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Perché abbiamo tutti bisogno di un “Greekend”

Se siete appassionati di Grecia, non serve aspettare che arrivi l’estate per andarci in vacanza. Ci si può andare tutto l’anno, perché offre tantissimi spunti per trascorrervi un weekend o, come lo chiamano loro, un “Greekend”.

Città ricche di eventi culturali e d’intrattenimento, di ristoranti e di locali notturni, di musei da visitare e strade da girare. Complici anche il bel tempo, le brevi distanze dall’Italia e i mille spunti che arrivano dalla Grecia.

Atene, Salonicco o le grandi città greche sono piene di sole, di mare, di sapori, di storia, arte, intrattenimento, shopping, musica e passeggiate all’aperto. Ecco i nostri consigli di viaggio.

Greekend ad Atene

I greci, come gli italiani, amano mangiare, e questo già lo si sa. Ma non tutti sanno che anche quando si visita un museo o un luogo di cultura non manca mai il lato gastronomico. Persino l’Acropoli di Atene ha uno buonissimo ristorante. Al secondo piano del museo, il ristorante del sito archeologico più famoso del mondo ellenico resta aperto il venerdì e il sabato sera fino alla mezzanotte (i greci amano cenare tardi), con piatti della tradizione greca e una vista indimenticabile sul Partenone.

greekend

Greekend ad Atene

Se durante il giorno volete fare una pausa caffè (greco, non espresso italiano, eh) durante il vostro tour culturale, fermatevi al coffee shop del Museo nazionale archeologico (1, Tositsa str.) che si trova in un cortile interno circondato da piante e con vista sui reperti archeologici, mentre se desiderate mettere qualcosa sotto i denti a pranzo, allora il posto migliore è il bar del Museo Benaki, che ospita mostre temporanee, con vista sulla Pireos street, la più antica strada che collega Atene al Pireo.

Passeggiando per Atene, non perdetevi un giro nel quartiere di Plaka e soprattutto di Anafiotika, proprio sotto l’Acropoli, una zona che, per le case bianche con gli infissi blu e i giardinetti fioriti sembra un angolo di Cicladi, una sorta di villaggio nel bel mezzo della Capitale.

Se sentite la mancanza del Mar Egeo, a mezz’ora da Atene potete raggiungere la Riviera ateniese dove, anche senza poter fare il bagno perché l’acqua fuori stagione è fredda, potete passeggiare sul lungomare, noleggiare una bicicletta o sedervi in un tavolo all’aperto di Marina Floisvou, Vouliagmeni o Vrachakia.

Greekend a Salonicco

C’è un’altra città della Grecia perfetta per trascorrere un “Greekend” ed è Salonicco. È la migliore meta alternativa ad Atene e, dal punto di vista culturale, non ha nulla da invidiate alla Capitale greca. Soprannominata la “signora del Nord”, è una città molto elegante, ricca di storia – è la terra di Alessandro Magno – e ottima per rilassarsi, essendo a due passi dalla Penisola calcidica.

Salonicco non è grandissima e la si può visitare in un weekend. Dopo aver fatto un giro nel centro storico si va sul lungomare e al Kastra, il castello, con le mura fortificate ancora intatte intorno alla città vecchia. Poi si fa una pausa – di almeno due/tre ore, preparatevi se non ci siete mai stati, i tempi in Grecia sono questi! – in una taverna tipica o nella zona del mercato o al porto vecchio (Palia Paralia) o nel quartiere di Ladadika e a questo punto andate a visitare i musei cittadini.

Ce ne sono 35, non dovete vederli tutti, ma non perdetevi il museo archeologico, quello della cultura bizantina, il museo della Torre bianca, il simbolo di Salonicco, il museo archeologico dell’antico foro romano e quello etnologico della Macedonia.

salonicco

Tutti pazzi per la Grecia

Perché la Grecia fa sempre questo effetto, specie agli italiani? Cos’ha questo Paese di così speciale che molti dei nostri connazionali non possono fare a meno di andarci, snobbando tante delle nostre località turistiche, delle nostre isole e il nostro Belpaese? Sarà la “Greece therapy” o “grecitudine”, che forse un giorno sarà addirittura considerata una scienza, al pari della fisica, della chimica e della biologia.

Del resto, uno studio ha dimostrato che tre settimane di vacanza in Grecia fanno vivere più a lungo. Se la prima settimana di vacanza ci si porta dietro tutto lo stress e la frenesia della città e non si sopporta la calma e la rilassatezza dei greci – che da loro viene chiamata “sigà-sigà” (che significa “piano piano”) o anche “mancanza di fretta”-, con lo scorrere delle settimane la vacanza si evolve e si modifica in senso psicologico, compiendo un vero e proprio miracolo.

Già dalla seconda settimana i ritmi si rilassano e la terza si sono già fatte amicizie locali. Qualcuno invita il villeggiante persino a casa propria a pranzo con la famiglia. Ecco allora che, dalle abitudini e orari cittadini, si arriva ben presto a concepire la giornata secondo la cosiddetta “Greek Time”, senza fretta e senza stress.

Le regole per viaggiare in Grecia

A partire dal 7 febbraio 2022, non è più in vigore l’obbligo del tampone per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni o che sono guariti dal Covid da 180 giorni. Altrimenti è obbligatorio presentare l’esito negativo di un tampone molecolare effettuato 72 ore prima o di un tampone antigenico effettuato 24 ore prima dell’ingresso nel Paese.

Queste norme per l’ingresso in Grecia valgono per tutti i viaggiatori di età superiore ai 5 anni. Al momento di varcare le frontiere, i turisti possono essere sottoposti a campione a un test rapido. In caso di esito positivo, è previsto un periodo di quarantena di 5 giorni o sino alla cessazione della sintomatologia, qualora presente.

Tutti i turisti sono comunque obbligati a compilare il modulo Plf greco – disponibile a questo link – prima dell’arrivo sul territorio greco. Si tratta di un primo tentativo di alleggerire le misure di sicurezza in vista dell’estate, che quest’anno inizierà con largo anticipo. Il ministro del Turismo ellenico, Vassilis Kikilias, ha deciso di dare il via alla stagione estiva già a partire dal 1° marzo 2022. Ricordiamo che per tornare in Italia non è necessario alcun tampone, serve però compilare il Plf europeo che si trova a questo link.

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L’ascensore che ti porta negli abissi del Mar Baltico

Meraviglioso è il mare che brilla sotto i raggi del sole di giorno e riflette le luci delle stelle e della Luna di notte. L’acqua che ci bagna e che ci rinfresca in estate, che si perde all’orizzonte e che si infuoca durante l’ora d’oro, è da sempre meta prediletta dei nostri viaggi.

Così ecco che quelle distese dai mille riflessi di blu ci spingono a scegliere nuove destinazioni di viaggio che ci permettono di nuotare e fare sport acquatici, di incontrare creature marine o, semplicemente, di restare a guardare i tramonti dorati. Eppure oggi, a tutte queste esperienze, se ne aggiunge un’altra, inedita e straordinaria, che ci permette di scendere negli abissi del Mar Baltico a bordo di un ascensore.

L’ascensore del Mar Baltico

Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto, quella che a prima vista sembra una campana solitaria in mezzo al mare o un ombrellone da spiaggia chiuso, in realtà è un ascensore che porta tutti i passeggeri sui fondali del Mar Baltico. Si chiama Tauchgondel e come il nome stesso suggerisce si tratta di una gondola sommersa, nonché una delle attrazioni più curiose, innovative e sensazionali di tutta la Germania.

Tauchgondel

Tauchgondel

La sua funzione è presto detta: garantire un accesso diretto e facilitato ai fondali del mare per ammirare le creature che li popolano senza necessità di indossare pinne o bombole di ossigeno. Esattamente come un ascensore, questa grande cabina, scende lentamente sotto l’acqua fino a scomparire dalla superficie, accompagnando tutti i passeggeri a una profondità di 4 metri sotto il livello del mare.

A bordo di una cabina sottomarina per scoprire le meraviglie del mare

Esattamente come un ascensore, le Tauchgondel – che sono 4 in totale – scendono lentamente verso i fondali marini garantendo un’esperienza incredibile a tutti i viaggiatori a bordo. Le gondole sottomarine – che hanno un peso totale di 40 tonnellate – si presentano con un design vittoriano che rimanda agli universi tecnologici fantascientifici. Al loro interno si trova una cabina che può contenere fino a 24 passeggeri con tanto di comode sedute.

In questo viaggio verso il basso i visitatori sono accompagnati dalle voci guida di animatori ed esperti che non solo illustrano la vita della flora e la fauna, ma si occupano anche di sensibilizzare gli ospiti sul delicato equilibrio del mondo sott’acqua.

Dalla sala interna è possibile osservare direttamente gli ambienti marini, le creature che popolano i fondali del Mar Baltico ma non solo, c’è anche uno spazio dedicato alla proiezione di film in 3D e documentari educativi sul mondo marino. Non mancano anche un bar e un negozio si souvenir.

Tauchgondel

Tauchgondel

Dalla profondità in cui l’ascensore conduce è possibile ammirare tutto ciò che si nasconde sotto la superficie del Mar Baltico, tra cui pesci, crostacei, alghe e la famosa e bellissima medusa di luna.

Come abbiamo anticipato, le Tauchgondel si trovano in Germania, e più precisamente sulle coste nord. Grömitz, Zingst, Sellin e Zinnowitz sono i luoghi in cui dovete recarvi se volete vivere questa esperienza. Le gondole subacque sono posizionate in maniera strategica in luoghi che non sono ancora battuti dal turismo di massa e questo garantisce di vivere un’esperienza ancora più incredibile e straordinaria. Pronti a iniziare la discesa?

Tauchgondel

Tauchgondel

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Viaggi Wanderlust

I romanzi che raccontano il volto più bello dell’Italia

Soprattutto di parole è fatta la nostra immaginazione. Di frasi, racconti e storie che leggiamo e che ascoltiamo, che ci catapultano in universi reali o surreali, in luoghi lontani o vicini che abbiamo già visitato o che non vediamo l’ora di esplorare. Così succede anche per il nostro BelPaese che non smette mai di stupirci per i suoi tesori immensi, per le tradizioni preservate dagli abitanti, per le opere create dall’uomo e quelle che portano la firma di Madre Natura.

Ed è questo, forse, il viaggio più bello che possiamo affrontare, quello che parte dalle parole, prende forma con l’immaginazione e poi diventa reale quando ci mettiamo in cammino. Abbiamo deciso di farlo con voi raccogliendo i romanzi, i libri e i testi che raccontano il volto più bello, magico e suggestivo d’Italia.

Le meraviglie d’Italia da scoprire attraverso i libri

Non solo con le guide possiamo esplorare l’Italia. Sono tanti i testi che ci permettono di scoprire i luoghi che già conosciamo con un’altra prospettiva, come succede nel libro Il giardino dell’arte. Il romanzo di un viaggio fra le meraviglie d’Italia dove il protagonista, un dottorando in Storia dell’arte all’Università di Halifax, percorre in prima persona uno straordinario Grand Tour tra le bellezze del Paese.

O come Guida filosofica dell’Italia, il testo di Giuseppe Pulina, che guarda ai monumenti artistici, storici e culturali rubando lo sguardo ai filosofi, per pensare e ripensare alla grande bellezza che già conosciamo.

Innamorarsi della natura in Valle D’Aosta

“La montagna mi ha visto nascere, mi ha nutrito, insegnato, curato” così recita Il Pastore di Stambecchi. Storia di una vita fuori traccia di Louis Oreiller con Irene Borgna che ci racconta la sua valle, che ci permette di conoscerla in tutta la sua selvaggia unicità. Nel libro sono raccontate le montagne, i boschi, i laghi alpini e i ghiacciai, tutte quelle meraviglie naturali che compongono un paesaggio unico da scoprire e riscoprire, prima attraverso le parole, poi con un viaggio.

Le Langhe di Cesare Pavese

Le Langhe sono da sempre legate al nome di Cesare Pavese e viceversa. Nel suo libro La luna e i falò, dove il protagonista dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale torna a vivere nel territorio piemontese, il dolce, sinuoso e suggestivo paesaggio delle Langhe fa da cornice a questa storia. E sembra proprio di vederle, attraverso le sue parole, quelle colline meravigliose, delicate e poi aspre, i piccoli borghi e il cielo che si perde all’orizzonte.

Riscoprire la superba Genova

Sfogliare La Superba di Ilja Leonard Pfeijffer, permette di guardare l’elegante e monumentale città ligure da un’altra prospettiva, attraverso gli occhi di un uomo del Nord Europa che si perde tra gli enigmi di una città che lo fa sentire a casa.

Lombardia: Una vita vista Lago

È il lago di Como, e tutte le sue naturali meraviglie, l’assoluto protagonista del romanzo di Andrea Vitali Una vita vista Lago, un libro che permette di vivere, attraverso le parole, la bellezza più autentica di un territorio che da sempre ci affascina. Ma per scoprire la Lombardia possiamo affidarci anche a un altro romanzo, il celebre Promessi Sposi di Alessandro Manzoni ambientato nella campagna lombarda e a Milano durante il dominio spagnolo.

Trentino Alto Adige: io resto qui

Resto qui è un romanzo dello scrittore Marco Balzano che incanta già dalla sua copertina nella quale figura l’iconico lago di Resia dal quale emerge dalla superficie il campanile. Ed è proprio qui, davanti a quello che resta di Curon, che si snodano i dubbi e le domande esistenziali degli abitanti altotesini.

La Verona di WIlliam Shakespeare

Quando pensiamo al Veneto non possiamo escludere Verona, quella dell’arena, quella romantica, quella dei Montecchi e i Capuleti. E sono proprio le vie di questa città, dove si snodano le vicende sentimentali e drammatiche Romeo e Giulietta, da scoprire e riscoprire attraverso la narrazione di WIlliam Shakespeare.

La Trieste di Italo Svevo

È una Trieste silenziosa e misteriosa quella che fa da sfondo alle vicende della vita di Zeno Cosino che trascorre le sue giornate tra il porto, il parco e le eleganti vie del centro. È una Trieste, quella a cavallo tra Ottocento e Novecento, che Italo Svevo conosce bene e che racconta ne la sua Coscienza di Zeno.

L’Emilia Romagna di Don Camillo

Sono tanti i riferimenti alla Bassa Emiliana che Giovannino Guareschi, autore di Don Camillo, introduce nel suo libro. E sono altrettanti i luoghi da riscoprire attraverso le vicende di due personaggi emblematici – Don Camillo e Peppone – che si snodano nell’Italia del dopo guerra

Toscana: Camera con vista

Non basterebbe, probabilmente, un solo libro per raccontare le meraviglie della toscana che passano dalle città d’arte, per i borghi, le campagne e le colline. Ma per iniziare possiamo affidarci ai racconti di E.M. Forster, in Camera con Vista, che celebra tutta la bellezza di Firenze e delle sue colline.

Il lago Trasimeno ne La scelta

È un romanzo storico e intenso che narra la storia di un gruppo di ebrei che si rifugia proprio tra le isole del lago Trasimeno. Quella maggiore farà da sfondo alla resa dei conti tra gli abitanti e la propria coscienza.

Se chiudo gli occhi: riscoprire le Marche

Se chiudo gli occhi è un romanzo di Simona Sparaco che parla di sentimenti e di fratture, di emozioni e di ricordi che si snodano tra i Monti Sibillini e il Conero, tra i splendidi territori marchigiani da riscoprire.

La capitale eterna e fragile di Niccolò Ammaniti

Immaginate la città eterna illuminata dalla sua luce più bella. Provate a pensare i palazzi situati nelle zone più eleganti della città, quelli dove la sera si svolgono le feste e i party e si consumano i vizi e i peccati della Roma per bene. È proprio su questo sfondo che si snodano le vicende dei protagonisti di Che la festa cominci di Niccolò Ammaniti.

L’Abruzzo di Ignazio Silone

Probabilmente i nostri ricordi scolastici ci suggeriscono Ignazio Silone quando pensiamo all’Abruzzo. E in effetti, anche se Fontamara è ambientato nell’omonimo villaggio immaginario, sono molti i riferimenti alla Marsica, alle condizioni di vita e al territorio dell’entroterra abruzzese.

Riscoprire il Molise con Tiro al piccione

Tra i romanzi da leggere per riscoprire le bellezze del nostro Paese, e più precisamente quelle legate al territorio molisano, non possiamo che affidarci al testo di Giose Rimanelli e al suo Tiro al Piccione che racconta le vicende del suo protagonista che ritorna nel suo paese di origine.

I rioni di Napoli delle amiche di Elena Ferrante

Sono molti gli itinerari da seguire per percorrere le tappe de L’Amica Geniale, alcune delle quali si sono concretizzate davanti ai nostri occhi grazie alle serie televisive tratte proprio dagli omonimi romanzi di Elena Ferrante. Ed è con quelli che possiamo riscoprire la parte più autentica di Napoli, quella del mare e dei dialetti, quella delle strade, delle viuzze e delle contraddizioni.

La Puglia rurale di Nicolò Ammaniti

È un thriller rurale, un romanzo intenso e drammatico quello di Niccolò Ammaniti. Sfogliando le pagine di Io non ho paura sembra proprio immaginarle le immense distese di grano dorato della campagna pugliese e i dettagli che ci fanno venire voglia di perderci proprio in quei luoghi.

Cristo si è fermato a Eboli

I borghi e i colori, le contradizioni e i drammi della campagna lucana prendono vita in un capolavoro letterario che ci permette di andare oltre il visibile per scoprire un pezzo di storia di questa terra.

Calabria: Il muro dei muri

La storia raccontata da Carmine Abate ne Il muro dei muri è una vicenda fatta di nostalgia e rimpianti, di nuove scelte e di ripensamenti, di andata e ritorno, dove al centro di tutto c’è la Calabria e la piaga vecchia e moderna dell’emigrazione.

Riscoprire la Sicilia con il Gattopardo

È un viaggio nel tempo che passa per il regime borbonico e per quello del regno d’Italia quello raccontato da Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo. Un romanzo che non solo arricchisce il bagaglio culturale ma ci permette di scoprire le trasformazioni di una regione meravigliosa.

L’isola di demoniaca tristezza

Il nostro viaggio alla scoperta della nostra meravigliosa Italia, che fa sfondo ad alcuni dei romanzi più iconici della letteratura, si conclude con Il giorno del giudizio di Salvatore Satta che racconta il cambiamento di Nuoro durante l’arrivo della modernità, con visionaria aspettativa e deludente disincanto.

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Viaggi Wanderlust

Il viaggio come rinascita: le esperienze da vivere

Gli ultimi due anni sono stati storicamente drammatici. A livello psicologico e fisiologico l’intera popolazione mondiale ha conosciuto picchi di stress mai visti. Il desiderio di evadere, staccare la spina e ricaricare le batterie, respirando positività e serenità è cresciuto. Per questo motivo i viaggi stanno assumendo sempre di più il connotato di esperienze di rigeneranti e rinnovatrici.

I weekend fuori porta stanno diventando dei piccoli ritiri spirituali, dei momenti in cui prendersi cura di sé, del benessere psicofisico. Ritrovare la calma, diminuire i livelli di ansia e prepararsi ad affrontare il rientro con una ritrovata energia e nuova consapevolezza.

Proprio a questo scopo aumentano esponenzialmente attività come lo yoga, la meditazione e la terapia. Ma non solo, percorsi benessere, spa, terme, escursioni nella natura, tutto ciò che può aiutare a riconnettersi con sé stessi a livello profondo è ricercatissimo. Ciò che davvero desidera la gente è mettere a tacere il cervello per qualche ora, staccarsi dal brusio di sottofondo che logora ogni giorno la serenità e ritrovare la luce. Ma come fare queste esperienze in concreto?

Ci vuole un po’ di forest-bathing

In Giappone questa pratica si chiama shinrin-yoku ma da noi è conosciuta come forest-bathing, che letteralmente significa “bagno nella foresta” e consente di attingere al potere terapeutico e taumaturgico degli alberi per migliorare il benessere psico-fisico. Il forest-bathing consiste nello spegnere il cellulare e camminare per almeno tre o quattro ore nel bosco, lasciandosi trasportare dai colori del paesaggio nelle diverse stagioni, ascoltando il silenzio della foresta per vivere un’esperienza immersiva e rigenerante nella natura per un viaggio-rinascita.

forest bathine viaggi rinascita

Una lunga camminata nel bosco per rigenerarsi

Sono numerosi i benefici che ne derivano, infatti, l’immersione nel bosco agisce sul sistema nervoso e immunitario, rafforzando le difese e riducendo il livello di stress grazie al naturale abbassamento del cortisolo. Di conseguenza, diminuirà la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e i livelli di zucchero nel sangue, alleviando così le sensazioni negative come stanchezza e nervosismo. In Italia tra i luoghi migliori per praticare forest-bathing ci sono:

  • Sentiero dei Giganti e Sentiero del Respiro degli Alberi, Trentino
  • Parco della Maremma, Toscana
  • Wood Walks, Parco Nazionale d’Abruzzo
  • Parco Nazionale del Circeo, Lazio
  • Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta, Sicilia
  • Riserva Naturale I Giganti della Sila, Calabria
  • Riserva Mab, Molise

Godetevi le terme naturali

Le terme hanno un grande potere rilassante, oltre ad offrire diverse benefici a livello di salute, grazie alle proprietà della loro acqua. Non stiamo parlando però di spa e centri benessere, ma di veri e propri tesori della natura. Le terme naturali, anche chiamate terme gratuite, sono vasche di acqua termale che sgorga naturalmente dalla terra. Delle vere e proprie spa accessibili a tutti che consentono di godersi il benessere immersi nel panorama, per stare meglio con sé stessi. Ecco le più famose d’Italia:

  • Vasca Leonardo da Vinci, Lombardia
  • Bagni di San Filippo, Toscana
  • Terme del Bullicame, Lazio
  • Terme di Sorgeto, Campania
  • Grotta delle Ninfe, Calabria
  • Terme di Vulcano, Sicilia
terme naturali

Un bagno nelle bellissime terme di Saturnia

I viaggi rigeneranti sono ormai un trend in salita, fare forest-bathing ed accedere alle terme naturali sono attività con dei costi ridotti per altro. Se siete appassionati di yoga dovete segnarvi anche il Festival dello Yoga a Milano tra le tappe salienti dei vostri momenti di rinascita.

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vacanza natura Viaggi Wanderlust

Offline e felice: è questo il viaggio perfetto

Cosa cerchiamo nelle destinazioni che scegliamo per i nostri viaggi? Probabilmente la risposta è comune ed è da ritrovarsi nella voglia del contatto con la natura, per esempio, o in quella di vivere esperienze autentiche e primordiali. Il nostro modo di viaggiare, infatti, è cambiato molto rispetto a qualche anno fa e questo non stupisce.

In una quotidianità caratterizzata da tempi sempre più veloci e vorticosi, da stress e disordine, dalle esigenze personali e professionali di restare sempre connessi, il viaggio si configura come un’oasi nel deserto, un piccolo miraggio da vivere per ritrovare le energie e anche se stessi.

Ed è a partire da questa consapevolezza che le nuove tendenze hanno preso piede già da qualche tempo, le stesse che abbiamo accolto con grande entusiasmo. Ad aiutarci in questa impresa ci hanno pensato poi le aziende impegnate nel turismo e le strutture ricettive hanno messo a punto esperienze per rendere migliore le nostre vacanze che, per funzionare, devono essere offline e felici.

Vacanze no wi-fi

Le vacanze, cosiddette digital detox, non sono fatte solo di intenzioni, ma anche di fatti. Già da qualche tempo, nell’hotel di lusso Mandarin Oriental di New York, sono state proposte agli ospiti delle esperienze di totale disconnessione. Dalla possibilità di alloggiare in camere no wi-fi, passando per percorsi SPA appositamente pensati per eliminare tutto lo stress accumulato a causa della tecnologia.

Ma quello di New York non è certo l’unico caso. Le strutture ricettive della catena di lusso Wyndham Grand Hotels hanno proposto interessanti sconti a tutti coloro che hanno scelto di affrontare la permanenza senza smartphone, e non sono state le uniche.

Anche gli Hotel Concordia e al Lac Salin SPA & Mountain Resort hanno proposto una vacanza digital detox offrendo degli sconti a tutti gli ospiti capaci di rinunciare al proprio smartphone. Per non rischiare di cadere in tentazione all’arrivo tutti i viaggiatori sono invitati a riporre i loro telefoni all’interno di una cassaforte.

In vacanza senza smartphone

Vivere senza smartphone, anche per pochi giorni, è possibile. E lo dimostrano proprio i viaggi all’insegna dell’assenza del nostro inseparabile telefono. Questo è quello che succede nell‘Eremito di Parrano, per esempio. In questo eremo laico, nonché eco resort, sono proposti diversi pacchetti silenzio, ai quali si affiancano rituali di benessere e immersioni nella natura. Il wi-fi, ovviamente, è assente.

Anche un viaggio sull’Isola del Giglio può trasformarsi in una vacanza all’insegna della disconnessione. Ad aiutarci nell’impresa non è solo lo splendido panorama che si apre davanti ai nostri occhi, ma anche i corsi digital detox proposti dal Faro di Capel Rosso.

Una vacanza digital detox è possibile anche senza ulteriori aiuti, basta solo un po’ di volontà. Glamping e camping immmersi nella natura ci aiutano a vivere esperienze autentiche e primordiali, come quelle di un tempo. Basta solo mettere da parte l’ossessione dei selfie e dei social network.

Si prestano alla stessa missione anche le vacanze rurali, quelle dove tutte le energie sono ritrovate attraverso esperienze sensoriali semplici e genuine. Infine, ma non meno importanti, sono le destinazioni celebri dell’astroturismo. Qui, dove il firmamento brilla più che mai grazie all’assenza dell’inquinamento doveroso, lasciare lo smartphone spento sembra quasi un obbligo. Siete d’accordo?

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itinerari culturali Van Gogh Viaggi Wanderlust

Alla ricerca del cielo stellato che ha ispirato Van Gogh

I cieli stellati ci incantano da sempre. Sono quelli che muovono le masse, che diventano vere e proprie attrazioni turistiche. Sono gli stessi che hanno ispirato poeti, scrittori, artisti e pittori, quelli nei quali ci rifugiamo per esprimere i nostri più profondi desideri.

Non stupisce che il firmamento, negli ultimi anni, abbia dato vita a una nuova tendenza di viaggi, quella dell’astroturismo che ci permette di mappare e raggiungere i luoghi privi di inquinamento luminoso che conservano i cieli stellati più belli di sempre. Quelli che ci permettono di immergerci e perderci in quell’universo che risiede proprio sopra le nostre teste. E c’è un cielo stellato che, più di tutti, è diventato celebre nel mondo. Ed è quello dipinto da Vincent van Gogh.

La Notte Stellata di Van Gogh

Non so nulla con certezza, ma la vista delle stelle mi fa sognare

Sono gli anni del ricovero psichiatrico nell’Istituto di Saint-Rémy-de-Provence, quelli in cui il pittore olandese realizza la sua Notte Stellata. Non poteva più dipingere i grandi spazi aperti che abbiamo trovato nelle sue opere precedenti, gli stessi che abbiamo raggiunto e ammirato. Può affacciarsi alla finestra, però, e replicare ciò che vede. Una realtà dove i confini con i suoi sogni e gli incubi si annullano totalmente.

Cielo stellato in Provenza

Cielo stellato in Provenza

Nella Notte Stellata di Van Gogh si vede, al centro del dipinto, una piccola chiesa che rimanda inevitabilmente ai suoi ricordi d’infanzia, quelli legati a Zundert, suo paese di origine e all’edificio sacro che lui e suo padre, pastore protestante, frequentavano. Le case che fanno da cornice al cielo ondulato, invece, sono quelle del paesino di Saint-Rémy-de-Provence, nella regione della Provenza, dove il pittore si trova durante la realizzazione del quadro.

È qui che può osservare il cielo stellato. È nervoso e tumultuoso, ma al contempo rassicurante. Le stelle, che qui sono rappresentate da sfere abbaglianti, sembrano creare un vortice di instabilità, la stessa probabilmente che caratterizzava gli ultimi anni di vita del pittore.

La Notte Stellata di Van Gogh oggi è conservata all’interno del Museum of Modern Art di New York. Ma dov’è che possiamo ammirare quel cielo che lo ha ispirato?

Saint-Rémy-de-Provence: sulle orme di Van Gogh

Un viaggio sulle orme di Van Gogh ci permette di scoprire i luoghi che hanno ispirato il pittore visionario e le sue immense creazioni. Tra questi non può mancare una visita a Saint-Rémy-de-Provence, luogo in cui l’artista ha deciso di rifugiarsi per trovare pace e sollievo.

Saint Paul de Mausole

Saint Paul de Mausole

Seppur il cielo della Notte Stellata sembra impossibile da trovare nel mondo reale, la permanenza del pittore all’interno del Monastero di Saint-Paul-de-Mausole funge da punto di riferimento per ritrovare in qualche modo le stesse suggestioni percepite dall’artista.

Il monastero agostiniano realizzato nel XII secolo è ancora lì, nei pressi del paesino di Saint-Rémy-de-Provence. Una visita qui permette di entrare direttamente nella stanza dove il pittore alloggiava, affacciarsi alla stessa finestra dal quale Van Gogh ha tratto le sue ispirazioni. Durante il soggiorno, infatti, l’artista ha immortalato tutto ciò che riusciva a vedere all’esterno producendo circa 150 quadri, tra cui la celebre e intensa Notte Stellata. Proprio vicino al monastero si estende il piccolo e suggestivo paesino che ha ispirato le case e gli edifici che ritroviamo nel quadro.

Saint Paul de Mausole

Saint Paul de Mausole

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Viaggi Wanderlust

In questo scatto si nasconde il simbolo di una città italiana

C’è un’immagine, meravigliosa e suggestiva, che sta facendo il giro del web. Sembra un fotomontaggio, un’opera d’arte digitalizzata o, ancora, un capolavoro di land art. All’apparenza non è riconoscibile, quello che è certo e che incuriosisce e affascina, anche se il soggetto non è chiaro. In realtà, però, il protagonista di quella foto è un luogo che conosciamo bene, uno dei simboli più riconoscibili di una delle città del nostro Paese. Avete indovinato cosa è raffigurato nell’istantanea?

A scattare e a condividere la fotografia è stato l’Earth Observatory dell’agenzia spaziale americana Nasa nell’ambito di Sentinel-2, un progetto sviluppato dell’ESA che ha come obiettivo quello di monitorare le aree verdi e naturali del pianeta Terra.

In questa immagine, dove all’apparenza tutto sembra essere stato ricoperto di candida neve, in realtà, c’è il Vesuvio che fa capolino tra le nubi a bassa quota. Lo scatto, acquisito il 2 gennaio dall’Operational Land Imager su Landsat 8, è magico e suggestivo. Il vulcano squarcia le nuvole formando una specie di spirale. Ma per quanto straordinaria possa apparire ai nostri occhi, quell’istantanea è anche un monito per tutti.

Bello e pericoloso: il Vesuvio di Napoli

Il Vesuvio, simbolo riconoscibile di una delle città più belle del nostro Paese, non ha bisogno di presentazioni. È bellissimo e suggestivo, perché con la sua maestosità definisce in maniera univoca l’intero paesaggio urbano di Napoli. Ma è anche molto pericoloso, nonostante la sua lunga inattività.

Il Vesuvio è uno dei pochi vulcani rimasti attivi in Europa ed è anche uno dei più pericolosi se consideriamo che su 3 milioni di persone che vivono nel capoluogo campano, 80000 risiedono proprio lì, alle pendici del Vesuvio. Anche la storia delle sue eruzioni non garantisce sonni tranquilli.

C’è quella del 79 d.C che non ha solo distrutto le città di Pompei ed Ercolano, ma le ha inghiottite con flussi piroclastici. L’episodio storico, considerato in assoluto una delle più grandi catastrofi naturali del mondo, ha trasformato l’intera area nel primo osservatorio vulcanologico del monco costruito nel XVIII secolo. Poi, dopo altre grandi eruzioni che si sono susseguite nei secoli, c’è stata quella del 17 marzo del 1944 che ha colpito principalmente San Sebastiano e Massa, situate sul versante occidentale del vulcano. Da quel momento, il Vesuvio, è rimasto in silenzio.

Il simbolo di una città nel mondo

Eppure nonostante la pericolosità decantata e riconosciuta di questo gigante spaventoso, il Vesuvio resta per i napoletani, e per tutti, il simbolo della città del sole e del mare. È sagoma maestosa e riconoscibile nelle foto e nelle cartoline del capoluogo campano, è ed è stato fonte inesauribile d’ispirazione per poeti, pittori, artisti e musicisti. È nella storia di San Gennaro, che fermò l’eruzione del Vesuvio, è nelle leggende, nei film e nelle parole, è nella quotidianità di ogni cittadino.

Nonostante la sua grandezza, il Vesuvio non sfigura Napoli anzi, la valorizza. Lo fa adagiandosi delicatamente sul golfo della città e quella rappresenta.

È complessa, affascinante e sicuramente incosciente questa storia d’amore che perdura da secoli tra i cittadini e il gigante addormentato. Eppure esiste e in qualche modo è magica, esattamente come questa foto in cui il cono del vulcano squarcia le nuvole e mostra tutta la sua forza.

Vista dall'alto del Vesuvio

Vista dall’alto del Vesuvio