Categorie
capitali europee Curiosità Europa itinerari culturali Londra luoghi misteriosi Regno Unito tradizioni Viaggi

Londra nasconde un pub segreto ed esclusivo, ecco dove

Ci sono luoghi che sanno raccontare la storia di una città e di un’intera nazione anche solo attraverso la vista. Posti in cui le tradizioni sono preservate perché la loro missione è proprio quella di tramandarle alle generazioni future.

Ci troviamo a Londra e più precisamente nella Tower of London, la magnifica fortezza dalla storia quasi millenaria che ancora oggi rappresenta uno dei simboli della città. Tra le viuzze antiche che si snodano tra le sue mura, esiste un luogo dove storia e tradizioni si intrecciano e vengono custodite gelosamente. Stiamo parlando di The Keys, un pub segreto ed esclusivo dove si viene serviti da baristi insoliti e nel quale ogni angolo parla con fierezza della storia inglese.

The Keys: il pub più esclusivo di Londra

Nel cuore della Tower of London, la celebre Torre di Londra che custodisce i preziosi gioielli della corona reale, si nasconde un pub molto suggestivo: The Keys.

Divanetti in pelle rossa, tavoli e bancone in legno e numerose testimonianze della sua storia incredibile appese lungo i muri, fanno di questo locale un luogo suggestivo in cui recarsi per assaporare l’essenza della storia inglese. Qui si trova esposta, tra i tanti cimeli storici, anche un’ascia cerimoniale del XVI secolo.

Anche se a prima vista potrebbe sembrare normale, The Keys non è un pub come tutti gli altri. Sì, perché qui non verrete serviti da gente comune, ma dagli Yeomen Warder, ossia le Guardie della Torre di Londra, che gestiscono questo locale davvero insolito (oltre all’intera fortezza).

Comunemente chiamate “Beefeater” per il pasto di carne che veniva loro assegnato in passato, sono 35 le guardie che quotidianamente aprono le porte di questo gioiello storico per servire agli avventori esclusive bevande dai nomi orgogliosamente personalizzati: Beefeater Bitter, Treason e Yeoman 1485 sono solo alcune delle bevande che vengono proposte agli ospiti. Ma attenzione: non tutti possono entrarvi, solo chi ha ricevuto l’invito da parte delle Guardie.

Tra le curiosità che fanno di The Keys un luogo unico merita di essere menzionato anche il tradizionale e bizzarro brindisi dei “Beefeater” nel momento in cui alzano i calici al cielo: “May you never die a Yeoman Warder“, che tradotto significa “Che tu non possa mai morire come Yeoman Warder”.

The Keys pub

Fonte: Paula Joyce / Alamy / IPA

Entrata dell’esclusivo pub The Keys

La Torre di Londra tra storia e superstizioni

Nata come fortezza per la difesa, trasformata in prigione durante la dinastia dei Tudor e poi utilizzata come zecca reale e anche come zoo che ospitava animali esotici, la Torre di Londra ha più di 900 anni e una storia incredibile da raccontare. In queste mura sono passate, oltre a numerose famiglie reali, anche figure storiche che tutti noi conosciamo bene, come Anna Bolena, la prima regina inglese ad essere condannata a morte e che qui vi era stata imprigionata.

Oggi la Tower of London è una delle attrazioni turistiche più importanti, con più di 3 milioni di visitatori annuali, e oltre a custodire gelosamente i gioielli della corona reale è anche il luogo dove tradizione e superstizioni sono ancora vivi e vengono tramandati di generazione in generazione dagli Yeomen Warder. Sono loro a risiedere nell’orgogliosa comunità che popola le mura della fortezza, con tanto di studio medico e una cappella: un vero e proprio villaggio che vive di storia e tradizioni antiche, ma anche di superstizioni. Una di queste è davvero curiosa e riguarda i sei corvi che da numerosi anni sono tenuti nei terreni della Torre di Londra: la leggenda dice che se i corvi scappassero, la Torre di Londra si sbriciolerebbe in polvere portando a gravi conseguenze per l’intero Regno inglese.

Categorie
Idee di Viaggio lago luoghi misteriosi Viaggi

Anche l’Argentina ha il suo mostro che si nasconde nel lago

Misteri, avvistamenti strani, leggende che si tramandano di bocca in bocca: ci sono luoghi del mondo ammantati da un fascino sinistro, perché celano segreti, perché si raccontano storie, perché trasmettono sin dal principio la sensazione di essere in un posto in cui la fantasia e la leggenda si incontrano.

Tra i più celebri c’è Loch Ness, in Scozia, nel cui lago si racconta viva un mostro. Ma non è l’unico, infatti anche l’Argentina ha il suo che si nasconde tra le acque. Lì sarebbe stato avvistato un animale imponente, chi lo ha notato lo avrebbe descritto come simile a un plesiosauro. La leggenda ha un’origine antica e, come tutte le migliori storie, è affascinante e lascia moltissime domande aperte, che spingono a voler verificare con i propri occhi. Per farlo bisogna andare in Argentina e visitare il lago Nahuel Huapi.

Il mostro del lago Nahuel Huapi: dove si trova Nahuelito

Le testimonianze raccontano di un animale le cui dimensioni potrebbero aggirarsi tra i 10 e i 15 metri, con un lungo collo, una testa piccola e alcune gobbe. A immaginarlo ricorda molto Nessie, il celebre mostro che si racconti viva nelle acque di Loch Ness. Proprio come Nahuelito, che si racconta si aggiri nel lago Nahuel Huapi.

Questo è un luogo dal grande fascino, non solo per le leggende ma perché immerso in una natura che toglie il fiato. Si trova in Argentina nella regione della Patagonia, diviso tra due province: quella di Neuquén e quella di Rio Negro.

Una destinazione davvero amata, perché immersa in un contesto bellissimo: il lago si estende su una superficie molto vasta di 550 chilometri quadrati e si suddivide in sette rami, si trova – inoltre – a circa 700 metri sopra il livello del mare.

Un posto che regala agli occhi un’immersione nella bellezza e nelle tante sfumature che offre la natura, ma anche un posto che accoglie i turisti con i suoi tanti servizi. Tra le location che vale la pena visitare vi è la città di San Carlos de Bariloche, alle pendici delle Ande e affacciata sulle sponde del lago, è una meta imperdibile con le sue offerte per tutti: da quelle per gli amanti dello sci, a chi apprezza tour e gite immersi in uno scenario meraviglioso.

E con la sua leggenda, come quella di Nahuelito, il mostro del lago Nahuel Huapi.

Tutto sulla leggenda di Nahuelito

Si pensa che la leggenda di Nahuelito abbia radici antichissime e che sia stata tramandata nelle storie degli abitanti nel posto che raccontavano del mostro senza gambe e braccia, che sembra abiti nelle acque di questo lago bellissimo. La prima volta che l’avvistamento del mostro è stato reso noto era il 1922 e la risonanza mediatica fu tale da spingere a dare il via a una prima spedizione per trovarlo.

Diverse le testimonianze, ma non mancano neppure delle foto datate 1988 che si presume ritraggano il mostro. E altre, più recenti, del 2006. E, come la leggenda della sua esistenza, non mancano le teorie che cercano di spiegarla. Ma che non hanno ricevuto riscontro, si pensa che si tratti di un animale preistorico, che sia il risultato di una mutazione o che sia un sottomarino.

Resta il fascino di una storia, di un mistero, di un animale che potrebbe nascondersi nello specchio acquatico del lago Nahuel Huapi. E le leggende, con il loro fascino e le loro domande irrisolte, spesso, sono più appassionanti della verità.

Categorie
luoghi misteriosi Viaggi Wanderlust

Cenare in una cupola di vetro a lume di “stelle” tra la neve: è magia

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se sono tutti differenti tra loro, sono accomunati dal medesimo desiderio di vivere e condividere esperienze uniche e irripetibili con la famiglia, con gli amici, o con la propria dolce metà. Tra quelle più incredibili di sempre ce n’è una che, da sola, vale un intero viaggio e che tutti dovremmo concedersi almeno una volta nella vita.

Si tratta di una cena romantica e suggestiva che non ha nulla a che fare con ristoranti turistici o stellati, ma che è unica e uguale a nessun altra. Sì perché qui, in Carinzia, è possibile mangiare all’interno di una cupola di vetro a lume di stelle con la vista sulle montagne innevate. Un’esperienza magica tutta da gustare.

L’esperienza più magica di sempre si vive in Carinzia

Torniamo in Carinzia, ancora una volta, per sperimentare il ritmo slow che caratterizza l’intero territorio. La regione dell’Austria meridionale, incastonata tra le Alpi orientali, è infatti conosciuta per i suoi paesaggi incantati e mozzafiato che portano la firma di Madre Natura. I laghi alpini, le montagne e gli edifici medievali fanno da cornice a tutti gli avventurieri che vogliono vivere esperienze lente all’insegna della natura e della bellezza.

Ed è proprio in uno dei luoghi simbolo del paesaggio della regione che oggi vogliamo portarvi, proprio lì dove si innalza verso il cielo, possente e maestoso, il monte Goldeck, uno dei massicci più sorprendenti dell’intera Carinzia. È ai suoi piedi che si trova una locanda di campagna, caratterizzata da interni calorosi e suggestivi, che offre agli ospiti la possibilità di immergersi completamente nella natura grazie alla sua posizione privilegiata.

Ma non è tutto perché proprio qui, è possibile cenare a lume di stelle in una cupola incastonata nella natura. Il momento più bello per vivere e condividere questa esperienza magica è sicuramente l’inverno, quando la neve si trasforma nella scenografia naturale di un sogno a occhi aperti.

La cena a lume di stelle nella cupola di vetro

Se avete in mente di vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario con la vostra dolce metà, o con gli amici di sempre, allora l’indirizzo da segnare in agenda è il Landgasthof Marhube. Situata a Baldramsdorf, ai piedi del monte Goldeck e nei pressi lago Millstätter See, gioiello della Carinzia, si trova questa struttura ricettiva intima e suggestiva.

Oltre ad offrire alloggi semplici e genuini agli escursionisti, e a tutti gli amanti degli sport invernali, il Landgasthof Marhube ospita anche una cupola di vetro all’interno della quale è possibile cenare godendo di una vista esclusiva e sconfinata sulle montagne circostanti.

Questo particolare ristorante, che può ospitare fino a sei persone, è situato proprio sopra a uno degli specchi d’acqua più suggestivi della regione. Ma la vera magia è offerta dalla struttura, completamente trasparente, che consente di abbracciare con lo sguardo il paesaggio fiabesco che si snoda tutto intorno.

Quando le luci del giorno lasciano spazio alla notte, la cupola di vetro si trasforma in un posto incantato. Gli ospiti possono cenare a lume di stelle e, se fortunati, ammirare i fiocchi di neve che danzano nel vento sopra e intorno a loro.

Categorie
castelli colline Idee di Viaggio luoghi misteriosi Viaggi

Vyšehrad, la collina-fortezza piena di leggende

Tra le città più romantiche d’Europa, ma forse del mondo intero, c’è una Capitale ricca di meraviglie che tra le sue tante attrazioni ne cela una che è pregna di mistero. Si chiama Vyšehrad, ed è una collina-fortezza che da secoli è avvolta da leggende, che sono una più curiosa dell’altra.

Vyšehrad, informazioni utili

Vyšehrad sorge nell‘incantevole cornice della città di Praga e, anzi, è proprio lei una parte fondamentale del prezioso skyline di questa città. Si tratta di una straordinaria collina-fortezza che corrisponde alla zona più antica della Capitale, ma anche a uno dei punti da cui poter ammirare la migliore vista panoramica su questa elegante realtà dell’Europa Centrale.

Una vera e propria “roccia sul fiume” che nella sua lunga storia – la nascita risale al X secolo – ha svolto diverse funzioni: è stata sede reale di monarchi, città ricca attività, fortezza e per finire un cimitero.

Arroccata in posizione predominante su un’altura che si erge sul fiume Moldava, è facilmente raggiungibile con la metropolitana cittadina e visitabile tutto l’anno, anche se con orari diversi in base alle stagioni.

Cosa vedere in questa collina-fortezza

La storia di Vyšehrad è particolarmente travaglia, o almeno lo è stata fino a circa il 1650. Oggi è una zona imperdibile di Praga, una di quelle cose da visitare assolutamente per capire ancora più a fondo le origini di questa magnifica città.

La collina di Vyšehrad

Fonte: iStock

Panorama di Praga dall’alto con la città vecchia e Vyšehrad al tramonto

Ad accogliere il visitatore ci sono delle splendide porte che invitano a fare ingresso in un prezioso complesso che ha poco a che fare con il caos cittadino, un’area verde dove il silenzio è costantemente in sottofondo. I punti di accesso sono diversi: ci sono Porta di Tabor, Porta delle Sommità, Porta Leopoldina e la Porta di Mattoni, che ospita una mostra permanente sulla storia della fortezza. Quattro imponenti varchi che fanno parte di una sontuosa cinta muraria percorribile a piedi.

Passo dopo passo si arriva al vecchio Palazzo Reale, progettato in stile gotico e rinascimentale, che conserva una meravigliosa sala chiamata Vladislav e che viene utilizzata per le inaugurazioni. Inoltre, ospita una copia della corona ceca.

Tra i simboli indiscutibili di questa zona, e forse anche di tutta la città, c’è la Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo, dall’impianto gotico e con una sontuosa facciata sorretta da due straordinarie torri a guglia, chiamate “Adamo” ed “Eva”. Non sono da meno gli interni, caratterizzati da mura possenti e con decorazioni che presentano elementi templari e opere di esponenti della pittura gotica.

La Rotonda romanica di San Martino è una piccola e graziosa cappella del XI secolo, che è una “sopravvissuta” alla feroce Guerra dei Trent’anni, periodo in cui venne utilizzata come di magazzino per le munizioni. Dal diametro di 650 metri, conserva quadri di Konig ed Herman e una palla di cannone murata che rievoca l’assedio prussiano del 1757.

Da queste parti sorge anche il Cimitero nazionale di Slavín, dove riposano le grandi personalità della Repubblica Ceca, tra cui artisti del calibro di Alphonse Mucha, Bedřich Smetana e Jan Neruda.

Ci sono poi le Casematte settecentesche, un fitto sistema di gallerie sotterranee che conduce in una stanza di poco più di 300 metri quadrati, dove in passato venivano conservati i militi dell’esercito e gli alimenti, in particolare le patate. Tra le altre cose, qui giace anche il Gorlice, che custodisce diverse statue originali del Ponte Carlo.

Poi ancora le Cantine gotiche, altre gallerie sotterranee dove ammirare una collezione di reperti archeologici e oggetti religiosi che illustrano la storia di Vysehrad dal 3800 a.C. fino ai giorni nostri, e la Galleria Vysehrad, una sala per mostre temporanee che è stata edificata sulla cinta muraria.

Porta Leopoldina, Praga

Fonte: Getty Images – Ph: Bill Tompkins

La bellissima Porta Leopoldina

Le incredibili leggende di Vyšehrad

Le leggende a Vyšehrad si sprecano. Una di queste narra la storia della principessa Libuše che previde la futura gloria di Praga dalla sua residenza a Vyšehrad. In particolare, per la sovrana era in arrivo la nascita di “una città la quale gloria arriverà alle stelle…”.

Ma non solo, perché nella Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo spicca l’immagine della Vergine Maria dipinta, secondo la leggenda, da San Luca. Inoltre, nel sarcofago romanico che si trova accanto all’altare sarebbero custoditi i resti di Longino, il soldato romano che trafisse il costato di Gesù Cristo sulla croce.

Insomma, Vyšehrad è un luogo imperdibile di Praga e intriso di pura magia.

Cos’altro vedere in città

Ci vorrebbero più giorni per scoprire Praga per intero, perché oltre a Vyšehrad la città offre dei punti di interesse che sono assolutamente imperdibili. La “Città Magica” posata al centro dell’Europa, infatti, è un susseguirsi di meraviglie preziose a partire dal suo Castello, che troneggia sulla città con un fare minaccioso e inaccessibile. Per raggiungerlo bisogna percorre lunghe strade ripide, tra cui la splendida e faticosa Via Nerudova.

C’è poi Malá Strana, ovvero “Parte Piccola”, un quartiere interamente ricostruito da artisti e architetti italiani che le donarono l’attuale aspetto barocco e rinascimentale. Da quel momento in poi, qui il tempo pare essersi fermato: ci sono graziose piazzette, splendidi palazzi e angoli romantici che catapultano in tempi ormai andati.

Eccezionale è anche il grande quartiere storico di Praga: Stare Mesto, che in ceco significa Città Vecchia. Il cuore pulsante di questa zona è la Piazza della Città Vecchia la cui attrazione principale è l’Orologio Astronomico del Municipio dal quale, ogni ora, “prendono vita” delle statuette dei personaggi religiosi e civili che si muovono in un antico rituale. Assolutamente affascinante è Chiesa di Týn, dotata di guglie gotiche che tolgono il fiato.

Non è di certo da meno la Cattedrale di San Vito che è persino una delle più grandi e sorprendenti d’Europa. Lunga 124 metri, larga 60 e alta 33, offre interni splendidi e difficili da dimenticare. Ma non solo, perché c’è anche la magnifica Cappella di San Venceslao, una cripta sotterranea dove riposano i re boemi e in cui è protetto il tesoro che contiene i gioielli per l’incoronazione dei sovrani.

Infine – ma Praga ha davvero tantissimo altro da offrire – lo Josefov, il Ghetto Ebraico di Praga, da molti ritenuto uno degli angoli più emozionanti della città.

Insomma, non resta che organizzare un viaggio nella magnifica Praga per scoprire Vyšehrad e le altre affascinanti attrazioni.

Praga, cosa vedere

Fonte: iStock

I tetti di Praga
Categorie
Borghi Chiese luoghi misteriosi Olbia Tempio Sardegna turismo religioso Viaggi

Il borgo dove sorge una suggestiva chiesa-tempio

Un piccolo borgo di montagna con pochissimi abitanti, circondato da paesaggi meravigliosi, ma anche da un alone di esoterismo: si tratta di Rosazza, antico paesino piemontese che sorge in una posizione piuttosto isolata e che deve la sua fama ai misteri che lo caratterizzano. Per la gran parte, gli edifici che vi sono stati costruiti nel corso dell’800 hanno infatti un aspetto abbastanza inquietante e sono legati all’occultismo e alla massoneria. Scopriamo qualcosa in più.

Rosazza, un paesino ricco di misteri

Situato in provincia di Biella, il paesino di Rosazza conta meno di 100 abitanti ed è un minuscolo agglomerato di casette abbarbicate ai piedi delle Alpi Pennine, nell’alta Valle Cervo. Il paesaggio è strepitoso: la natura è ancora incontaminata e offre moltissime opportunità per chi ama la vita all’aria aperta, tra itinerari di montagna e trekking impegnativi. Ma torniamo al piccolo borgo che ci affascina per il suo aspetto esoterico. A cosa è dovuto questo alone di mistero che vi aleggia? Dobbiamo fare un tuffo indietro nel tempo.

Il merito è di Federico Rosazza Pistolet, che in questa vallata nacque e visse per quasi tutta la sua vita: è stato un politico italiano, nonché senatore del Regno d’Italia a partire dal 1892, ed è conosciuto soprattutto per aver realizzato numerose opere a favore della popolazione della Valle del Cervo. In particolare, gran parte delle sue costruzioni si trova proprio a Rosazza, ed in questo modo contribuì allo sviluppo economico di questa piccola comunità montana. La parte “misteriosa” riguarda il fatto che il senatore apparteneva alla massoneria e aveva interessi per il mondo esoterico e per l’alchimia, tutti elementi che si riflettono nelle sue opere.

La chiesa-tempio e gli altri edifici esoterici

La chiesa-tempio di Rosazza

Fonte: ANSA Foto

La chiesa-tempio di Rosazza

Uno degli edifici più celebri di Rosazza, dovuti al senatore, è la chiesa-tempo che sorge nel cuore del paese. Per realizzarla, sul finire dell’800, venne fatta demolire l’antica chiesa cristiana e venne spostato il vicino cimitero. Nelle sue intenzioni, qui doveva essere costruito un tempio adibito formalmente anche al culto cristiano. Il risultato è stupefacente: vi si ritrovano tantissimi spunti che richiamano l’esoterismo e la tradizione della società iniziatica dei massoni. In particolare, spiccano il pavimento del sagrato a scacchiera, le numerose rose disseminate in tutta la chiesa e la croce a svastica sulla parete principale: si tratta di un simbolo della fertilità femminile, legato ad un antico culto gallico.

Un’altra particolarità della chiesa-tempio è la realizzazione di un sentiero che permetteva di collegarla alla Valle Cervo, al Santuario di San Giovanni e al Santuario della Vergine Nera di Oropa. Se siete a Rosazza, potete poi ammirare il magnifico castello costruito dal senatore negli ultimi due decenni dell’800: anche qui ci sono chiari riferimenti esoterici, come le false murature sbrecciate, i finti colonnati e il maestoso arco d’accesso dove svettano le teste di tre valligiane con una stella a cinque punte tra i capelli.

La stella a cinque punte è un elemento ricorrente, a Rosazza: la si trova, assieme alla rosa, in diverse fontane che sono disseminate per tutto il paese. Infine, merita una visita anche il Palazzo Comunale, realizzato attorno alla fine dell’800 per ospitare la sede del municipio. I suoi dettagli decorativi sono impressionanti, come la torre ornata da merlature ghibelline e la scala di marmo bianco che permette di accedere ai piani superiori. Si dice che qui Federico Rosazza tenesse le sue riunioni massoniche.

Categorie
luoghi misteriosi Notizie Viaggi

Uno straordinario capolavoro archeologico è emerso dalle profondità degli abissi

Nelle profondità misteriose degli abissi, dove si cela il mistero e la storia millenaria della nostra umanità, a volte emergono veri capolavori che raccontano antiche leggende e svelano segreti sepolti dal tempo.

È accaduto a San Leone, una pittoresca frazione balneare di Agrigento, dove solo i veri amanti delle immersioni subacquee potevano fare una scoperta straordinaria. Tra le alghe marine e i segreti del mare, giaceva un tesoro sommerso, un imponente decoro in pietra, che pare provenire direttamente dal magnifico tempio di Zeus.

Questo antico frontone è molto più di un semplice blocco di pietra. È un autentico frammento di storia, un messaggero del passato che ci offre un’emozionante finestra su epoche antiche e divinità epiche.

Il tesoro sommerso di San Leone

Nel cuore delle acque cristalline di San Leone, un gruppo di sommozzatori del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri ha compiuto un gesto straordinario, alla presenza della Soprintendenza del Mare e di numerosi curiosi. Il loro coraggio e la loro dedizione hanno portato alla luce un reperto lapideo, un tesoro nascosto che potrebbe rivelare segreti secolari.

A una prima occhiata, sembrerebbe ritrarre la figura maestosa di un cavallo o di un leone. Tuttavia, il masso coperto da concrezioni marine quasi certamente scolpito in marmo proconnesio, presenta dimensioni imponenti, misurando ben due metri per uno, con uno spessore di 35 centimetri. Questa meraviglia dell’arte antica era rimasta nascosta per lungo tempo a circa 300 metri dalla costa, a una profondità di 9 metri.

Ciò che rende ancora più sorprendente questa scoperta è il fatto che, nelle carte archeologiche, era stata etichettata come una semplice e anonima “vasca”. Questa attribuzione, però, non aveva mai convinto il Gruppo Subacqueo di BCsicilia che ha iniziato, così, una straordinaria avventura alla scoperta del mistero celato sotto le onde. Nell’ottobre del 2022, insieme al sub volontario Salvatore Ferrara e con il prezioso contributo di Francesco Urso, è stato effettuato un rilievo in 3D.

Il ritrovamento archeologico nei fondali di San Leone

Dall’elaborazione dei dati, è emersa un’immagine eccezionale che tocca il cuore e l’anima, poiché sembra raffigurare un dettaglio prezioso di un fregio del timpano di un tempio millenario. Questa rivelazione ci riporta indietro nel tempo, alle epoche d’oro dell’antichità, quando le maestose opere d’arte adornavano i templi e narravano storie di divinità e eroi.

La straordinaria scoperta ha immediatamente catturato l’attenzione della Soprintendenza del Mare, con l’obiettivo di recuperare questo eccezionale reperto. Finalmente, il capolavoro di epoca antica è stato riportato a riva, recando con sé un pezzo di storia che ci emoziona profondamente. Questo ritrovamento ci ricorda quanto sia ancora sconosciuto il mondo sommerso, ancora in gran parte inesplorato, custode di segreti inestimabili e meraviglie nascoste.

È un promemoria potente che ci invita a considerare quanto ancora sia sconosciuta la profondità del mare e quanto resti da scoprire sotto le loro placide superfici. Queste scoperte non fanno solo rivivere antiche leggende e storie dimenticate, ma stimolano la nostra curiosità e la nostra connessione con le generazioni che ci hanno preceduto. Ci ricordano che l’avventura dell’esplorazione marina è infinita e che ogni tuffo sotto il mare può rivelare un pezzo prezioso del nostro patrimonio culturale.

Categorie
Idee di Viaggio isole itinerari culturali luoghi misteriosi Viaggi

Ross Island: l’isola perduta e abbandonata che nessuno conosce

Gli eventi che portano all’abbandono di un’isola sono variegati e complessi, spesso collegati tra loro in un intricato mosaico di circostanze. Isole un tempo animate dalla vita e dalla cultura dei loro abitanti, possono cadere nell’oblio per molte ragioni, alcune delle quali svelano storie spettrali e misteriose. Questi luoghi sono spesso avvolti in un’atmosfera inquietante, dove le leggende si mescolano con la realtà in un mix di fascino e terrore.

Il viaggio di oggi ci conduce nel cuore dell’Oceano Indiano, su un frammento di terra che porta con sé una storia inquietante e dolorosa: Ross Island. Questo luogo fu un tempo il palcoscenico di uno dei capitoli più oscuri della storia coloniale britannica. Qui, migliaia di detenuti e prigionieri politici subirono orrori indicibili all’interno di un lussuoso insediamento coloniale. Oggi, ci si trova di fronte a un paesaggio desolato e inquietante. Giganteschi nodi di radici di alberi di Ficus sembrano quasi aver preso vita propria, inghiottendo gli edifici e creando una surreale fusione tra la natura e la storia oscura dell’isola.

E mentre la natura, con la sua bellezza rigogliosa, ha riconquistato implacabilmente il suo territorio, l’isola continua a sussurrare con voce sommessa la triste storia impressa nella sua vegetazione selvaggia e negli edifici decadenti, un richiamo silenzioso alla memoria delle sofferenze passate.

Ross Island: la tragica eredità di un paradiso perduto

Ross Island

Fonte: iStock

Ross Island, Arcipelago delle Andamane

Nel turbolento periodo che seguì all’Ammutinamento Indiano del 1857, il mondo assistette a uno dei momenti più significativi della storia dell’India, la nascita della prima grande lotta per l’indipendenza. Questo evento, noto anche come “l’ammuntinamento dei Sepoy”, segnò l’inizio di una sfida coraggiosa contro il dominio coloniale britannico che avrebbe plasmato per sempre il futuro del Paese.

I coloni britannici furono colti di sorpresa dalla violenza della ribellione e risposero con una brutalità spietata. Fu un periodo di sofferenza e sacrificio, ma anche un momento di determinazione e unità. Gli indiani provenienti da diverse regioni e culture si unirono per combattere un nemico comune, con la speranza di riconquistare l’autonomia e la libertà.

L’arcipelago diventò un luogo di esilio per i prigionieri politici, dove la dura disciplina e le condizioni di vita disumane erano all’ordine del giorno. I detenuti furono inviati sull’isola in massa e, per diversi decenni, Ross Island fu il palcoscenico di indicibili atrocità. La sua famigerata prigione, situata nelle vicinanze di Port Blair, è tristemente nota per essere stata uno dei luoghi più spaventosi in cui i prigionieri politici e ribelli venivano rinchiusi.

Questo luogo del terrore ha continuato a operare fino alla sua chiusura definitiva nel 1937. Mentre il resto delle Isole Andamane e Nicobare fu rioccupato nei decenni successivi, la comunità di Ross Island si dissolse lentamente. L’isola rimase così un luogo desolato, dove la memoria degli orrori subiti resta l’unica custode del passato.

L’inquietante bellezza di Ross Island

Oggi, Ross Island è diventata una popolare attrazione turistica. Qui, i visitatori possono esplorare il passato oscuro dell’isola mentre camminano tra le rovine degli antichi edifici coloniali, immaginando le storie di coloro che vi hanno sofferto. La giungla lussureggiante offre una cornice surreale a questa esperienza, creando un contrasto unico tra la bellezza naturale e la storia travagliata del luogo.

Uno dei luoghi più emozionanti da esplorare è senza dubbio il Ross Island Museum, un vero e proprio scrigno di storia e cultura. Entrando, ci si trova immersi in un mondo di emozioni, mentre fotografie d’epoca, manufatti e reperti raccontano vicende e avventure di un’epoca lontana.

Le rovine e gli antichi edifici, invece, come la Casa del Commissario Capo, la Casa del Governo e la Chiesa Presbiteriana, offrono una visione affascinante della vita coloniale, con i loro dettagli architettonici e il fascino decadente che, ancora oggi, permea l’atmosfera dell’isola.

Ross Island

Fonte: iStock

Ross Island, Arcipelago delle Andamane
Categorie
giardini itinerari culturali luoghi misteriosi Posti incredibili vacanza natura Viaggi

Inhotim, il giardino delle meraviglie dove arte e natura si fondono

Nel cuore della lussureggiante foresta brasiliana si erge un luogo magico e insolito, dove la creatività dell’uomo si fonde armoniosamente con la natura, dando vita a un’esperienza straordinaria.

Oggi ci troviamo a Inhotim, il museo d’arte contemporanea all’aperto più grande dell’America Latina, un’autentica sinfonia di colori e opere immersa nella maestosità della flora e della fauna circostanti.

Nascosto tra le colline del Minas Gerais, a soli novanta minuti da Belo Horizonte, questo luogo cattura il cuore e l’immaginazione dei turisti di tutto il mondo, creando un’esperienza davvero indimenticabile. Ti condurremo in un viaggio attraverso un parco vasto e incantevole, dove palme, tucani e colibrì si muovono in armonia con sculture visionarie e installazioni artistiche, che danno vita a scenografie spettacolari e uniche.

Inhotim: un Eden terrestre nel cuore del Brasile

Inhotim

Fonte: Getty Images

Inhotim, Brumadinho, Brasile

Nella città di Brumadinho, tra le braccia accoglienti della Foresta Atlantica, si cela Inhotim. Questo autentico paradiso terrestre è il frutto della visione audace dell’industriale Bernardo Paz, in collaborazione con l’eccezionale architetto paesaggista Roberto Burle Marx. L’obiettivo? Proteggere la bellezza naturale della riserva e trasformarla in capolavoro, dove arte e natura si intrecciano splendidamente.

Un parco delle meraviglie che custodisce oltre 500 opere d’arte create da talentuosi artisti brasiliani e internazionali. Sculture maestose, fotografie che catturano l’anima, video coinvolgenti, installazioni intriganti, disegni e pitture che narrano emozioni e storie, rendendo ogni passo un viaggio attraverso un vero e proprio museo en plein air.

Questo patrimonio inestimabile si rivela ancora più prezioso grazie alla presenza di una ricca biodiversità, con circa 3000 specie di piante che fanno da cornice naturale alle opere d’arte. I sapienti botanici hanno compiuto una vera magia, incastonando con maestria alcune creazioni artistiche tra i rami e i petali, realizzando così una scenografia dove l’espressione umana danza in perfetta sinergia con la generosità della natura.

Inoltre, i padiglioni futuristici che accolgono le installazioni come gioielli preziosi, aggiungono un tocco di modernità a questa cornice paradisiaca. Ogni angolo di Inhotim rivela un’incredibile attenzione ai dettagli, una cura meticolosa che trasforma il parco in un rifugio per l’anima.

Esplorando Inhotim: un viaggio culturale tra arte e natura

Con i suoi 600 ettari di foresta protetta, cinque laghetti e 45 ettari di giardini curati con amore e dedizione, Inhotim ti accoglie in un mondo dove ogni passo è una pagina da scoprire. Come in una vasta biblioteca, i sentieri si trasformano in capitoli che narrano la storia di opere d’arte eccezionali e della flora lussureggiante che le circonda.

Ogni passeggiata è un viaggio che permette di scoprire opere di artisti straordinari come Oiticica, Miguel Rio Branco, Giuseppe Penone con la sua imponente “Elevazione“, Doug Aitken, Janet Cardiff e molti altri. I percorsi, talvolta lunghi e impegnativi, ti faranno scoprire un tempio dell’arte contemporanea che si espande costantemente.

L’ambizione sconfinata e visionaria del progetto, infatti, mira a trasformare questo luogo straordinario in un’opera d’arte full immersive. Oltre alle opere, il parco aspira a diventare un microcosmo culturale, con l’aggiunta di alberghi, negozi, teatri e biblioteche, diventando così una tappa obbligatoria per tutti coloro che desiderano conoscere il Brasile attraverso la sua anima più autentica.

Inhotim

Fonte: Getty Images

Inhotim, Brumadinho, Brasile
Categorie
capitali europee Copenaghen Danimarca Europa eventi festival luoghi misteriosi Notizie Viaggi

Copenaghen si accende d’incanto: il festival delle luci è magia

È tempo di immergersi in un viaggio straordinario, di lasciarsi avvolgere dall’incanto di esperienze uniche che trasformano le destinazioni in autentiche fiabe viventi. Tra le Capitali europee, c’è una città che in questi giorni brilla con una luce speciale, pronta a vestirsi di eleganza e poesia e a tramutare le sue strade in scenari da sogno.

Questo luogo è Copenaghen che, dal 2 al 25 febbraio, scioglierà l’abbraccio freddo dell’inverno per dare spazio a una celebrazione unica: il Copenhagen Light Festival. In questo periodo, le strade sono un vero e proprio palcoscenico luminoso, dove ogni passo è un viaggio tra emozioni e meraviglie. Qui, la luce è la protagonista indiscussa, dipingendo la città con pennellate di colori vibranti e creando atmosfere che rapiscono il cuore di chiunque si avventuri nelle sue strade illuminate.

Il Copenhagen Light Festival illumina il cuore della città

Light Festival

Fonte: Daniel Rasmussen – Copenhagen Media Center

Copenhagen Light Festival

Venerdì 2 febbraio, Copenaghen si prepara a trasformarsi in un vero incanto, illuminando il crepuscolo con 50 opere artistiche straordinarie. Una sinfonia di colori prenderà vita, danzando tra quartieri suggestivi, piazze pittoresche, strade che si snodano tra antichi vicoli e lungo il magico waterfront, abbracciando i parchi verdi della città.

Nelle prossime tre settimane, il festival svelerà un universo di opere luminose, veri capolavori che vanno dalle sculture alle installazioni, dalle proiezioni agli eventi, ciascuna concepita con maestria da artisti di fama internazionale, talenti emergenti e creativi visionari. I lighting designers e le organizzazioni d’arte si uniranno in un inno alla creatività, regalando alla città un’atmosfera unica, in cui ogni luce racconta una storia e ogni riflesso cattura un’emozione.

Le installazioni sono collocate lungo un percorso che abbraccia il cuore del centro storico e le rive del porto. Ma un tocco di magia si diffonderà anche in aree al di fuori del nucleo urbano, dove una selezione di opere artistiche regalerà un’esperienza luminosa inaspettata anche negli angoli meno esplorati della città.

La magia continua: ecco gli altri eventi da non perdere a Copenaghen

Nel periodo del Copenhagen Light Festival, la città si anima non solo di luci, ma anche di eventi emozionanti che amplificano quest’atmosfera incantata. Tra le numerose esperienze offerte, spiccano momenti musicali indimenticabili e attività coinvolgenti che trasformano questa festa delle luci in un viaggio multisensoriale.

Una delle perle del programma è la serie di concerti che prenderanno vita tra le maestose mura della Marmorkirken. Il DR Vocal Ensemble, infatti, regalerà melodie avvolgenti, creando un’armonia perfetta tra la musica e le luminarie che abbracciano la chiesa. Da non perdere anche il concerto di apertura presso la chiesa di Holmens, con il Mogens Dahl Chamber Choir.

Per coloro che, invece, cercano emozioni in luoghi insoliti, ogni sera il Cimitero di Vestre si trasforma in uno scenario misterioso e suggestivo, permettendo di ammirare quattro opere di luce straordinarie. Un luogo dove il sacro e il profano si fondono in un’armonia unica, rendendo questa inconsueta combinazione un appuntamento imperdibile per coloro che cercano un’avventura più unica che rara.

Il suggerimento è quello di consultare il sito ufficiale del festival, dove il programma viene regolarmente aggiornato con tutte le informazioni necessarie. Inoltre, se vuoi esplorare appieno tutte le sfaccettature di questa celebrazione, tieni d’occhio la mappa ufficiale, una guida dettagliata per orientarsi tra le diverse installazioni e abbracciare ogni angolo illuminato di questa splendida città.

Light Festival

Fonte: Marc Skafte-Vaabengaard – Copenhagen Media Center

Copenhagen Light Festival
Categorie
Europa luoghi misteriosi Notizie Svizzera Viaggi

Puoi entrare in un labirinto fatto di alberi di Natale “riciclati” : è magia

Un percorso fatto di bellissimi alberi di Natale, un vero e proprio labirinto in cui ammirare questi esemplari e in cui perdersi un po’, per lasciarsi affascinare dalla bellezza della natura. Una vera e propria magia, anche perché questi alberi di Natale sono “riciclati”: magari sono in disuso, oppure non sono stati venduti, ma il fascino che riescono a trasmettere non si spegne, neppure dopo le festività, perché hanno la capacità di proiettare subito in un mondo che sembra uscito dalle fiabe.

La perfetta cartolina invernale, con tanto di esperienza indimenticabile, si trova a Interlaken in Svizzera: qui c’è il Labirinto di Winterlaken, un luogo da esplorare per immergersi in una favola.

Il Labirinto di Winterlaken: la magia è iniziata

La magia è iniziata nel Labirinto di Winterlaken, qui gli alberi di Natale invenduti o dismessi trovano una seconda casa e creano un mondo affascinante e unico, fatto di piante, di natura, di inverno. Un mondo che sembra uscito da una fiaba, in cui evadere dalla quotidianità e per staccare dalla vita di tutti i giorni.

Siamo in Svizzera a Interlaken, in uno scenario lascia senza fiato. L’esperienza si può vivere fino al 3 marzo (ha preso il via il 13 gennaio) tutti i giorni dalle 8,30 alle 21,30. Gli alberi di Natale sono quelli che sono stati utilizzati per le abitazioni e per i locali della zona e creano un percorso labirintico in cui perdersi per un po’ e lasciare fuori tutto il resto.

Si può scegliere il proprio percorso e immergersi in un fitto reticolo di vicoli, alcuni di questi non portano da nessuna parte, ma non c’è fretta: il percorso è allietato da ciò che si vede intorno a sé e i sensi sono chiamati a cogliere i rumori, i profumi ma anche a cercare di orientarsi.

Il Labirinto di Winterlaken in Svizzera

Fonte: Foto: Interlaken Tourism

Svizzera, il Labirinto di Winterlaken

Oltre al labirinto: cosa fare in questo luogo

L’ambientazione intorno a sé fa il resto, diventando la perfetta scenografia per una foto ricordo o per imprimere nella mente la bellezza di questi luoghi. E alla fine del labirinto? Si raggiunge la zona aMAZEment dove rilassarsi e godere ancora un po’ della magia di questo luogo.

Non solo abeti, ma anche la possibilità di salire su una torre panoramica per poter vedere le cose da una prospettiva diversa. E, per chi custodisce un desiderio nel cuore, al termine del percorso lo si può scrivere su un foglietto per lasciarlo appeso a uno degli alberi. Così questo luogo non è solo una terra da fiaba, ma anche un posto in cui i sogni riecheggiano lungo il percorso. A marzo, poi, gli alberi verranno spostati in fattorie e parchi della zona.

Tutto quello che c’è da sapere sul Labirinto di Winterlaken

Ci sono alcune cose da sapere prima di inserire tra le proprie tappe di una vacanza in Svizzera il Labirinto di Winterlaken. Tra le più importanti da ricordare il fatto che non sono ammessi gli animali, inoltre va seguito il sentiero e non vanno presi gli aghi dagli abeti.

L’ingresso è libero così come il tempo che si decide di trascorrere in questo posto: la visita può durare circa 30 minuti, ma si può rimanere quanto si vuole. Il labirinto si raggiunge in pochi minuti a piedi direttamente dalla stazione di Interlaken West.