventerà a pagamento per i turisti che desiderano esplorarne gli interni in aggiunta al broletto, al tempio voltiano e alla pinacoteca.

Phi Phi

Chi ha aperto Instagram si sarà accorto di quante persone abbiano trascorso le vacanze invernale proprio alle isole Phi Phi. Conosciute per l’atmosfera paradisiaca ripresa persino nel film The Beach con Leonardo di Caprio nelle scene riprese a Maya Bay attira viaggiatori da tutto il mondo. Il turismo selvaggio ne ha distrutto però la biodiversità a partire dai coralli e dall’aumento di inquinamento marino. Ma l’arcipelago Phi Phi non è solo Maya Bay: ci sono incredibili spot per lo snorkeling e le immersioni, trekking fino ai viewpoint con viste spettacolari e tour in barca verso isole meno affollate, come Bamboo Island e Monkey Beach. Il segreto per godersi al meglio queste meraviglie? Evitare l’alta stagione e scegliere esperienze eco-sostenibili.

Dubrovnik

Un vero gioiellino europeo? Dubrovnik. La città turistica della Croazia ha tantissimo da raccontare e attira in estate per prezzi competitivi, spiagge e vita notturna. Il centro storico medievale perfettamente conservato la renderebbe una destinazione top tutto l’anno ma chi la sceglie lo fa per unire arte, cultura e ovviamente mare. Stradun, la via principale, offre una vista epica ma è soprattutto l’opportunità di visitare la vicina isola di Lokrum a fare la differenza. La folla però non manca, specialmente in alta stagione. A contribuire al successo? Le riprese di Game of Thrones hanno reso la città croata sovraffollata e le navi da crociera non hanno certo aiutato.

Dubrovnik invasa dai turisti

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Dubrovnik è tra le mete vittime dell’overtourism

Venezia

Venezia, una delle città italiane più famose e amate all’esterno, simbolo di arte e romanticismo è tra le 10 mete più colpite dall’overtourism al mondo. Palazzi storici, ponti e canali la rappresentano ma una volta qui sono tanti a scoprire le isole vicine come Murano e Burano anch’esse in sofferenza per il numero altissimo di utenti che ogni giorno arrivano a visitarle, specialmente in alta stagione. Venezia sta oggettivamente soffocando e la causa è data anche dalle crociere che sbarcano praticamente a ridosso del centro. Dopo aver introdotto una tassa di 5 euro al giorno è stato anche messo uno stop per gruppi eccessivamente numerosi che inevitabilmente impattano sulla qualità della vita in città.

Bali

Chi non ha mai sognato, almeno una volta, di ripercorrere le tappe di Mangia, prega, ama come Julia Roberts e andare a Bali a ritrovare se stesso? Forse anche a causa di quel libro poi diventato film la meta ha avuto un vero e proprio boom. Soprattutto in alcune stagioni dell’anno l’afflusso turistico è altissimo mettendo in ginocchio l’economia locale in termini di consumi idrici e di risorse. Meglio preferire strutture eco-friendly e comportarsi in modo etico, magari provando ad evitare i periodi di affluenza di massa per scoprire da vicino templi da sogno quali Uluwatu e Tanah Lot e le risaie di Ubud.

L’overoturism è molto più di un semplice boom di turisti in alta stagione: va considerato come un segnale d’allarme che va sicuramente contrastato. Le località colpite e le destinazioni che si trovano a fare fronte con queste situazione stanno elaborando piani per poter riportare i luoghi al loro splendore. Tasse, ingressi a numero chiuso, un tetto massimo di turisti sono solo alcuni esempi che vanno ad aggiungersi a ticket a pagamento e a maggiorazioni per chi sceglie mezzi di trasporto impattanti come le crociere. Le 10 località che abbiamo scelto di mostrare oggi sono solo alcune di quelle colpite e tra queste diverse mete italiane. La cosa interessante da notare è come non siano solo le grandi in città ma forse più le mete con uno spazio ridotto: qui, infatti, gestire un afflusso elevato d’arrivi mette in crisi le comunità rendendo poi le vacanze meno suggestive di ciò che si aspettava.

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Non è Natale senza il presepe di Manarola, una tradizione che dura fin dagli anni ’70

Il più grande presepe luminoso al mondo è quello di Manarola. Un appuntamento imperdibile per chi ama il Natale e riesce a fare un salto nelle Cinque Terre per le feste. Dall’8 dicembre a metà gennaio 2025 si può ammirare questo spettacolo suggestivo ed evocativo all’aperto che colora le serate invernali durante le feste di Natale da tanti anni. Una manifestazione tradizionale considerata ormai un rito che incanta grandi e piccoli provenienti dall’Italia e dal mondo, sottolineando lo spirito comunitario e la creatività del territorio.

“Sono rimasto colpito dalla capacità di nobilitare materiali poveri e oggetti dismessi che in questo scenario unico trovano una seconda vita. Le Cinque Terre sono terre di fatica, ma anche di magia e creatività. Nel suo presepe Mario è riuscito a coniugare molteplici anime. Oggi questa straordinaria opera unisce passato, presente e futuro, mantenendo vivo il ricordo di un grande talento creativo che ha donato alle Cinque Terre il presepe più bello del mondo” ha detto Lorenzo Viviani, presidente del Parco.

La storia del presepe di Manarola

Creato nel 1976 da Mario Andreoli, il prese di Manarola illumina un’intera collina con 300 personaggi tra cui pastori, pecore, angeli, contadini, Re Magi e pescatori, illuminati e costruiti con materiali riciclati. Oltre 15.000 luci per 7 km di cavi elettrici occupano 4000 metri quadrati di vigneti e campi a picco sul mare per regalare uno spettacolo che toglie il fiato a chi lo riesce a vedere da lontano o da più vicino. Il 22 dicembre 2022 è venuto a mancare l’ideatore Andreoli, ma la tradizione del presepe è rimasta viva grazie all’impegno di alcuni volontari dell’Associazione del Presepe di Mario che si impegnano per continuare il progetto e illuminare la collina per i visitatori affezionati e i nuovi avventori. Nel 2008 il presepe è diventato anche ecologico grazie all’utilizzo di un impianto fotovoltaico costruito apposta per rendere il progetto al passo con i tempi.

Date e orari del presepe di Manarola

Il presepe luminoso di Manarola è visibile dall’8 dicembre 2024 al 14 gennaio 2025 gratuitamente, ma è bene tenere presente che nei giorni feriali le luci si accendono al tramonto verso le 17-17.30 e si spengono alle 22, mentre nei giorni festivi si possono ammirare fino alle 24. Il Presepe sulla Collina delle Tre Croci sarà acceso fino a metà gennaio 2025.

Natale a Manarola

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Natale a Manarola con il presepe luminoso più grande del mondo

Dove si trova e come raggiungere il presepe di Manarola

Per osservare bene il presepe di Manarola la posizione migliore è il sentiero Manarola – Riomaggiore in via Beccara che attraversa la cima del colle e inizia nella piazza del paese. La vista sul presepe da lì è spettacolare, ma si consiglia l’uso di una torcia perchè la sera la visibilità non è ottima. Altrimenti una seconda possibilità è il piazzale della chiesa o via Rollandi.

Programma del presepe di Manarola

L’8 dicembre è prevista l’inaugurazione ufficiale del presepe di Manarola a partire dalle 14.30 quando la Banda Giacomo Puccini di Migliarina intratterrà il pubblico con la sua performance, per poi lasciare spazio verso le 15 al laboratorio per bambini che dura circa un’ora nel Piazzale della Chiesa. Quest’ultimo è denominato Impariamo l’arte del presepe luminoso per avvicinare anche i più piccoli a questa tradizione importante del territorio. Alle 16 Dario Vergassola intervista Oscar Farinetti nel Piazzale della Chiesa e a seguire, alle 17.30 ci sarà il concerto gospel alla Chiesa di San Lorenzo con i The Smiling Faces Choir. Prevista poi una fiaccolata del CAI La Spezia e l’accensione del Presepe per chiudere la giornata. Dalle 15.30 alle 18.30 sarà aperto al pubblico il Mulino di Piè del Campu.

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Cinque Terre, riapre la Via del Bastione con una vista mozzafiato

È stato inaugurato un tratto restaurato della Via del Bastione, nel comune di Monterosso al Mare. Un percorso che torna a far emozionare abitanti e turisti, che possono esplorare le Cinque Terre a passo lento, camminando lungo la costa, tra i suoi pittoreschi borghi e nella natura, regalando scorci di incredibile bellezza.

Inaugurato il tratto restaurato della Via del Bastione a Monterosso

È stato inaugurato il 15 novembre, alla presenza del Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Lorenzo Viviani e del
Sindaco di Monterosso, Francesco Sassarini, il percorso restaurato della Via del Bastione di Monterosso al Mare, una delle perle delle Cinque Terre, sito Unesco che ogni anno attira milioni di visitatori.

Si tratta del primo tratto, con una lunghezza di circa 180 metri, del percorso pedonale che collega la frazione di Fegina al Convento dei Frati Cappuccini. Un cammino immerso nella natura nato come alternativa alla strada costiera.

Un intervento, quello realizzato sulla Via del Bastione, realizzato dall’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre e reso possibile grazie a un investimento di 300.000 euro derivanti dai proventi delle Cinque Terre Card.

I lavori, che hanno permesso di valorizzare il percorso esaltandone l’identità senza alterarne le caratteristiche originali, sono iniziati nel dicembre del 2023 e si sono conclusi con il collaudo avvenuto tra fine ottobre e inizio novembre 2024. Un progetto che restituisce ai cittadini e ai turisti che ogni anni esplorano le Cinque Terre, un’opera in cui passeggiare immersi nelle bellezze naturali e paesaggistiche del territorio, rispettando tutti i requisiti di sicurezza che la legge impone per i percorsi pubblici ad alto affollamento.

“L’amministrazione comunale auspica che questo sia solo il primo lotto di una più articolata opera di riqualificazione di tutti i percorsi pubblici della Collina dei Cappuccini”, ha commentato in occasione dell’inaugurazione il Sindaco di Monterosso, Francesco Sassarini. Presente anche Lorenzo Viviani, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, che ha dichiarato: “È emozionante essere testimoni oggi di una nuova, importante restituzione al territorio da parte del Parco”, aggiungendo che “riconsegnare alla comunità uno spazio pubblico di valore come la Via del Bastione rappresenta un traguardo significativo, sia per il benessere dei cittadini, che qui ritrovano un ambiente aperto e familiare, sia per i visitatori, che, a pochi passi dagli itinerari più frequentati, possono guadagnarsi visioni inedite sul Mesco, sulla costa delle Cinque Terre e su uno dei luoghi di maggiore interesse storico e spirituale del territorio, il Convento dei Cappuccini”.

Sentiero di Monterosso al Mare, Liguria

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Sentiero di Monterosso al Mare, Liguria

Il Sentiero Azzurro: le Cinque Terre a passo lento

La Via del Bastione fa parte del suggestivo percorso pedonale che parte da Monterosso al Mare e arriva a Riomaggiore. Si chiama Sentiero Azzurro, e tocca tutte le cinque terre della Liguria (Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore) in un itinerario lungo 12 chilometri. È suddiviso in diversi tratti, ma non tutti sono aperti al pubblico a causa di lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza a causa di frane, come la Via dell’Amore, il percorso più famoso e nuovamente chiuso per lavori dopo la recente frana che l’ha colpito.

Quello del Sentiero Azzurro delle Cinque Terre è un piacevole saliscendi che si snoda lungo la costa ligure, immerso tra la natura rigogliosa e i pittoreschi borghi dalle casette colorate, ma con un occhio sempre rivolto al mare e ai panorami incredibili sul paesaggio circostante. L’accesso è a pagamento ed è possibile acquistare la Cinque Terre Card per percorrere tratti cumulativi e usufruire di diversi servizi, come l’utilizzo della navetta, l’accesso ai servizi igienici nelle stazioni o la partecipazione a visite guidate e laboratori.

Da Monterosso a Vernazza: itinerario e punti di interesse

Nel tratto più breve del Sentiero Azzurro, da Monterosso a Vernazza, il percorso lungo 3,6 chilometri (e con un dislivello di 217 metri) attraversa luoghi di rilevante interesse storico e culturale, come il convento dei Cappuccini e la Chiesa di San Francesco di Monterosso. Spiccano lungo il pendio del colle di San Cristoforo, a metà strada tra Fegina e Monterosso. Costruiti tra il 1619 e il 1622, conservano opere pittoriche di estremo valore, come la Crocifissione attribuita al celebre pittore fiammingo Antoon van Dyck.

Il percorso raggiunge poi la magnifica scogliera di Punta Corone, dalla quale è si ha una vista panoramica sul borgo vecchio di Monterosso. Proseguendo ci si addentra in un paesaggio caratterizzato da antiche limonaie e vigneti terrazzati e rigogliosa macchia mediterranea, tra diversi saliscendi, per poi giungere alla piazzola panoramica tra gli ulivi di Costa Mesorano e raggiungere infine Vernazza, con la Chiesa di Santa Margherita e il castello Doria, risalente all’epoca medievale.

Vernazza, Liguria

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Vernazza, Liguria
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Cinque Terre, non solo borghi. Cosa fare in questo angolo di Liguria

L’incanto delle Cinque Terre non ha bisogno di presentazioni: amati e apprezzati a livello internazionale, i pittoreschi borghi che le disegnano (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso) lungo una costa selvaggia attraggono da sempre milioni di visitatori.

Certo, il fascino delle casette colorate e delle piazzette a picco sul blu è innegabile ma le Cinque Terre non sono “soltanto i borghi”. Questo magico angolo di Liguria, infatti, è custode di un favoloso Parco che è il paradiso dei trekker e degli escursionisti, nonché di tradizioni secolari, storia e cultura tutte da scoprire.

Turismo attivo nel Parco delle Cinque Terre

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre e l’Area Marina Protetta sono uno dei fiori all’occhiello del favoloso territorio ligure in provincia di La Spezia, fulcro di un turismo attivo a pieno contatto con la natura.

E, dal 1° maggio al 31 ottobre, torna “Cinque Terre Walking Park 2024″, un fitto calendario di appuntamenti con trekking in natura, pedalate, snorkeling, visite in cantina: da est a ovest, dalla costa al crinale, i visitatori hanno così un’opportunità unica per conoscere un lato inedito delle Cinque Terre al ritmo delle stagioni, andando alla scoperta del Parco e della sua biodiversità grazie agli innumerevoli sentieri e alle attività nell’area marina protetta insieme a guide esperte e al Centro di Educazione Ambientale del Parco.

Tra gli appuntamenti clou troviamo trekking lungo la ricca rete sentieristica del Parco, attraverso habitat naturali, insediamenti antichi, santuari e paesaggi terrazzati, e ancora, snorkeling, pedalate al tramonto e visite in cantina e nei borghi.

Novità del 2024 il foraging alla scoperta degli “erbi” ovvero le erbe spontanee come le chiamavo le nonne, ancora oggi utilizzate nella cucina tradizionale, e da non perdere anche il plogging, attività che abbina la raccolta dei rifiuti allo sport in natura, offrendo un’occasione di riflessione sulle abitudini quotidiane che impattano maggiormente sull’ambiente.

Le iniziative tutte da vivere

Le iniziative del Cinque Terre Walking Park sono comprese tra i servizi offerti dalla Carta servizi Cinque Terre Card (sia treno che trekking), salvo diversa indicazione (sono previsti anche appuntamenti gratuiti).

La partenza è sempre presso uno dei Centri Accoglienza del Parco situati nelle stazioni ferroviarie dei borghi delle Cinque Terre, a eccezione delle escursioni previste nella zona di Tramonti (a est dell’area protetta).

Tra gli appuntamenti da segnare in agenda ecco, ad esempio, “Tra Mito e Storia“, un tour di Vernazza e Monterosso della durata di circa tre ore con guida che spiegherà l’origine e le caratteristiche dei due borghi per comprenderne i punti di contatto, “Foraging (andar per erbi), un trekking tra Monterosso, Soviore, Monterosso per imparare a riconoscere le erbe spontanee adatte all’utilizzo in cucina, e “Tour al Tramonto – Tradizioni secolari, storia e cultura“, per apprezzare le bellezze storico, artistico e culturali del borgo “meno noto” di Corniglia.

Ma non è certo tutto.

Pedalando al tramonto nel Parco” è un entusiasmante e-bike tour andata e ritorno tra Levanto, Legnaro e Monterosso, “Sulle orme dei pittori” conduce nei luoghi (Manarola e Riomaggiore) che ispirarono Telemaco Signorini, mentre “Dal vigneto alla cantina” è l’occasione per visitare la Cantina Sociale della Cooperativa Agricoltura Cinque Terre in località Groppo (sopra l’abitato di Manarola).

Ancora, “Trekking nel paesaggio terrazzato” è l’ideale per ammirare gli arditi terrazzamenti della zona camminando tra Manarola, Volastra e Corniglia, “I Luoghi dell’Anima – Santuario di Soviore” è un trekking escursionistico per vedere il duecentesco complesso religioso in posizione scenografica, e “Gli Alberi Monumentali – Lecci e Cipressi” è il trekking tra Vernazza e Reggio che porta a uno dei sentieri verticali più belli delle Cinque Terre.