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Danakil Depression, il luogo più caldo del mondo si trova in Etiopia ed è spettacolare

Esistono luoghi estremamente affascinanti e di una bellezza unica, dove Madre Natura ha sicuramente dato il meglio di sé: spiagge bianchissime, isolette sperdute, panorami mozzafiato e natura rigogliosa. Pensiamo spesso ai luoghi paradisiaci che rendono spettacolare il mondo in cui viviamo, ma vi siete mai soffermati a pensare, invece, ai luoghi più infernali?

Se vi chiedete se esista l’inferno sulla terra la risposta è affermativa e ha una collocazione ben precisa: la Danakil Depression. Un caleidoscopio di colori, vulcani, distese saline e acque termali che contribuiscono a formare un paesaggio “marziano” unico, anche perché è questo il luogo più caldo del mondo.

Danakil Depression, la zona più calda del mondo

Se vi siete immaginati l’inferno in terra come un luogo estremamente caldo e inospitale, possiamo vederne un esempio concreto visitando la Danakil Depression. La Depressione della Dancalia (chiamata così in italiano) è una vasta zona del Corno d’Africa che si estende lungo la parte settentrionale dell’Etiopia, Gibuti e parte dell’Eritrea, e si trova a sud del deserto di Afar.

L’Etiopia del nord (nella regione di Afar) ospita i paesaggi più suggestivi della Danakil Depression, con distese saline desertiche, bacini d’acqua bollente e acido solforico, vulcani, colori vividi e calore estremo. È questo, infatti, il luogo più caldo e inospitale del mondo, con temperature medie molto elevate, tra i 35°C e i 40°C e con punte che toccano i 48°C durante la stagione estiva. Ci troviamo in una delle aree geografiche più basse della terra (in zona equatoriale), a più di 100 metri sotto il livello del mare.

In questo territorio inusuale si trova l’Erta Ale, un vulcano a scudo basaltico che rientra tra i gli unici 6 crateri al mondo al cui interno si trova un lago di lava attivo. È possibile affacciarsi a questo suggestivo spettacolo dopo una camminata (con una guida esperta) di circa 3 ore risalendo il vulcano.

Ciò che rende la Danakil Depression così suggestiva ed “extraterrestre” sono anche i vasti laghi salini e l’area delle sorgenti di acqua calda dalle tinte variegate e brillanti (Dallol).
Troviamo infatti i Salt Lakes, ovvero Lake Afdera e Lake Karum, una distesa salina che si mostra agli occhi molto simile a un deserto artico (ma la temperatura e la sua composizione sono decisamente diverse!). Ma il vero spettacolo è l‘area di Dallol che sembra uscita da un film di fantascienza ambientato in un paesaggio marziano.

Lake Karum, Danakil Depression

Fonte: 123rf

Lake Karum nella Danakil Depression, Etiopia

Dallol, la zona più suggestiva

Dallol è il luogo più spettacolare della Danakil Depression con i suoi colori brillanti e variegati, dal rosso al giallo, fino al verde e all’azzurro, che si mescolano per dare vita a una variopinta tela mozzafiato.

Si tratta di un insieme di geyser e sorgenti calde acide delimitate da cumuli di depositi di sale che sembrano formare dei laghetti multicolore. Quest’area (che ricorda la Grand Prismatic Spring del Parco di Yellowstone) si trova su un vulcano (o meglio un cono di scorie) dall’aspetto inusuale visto che non presenta la forma tipica di un cratere vulcanico. Le acque sotterranee vengono riscaldate dal magma sottostante e poi spinte verso l’esterno, portando con sé e sciogliendo i minerali e i sali che poi si ossidano con l’aria, formando le intense sfumature di colore che si possono ammirare in questa zona.

Se siete intenzionati a vivere l’esperienza di addentrarvi in questo paesaggio “infernale” unico al mondo il periodo migliore va da settembre a maggio, con temperature medie tra i 35°C e i 40°c. Sono sconsigliati i viaggi da giugno ad agosto, quando le temperature salgono ulteriormente e diventa arduo trascorrere del tempo piacevole in un ambiente tanto estremo.

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Peniche, la cittadina da non perdere se si ama il mare

Lungo la costa ovest del Portogallo, Peniche è quella località che, più di ogni altra, vanta un legame indissolubile con il suo mare, tanto da essere uno dei porti pescherecci più importanti del Paese e uno dei centri turistici più in voga per rilassanti vacanze balneari e per il surf.

Non a caso, è conosciuta anche come la “capitale dell’onda”, apprezzata da migliaia di visitatori ogni anno che si dedicano al loro sport preferito oppure a imparare a cavalcare le prime onde.

Ma c’è molto di più: oltre alle spiagge e a panorami mozzafiato sul blu, Peniche si rivela una meta perfetta per visite culturali grazie a un delizioso centro storico e alla fortezza che ne è simbolo.

Le attrazioni da non perdere a Peniche

A una novantina di chilometri da Lisbona, Peniche si svela subito per la bellezza davvero suggestiva del suo promontorio a picco sull’Atlantico, della spiaggia che la abbraccia e del vivace e attivo porto.

E, senza dubbio, l’attrazione che più rimane impressa è proprio il promontorio, da esplorare a piedi o in auto su un circuito di 6 chilometri: in particolare, non si può prescindere dal raggiungere Capo Carvoeiro, il punto più elevato, caratterizzato dal faro e da “Nau dos Corvos“, curiosa formazione rocciosa.
Da qui, la vista su Peniche e le vicine isole Berlengas è eccezionale in ogni momento della giornata ma al tramonto diventa un sogno a occhi aperti.

Se il fiore all’occhiello sono gli incomparabili tratti naturalistici e paesaggistici, non da meno è il centro storico cui vale la pena dedicare qualche ora: protetto dalle antiche mura, custodisce interessanti palazzi storici, vie lastricate ombreggiate da bianche abitazioni dai bordi colorati, chiesette, la Capela de Nossa Senhora dos Remédios meta di annuali pellegrinaggi mariani, e la tradizione del merletto, un significativo tassello dell’identità culturale della cittadina: infatti, le abili merlettaie di Peniche sanno realizzare, da generazioni, elaborati ed eleganti merletti e si possono incontrare dinanzi alla Escola de Rendas de Bilros, il Museo del Merletto.

Inoltre, se vi trovate a passare da queste parti a luglio, avrete l’occasione di assistere (solitamente durante la terza settimana) alla Mostra Internazionale del Merletto, che aiuta a comprendere meglio questa ammirabile tecnica e rende omaggio alla sua tradizione.

Ancora, a poca distanza dal porto, si staglia la Fortaleza, maestosa fortezza edificata tra il XVI e il XVII secolo come parte integrante del sistema di difesa della costa che includeva anche le fortezze sull’isola di Berlengas e sulla spiaggia di Consolação.
In seguito, nel XX secolo, mutò la sua funzione in prigione per i detenuti politici del regime di Salazar mentre oggi è sede del Museu Municipal, che espone reperti storici di varie epoche rinvenuti in zona, nonché di una mostra incentrata sul periodo della Resistenza e dei suoi protagonisti. È altresì possibile visitare le celle dei prigionieri, comprese quelle di isolamento.

La meraviglia delle spiagge

spiaggia baleal peniche

Fonte: iStock

Spiaggia isola Baleal, Peniche – iStock

Come accennato, Peniche è il paradiso dei surfisti e di chi ama il mare in tutte le sue sfaccettature: qui e nei dintorni le spiagge sono un eden dove regalarsi una vacanza senza eguali tra tuffi, onde e bagni di sole.

La maggior parte è esposta al forte vento e, per questo, offre le condizioni ottimali per praticare bodyboarding e surf e per fare da splendido scenario a competizioni internazionali come, ad esempio, la Rip Curl Pro Portugal, una delle tappe del World Surf League Tour. La spiaggia più rinomata è Medão Grande o “Spiaggia Supertubo”, che si distingue per le altissime onde dalla perfetta forma “a tubo” ed è da vedere anche se non si desidera praticare surf (gli aspiranti surfisti, invece, potranno approfittare delle lezioni con istruttori esperti). Si estende per tre chilometri dal porto di Peniche fino al villaggio di Consolação.

Altre spiagge da non perdere sono la Baia di Consolação, più riparata e adatta a famiglie con bambini, e quella della vicina isola di Baleal, a cinque chilometri a nord est, unita alla terraferma da una strada rialzata.

In città, invece, si distinguono Praia do Molhe Leste, Praia do Portinho da Areia do Norte e Praia de Peniche de Cima.

Cosa fare a Peniche

surf a peniche

Fonte: iStock

Surf a Peniche – iStock

Le attività cui dedicarsi a Peniche hanno (sarebbe difficile il contrario) per protagonista l’Atlantico, sia che si tratti di cavalcare le sue impareggiabili onde sia che si tratti di godersi la “vacanza balneare per eccellenza”.

Qualche esempio?

Innanzitutto, una gita in giornata alla scoperta delle Isole Berlangas, arcipelago di tre isole (di cui una soltanto è visitabile a piccoli gruppi per tutelarne l’ecosistema e la biodiversità), Riserva Naturale Protetta dal 1981: oltre a escursioni in un paesaggio sorprendente, allo snorkeling e alle immersioni in acque incontaminate, qui meritano una sosta il Faro e il Forte di São João Baptista, la cui terrazza dona un panorama unico sull’azzurro.

Oppure, di sicuro fascino è il percorso ad anello dell’intero promontorio di Peniche, sei chilometri in auto o a piedi che consentono di ammirare paesaggi incredibili lasciando vagare lo sguardo fino alle Isole Berlengas.

Un’altra indimenticabile esperienza è navigare lungo la costa occidentale sulla rotta dei delfini, un’uscita in barca organizzata con cui avvistare questi simpatici animali nel loro habitat naturale e, al contempo, una varietà di vita marina tra cui squali e uccelli acquatici.

Infine, Peniche è il punto di partenza ottimale per gite fuori porta con cui conoscere le innumerevoli meraviglie della zona centrale del Portogallo: tra queste, vanno segnalate la località di Caldas da Rainha, la cittadella fortificata di Obidos dove si ha la sensazione di “compiere un viaggio indietro nel tempo”, e la meta balneare di Nazarè, con ampia spiaggia e il record mondiale delle onde più alte al mondo “cavalcate con il surf”.

Come arrivare

Da Lisbona, Peniche è raggiungibile in un’ora di auto percorrendo l’autostrada A8 oppure in autobus con due servizi, uno gestito dalla compagnia Rodotejo (con partenza dalla stazione Campo Grande) e l’altro dall’operatore Rede Expressos (con partenza dalla stazione Sete Rios).

Nel dettaglio, il tragitto offerto da Rodotejo richiede 85 minuti mentre viaggiando con Rede Expressos si impiegano 90 minuti.

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La suggestiva passeggiata vista mare sul pontile più lungo del mondo

L’Inghilterra, celebre per i suoi panorami suggestivi e i suoi edifici storici, è nota per i suoi pittoreschi pontili che adornano i suoi litorali. Tra questi emblemi costieri, spicca il Southend Pier, insignito del titolo di Molo Ufficiale del 2023 nel Regno Unito, catturando l’interesse dei turisti provenienti da ogni angolo del globo.

Nella suggestiva località balneare di Southend-on-Sea, nel cuore dell’Essex, svetta imponente nel Mar del Nord, regalando ai visitatori un’esperienza senza pari. Con i suoi 2 chilometri di estensione, è il molo più lungo al mondo, una vera e propria icona del ricco patrimonio marittimo britannico.

Southend Pier: il molo iconico del Regno Unito

Southend Pier

Fonte: iStock

Southend Pier , Essex, Regno Unito

Ma cosa conferisce al Southend Pier quel carattere così unico da meritarsi il titolo di molo dell’anno? Questa struttura iconica ha mantenuto salda la propria posizione come attrazione turistica di spicco sin dalla sua fondazione, avvenuta quasi due secoli fa, nel 1830. Oggi, con orgoglio, detiene il titolo di molo da diporto più vasto al mondo, estendendosi per ben 1,3 miglia sulla vastità del Mar del Nord.

Immerso in un’atmosfera di festa con le sue pittoresche capanne sulla spiaggia dipinte con colori vivaci, offre un’ampia gamma di attività ricreative, tra cui coinvolgenti partite di minigolf. Questo luogo rappresenta un’oasi di svago e relax per visitatori di ogni età, aggiungendo un tocco di allegria alla costa.

Nel corso degli anni, il Southend Pier ha fronteggiato numerose sfide, dall’urto di violente tempeste a incendi devastanti e persino collisioni. Tuttavia, nonostante le avversità, questa struttura resiliente ha mantenuto intatto il proprio fascino e il suo magnetismo. Nonostante le minacce di chiusura abbiano fatto capolino più volte, ha resistito con fermezza, diventando un simbolo di determinazione e resistenza per l’intera comunità e non solo. E mentre i visitatori passeggiano lungo il molo, non possono fare a meno di meravigliarsi della sua ricca storia e dello spirito indomito che lo ha mantenuto in piedi per generazioni.

Southend Pier: Molo Ufficiale del 2023

Lo scorso anno, la prestigiosa National Pier Society ha annunciato Southend Pier come il vincitore del titolo di Molo Ufficiale del 2023. Tra una competizione agguerrita che ha visto sfidarsi ben 57 strutture, si è distinto per il suo fascino intramontabile e la sua capacità di attrarre un numero record di visitatori.

Con una strabiliante affluenza di 412.300 persone che hanno percorso le sue passerelle nel corso dell’anno, il pontile ha confermato il suo status non solo di struttura iconica, ma anche di autentico polo turistico nell’intero Regno Unito. La sua posizione invidiabile lungo la costa, combinata con un’ampia gamma di attività e attrazioni adatte a tutte le età, lo rende una meta ambita per gli amanti del mare e della cultura.

La vittoria del Southend Pier non è stata una sorpresa per coloro che conoscono la sua storia e il suo profondo impatto sulla comunità locale. Da quasi due secoli, questa imponente struttura ha affascinato e ispirato, resistendo con coraggio alle avversità, diventando un simbolo di forza e perseveranza per tutti coloro che lo attraversano.

Southend Pier

Fonte: iStock

Southend Pier , Essex, Regno Unito
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Le case che “scivolano” lungo la strada più ripida del mondo

Nella tranquilla città suburbana di Dunedin, in Nuova Zelanda, c’è una strada che si è guadagnata un posto di rilievo nelle pagine del Guinness dei Primati. Stiamo parlando di Baldwin Street, un’arteria che ha affascinato il mondo intero con la sua spettacolare pendenza, attestata al 35%.

L’annuncio ufficiale è arrivato direttamente dal Guinness World Records, confermando ciò che molti residenti locali sapevano già da tempo: Baldwin Street è un’opera di ingegneria straordinaria, tanto da meritarsi il titolo di strada più ripida del mondo.

Nel corso degli anni, è diventata una vera e propria attrazione turistica, attirando visitatori da ogni angolo del pianeta, desiderosi di sperimentare la sensazione unica di camminare lungo una superficie così inclinata.

Baldwin Street: la regina delle pendenze

Baldwin Street

Fonte: Getty Images

Baldwin Street, Dunedin, Nuova Zelanda

Quando si tratta di strade fuori dal comune, ce ne sono poche che possono eguagliare Baldwin Street, situata nella pittoresca Nuova Zelanda. Con una lunghezza di appena sotto i 350 metri, quest’arteria stradale si distingue per il suo profilo altimetrico che sfida la fisica stessa.

Inizia a soli 30 metri sul livello del mare, ma è nel tratto finale superiore che mostra il suo vero carattere. Qui, in soli 200 metri, la strada sale a un’altitudine di 100 metri, creando una pendenza che ha del prodigioso.

In questo tratto, il terreno diventa così ripido che è stato necessario applicare un rivestimento di calcestruzzo non solo per semplificare le operazioni di manutenzione, ma anche per garantire la sicurezza di chiunque si avventuri su questa via, ormai diventata una sorta di sfida contro la gravità.

Ma quanto è realmente ripida Baldwin Street? Con una pendenza massima di 1:2,86 (equivalente a circa 19° o il 35%), questa strada mette alla prova il concetto stesso di inclinazione. Per ogni 2,86 metri percorsi in orizzontale, si scende di un metro in verticale, offrendo un’esperienza unica a chiunque abbia il coraggio di affrontarla.

Un errore di pianificazione

Nel panorama delle infrastrutture urbane, ogni tanto emerge un esempio che suscita seri interrogativi sulla competenza e la considerazione dei progettisti. Questo è il caso di un’arteria, la cui progettazione rivela un errore più che evidente da parte di alcuni ingegneri londinesi.

Senza tener conto dei dislivelli del terreno e delle peculiarità del sito scelto, gli ideatori hanno ignorato gli avvertimenti della topografia e hanno proceduto ugualmente con la costruzione della strada. Il risultato è stato una via caratterizzata da una pendenza incredibilmente ripida, che ha immediatamente sollevato dubbi sulla sua praticità e sicurezza.

Questa situazione non solo ha generato disagi per coloro che devono utilizzare questa strada tutti i giorni, ma ha anche sollevato domande sul processo decisionale che ha portato alla sua realizzazione. È chiaro che una migliore pianificazione e un maggiore coinvolgimento delle parti interessate avrebbero potuto evitare questo errore e garantire la creazione di un’infrastruttura più funzionale e sicura per l’intera comunità.

Il risultato di questa decisione affrettata è stato una strada caratterizzata da un’inclinazione davvero assurda, che ha reso il transito non solo particolarmente difficile, ma anche potenzialmente pericoloso per automobilisti, ciclisti e pedoni.

Baldwin Street

Fonte: Getty Images

Baldwin Street, Dunedin, Nuova Zelanda
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Con soli 8 euro puoi viaggiare sul treno più panoramico d’Italia

È iniziato con un importante riconoscimento il 2024 del treno più panoramico d’Italia, ovvero la linea italo-elvetica che collega Domodossola con Locarno, la Ferrovia Vigezzina-Centovalli (che ha tra l’altro festeggiato i cento anni lo scorso anno) e prosegue con una promozione di sicuro interesse.

Infatti, ha ricevuto la menzione a “treno del mese” sul quotidiano britannico “The Guardian” e ora, dopo il successo della promozione “Inverno per 2” che ha visto oltre 2000 passeggeri, propone nuove e coinvolgenti offerte per un viaggio primaverile tra le Alpi e il Lago Maggiore.

“Viaggi in rosa” dal 4 al 10 marzo

La spettacolare ferrovia che unisce la piemontese Domodossola con la ticinese Locarno è pronta a festeggiare le donne con lo speciale biglietto “Settimana della donna” acquistabile online su prenota.vigezzinacentovalli.com.

Infatti, dal 4 al 10 marzo, tutte le viaggiatrici potranno salire a bordo a soli 8 € (anziché 37 €, viaggio a/r, senza soste intermedie) e approfittare di un’opportunità irripetibile per ammirare il
risveglio della natura in Valle Vigezzo e nelle Centovalli, ma soprattutto a Locarno, sul Lago Maggiore, grazie alle straordinarie fioriture di camelie. Un’occasione di viaggio che la Ferrovia Vigezzina-Centovalli arricchisce con la promozione dedicata all’apprezzatissima rassegna floreale “Camelie Locarno”, in programma dal 20 al 24 marzo.

La rinomata manifestazione internazionale “Camelie Locarno”

Oltre alla promozione per la Festa della Donna, la Ferrovia che parte da Domodossola e, in poco meno di due ore con un viaggio lento e panoramico, attraversa la Valle Vigezzo (la “valle dei pittori”) per superare il confine e, superate le Centovalli, arrivare sulla sponda elvetica del Lago Maggiore a Locarno, ha pensato anche a un biglietto ad hoc per ammirare le fioriture della 25esima edizione della rinomata manifestazione internazionale”Camelie Locarno“.

Infatti, la Ferrovia Vigezzina-Centovalli offre un biglietto speciale che include il tragitto di andata e ritorno da Domodossola a Locarno, valido uno/due giorni, con prenotazione del posto a sedere e ingresso a Camelie Locarno. Il biglietto denominato “Festival delle Camelie Locarno”, acquistabile online su prenota.vigezzinacentovalli.com, è in vendita a 36 € (adulti) e 14,00 € (ragazzi dai 6 ai 16 anni).
Viaggiano gratis i bambini fino a 6 anni non compiuti. Sarà sufficiente consegnare il voucher allegato al biglietto ferroviario per poter accedere al Parco.

Sede dell’evento è il Parco delle Camelie di Locarno, raggiungibile a piedi o con servizio autobus speciale dalla stazione di Locarno, che accoglie oltre un migliaio di varietà di camelie: la mostra, curata nei minimi dettagli e in grado di attirare appassionati, ma anche semplici amanti delle straordinarie fioriture primaverili, ospiterà oltre 200 esemplari recisi.

La nomina a “treno del mese”

Come accennato, il rinomato quotidiano britannico “The Guardian” ha eletto la Vigezzina-Centovalli come “treno del mese” con un coinvolgente brano della giornalista Nicky Gardner che l’ha definita “uno straordinario itinerario di montagna” e ne ha vantato “le viste mozzafiato sulle Alpi Pennine” oltre allo “splendido mix di boschi di querce e castagni intervallati da ruscelli di montagna e scorci fugaci di belle ville“.

Un riconoscimento che è stato davvero apprezzato e che è arrivato a conferma di quanto la storica Ferrovia (con i convogli che viaggiano ogni giorno dal 1923) sia un’importante meta turistica in grado di attrarre l’attenzione internazionale.

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lago Lago Di Como mete storiche Notizie Viaggi

Questa dimora storica italiana apre solo un giorno all’anno: ecco quando

Navigando sul Lago di Como, superato il borgo di Torno, lo sguardo viene rapito dalla imponente sagoma di Villa Pliniana. Se ne sta isolata, adagiata sul pelo dell’acqua e avvolta nel verde, con la sua splendida facciata a quattro ordini di finestre e il magnifico loggiato centrale. Solitamente, si può godere della sua bellezza solo avvicinandosi a bordo di una barca privata o di un taxi boat. La buona notizia, però, è che per un giorno sarà visitabile anche al suo interno. Ecco quando.

Villa Pliniana apre le porte al pubblico per un giorno

Domenica 3 marzo, la Delegazione FAI di Como, in collaborazione con Hotel Sereno, aprirà le porte della magnifica Villa Pliniana. L’itinerario inizierà dal lago, dall’imbarcadero di Torno, potendo così godere di un panorama di rara bellezza. La visita si svolgerà attraverso un percorso a piedi su più livelli e ambienti, inclusi la loggia esterna, le stanze e la fonte pliniana, accompagnati da volontari FAI.

La splendida dimora deve il nome alla fonte vicino alla quale sorge, caratterizzata da un flusso d’acque intermittente e descritta da Plinio il Vecchio nella celebre “Historia Naturalis” e, qualche anno più tardi, dal nipote Plinio il Giovane in una lettera all’amico Licinio Sura. Nel tempo anche altri illustri scienziati, tra cui Leonardo Da Vinci e Benedetto Giovio, studiarono la sorgente.

Costruita alla fine del XVII secolo, per volontà del conte Giovanni Anguissola, governatore di Como, la villa ha attraversato nel corso dei secoli periodi alterni di splendore e abbandono. In breve tempo divenne una delle dimore più famose del Lario e meta obbligata per personaggi illustri. Tra questi Berchet, che le dedicò alcuni versi nei “Frammenti di un poemetto sul lago di Como”, e Percy Shelley, che la descrisse come “lo scenario migliore” (“the finest scenery”), Gioacchino Rossini che proprio qui compose la sua opera “Tancredi”, Napoleone che, secondo la leggenda, avrebbe giocato sul biliardo ancora esistente, Antonio Fogazzaro che vi ambientò il suo romanzo “Malombra”, poi trasformato da Mario Soldati nel film omonimo nel 1942 ambientato proprio qui. E ancora si riportano le visite dei letterati Byron, Foscolo e Stendhal, dei musicisti Liszt e Bellini, degli scienziati Volta, Spallanzani e Ghezzi, dei monarchi Giuseppe II d’Austria e Margherita di Savoia.

Villa Pliniana, dallo splendore all’abbandono, alla rinascita

Poche sono le notizie sulla realizzazione di Villa Pliniana. Quello che si sa è che i lavori di costruzione durarono tre anni e furono sospesi nel 1577. Nel 1578 il conte Anguissola, prima di morire, costrinse Giulio Anguissola, suo unico erede, a completarne la realizzazione, seguendo le indicazioni di Antonio Piotti, considerato il progettista della villa, anche se studi recenti hanno dimostrato che Pellegrino Tibaldi aveva dato un primo e sostanziale contributo.

Villa Pliniana sorge lungo un’insenatura al confine orientale del borgo di Torno. A partire dalla seconda metà del Settecento, quando sono iniziati a diffondersi nuovi generi letterari e iconografici come le guide turistiche e le stampe di vedute paesaggistiche, divenne uno dei luoghi più descritti, rappresentati e visitati del Lago di Como, come pure una delle mete preferite della giovane aristocrazia europea durante i viaggi d’istruzione, diventati storicamente noti come Grand Tour.

Agli inizi del Novecento, quando la navigazione fluviale venne via via sostituita dai moderni mezzi di trasporto come il treno e successivamente l’automobile, Villa Pliniana appariva sempre più un luogo isolato e difficile da raggiungere. Diventò così un luogo misterioso e pittoresco, finendo per venire progressivamente abbandonata.

Fino a che, nel XXI secolo l’interesse, per Villa Pliniana è tornato a crescere, per effetto di un nuovo impulso del turismo sul Lario, grazie all’attività di operatori locali e al contributo di illustri testimonial. Dopo un primo intervento di consolidamento della struttura, effettuato negli anni Novanta, gli attuali proprietari hanno avviato e completato un progetto di conservazione e ristrutturazione che ha coniugato la conservazione della struttura originaria con un approccio architettonico moderno.

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Questa antica colombaia è stata trasformata in un rifugio da sogno

Nel cuore vivace di Edimburgo, tra le strade animate e i monumenti storici che catturano lo sguardo dei turisti, si nasconde un gioiello inaspettato: una colombaia trasformata in un rifugio elegante e rustico, immerso in un giardino segreto incantevole.

Questo luogo unico rappresenta un perfetto equilibrio tra storia e tranquillità, dove il passato si fonde armoniosamente con il presente. Lontano dagli sguardi indiscreti, questa pittoresca dimora offre un’oasi di pace e serenità, permettendo agli ospiti di immergersi nella bellezza della natura circostante, lontano dal frastuono delle vie cittadine.

Il cottage inaspettato nel cuore di Edimburgo

Cottage Edimburgo

Fonte: Photo courtesy of Airbnb community

Interno, Colombaia del XVI Secolo (Edimburgo, Scozia, Regno Unito)

Nel cuore di un vasto giardino recintato, avvolto dal profumo di rose e circondato da un’aura di mistero, sorge un piccolo cottage in pietra, saldo testimone della storia e dell’architettura dell’antica Edimburgo.

Un tempo abitata da colombe, questa struttura è ora un affascinante capolavoro architettonico che cattura l’attenzione con la sua singolare bellezza. Le imponenti travi in legno e le scalinate finemente lavorate trasportano in un suggestivo viaggio nel tempo, mentre il camminamento lastricato in pietra sottolinea la grandezza e l’eleganza di questa costruzione risalente al 1600.

Attraversando la porta d’ingresso in vetro, gli ospiti sono accolti da un’atmosfera di calma e serenità. La luminosa sala da pranzo, con le sue pareti in pietra originali e il soffitto alto adornato da lucernari, crea uno spazio accogliente e suggestivo, perfetto per riunioni intime o cene romantiche.

Nonostante le dimensioni ridotte dell’edificio, ogni angolo è stato sfruttato al meglio per garantire il massimo comfort. La stufa a legna, posizionata di fronte a un divano letto estraibile, offre calore durante le fredde serate invernali, mentre il riscaldamento a pavimento dell’intero piano terra assicura una temperatura piacevole in ogni stagione.

Con soli 2,4 metri di larghezza, questo cottage è una delizia straordinaria e rara che incanta e stupisce gli ospiti, offrendo loro un assaggio autentico della vita passata mentre godono delle comodità e dei lussi moderni.

Un cottage nel cuore di Midlothian

Se hai in programma un viaggio a Edimburgo e cerchi un’esperienza autentica e accogliente, il cottage è la soluzione ideale. Posizionato nell’incantevole area di Midlothian, questo rifugio rustico ti permette di esplorare non solo la vivace città, ma anche i suoi affascinanti dintorni.

A pochi passi dalle animate zone di Bruntsfield e Morningside, il cottage è immerso in un vivace panorama urbano, ricco di negozi, supermercati, ristoranti e caffetterie trendy. Questa vivace atmosfera permette di immergersi appieno nella cultura locale, gustare piatti tipici della regione e fare shopping tra le caratteristiche boutique che arricchiscono il quartiere.

Grazie alla sua posizione privilegiata, il cottage permette di raggiungere il centro città in soli 20 minuti a piedi, attraversando incantevoli parchi e scenari naturali mozzafiato. Questa piacevole passeggiata offre non solo un’opportunità per esplorare le bellezze paesaggistiche di Edimburgo, ma anche per assorbire l’atmosfera unica e l’architettura storica della città.

In conclusione, il soggiorno nel cottage rappresenta un’opportunità unica per gli ospiti di vivere appieno l’essenza di Midlothian e scoprire tutto ciò che questa ricca e diversificata zona ha da offrire, garantendo un soggiorno indimenticabile.

Cottage Edimburgo

Fonte: Photo courtesy of Airbnb community

Giardino privato, Colombaia del XVI Secolo (Edimburgo, Scozia, Regno Unito)
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Asia Israele Notizie Viaggi

Trovati i resti di un’antica base legionaria romana: la scoperta

Recenti scavi in Israele hanno permesso di riportare alla luce i resti architettonici di un’antica base militare della VI Legione Romana “Ferrata”, i quali dovrebbero risalire a ben 1.800 anni fa. Secondo gli esperti, l’insediamento sarebbe stato abitato per quasi due secoli, e purtroppo ciò che ne rimane non è molto, perché i materiali con cui era stato costruito sono stati riutilizzati in epoca bizantina e, in seguito, durante il primo periodo islamico.

Nuova scoperta in Israele

È nel sito di Tel Megiddo, non molto distante dall’antico villaggio di Kfar Othnay, che gli archeologi hanno rinvenuto qualcosa di eccezionale durante i lavori per un importante progetto di infrastruttura stradale. Siamo nella regione settentrionale di Israele, dove sono appena riemerse delle antichissime testimonianze di un insediamento romano di circa 1.800 anni fa. Gli scavi, diretti dagli archeologi Yotam Tepper e Barak Tzin, hanno permesso di riportare alla luce alcuni resti architettonici della Via Pretoria, la strada principale dell’accampamento.

Sono inoltre stati scoperti un podio di forma semicircolare e alcune aree pavimentate in pietra, che dovevano far parte di un edificio pubblico monumentale. Il ritrovamento non è del tutto casuale, dal momento che negli ultimi dieci anni la zona è stata oggetto di numerose campagne di scavo per un progetto di ricerca storico-geografica, condotto per conto dell’Albright Institute of Archaeology di Gerusalemme. “Nel corso delle prime stagioni, la parte superiore del cortile dei comandanti è stata rinvenuta a sud-ovest della Road n.66, e nello scavo attuale (condotto per conto dell’Autorità Israeliana per le Antichità) stiamo scoprendo la parte nord-orientale” – ha affermato Tepper.

L’antica base militare romana

Quella che è riemersa nei pressi di Tel Megiddo non è certo l’unica base militare romana ritrovata negli ultimi decenni in Israele, ma è di gran lunga quella di più vaste dimensioni, nonché quella abitata per un periodo di tempo maggiore. Finora, infatti, erano stati riportati alla luce solo insediamenti temporanei o piccoli accampamenti appartenenti a divisioni ausiliare. La base scoperta adesso appartiene invece alla VI Legione Romana “Ferrata”, ed è senza dubbio una delle più preziose testimonianze archeologiche di quel periodo.

“L’accampamento della legione romana è stata la base militare permanente di oltre 5.000 soldati romani per più di 180 anni, dal 117-120 al 300 d.C. circa. Due strade principali si intersecavano al centro dell’accampamento, e il suo quartiere generale fu eretto qui. Da questo punto di base venivano misurate e segnate con pietre miliari tutte le distanze lungo le strade imperiali romane verso le principali città del nord del Paese. I resti dell’antico edificio non si sono conservati in altezza, poiché la maggior parte delle pietre da costruzione sono state rimosse nel corso degli anni per essere riutilizzate in progetti edilizi durante il periodo bizantino e il primo periodo islamico” – ha spiegato Tepper.

Nel corso degli scavi, oltre ai resti degli edifici, sono stati rinvenuti numerosi reperti. Tra questi, diverse monete, parti di armi, cocci di ceramica e frammenti di vetro. La scoperta più importante riguarda però alcune tegole che riportano i timbri della VI Legione, le quali venivano impiegate per vari scopi: dalla copertura di edifici alla pavimentazione e al rivestimento dei muri.

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In questa città si celebra (di nuovo) l’amore: è in arrivo il Festival dei baci

Nel cuore delle affascinanti terre dell’Estonia sorge Tartu, una città che risplende come una perla nelle terre baltiche. Situata a meno di 200 km dalla capitale Tallinn, lungo le rive del maestoso fiume Emajõgi, è da sempre una fonte di ispirazione e meraviglia per chiunque abbia il privilegio di visitarla.

Il 26 gennaio scorso, Tartu ha dato il via alla sua avventura come Capitale Europea della Cultura 2024, insieme a Bodø in Norvegia e Bad Ischl in Austria. Con un programma ricco di eventi culturali, spettacoli teatrali, mostre d’arte e performance musicali, promette di stupire e incantare i visitatori provenienti da tutto il continente.

Se siete curiosi di esplorare questa città incantevole e vibrante, non c’è momento migliore per farlo. Con una serie di celebrazioni eclettiche e coinvolgenti, Tartu si apre al mondo, pronta a condividere la sua cultura, la sua storia e lo spirito inconfondibile che la contraddistingue.

Tartu 2024: Capitale Europea della Cultura

Tartu, Capitale Europea della Cultura 2024

Fonte: iStock

Tartu, Capitale Europea della Cultura 2024

L’inaugurazione di Tartu come Capitale Europea della Cultura 2024 si è rivelata un evento memorabile, carico di emozioni e significati profondi. Sotto il tema “Arts of Survival“, il programma ha mirato a esplorare e valorizzare concetti cruciali quali libertà e diversità, con uno sguardo attento alla complessa situazione geopolitica della regione.

In particolare, lo spettacolo di apertura intitolato “All Is One!” ha suscitato profonde riflessioni sull’importanza dei legami umani in un contesto mondiale sempre più intricato e frammentato. Attraverso esibizioni artistiche coinvolgenti e messaggi commoventi, ha saputo toccare le corde più profonde dell’anima, suscitando emozioni e stimolando una sincera introspezione. Lo spettacolo ha, inoltre, proposto una visione ottimistica del futuro, evidenziando il potere unificante dell’arte e della cultura nel promuovere un cambiamento positivo.

Tra le iniziative più innovative spiccano il festival “Naked Truth“, che esalta la sauna come spazio per la socializzazione e il dialogo, e l’evento “Kissing Tartu“, un abbraccio collettivo in Piazza del Municipio, accompagnato da un concerto straordinario dedicato ai brani più celebri dell’Eurovision Song Contest.

“Kissing Tartu”: il Festival dei baci

Nel cuore di Tartu, si trova una fontana iconica adornata da una statua che raffigura due studenti che si scambiano un bacio appassionato, “The Kissing Students“. Questo suggestivo monumento è stato immortalato innumerevoli volte da fotografi e visitatori rapiti dalla sua bellezza romantica.

Ora, questa rinomata scultura si appresta a essere celebrata in una nuova veste con il “Kissing Tartu” che si terrà il 18 maggio. Questo evento di “baci di massa”, che si svolgerà in Piazza del Municipio, sarà il culmine di un grande concerto dedicato ai brani più celebri dell’Eurovision Song Contest. Un momento unico in cui persone provenienti da tutto il mondo si uniranno per condividere un gesto di affetto e di amore. Sarà trasmesso in diretta, permettendo agli spettatori di immergersi nell’atmosfera contagiosa e nell’energia travolgente di questa festa.

Inoltre, l’arte e la cultura non saranno da meno. Stencibility, il rinomato festival europeo di arte di strada itinerante, terrà un’edizione speciale in città, presentando la più grande mostra di adesivi d’Europa. Una panoramica affascinante della creatività urbana che sicuramente lascerà il segno nel cuore di tutti i presenti.

Non solo divertimento e spettacolo, ma anche impegno per la comunità. Il progetto Curated Diversity sovrintenderà a un’importante iniziativa volta ad abbellire gli spazi pubblici di Tartu con nuove aree verdi, dimostrando come l’arte e la natura possano fondersi per rendere le città più belle e accoglienti.

Tartu, Estonia

Fonte: iStock

Tartu, Estonia