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Manarola, la perla delle Cinque Terre premiata da Forbes

Manarola, il pittoresco borgo delle Cinque Terre in Liguria, continua a conquistare viaggiatori da tutto il mondo ed esperti del turismo internazionale. Forbes l’ha elogiato come uno dei 50 borghi più belli del mondo nel 2025, sottolineandone il fascino unico e la straordinaria combinazione di natura, storia e cultura.

Con le sue case color pastello che si affacciano sul Mar Ligure e i panorami mozzafiato tra mare e vigneti, Manarola è una meta imperdibile per chi cerca un’esperienza autentica e romantica in Italia.

Perché il borgo di Manarola conquista Forbes

Il borgo di Manarola si arrampica sulle ripide scogliere della Liguria e sembra uscito da una cartolina troppo bella per essere vera. Le sue case dai colori pastello, che si sovrappongono vertiginosamente, si affacciano sul meraviglioso Mar Ligure.

Qui i vigneti si estendono tra antichi terrazzamenti, dando vita al celebre vino Sciacchetrà – vino passito, dolce e liquoroso. I pescatori di Manarola riparano le reti vicino alle barche ormeggiate in un porto baciato dal sole.

La Via dell'Amore a Manarola

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Via dell’Amore: strada panoramica nel Parco Nazionale Cinque Terre

Da questo borgo parte anche il suggestivo sentiero, la Via dell’Amore, che conduce gli innamorati e i curiosi verso Riomaggiore – un altro borgo delle Cinque Terre. I visitatori possono godere di un tempo sospeso bevendo un caffè in piazza o tuffandosi nelle acque cristalline del mare.

Quando il sole tramonta, il borgo vibra di una luce meravigliosa mentre i rintocchi delle campane della chiesa gotica di San Lorenzo – patrono di Manarola – risuonano nella natura circostante.

Questa perfetta armonia tra paesaggio naturale, architettura e tradizioni locali ha catturato l’attenzione di Forbes, consacrando Manarola tra i borghi italiani più affascinanti e fotografati del mondo nel 2025.

Cosa vedere a Manarola

Visitare Manarola significa immergersi in un affascinante borgo di pescatori che offre panorami spettacolari e esperienze autentiche in Liguria. Ecco una selezione di luoghi imperdibili e di attività da fare se si visita Manarola:

  • il porto di Manarola. Il piccolo porto non è solo il luogo di approdo delle barche, ma è anche uno dei punti più panoramici più impressionanti da cui ammirare il borgo. Le sue acque profonde attraggono qui nuotatori e tuffatori in cerca di emozioni indimenticabili;
  • l’antico borgo storico. Il paese di Manarola è un continuo saliscendi tra vicoli stretti e ripidi che conducono a una graziosa piazzetta dove si trovano ristoranti di pesce e caffè all’aperto, ideali per vivere l’atmosfera locale;
  • passeggiate tra i vigneti. Gli agricoltori coltivano la vite su terrazze che producono il celebre Sciacchetrà. Il percorso panoramico, che si può intraprendere, parte dal cimitero di Manarola e raggiunge la chiesa di San Lorenzo, attraversando vallate e terrazze spettacolari;
  • la chiesa di San Lorenzo. Costruita nel XIV secolo in stile gotico, la chiesa era anche punto di osservazione difensivo. Le sue finestre in marmo rosa di Carrara e gli interni barocchi la rendono una tappa culturale imperdibile per chiunque visiti Manarola;
  • il sentiero Manarola – Volastra – Corniglia. Il percorso tra i vigneti coltivati su terrazze con muretti a secco, che circondando Volastra, regala viste uniche sul mare e sulla vallata.

Il borgo di Manarola combina perfettamente natura, cultura e gastronomia, offrendo esperienze indimenticabili a chi desidera scoprire la vera essenza delle Cinque Terre.

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Stabilimenti balneari record in Italia, ma in un comune italiano il mare è “free”

In un panorama italiano sempre più dominato da stabilimenti balneari e concessioni private, emerge un caso unico e autentico: Riomaggiore, incantevole borgo delle Cinque Terre, dove il mare è davvero “free”. Qui non si paga per accedere alla spiaggia, non ci sono ombrelloni né attrezzature a noleggio e la natura è vissuta in modo genuino e senza filtri.

Riomaggiore emerge come un modello di resistenza culturale e naturale in un’Italia sempre più ingessata dalle concessioni balneari. La scelta di mantenere il mare gratuito, tra scogli e onde autentiche, valorizza un rapporto diretto con l’ambiente che può ispirare altre località italiane.

In un contesto nazionale dove fino all’70 % delle spiagge è privatizzato, il mare libero delle Cinque Terre rappresenta una boccata d’aria fresca e autentica.

Riomaggiore, il mare libero tra natura e autenticità

A Riomaggiore non troverai stabilimenti né ombrelloni a pagamento: una scelta dovuta sia alla conformazione geografica, caratterizzata da scogliere e spiagge di difficile accesso – alcune raggiungibili solo via mare – sia a una visione politica chiara.

La sindaca Fabrizia Pecunia sottolinea: “Mai pensato di dare qualcosa in concessione” e confessa che si è solo valutata l’idea di un presidio con bagnini per garantire assistenza, mantenendo sempre la filosofia del mare libero.

Chi sceglie Riomaggiore, borgo delle Cinque Terre, lo fa consapevolmente: i bagni vanno guadagnati, il contatto con l’acqua è spesso un incontro tra uomo e natura, dove bisogna fare i conti con le onde e la conformazione rocciosa.

La costa di Riomaggiore senza stabilimenti balneari

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Vista aerea di Riomaggiore

Anche le infrastrutture, come una doccia pubblica, sono state realizzate nel rispetto dell’equilibrio fra territorio e comunità, evitando impatti negativi sulle abitazioni soprastanti. Da questo punto di vista, il mare libero diventa un valore, non solo una scelta economica.

Mare autentico e accessibilità consapevole

In un’attuale contesto nazionale attraversato da rincari costanti – dove i prezzi di ombrelloni e lettini aumentano di anno in anno – Riomaggiore in Liguria rappresenta un modello alternativo fatto di fruizione autentica e accessibile.

La gratuità dell’accesso consente di abbattere un costo che pesa soprattutto sui residenti e sui visitatori che affrontano spese di trasporto e soggiorno. Questa scelta enfatizza il rapporto diretto con il mare, senza filtri o comfort artificiosi, e valorizza l’identità del territorio in modo sostenibile.

L’Italia dei record: stabilimenti balneari in crescita e coste sempre più privatizzate

In Italia, la situazione delle spiagge libere appare in costante declino. Le spiagge italiane si estendono per circa 3 400 km – corrispondenti al 41 % della costa nazionale – ma occupano solo 120 km² di superficie.

Di questi, ben 8 arenili su 10 sono in concessione, lasciando alle aree pubbliche soltanto una quota residuale. In alcune regioni come la Liguria, l’Emilia-Romagna e la Campania, la percentuale di costa occupata da stabilimenti raggiunge persino il 70%, posizionando l’Italia tra i primissimi Paesi in Europa per privatizzazione delle spiagge.

Questi numeri evidenziano quanto sia raro trovare località come Riomaggiore, dove la visione del mare libero non è solo un ideale ma una realtà concreta. In un Paese dove il 70 % delle coste è sotto controllo privato, la scelta di lasciare il mare realmente libero costituisce un atto di tutela e autenticità, oltre che di diritto di accesso.

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Questa spiaggia italiana è uno dei segreti meglio custoditi del Mediterraneo

Anche nel 2025, l’Italia continua a rappresentare una meta di viaggio irresistibile. C’è chi ama visitare le località più famose, come la Costiera Amalfitana o le Cinque Terre, e chi invece preferisce scoprire le spiagge meno conosciute. Queste, molto spesso si trovano in zone remote o in piccole comunità insulari, lontane dal turismo di massa.

Il loro isolamento naturale, tra le insenature più tranquille della Sardegna e le coste appartate della penisola, mantiene basso il numero di visitatori e preserva l’essenza del luogo. Qui il tempo sembra rallentare: si può assaporare pesce freschissimo in trattorie a conduzione familiare, percorrere antichi sentieri costieri, fare snorkeling in acque cristalline o esplorare grotte marine senza la folla delle località più blasonate.

Per individuare queste destinazioni, FerryHopper ha condotto uno studio sui tesori costieri meno conosciuti del Mediterraneo utilizzando TripAdvisor come fonte primaria. La ricerca ha applicato due filtri simultanei (“hidden gems” e “beaches”) per ogni Paese analizzato. Di ogni spiaggia selezionata sono stati raccolti tre dati chiave: nome, valutazione e numero di recensioni. L’analisi, basata su un sistema di ranking percentuale, ha incluso solo le spiagge con meno di 200 recensioni.

Questa la classifica delle spiagge segrete del Mediterraneo!

Spiaggia Sv. Ivan, Croazia

Al decimo posto troviamo la spiaggia di Sv. Ivan (San Giovanni in italiano) in Croazia. Situata ai piedi di Lubenice, un borgo arroccato su uno sperone roccioso da cui si può ammirare la spiaggia sottostante, è considerata una delle spiagge più belle sull’isola di Cres. Eppure, è anche una gemma ben custodita dove respirare un’atmosfera solitaria e incontaminata, lontano dalla folla.

Il motivo, probabilmente, è da ricercare nell’impegno che i viaggiatori devo metterci per raggiungerla: l’unico modo per arrivarci è percorrendo a piedi un sentiero scosceso che parte dal paese di Lubenice, oppure arrivarci via mare, in autonomia o con un’escursione organizzata.

Spiaggia di Erimoupolis, Grecia

Al nono posto troviamo la spiaggia di Erimoupolis, situata nel nord-est di Creta, a breve distanza dalla spiaggia di Vai, famosa per il suo palmeto. È una spiaggia unica per diversi motivi: non solo perché rappresenta una vera e propria oasi di pace e tranquillità, lontano dalle folle, ma anche per il suo fascino storico. I suoi fondali marini, infatti, custodiscono i resti sommersi dell’antica città di Itanos.

Nonostante la sua bellezza e la sua importanza storica, però, Erimoupolis rimane una destinazione poco battuta, l’ideale per chi cerca un’esperienza balneare autentica e ricca di fascino.

Spiaggia di Erimoupolis

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La spiaggia di Erimoupolis

Cala Napoletana, Italia

All’ottavo posto troviamo la prima italiana, precisamente in Sardegna. Stiamo parlando di Cala Napoletana, dove l’acqua è talmente limpida e trasparente che le barche sembrano sospese nel vuoto. Ad arricchire il tutto ci pensa un paesaggio da cartolina caratterizzato da una sabbia bianca e finissima, da rocce di granito levigate dal vento e da una rigogliosa macchia mediterranea che incornicia la piccola baia. L’arenile è diviso in tre calette, separate da massi di granito, offrendo angoli perfetti per trovare la propria tranquillità.

Situata nell’arcipelago de La Maddalena, Cala Napoletana è anche un vero paradiso per gli amanti dello snorkeling. Se invece preferisci rilassarti, le ore centrali della giornata sono le migliori, quando il sole esalta i colori naturali della spiaggia, creando giochi di luce indimenticabili.

Naracu Nieddu, Italia

Per il settimo posto restiamo in Sardegna, ma questa volta andiamo nella zona dell’Aglientu. Qui si trova la spiaggia di Naracu Nieddu, lunga un chilometro e contraddistinta da sabbia dorata e soffice, interrotta solo da qualche roccia affiorante, creando un paesaggio di rara bellezza. Il mare vanta un verde smeraldo incredibilmente limpido e un fondale basso e sabbioso che digrada dolcemente, perfetto per i bambini e per chi desidera fare un bagno in totale sicurezza.

L’accesso a questo angolo di paradiso è altrettanto suggestivo: si attraversa una rigogliosa pineta che regala ombra e frescura, immergendovi in una natura incontaminata prima di raggiungere la spiaggia.

Spiaggia di Faneromeni, Grecia

La Sardegna e la Grecia si giocano queste posizioni, perché al sesto posto troviamo la spiaggia di Faneromeni. Situata sull’isola di Antiparos, rappresenta un angolo di paradiso lontano dalle folle. Il suo fascino risiede proprio nella sua natura selvaggia e nella difficoltà di accesso. Per raggiungerla potete scegliere tra due percorsi: un’emozionante navigazione in barca o, per i più avventurosi, percorrere una strada sterrata che si snoda attraverso la tipica macchia mediterranea.

La spiaggia, protetta dai venti, è l’ideale per nuotare in tranquillità e per godersi il mare in una cornice da sogno. Non aspettatevi stabilimenti balneari o servizi: qui la natura è la vera protagonista!

Spiaggia di Glyka Nera, Grecia

Anche al quinto posto troviamo una spiaggia greca, questa volta quella di Glyka Nera a Creta. Situata sulla costa meridionale dell’isola, vicino a Chora Sfakion, è considerata una delle spiagge più affascinanti e meno accessibili. Il suo nome, che significa letteralmente “acqua dolce”, deriva dalle sorgenti naturali che sgorgano direttamente dalla spiaggia e dal mare, creando un’esperienza unica e rinfrescante.

La bellezza di Glyka Nera è davvero scenografica, specialmente se vista dall’alto dei sentieri. Le acque hanno un colore blu intenso e una trasparenza cristallina, mentre le imponenti scogliere delle montagne si ergono a centinaia di metri alle spalle della spiaggia.

Spiaggia di Mare Deus, Grecia

Per il quarto posto restiamo in Grecia, ma salpiamo sull’isola di Samos dove troviamo la spiaggia di Mare Deus. Questo rappresenta il luogo ideale per una sosta rigenerante, soprattutto se state tornando dalla visita al Tempio di Hera e desiderate un momento di puro relax. Con le sue acque turchesi e cristalline, la spiaggia di Mare Deus offre un mix di sabbia e piccoli ciottoli ed è attrezzata con tutti i comfort per garantirvi una giornata serena e piacevole.

Spiaggia di Fteri, Grecia

Arriviamo alle posizioni sul podio, dove al terzo posto troviamo la spiaggia di Fteri. Ciò che colpisce maggiormente di questa spiaggia, oltre naturalmente alla sua bellezza, è l’incredibile pace che regna qui. Formata da ciottoli bianchissimi, la spiaggia, pur estesa, accoglie pochissimi turisti: generalmente non più di una decina di persone. A rendere il luogo ancora più straordinario è il mare: l’acqua cristallina mostra una gamma di colori che spaziano dal trasparente all’azzurro, dal verde al celeste fino al blu intenso.

Alle spalle della spiaggia, una fitta vegetazione crea un contrasto spettacolare tra il verde intenso degli alberi e il bianco quasi accecante della sabbia, esaltando ulteriormente un paesaggio già di per sé mozzafiato.

Spiaggia di Talmone, Italia

Al secondo posto c’è la spiaggia di Talmone, un piccolo gioiello di calette rocciose che affascinano con le loro pietre granitiche di un delicato grigio chiaro, simbolo distintivo di questa parte dell’isola. Le acque di Talmone sfoggiano colori straordinari, dal verde smeraldo all’azzurro intenso, invitando i visitatori non solo a rinfrescarsi con un tuffo, ma anche a esplorarne i fondali, ricchi di vita marina. Nei dintorni si trova inoltre la Batteria Militare Talmone, Bene del FAI di grande valore storico, testimone delle vicende legate all’Unità d’Italia e alle guerre mondiali.

Cala Corsara, Italia

Al primo posto troviamo un’altra perla della Sardegna: Cala Corsara. Si narra che fosse un antico covo di pirati, da cui deriva il suo nome. E potremmo dire: che rifugio! Chiunque se ne innamora al primo sguardo: è un luogo dove la natura selvaggia e il contrasto cromatico tra il verde intenso della vegetazione che si arrampica sulle rocce granitiche e le infinite sfumature del mare, dal turchese allo smeraldo, dall’azzurro al blu profondo, lasciano senza fiato. Cala Corsara è una piccola baia paradisiaca situata sulla costa meridionale dell’isola di Spargi, una delle perle più brillanti del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena.

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Levanto, il borgo ligure poetico affacciato sul mare e vicino alle Cinque Terre

Se pensi che Levanto sia solo una tappa comoda per visitare le Cinque Terre, preparati a ricrederti. Il borgo ligure elegante e verace al tempo stesso è un concentrato irresistibile di spiagge dorate, storia millenaria, cultura viva e panorami che non smettono mai di stupire. Scopriamo insieme cosa fare a Levanto, le spiagge più belle e le cosa visitare.

Cosa vedere a Levanto

Hai presente quei posti che iniziano a piacerti piano piano… e poi non riesci più a lasciarli? Levanto è così. Un mix perfetto tra fascino ligure, vibes autentiche e panorami da cartolina. Perfetta per un weekend, ottima come base per esplorare le Cinque Terre, sorprendente se decidi di rimanerci di più.

 Centro storico

La prima cosa da vedere a Levanto?  Sicuramente il centro storico che incanta con i suoi caruggi, i tipici vicoli liguri. Ad ogni angolo si trovano botteghe, focaccerie, panetterie e casette color pastello con balconi fioriti e panni stesi. L’olfatto ci guida tra mille profumi fino ad arrivare alla piazza del Popolo dove si può osservare la loggia comunale del XIII secolo oggi riconosciuta patrimonio Unesco.

Chiesa di Sant’Andrea e le altre nascoste

Impossibile non notarla: con la facciata a strisce bianche e nere, la Chiesa di Sant’Andrea è il simbolo di Levanto. Costruita nel 1222 rappresenta pienamente il gotico ligure e internamente troverai colonne alternate, un campanile spettacolare e qualche chicca artistica nascosta tra le navate.

Qui si respira davvero la storia. Oltre alla celebre Sant’Andrea, Levanto custodisce veri gioiellini poco conosciuti. C’è la Chiesa della Santissima Annunziata con dipinti antichi, quella di Santa Maria della Costa che risale al XIII secolo, e l’Oratorio di San Giacomo, usato un tempo per le processioni religiose. Poi c’è il Santuario di Nostra Signora della Guardia, più moderno ma immerso nel verde e raggiungibile con una passeggiata tra gli ulivi.

Cosa vedere a Levanto: la Chiesa di Sant’Andrea

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Chiesa di Sant’Andrea a Levanto

Castello di Levanto

Sali lungo le scalette medievali e arriverai al castello Malaspina, oggi di proprietà privata ma sempre affascinante da ammirare dall’esterno; da quassù si apre una vista wow sul borgo e sulla costa. Scendendo, ti troverai immerso tra eleganti ville d’epoca e profumatissimi giardini mediterranei.

Il lungomare e villa La Pietra

Dopo tanto camminare, ci vuole una pausa sul lungomare. Passeggia senza fretta e raggiungi villa La Pietra, un belvedere affacciato sul golfo, perfetto per scattare foto o semplicemente perdersi nel blu e volendo prenota uno dei traghetti per le vicine Cinque Terre, lo splendido borgo di Lerici o la meravigliosa località di Portovenere.

Cosa fare a Levanto

Tra le attività da fare a Levanto ci sono ottimi percorsi, trekking e ovviamente gite fuori porta per raggiungere i dintorni. Chi si ferma per un weekend a Levanto dovrebbe prevedere queste attività.

La pista ciclopedonale Maremonti

Una delle attività più amate da grandi e piccini. La pista Maremonti collega Levanto a Bonassola e Framura attraverso un percorso pianeggiante di circa 6 km, realizzato sulla vecchia linea ferroviaria. Tra una galleria e l’altra, si aprono scorci sul mare davvero fotogenici. Puoi farla a piedi, in bici, in monopattino… o come vuoi tu.

Trekking a Punta Mesco

Hai voglia di camminare? Allora prepara scarpe comode e acqua nello zaino: il sentiero per Punta Mesco ti regala uno dei panorami più belli delle Cinque Terre. Si parte dal lungomare di Levanto e si sale tra ulivi, pini marittimi e profumo di erbe spontanee. Arrivati in cima, è d’obbligo fermarsi a guardare il mare: pura poesia.

Il Festival Amfiteatrof

Se capiti a Levanto in estate, controlla il programma del Festival Amfiteatrof. Concerti di musica classica e da camera prendono vita in scenari unici: chiostri, cortili storici, antiche chiese. Una vera chicca per chi ama unire arte e atmosfera.

Gita a Bonassola e alle Cinque Terre

A soli 10 minuti di bici (o una piacevole camminata) si arriva a Bonassola, un borgo super tranquillo incastonato tra mare e colline. Da vedere: la Chiesa di Santa Caterina, la passeggiata sul lungomare, e ovviamente… un’altra focaccia da assaggiare! Il borgo è perfetta anche come base per visitare le Cinque Terre. I treni passano ogni mezz’ora e in pochi minuti sei a Monterosso, Vernazza, Manarola o Corniglia. Ma sappi che ogni volta che tornerai a Levanto sarà un’emozione.

Assaggia la cucina tipica

A Levanto si mangia bene… anzi, benissimo. La cucina ligure qui è protagonista assoluta, con piatti semplici ma carichi di gusto. Inizia con un bel piatto di trofie al pesto (vero protagonista ligure), prova le famose acciughe locali, marinate o ripiene, e non perderti il gattafin, un raviolone fritto ripieno di erbette e formaggio. Per un morso veloce? Focaccia genovese a volontà.

E per brindare come si deve, un calice di Vermentino fresco con vista mare fa miracoli. Le spiagge di Levanto Levanto sorprende fin dal primo sguardo con il suo ampio litorale, tra i più estesi della Riviera di Levante.

Le spiagge di Levanto

Sono capaci di accontentare ogni gusto, tra tratti sabbiosi per le famiglie e zone con ciottoli apprezzate dagli sportivi. Raggiungere il mare è facile come bere un caffè: basta scendere la scalinata davanti alla stazione e passeggiare per corso Roma, tra negozietti, palme e aria salmastra. In meno di dieci minuti sei già con i piedi nella sabbia.

 Tra le spiagge più belle:

  • Spiaggia della Pietra. Sabbia fine e fondale basso, perfetta per i più piccoli; Via au Mô. A ridosso della diga, ideale per lo snorkeling;
  • Spiaggia da “Pipetta”. Piccola, sabbiosa e comoda, con un bar a pochi passi;
  • Vallesanta. Sul confine con Bonassola, tranquilla e circondata dal verde;
  • Dog beach. Una caletta immersa nella natura dove anche gli amici a 4 zampe sono i benvenuti.
Cosa fare a Levanto: le spiagge più belle

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Spiaggia a Levanto dove fare il bagno

Dove si trova Levanto e come arrivare

Levanto è uno dei borghi più belli d’Italia e si trova in Liguria lungo la Riviera di Levante al confine con il parco nazionale delle Cinque Terre. Molti lo scelgono proprio come tappa per poter partire all’esplorazione del golfo e si può raggiungere in auto, oppure più comodamente in treno con ottimi collegamenti da Genova, La Spezia, Pisa e Milano.

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Bonassola, lo spettacolare borgo marinaro tra Portofino e le Cinque Terre

C’è un luogo in Liguria, tra le Cinque Terre e Sestri Levante che è un piccolo gioiello da scoprire. Si chiama Bonassola ed è un comune incastonato tra le alte colline e che spicca come una pietra rara tra natura e mare. Un’ampia spiaggia, acqua cristallina, un luogo autentico in cui si possono riconoscere a ogni passo le caratteristiche tipiche del borgo ligure.

Case color pastello, strette stradine, piazzette, ma anche le frazioni abbracciate alle colline, perché la Liguria di Levante è il luogo dell’ingegno: dove l’uomo ha trovato poco spazio, ha trasformato il mondo intorno a sé per vivere comunque bene. Quindi anche salendo in verticale il territorio è abitato e lì dove prima magari c’erano ripide colline, si possono trovare case e coltivazioni.

Tutto quello che puoi vedere e fare a Bonassola, autentico borgo ligure da scoprire.

Bonassola, la posizione perfetta di un suggestivo borgo di mare: cosa fare

La costa della Liguria è punteggiata di borghi, cittadine e città, che si affacciano sul mare con le loro peculiarità che le rendono uniche e tanto amate. Anche l’entroterra rigoglioso è meta interessante e speciale, in cui andare alla scoperta di posti meno conosciuti, ricchi di tradizioni e bellezze.

Ci sono destinazioni più celebri, in cui muoversi tra i turisti diventa a volte faticoso, e altre meno battute ma comunque meravigliose.

È il caso di Bonassola, vicinissima alle straordinarie Cinque Terre e altrettanto speciale. Il punto perfetto per trascorrere delle belle giornate di mare, ma anche per partire alla volta di gite ed escursioni nei dintorni.

Le tappe comode da raggiungere sono le più disparate: muovendosi verso La Spezia – oltre alle già citate Cinque Terre – si incontra ad esempio Levanto, spiengendosi oltre il capoluogo di provincia si può raggiungere Porto Venere, mentre andando in direzione Ponente si possono visitare Deiva Marina, Moneglia, Sestri Levante, Lavagna, Chiavari e spingersi fino a Portofino.

Quindi è il luogo perfetto, non solo da vivere, ma anche come base per visitare tantissimi posti diversi, muovendosi comodamente in treno.

E, come se non bastasse, è un luogo davvero delizioso per chi sogna lunghe giornate di mare immersi in un’acqua da sogno, oppure per chi desidera una vista da cartolina che si può ottenere se si raggiungono punti panoramici da cui lo sguardo si allunga verso l’orizzonte. Uno di questi è la chiesetta della Madonnina della Punta da cui la vista spazia e si gode di un panorama da cartolina.

La vista dal santuario Madonnina della Punta

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Bonassola: la vista dal santuario Madonnina della Punta

Poi per chi ama fare una vacanza attiva si possono fare delle belle gite in bici (da qui passa la ciclabile che collega Levanto a Framura e che transita nelle vecchie gallerie) oppure lungo i sentieri.

Vale la pena anche visitare le frazioni, che si trovano immerse tra vigneti e orti, luoghi di pace e storia, ad esempio si può scorgere un’antica fortificazione che era stata innalzata a scopo difensivo contro i saraceni, si tratta della Torre Ardoino.

E imperdibili, poi, sono le Rocce Rosse: si può arrivare lì solo via mare procedendo in direzione Genova e la magia che si spalanca d’innanzi agli occhi è incredibile; infatti sembrano delle bolle e sono di colore rosso scuro. La costa va esplorata in barca per ammirare le rocce che si gettano in queste acque da sogno.

Queste alcune delle esperienze da vivere a Bonassola, immersi in una suggestiva scenografia fatta di natura, mare e storia. E in gusti unici e tipici: i sapori autentici della zona sono quelli della focaccia, del pesto, del pesce cotto in tanti modi diversi, della pasta fresca, della farinata e della torte salate.

Bonassola ciclabile nelle gallerie tra Levanto e Framura

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Bonassola, da qui passa la ciclabile nelle gallerie che collega Levanto e Framura

Cosa vedere a Bonassola, lo splendido borgo ligure

Se Bonassola è un borgo tutto da vivere è anche vero che ci sono delle cose che meritano un’attenzione particolare. Come alcuni edifici religiosi di particolare pregio. Tra questi la chiesa parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria, che pare sia stata edificata nella prima metà del XVI per poi essere successivamente modificata. Dello stesso periodo anche l’ex Oratorio di Sant’Erasmo, oggi utilizzato per convegni e come museo.

Se si sale nella frazione di Montaretto, da cui si gode di scorci davvero spettacolari, si possono incontrare l’Oratorio di San Rocco e la chiesa parrocchiale di San Pietro. Molto antica, poi, è la chiesa di Santa Maria Assunta databile tra la fine del 1200 e gli inizi del 1300 che si trova nella frazione di Reggimonti.

Da non perdere alcuni edifici come Palazzo Paganetto del Settecento, oppure Palazzo Vinzoni del XVI secolo, o – ancora – le fortificazioni militari come il castello che si trova alle spalle del centro storico, edificato nel 1561.

Non mancano i luoghi intrisi della magia delle leggende e delle storie che si tramando nel tempo. Uno di questi è quello che viene denominato Salto della Lepre, posto tra Bonassola e Framura è legato a una storia secondo la quale una lepre avrebbe preferito lanciarsi da lì, invece di essere presa dai cacciatori.

A Punta del Carlino, invece, si racconta che sotto uno scoglio abbia la casa un essere marino che alza o abbassa il mare per prendersi gioco dei pescatori che – improvvisamente – possono essere travolti da un’onda inaspettata.

Punti panoramici, storia e leggende, ma anche un mare cristallino di tante sfumature di blu rendono Bonassola la meta perfetta per una vacanza, punto ideale per esplorare anche i borghi nelle immediate vicinanze, tutti con le loro peculiarità e caratteristiche uniche.

Definita la porta delle Cinque Terre è la location da cui partire per andare alla scoperta di Monterosso, Manarola, Corniglia, Vernazza e Riomaggiore.

Ma anche degli altri borghi e cittadine liguri tra Genova e La Spezia, un tratto di costa ricco di luoghi da sogno fatti di rocce, calette da scovare, colline ripide e frazioni che si affacciano sul mare regalando panorami unici al mondo.

Bonassola santuario Madonnina della Punta

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Bonassola, la vista suggestiva dal santuario Madonnina della Punta
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Cosa vedere a La Spezia, un viaggio inatteso tra storia e bellezza

Spesso percepita come “semplice porta d’accesso” alle Cinque Terre, La Spezia viene a torto liquidata come una città di passaggio, relegata tra i binari della stazione e la hall di un hotel. Eppure, chi decide di andare oltre tale fugace impressione scopre un’anima sorprendente, ricca di storia, arte, architetture futuristiche e un profondo legame con il mare.

Lasciatevi incuriosire dal suo volto meno conosciuto, perché La Spezia sa raccontare molto più di quanto si possa immaginare a prima vista.

5 cose da vedere a La Spezia

A La Spezia è sufficiente solo dare un po’ di tempo. Ecco allora cinque tappe da scoprire prima di partire per le celebri località liguri che ne contraddistinguono la provincia.

1. Il Museo Civico Amedeo Lia

Una passeggiata tra le vetrine di Via del Prione, cuore pedonale della città, conduce a un tesoro nascosto che fa la gioia degli appassionati d’arte: il Museo Civico Amedeo Lia. Pochi minuti a piedi dalla stazione bastano per trovarsi dinanzi a un edificio che custodisce meraviglie. La sua collezione, composta da più di mille opere, è un dono generoso del collezionista genovese Amedeo Lia.

Inaugurato nel 1996, propone un viaggio che attraversa secoli e correnti artistiche, dall’antichità al XVIII secolo. Sale dopo sala, si susseguono dipinti, miniature, vetri, sculture, maioliche e oggetti d’arte raffinati, espressioni della creatività italiana ed europea, raccolte con passione e gusto.

2. Il Castello San Giorgio

Dall’alto del colle del Poggio, il Castello San Giorgio osserva La Spezia come chi ne conosce i segreti più antichi. Voluto nel 1252 da Niccolò Fieschi per affermare il proprio potere, e poi ampliato dai Genovesi nel Seicento, oggi si presenta come un complesso affascinante, dotato di due ingressi e affacci che dominano la città e il golfo.

Ma non è solo la sua architettura a incantare. Dal 2002, ospita infatti il Museo Civico Archeologico “Ubaldo Formentini”, che, tra i reperti più straordinari, accoglie le statue stele dell’Età del Bronzo e del Rame, dalle incisioni misteriose che raccontano la vita dei Liguri antichi, abitanti di castellari arroccati.

Al piano superiore, la “Collezione Fabbricotti” è una miniera di storia, con reperti provenienti dall’area di Luni, che abbracciano oltre dieci secoli di vita. Mosaici, statue, utensili e frammenti di quotidianità bizantina e carolingia sono esposti in un percorso che unisce emozione e scoperta. Tra i pezzi più recenti spiccano un mosaico lunense con una Nereide e mostri marini e lastre architettoniche romane in terracotta.

Per raggiungere il castello, occorre incamminarsi lungo Via del Prione e servirsi degli ascensori gratuiti che portano alla sommità.

3. Il Teatro Civico

Un palcoscenico che racconta La Spezia sotto una luce inedita è il Teatro Civico. Fu il primo edificio civile a rompere i confini delle antiche mura, segno tangibile della volontà della città di aprirsi, di espandersi verso il mare e verso la modernità. Il 6 luglio 1840 iniziarono i lavori su progetto dell’architetto Ippolito da Cremona e, sei anni dopo, il sipario si alzava per la prima volta.

Negli anni Trenta, il teatro venne completamente rinnovato dallo stile razionalista dell’architetto Franco Oliva. La semplicità geometrica, le superfici lisce e i toni sobri disegnano tuttora uno spazio raffinato e armonico, che conserva però la classicità dei tre ordini di palchi e delle barcacce. Un dettaglio da notare è la cupola: decorata con i segni dello Zodiaco, può essere aperta per garantire il ricambio d’aria, un piccolo tocco d’ingegno.

Nel 1933 fu la “Tosca”, interpretata da Bianca Scacciati, a segnare l’inizio di una nuova era per il teatro. Oggi, dopo molte trasformazioni, il Civico è riconosciuto come uno dei Teatri Storici della Liguria. La programmazione è ricchissima: dalla lirica al teatro contemporaneo, dal balletto ai concerti, fino agli spettacoli per i più giovani. E d’estate diventa il cuore pulsante del Festival internazionale del Jazz, attivo senza interruzioni dal 1969.

4. Il Museo Tecnico Navale

Se c’è un luogo dove si può toccare con mano il legame profondo tra La Spezia e il mare, è il Museo Tecnico Navale. Accanto all’Arsenale, è un museo vivo, parte integrante della storia marittima italiana. Non solo il più grande d’Italia nel suo genere, ma anche uno dei più antichi al mondo, racconta la storia della navigazione e dell’ingegneria navale con una ricchezza eccezionale di dettagli e reperti.

Visitandolo, si entra in un mondo caratterizzato da modelli in scala, strumenti, cimeli e testimonianze delle varie flotte che hanno solcato i mari: dalle marine preunitarie alla Regia Marina, fino all’attuale Marina Militare. Il percorso è suddiviso in quattro sezioni tematiche che svelano le origini dell’Arsenale, le abilità delle maestranze, le imprese eroiche di uomini coraggiosi e le meraviglie della tecnica navale.

Tra le chicche più affascinanti, troverete la collezione di 28 Polene. In legno, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte, sembrano pronte a solcare di nuovo le onde, collocate su travi che evocano il ponte di una nave in partenza.

5. Il Ponte Thaon di Revel

Ponte Thaon di Revel

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L’avveniristico ponte levatoio

A concludere l’itinerario, un simbolo della La Spezia contemporanea: il Ponte Thaon di Revel. Ponte levatoio costruito nel 2014, è un segno architettonico che unisce passato e futuro, porto e città, mare e terra. Attraversa i Giardini Pubblici e collega il centro storico al porto turistico con una leggerezza quasi eterea.

La struttura avveniristica si riflette sulle acque, e crea giochi di luce soprattutto al tramonto o durante le ore serali, quando diventa una passerella sospesa tra cielo e mare. Percorrerlo a quell’ora può significare sentirsi parte di un quadro in movimento, tra barche ormeggiate e la brezza salmastra che accarezza il volto. È il posto ideale per lasciarsi alle spalle la frenesia del giorno e prepararsi a salutare La Spezia con un ultimo, indimenticabile scorcio.

3 cose da fare a La Spezia

Dopo aver scoperto i luoghi imperdibili, viene naturale chiedersi: cosa si può fare a La Spezia per conoscerla davvero, oltre ai musei e ai monumenti?

1. Camminare lungo la Passeggiata Morin

Tra le esperienze che restano nel cuore c’è sicuramente la Passeggiata Morin, un viale ampio e curato che segue il profilo del mare come un abbraccio. Si tratta di è uno dei luoghi più rappresentativi, punto d’incontro tra chi vive La Spezia ogni giorno e chi la visita per la prima volta. Camminare lungo la doppia fila di palme è un invito a rallentare, a respirare la brezza salmastra e a lasciarsi incantare dal panorama che cambia a ogni passo.

Da un lato il porto e le barche ormeggiate, dall’altro la vista si apre sulle colline verdeggianti e, nelle giornate più limpide, si riescono persino a scorgere le vette delle Alpi Apuane.

2. Godersi un momento di relax ai Giardini Pubblici

A pochi passi dalla Passeggiata Morin non mancano i Giardini Pubblici, una vera oasi urbana dove rifugiarsi per trovare un po’ di quiete. Tra aiuole curate e vialetti alberati, si respira un’atmosfera d’altri tempi. L’architettura liberty dei padiglioni e dei dettagli ornamentali dialoga con la natura e dà vita a un equilibrio che invita alla sosta.

Sedersi su una delle panchine all’ombra, leggere un libro, osservare la vita che scorre o rimanere in silenzio ad ascoltare i rumori della città, è un modo per sentirsi parte integrante di La Spezia: ogni angolo del parco regala scorci interessanti, tra statue, fontane e una ricca varietà botanica che segue il corso delle stagioni.

3. Dedicarsi allo shopping

Se desiderate aggiungere un tocco di leggerezza alla vostra visita, Via del Prione è la meta ideale. Conosciuta dai locali come il Carugio Drito, è la strada più antica e più amata, il cuore commerciale di La Spezia, con una vasta gamma di negozi, boutique, librerie e botteghe artigiane, ma anche caffè e ristoranti dove concedersi una pausa golosa tra un acquisto e l’altro.

Non lontano si trova anche il Mercato, raggiungibile da Corso Cavour: è un tripudio di banchi colmi di prodotti freschi, verdura e frutta di stagione, specialità liguri e soprattutto pesce appena pescato, testimonianza viva del legame di La Spezia con il mare.

Come arrivare a La Spezia

Lo skyline de La Spezia

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Veduta panoramica de La Spezia

All’estremo levante della Liguria, quasi a sfiorare la Toscana, La Spezia si adagia al centro di un profondo golfo naturale dal nome evocativo: il Golfo dei Poeti. Raggiungerla è semplice, grazie alla posizione strategica e a una buona rete di collegamenti.

Il modo più pratico per arrivare è senza dubbio il treno. La stazione di riferimento è La Spezia Centrale, sulla linea Genova-Pisa. Una volta scesi dal treno, basta uscire sul lato sinistro della stazione e imboccare la breve discesa che porta a Piazza Saint Bon. Da qui, proseguendo sempre dritti lungo Via del Prione, ci si immerge subito nel centro storico, tra negozi, musei e caffè all’aperto.

Chi preferisce viaggiare in auto può contare su due arterie principali: l’autostrada A12 e la A15. In entrambi i casi, l’uscita da imboccare è quella di La Spezia. Una volta superato il casello, le indicazioni stradali sono chiare e ben segnalate. Si percorre il raccordo autostradale, si prosegue lungo via Carducci e si seguono le frecce verso il centro.

Infine, per chi arriva da più lontano, vi sono diversi aeroporti di riferimento. Il più vicino è il Cristoforo Colombo di Genova, ma anche il Galileo Galilei di Pisa rappresenta un’ottima alternativa. Chi vola su Milano ha a disposizione sia Linate che Malpensa. In ogni caso, una volta atterrati, si può raggiungere La Spezia in treno o noleggiando un’auto.

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Sentiero Azzurro alle Cinque Terre: il cammino che incanta l’Europa

Anche il quotidiano britannico The Independent non ha saputo resistere al fascino dei sentieri delle Cinque Terre. Tra i suoi consigli sui migliori cammini d’Europa da intraprendere nel 2025, spicca infatti il Sentiero Azzurro, l’itinerario che, come un filo magico, cuce insieme i borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. E non è difficile capire il perché: ogni anno, oltre 2,5 milioni di visitatori scelgono di perdersi tra le sue meraviglie.

Già nel Medioevo, quando le strade come le conosciamo oggi non esistevano, rappresentava la sola possibilità di collegamento tra gli abitanti della costa. Unico tratto nato in epoca moderna è la celebre Via dell’Amore, che risale agli Anni Venti del Novecento, vero gioiello incastonato a picco sul mare.

Passeggiare qui significa immergersi in un paesaggio vivo, dove ogni scorcio racconta la pazienza dell’uomo che ha modellato terrazze, costruito muretti a secco e aperto stradine che si arrampicano fino ai santuari sulle alture. Conosciamolo meglio.

Le tappe del Sentiero Azzurro

Il Sentiero Azzurro è una delle attrazioni imperdibili delle Cinque Terre, la via più conosciuta e amata, quella che regala panorami da cartolina senza richiedere sforzi eccessivi. Correndo dolcemente vicino alla linea del mare, il suo tracciato è perfetto per chi desidera godere appieno dell’inconfondibile bellezza del territorio senza affrontare ripide salite o lunghi tratti impegnativi.

Si estende per quasi 12 chilometri e, a passo deciso, lo si può completare in circa sei ore. Ma chi sceglie davvero di ascoltare il respiro della natura e il mormorio delle onde, preferisce spezzare il cammino in più tappe, concedendosi il tempo di assaporare ogni borgo, ogni scorcio, ogni profumo che sale dal mare.

Riomaggiore – Manarola: la magia della Via dell’Amore

Esiste un tratto del Sentiero Azzurro che, più di ogni altro, incarna il romanticismo delle Cinque Terre: la Via dell’Amore, passeggiata sospesa tra cielo e mare che unisce Riomaggiore e Manarola con una striscia di pietra lunga appena 950 metri. È il sentiero dell’anima, quello dove il mare si fa sottofondo musicale e le pareti rocciose sembrano custodire sussurri d’amore.

Il cammino è accessibile a tutti, dai più piccoli agli adulti, senza grandi dislivelli da affrontare. La bellezza si amplifica nelle ore serali, quando la Via si illumina e diventa una scia brillante che accarezza il buio. Durante la passeggiata, tra un cespuglio di macchia mediterranea e una falesia di arenaria, ci si può fermare e scendere a lambire l’acqua, lasciando che il tempo si dilati e il mondo attorno sfumi in un sogno.

L’accesso, su prenotazione, avviene solo da Riomaggiore verso Manarola ed è legato all’acquisto della Cinque Terre Card, con un piccolo supplemento. Ma ogni passo varrà la magia che vi accompagnerà ancora per molto tempo dopo averlo lasciato.

Manarola – Corniglia: il cammino sospeso tra vigneti e mare

Questo tratto del Sentiero Azzurro, che dovrebbe collegare Manarola a Corniglia, al momento si mostra a metà, colpito da una frana. Solo i primi 300 metri, partendo da Manarola, sono accessibili (aprile 2025). Per poterlo attraversare nella sua interezza si dovrà attendere, con un po’ di pazienza, probabilmente fino a maggio 2026.

Quando sarà di nuovo percorribile, si distenderà per 2,5 chilometri lungo un percorso semplice ma meraviglioso, dove la linea sottile del sentiero sfiora il mare e si arrampica tra i terrazzamenti coltivati. Partendo dalla stazione di Corniglia, si potrà scegliere se affrontare la lunga scalinata della Lardarina, con i suoi 382 gradini, o salire in autobus.

Salendo verso Volastra, il paesaggio si apre su vigneti abbracciati da muretti a secco, mentre il mare luccica all’orizzonte. Dal Santuario della Madonna della Salute, antico presidio di fede e speranza, si scende verso Manarola, accompagnati dai profumi intensi della macchia mediterranea. Per chi vuole evitare il tratto più impegnativo fino a Volastra, da Manarola è disponibile un comodo bus navetta.

Corniglia – Vernazza: tra terrazzamenti e panorami mozzafiato

Il colorato borgo di Vernazza con sentiero escursionistico

Fonte: iStock

Vernazza con sentiero escursionistico

Corniglia, il più raccolto dei borghi, attende il viaggiatore arroccato su un promontorio a 100 metri sul mare. Da qui parte il sentiero verso Vernazza, un percorso dove la meraviglia si conquista metro dopo metro.

Dopo aver raggiunto il centro di Corniglia dalla stazione (a piedi oppure con l’autobus) si imbocca la via principale e si seguono le indicazioni per Vernazza. Inizia così un cammino tra salite e discese che mettono alla prova le gambe ma riempiono il cuore. I panorami sulla spiaggia di Guvano e sulle acque turchesi sono un incanto continuo, mentre il sentiero serpeggia tra uliveti, vigneti e prati in fiore.

Quando la torre di Vernazza si profila all’orizzonte, il cuore batte più forte. Dalla sua sommità si apre una vista indimenticabile sul porticciolo, sulle case colorate e sul blu infinito del mare. È qui che la fatica si dissolve e lascia spazio solo al sogno.

Vernazza – Monterosso: la sfida più bella

Da Vernazza a Monterosso il sentiero chiede un po’ più di impegno, ma il premio per chi lo affronta è un tripudio di emozioni e paesaggi.

La scalinata iniziale sembra non finire mai, eppure ogni gradino svela nuovi scorci: orti di limoni, uliveti secolari, vigneti che si aggrappano alla terra come a volerla trattenere. I saliscendi si susseguono, il sentiero si stringe e si apre in rapidi pendii che precipitano verso il mare e donano viste vertiginose e struggenti.

Arrivati nei pressi di Monterosso, si attraversano la spiaggia libera di Tragagià e l’hotel Porto Roca, fino a entrare nella parte antica del borgo. Se si percorre il sentiero da Monterosso verso Vernazza, la salita iniziale sarà ancora più ripida, ma la vista durante il cammino ripagherà gli sforzi con emozioni da incorniciare.

Info utili: come organizzare l’escursione

Per camminare lungo il Sentiero Azzurro è necessario acquistare la Cinque Terre Card, disponibile presso i punti d’ingresso dei sentieri, che permette l’accesso a tutti i tratti percorribili, ed è obbligatoria anche se si intende esplorare soltanto una singola sezione.

La Via dell’Amore, per la sua unicità e popolarità, richiede un supplemento di 10 euro e la prenotazione anticipata di una fascia oraria online.

Prima di partire, è sempre consigliabile verificare lo stato dei sentieri: i cambiamenti climatici, soprattutto in autunno, possono provocare frane e chiusure improvvise. Consultare la mappa aggiornata o la pagina ufficiale delle Cinque Terre vi aiuterà a organizzare il viaggio senza sorprese.

Il Sentiero Azzurro è un invito a rallentare, ad ascoltare il vento che scompiglia le vigne, a lasciarsi rapire dai colori intensi della natura ligure. È un’esperienza da vivere con intensità.

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Il mare della Liguria attraverso i binari, tornano i Treni del Mare per l’estate 2025

Che cosa c’è di più affascinante di un viaggio che ti porta dritto verso il mare, senza stress, senza traffico? Tornano i tanto amati Treni del Mare, che ogni sabato e nei giorni festivi, a partire dal 29 marzo e fino a domenica 28 settembre 2025, collegheranno la Lombardia alla splendida Liguria, regalando a tutti gli appassionati del mare un’opportunità imperdibile per godersi il sole, la sabbia e il mare blu della Riviera.

Un viaggio perfetto, dove il comfort si fonde con la voglia di scoperta e, come ogni anno, il servizio si arricchisce con nuove rotte e orari per soddisfare le esigenze di chi cerca un modo comodo e veloce per scappare dal caldo cittadino. In questo modo, i passeggeri potranno scoprire la bellezza delle Cinque Terre e di altri luoghi della Riviera Ligure, senza rinunciare alla praticità, ogni volta che si vorranno ricaricare le batterie, immergendosi nello splendore estivo della Liguria.

Treni del Mare: le nuove rotte e i nuovi orari

A partire dal 29 marzo, i Treni del Mare torneranno a solcare le rotaie ogni sabato e nei giorni festivi, con una serie di corse che collegano i principali centri lombardi alle incantevoli spiagge liguri. Quest’anno, infatti, saranno 10 i treni aggiuntivi che partiranno da città come Milano, Bergamo, Treviglio, Como, Monza, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Pavia e Voghera, per arrivare direttamente alle località balneari della Riviera di Levante e di Ponente. E la novità assoluta riguarda l’introduzione del treno che partirà da Saronno per raggiungere Arma di Taggia.

Di seguito, ecco l’elenco completo delle corse e degli orari per ogni tratta:

  • Saronno (5:34) – Taggia Arma (10:08)
  • Taggia Arma (18:32) – Saronno (23:09)
  • Como S. Giovanni (7:05) – La Spezia Centrale (12:56)
  • La Spezia Centrale (18:10) – Como S. Giovanni (22:49)
  • Gallarate (8:24) – Ventimiglia (13:40)
  • Ventimiglia (16:35) – Gallarate (22:08)
  • Bergamo (6:30) – Ventimiglia (11:25)
  • Ventimiglia (18:25) – Bergamo (23:27)
  • La Spezia Centrale (16:50) – Milano Porta Garibaldi (21:05)
  • Milano Porta Garibaldi (8:23) – La Spezia Centrale (12:50)

Inoltre, è importante sapere che durante il periodo dal 21 luglio al 29 agosto, i treni subiranno però una leggera rimodulazione degli orari e delle corse, in seguito ai lavori infrastrutturali programmati da RFI per la chiusura del ponte di Bressana nel Pavese. Nonostante ciò, il servizio rimarrà comunque efficiente e i passeggeri potranno continuare a godere della bellezza del viaggio verso il mare, in modo ecologico e sostenibile rispetto all’automobile o ad altri mezzi di trasporto.

L’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente, ha anche sottolineato che i Treni del Mare sono molto apprezzati dai lombardi e hanno registrato un successo crescente negli anni. Nonostante i disagi legati alla chiusura della tratta nel Pavese, ha assicurato che Regione Lombardia, insieme alla Liguria, Trenord e RFI, si impegneranno a garantire un servizio che risponda alle esigenze di chi già utilizza regolarmente i treni.

Come acquistare i biglietti per i Treni del Mare

Acquistare il biglietto per i Treni del Mare è semplicissimo: basta recarsi presso una delle biglietterie Trenord, anche quelle delle stazioni principali di Milano Porta Garibaldi, Bergamo, Treviglio, Como San Giovanni, Monza, Saronno, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio FS, Legnano, Pavia, Voghera, oltre a tutte le stazioni servite dalle corse. In alternativa, i biglietti sono disponibili anche sui canali online e presso le emettitrici Trenitalia. Una volta acquistato il biglietto, non resta che salire a bordo e partire per una giornata all’insegna del relax e del mare.

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Su TikTok si sogna l’estate italiana: le mete più amate

I social network sono ormai protagonisti delle tendenze di viaggio, i content creator sanno come attirare l’attenzione su un luogo o un evento tanto da aver causato in alcuni casi l’overtourism. Per l’estate 2025 però, c’è un nuovo trend e a guidarlo non sono influencer e blogger ma utenti comuni che amano viaggiare e mostrano un forte desiderio di visitare il Belpaese. Il trend si chiama “Manifesting an Italian Summer” e mostra clip di pochi secondi di vari spot. In cima a tutti? Le Cinque Terre in Liguria, Capri e la Costiera Amalfitana, le bellissime isole Egadi e le Eolie in Sicilia senza mai dimenticare la Puglia.

Non solo mare però: i turisti hanno compreso quanto possano essere magici i borghi con sagre, eventi, arte e castelli. Ecco perché l’estate italiana piace tanto: ottimo cibo, storia, cultura e ovviamente spiagge. Il tutto con un tocco in più: il concetto di “dolce far niente” con tanto di audio tratto dal film “Mangia, prega, ama”.

Capri e la costiera

La protagonista assoluta del trend estivo su TikTok è Capri che si associa alla costiera amalfitana. Le immagini della Grotta Azzurra, dei faraglioni al tramonto e delle piazzette animate all’ora dell’aperitivo riempiono i feed di milioni di utenti. Capri è l’estate chic, quella delle boutique eleganti, dei sandali su misura e degli scorci da cartolina.

Ma l’isola non è solo bellezza: a tavola si celebra la semplicità e il sapore del Mediterraneo. Da non perdere lo spaghetto alle vongole, magari gustato in una terrazza affacciata sul blu, accompagnato da un bicchiere di vino Falanghina. I più golosi non possono lasciarsi sfuggire la torta caprese, con mandorle e cioccolato fondente. E ovviamente perché non una bella pizza? Ci si sposta poi tra Positano, Amalfi e Ravello: i 3 luoghi cult della costiera Amalfitana. Borghi colorati, giardini fioriti e stradine in pietra vengono accompagnati dal profumo di limoni che sembra essere ovunque nell’aria.

La costiera amalfitana in estate

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Visitare la costiera amalfitana in estate seguendo i consigli di TikTok

Le Cinque Terre e i dintorni

La Cinque Terre card ha dato modo ai turisti di spostarsi da La Spezia e raggiungere splendidi paradisi. Vernazza, Manarola, Monterosso, Corniglia e Riomaggiore offrono panorami incredibili: case colorate arroccate sul mare, scogliere drammatiche e sentieri tra vigneti. Tra un tuffo e una camminata, ci si ferma nei piccoli ristoranti a gustare le specialità liguri: le trofie al pesto, rigorosamente con basilico DOP, pinoli e Parmigiano, sono il piatto simbolo. Non manca il pesce azzurro e la focaccia ligure, ideale per uno snack veloce in spiaggia.

Accanto alle Cinque Terre, anche località meno affollate come Levanto, Lerici e il borgo incantato di Tellaro stanno vivendo un momento d’oro. Tellaro, in particolare, è uno di quei posti che sembrano usciti da un libro di favole, perfetto per i reel romantici con tramonti sul mare e silenzi dorati. Cosa non perdere? Sicuramente una masterclass per imparare a fare il pesto, un buon cono gelato o un conetto di fritto di calamari. Per chi ha un po’ di tempo in più ci si può spostare verso Portovenere: si raggiunge in traghetto comodamente dal porto di La Spezia e ha davvero tanti scorci da godersi tra cui la grotta di Byron.

Le isole Egadi

Da non perdere le isole Egadi: i turisti su TikTok mostrano diversi scorgi di Favignana ma non meno rilevanti Levanzo e Marettimo che guadagnano sempre più views grazie ai contenuti virali sul social. Snorkeling, relax, arte e storia si mescolano. Favignana, la più conosciuta, regala scorci incredibili come Cala Rossa e Cala Azzurra. Tra una nuotata e una pedalata (la bici è il mezzo migliore per girare l’isola), ci si ferma per un pranzo veloce con pane cunzato, condito con pomodoro, acciughe, origano e olio d’oliva.

A Marettimo, regno degli escursionisti e degli amanti della natura incontaminata, si gustano piatti come il cous cous di pesce, eredità delle influenze arabe. E ovunque, la regina dell’estate siciliana è lei: la granita, da provare al limone, ai gelsi o al caffè, con l’imperdibile brioche col tuppo.

Le isole della laguna di Venezia

I turisti stranieri che non hanno mai visitato l’Italia mettono Venezia nella top 3 dei luoghi da non perdere. Una volta arrivati, però, scoprono che i veri tesori della Laguna non si trovano solamente in città. Sono molti, infatti, ad acquistare biglietti di traghetti per visitare le isole più autentiche. Burano è uno spot fotogenico con casette colorate mentre Murano è il luogo cult per acquistare un oggetto artigianale in vetro e magari assistere alla realizzazione. L’aperitivo a base di spritz e cicchetti è super fotografato.

Roma, nonostante il caldo

Gli italiani non amano visitare Roma in piena estate: il centro sa essere davvero difficoltoso da affrontare nelle giornate più calde. Il patrimonio artistico e la curiosità degli stranieri non li ferma però e mettono proprio la capitale tra queste mete top. Da una passeggiata ombreggiata a villa Borghese all’opportunità di vedere la città di notte: sono tante le proposte che hanno conquisto i viaggiatori. Durante la bella stagione ci sono anche musei che aprono ad orari speciali, un esempio celebre sono i musei Vaticani. Tra una visita ai Fori Imperiali e una passeggiata in Piazza Navona, è impossibile resistere a un gelato artigianale: pistacchio, nocciola o i gusti più trendy come fichi e mandorle. E a pranzo? La carbonara è un must, così come la cacio e pepe o l’amatriciana, da gustare in una trattoria con tovaglie a quadri e vino della casa nel quartiere di Trastevere.

Roma tra le mete top dell'estate italiana

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Visitare Roma in estate seguendo i consigli di TikTok

La campagna toscana

Ultima proposta che sembra tornare come leitmotiv nel trend? La Toscana. E no, non parliamo di Firenze. Nonostante la culla del rinascimento venga apprezzata, durante i mesi più caldi i turisti sembrano preferire la zona dei borghi e più rurale. Ci si sposta verso Siena e Volterra mettendo località come San Gimignano e il Chianti tra le mete imperdibili. Qui, tra degustazione di vini, piatti della tradizione come i pici all’aglione e i crostini con fegatini ci si gode un’estate slow soggiornando in agriturismo.

Insomma, le opportunità di viaggio in Italia sono tante da nord a sud e TikTok con il suo trend “Manifesting an Italian Summer” sta consolidando la popolarità di alcune destinazioni mettendone in luce anche altre meno battute.

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Vittime del loro successo: 10 luoghi stupendi danneggiati dall’overtourism

Si chiama overtourism o turismo di massa ed è uno dei problemi più attuali del settore travel. Alcune località diventano improvvisamente famose o aumentano la loro popolarità, anche grazie a social e web, e si ritrovano fisicamente sommersi da numeri di vacanzieri che non riescono quasi a gestire. Il risultato? Si perde la loro meraviglia. Sono molte le mete, tra cui anche alcune italiane, che finiscono nella top ten ma sono numerose le iniziative che vengono prese per provare a contrastare la problematica. Oggi noi di SiViaggia vogliamo svelarti quelle che sono 10 località meravigliose vittime del loro stesso successo, ecco dieci mete travolte dall’overtourism.

Le Cinque Terre

Si vocifera di frequente sul mettere le Cinque Terre a numero chiuso e il motivo è semplice: la loro fama le ha rese celebri in tutto il mondo diventando un punto di riferimento per il turismo ma lo spazio a disposizione nei borghi è davvero ridotto. Nonostante il comfort degli spostamenti dato dai collegamenti in treno con Cinque Terre Card, Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore specialmente in alta stagione vengono travolte da un numero elevatissimo di turisti. Dalla riapertura del Sentiero Azzurro alla nuova inaugurazione della Via dell’Amore che collega Riomaggiore a Manarola sono tante le attività che si possono fare ma c’è da ricordare il rispetto per chi ci vive. Una buona idea? Prenotare alcune experience, tra cui quella per imparare a preparare il pesto, e provare a visitarle fuori stagione e lontano dal weekend.

Santorini e Mykonos

La Grecia è ormai sommersa di turisti e in estate le isole greche attirano tantissimi viaggiatori in cerca di nightlife, natura selvaggia, mare bello e ovviamente buon cibo. In cima alle preferenze da sempre ci sono Santorini e Mykonos che però stanno avendo un vero e proprio boom con un numero esorbitante di turisti che mette in forte sofferenza le località. . I villaggi di Oia e Fira, con le loro case bianche e le cupole blu, diventano praticamente impercorribili e anche le spiagge perdono la loro magia. Mykonos, apprezzata anche per la nightlife, è presa d’assalto dai più giovani ma ci sono delle alternative. Esistono, infatti, zone della Grecia meno battute e isole greche fuori dagli itinerari del turismo di massa che hanno moltissimo da offrire. Per chi invece non vuole spingersi oltre e desidera visitare Santorini e Mykonos, arrivando con una crociera si dovrà preparare ad aumento dei costi: è infatti prevista una tassa extra per visitarle.

Overtourism a Santorini

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Santorini, una delle isole greche colpite da overtourism

Machu Picchu

Meta frequente di viaggi di nozze, il Perù viene scelto per convivialità, storia, arte e cultura. Tra le meraviglie da visitare sicuramente c’è Machu Picchu che, anche grazie a TikTok, YouTube e blog è diventato un must to see negli ultimi anni. L’antica città perduta degli Inca, inserita anche tra le meraviglie del mondo, si trova tra le Ande peruviane e potrebbe diventare a numero chiuso se non si riesce a risolvere il problema dell’overtourism che sta portando a perdere un po’ la magia collegata strettamente a questa località. Per viverne a pieno la magia consigliamo di raggiungere Machu Picchu percorrendo il famoso cammino Inca, un trekking che attraversa foreste pluviali e antichi siti archeologici.

Petra

È tra le meraviglie del mondo ed è conosciuta anche come Città Rossa, Petra (tra i siti archeologici più straordinari del pianeta) si trova in Giordania ed è diventata una delle mete più ambite dai viaggiatori anche grazie ai numerosi scatti social. Per poterla raggiungere si attraversa il canyon stretto e tortuoso del Siq per poi trovarsi davanti all’iconico Al-Khazneh, una facciata scavata nella roccia che lascia oggettivamente a bocca aperta. Se non visitato all’alba però, la magia si perde: il numero di turisti tutto l’anno è altissimo e potrebbe portare inevitabilmente ad un’inversione di rotta mettendo misure tutelanti per la località.

Assalto di turisti a Petra

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Petra, la meraviglia della Giordania, vittima di overtourism

La valle dei re e le piramidi di Giza

Un’altra meta amatissima è l’Egitto: non possiamo dare la colpa ai social ma sicuramente alcuni profili hanno contribuito a rafforzarne il fascino. Terra di misteri e storia, ha due luoghi top da visitare: la Valle dei Re e le piramidi di Giza. La prima si trova nei pressi di Luxor ed è il luogo di sepoltura dei faraoni del Nuovo Regno tra cui Tutankhamon. Il secondo è il simbolo intramontabile del luogo e con oltre 4500 anni di storia la grande piramide di Cheope, quella di Chefren e Micerino dominano il deserto. A completare il quadro, la Sfinge, con il suo sguardo enigmatico, veglia sulle piramidi come un guardiano silenzioso del tempo. Attenzione però, il numero di turisti è sempre più alto specialmente nel periodo che si aggira tra fine novembre e la fine di gennaio.

Lago di Como

George Clooney con la moglie Amal ha acquistato una casa proprio sulle rive del lago di Como e non sono gli unici VIP ad averlo fatto. Anche la ex coppia Chiara Ferragni e Fedez avevano scelto di acquistare una villa da sogno in una località luxury della zona. Il turismo in zona è altissimo, località quali Bellagio, Varenna, Tremezzo sono solo alcuni di quelli presi d’assalto. Ma è la stessa Como a dover correre ai ripari: basti pensare che da febbraio 2025 l’ingresso al Duomo diventerà a pagamento per i turisti che desiderano esplorarne gli interni in aggiunta al broletto, al tempio voltiano e alla pinacoteca.

Phi Phi

Chi ha aperto Instagram si sarà accorto di quante persone abbiano trascorso le vacanze invernale proprio alle isole Phi Phi. Conosciute per l’atmosfera paradisiaca ripresa persino nel film The Beach con Leonardo di Caprio nelle scene riprese a Maya Bay attira viaggiatori da tutto il mondo. Il turismo selvaggio ne ha distrutto però la biodiversità a partire dai coralli e dall’aumento di inquinamento marino. Ma l’arcipelago Phi Phi non è solo Maya Bay: ci sono incredibili spot per lo snorkeling e le immersioni, trekking fino ai viewpoint con viste spettacolari e tour in barca verso isole meno affollate, come Bamboo Island e Monkey Beach. Il segreto per godersi al meglio queste meraviglie? Evitare l’alta stagione e scegliere esperienze eco-sostenibili.

Dubrovnik

Un vero gioiellino europeo? Dubrovnik. La città turistica della Croazia ha tantissimo da raccontare e attira in estate per prezzi competitivi, spiagge e vita notturna. Il centro storico medievale perfettamente conservato la renderebbe una destinazione top tutto l’anno ma chi la sceglie lo fa per unire arte, cultura e ovviamente mare. Stradun, la via principale, offre una vista epica ma è soprattutto l’opportunità di visitare la vicina isola di Lokrum a fare la differenza. La folla però non manca, specialmente in alta stagione. A contribuire al successo? Le riprese di Game of Thrones hanno reso la città croata sovraffollata e le navi da crociera non hanno certo aiutato.

Dubrovnik invasa dai turisti

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Dubrovnik è tra le mete vittime dell’overtourism

Venezia

Venezia, una delle città italiane più famose e amate all’esterno, simbolo di arte e romanticismo è tra le 10 mete più colpite dall’overtourism al mondo. Palazzi storici, ponti e canali la rappresentano ma una volta qui sono tanti a scoprire le isole vicine come Murano e Burano anch’esse in sofferenza per il numero altissimo di utenti che ogni giorno arrivano a visitarle, specialmente in alta stagione. Venezia sta oggettivamente soffocando e la causa è data anche dalle crociere che sbarcano praticamente a ridosso del centro. Dopo aver introdotto una tassa di 5 euro al giorno è stato anche messo uno stop per gruppi eccessivamente numerosi che inevitabilmente impattano sulla qualità della vita in città.

Bali

Chi non ha mai sognato, almeno una volta, di ripercorrere le tappe di Mangia, prega, ama come Julia Roberts e andare a Bali a ritrovare se stesso? Forse anche a causa di quel libro poi diventato film la meta ha avuto un vero e proprio boom. Soprattutto in alcune stagioni dell’anno l’afflusso turistico è altissimo mettendo in ginocchio l’economia locale in termini di consumi idrici e di risorse. Meglio preferire strutture eco-friendly e comportarsi in modo etico, magari provando ad evitare i periodi di affluenza di massa per scoprire da vicino templi da sogno quali Uluwatu e Tanah Lot e le risaie di Ubud.

L’overoturism è molto più di un semplice boom di turisti in alta stagione: va considerato come un segnale d’allarme che va sicuramente contrastato. Le località colpite e le destinazioni che si trovano a fare fronte con queste situazione stanno elaborando piani per poter riportare i luoghi al loro splendore. Tasse, ingressi a numero chiuso, un tetto massimo di turisti sono solo alcuni esempi che vanno ad aggiungersi a ticket a pagamento e a maggiorazioni per chi sceglie mezzi di trasporto impattanti come le crociere. Le 10 località che abbiamo scelto di mostrare oggi sono solo alcune di quelle colpite e tra queste diverse mete italiane. La cosa interessante da notare è come non siano solo le grandi in città ma forse più le mete con uno spazio ridotto: qui, infatti, gestire un afflusso elevato d’arrivi mette in crisi le comunità rendendo poi le vacanze meno suggestive di ciò che si aspettava.