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Uluru si accende di magia: la montagna rossa è uno spettacolo

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se sono diversi gli uni dagli altri, sono tutti accomunati dal medesimo desiderio, quello di vivere e condividere esperienze straordinarie e indimenticabili. Non è poi così difficile perseguire questo obiettivo dato che il mondo che abitiamo è pieno di meraviglie uniche che aspettano solo di essere scoperte.

E oggi è proprio della grande bellezza di un luogo suggestivo e affascinante che vogliamo parlarvi. Un enorme monolite rosso che campeggia nell’outback australiano e che da sempre popola le più belle istantanee di viaggio. Un massiccio di arenaria che si staglia contro il cielo e che caratterizza in maniera univoca l’arido Red Centre, creando un paesaggio davvero mozzafiato.

Proprio qui, sopra il grande monolite sacro agli aborigeni australiani, sta per prendere vita uno spettacolo incredibile fatto di luci e droni che illumineranno il cielo di maggio regalando una visione incredibile. Così Uluru si accende di magia e la montagna rossa diventa ancora più straordinaria.

Uluru: la magia della montagna rossa

Raggiungere l’outback australiano e vagare tra i territori straordinari di questa parte del Paese è un’esperienza che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita. Tra distese prevalentemente aride che caratterizzano l’entroterra e le coste remote dell’Australia, i paesaggi che si aprono davanti agli occhi dei viaggiatori lasciano senza fiato.

Tra questi ci sono quelli del Red Centre, un paesaggio mozzafiato e straordinario caratterizzato da dolci catene montuose, da sterminate piane desertiche e dai siti più sacri degli aborigeni tra cui, appunto, Uluru. Ed è proprio al cospetto dell’antico e maestoso monolite di arenaria che vogliamo portarvi oggi, proprio qui dove il cielo sta per trasformarsi nel palcoscenico di uno spettacolo grandioso e senza eguali.

A maggio del 2023, infatti, sarà lanciatoauna nuova ed esclusiva esperienza in quello che è considerato il cuore spirituale dell’Australia, si tratta di un grandioso spettacolo di luci e droni che illuminerà il cielo sopra Uluru raccontando un’antica storia aborigena.

Il cielo sopra Uluru s’illumina d’immenso

Il suo nome è Wintjiri Wiru, ed è il nuovo ed esclusivo spettacolo di luci nel cielo di Uluru, lo stesso che si appresta a diventare lo show più grandioso e imperdibile di questo 2023. Molto più di una visione, questo appuntamento è una sorprendente esperienza immersiva che permetterà alle persone di tutto il mondo di toccare con mano una cultura tanto antica quanto affascinante.

La prima mondiale dell’evento lanciato da Voyages Indigenous Tourism Australia si terrà a maggio 2023 e porterà in scena uno spettacolo immersivo e sensoriale fatto di luci e suoni che utilizza la tecnologia d’avanguardia, come laser e droni, per esplorare la storia degli Anangu, una delle comunità aborigene più antiche del mondo. Sono considerati i custodi del Paese, e le storie e le leggende che ruotano intorno a loro sono tramandate da generazioni.

Wintjiri Wiru parlerà proprio di loro, utilizzando la tecnologia per narrare il primo capitolo della storia ancestrale di questa popolazione. Durante l’evento, oltre 1000 droni luminosi si alzeranno in volo sopra il monolite rosso al crepuscolo, creando spettacolari coreografie che faranno splendere nel cielo le antiche e sacre immagini che raccontano la storia degli aborigeni.

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Un’altra particolare scoperta è appena avvenuta in Egitto

Oggi vi riportiamo di nuovo in Egitto perché, proprio da queste parti, è avvenuta una scoperta assolutamente particolare. Un ritrovamento effettuato da un gruppo di archeologi mentre erano impegnati negli scavi della necropoli dell’oasi di Fayum, a 90 chilometri da sud del Cairo. Vediamo insieme in cosa consiste questa sorprendente scoperta.

Ritrovato lo scheletro di una bambina sepolta insieme a 142 cani

Sì, avete lette bene. Il recente ritrovamento fatto in Egitto consiste nel corpo di una bambina sepolta insieme a 142 cani. A effettuare la scoperta è stato un team di archeologi della Cei Ras che da anni lavora nella necropoli di Fayum, dove si trovano sepolture che risalgono al IV secolo a.C.

I resti dei cani, coperti di polvere blu, sono stati ritrovati all’interno di una tomba appartenente all’élite dell’epoca. L’ipotesi attualmente più accreditata è che siano annegati durante una terribile alluvione.

Stando alla prima analisi, la bambina nel momento della morte aveva tra gli 8 e i 9 anni. Ma gli esperti si sono chiaramente domandati quale fosse l’origine degli animali: se cani domestici e da compagnia o da lavoro (pastorizia e caccia). Attualmente non c’è una risposta definitiva che potrebbe far luce su aspetti importanti della cultura e delle tradizioni dell’epoca.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Come riporta La Stampa, gli archeologi hanno fatto sapere che: “I cani sono stati accuratamente sepolti. Molti sono sdraiati su un fianco, proprio di fronte alla bambina”. Una circostanza importante poiché fa capire quanto gli animali, e in particolari i cani, fossero apprezzati dagli antichi egizi, considerati di fatto membri di famiglia.

Storici, studiosi e veterinari sembrano essere tutti d’accordo: buona parte delle carcasse apparterebbero ai predecessori diretti dei moderni levrieri e saluki, altri somigliano maggiormente al lupo e ai cani selvatici.

Per riuscire però a chiarire la scoperta è già stata avviato uno studio specifico sul dna degli amici a quattro zampe. A tal proposito un’altra interessante risposta è quella relativa alle cause del decesso: come vi accennavamo l’alluvione, o comunque un evento naturale decisamente catastrofico. Per il momento queste sono le ipotesi più attendibili.

Viene del tutto esclusa, invece, la soppressione da parte dell’uomo. Questo perché non era affatto raro a quel tempo che gli animali venissero sepolti accanto ai loro proprietari, compagni di vita quotidiana ma anche una sorta di status symbol.

La zoologa Galina Belov del centro di Studi Egittologici dell’Accademia russa delle scienze ha esaminato i cani e ha scoperto che tutti hanno esalato il loro ultimo respiro nello stesso momento, senza “alcuna prova di violenza”.

La necropoli dell’oasi di Fayum

La necropoli dell’oasi di Fayum è particolarmente importante perché nei dintorni di questa zona si trovano le rovine di diversi villaggi e, nelle vicinanze, la vecchia città egizia di Crocodilopolis/Arsinoe, dedicata al dio coccodrillo Sobek.

Ma non solo. È stata dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1979, e accoglie un gruppo di tombe che presentano dipinti e iscrizioni ben conservate, illustranti le attività quotidiane dell’antico Egitto.

Il Fayum, inoltre, è la più grande oasi del Paese e la più vicina al fiume Nilo. Senza dimenticare che è storicamente nota anche come luogo di caccia preferito dai faraoni e le elites nobiliari che si susseguirono durante le varie epoche storiche.

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L’offerta low cost di San Valentino per volare in coppia

Per noi che scriviamo di viaggi il regalo più bello che si possa ricevere è decisamente un biglietto aereo. Se poi c’è un’offerta non possiamo fare a meno di spulciare le destinazioni e cercare quella che più ci ispira. Città da vedere e rivedere mille volte o nuove mete da scoprire, possibilmente in compagnia del proprio partner o di amici a cui teniamo particolarmente e che condividono i nostri stessi interessi.

L’offerta di San Valentino di easyJet fa proprio al caso nostro. Da oggi e fino al 13 febbraio sono disponibili ben 100mila biglietti aerei a partire da 19,99 euro (a tratta) per viaggiare tra il 1° marzo e il 30 giugno.

Se cercate qualche consiglio, ecco le mete che sceglieremmo per partire con la bella stagione.

Perché visitare Nantes, la città di Jules Verne

La città che ha ispirato Jules Verne per i suoi racconti fantastici e poi i surrealisti e che ancora oggi continua a stimolare l’immaginario di artisti, architetti e creativi non può che essere una città da vedere. A Nantes, tra la Valle della Loira e la Bretagna, a mezz’ora dall’oceano e solo un paio d’ora da Parigi, ci si imbatte in un elefante che deambula lungo la Loira, si può vedere un nido gigante d’uccello sospeso nel vuoto e fantasiose sculture qua e là, spettacoli di strada, eventi, ma anche musei da visitare in caso di pioggia, da quello storico più tradizionale alla famosa Galerie des Machines ai più contemporanei, come le fabbriche e i magazzini che sono stati trasformati in luoghi culturali.

E dopo l’arte si va alla scoperta della città, passeggiando tra i quartieri. Dalla stazione, dove è custodito il Jardin des plantes, un giardino meraviglioso ricco di piante esotiche, si può arrivare al quartiere di Feydeau, un’ex isola nel cuore di Nantes, e poi al Talensac con il più antico mercato cittadino. Con la bella stagione è imperdibile una minicrociera fino a Saint-Nazaire, 60 chilometri sulle acque della Loira in cui i paesaggi spettacolari si fondono con opere di grandi dimensioni, sculture e architetture di grandi artisti internazionali.

elefante turisti Nantes
L’elefante meccanico di Nantes è la principale attrazione turistica

Minorca, spiagge e natura selvagge

A primavera inoltrata è anche bello volare in una meta calda e non troppo lontana, magari anche solo per un long weekend. L’isola che ci ha letteralmente fatti innamorare è stata Minorca che consigliamo vivamente di visitare. È decisamente l’isola con le più belle spiagge delle Baleari, se ne contano almeno 80. Quelle più a Nord sono selvagge e ventose, mentre quelle della costa meridionale sono caratterizzate da sabbia bianca e mare cristallino. Ce n’è per tutti i gusti insomma.

La più famosa tra le spiagge di Minorca si chiama Cala Turqueta e si trova a Sud dell’isola. Si tratta di una splendida baia lambita da acque turchesi da cui deriva il pittoresco nome. Da qui si arriva in una piccola insenatura dall’aspetto caraibico che prende il nome di Cala Macarella. Tra le più amate spiagge di Minorca, situata sempre nel Sud dell’isola, Cala en Porter è anche una delle migliori da frequentare con i bambini. Cala Pregonda, a Nord, è una riserva marina ed è il luogo ideale per fare snorkeling, mentre la natura prorompente alle sue spalle è ideale per essere scoperta sui percorsi di mountain bike oppure a cavallo.

Il modo migliore per scoprire la più piccola isola delle Baleari è percorrendo il Camí de Cavalls che le gira attorno. Lungo 185 km, queto itinerario corre tutt’intorno la costa di Minorca e può essere percorso in una settimana circa, o anche solo in parte, come abbiamo fatto noi. Lo si può fare a piedi, in mountain bike o a cavallo. Un modo slow e green per scoprire i segreti di quest’isola che è un vero paradiso terrestre.

minorca
Il mare da favola di Minorca

Per gli amanti della Grecia, viaggio a Kos

Chi ha la Grecia nel cuore, ma anche per chi desidera capire perché questo Paese fa sempre un certo effetto, il viaggio perfetto è sull’isola di Kos. Conosciuta per le sue numerose spiagge di sabbia, è una delle isole del Dodecaneso che ospita numerose rovine greche e romane che la rendono molto interessante, oltre che dal punto di vista naturalistico, anche da quello storico-culturale.

Si dice che, a Kos, ci siano alcune tra le spiagge più belle di tutta la Grecia. La più bella è Paradise Beach, lungo la costa della baia di Kefalos, collegata ad altre splendide spiagge come Bubble Beach, famosa per gli sbuffi di vapore vulcanico che creano divertenti bolle nel mare, Camel Beach, particolarmente indicata per le immersioni e lo snorkeling, e Magic Beach, molto amata dai naturisti.

Il modo migliore per visitare Kos è noleggiando una bicicletta, per andare in esplorazione della città vecchia, con le sue taverne e i suoi negozietti, per ammirare le barche colorate che arrivano al porto e per organizzare visite culturali al Museo Archeologico, con le sue splendide sculture, e al Castello dei Cavalieri.

Mete imperdibili sono anche l’Antica Agorà, con le rovine del Santuario di Afrodite, del Tempio di Eracle e di una basilica cristiana, e la Plateia Platanou: si narra che qui, sotto le fronde del platano ancora oggi visibile, Ippocrate, il fondatore della medicina moderna, tenesse lezione ai propri allievi.

Kos estate

Fonte: iStock

L’isola di Kos in Grecia
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L’appetito vien viaggiando, visitando le città dove si mangia meglio al mondo

Città che vai, cibo che trovi. Lo sanno bene tutti i viaggiatori che si mettono in viaggio ogni giorno con un solo obiettivo, quello di immergersi e perdersi nella cultura locale delle destinazioni che visitano attraverso i sensi, primo fra tutti quello del gusto. Del resto lo sappiamo anche noi che quello della gola è l’unico peccato concesso, soprattutto quando siamo in movimento.

E se è vero che ogni luogo del mondo merita di essere scoperto anche attraverso le prelibatezze che appartengono alla cucina locale, è altrettanto vero che ci sono alcune destinazioni che, più di altre, sono capaci di inebriare il palato in maniera unica e straordinaria.

A stilare la lista dei luoghi da raggiungere per appagare il senso del gusto ci ha pensato Tripadvisor. Il popolare sito di recensioni, infatti, ha raccolto le opinioni di milioni di viaggiatori arrivando a stilare la lista delle città dove si mangia meglio al mondo. E vi anticipiamo che nella top ten ci sono ben tre italiane.

La città dove si mangia meglio al mondo è in Italia

Il nostro viaggio di oggi ci conduce alla scoperta di una città meravigliosa, un territorio che conserva e preserva da secoli un patrimonio artistico, architettonico e culturale che ha influenzato tutto il mondo e che, probabilmente, non conosce eguali. Stiamo parlando di Roma, la Capitale italiana, infatti, si è guadagnata il primato di città dove si mangia meglio al mondo.

La classifica, stilata da Tripadvisor, ha preso in considerazione le tantissime recensioni lasciate da viaggiatori di tutto il mondo su determinate destinazioni, e il loro gradimento rispetto a ristoranti e prodotti caratteristici. Come lo scorso anno, Roma ha conquistato di nuovo un posto d’onore nella classifica delle città dove si mangia meglio al mondo, guadagnandosi un primato globale.

Oltre a essere al quarto posto nei Travellers’ Choice Best of the Best, come meta più visitata al mondo, Roma è riuscita a battere concorrenti agguerrite con le sue ricette locali e una cucina unica al mondo che è entrata nel cuore di milioni di viaggiatori.

Al secondo posto della stessa classifica, invece, troviamo l’isola di Creta, la maggiore e più popolosa del Paese, seguita poi dalla città di Hanoi in Vietnam. Il cibo italiano, però, resta il preferito dei viaggiatori, come conferma il fatto che nella top ten della medesima lista sono comparse anche altre due città italiane.

Roma, Napoli e Firenze nella top ten

Dopo Roma, che ha conquistato il primato assoluto nel BelPaese, ci sono altre due città italiane nella top ten. Al quarto posto, subito dopo il podio, troviamo Firenze con i piatti toscani, caratterizzati da sapori autentici e genuini. Nella stessa classifica troviamo anche Napoli, con le sue pizze, i dolci e le altre prelibatezze territoriali che hanno conquistato i viaggiatori del mondo, e che hanno fatto arrivare il capoluogo campano all’ottavo posto.

Le altre città presenti nella top ten, oltre alle nostre italiane, sono Creta e Hanoi, che si sono guadagnate il secondo e il terzo posto. Parigi, invece, si è posizionata in quinta posizione dopo Firenze. Dopo di lei troviamo Barcellona e Lisbona, rispettivamente al sesto e al settimo posto. Concludono la classifica dopo Napoli, invece, le città di New Orleans in Lousiana e Jamaica.

Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta tra le destinazioni da raggiungere. A noi non resta che augurarvi buon appetito.

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In Italia migliora l’integrazione fra treno e aereo

A breve nel nostro Paese sarà possibile acquistare con un’unica soluzione biglietti aerei e ferroviari. Tutto ciò diverrà realtà grazie a un’integrazione sempre più efficace fra aereo e treno per via di un’offerta congiunta che punterà a raggiungere proprio questo obiettivo.

Memorandum of Understanding (MoU)

Il Memorandum of Understanding (MoU), ovvero un documento giuridico che descrive un accordo bilaterale fra due o più parti, è stato sottoscritto il 3 febbraio tra il Gruppo FS Italiane, guidato dall’AD Luigi Ferraris, con Ita Airways e con il Gruppo Lufthansa che, oltre alla compagnia tedesca, vede coinvolte anche tutte le sue controllate, come Austrian Airlines e Air Dolomiti.

Nel dettaglio: sono due MoU che costituiscono il presupposto per realizzare importanti partnership commerciali e operative, con la finalità di offrire al cliente soluzioni di mobilità integrata e un’esperienza di viaggio agile, che permetta di usare comodamente i due vettori, ferroviario e aereo, e possa giovarsi a tal fine anche di piattaforme digitali condivise.

Detto in parole più semplici, si tratta di rendere effettive le condizioni per soddisfare al meglio le diverse esigenze di tutti i passeggeri, sia di quelli che si muovono per turismo, sia di coloro che lo fanno per affari, lavoro o ragioni familiari. I due documenti prevedono non solo la possibilità di offerte integrate per il passeggero, ma anche di definire programmi di loyalty combinati.

L’amministratore delegato Luigi Ferraris ha fatto sapere che per il Gruppo FS questi due accordi “s’inquadrano in una più ampia strategia di collaborazioni e partnership, con gli altri operatori di mobilità collettiva e condivisa, coerente agli obiettivi del nostro Piano industriale 2022-2031”.

Ciò vuol dire che è stato fatto un importante passo in avanti verso l’intermodalità in ampia scala. Ma del resto già a marzo 2022 il Gruppo FS aveva sottoscritto un’intesa con Aeroporti di Roma per una maggiore integrazione di orari e collegamenti da e per l’aeroporto di Roma Fiumicino, che anche quest’anno si è distinto per essere uno degli scali migliori del mondo.

Un’intesa che aveva appunto lo scopo di fare da apripista ai singoli accordi con compagnie aeree per integrare i reciproci sistemi di vendita e distribuzione e arrivare a effettuare le operazioni di check-in direttamente nelle stazioni ferroviarie.

Ma non solo: dal mese di luglio scorso ha preso il via anche un nuovo collegamento Frecciarossa tra Napoli e l’aeroporto Leonardo Da Vici, e sono stati ampliati i servizi già esistenti, sempre con le Frecce, su Venezia, Padova, Bologna, Firenze e Roma.

Ita e Lufthansa, a che punto siamo

Stando a quanto riportato dal Sole 24 ore, nel Memorandum firmato tra il Tesoro e Lufthansa la quota di Ita Airways in vendita è compresa in una forchetta tra il 20 e il 40%. Ciò vuol dire che il gruppo tedesco dovrebbe comprare il 40% per un esborso tra i 250 e i 300 milioni di euro.

Ita, però, non alimenterà gli hub di Francoforte e Monaco a favore di Lufthansa sulle rotte verso il Nord America, che sono considerate da sempre le più redditizie. Sul tavolo c’è anche un’altra interessante ipotesi, quella del ritorno del brand Alitalia.

Una volta siglato l’ingresso di Lufthansa nella compagine del vettore italiano, nel momento in cui sarà avviato il piano di rilancio e quando finalmente Ita inizierà a fare utili, potrebbe quindi tornare il marchio storico conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

Secondo il piano che sembra sempre più voler prendere forma, verrebbe riservato ai soli voli intercontinentali della compagnia aerea, che manterrebbe quindi la livrea azzurra sui collegamenti domestici ed europei.

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Viaggi di lusso nel 2023: le mete più gettonate

Se tra le mete più gettonate per i viaggiatori di lusso fino a poco tempo fa c’erano Italia e Europa, quest’anno le cose sembrano essere un pochino diverse.

O meglio, il nostro Paese e la Francia sono destinazioni di lusso particolarmente ricercate da chi arriva dai mercati lontani, ma nel 2023 l’obiettivo principale sembrerebbe essere recuperare il tempo perduto e i viaggi rimandati a tempi migliori.

Top destinazioni per i viaggi di lusso

A condurre l’analisi sulle mete più desiderate del 2023 dai viaggiatori di lusso è stata la rivista di settore statunitense Luxury Travel Advisor – e riportata da TTG Italia – che ha intervistato alcuni dei big player del mercato del lusso. Quel che emerge in sostanza è che il fascino dell’Europa è indiscutibile, ma che le destinazioni che hanno riaperto le loro porte al turismo da poco attraggono più delle altre.

Stando a quanto si legge, le mete di viaggio più desiderate per il 2023 sono l’Asia, l’Australia e la Nuova Zelanda. Per andare più nel dettaglio scopriamo che Katie Cadar, direttrice di luxury leisure sales di TravelStore, ha spiegato che i viaggiatori di lusso “Vogliono andare dove non sono stati in grado di andare”.

In particolare le richieste arriverebbero per l’Asia, Sud Pacifico, Australia, Nuova Zelanda, Fiji e Giappone. A confermare quanto detto è Marett Taylor, vice presidente di Abercrombie & Kent: “Tutti stanno cercando di recuperare il tempo perduto nei luoghi che si stanno aprendo. Stanno risorgendo il Pacifico meridionale, il Giappone, il Sud Est asiatico. C’è un’ondata di richieste anche per Australia e Nuova Zelanda”.

Non meno interessanti sono le parole di Victoria Batten, vice presidente  di Langham Hospitality Group: “Abbiamo appena aperto The Langham Gold Coast, e stiamo iniziando a vedere molto interesse. Siamo anche a Sydney, Melbourne e in Nuova Zelanda a Auckland, e in effetti riceviamo numerose richieste”.

Come sta messa l’Europa

Tornando al nostro continente, quello che si può leggere sull’intervista è che il boom di viaggi di lusso che c’è stato nel 2022 sembra si stia spegnendo. A tal proposito Wendy Taylor, senior luxury advisor and director of luxury leisure di Preferred Travel of Naples, ha fatto sapere che: “Lo scorso anno sembrava che i clienti volessero fare più Europa; l’Europa era davvero in fiamme, ma ora che il Sud Pacifico si sta aprendo e si stanno aggiungendo altre destinazioni più esotiche i clienti si chiedono ‘Perché aspettare?’”

Mina Agnos, presidente di Travelive, ha dichiarato alla rivista statunitense che: “La Grecia rimane forte e la Croazia lo è altrettanto. Anche l’Egitto sta crescendo parecchio grazie alla prossima apertura del nuovo Grande Museo Egizio. E poi c’è l’Italia, che va sempre bene”.

Emerge però una critica che gli operatori muovono all’Italia: di aprire poche nuove mete. Come sostenuto da Carole Pertusini, product coordinator di IC Bellagio: “In Italia ci sono poche destinazioni nuove. Abbiamo molte richieste di viaggi attivi e all’aria aperta: proponiamo l’Umbria, e anche la Puglia, perché sanno coniugare il lato culturale con quello naturale. E infine la Sicilia, che è stata di grande tendenza nel 2022, e sarà ancora più gettonata quest’anno”.

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Sleep Tourism, il nuovo trend di viaggio del 2023

Il mondo del viaggio è in costante evoluzione e, di anno in anno, nascono nuovi trend.

Per il 2023, oltre al turismo olfattivo, all’ascesa di lussuose lounge aeroportuali, di eleganti resort all-inclusive, di hotel di proprietà di artisti, sta prendendo il via anche lo “Sleep tourism“, il cosiddetto “turismo del sonno”.

Cresce l’attenzione per la qualità del sonno in vacanza

I viaggiatori sono sempre più attenti al tema del riposo in vacanza: ogni persona ha una propria sensibilità che influenza il sonno e risponde in modo differente alla temperatura, ai suoni, agli aromi, ai materassi e alle lenzuola.
Alcuni hanno difficoltà a dormire lontano da casa e dalle abitudini consolidate.

Alla luce di tutto ciò, è ormai chiaro che il sonno sta diventando una priorità assoluta per i viaggiatori e gli operatori del settore ne stanno prendendo atto, riservando una maggiore attenzione e creatività a questo importante lato dell’esperienza alberghiera.

E sono molte le possibilità per migliorare il sonno durante i viaggi: l’aromaterapia, la melatonina in camera, una vasta scelta di tisane, letti personalizzabili, e spazi dedicati al riposo, silenziosi e bui, soltanto per fare qualche esempio.

Gli hotel pionieri del turismo del sonno

Nel cuore della vivace ed energica Midtown Manhattan, a due isolati da Central Park South e dall’altra parte della strada rispetto alla Carnegie Hall, svetta il Park Hyatt New York, che occupa i primi 25 piani di un grattacielo di 90 piani sulla 57th Street.
L’hotel newyorchese è uno dei pionieri dello “Sleep tourism”: le stanze sono buie, silenziose e serene, isolate dal caos della città che ronza sotto. In particolare, sono sei le “suite del sonno” esclusivamente dedicate al riposo.

Non da meno è il cinque stelle Ark Hyatt New York, uno dei molti hotel che stanno innovando l’esperienza del sonno da offrire agli ospiti.

L’idea per le nuove suite dove dormire con il massimo comfort ha preso forma in un momento in cui l’hotel stava reinventando la sua proposta di benessere, nell’aprile 2021, al momento della riapertura dopo una chiusura di 376 giorni a causa della pandemia.

I materassi Bryte sono il segno distintivo delle suite per il riposo: ognuno vanta 90 “cuscini intelligenti” che rilevano, si adattano e alleviano i punti di pressione del corpo. Inoltre, monitorano la temperatura, tengono traccia e forniscono statistiche e approfondimenti sul sonno cui è possibile accedere via telefono.

Ogni suite dona vedute uniche su Central Park, un letto king-size, un ampio bagno, un soggiorno, e servizi che migliorano il sonno tra cui diffusore di oli essenziali Vitruvi, biancheria Nollapelli, mascherine per dormire e una mini biblioteca di libri che trattano l’argomento del sonno.

Tra i pionieri del turismo del sonno, perfetti per chi cerca anche in vacanza un piacevole riposo ristoratore, vi sono altri otto hotel dislocati in tutto il mondo dove vivere un’esperienza di sonno di alta qualità:

  • La Spa del sonno Hästens a Coimbra, in Portogallo, dove dormire su materassi da sogno;
  • Glamping StarStruck, in Texas, dove i viaggiatori dormono in tende geodetiche a forma di cupola, ognuna dotata del proprio telescopio, lontano dall’inquinamento luminoso;
  • Carillon Miami Wellness Resort, che prepara gli ospiti a vivere la migliore esperienza di sonno della loro vita;
  • Quattro stagioni Bali dove gli ospiti possono sonnecchiare sospesi dal soffitto di bambù su un’amaca di seta aerea, ascoltando i suoni della natura e la storia della vita di Buddha raccontata da Ibu Fera;
  • Hôtel de Crillon, a Parigi, che accoglie gli ospiti con un set “La bella addormentata” in camera, che dispone di servizi che aiutano a dormire bene la notte;
  • Champagne Reale, in Francia, dove gli ospiti ricevono prodotti che promuovono un sonno di qualità, come spray calmanti agli oli essenziali e gocce a base di melatonina che aiutano a rigenerare la pelle durante la notte;
  • Sei sensi Ibiza con un programma specifico di benessere dedicato a chi vuole riacquistare una buona qualità del sonno;
  • Cadogan, a Londra, dove è disponibile un servizio di concierge del sonno, che include una meditazione dell’ipnoterapeuta di Harley Street ed esperto del sonno Malminder Gill.
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L’incredibile scoperta riemersa dal sottosuolo al Vallo di Adriano

Quello che gli archeologi inglesi hanno da poco trovato sottoterra, presso il Vallo di Adriano, è qualcosa di davvero incredibile (e preziosissimo): in uno dei siti più importanti della Gran Bretagna, sono riemersi dei reperti molto rari che si nascondevano tra terra e limo in un posto in cui nessuno avrebbe mai pensato di cercare.

Gemme preziose trovate al Vallo di Adriano

Nei dintorni del Vallo di Adriano, e più precisamente presso la cittadina di Carlisle, sono state rinvenute ben 30 gemme preziose che erano rimaste celate sottoterra per secoli. Si tratta di ametiste, diaspri rossi e pietre di ogni genere, alcune di esse incise con immagini come quella di Venere o di un satiro. Con esse, vi erano anche 40 forcine per capelli e delle perle di vetro appartenenti ad una collana. Gli archeologi inglesi hanno trovato questi reperti nelle condutture di un antichissimo impianto termale d’epoca romana: i bagni comprendevano vasche d’acqua calda, piscine e saune, tutti luoghi di ristoro probabilmente utilizzati dai soldati di stanza proprio al Vallo di Adriano.

Come sono finiti tutti questi oggetti nelle tubature dei bagni romani? Le pietre preziose erano probabilmente incastonate in anelli, amuleti e sigilli che i soldati portavano con sé nel momento di immergersi nelle vasche: il calore, sciogliendo la colla che teneva le gemme ben salde al loro posto, avrebbe permesso a queste ultime di scivolare via e perdersi nell’acqua, per poi finire negli scarichi durante le operazioni di pulizia delle piscine. Così, questi reperti di grandissimo valore sono rimasti per secoli nascosti tra le incrostazioni delle condutture, fino a quando non sono stati ritrovati durante una campagna di scavi.

Le gemme sono state datate tra il II e il III secolo d.C., e dato il loro elevato valore appartenevano probabilmente a personalità militari o ad aristocratici. Nella maggior parte dei casi, si tratta di pietre di piccole dimensioni con incisioni minuscole, segno di un artigianato di altissima qualità. “Il metallo si espande e se la pietra non è adeguatamente fissata può cadere” – ha spiegato al Guardian il professor Martin Henig, esperto di arte romana presso l’Università di Oxford . “Immagino che le gemme recuperate dai canali di scolo si siano accumulate nel tempo, dobbiamo ricordare infatti che moltissime persone utilizzavano quei bagni”.

Che cos’è il Vallo di Adriano

Il Vallo di Adriano è un importante sito archeologico inglese: si tratta di una lunga fortificazione in pietra risalente alla prima metà del II secolo d.C., eretta probabilmente per volere dell’imperatore Adriano. All’epoca della sua costruzione, segnava il confine tra i territori romani della Britannia e la Caledonia, dividendo praticamente in due quello che è l’attuale Regno Unito – ancora oggi, spesso lo si utilizza per identificare il confine tra Inghilterra e Scozia. Ultimo avamposto militare a settentrione dell’Impero Romano, veniva costantemente sorvegliato da numerosi soldati.

Era tradizione, all’epoca, che i militari trovassero ristoro nei bagni termali: quelli rinvenuti presso Carlisle sono davvero monumentali, segno dell’importanza che rivestivano nell’antichità. Furono probabilmente proprio i soldati a perdere le pietre preziose che oggi sono state ritrovate nelle tubature degli impianti termali. L’intero complesso del Vallo di Adriano e le strutture ad esso collegate sono protette come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, per il loro immenso valore storico.

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La città di cui innamorarsi: Orvieto

In occasione della Festa degli Innamorati, una romantica luna torna a calarsi nel suggestivo Pozzo di San Patrizio a Orvieto, per celebrare l’amore in tutte le sue sfaccettature.

Dall’11 al 14 febbraio, la magica Città nascosta nel cuore della Rupe sarà l’incantevole scenario della quarta edizione di “Innamorati di Orvieto – Ti amo dal profondo!”, l’iniziativa promossa dal Comune di Orvieto – Assessorato al Turismo in collaborazione con i siti ipogei della città, Sistema Museo, Consorzio Orvieto Doc, Carta Unica, Scuola comunale di musica “A. Casasole”, Associazione MusicAlt, Comitato cittadino dei Quartieri e cooperativa Mir.

4 giorni per innamorarsi

Storia, musica, teatro, enogastronomia sono gli ingredienti dell’attesa manifestazione che torna quest’anno a proporre gli appuntamenti che avevano decretato il successo della prima edizione.

Si parte con l’esclusivo evento di sabato 11 febbraio dalle ore 18 alle ore 20, “La Luna nel Pozzo“: nel Pozzo di San Patrizio verrà calata un’affascinante luna e 72 coppie, tante quante i finestroni che lasciano filtrare la luce nel pozzo, scenderanno i 248 scalini per darsi il “bacio più profondo del mondo”.

Ad accogliere gli innamorati, tra coinvolgenti giochi di luce, le rime dedicate del “Giullar Cortese”, l’attore Gianluca Foresi, una speciale serenata e una degustazione di vino Orvieto Doc.

Inoltre, come buon auspicio, a ogni coppia sarà consegnata la riproduzione in terracotta del “denaro orvietano”, coniato autonomamente dal Comune di Orvieto tra il 1256 e il 1268, moneta portafortuna da gettare in fondo al pozzo.

Durante la stessa sera, dalle 22.30 alle 23.30, il viaggio delle coppie potrà continuare con una straordinaria visita in notturna nelle misteriose cavità di Orvieto Underground.

Domenica 12 febbraio, invece, sarà il momento di un doppio tour guidato (ore 10 e ore 15), “Nel Cuore della Rupe“, che avrà come filo conduttore la storia d’amore tra Giovanna Monaldeschi della Cervara e Pietro Antonio Monaldeschi della Vipera le cui nozze, nel 1464, segnarono la pacificazione di Orvieto dopo un secolo di sanguinosi scontri tra Beffati e Malcorini, i due rami della casata orvietana dei Monaldeschi.
Al mattino, la visita comprende Orvieto Underground, Pozzo di San Patrizio, Labirinto di Adriano e Pozzo della Cava mentre, al pomeriggio, sarà possibile visitare anche i sotterranei della Chiesa di Sant’Andrea.

Ancora domenica, dalle 16 alle 20, i balconi delle case del centro si trasformeranno in speciali palchi per la musica delle band orvietane che si esibiranno in una serenata dedicata alla città, realizzata in collaborazione con l’associazione MusicAlt e la Scuola comunale di musica “A. Casasole”.

Infine, lunedì 13 e martedì 14 febbraio, le coppie che giungeranno a Orvieto potranno entrare a prezzo ridotto in tutti i siti della Città nascosta componendo in autonomia il loro itinerario nei sotterranei “Esprimi un desiderio”. Solo martedì 14 febbraio, invece, ingresso gratuito al Pozzo di San Patrizio per i residenti nel Comune di Orvieto per poter ammirare “La Luna nel Pozzo”.

La storia dell’Umbria dal profondo

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto è uno dei siti storici e turistici più significativi dell’Umbria e d’Italia: il 31 gennaio 2023, presso la Sala consiliare del Comune, è stato presentato il progetto di promozione e valorizzazione reciproca del Pozzo di San Patrizio, Narni Sotterranea e delle Cisterne romane di Amelia, un percorso fra i sotterranei di tre città per scoprire la storia dell’Umbria nel profondo.

I tre siti sono le principali mete turistiche underground della provincia di Terni con un elevato numero di visitatori provenienti da ogni parte del mondo grazie all’immenso valore artistico, culturale e storico che esprimono.

L’accordo intende avviare una proficua collaborazione per accrescerne la visibilità e ha l’obiettivo di realizzare percorsi turistici tematici e integrati e di favorire la permanenza dei turisti interessati a visitare città d’arte e piccoli borghi della zona sud occidentale dell’Umbria.

Oltre alla presenza nei tre siti del materiale informativo e alla promozione condivisa sui canali web e social di iniziative ed eventi, si partirà subito con una reciproca scontistica sui biglietti di ingresso: con il ticket del Pozzo di San Patrizio si potrà dunque accedere a prezzo ridotto a Narni Sotterranea e alle Cisterne di Amelia e viceversa.

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Snow Moon, la Microluna di neve sta per arrivare: lo spettacolo ha inizio

C’è uno spettacolo, meraviglioso e affascinante, che si perpetua da tempi immemori sopra le nostre teste. È quello messo in scena da astri, stelle e pianeti che ogni notte danzano, s’incontrano, brillano e illuminano le nostre serate, regalandoci visioni di immensa bellezza.

E di bellezza, il nostro cielo, ne è pieno. Lo avevamo già anticipato qualche settimana fa, parlandovi di quel calendario fitto di eventi che riguarda proprio il cielo di questo 2023, quello che si è già trasformato nel palcoscenico di spettacoli destinati a lasciarci senza fiato.

Il prossimo show è vicinissimo, ed è quello che vede la Luna tornare a essere assoluta protagonista. Sarà più piccola del solito, ma non per questo meno affascinante, e sarà più brillante che mai. Occhi verso il cielo: la Microluna della Neve sta per arrivare e si preannuncia bellissima.

Microluna di neve: la notte più affascinante dell’anno

A distanza di pochi giorni dalla festa che celebra l’amore, il nostro satellite naturale porterà in scena un romantico e suggestivo spettacolo che farà battere il cuore di tutti i cittadini italiani, e non solo. A febbraio, infatti, è attesa la seconda Luna piena dell’anno.

L’appuntamento imperdibile con il secondo plenilunio di questo 2023, è previsto il 5 febbraio. Anche se il nostro satellite naturale si trova nel punto della sua orbita più lontano dalla Terra, lo show sarà comunque incredibile. La Luna apparirà più piccola del solito, al contrario di ciò che succede con la SuperLuna, ma sarà scintillante e candida come non mai.

Scopriamo insieme come avvistarla e come vivere quella che, con tutta probabilità, sarà la serata più romantica di questo inverno.

Occhi puntati sul cielo: lo show ha inizio

Gli esperti astronomi confermano: il secondo plenilunio dell’anno sarà uno spettacolo per gli occhi. Previsto il 5 febbraio, questo si prepara a illuminare in maniera inedita e straordinaria la nostra notte.

Il nome della Snow Moon che apparirà sulle nostre teste il 5 febbraio, affonda le sue origini nella cultura dei nativi americani. Furono proprio loro a scegliere questo termine per la Luna che appariva nel mese di febbraio, proprio quando le temperature rigide scendevano sui territori gelando i campi e le culture. Anche i Celti associarono la Luna di febbraio al freddo e al gelo, scegliendo per lei il nome di Luna di ghiaccio.

Al di là della suggestione che evocano i nomi legati alla presenza nel cielo del nostro satellite naturale, gli esperti confermano che quest’anno la sua visione sarà superlativa. Nonostante infatti la Luna si trovi in una posizione di massima lontananza dalla Terra, da qui il nome di MicroLuna, questa splenderà più che mai squarciando con la sua forte luce il cielo invernale.

Lo spettacolo inizierà nel tardo pomeriggio, subito dopo il tramonto. Già verso le 18, infatti, la Microluna di Neve farà capolino nel cielo. Ma sarà solo quando questa sprofonderà nel buio più nero della notte, che splenderà in tutta la sua bellezza.

Parchi, giardini e terrazzi sono i luoghi migliori da raggiungere per ammirare questa splendida visione. L’alternativa è data da una diretta in streaming, offerta dal Virtual Telescope, che permetterà di assistere all’arrivo della Luna. Non vi resta che mettervi comodi: lo spettacolo ha inizio!