Categorie
litorali mare Notizie Viaggi

Bandiere Blu 2023: esce la lista online, ma è falsa. La smentita

Come ogni anno, c’è grande attesa per la nuova lista delle spiagge premiate con la Bandiera Blu 2023: nelle ore scorse è uscito online l’elenco, con largo anticipo rispetto al solito. In effetti, molti si sono chiesti se la notizia fosse attendibile. Ora il mistero è sciolto, con la smentita ufficiale da parte dell’ente che organizza il concorso: la lista è falsa.

Bandiere Blu 2023, la nuova lista: la smentita

Facciamo un passo indietro. Ogni anno, la FEE (Foundation for Environmental Education) premia le migliori spiagge italiane con la Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale istituito nel 1987 che vede il supporto persino di due agenzie dell’ONU (l’UNEP e l’UNWTO, l’Organizzazione Mondiale del Turismo). Per poter partecipare al concorso, i Comuni devono segnalare le proprie spiagge compilando un complesso questionario. A seguito di questa procedura, che termina alla fine dell’anno precedente (in questo caso a dicembre 2022), l’organizzazione avvia una lunga serie di controlli per verificare che le candidate abbiano i requisiti per diventare le nuove Bandiere Blu 2023.

Naturalmente, per effettuare tutte queste verifiche ci vuole molto tempo: per questo motivo la lista delle nuove spiagge premiate arriva solitamente a primavera inoltrata. Quest’anno, la notizia della pubblicazione online dell’elenco definitivo è stata lanciata nientemeno che a metà febbraio. Una cosa che ha insospettito molti, ma la certezza che si trattasse di una fake news è arrivata solamente adesso. “Informiamo, a fronte di molte segnalazioni da parte di Comuni, di un presunto elenco delle Bandiere Blu del 2023, apparso sul web. Non essendo ancora terminato il lavoro di valutazione, tale elenco è totalmente falso” – si legge sulla pagina Facebook ufficiale dell’organizzazione.

Bandiere Blu 2023, che cosa aspettarci

Ci vorranno dunque ancora alcune settimane prima di scoprire quali sono le spiagge che verranno premiate con la Bandiera Blu 2023. Ma l’elenco risultato falso ha già attirato l’attenzione su questo importante riconoscimento e ha suscitato molte aspettative su quelle che saranno effettivamente le nuove Bandiere Blu. Lo scorso anno ci sono stati alcuni interessanti stravolgimenti nella lista: diverse spiagge sono state cancellate, perdendo così il titolo tanto agognato (tra queste, la splendida spiaggia di Sapri in Campania, quella di Ventotene nel Lazio e le isole Tremiti in Puglia).

Le new entry sono invece state 14, dei veri e propri gioielli premiati per l’attenzione all’ambiente, la qualità delle acque e la gestione sostenibile del territorio. Ricordiamo quali sono: Alba Adriatica (Abruzzo), Caulonia e Isola di Capo Rizzuto (Calabria), Ispani (Campania), Riccione e San Mauro Pascoli (Emilia Romagna), Porto Recanati (Marche), Cannobio (Piemonte), Castro, Rodi Garganico e Ugento (Puglia), Budoni (Sardegna), Furci Siculo (Sicilia), Pietrasanta (Toscana). Nel 2022, le regioni più premiate sono state la Liguria, che si attesta ancora una volta al primo posto per numero di spiagge Bandiere Blu, la Campania e la Toscana.

In questo momento, la FEE sta compiendo i suoi controlli di rito per verificare che i requisiti per ottenere la Bandiera Blu siano presenti sia nelle spiagge proposte nei mesi scorsi, sia in quelle che sono già state premiate negli scorsi anni (come abbiamo visto, infatti, è possibile anche perdere il riconoscimento). Probabilmente, tra qualche settimana avremo la lista definitiva e ufficiale, così da scoprire quali sono le località più rispettose dell’ambiente e sostenibili per le nostre vacanze estive 2023.

Categorie
linee aeree Notizie Viaggi viaggiare

Lufthansa lancia le Green Fares: il nuovo modo di viaggiare

Viaggiare in aereo è senza dubbio molto comodo: questo mezzo di trasporto permette di volare da un capo all’altro del mondo in una manciata di ore, risparmiando tantissimo tempo. Ciò ha rivoluzionato il nostro modo di spostarci, ma ad un prezzo abbastanza importante. L’aereo è infatti un mezzo ad alto impatto ambientale, e solo negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi in avanti tali da poter effettivamente ridurre l’impronta di carbonio che ciascuno di noi lascia quando sale a bordo. Lufthansa ha deciso di fare qualcosa in più: è la prima compagnia a lanciare le Green Fares, scopriamo di che cosa si tratta.

Che cosa sono le Green Fares

Il Gruppo Lufthansa, di cui fanno parte le compagnie aeree Lufthansa, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Swiss, Edelweiss Air, Eurowings Discover e Air Dolomiti, ha annunciato una grande novità: a partire dal 15 febbraio 2023, i suoi passeggeri possono acquistare le nuove Green Fares, tariffe ideate per poter viaggiare in modo sostenibile. Queste tariffe sono attualmente applicate su circa 730mila voli annui in Europa, ma anche verso Paesi quali il Marocco, l’Algeria e la Tunisia. Disponibili sia per la classe Business che per quella Economy, si acquistano online sui siti delle compagnie aeree che hanno aderito.

L’idea alla base della nascita delle Green Fares è di ridurre le emissioni di CO2 e di compensare quelle per cui non possiamo ancora fare nient’altro. Acquistando una tra le tariffe Economy Green e Business Green, i passeggeri contribuiranno direttamente ad un viaggio più ecologico: il prezzo include infatti l’utilizzo di carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), che ridurranno le emissioni di CO2 del 20%. Il restante 80% verrà invece compensato con un contributo equivalente che verrà destinato a progetti di qualità per la tutela del clima.

Oltre al vantaggio per l’ambiente, le Green Fares garantiscono tutti gli altri servizi offerti rispettivamente dall’Economy e dalla Business Class. In aggiunta, i passeggeri potranno avere maggiore flessibilità per i cambi, un’opzione di riprenotazione gratuita e un 20% in più di miglia status e miglia premio. “Le Green Fares sono già state testate con successo lo scorso anno per i voli da Danimarca, Svezia e Norvegia” – ha affermato Harry Hohmeister, consigliere del CDA di Lufthansa Group – “Ciò ha dimostrato che la domanda di offerte di viaggio più sostenibili è in aumento”.

Come viaggiare in maniera sostenibile

Scegliere le Green Fares è un ottimo modo per viaggiare in maniera sostenibile, ma non è certo l’unico. Ci sono molti stratagemmi che possiamo adottare per tutelare l’ambiente anche durante le nostre vacanze. A partire dalla scelta del mezzo di trasporto: il treno è un’opzione che offre un minor impatto ambientale, oltre che una bellissima esperienza da vivere. E una volta giunti a destinazione, possiamo spostarci a piedi o in bici, scegliendo i mezzi pubblici per raggiungere i posti più lontani.

Un’altra idea per promuovere la sostenibilità consiste nel partire in bassa stagione ed evitare così di alimentare il fenomeno dell’overtourism, che sta danneggiando molti luoghi meravigliosi. Altri piccoli gesti che possiamo compiere per viaggiare in modo ecofriendly sono l’attento riciclo di ogni nostro scarto, l’acquisto di prodotti locali e il sostegno alle comunità presso cui siamo in visita. Inoltre possiamo evitare di utilizzare prodotti monouso, che sono tra i più inquinanti e rappresentano un enorme spreco di plastica.

Categorie
Notizie Viaggi viaggiare

Benvenuti nella regione più amata dai turisti internazionali sul web

È italiana ed è una delle regioni più popolari sul web per i turisti internazionali. Vi basti sapere che sono stati quasi 2,8 milioni, e con un incremento del 15%, gli utenti che si sono collegati sul sito turistico regionale nel corso del 2022, con un aumento del 93% del traffico generato dalle ricerche sui motori di ricerca rispetto all’anno precedente. Scopriamo insieme di quale meraviglia italiana stiamo parlando.

La regione più amata del web: la Toscana

Come riporta TTG Italia, una delle regioni più amate in assoluto sul web da parte dei turisti internazionali è la nostra splendida e unica al mondo Toscana.

Ad apprezzarla molto più di altri sono soprattutto inglesi, spagnoli e americani. Non a caso, a far registrare la crescita maggiore sono stati in articolare gli utenti inglesi: il 142,7% in più rispetto al 2021 ma, come scritto su pisatoday.it, anche gli spagnoli sono aumentati di molto: +89%. Sul podio dei mercati più interessati alla regione c’è, infine, quello americano, a +58%, mentre i visitatori italiani del sito sono aumentati di 7 punti percentuali.

Perché la Toscana piace tanto agli stranieri

È impossibile dare una risposta unica alla domanda “Perché la Toscana piace tanto agli stranieri”. Diciamo che per alcuni aspetti la risposta è anche scontata: la Toscana è una delle regioni più belle di tutto il mondo.

Una porzione del nostro territorio che – come praticamente succede anche nel resto del nostro Paese – offre arte, cultura, storia e natura. In sostanza, la Toscana è un incredibile concentrato di città, paesi e borghi. E la cosa più curiosa è che sono tutti bellissimi e famosi per qualche motivo. Ecco perché la Toscana è una regione davvero unica agli occhi dell’intero pianeta.

Non da meno sono i paesaggi straordinari che offre: il mare della costa, come la zona dell’Argentario, o delle isole dell’Arcipelago toscano; i monti dell’Appennino Centrale, delle Alpi Apuane, colline del Chianti, della Val d’Orcia, della Val d’Elsa; le ampie distese di verde della Maremma, oasi naturali, lagune, fiumi, laghi e molto altro ancora.

Come avete avuto modo di capire, quindi, qui non solo non manca niente e tutto quanto si esprime in una massima potenza di equilibrio e armonia.

A conquistare gli stranieri, inoltre, sono anche le eccellenze culinarie toscane. Degli esempi sono, senza ombra di dubbio, le bistecche alla fiorentina, chianina o maremmana. Poi il salame, il prosciutto crudo toscano, il lardo di colonnata, tutti rigorosamente DOP, e il celebre cacciucco alla livornese.

E da non sottovalutare è l’ottimo olio EVO DOP con la relativa fettunta, col pane senza sale, con la ribollita, coi ravioli maremmani, coi tortelli alla mugellana, col panforte e molto altro ancora.

Infine, la Toscana è tanto amata dagli stranieri perché è una terra di sconfinata bellezza e dove hanno lasciato tracce grandi civiltà come quella etrusca, quella romana, fino ad arrivare a essere la culla del Rinascimento.

Grazie alle sue albe nebbiose sulle colline, i tramonti sul mare, i campanili innevati, i boschi rigogliosi e l’amore e l’ospitalità della sua gente, non può non essere amata dai visitatori di tutto il mondo.

Categorie
Notizie Viaggi viaggiare

Il futuro del Green Pass: perché salverà il turismo

Introdotto nel 2021 per contrastare la diffusione del Covid-19 e al tempo stesso permettere ai cittadini di tornare a spostarsi liberamente anche al di fuori dei confini nazionali, il Green Pass europeo si è rivelato uno strumento particolarmente utile. Soprattutto se confrontato alle altre misure di sicurezza adottate sia dai singoli Stati che a livello di Unione Europea. Sarà dunque proprio questo certificato a fare da modello per il futuro, qualora dovesse mai ripresentarsi una situazione di emergenza come quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni.

Green Pass, che cosa succederà in futuro

Ufficialmente chiamato certificato digitale Covid UE, il Green Pass è stato uno dei principali strumenti adottati dall’Unione Europea per garantire nuovamente la libertà di movimento al di fuori dei confini nazionali, anche in tempi di emergenza sanitaria. Come ben ricorderemo, si tratta di un documento che dimostra l’avvenuta vaccinazione completa contro il Covid-19, la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un tampone negativo per accertarsi di non aver contratto la malattia. Per molti mesi ci ha accompagnati nei nostri primi viaggi post-pandemia, ed è stato proprio il Green Pass ad aver permesso al turismo di risollevarsi pian piano. Tanto che ora verrà preso come modello per future emergenze che potremmo trovarci ad affrontare, essendo un po’ più preparati.

La Corte dei Conti europea (ECA) ha recentemente affermato che questo strumento potrebbe salvaguardare i viaggi e gli spostamenti all’interno dell’UE, nel caso in cui dovessimo nuovamente vivere una crisi di portata simile a quella che il Covid ha portato con sé. È per questo che le autorità dovrebbero già pensare all’adozione di un quadro normativo comune a tutti i Paesi europei che permetta l’introduzione o la riattivazione tempestiva di un certificato digitale. In effetti, la base giuridica su cui il Green Pass ha visto la luce sta per venire meno, con la scadenza fissata per giugno 2023. È tempo di guardare al futuro e sfruttare questo modello per non trovarci nuovamente in difficoltà davanti ad una nuova emergenza.

Gli altri strumenti che hanno fallito

Assieme al Green Pass, l’UE ha adottato altri strumenti che non si sono però rivelati affatto così efficaci come sperato. Stiamo parlando dell’applicazione per il tracciamento dei contatti positivi, dei moduli digitali di localizzazione dei passeggeri (PLF) e delle piattaforme utilizzate per scambiare informazioni sanitarie tra i vari Paesi europei. Sebbene, come evidenziato dall’ECA, la Commissione Europea si sia mossa velocemente per affrontare la situazione di crisi, l’adozione di questi strumenti è stata inevitabilmente demandata poi ai singoli Stati membri, e molti di loro non hanno saputo sfruttarli al meglio.

“Purtroppo, non tutti gli strumenti sono stati recepiti e attuati in maniera rapida e corretta. Il successo del certificato digitale Covid UE non è stato quindi replicato” – ha affermato Baudilio Tome Muguruza, responsabile ECA per la revisione degli strumenti digitali. È sufficiente dare qualche cifra per capire l’insuccesso di queste misure di sicurezza. Il PLF, ad esempio, è stato utilizzato davvero solamente da quattro Paesi (e l’Italia è stata la capolista, avendo prodotto circa il 90% dei moduli complessivamente emessi nell’UE). Mentre l’app di tracciamento ha trovato un riscontro effettivo solo in Germania. Non è stato così per il Green Pass: “È stato l’unico strumento utilizzato in tutti gli Stati membri e anche da 45 Paesi non UE. Più di 1,7 miliardi di certificati sono stati emessi fino a marzo 2022″ – ha affermato l’ECA.

Categorie
Africa Kenya Notizie Viaggi viaggiare

In viaggio verso il Kenya senza cellulare. Chi vuole unirsi?

Le esperienze di viaggio, quelle straordinarie, indelebili e indimenticabili, sono probabilmente quelle all’insegna dell’autenticità e delle avventure genuine e senza fronzoli. Ecco perché sempre più viaggiatori scelgono destinazioni solitarie e immerse nella natura con l’unico desiderio di vivere le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo senza distrazioni.

Delle vere e proprie esperienze di disconnessione che non solo ci allontanano dalla città, ma anche dai social network, dal web e dalle continue notifiche dei nostri smartphone e dei device. Queste, almeno, sono le intenzioni di partenza delle cosiddette vacanze digital detox che non sempre, però, si traducono i fatti.

E allora ecco la sfida più stimolante dell’anno: partire verso una destinazione straordinaria lasciando il cellulare a casa. Quanti di voi vogliono unirsi a questo viaggio?

Partire senza cellulare: la sfida dell’anno

Partirà da Milano, il 10 marzo del 2023, il primo viaggio totalmente smartphone free dell’anno. A organizzare questa sfida, quella di restare senza cellulare per sette lunghissimi giorni, sono state Monica Bormetti e Stefania Clementi, fondatrici di YogaDigitalDetox.com, che hanno pensato a questa avventura come a un’esperienza di disconnessione totale dalla tecnologia.

La destinazione del viaggio è Nairobi e, siamo certi, non ha bisogno di presentazione. La bellezza della capitale del Kenya, infatti, precede il suo nome, così come lo fanno il Parco Nazionale della città, una delle più importanti riserve faunistiche del Paese, e l’orfanotrofio degli eleganti. Insomma, le cose da fare qui sono tantissime e tutte sono destinate a sorprendere. Chissà se i viaggiatori che giungeranno in città potranno apprezzarle di più senza il loro smartphone.

Nairobi, dicevamo, è solo il punto di partenza di un’esperienza autentica e genuina che proseguirà a Watamu, una piccola città costiera del Kenya conosciuta soprattutto per le spiagge di sabbia bianca e per i giardini di corallo. Trascorrere qui una settimana, senza tecnologia, sarà una vera e propria sfida per i partecipanti del viaggio.

Un’esperienza sicuramente al di fuori dall’ordinario che però permetterà alle persone che ne prendono parte di sperimentare un nuovo modo di viaggiare che abbraccia quella tendenza sempre più prepotente nei viaggi: disconnettersi dal mondo lì fuori.

La missione dell’avventura, infatti, è quella di andare alla scoperta di un luogo bellissimo senza distrazioni, con l’obiettivo di rilassarsi, riconnettersi a sé stessi e con la natura e ricaricare le batterie in un ambiente sereno e incontaminato. A rendere l’esperienza ancora più straordinaria ci pensa il meraviglioso paesaggio offerto da Watamu che fa da cornice a quello che si prospetta un viaggio indimenticabile.

In viaggio senza smartphone: un’opportunità

Ma è davvero possibile mettersi in viaggio senza uno smartphone? Una domanda lecita, questa, per la nostra generazione che è cresciuta proprio a pane e tecnologia. Siamo convinti, ormai, che il cellulare sia indispensabile per ogni spostamento, figuriamoci per quelli a lungo viaggio. E invece non è proprio così.

Lasciare lo smartphone a casa, e vivere un’esperienza totale di digital detox, può permetterci di esplorare le meraviglie del mondo senza distrazioni, ansie o preoccupazioni che, naturalmente, nascondo quando siamo sempre connessi.

Senza cellulare, invece, possiamo davvero concentrarci sull’avventura e su nient’altro, senza doverci preoccupare di postare ogni movimento sui social network o di essere connessi agli altri e per gli altri. Insomma, se è vero che è più importante “vivere che condividere”, questo viaggio lo dimostrerà.

Categorie
Europa Francia montagna Notizie trekking vacanze avventura Viaggi

Italia e Francia unite da 11 chilometri di sentiero

Italia e Francia sono unite da un nuovo tracciato internazionale dedicato allo scialpinismo con magnifico scorcio sul Monte Bianco: sono operativi e percorribili gli 11 chilometri del percorso transfrontaliero Skialp al Piccolo San Bernardo, tra Savoia e Valle d’Aosta.

L’iniziativa è sostenuta dal programma europeo Interreg ALCOTRA Italia-Francia con la partecipazione dei Comuni di La Thuile (coordinatore), Séez, Montvalezan, della Communauté de Communes de Haute- Tarentaise (CCHT) e del GEIE La Thuile La Rosière Sud Mont-Blanc.

Lo scenario del nuovo percorso senza frontiere

Il nuovo tracciato tra Italia e Francia si presenta come un’occasione unica per gli appassionati di scialpinismo di vivere un’esperienza rigenerante e potente dal punto di vista fisico ed emotivo, e di praticare l’attività sulla neve scoprendo luoghi di notevole valore naturalistico, storico e culturale del territorio italiano e francese al Piccolo San Bernardo.

Il percorso, infatti, consente di esplorare pendii e altopiani dell’Espace San Bernardo passando da un’altitudine variabile tra i 1.460 e i 2.574 metri con indimenticabili scorci sul Monte Bianco innevato, sui ghiacci perenni del Rutor e sulla più dolce distesa del Piccolo San Bernardo, con il suo ricco bagaglio di storia umana contrassegnata nei secoli dal passaggio di mercanti, pellegrini ed eserciti.

Un’ imperdibile e rara occasione per confrontarsi con la potenza della montagna in uno scenario mozzafiato, che non può lasciare indifferenti.

Gli undici chilometri di tracciato sono dotati di segnaletica per la sicurezza e la serenità degli sciatori nonché di un’app web che consente la geolocalizzazione e la scoperta dei punti di maggiore interesse.

I tracciati di Skialp

Il percorso appena inaugurato che unisce Italia e Francia offre una rara possibilità di confrontarsi con una montagna senza frontiere capace di restituire agli occhi e allo spirito tutta la sua forza e bellezza.

A scelta, può avere inizio dal lato italiano oppure da quello francese.

Il tracciato che inizia dall’Italia, lungo 11 chilometri, parte da Les Suches a 2176 metri e continua per circa 4 chilometri lungo una pista battuta e percorribile in piena sicurezza, fino a raggiungere il Colle del Belvedere a 2558 metri.
Da qui, è possibile proseguire verso la Francia seguendo la pista Carabiniers che conduce alla partenza della seggiovia Chardonnay con cui si raggiunge il Col de la Traversette, per poi scendere fino a La Rosière.

Invece, partendo da La Rosière sul lato francese, il tracciato sale fino al Col de la Traversette a quota 2383 metri per poi scendere fino alla partenza dello skilift Bellecombe 1: servendosi degli impianti Bellecombe 1 e Bellecombe 2 si raggiungono i 2558 metri del Colle del Belvedere da cui è possibile scendere fino a La Thuile. In questo caso il percorso misura 11,8 chilometri.

Gli sviluppi futuri

Il progetto Nouvelles Liaisons Transfrontalières (sostenuto dal Programma Interreg europeo Alcotra Italia-Francia) prevede 4 percorsi transfrontalieri che si aggiungono alle 2 Liaisons esistenti, quella stradale in estate e quella invernale tra gli impianti di risalita di sci alpino.

Si tratta di percorsi che agevolano la riconnessione con la montagna in tutte le stagioni, ristabilendo le relazioni tra persone, ambiente e antiche memorie.

Oltre al percorso Skialp per lo scialpinismo, sono in corso l’allestimento di un percorso per la bike (sia in mountain bike che in e-bike, con vari punti di ricarica), un sentiero escursionistico sull’itinerario del Consiglio d’Europa di Saint Martin de Tours nella tratta tra la Thuile e Séez, e una passeggiata sulle tracce della Memoria, alla scoperta del patrimonio del Colle del Piccolo San Bernardo, dall’antico Cromlech celtico alla Mansio romana fino all’Ospizio del Piccolo San Bernardo.

Categorie
location serie tv mare Notizie Sardegna Viaggi

La location sarda di “Due vite”, il successo di Marco Mengoni

Un’immensa distesa sabbiosa e un cielo nuvoloso, schiarito solamente per un istante da qualche timido raggio di sole: è questa la location che Marco Mengoni ha scelto per il videoclip della sua ultima canzone intitolata Due vite, con la quale ha partecipato – e meritatamente vinto – il Festival di Sanremo 2023. Questo posto magico, che sembra quasi non appartenere al nostro mondo, si trova in realtà in Sardegna ed è una meta naturalistica molto amata dai turisti.

Le Dune di Piscinas, una bellezza sarda

Per una canzone così colma di sentimento, Marco Mengoni ha deciso di volare in Sardegna: non avrebbe mai potuto trovare una location più suggestiva che quella offerta dal parco costiero delle Dune di Piscinas, un’enorme area sabbiosa e incontaminata che si dipana lungo la Costa Verde. Siamo nel territorio di Arbus, piccolo comune situato nella regione sud-occidentale dell’isola, ed è qui che la forza del vento ha dato vita ad uno spettacolo della natura. Le dune sabbiose, modellate continuamente dalle correnti, offrono una vista mozzafiato che si stende ininterrottamente sino all’orizzonte, circondate qua e là solamente da qualche macchia verde.

Le Dune di Piscinas sono tra le più alte in Europa – alcune di esse raggiungono persino i 100 metri! – e si allungano nell’entroterra per almeno un paio di chilometri, lungo i quali l’unica cosa che si può vedere è la sabbia dorata che rifulge sotto i raggi del sole. È nel punto in cui invece incontrano il mare che nasce la Spiaggia di Piscinas, una lunghissima lingua sabbiosa lambita da acque cristalline, una vera e propria cartolina che sembra dipinta con una tavolozza di colori meravigliosi. Impossibile non rimanerne incantati, e i turisti possono trovare qui un angolino di pace dove abbronzarsi o fare un tuffo in mare lontani dalla folla.

Il paesaggio è unico al mondo, e se a prima vista potrebbe sembrare completamente desertico, non c’è niente di più sbagliato. A punteggiare l’enorme distesa sabbiosa sono piccole chiazze di macchia mediterranea, caratterizzate prevalentemente da ginepri secolari, giunchi altissimi e cespugli rigogliosi di splendide ginestre. Anche gli animali non sono certo assenti: qualche fortunato avrà sicuramente potuto avvistare un bell’esemplare di cervo sardo, e in estate le tartarughe marine escono dall’acqua per deporre le loro uova in grandi nidi sotto la sabbia, dove poi avverrà la schiusa. Davanti ad un panorama del genere, si può rimanere soltanto estasiati.

Le Dune di Piscinas

Fonte: Ph. Andrea Bianchera

Le Dune di Piscinas

Come arrivare alla Spiaggia di Piscinas

Come può un luogo così affascinante essere ancora incontaminato? A contribuire è senza dubbio il fatto che, per raggiungerlo, ci sono poche opzioni (e non tutte agevoli). Un paio di strade conducono sino a pochi passi dalla Spiaggia di Piscinas, che è anche dotata di un piccolo parcheggio. Ma sono entrambe sterrate, tortuose e molto strette, quindi non tutti hanno il coraggio di percorrerle. Eppure, è un’occasione unica per scoprire un paesaggio incredibile, dove il tempo sembra essersi fermato. Ci sono infatti alcune tappe che meritano una visita, lungo il percorso.

È il caso dell’antico borgo minerario di Ingurtosu, ormai quasi completamente abbandonato e caratterizzato da piccole abitazioni semidiroccate. Sembra quasi di stare nel far west, con case ridotte in rovina e tutto ciò che gli abitanti vi hanno lasciato che è ormai sepolto sotto strati di sabbia. È a due passi da qui che un tempo si trovavano le miniere più importanti di tutta la regione, dalle quali si estraevano piombo, zinco e argento. L’intera vallata rientra nel Parco Geominerario della Sardegna, e si stende proprio fino alle Dune di Piscinas.

Le Dune di Piscinas

Fonte: Ph. Andrea Bianchera

Le Dune di Piscinas
Categorie
cicloturismo lago Lago Di Garda Notizie panorami Viaggi

Si allunga la ciclabile Garda by Bike, la più panoramica d’Italia

È la pista ciclopedonale più panoramica d’Italia, con una vista mozzafiato su uno degli scorci più pittoreschi del nostro Paese. A strapiombo sul Lago di Garda, una volta ultimata collegherà tutto il lungolago tra Lombardia, Veneto e Trentino. Sarà un anello di 166 chilometri, perfetto per gli appassionati della bicicletta ma anche delle passeggiate della domenica.

Inaugurato nel 2018 il primo tratto, oggi la Garda by Bike va pian piano allungandosi aggiungendo tratti a quegli scarsi – ma bellissimi – 2 km che vanno da Limone sul Garda a Capo Reamol, nel bresciano, al confine con il Trentino-Alto Adige.

È da poco stato inaugurato un nuovo tratto della ciclovia a Malcesine, in provincia di Verona. Poco meno di 2 km che corrono a ridosso della galleria di Navène di Malcesine. Ma in realtà, dei 67 km che toccano la sponda veneta del Lago di Garda, buona parte è già stata completata.

Un’impresa da acrobati

Per costruire il primo tratto della Garda by Bike, che in parte è a strapiombo sull’acqua, c’è voluta un’impresa di acrobati che ha fatto uso di imbracature, cavi e persino di elicotteri per agganciare la sottile passerella di legno e acciaio alle pareti rocciose della montagna a 50 metri d’altezza, con un impatto visivo minimo della struttura sull’ambiente.

I lavori di estensione della pista saranno conclusi entro il 2025, quando la ciclabile toccherà anche il resto dei Comuni trentini e veneti.

Un anello intorno al Garda

Una volta ultimata, la Garda by Bike sarà la pista ciclopedonale più bella e panoramica d’Italia e piacerà agli italiani ma anche agli stranieri che ogni anno visitano il nostro lago. A sua volta, sarà collegata con altre piste ciclabili già esistenti. Prima fra tutte la Ciclovia del Sole, un itinerario di oltre 2.000 km che unisce il Brennero con Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, e che attraversa ben undici Regioni.

Sarà collegata anche con la Ciclovia del Vento, la dorsale cicloturistica del Po, in una rete di percorsi che abbracceranno lo specchio d’acqua unendo le sponde del lago e che, nei prossimi anni, offrirà una rete di lunga percorrenza su scala nazionale di oltre mille chilometri.

Se quest’opera ingegneristica è diventata già un’attrazione turistica di primo piano per l’Alto Garda, nei prossimi anni siamo certi che trasformerà tutta la zona in un vero e proprio paradiso per gli amanti del cicloturismo di tutta Europa.

ciclovia-garda-biciclette

Fonte: IS

La Garda by Bike a Limone sul Garda
Categorie
Borghi carnevale eventi Notizie Viaggi

Carnevale: le manifestazioni imperdibili nei borghi d’Italia

Il Carnevale è una delle feste più colorate, divertenti e attese da grandi e piccini e sono tantissime le manifestazioni storiche in tutta Italia. Oltre a quelle più antiche e famose anche all’estero, ci sono anche moltissimi appuntamenti, alcuni dei quali ancora poco conosciuti, cui vale assolutamente la pena partecipare. Ecco quelli da non perdere.

Gli appuntamenti con il Carnevale in Trentino-Alto Adige

El Carneval de Valfloriana in Val di Flemme

Sabato 18 febbraio nel borgo di Valfloriana, in Val di Flemme, si terrà un lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti che parte da frazione Sicina fino alla frazione Villaggio. Si tratta di uno dei Carnevali più antichi del Trentino Alto Adige. L’evento è noto per i famosi ‘Matoci’, maschere di legno lavorate a mano che rendono questo appuntamento davvero imperdibile.

Carnevale e Sciata asburgica a Madonna di Campiglio

Dal 19 al 24 febbraio Madonna di Campiglio, amata per le sue piste, rivive l’atmosfera dei fasti della corte asburgica con la Principessa Sissi e l’Imperatore Francesco Giuseppe. Accanto alle numerose iniziative da osservare come spettatori, ci saranno altrettante occasioni da vivere come protagonisti di una fiaba. Tra queste la “Sciata asburgica” (su prenotazione) in programma giovedì 23 febbraio. Gli ospiti potranno noleggiare il costume d’epoca, da scegliere in una collezione di numerosi modelli, e poi avventurarsi sulle piste della Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta a fianco della coppia imperiale, culminando l’esperienza con un gustoso aperitivo in rifugio alpino.

Il Carnevale ladino in Val di Fassa

Sono numerose le manifestazioni organizzate per Carnevale nelle diverse piazze dei paesi della Val di Fassa, mondo fatato in Trentino, ma l’appuntamento più atteso è senza dubbio quello di Campitello. Come ogni anno, la domenica che precede Martedì Grasso, in Piaz de Ciampedel, sfilano moltissime maschere che indossano le tipiche “facères da bel e da burt” (maschere, “belle” o “brutte”, finemente intagliate nel legno da artisti locali) e si esibiscono in sketch spiritosi e scherzi, coinvolgendo gli spettatori. Come da tradizione, la parata è aperta dal “Grop de la Mescrès de Cianacei e Gries” (Gruppo delle maschere di Canazei e Gries) che si esibirà con Lachè, Bufon e Marascons, le maschere “guida” uniche in tutto l’arco alpino, nei loro costumi riccamente decorati.

Carnevale sulle Fontane a Vigo di Fassa

Il Carnevale Fassano è il periodo più allegro, spensierato e chiassoso di tutto l’anno. Fino al 21 febbraio, a Vigo, in provincia di Trento, si può seguire un’originale percorso a tappe che accompagna i visitatori alla scoperta delle tradizioni ladine. L’itinerario conduce negli angoli caratteristici del paese, uno dei Borghi più belli d’Italia, dove ci si imbatte in 11 casette sulle fontane, realizzate artigianalmente da privati, scolaresche ed associazioni di volontariato, ognuna delle quali racconta un aspetto diverso del Carnevale, dalle maschere tipiche, le cosidette “faceres”, ai variopinti costumi, dalle leggende agli antichi riti propiziatori. Il 21 febbraio si terrà anche la grande parata di carnevale con tante maschere lungo Strada Rezia e, a seguire, festa con musica, ballo e delizie gastronomiche tipiche.

Gli appuntamenti con il Carnevale in Friuli-Venezia Giulia

Una delle tradizioni più caratteristiche di Sappada/Plodn, isola linguistica di matrice tedesca, è il Carnevale (Vosenòcht), momento fondamentale in cui si intrecciano ritualità e folclore. Protagoniste assolute sono le maschere in legno intagliate da artigiani locali e tramandate di generazione in generazione. I festeggiamenti si svolgono come un tempo nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, dedicate ai tre diversi ceti della società: la “Domenica dei poveri” (pèttlar sunntach), in cui si usa vestire abiti dimessi e svolgere i lavori più umili per guadagnarsi da vivere; la “Domenica dei contadini” (paurn sunntach) che rievoca gli antichi lavori agricoli e la “Domenica dei signori” (hearn Sunntach), espressione della classe benestante e occasione di sfoggio dei costumi più raffinati. Durante questo periodo si possono gustare specialità come i mogn kropfen e le orecchiette di coniglio. La manifestazione dura fino al 21 febbraio.

L’antichissimo Carnevale di Muggia

Nel bellissimo borgo di Muggia scopriamo le origini antichissime di un Carnevale imperdibile, citato ufficialmente per la prima volta negli statuti comunali del 1420. El Carneval de Muja era caratterizzato da alcune usanze, tra cui la caccia al toro, d’origine veneta, e il ballo della verdura, che si svolgeva il martedì grasso in quella che oggi è Piazza Marconi. Le donne e gli uomini danzano con il capo ornato da verdi ghirlande, reggendo in mano un arco d’oro di fronde e di arance. La sfilata avrà luogo il 19 febbraio. Tra i dolci troviamo le frittole triestine, “polpettine ” con uvetta e pinoli, fritte e in alcuni casi farcite con crema o cioccolato.

Carnevale di Resia, tra dolci e monumenti

Un fitto calendario di eventi, escursioni naturalistiche e stage di danza è in programma dal 17 al 22 febbraio a Resia, in occasione del Carnevale (Püst), oltre alla possibilità di gustare le pietanze tipiche nei ristoranti del borgo e di visitare il Museo dell’Arrotino e il Museo della Gente della Val Resia. Protagonisti della manifestazione diventano due dolci molto particolari: la sope e il bujarnik, quest’ultimo annoverato tra i prodotti agroalimentari tipici del Friuli Venezia Giulia.

Carnevale di Sauris con la “Notte delle Lanterne”

Sauris/Zahre, borgo incastonato nelle Alpi Carniche, ha una tradizione legata al Carnevale tra le più radicate dell’arco alpino: protagonisti della festa sono il Rölar, figura magica e demoniaca con il volto ricoperto dalla fuliggine, e il Kheirar, il re delle maschere. La tradizione prevede la preparazione dei vledlan (frittelle con le erbe), che nella frazione di Lateis assume la forma tronca di ‘vlé’ (nella lingua germanica locale significa anche pulce), a base di farina, zucchero, uova e arricchiti da grappa ed erbe aromatiche, come la menta selvatica e la salvia. Il sabato prima del mercoledì delle Ceneri, il 18 febbraio, avrà luogo la tradizionale “Notte delle Lanterne”, suggestiva passeggiata al chiaro di luna.

Le altre manifestazioni imperdibili

Ritorna la Zinghenesta nella Valle del Biois

Domenica 19 febbraio, la Zinghenesta, tradizionale festa in maschera di Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, celebra la decima edizione dopo due anni di stop. L’iniziativa coinvolgerà tutta la Valle del Biois, per l’intera giornata: la sfilata partirà alle 8 della mattina da Falcade in direzione Caviola e intorno a mezzogiorno giungerà a Canale d’Agordo, nella piazzetta di Tancon, davanti alla Casa delle Regole. Qui ci sarà uno dei momenti più importanti della giornata: la rivelazione della Zinghenesta, cioè della ragazza più bella del paese, cui seguirà la sfilata della protagonista della festa e del suo seguito, fino all’evento clou del pomeriggio: il processo al Carnevale, preceduto dal concorso della maschera più bella.

Carnevale dei Bambini ad Acquasparta

Il 19 febbraio sarà l’ultimo giorno dedicato al Carnevale dei Bambini di Acquasparta, perla umbra in provincia di Terni, inserita nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia. In programma l’esibizione delle Majorettes Pomezia Diamond e del gruppo bandistico Città di Acquasparta. In occasione della manifestazione sarà attiva la taverna, dove poter degustare menù a base di piatti tipici locali.

Categorie
Europa eventi itinerari culturali Norvegia Notizie Viaggi

La sorprendente Capitale Europea della Cultura 2024

Nel 2024, l’affascinante Bodø, in Norvegia, sarà Capitale Europea della Cultura, la prima città a nord del Circolo Polare Artico a detenere il prestigioso titolo. Un’occasione imperdibile per scoprire questa sorprendente località, che ha annunciato un programma ricco di eventi – circa 600 – in tutta la contea del Nordland. Ecco quelli di spicco.

Gli eventi a Bodø, Capitale Europea della Cultura 2024

Sarà il 3 febbraio 2024 la data ufficiale di inaugurazione di Bodø Capitale Europea della Cultura, con una grande produzione che si svolgerà nel porto interno della città che, secondo quanto auspicano gli organizzatori, potrebbe vedere la partecipazione di oltre 20.000 spettatori. Si punta ad attirare per il prossimo anno oltre 500.000 visitatori a Bodø e nel Nordland. La festa è già stata annunciata come la più lunga del mondo, sia in termini di tempo che di area coperta, considerando che la contea norvegese si estende per oltre 800 km da nord a sud.

Tra i numerosi eventi e attrazioni da non perdere il prossimo anno a Bodø, spiccano:

  • il primo festival al mondo 100% sostenibile
  • l’unica biennale europea di land art
  • un falò di mezza estate
  • un festival della libertà
  • un viaggio storico lungo la Nordland Railway
  • un concerto in una grotta sommersa
  • una scultura alta 10 metri in mare
  • una mostra che esplora il lato oscuro del premio Nobel Knut Hamsun
  • un’opera lirica sullo stoccafisso
  • un museo pop-up Sámi
  • roadshow e festival del cibo artico
  • il primo festival della luce del Nordland

A un anno dall’inizio, il programma è ancora in fase di sviluppo e sono assicurate molte altre sorprese.

Alla scoperta di Bodø, mini metropoli della Norvegia settentrionale

Prima di Bodø, solo altre due città norvegesi si sono guadagnate il titolo di Capitale Europea della Cultura: Bergen, città dei sette fiordi e sette colli, nel 2000 e Stavanger nel 2008. Questa mini metropoli della Norvegia settentrionale costituisce sia il centro urbano di Salten che il naturale punto di partenza per esplorare il resto della regione, come le mozzafiato isole Lofoten, e si raggiunge facilmente da Oslo con un volo di 90 minuti. A renderla irresistibile è l’incredibile mix di natura, cultura e ospitalità.

Tra le attrazioni di Bodø, che meritano una visita c’è Il Kulturkvartalet Stormen, affascinante polo culturale con la biblioteca definita da “Wired Magazine” nel 2016 una delle 10 più belle al mondo e l’auditorium che attrae star di fama internazionale. Tanti gli eventi e le manifestazioni che hanno trasformato questa città, cresciuta grazie alla pesca delle aringhe, in un vivace e moderno centro culturale. Una volta qui è però d’obbligo anche una escursione a piedi nell’area a nord est chiamata Bodømarka o sulle montagne nei pressi della cittadina. Tra le gite fuori porta preferite dalla gente del posto c’è quella sull’altopiano Keiservarden, adatta quasi a tutti, da cui si può perfino assistere al festival musicale “Nordland Musikkfestuke”, che si tiene ad agosto.

Appena fuori Bodø si può, inoltre, ammirare il gorgo marino più potente al mondo. Quattro volte al giorno un enorme volume di acqua si getta violentemente nello stretto di Saltstraumen, in alcuni punti largo appena 150 metri, creando enormi vortici tra i fiordi. I viaggiatori arrivano fin qui da ogni parte del mondo per osservare questo spettacolare fenomeno naturale famoso in tutto il pianeta. Il momento ideale per ammirarlo è con la luna nuova o la luna piena, e fino a tre giorni dopo, quando la differenza tra l’alta e la bassa marea può arrivare fino a tre metri.