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Le meravigliose location della serie Tv “Màkari 3”

È arrivata la terza (e attesissima) stagione di “Màkari”, la serie Tv che racconta di Saverio Lamanna, lo “sbirro di penna”, insieme all’amata Suleima e al formidabile Piccionello. Quest’anno i personaggi, interpretati da Claudio Gioè, Ester Pantano e Domenico Centamore, dovranno affrontare quattro nuovi casi di omicidio che avranno luogo in una Sicilia inedita: scopriamo insieme le meravigliose location della serie Tv “Màkari 3”.

La Sicilia di “Màkari 3”

La Sicilia di “Màkari 3” è più bella che mai, una terra azzurra come il mare da cui è accarezzata, celeste come il cielo che la avvolge, ma anche verde e ocra come le pietre, il tufo e il calcare che la rivestono.

La regia ha scelto di inquadrare una regione piena di forza ed energia, creando un prodotto che parla direttamente al cuore degli spettatori alternando commedia, dramma e indagine.

Dove è stata girata

Le indagini e le storie di Saverio Lamanna ruotano intorno al paese di Macari, una frazione del comune italiano di San Vito Lo Capo, nel libero consorzio comunale di Trapani. Si tratta di un borgo dove vivono circa 450 persone che hanno la fortuna di ammirare un paesaggio straordinario: è situato sull’omonimo e favoloso golfo ricco di calette e di posti in cui rilassarsi. Non a caso, le spiagge di Macari sono annoverate tra le più belle della Sicilia Occidentale.

E poi c’è il Bue Marino, una discesa a mare che prende vita in mezzo alle vecchie cave di tufo e con un mare blu scuro con bellissime chiazze azzurre. Si trova a Favignana ed è così chiamata perché qui, un tempo, dimoravano tante bellissime foche, in particolare della specie foca Monaca. Oggi è una caletta assai amata da chi sceglie quest’isola come sua meta di viaggio, ma in passato era una cava di tufo.

Un’altra location da sogno di “Màkari 3 “, stando a quanto si più leggere su alcuni giornali locali, è Gibellina, piccolo comune sempre in provincia di Trapani, che è un’araba fenice: è risorto dalla sue ceneri dopo un violento terremoto avvenuto nel 1968. Il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato ed è oggi noto come Gibellina Vecchia. Il nuovo territorio è invece conosciuto come Gibellina Nuova, e qui diversi artisti di fama mondiale hanno creato opere che rendono questo borgo un museo a cielo aperto.

Tra le location scelte per girare “Màkari 3” c’è anche la Riserva naturale dello Zingaro, ritenuta una delle più belle zone di coste d’Italia. Si tratta di un affascinante angolo di Sicilia che si estende nella parte occidentale del Golfo di Castellammare, lungo il fianco orientale della penisola di Capo San Vito che si affaccia sul Tirreno: un vero e proprio angolo di paradiso.

Poi ancora la tonnara di Favignana che sorge a due passi dal centro storico dell’isola. Parliamo di una delle tonnare più grandi del Mar Mediterraneo di cui oggi sono visibili 24 caldaie dove il tonno veniva tranciato e poi messo ad asciugare, e il grande locale dove si lavorava il latte.

Infine Mondello, affascinante quartiere costiero di Palermo che è anche la spiaggia più trendy del capoluogo siciliano. Insomma, “Màkari 3 ” ci fa scoprire una Sicilia autentica e che vale davvero la pena conoscere.

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Le location italiane dove hanno girato la serie Tv “Mr & Mrs Smith”

Ha debuttato a inizio febbraio 2024 la nuova serie di Prime Video “Mr & Mrs Smith“, ispirata al film del 2005 con allora protagonisti Brad Pitt e Angelina Jolie, marito e moglie che lavoravano segretamente per due agenzie rivali: questa volta, invece, con gli attori Donald Glover e Maya Erskine, la trama ruota attorno alla coppia di killer John e Jane Smith che inizia a lavorare per una misteriosa agenzia per compiere delle missioni di spionaggio ad alto rischio. In ogni episodio seguono un nuovo incarico che li spinge a spostarsi in giro per il mondo.

Tra le location della serie internazionale, anche l’Italia. Vediamo subito di quali si tratta.

Il terzo episodio girato in Alta Badia

L’Alta Badia e il Dolomiti Wellness Hotel Fanes, cinque stelle di lusso a San Cassiano dagli ambienti raffinati e ricercati, sono lo scenario della terza puntata della prima stagione della nuova serie Prime Video.

Infatti, per meglio mimetizzarsi nel ruolo della coppia di neosposi, nella terza puntata John e Jane Smith vengono inviati in vacanza presso il cinque stelle Dolomiti Wellness Hotel Fanes, dove le vicende chiave si snodano tra i panorami mozzafiato delle montagne altoatesine mentre le scene cult e più intime nelle Suite Natura Loft e nell’elegante Fanes Spa by Caveau Beauté.

Le riprese sul Lago di Como

Sono circa 280 le persone coinvolte nel territorio del Lago di Como ad aver lavorato, tra produzione, cast e comparse locali, per le riprese di uno degli avvincenti episodi della serie che sta spopolando su Prime.

Coinvolto il comune di Tremezzina, cuore del ramo occidentale del Lago, ricco di arte, cultura e storia, e di panorami che lasciano senza fiato come la vista sul promontorio di Bellagio, il Sacro Monte di Ossuccio, Patrimonio UNESCO, l’Isola Comacina, l’unica isola del Lago di Como, e il promontorio punteggiato da boschi del Dosso del Lavedo, ma anche Lenno, affacciato sull’affascinante Golfo di Venere, impreziosito da innumerevoli ville tra cui spicca la Villa del Balbianello, edificata nel 1787.

Ancora, oltre ad alcuni tratti della Statale Regina per gli inseguimenti, hanno avuto l’onore di ospitare “Mr & Mrs Smith” la località di Azzano, frazione di Tremezzina, nota per la magnifica magnolia che dà vita a uno scorcio unico nella bella piazzetta sul lago, il borgo di Ossuccio, in uno dei luoghi più suggestivi della zona ovvero la Zoca de l’Oli,  una tranquilla insenatura dalle acque calmissime, e l’antico borgo medievale di Argegno, caratterizzato dalle case in pietra, costruite una a fianco all’altra a cavallo del fiume Telo.

Ma non è tutto.

Tra le location scelte sul Lago di Como troviamo anche Villa Molli a Sala Comacina e il “Rudere” a Faggeto Lario. La Villa da sogno di nuova costruzione può accogliere fino a 12 persone, dona una superba vista a 180 gradi sull’Isola Comacina, e dispone di quattro camere padronali con bagni privati, due ambienti autonomi, piscina a sfioro e terrazza vista lago.

“Il Rudere”, invece, è stato in passato il rifugio dei cavatori di pietra, realizzato nell’Ottocento all’interno di una cava di sassi sul Lario: storico rifugio dello scrittore Giuseppe Guin, è oggi una location esclusiva di 120 metri quadri con due camere doppie con bagno, una camera singola, una ricca biblioteca, salotto con antichi arredi e veranda in vetro e legno che guarda il lago.

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Dove è stata girata la serie tv “Un Amore”: le location

Due giovani ragazzi innamorati e una passione che il tempo non riesce a spegnere, nonostante la distanza e le vicissitudini quotidiane che li porterà sempre più lontani: è questa la storia di “Un Amore”, la nuova serie tv targata Sky che vanta un cast stellare. La fiction si dipana su due diversi piani temporali, e le riprese sono state girate in numerose location, sia in Italia che all’estero. Scopriamo quali sono le più belle.

La serie tv “Un Amore”: i dettagli

“Un Amore” è la nuova serie tv prodotta da Sky Studios e Cattleya, per la regia di Francesco Lagi: i 6 episodi vanno in onda su Sky e si possono vedere anche in streaming su NOW, a partire dal 16 febbraio 2024. La trama ci racconta di una storia d’amore travagliata, che nonostante tutto non si piega alle contingenze della vita. I protagonisti sono Alessandro e Anna, due giovani ragazzi appena maggiorenni che intraprendono un viaggio interrail in Spagna, dove finiscono per conoscersi e innamorarsi. In una calda estate di fine anni ’90, tra i due scoppia la passione.

Ma le loro vite sono destinate a separarsi, almeno per il momento. Sebbene la quotidianità li abbia divisi e portati molto lontani, il loro amore non si è mai spento. Continuano così ad intrattenere per lungo tempo un rapporto epistolare, senza mai trovare il coraggio di vedersi ancora una volta. Nel frattempo, le loro strade si avviano verso direzioni diverse: Anna si sposa con Guido e ha un figlio, mentre Alessandro si concentra sulla sua carriera e diventa un urbanista. Ma dopo 20 anni dal loro primo incontro, si ritrovano a Bologna. E si rendono conto che il tempo non sembra essere passato, anche se ormai sembra impossibile riallacciare i rapporti di un sentimento mai sopito.

La nuova serie tv “Un Amore” vanta un cast d’eccezione. Ad interpretare i giovani Alessandro e Anna sono Luca Santoro e Beatrice Fiorentini, mentre nella loro versione adulta sono portati in scena da Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti. Al loro fianco, molti altri attori di successo come Alessandro Tedeschi (che interpreta Guido, il marito di Anna), Camille Dugay (la sorella minore di Anna), Ottavia Piccolo (la mamma di Alessandro) e Ivan Zerbinati (l’amico di Alessandro). Ma ora scopriamo qualcosa in più sulle location in cui è stata girata la fiction.

Le location della serie tv

Le riprese della serie tv “Un Amore” sono state girate in diverse località, sia in Italia che all’estero. La fiction, come abbiamo anticipato, si snoda su due piani temporali: alla fine degli anni ’90, i due protagonisti si incontrano in un’assolata Spagna che li vede innamorarsi. È dunque questa la prima location utilizzata per le riprese: “Ho scelto colori forti e decisi, per sottolineare la continua nostalgia dei protagonisti per quel tempo e la loro riluttanza a lasciarlo andare” – ha spiegato Elisabetta Zanini, addetta alla scenografia.

La maggior parte delle scene è stata invece girata a Bologna e dintorni, dove è ambientato il presente, “completamente desaturato, come se fosse in qualche modo sbiadito o privo di coraggio; sono solo le tonalità rosse della città, usate nei piccoli dettagli, a dare al desiderio un senso di speranza”. Set della serie tv, oltre al centro storico di Bologna, sono anche le località di Casalecchio di Reno, Lama di Reno (Marzabotto), San Lazzaro di Savena, Levizzano, Rangone, Rimini e Riccione. Infine, alcune riprese sono state registrate anche in Romania.

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Le meravigliose location della serie Tv “La favorita del re”

La miniserie Tv Sky “La favorita del re” racconta la storia di Diane de Poitiers, che ebbe per vent’anni una scandalosa liaison con Enrico II di Valois, re di Francia.

Per ricreare l’ambiente cinquecentesco, il period drama è stato girato proprio in quei luoghi dove vissero i protagonisti della storia, interpretati nella serie rispettivamente da Isabelle Adjani e da Hugo Becker, con un cameo di Gerard Depardieu nella parte di Nostradamus.

Cosa racconta la storia

Diane de Poitiers, donna dalla straordinaria bellezza, determinata e seducente, conquistò il cuore del re di Francia Enrico II di vent’anni più giovane e ne divenne amante ma anche consigliera. Ma con il re promesso sposo a Caterina de’ Medici (interpretata dall’attrice italiana Gaia Girace, la Lila della serie “L’amica geniale”), Diane dovette combattere per mantenere la sua influenza sul sovrano.

Grazie alla sua intelligenza e scaltrezza riuscì a ritagliarsi un ruolo nelle dinamiche di corte. Ma a Corte si diceva che Diane avesse un segreto ben custodito, quello della giovinezza: la sua bellezza, infatti, rimaneva immutata malgrado il tempo passasse inesorabile.

I luoghi visti in Tv

“La favorita del re” è stata ambientata nei veri luoghi frequentati dalla Corte rinascimentale, quei castelli così magnifici che ancora oggi sono meta di itinerari turistici: i castelli della Loira.

Il Castello di Chambord

Il castello in cui vive il re, che sembra uscito da un libro di fiabe e che sembra creato con Photoshop, esiste davvero ed è il Castello di Chambord, il maggiore tra gli oltre trecento castelli della Loira. Fu il simbolo della potenza di re Francesco I, padre di Enrico II, che fece trasformare quella che era una tenuta di caccia in uno dei più bei castelli del Rinascimento, nonché uno dei più visitati tra i castelli della Loira.

La sua architettura è unica e meravigliosa, con quattro torri e la torre-lanterna. Alcune fonti raccontano che, nel XVI secolo, Francesco I tornò dall’Italia con Leonardo da Vinci e che fu proprio il Genio toscano a influenzarne lo stile. Tuttavia, non fu Leonardo a seguire i lavori, anche se è probabile che sia stata usata una parte dei suoi progetti.

Anche le scene esterne tra i boschi sono state girate nel vasto bosco di Chambord, uno dei più grandi parchi forestali chiusi d’Europa. Il bosco del castello è abitato da cinghiali, lepri, daini e cervi. Solo una parte, circa mille ettari, è accessibile al pubblico che, in alcune aree delimitate, può osservare gli animali nel loro habitat naturale.

Il castello fu completato nel 1547, ma negli anni successivi fu spesso oggetto di nuovi lavori di ampliamento o di adattamento per rispecchiare le esigenze dei nuovi proprietari. Oggi il Castello di Chambord è proprietà dello Stato francese ed è stato oggetto, nel 1947, di un ultimo restauro che lo ha riportato ai fasti di un tempo.

Il Catello di Septmonts

Alcune scene della miniserie sono state girate all’interno di un castello davvero poco conosciuto, il Castello di Septmonts, nell’omonimo villaggio che si trova nel dipartimento dell’Aisne. Risalente al XIV secolo, fu un’antica residenza episcopale estiva e oggi lo si può visitare gratuitamente. Il suo dongione alto 43 metri che viene mostrato anche in Tv è rimasto intatto.

Il Castello di Anet

Il castello che Diane fa costruire nel 1548 all’architetto del re, Philibert Delorme (che aveva contribuito anche alla realizzazione del celeberrimo Castello di Chenonceau), di cui si parla nella serie ma che non si vede mai, esiste davvero ed è il Castello di Anet, nel centro dalla Valle della Loira, che si può visitare. Oggi non è più quel maniero così sontuoso che fece realizzare madame de Poitiers. Lei lo fece ampliare e fece creare degli splendidi giardini alla francese e conobbe nel XVII secolo il suo massimo splendore.

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Fonte: 123rf

Il Castello di Anet in Francia voluto da Diane de Poitiers dove c’è la sua tomba

Nel corso del XVIII secolo cadde in disuso, diventando una delle residenze di un ramo della famiglia reale dei Borboni e fu danneggiato durante la Rivoluzione Francese. Passò quindi nelle mani di proprietari privati che lo possiedono e ci vivono tutt’oggi.

Attualmente, dell’antico castello, sono rimaste solo due ali, il muro d’ingresso alla Corte d’onore e la Cappella, dove si trova la tomba di Diane de Poitiers, morta proprio qui nel 1566, sovrastata da una monumentale scultura di marmo che la rappresenta in tutta la sua bellezza ed è la scultura che viene mostrata come prima e ultima cosa nella serie Tv. del vero castello di Diane, quindi, viene mostrata solo la scultura che sovrasta la tomba.

I giardini sono stati trasformati in un giardino all’inglese. Grazie al costante impegno di cinque generazioni di proprietari, oggi il Castello di Anet è uno dei più bei gioielli del Rinascimento francese. Gli interni sono ancora riccamente arredati, con boiserie, tavoli, divani e grandi lampadari. Lo si può visitare tutto l’anno, tranne nei mesi di dicembre e gennaio.

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Fonte: 123rf

La tomba di Diane de Poitiers nel Castello di Anet
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Le location del film “Il Gladiatore 2”, il sequel (senza Russell Crowe)

Non è più Roma al centro del sequel del film “Il Gladiatore 2”, diretto da Ridley Scott che esce nelle sale a fine 2024. E non c’è più Russell Crowe nei panni di Massimo Decimo Meridio, generale dell’esercito romano divenuto schiavo e quindi gladiatore.

Nel cast troveremo, invece, Paul Mescal, nel ruolo di Lucius, figlio di Lucilla, l’attrice Connie Nielsen, e nipote dell’Imperatore Commodo, ruolo interpretato da Joaquin Phoenix nel primo capitolo del kolossal. E poi, il grande Denzel Washington, che vestirà i panni di un ex gladiatore ancora scosso dal proprio passato.

Dove è ambientato “Il Gladiatore 2”

Non c’è più la Roma di Massimo Decimo Meridio nel secondo capitolo del film di Ridley Scott. Le riprese si sono spostate in un’altra area del Mediterraneo: l’isola di Malta.

Benché non sia celebre per le testimonianze di epoca romana (del periodo dell’Impero sull’isola non resta che una Domus aristocratica in rovina situata tra Mdina e Rabat), Malta fu comunque un importante avamposto dopo la conquista dei romani che avvenne nel 218 a.C. da parte delle forze guidate dal console Tiberio Sempronio Longo.

Allora era Melita (l’odierna Mdina) la città più importane e non La Valletta e il suo splendore durò fino alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, anno che gli storici hanno individuato come il 476 d.C..

Eppure, Malta è sembrata la location perfetta dove girare il nuovo film ambientato trent’anni dopo la morte di Massimo nel Colosseo. Vede come protagonista Lucius, salvato proprio da Massimo Decimo Meridio alla fine del primo film.

In rete sono circolate diverse immagini che mostrano alcune location che vedremo sul grande schermo.

Molte scene mostrano il famoso Forte Ricasoli alla Valletta, un luogo che Scott conosce molto bene per averlo già usato come sfondo nel primo film “Il Gladiatore” del 2000 e nel più recente “Napoleon“, interpretato da Joaquin Phoenix. Ma i cinefili se ne ricorderanno per averlo visto in un altro kolossal, “Troy”, con Brad Pitt nel ruolo di Achille, usato per la città di Troia, mentre i più giovani lo identificano soprattutto con Approdo del Re nella serie “Il Trono di Spade”.

Altra location è il Bastione di San Michele, sempre alla Valletta, uno dei luoghi più panoramici della città con vista sul Grand Harbour. Gli imponenti bastioni che cingono la Capitale colpiscono fin da subito quando si visita La Valletta.

Ed è qui che sono state ricreate alcune scenografie che hanno lo scopo di riportare in vita l’antica Roma. Tra queste, anche un (mezzo) anfiteatro, con tanto di gradoni per gli spettatori e statue marmoree e alcuni edifici di epoca romana, domus, templi, archi, con colonne e capitelli e tutto ciò che “fa Roma”.

Prima di Malta le scene sono state girate in Marocco e nel deserto del Sahara.

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Fonte: 123rf

Il Bastione di San Michele a La Valletta, Malta
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“True Detective 4”, la “vera” Alaska dove hanno girato la serie Tv

La quarta stagione di “True Detective” creata, scritta e diretta da Issa López, vede nel cast per la prima volta protagonista sul piccolo schermo Jodie Foster, che è anche executive producer della serie. Insieme al premio Oscar, a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine, anche la pugile e attrice americana Kali Reis.

Con un mix di thriller, horror e soprannaturale, “True Detective: Night Country” racconta una storia ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska.

Quelle atmosfere cupe e misteriose, in un ambiente ostile e gelido non sono però davvero l’ultima frontiera dell’Alaska. La serie Tv HBO, trasmessa in Italia su Sky e in streaming su NOW, infatti, è stata girata altrove, in un luogo che molto assomiglia alla fredda e inospitale terra dei ghiacci: l’Islanda.

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Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis), le due detective che investigano nella quarta stagione di “True Detective”

La trama di “True Detective: Night Country”

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, in Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni.

Quando le due detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato.

L’Islanda come l’Alaska

In Alaska, la cittadina di Ennis non esiste. Si tratta di una località immaginaria al centro delle tragiche vicende intorno alle quali indagano le due detective. E la punta più estrema dell’Alaska, North Slope Borough, il punto più a Nord degli Stati Uniti d’America, quindi, con le sue distese ghiacciate, è stata ricreata in un Paese dove il ghiaccio d’inverno non manca di certo. L’Islanda, secondo la regista Issa López che ha visitato l’Alaska alla ricerca delle giuste ambientazioni, è sembrata la migliore location alternativa, dove trovare gli stessi ambienti, la stessa luce e la stessa atmosfera.

Ennis è una città mineraria a 150 miglia dal Circolo polare artico, dove per settimane intere non si vede sorgere il sole. Secondo l’Anchorage Daily News, sarebbe un mix di tre cittadine dell’Alaska: Kotzebue, Utqiagvik e Nome.

Sono tanti i paesaggi in Islanda che si prestano a essere associati allo Stato americano. Qui non mancano di certo i laghi ghiacciati. Il più famoso è Jökulsarlon, un lago glaciale che si incontra quando si percorre la famosa Ring Road, la strada ad anello più turistica d’Islanda. In questa laguna glaciale galleggiano pezzi di ghiaccio che vengono poi portati verso l’oceano. Le dimensioni degli iceberg sono variabili e provengono dal vicino e grande ghiacciaio Vatnajökull. Il lago apparve per la prima volta negli Anni ’30 e negli ultimi 40 anni la superficie è aumentata di oltre 10 chilometri quadrati a causa dello scioglimento dei ghiacci.

Ma c’è un altro lago glaciale a pochi chilometri da questo che è molto meno conosciuto e visitato dai turisti ed è il lago Fjallsarlon, anch’esso all’estremità meridionale del ghiacciaio Vatnajökull, solo che qui gli iceberg che fluttuano sono molti di più.

Devono essere stati luoghi ameni come questi ad aver ispirato la produzione della quarta stagione di “True Detective” convincendola che fosse questo il set più adatto.

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Fonte: IPA

Una scena di “True Detective: Night Country”
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I bagni pubblici più belli del mondo diventano il set di un film

Immancabilmente, il Giappone si distingue come un faro di innovazione e tecnologia, sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo. La sua straordinaria capacità di amalgamare tradizione e futuro è quasi poetica, un acrobatico equilibrio che bilancia l’antico e il nuovo in perfetta armonia.

Come i grattacieli futuristici di Tokyo che convivono fianco a fianco con antichi templi e santuari, svelando un paesaggio urbano che rappresenta un autentico capolavoro di contrasti. Ma la bellezza e l’innovazione in questa città si insinua anche nei luoghi più inaspettati, trasformando l’ordinario in straordinario. Un esempio sorprendente sono le toilette pubbliche. Non solo semplici strutture funzionali, ma vere e proprie opere d’arte, con un design curato e uno stile architettonico unico che le rende davvero speciali.

Così affascinanti che il regista tedesco Wim Wenders le ha scelte come location del suo nuovo film “Perfect Days“. Un tributo al fascino unico del Sol Levante, tanto da essere selezionata per rappresentare il Paese alla notte degli Oscar come miglior film straniero.

I bagni pubblici diventano opere d’arte

Bagni pubblici Tokyo

Fonte: iStock

Haru-no-Ogawa Community Park, Tokyo

Nel 2018, la Fondazione Nippon ha dato vita a un progetto rivoluzionario: il Tokyo Toilet Project. Questa iniziativa audace e visionaria ha l’obiettivo di riscrivere la percezione comune delle toilette pubbliche, trasformandole in vere e proprie opere d’arte.

Per portare a termine questa ambiziosa visione, è stato convocato un gruppo di architetti di fama mondiale, sfidandoli a reinventare l’idea stessa della toilette pubblica. Tra questi luminari dell’architettura, spicca la figura di Ban Shigeru, vincitore del prestigioso Premio Pritzker nel 2014, riconosciuto per la sua audacia innovativa e la sua sensibilità artistica.

Il primo set si trova nell’incantevole Yoyogi Fukamachi Mini Park. Guardandoli, non si può fare a meno di notare come i vetri, colorati con tonalità vivaci di rosa, arancione e viola, trasformino questi servizi igienici in qualcosa di molto più simile a sculture contemporanee che a bagni pubblici.

Uno degli aspetti più affascinanti è la presenza di vetri speciali che, a prima vista, sembrano assolutamente normali ma nascondono una straordinaria tecnologia avanzata. Quando il meccanismo di chiusura della serratura viene azionato, i vetri trasparenti diventano opachi, garantendo privacy immediata. Un ingegnoso sistema immortalato anche nella popolare pellicola “Perfect Days“, in cui una turista chiede a Hirayama di spiegarle come funziona.

Il secondo set, invece, si trova nel tranquillo Haru-no-Ogawa Community Park e si distingue per la sua bellezza semplice e sorprendente. Le vetrate azzurre e verdi della struttura sembrano quasi fondersi con il paesaggio circostante, creando un vero e proprio ponte tra l’architettura artificiale e la natura circostante.

Da Tokyo al grande schermo

Il 4 gennaio, le sale cinematografiche italiane hanno dato il benvenuto a un film straordinario e intenso, “Perfect Days“, diretto dal maestro tedesco del cinema Wim Wenders. Questo capolavoro cinematografico, che ha visto l’attore Koji Yakusho trionfare all’ultimo Festival del cinema di Cannes come Miglior Attore, è un affascinante viaggio nella vita quotidiana di Tokyo.

Immerso nel vibrante quartiere di Shibuya, il film ci porta nel mondo di Hirayama, un addetto alla pulizia dei bagni pubblici del Tokyo Toilet Project. La sua esistenza, scandita da una routine apparentemente ordinaria, diventa il fulcro di un racconto che celebra la dignità del lavoro e la bellezza nascosta nel quotidiano.

I bagni pubblici di Shibuya rappresentano un perfetto connubio tra estetica e funzionalità, autentici capolavori di design che si distinguono per l’architettura innovativa e sofisticata. Hirayama, col suo impegno meticoloso e appassionato, contribuisce a mantener viva questa magia. La sua cura quotidiana non è soltanto un lavoro, ma un vero e proprio atto d’amore, un tributo alla bellezza dell’ordinario.

Una storia che, attraverso le mani di un addetto alle pulizie e la lente di un regista visionario, trasforma anche le strutture più umili in un palcoscenico per narrare storie umane profonde e toccanti, rivelando come la bellezza possa essere scoperta e trovata anche nei luoghi più inaspettati.

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Le vere location dove è stata ambientata la serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati”

La serie Tv Amazon Prime “Ascolta i fiori dimenticati” (titolo originale “The Lost Flowers of Alice Hart”), tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice australiana Holly Ringland e che vede protagonista Sigourney Weaver, è stato ambientato in luoghi straordinari dell’Australia tanto che, appena uscita, pare che Google abbia ricevuto un boom incredibile di ricerche riguardanti un luogo che nella realtà neppure esiste.

La giovane co-protagonista della serie, Alice Heart, nipote di June (Sigourney), intrepretata dall’attrice Alycia Debnam-Carey, si ritrova per caso a lavorare come guida di un parco nel Northern Territory australiano, il famoso Red Center, il deserto rosso dove si trova anche il simbolo dell’intero continente, Uluru-Ayers Rock.

Il parco dove lavora Alice è il Mia Tukurta National Park, un luogo però inesistente nei pressi dell’altrettanto cittadina dal nome di fantasia Agnes Bluff; quindi, non cercatelo neanche perché non lo troverete sulle mappe. Tuttavia, la serie è stata davvero girata in questa zona dell’Australia e se l’avete vista e siete rimasti affascinati dalle location che avete scoperto, ecco dove sono veramente.

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Fonte: IPA

Il cast della serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati”

Canyon, laghi e rocce rosse

La serie Tv “Ascolta i fiori dimenticati” è stata girata in diversi luoghi dell’Australia centrale, tra cui Alice Springs Desert Park, Simpsons Gap, Standley Chasm, la Ormiston Gorge e in due piccoli resort, Ooraminna e Undoolya Station. Sono tutti siti, naturalistici e no, nell’area di Alice Springs, la cittadina più popolata di tutto l’outback australiano, circondata dal deserto rosso, punto d’intersezione di tutte le strade che la collegano alla costa del Paese, da Nord a Sud, e attraversata da uno dei treni più suggestivi del pianeta che taglia in due l’Australia collegando Darwin, sulla costa Nord, con Adelaide, sulla costa Sud: The Ghan.

Lontanissima dalle altre città, le più vicine sono Darwin e Adelaide, che distano circa 1500 km. Ci troviamo nel centro geografico dell’Australia, insomma, in un territorio desertico e poco densamente abitato, terra di popoli aborigeni da almeno 50mila anni. Inutile dire che il fascino che sprigiona questa vasta zona selvaggia, primordiale, dai cieli incredibilmente tersi è unico e, se non avete ancora visto la serie Amazon, ve ne innamorerete. La natura è parte integrante della storia che non vogliamo spoilerarvi.

Il fascino di Alice Springs Desert Park

Il parco comprende una zona desertica, ma anche una molto verde. Qui ci sono letti di fiumi asciutti e fitti boschi pieni di vita. Sono tantissime le specie animali autoctone che ci vivono, dai canguri ai dingo ai rettili più strani, come il Diavolo spinoso, per esempio. Alice Springs Desert Park è ricco di sentieri da percorrere per andare alla sua scoperta. È la porta d’accesso ai MacDonnell Ranges, quelle montagne che svettano nel centro dell’Australia e attraversate solamente da una strada lunghissima.

Un tuffo a Simpsons Gap

Uno dei segreti più nascosti che vediamo nella serie è Simpsons Gap, un canyon nella omonima catena montuosa che, secondo la credenza aborigena, che chiamano Rungutjirpa, era popolato da giganti. Qui si trova una pozza d’acqua permanente dove gli abitanti della zona di Alice Springs, che dista solo 18 km, amano venire a rinfrescarsi nella stagione torrida. All’alba e al tramonto è facile incontrare i wallaby che vengono ad abbeverarsi e a nutrirsi di arbusti che crescono tra le rocce rosse. È qui che Alice e Dylan, che fa il ranger del parco, vanno a fare camping una notte.

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Fonte: 123rf

Simpsons Gap nel Northern Territory in Australia

Trekking nella gola di Standley Chasm

È una zona privata, appartenente alla popolazione aborigena degli Arrernte Standley Chasm, anche conosciuta come Angkerle Atwatye, che significa “Fenditura di acqua”, nella catena montuosa della MacDonnell Ranges. I corsi d’acqua, qui, hanno scavato la roccia per milioni di anni creando gole, caverne e altissime pareti rocciose di un rosso-arancio acceso, specie nelle ore di maggiore luce. Una sorgente fa sì che intorno alla gola si sia sviluppata la vita animale e vegetale.

Lucertole, wallaby e piante antichissime e rarissime popolano tutta l’area. Inutile dire che si tratta di una zona sacra agli aborigeni e, come di vede chiaramente nella serie, ai turisti è vietato l’accesso a certe zone e soprattutto la raccolta dei fiori. È qui che Alice e Dylan s’incontrano per la prima volta.

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Fonte: 123rf

La formazione geologica di Standley Chasm ad Alice Springs in Australia

La spiaggia segreta della Ormiston Gorge

Alice, Dylan e il gruppo dei ranger amano immergersi nelle acque del lago che si nasconde dentro la Ormiston Gorge, uno specchio d’acqua rigenerante per queste zone così torride su cui s’affaccia una bella spiaggia. Fa parte del West MacDonnell National Park e lo si raggiunge dopo aver attraversato alte pareti di roccia rossa. I più sportivi possono percorrere un sentiero che attraversa la gola per tre o quattro ore a seconda dell’allenamento. Ci vivono alcune specie rare autoctone come il Dunnart dalla coda lunga e il Central Rock Rat, topolini di roccia che esistono solo qui e che riportano il visitatore indietro fino alla preistoria.

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Fonte: 123rf

La spiaggia segreta della Ormiston Gorge, nel Northern Territory

Dove vive Alice Hart

Per girare le scene di vita della famiglia Hart, il regista australiano Glendyn Ivin ha scelto due piccoli resort a gestione familiare che rappresentano al meglio lo spirito dell’outback australiano: Ooraminna e Undoolya Station. La prima è dove vive Alice da bambina con la sua famiglia, mentre la seconda, che è stata la più antica fattoria australiana, è vivaio Thornfield, il luogo segreto dove vive e lavora la nonna June con la comunità di donne che è riuscita a salvare dalla violenza dei mariti.

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Fonte: IPA

La Undoolya Station dove è stato ambientato il vivaio Thornfield, casa di June Hart

Il cratere di Tnorala

Ma c’è un posto straordinario che, su tutti, ha attirato l’attenzione: un cratere talmente grande da essere visibile nella sua totalità solo dal satellite. Si tratta della riserva di conservazione di Tnorala, anche chiamata Gosses Bluff, che si trova a circa 175 chilometri da Alice Springs.

Per la popolazione aborigena, il cratere di Tnoralav ha un significato culturale ed è considerato un luogo sacro e, come per la maggior parte dei siti naturalistici australiani, è legato a una credenza del Dreamtime, quella di un gruppo di donne che, per ballare, avevano sistemato una neonata su una culla di legno che, rovesciatasi, avrebbe creato l’immensa voragine. In realtà, la formazione è stata causata da un’enorme cometa caduta 142 milioni di anni fa lasciando uno dei più grandi crateri d’impatto esistenti sulla Terra, con una circonferenza di cinque km. Così come se ne innamora Alice, tanto da decidere di fermarsi a vivere qui, se ne innamorerà chiunque lo veda.

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Fonte: 123rf

Il cratere Tnorala, uno dei più grandi al mondo, in Australia
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Dove è stata girata la serie Tv “Il giro del mondo in 80 giorni”

A partire dal 27 dicembre del 2023 su Rai 2 va in onda una nuova serie Tv chiamata “Il giro del mondo in 80 giorni”. Un appuntamento atteso da molti telespettatori e che il secondo canale della Tv di Stato trasmetterà in quattro puntate, quindi due episodi a serata. Come preannuncia il titolo, si tratta di un telefilm basato sul celebre romanzo dello scrittore Jules Verne, pubblicato nel 1872, che racconta le avventure del gentiluomo inglese Phileas Fogg. Ma dove è stata girata la serie Tv che tutti desiderano vedere?

La trama della nuove serie Tv su Rai 2

Siamo a Londra nel 1872 e Phileas Fogg – interpretato dall’attore scozzese David Tennant – si trova seduto come il suo solito sul divano del Reform Club. Sta leggendo un articolo che racconta quanto il progresso tecnologico abbia cambiato il modo di viaggiare.

C’è poi la storia di una cartolina ricevuta da una donna amata e poi perduta, un messaggio sintetico che ha però l’incredibile potere di sconvolgerlo. Un piccolo dettaglio da non sottovalutare, perché sarà proprio questa cartolina ad indurlo a lanciare una scommessa piuttosto impossibile da vincere: circumnavigare il globo in soli 80 giorni.

Phileas si ritroverà ad abbandonare la sua caratteristica flemma e il divano dove ha passato i suoi ultimi vent’anni per fare appello a tutta la sua capacità di resistenza, adattamento e improvvisazione, contando sull’aiuto dell’astuto valletto francese Passepartout. Si unirà al viaggio che intraprenderà anche l’intrepida Abigail Fix, giornalista del Daily Telegraph e autrice dell’articolo che stava leggendo Fogg, nonché ideatrice dell’avventura che li vedrà uniti.

Oltre David Tennant, tra gli altri attori ci sono anche Ibrahim Koma e Leonie Benesch che sono stati diretti da Steve Barron, Brian Kelly e Charles Beeson.

Dove è stato girato

Come dice il nome stesso, la serie Tv “Il giro del mondo in 80 giorni” è stata girata in diverse parti del pianeta. Del resto, si tratta di una serie in costume in cui i personaggi viaggiano per il globo. Tuttavia, il telefilm è stato registrato in parte durante la pandemia e, per questo motivo, dopo aver cominciato le riprese all’inizio del 2020, la produzione ha subito una lunga battuta d’arresto durata circa un anno.

Quando si è potuto finalmente ricominciare, il set si è spostato in Sudafrica e Romania, dove tra teatri di posa e luoghi appositamente ricercati si è girato per un periodo di 5 mesi: sono stati registrati quattro episodi nel continente africano e quattro in Romania.

Ciò vuol dire che la Parigi che vedrete sullo schermo tv, così come Londra, l’Italia e così via, sono tutti luoghi fittizi, perché nei fatti i set di questa nuova serie Tv sono stati principalmente la Romania e il Sudafrica.

Quel che è certo, però, è che “Il giro del mondo in 80 giorni” non è solo un viaggio romantico e straordinario: è un insieme di mirabolanti avventure che permetteranno ai protagonisti di scoprire l’importanza della fiducia, della tolleranza e persino una più ampia visione del mondo e dell’amore.

Non resta che seguire e scoprire questa nuova e interessante avventura in televisione.

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Mete non convenzionali e set jetting: così viaggeremo nel 2024

Un altro anno è quasi finito e ci stiamo per affacciare sul 2024: come sempre accade, è tempo di fare qualche previsione su ciò che ci aspetta nella prossima stagione. Quali saranno i trend di viaggio che ci accompagneranno? A rivelarcelo è lo studio condotto da Expedia Group, grazie ai dati raccolti sulla propria piattaforma e al sondaggio che ha visto la collaborazione di ben 20 mila turisti in tutto il mondo. Scopriamo cosa è emerso di nuovo.

Le destinazioni ideali per il 2024

Iniziamo dalle destinazioni più scelte per il prossimo anno. Sulla scia del 2023, molti viaggiatori continueranno a visitare i luoghi già visti in film, serie tv e show di successo: cinema e televisione si rivelano essere dunque una forte spinta per il turismo, un fenomeno in crescita ormai da diversi anni. Il nostro Paese lo sa molto bene, tanto che nei mesi scorsi è nato persino il bollino “Viaggio in Italia”, un riconoscimento per tutti quei prodotti che hanno permesso di esportare le bellezze italiane in giro per il mondo attraverso la pellicola.

“I viaggiatori continuano a trarre ispirazione dagli show televisivi e dai film più popolari per la scelta delle mete, e il set jetting non mostra segni di arresto nel 2024″ – ha affermato Marco Sprizzi, direttore per l’Italia di Expedia Group. Il sondaggio condotto dall’azienda evidenzia ancora una volta questo trend: il 53% dei viaggiatori ha infatti dichiarato di aver prenotato (o quantomeno di aver già cercato online) una vacanza presso una particolare destinazione dopo averla vista in tv o al cinema. Naturalmente, il set jetting non è l’unico trend per il prossimo anno.

I nuovi trend di viaggio

Sta diventando sempre più sentito il fenomeno delle destination dupes, ma di cosa si tratta? Sono quelle mete alternative e meno affollate, la scelta ideale per chi non ama stare in mezzo alla gente e dover sgomitare per ammirare le bellezze locali. Negli ultimi tempi, l’overtourism è diventato un vero problema: ci sono destinazioni (un esempio su tutte è Venezia) che vengono letteralmente prese d’assalto dai turisti. Ciò si rivela drammatico su più fronti, soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità – queste località soffrono moltissimo per una presenza così massiccia di visitatori.

Per fortuna, il sondaggio dimostra che si sta diffondendo sempre più una sensibilità inerente a questo problema. Molti viaggiatori scelgono dunque destinazioni alternative e meno convenzionali per le loro vacanze, spesso per motivi personali (il 45% ha ammesso di farlo per convenienza economica, dal momento che sono solitamente località dove i prezzi sono nettamente più bassi). Il 36% invece ama poter interagire maggiormente con la cultura locale e il 24%, infine, lo fa per supportare un turismo più sostenibile.

L’ultimo trend che è già emerso per il 2024 è quello del dry tripping: significa letteralmente viaggio a secco, dove per “a secco” si intende senza bere alcol. Negli ultimi anni, molte persone hanno deciso di adottare uno stile di vita più salutare e alcol-free, mentre altre rinunciano alle bevande almeno in vacanza per potersi godere meglio l’esperienza. Il 41% degli intervistati ha ammesso di voler prenotare un viaggio detox nei prossimi mesi. Ma quali sono le offerte più interessanti in questo settore? Le strutture si adeguano con un minibar che permetta una più vasta scelta di bibite analcoliche, mentre vanno per la maggiore esperienze come la preparazione di cocktail – analcolici, ovviamente.