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Come distrarsi in volo: 10 idee pratiche e comode

Spiagge paradisiache oppure città vibranti vi stanno aspettando per la prossima avventura e per raggiungerle dovete prendere un volo che potrebbe durare anche molte ore.

La destinazione sarà splendida ma, va detto, non sono soltanto le mete a rendere una vacanza memorabile: anche il viaggio fa parte dell’esperienza ed è importante renderlo quanto più piacevole possibile, soprattutto se il tragitto dovrà durare molto tempo.

Se fate parte di coloro che non riescono proprio a dormire durante il volo e vi sembra che le ore in aereo siano interminabili, ecco i nostri suggerimenti per ingannare il tempo e distrarsi in volo, viaggiando in serenità senza noia e stress inutili.

Leggere un libro

In un mondo sempre più frenetico, spesso non si ha tempo per sconnettersi da tutto per leggere un buon libro. Portatelo con voi in aereo, si rivelerà un ottimo compagno di viaggio.

A ognuno il suo: dal romanzo storico, d’amore o fantascientifico, fino al giallo o alla biografia, un libro dalla trama coinvolgente è un ottimo modo per far passare il tempo in aereo e distrarsi immergendovi in storie avvincenti.

Un’alternativa al classico libro stampato sono gli e-book, con i quali poter leggere su supporto tecnologico, oppure gli audiolibri: un modo alternativo, che sta prendendo sempre più piede, per leggere un libro ascoltandolo e immergendosi ancor meglio nella sua trama appassionante.

Ascoltare musica e podcast

Quale miglior modo per rilassarsi e passare del tempo piacevole se non ascoltando la vostra musica preferita? Cuffie alle orecchie e immergetevi nel potere di coinvolgimento delle note. Ogni genere va bene durante un volo, non soltanto la musica più tranquilla: ognuno ha i propri gusti musicali.

Se nel vostro volo non avete a disposizione la connessione wi-fi, prima di partire accertatevi di aver salvato una quantità di musica sufficiente per il tempo del viaggio e che il dispositivo con il quale volete ascoltarla sia ben carico, sebbene la musica consumi meno batteria rispetto alla visione di un film.

Non solo musica. Anche i podcast sono validi alleati per trascorrere piacevolmente il tempo di un volo. Molto diffusi in America e sempre più ascoltati anche in Italia, i podcast sono prodotti audio reperibili su molteplici piattaforme. Suddivisi in puntate, trattano qualsiasi tematica, dal crime alle notizie del giorno, dagli approfondimenti tecnologici a quelli socioculturali. Ce n’è per tutti i gusti.

Guardare film e serie tv

Siete divoratori di film e serie tv o semplicemente vi piace rilassarvi di fronte a una pellicola del vostro genere preferito? Allora il volo in aereo è il momento ideale per passare il tempo e godersi l’intrattenimento del cinema ad alta quota.

Come per la musica, dalle diverse piattaforme streaming disponibili potete scaricare sui vostri dispositivi elettronici il nuovo film che non siete ancora riusciti a guardare, oppure tutte le puntate dell’ultima serie tv preferita che state seguendo. Lasciatevi ispirare dai migliori film adatti a un viaggio in aereo, oppure dai vostri gusti cinematografici. Non vi renderete nemmeno conto di essere già arrivati a destinazione.

Dormire

Sembra una banalità, ma dormire in aereo fa bene al corpo e alla mente. Sì, perché arriverete riposati a destinazione e sarete stati in grado di adeguarvi in anticipo al nuovo fuso orario, compensando il tanto temuto jet lag.

Esistono dei trucchi per riuscire a dormire adatti a coloro che solitamente passano ore insonni in aereo, stressandosi oltre il dovuto. Alcuni esempi? Scegliere i posti adatti, evitando quindi quelli vicino ai bagni e alla cucina o quelli affacciati al corridoio, oppure munirsi di mascherina per gli occhi e tappi per le orecchie in modo da non essere disturbati.

Lavorare al computer o studiare

Per coloro che non smettono mai di lavorare, oppure devono terminare un lavoro universitario, c’è anche l’opzione di mettersi al computer per studiare o concludere un progetto prima delle meritate vacanze. Un metodo spesso più noioso rispetto ad altri per far passare il tempo in aereo, ma sicuramente proficuo.

Anche se non avrete la connessione wi-fi non importa, potrete portarvi avanti con il lavoro per poi sfruttare internet non appena sarete atterrati.

Socializzare

Se non viaggiate soli, ma in coppia, con amici o con i figli, il tempo in viaggio piò essere ingannato anche semplicemente chiacchierando con loro. Ma non solo, l’aereo è un luogo in cui molte persone si ritrovano a passare del tempo insieme e ognuna ha una propria storia di vita, motivazioni diverse per viaggiare, provenienze e destinazioni differenti che possono essere curiose da scoprire.

Se vi piace relazionarvi e confrontarvi con le persone che viaggiano al vostro fianco (a patto che abbiano piacere anche loro a farlo), il tragitto in aereo si può trasformare in un viaggio piacevole passato socializzando e conoscendo una persona nuova che arricchirà il vostro bagaglio di conoscenze e, perché no, potrebbe diventare vostra amica.

Dedicarsi alla mindfulness

Se non l’avete mai fatto, un lungo viaggio in aereo potrebbe rivelarsi l’occasione giusta per praticare tecniche di meditazione e mindfulness, ottime per ridurre stress e ansia durante il volo. Esistono ormai molteplici app dedicate a quest’attività che insegna anche l’importanza del controllo della respirazione per il rilassamento del corpo e della mente.

Mettete quindi un paio di cuffie che riproducano rumore bianco in modo da isolarvi dai suoi esterni dei motori e delle chiacchiere delle persone e dedicatevi alla meditazione e alla respirazione.

Giocare in aereo

Dedicarsi al gioco e allo svago è sicuramente un ottimo modo per trascorrere il tempo in aereo divertendosi, da soli o in compagnia. Che sia una sfida insieme al vostro compagno di viaggio con il gioco di carte preferito, oppure un cruciverba in solitaria che stimola il cervello, o ancora l’app di un videogame sul vostro smartphone, vi potrete rilassare e godere del tempo piacevole in volo.

Pianificare il vostro viaggio

State finalmente partendo per la prossima meritata vacanza dopo tanto lavoro e non avete avuto tempo di organizzare tutti i dettagli del viaggio? Potrete sfruttare le ore trascorse in alta quota per pianificare tutto e stilare una lista dei luoghi che vorreste visitare, dei cibi tipici che vi piacerebbe assaggiare o delle migliori spiagge nelle quali sdraiarsi in totale relax, baciati dal sole e cullati dalle onde del mare.

Scrivere un diario di viaggio

Per trascorrere del tempo di qualità in aereo senza pensare alla lunghezza del tragitto, potreste anche iniziare a scrivere il primo capitolo del vostro diario di viaggio, proprio come si faceva un tempo, quando la tecnologia non era predominante e i ricordi si trascrivevano nero su bianco sulle pagine profumate di un diario, fissandoli per sempre nella memoria.

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Vacanze in crociera: i cibi da evitare al buffet

Rilassanti, dotate di tutti i confort e da provare almeno una volta nella vita: le crociere sono una forma di vacanza molto apprezzata perché permettono di viaggiare, di osservare il mare da un punto di vista privilegiato, di godere di tramonti e albe mozzafiato e di osservare le stelle senza nulla intorno a sé. Oltre a tutto questo si tratta di vacanze durante la quali si può staccare da tutto mentre si scoprono (o si riscoprono) luoghi nuovi.

Ci sono tantissimi ottimi motivi per cui vale la pena fare una vacanza in crociera, ma non bisogna dimenticare di tenere sotto controllo alcune cose, tra cui l’alimentazione.

Soprattutto il buffet, che è una forma di servizio molto apprezzata, ma che bisogna sempre saper gestire con molta attenzione. A partire dai cibi che è meglio evitare al buffet delle crociere.

Buffet delle crociere, quali cibi è meglio non mangiare

I servizi sulle crociere sono sempre di altissimo livello e ci si può fidare di quello che viene servito, ma ci sono alcuni alimenti (e comportamenti) che andrebbero evitati e alcune regole che andrebbero seguite.

Tra gli alimenti i cibi a cui prestare attenzione vi sono senza dubbio gli alcolici e le bevande zuccherate. Ovviamente ogni viaggiatore acquista il proprio pacchetto vacanze, ma se si ha l’accesso alle bevande meglio evitare di esagerare. L’acqua è sempre la scelta migliore e, senza dubbio, la più sana.

Nei buffet si trova davvero di tutto, attenzione se avete intolleranze alle possibili contaminazioni: sempre meglio chiedere al personale. Le compagnie sono molto attente e se conoscono le esigenze dei loro ospiti possono fare tutto al meglio. Ad esempio, chi non può mangiare glutine, potrebbe avere a disposizione menu appositi nei ristoranti presenti sulla nave. Per questa tipologia di comunicazioni potrebbe essere fornito un apposito modulo ai viaggiatori, in cui si possono esplicitare esigenze alimentari specifiche. In altri casi può bastare dirlo all’agenzia di viaggio o telefonare ai numeri appositi.

Dolci: attenzione a non esagerare. Così come per le bevande, anche questi vanno mangiati con parsimonia altrimenti si corre il rischio di stare male. Evitare di abbuffarsi al buffet della nave e lasciar perdere i cibi che sappiamo potrebbero darci fastidio. Anche se sono molto allettanti.

A volte i buffet sulle navi da crociera sono molto affollati, un aspetto di cui tenere conto se non si ha voglia di lunghe attese.

Qualche info utile quando si mangia in crociera

Ci sono alcune cose da sapere prima di partire per una vacanza in crociera. La prima è che, se si vogliono consumare degli snack, come patatine, barrette o merendine, la scelta migliore è quella di portarli da casa: in genere quando si è in nave le cose costano un po’ di più e trovare dei piccoli metodi di risparmio quando si viaggia non fa mai male.

Quando vedete che c’è molta coda per un alimento, fidatevi: potrebbe essere un segnale di apprezzamento da parte degli altri passeggeri. Per quanto riguarda gli orari di apertura del buffet la risposta è che potrebbero variare da una compagnia all’altra

Sperimentare è sempre un’ottima idea: siete in vacanza e potete provare piatti nuovi o abbinamenti inediti. È l’occasione giusta per uscire dalla propria zona di confort e virare su qualcosa di più particolare.

Capita anche che alcuni prodotti su determinate navi siano fatti al momento, come – ad esempio – le mozzarelle: informatevi e, nel caso, provate le varie specialità.

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Come pagare a New York: prelevare dal bancomat o usare le carte?

New York City è una delle metropoli più vivaci del mondo e attira milioni di turisti ogni anno. Con i suoi grattacieli imponenti che formano uno skyline inconfondibile, è la tappa perfetta per un viaggio negli USA. State organizzando la prossima vacanza oltreoceano, ma vi state chiedendo quali siano i metodi di pagamento migliori a cui affidarsi?

Quando si viaggia al di fuori dei confini italiani, o europei, una delle questioni più importanti da affrontare riguarda i soldi: come farò a prelevare? E come potrò pagare hotel, auto, ristoranti, prodotti e servizi? Ecco una guida che vi può chiarire le idee, con alcuni importanti consigli pratici. Meglio quindi utilizzare i contanti prelevandoli con il bancomat oppure preferire l’uso di carte di credito e debito?

Carte di credito e debito: la scelta più diffusa

Le carte di credito, credit card, sono il metodo di pagamento in assoluto più diffuso e utilizzato dalla popolazione statunitense, soprattutto a New York. Queste carte vengono accettate in qualsiasi negozio, ristorante, hotel o servizio e per ogni tipo di importo.

Per un viaggio nella Grande Mela, e negli Stati Uniti in generale, è consigliato portare con sé almeno una carta di credito, oltre al bancomat (debit card). Quest’ultimo può essere di due tipologie: VPay e Cirrus Maestro.

Vediamo tutti i motivi per cui sono consigliati questi due metodi di pagamento.

Come usare le carte di credito e di debito a New York

Perché le carte di credito e i bancomat (o altre carte prepagate) sono i metodi più consigliati per pagare a New York? I motivi sono molteplici. Innanzitutto, tutti i pagamenti con carte di credito e di debito sono senza commissioni in America. Inoltre, vengono accettati tutti i principali circuiti come Visa, MasterCard, American Express e Discover e Diners.

Perché dovremmo sempre avere con noi una carta di credito negli USA? Se si intende noleggiare un’auto, per esempio, nella maggior parte dei casi viene richiesta una caparra che deve essere garantita con una carta di credito. Sarà quindi necessario possederne una.

Per tutti i pagamenti, anche i bancomat sono accettati ovunque, ma capita di incontrare più spesso problemi e le transazioni rischiano di non andare a buon fine nonostante appartengano a circuiti accettati. Per questo è utile avere sempre con sé anche una carta di credito con la quale pagare, in caso di necessità.

Il consiglio è infatti quello di utilizzare la carta di credito per tutte quelle spese certe e importanti, come il noleggio auto e l’hotel. Per tutte le altre spese, invece, tale metodo rimane come alternativa, utilizzabile nel caso in cui il bancomat non venga accettato.

Altri consigli per i pagamenti con carte

Pagando con carta di credito a New York, è bene fare attenzione alla valuta con cui si effettua la transazione. Infatti, si può scegliere di pagare in dollari o nella nostra moneta. La scelta ideale sarebbe quella del pagamento in dollari: la conversione effettuata dalle banche italiane è solitamente più conveniente.

Inoltre, prima di partire per il tuo viaggio nella metropoli newyorkese, chiedi informazioni al tuo istituto bancario sulle condizioni imposte dalle tue carte di pagamento. È necessario chiarire se sono abilitate per gli Stati Uniti e attivare, se necessario, la cosiddetta “Opzione Mondo” per transazioni in Paesi extra euro, che è a pagamento. Oltre a questo, è importante chiedere quali siano le eventuali commissioni applicate sui pagamenti e sui prelievi all’estero.

Un’altra cosa da chiarire con la propria banca prima di mettersi in viaggio, riguarda i massimali di spesa e di prelievo con le proprie carte, in modo da aumentarli all’occorrenza e non avere brutte sorprese durante la vacanza oltreoceano. Sarebbe infatti un bel problema se non si riuscisse più a pagare o prelevare perché si è raggiunto il massimo consentito.

Prendi anche in considerazione di attivare una carta apposita studiata per i viaggi all’estero, che abbia commissioni agevolate e che garantisca la sicurezza delle transazioni. Un’opzione che sembrerebbe vantaggiosa, inoltre, è quella delle carte legate ai conti online.

Pagare in contanti a New York

Nonostante a New York, come nelle altre metropoli americane, i contanti siano sempre meno utilizzati per i pagamenti di qualsiasi bene o servizio, prediligendo le carte di credito, le banconote rimangono una valida opzione per fare acquisti.

Si consiglia però di utilizzare i contanti solo nei casi in cui non vengano accettate o non funzionino le carte di debito e credito che si hanno a disposizione, tenendoli quindi per affrontare eventuali casi di emergenza (ad esempio se sul taxi non si riesce a pagare la corsa con le carte di credito o debito).

Le alternative per avere con sé i contanti negli Stati Uniti sono due: effettuare il cambio valuta in Italia portando i dollari in America, oppure prelevare dagli ATM direttamente una volta arrivati a New York. Ma qual è la scelta migliore?

Prelievo bancomat o cambio contanti in Italia

A New York City gli sportelli bancomat (ATM) sono presenti in maniera molto capillare e questo rende decisamente comodo e semplice il prelievo di contanti (è sconsigliato, invece, prelevare con carta di credito perché ha costi maggiori).

L’aspetto più importante da tenere in considerazione è l’applicazione di due commissioni sui prelievi: una commissione applicata dalla banca italiana e una alla banca americana (solitamente tra i 3 e i 6 dollari).

Anche in caso di prelievo è necessario porre molta attenzione sulla valuta scelta: è meglio prelevare in euro o in dollari? Scegliendo l’opzione senza cambio valuta (quella più consigliata) si pagano i dollari nella nostra valuta. Se si sceglie il cambio valuta, invece, la banca in cui stai prelevando effettuerà il cambio e questa opzione è generalmente più costosa.

Il suggerimento è quello di prelevare direttamente in un ATM di New York, ma meno volte possibile, preferendo una cifra più alta in un’unica transazione per ammortizzare i costi del servizio.

L’altra opzione è quella di cambiare gli euro in dollari in Italia, prima di partire. In tal caso è bene informarsi sui tassi di cambio effettuati e sulle commissioni. Ad ogni modo, essendo molto comodo prelevare negli USA si può anche evitare di cambiare i contanti prima del viaggio.

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Cosa fare in crociera, quando la nave è ferma in un porto

Navigare verso luoghi da scoprire, su navi dotate di tutti i confort e i lussi: la crociera è una tipologa di vacanza che vale la pena provare almeno una volta nella vita. Quando si è in viaggio ci si può rilassare, fare attività sportiva, assaporare i piatti che vengono proposti o sperimentare le varie possibilità che offre l’imbarcazione. Ma quando si attracca nel porto? Ci sono diverse attività che si possono fare in crociera quando si è in porto, adatte a tutti i gusti.

Crociera, le attività da fare quando si è in porto

Durante le crociere vengono programmate delle escursioni, i vacanzieri possono decidere di partecipare alle opzioni proposte, oppure  scendere in autonomia ed esplorare la tappa senza una guida o un tour organizzato.

Chiaramente è sempre bene capire, già prima della partenza, quali sono le zone più interessanti da esplorare perché generalmente il tempo è poco e va sfruttato al massimo. Quindi sapere in anticipo le cose che vogliamo vedere, ci aiuta a ottimizzare le ore che abbiamo a nostra disposizione senza perdere tempo. Per scendere (e risalire) dalla nave potrebbe servire della documentazione, come la carta crociera, inoltre potrebbe essere utile portare con sé un documento di identità o una fotocopia. Ci sono casi in cui è necessario un visto e in genere se ne occupa la compagnia di navigazione, ma è meglio informarsi prima in merito.

Sapere dove si andrà, è utile anche per capire quali sono le cose utili da portare con sé per la gita: oltre a soldi e carta di credito, potrebbero servire creme per il sole, zaini, macchina fotografica e telo da spiaggia (se si esplora la costa durante la bella stagione).

In occasione delle varie tappe la nave – in genere – si ferma dalla mattina fino al tardo pomeriggio, ma se si ha intenzione di scendere ed esplorare i dintorni in autonomia è bene sapere con precisione quando si dovrà risalire a bordo. A volte le crociere attraccano nei porti vicino alle zone di nostro interesse, in altri casi invece sarà necessario – quando si arriva sulla terraferma – prendere un mezzo per spostarsi. Anche questo va calcolato per capire quante cose si possono fare e vedere nelle ore a disposizione.

La cosa da tenere sempre a mente è la puntualità, poiché in caso di ritardo – se l’escursione non è organizzata dalla compagnia di navigazione – non è detto che la nave possa attendere fino al ritorno dei passeggeri.

Meglio, se si decide di affidarsi a quelle organizzate, prenotare le escursioni in anticipo così da avere il tempo della vacanza organizzato al meglio. Quindi sì alle gite, ma stando ben attenti a non sbagliare.

Cosa fare in crociera quando la nave attracca

E se decidiamo di non scendere dalla nave? Anche questa opzione è fattibile. Magari abbiamo voglia di rilassarci, oppure la tappa non ci interessa perché la conosciamo già bene, oppure perché la voglia di concedersi una coccola è più forte della smania di esplorare.

Cosa fare? Le attività, anche in questo caso, sono davvero le più disparate. Si può decidere di rimanere in piscina, oppure fare una sessione di sport, o ancora concedersi un trattamento di bellezza.

Si può anche scendere per un breve tempo e poi risalire, anche molto prima del momento previsto per la partenza. Insomma, si è molto liberi e le parole d’ordine sono relax e divertimento.

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Glamping, che cos’è e come è nato

Vi piacciono le vacanze avventurose, immersi nella natura, a stretto contatto con il mondo circostante? Ma al tempo stesso non volete rinunciare al lusso? La risposta è il glamping, che da tempo è diventata la scelta prediletta per chi è alla ricerca di una soluzione green, diversa dal solito, ma che sappia coniugare ogni richiesta. E ogni anima dei vacanzieri.

E no, non si tratta della tenda che tutti noi potremmo trovare negli appositi negozi sportivi, ma di una location in cui vengono forniti gli stessi servizi di un hotel, ma con la differenza delle sistemazioni: spesso molto più particolari, uniche e ricercate. E che siano davvero immerse nel paesaggio circostante.

Cos’è il glamping, quando è nato e perché piace tantissimo, diventando una scelta prediletta per tanti viaggiatori.

Cos’è il glamping: storia e nascita

Campeggio, ma con qualche dettaglio (non trascurabile) in più: il glamping coniuga lo spirito libero di chi ama la vacanza in mezzo alla natura, con alcuni benefici e servizi. Il termine nasce dalla fusione di glamour e camping ed è nato nel Regno Unito nel 2005. Anche se la storia del glamping ha radici molto più antiche del primo decennio del nuovo millennio. Pare infatti che già nel XVI secolo venissero messe a disposizione strutture di questo tipo.

Infatti, pare che ci siano stati dei precedenti celebri e sontuosi alle strutture come le conosciamo oggi. Ad esempio, sembra che sia stato il conte John Stewart nel XVI secolo a organizzarne uno, un altro momento del passato da ricordare è il Campo del Drappo d’oro, che ha visto incontrarsi Enrico VIII di Inghilterra con Francesco I di Francia. La data? Il 1520. Altri esempi illustri sono le tende degli Ottomani o quelle che venivano utilizzate nel corso dei safari negli anni Venti.

Oggi il concetto di glamping si è evoluto, la fantasia ha portato a trasformare, in confortevoli camere in cui soggiornare, non solo strutture tipiche, ma anche più particolari come case sugli alberi, roulotte e molto altro.

Il glamping piace e promuove il turismo sostenibile

Difficile trovare un luogo in cui non ci sia una struttura per chi ama il glampig: possono essere dedicate solo a quello, oppure si possono trovare all’interno di quei campeggi che hanno deciso di offrire agli ospiti un’esperienza declinata su ogni richiesta. Ci sono i glamping che accettano gli animali, quelli molto lussuosi e quelli che fanno sentire come in una fiaba.

Si tratta di soluzioni green, che promuovono un turismo più sostenibile. In genere, infatti, i materiali utilizzati sono di recupero, oppure che si adattano perfettamente al contesto naturale o urbano. Senza dubbio si tratta di luoghi in cui è possibile fare una vacanza singolare e inedita, senza rinunciare a tutte quelle comodità che molte persone ricercano quando partono per un viaggio. E senza rinunciare all’adrenalina di trovarsi in un vero e proprio campeggio. Ma più particolare.

Di glamping se ne trovano ormai in tutto il mondo (e con diverse fasce di servizi) e, dati del 2022, si tratta di una tendenza in crescita. Sarà per la bellezza di vivere un’esperienza unica nel suo genere, sarà perché si trovano in location da sogno e sono curati nei minimi dettagli, ma senza dubbio la fusione tra campeggio e glamour è vincente.

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Trasporti pubblici, 10 regole di buona educazione

Persone che tengono il volume della conversazione altissimo, oppure che raccontano tutti i fatti loro rendendo partecipi i compagni di viaggio o, ancora, chi occupa troppo spazio impedendo alle altre persone di muoversi liberamente. Quando si viaggia si deve tenere conto del fatto che ci sono anche altre persone insieme a noi, spesso sconosciuti, è che è buona norma seguire delle semplici regole di educazione quando si fruisce dei trasporti pubblici.

Se si è in vacanza, ma anche semplicemente nella vita di tutti i giorni, utilizzare un mezzo pubblico è molto comodo perché permette di risparmiare, di non doversi stressare per gli spostamenti e anche di fare del bene all’ambiente.

Insomma, tutte ricadute positive, se non fosse che a volte ci si imbatte in comportamenti che ci possono dare fastidio, oppure che siamo noi i primi a non seguire le regole. Le buone norme di convivenza sui mezzi di trasporto pubblico sono importanti perché, se osservate possono permettere a tutti di fare un viaggio sereno e senza fastidi. Ecco dieci regole di educazione da seguire quando si viaggia su treni, tram, autobus o metropolitana.

Rumori: il meno possibile

Avete in programma una telefonata con un’amica per raccontarle tutte le vostre ultime vicissitudini sentimentali? Oppure volete vedere dei video o recuperare le ultime puntate della vostra trasmissione televisiva? Benissimo, non c’è nulla di male. Però le vostre esigenze non devono andare contro quelle degli altri passeggeri. La telefonata forse può aspettare ed eviterete così di rendere partecipi anche perfetti sconosciuti della vostra vita personale, mentre per tutto il resto ci sono le cuffie. La regola del minor rumore possibile vale anche se si viaggia in compagnia: chiacchierate, ma senza infastidire gli altri.

Trucco e parrucco si fanno a casa

Tra le altre regole di educazione, da tenere a mente quando si usano i trasporti pubblici, vi è quella di evitare di truccarsi, pettinarsi o acconciarsi mentre si è sul mezzo. Non tutti apprezzano di vedervi alle prese con spazzole o make-up. Questo, naturalmente vale per ambo i sessi e si tratta di una normalissima norma di buona educazione: in uno spazio pubblico non si possono fare le stesse cose che si farebbero tra le mura della propria casa.

Le borse vanno nell’apposito spazio

Quante volte ci è capitato di viaggiare con qualche altro passeggero che tiene, ad esempio, lo zaino in mezzo alle gambe, occupando il posto degli altri? Non si fa, le borse e i piccoli bagagli vanno sistemati nella cappelliera, perché i posti sui mezzi pubblici sono già abbastanza piccoli così e non c’è bisogno di ridurli ulteriormente occupandoli in maniera non corretta. Oltre a questo, per evitare di disturbare in continuazione i vostri vicini di posto, sarebbe bene tenere le cose utili a portata di mano, senza obbligare gli altri ad alzarsi più volte.

Cosa fare dei bagagli ingombranti

Un altro punto da tenere bene a mente, quando si parla di regole di educazione sui mezzi pubblici, è quello che riguarda i bagagli ingombranti. Nemmeno questi possono occupare le aree comuni, ma vanno sistemati in modo da dare il minor fastidio possibile. In treno, ad esempio, ci sono appositi spazi dove riporre le valigie. Magari non sono vicine a voi, ma così si evita l’ingombro o che – magari a causa delle ruote – vadano improvvisamente a finire in mezzo al corridoio.

Dove mettere gli zaini

Quando si viaggia capita di avere al seguito zaini di grosse dimensioni e, mentre ci si muove o anche più semplicemente si fa la tratta di viaggio in piedi nel mezzo pubblico, possono dare fastidio agli altri passeggeri. Ma non solo, possono anche fare male se ci si muove, perché non si ha idea di chi ci sia dietro di noi. È buona regola toglierli dalla schiena e tenerli tra le mani, o ai propri piedi su un bus o in metropolitana, per non infastidire chi viaggia con noi.

Code, si rispettano e non si causano

Altro punto importante riguarda le code. Quando ci sono è obbligatorio rispettarle, se non sono precise è sempre meglio chiedere chi sia l’ultimo della fila e mettersi in attesa dietro di lui. Al tempo stesso, però, è bene non essere la causa della loro formazione, quindi, è importante tenere sempre a disposizione i biglietti, per non dover fare attendere chi è dietro di noi. Metterli in una tasca, ad esempio, ci permette di non intasare il normale flusso dei passeggeri. Prima di salire sui mezzi, poi, attendere che lo facciano i passeggeri in discesa.

Dove mettersi?

Quando si viaggia potrebbe capitare di trovarsi in spazi molto affollati, ad esempio sulle scale mobili, sui binari, o nelle stazioni. Dove ci dobbiamo mettere per non infastidire chi ha fretta o chi procede nella direzione opposta rispetto alla nostra? Come quando si guida l’automobile: sulla destra, lasciando così agli altri lo spazio per muoversi liberamente.

Cibo, se si può ma con criterio

Se non ci sono regolamenti che lo vietano, è possibile consumare cibo e bevande sui mezzi pubblici a patto, però, che il loro odore non dia fastidio agli altri. Quindi premurarsi di portare con sé alimenti che non possano dare fastidio o piatti che potrebbero essere difficili da magiare.

Ci si ama, ma non (troppo) in pubblico

Carezze, abbracci e baci non danno fastidio a nessuno, ma con moderazione. Anche qui vale la regola del buon senso: mai eccedere con le effusioni. E questa buona norma vale sia sui mezzi di trasporto pubblico che, più in generale, nella vita di tutti i giorni.

Educazione prima di tutto

Ultima ma non perché meno importante: essere educati. Quando ci si pone nei confronti degli altri con gentilezza ed educazione non si sbaglia mai. E attenzione a quelle che sono le buone norme sui mezzi: se salgono persone anziane, a meno di problemi fisici nostri, è opportuno lasciare il posto libero per loro, lo stesso vale per donne in dolce attesa o bambini. Se vedete che qualcuno è in difficoltà e ha bisogno di una mano, chiedetegli se ha piacere ad avere il vostro aiuto. Se viaggiate all’estero, in un paese dove le regole di educazione potrebbero essere diverse da quelle alle quali si è abituati, impararle prima della partenza per non fare brutte figure.

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Ti colleghi al wi-fi in hotel? Ecco cosa devi sapere per farlo in tutta sicurezza

Ormai possiamo essere connessi ovunque, anche utilizzando reti non nostre. In quasi tutte le strutture, infatti viene fornita una password per connettersi al wi-fi dedicato agli ospiti. Ma quella pubblica degli hotel è sicura?

Non particolarmente, a causa di diverse ragioni. Questo però non significa che non possa essere utilizzata, ovviamente tenendo conto di alcune accortezze in grado di proteggere i nostri dati e la nostra privacy. La rete che viene fornita dagli alberghi è utilizzata (o può essere usata) da tante persone contemporaneamente e questo rende i nostri dati meno sicuri. Ci sono diverse tipologie di attacco dalle quali dobbiamo metterci al sicuro, ma anche tante soluzioni perché questo non avvenga.

Come collegarci alla rete wi-fi dell’hotel in tutta sicurezza.

Connessione wi-fi in hotel: i potenziali pericoli

Vacanze sicure, anche per i nostri dati? Ci sono diversi potenziali pericoli in cui si può incappare connettendosi alla rete wi-fi di un hotel. Ad esempio, possono essere rubati i dati che ci scambiamo con altre persone attraverso computer o cellulari. È un attacco informatico abbastanza comune e le vittime non si possono accorgere di ciò che sta avvenendo.

Possono essere utilizzati dei malware, che permettono ai malintenzionati di entrare all’interno del dispositivo che stiamo utilizzando. Oppure, possono virtualmente controllare il router della struttura. Un altro rischio è quello che venga creata una rete che sembra in tutto e per tutto quella dell’hotel ma non lo è e per questo, se la utilizziamo, rischiamo grosso.

I consigli per la sicurezza quando si usa la wi-fi dell’hotel

Ci sono alcune buone abitudini che si possono mettere in pratica per proteggere i propri dati e la propria navigazione sul web quando si usa la rete wi-fi dell’hotel. La sicurezza è importante e oggi – sui nostri cellulari e computer – c’è davvero gran parte della nostra vita. Accessi ai conti bancari, agli acquisti online, mail di lavoro o personali, documenti: quello che viene salvato e archiviato dice chi siamo e, se per noi può essere una grande comodità tenere tutto a portata di mano, accedere ai nostri dispositivi può fare gola ai malintenzionati.

Quando si viaggia e si soggiorna in un hotel, tra le piccole cose da fare, c’è quella di disabilitare la condivisione con il proprio pc o con il Mac, ma anche quella di controllare e verificare che la rete wi-fi alla quale ci vogliamo connettere sia effettivamente quella che l’albergo fornisce ai propri ospiti.

Tra le altre buone pratiche per proteggere i propri dati ed essere più sicuri c’è l’installazione di una VPN (Virtual private network). Nel dettaglio è un servizio che consente di creare una connessione totalmente sicura fra un sito web e il pc, indipendentemente dalla rete a cui ci colleghiamo. Si tratta di uno dei metodi più sicuri di cui si può disporre.

Importante anche abilitare un firewall, ossia un antivirus che sarà in grado di proteggere il dispositivo dagli attacchi esterni e accessi indesiderati. Prima di effettuare l’accesso, ci dobbiamo assicurare di aver installato gli ultimi aggiornamenti per quanto riguarda i sistemi di sicurezza. Molto spesso, infatti, gli hacker sfruttano delle falle e più il software è datato più risulterà “fragile”.

Tra le altre buone regole da seguire, c’è quella di non accedere a conti bancari o altri siti in cui ci sono dei nostri dati importanti e che potrebbero essere interessanti per i malintenzionati. Se è proprio necessario farlo, allora si può utilizzare la rete dati del cellulare oppure, se si usa un pc, il telefono come hotspot.

Buona norma è usare password sicure, uniche, utilizzare quando possibile l’autenticazione a due fattori e non cliccare su link “strani” che possono arrivare via mail o sms.  Se si hanno grossi pacchetti di giga nel proprio piano tariffario prediligere quelli all’uso di una rete libera e messa a disposizione della struttura in cui soggiorniamo.

Quando ci si connette alla rete wi-fi di un hotel è importante mettere in atto tutte le buone norme di sicurezza, che ci possano consentire di proteggere i nostri dati e di garantirci la giusta privacy.

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Ecco perché non si dovrebbe volare il giorno dopo un appuntamento dal dentista

Dovete salire su un aereo e volare ma siete stati dal dentista il giorno prima? Se potete evitate. Nulla di grave, naturalmente, ma ci sono dei casi in cui si potrebbe percepire dolore. Oltre al fatto che, dopo essere sottoposti a qualche intervento, non si è mai particolarmente in forma. Ma cosa succede? Il dolore dentale può essere causato dall’altitudine e dalla variazione di pressione e può essere strettamente correlato a impianti dentali e otturazioni.

Quella di non volare dopo essere stati sottoposti a piccoli interventi dal dentista non è una regola assoluta, ma potrebbe essere una buona norma se si possono programmare le sedute mediche per i denti e i viaggi.

Dopo il dentista meglio non volare, ecco perché

Quando si vola si devono affrontare diversi cambiamenti di pressione e le loro conseguenze. Basti pensare alle orecchie e al fastidio che si può provare quando si tappano. Lo stesso può accadere con i denti, infatti possono provocare la formazione di sacche di gas all’interno delle aree sottoposte ad otturazioni per curare le carie. La conseguenza? Forti dolori e grande pressione per le gengive.

Ovviamente non capita sempre, quindi potrebbe anche succedere di essere “immuni”, però se così non fosse, e se non si hanno antidolorifici con sé, questo potrebbe rendere il volo un vero e proprio incubo. Soprattutto se molto lungo.

Anche le otturazioni provvisorie potrebbero causare dei fastidi se accoppiate con i cambi di pressione, quindi – in generale – la soluzione migliore sarebbe quella di programmare un viaggio solamente qualche settimana dopo la seduta dal dentista, per evitare di incappare in queste problematiche.

A quanto pare gli impianti non temono problematiche durante il volo, ma possono creare fastidi. Un metodo per evitarli durante il decollo e l’atterraggio è quello di masticare qualcosa. Inoltre, anche le gengive possono essere interessate a fastidi durante il volo, se sensibili o infiammate.

Aeroodontalgia, di che cosa si tratta

L’aeroodontalgia, o barodontalgia, è un mal di denti che viene associato al cambio di pressione, lo possono lamentare coloro che viaggiano su un aereo, ma anche chi fa immersioni. Spesso sono associati ad altre problematiche dentali, come carie o otturazioni che si sono allentate. La conseguenza è la formazione di sacche d’aria che, a causa dei cambi di pressione che avvengono durante un volo, possono espandersi o contrarsi. E causare fastidi o dolori.

Cosa fare per evitare queste problematiche? Prima di viaggiare è bene prenotare una visita dal dentista, o chiedergli un consiglio, fermo restando il fatto che sarebbe meglio evitare di volare subito dopo un intervento.

Se non si può fare a meno di volare si possono seguire alcuni consigli. Come quello di assumere un antidolorifico prima di partire, su consiglio del proprio medico. Questo ci permette di salire sull’aereo con l’effetto del farmaco già attivo.

Sarebbe bene evitare bevande o cibi troppo caldi o freddi, perché gli sbalzi di temperatura potrebbero causare ulteriori fastidi. La cosa migliore da fare, comunque, è sempre quella di bere acqua a temperatura ambiente.
Ovviamente non si deve avere nessun timore, ma è sempre bene essere consapevoli di quello che potrebbe accadere e, se si hanno delle preoccupazioni, confrontarsi con il proprio dentista.

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Turbolenze in aereo, un pilota spiega perché non avere paura

Le turbolenze in aereo possono fare paura, del resto non sono poche le persone che hanno timore di volare e affrontano con il terrore ogni aspetto della traversata. Quando si è nel cielo, quei momenti durante i quali l’aereo oscilla possono essere poco comprensibili per i passeggeri, inaspettati e repentini e le reazioni possono essere le più disparate: c’è chi si diverte, chi soffre e chi vive questa situazione con profondo terrore.

Ma, in realtà, non si dovrebbe aver paura delle turbolenze in aereo. Si tratta, infatti, di ordinaria amministrazione, come aveva spiegato in un’intervista un pilota di aerei.

Perché non avere paura delle turbolenze in aereo, la parola al pilota

Possono essere causate da diverse ragioni e gli aerei sono predisposti per affrontarle senza incorrere in alcun problema. Stiamo parlando delle turbolenze in volo, in merito alle quali Richard Tobiano, pilota capo della Qantas, aveva dato qualche utile spiegazione in un articolo sul sito ufficiale della compagnia aerea.

“Per i piloti – aveva spiegato – è una parte quotidiana del nostro lavoro e non c’è nulla da temere. Gli aerei sono progettati per affrontare livelli di turbolenza ben oltre qualsiasi cosa potresti realisticamente incontrare. Ma per i passeggeri, soprattutto se si tratta di una scossa improvvisa, la turbolenza può essere erroneamente percepita come un ‘tuffo’ o un ‘calo massiccio’”.

Ma quali sono le ragioni che scatenano la turbolenza? “Cambiamenti improvvisi nella direzione e velocità del vento, in particolare quando gli aerei salgono alla loro altitudine di crociera dove l’aria è di solito più liscia – si legge -. Turbolenza associata a nubi grandi e dense”. Oppure dovuta alla scia di aria “disturbata” di qualche aereo nelle vicinanze.

Inoltre, veniva spiegato che le compagnie aeree impegnano molto a evitare le turbolenze. In genere ci si organizza con: “Rapporti meteo dettagliati, radar meteo all’avanguardia, parlare con altri piloti che volano lungo lo stesso corridoio e spaziatura tra gli aerei, tutto aiuta ad appianare le cose. La turbolenza può essere inaspettata e scomoda, ma se hai la cintura di sicurezza allacciata ogni volta che sei seduto, non è qualcosa da temere”.

Cosa fare in caso di turbolenza in aereo: i consigli

Secondo un articolo pubblicato su D’Marge i posti dove si percepiscono meno le turbolenze sono quelli centrali, in corrispondenza delle ali. Se invece questi momenti non fanno alcuna paura, allora il posto giusto è quello più vicino alla coda.

Ma se si temono le turbolenze in aereo e si ha paura di volare ci sono alcune cose che si possono fare per poter gestire l’ansia. Tra i primi consigli, ovviamente, il comprendere che non c’è nulla da temere e che la paura che si prova è irrazionale.

Poi bisogna evitare di bere bibite energetiche o caffè, contengono ingredienti eccitanti che potrebbero aumentare lo stato di ansia. Vale la stessa cosa per gli alcolici. Potrebbe essere utile osservare cosa fa il personale di bordo: se sono tranquilli e sereni significa che non c’è proprio nulla di cui avere paura. Potrebbe essere utile anche parlarne con loro, probabilmente potrebbero riuscire a rassicurarvi.

In genere i piloti avvisano quando si stanno per incontrare delle turbolenze, per far allacciare le cinture di sicurezza, ma è ancora meglio tenerle allacciate tutto il tempo, in caso di evento inaspettato. E, infine, distrarsi, magari utilizzando apposite tecniche di rilassamento, oppure leggendo un libro o ascoltando della musica.

Queste sono alcune piccole soluzioni utili per affrontare con più consapevolezza un viaggio in aereo e, magari, provare ad avere meno paura delle turblenze.

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10 consigli per un viaggio low cost in Giappone

State organizzando il vostro prossimo viaggio nel Paese del Sol Levante, ma avete paura dei costi eccessivi che potrebbe comportare? In realtà, a differenza di quanto si possa pensare, il Giappone non è più un paese troppo caro. Anzi, con un po’ di organizzazione e seguendo i giusti consigli, si può vivere un’esperienza indimenticabile senza spendere troppo ed evitando di rinunciare totalmente alle comodità.

Dai mezzi di trasporto agli alloggi, dai ristoranti allo shopping e ai siti culturali da visitare, ecco 10 trucchi per organizzare una vacanza in Giappone low cost.

Periodo più economico per viaggiare in Giappone

Per trovare offerte e prezzi più bassi per vitto e alloggio in Giappone, il consiglio è quello di evitare l’alta stagione, quindi la piena estate (luglio e agosto), il periodo delle festività natalizie, quello della fioritura dei ciliegi (più o meno a inizio aprile) o quello del foliage di metà novembre. In linea di massima, i prezzi migliori si riescono a spuntare tra la fine dell’autunno e marzo (escluse le festività), riuscendo a godersi tutte le bellezze autentiche del Giappone ad un costo accessibile e senza troppe orde di turisti.

Volo economico per il Giappone

Una delle voci di costo più consistente in un viaggio lontano riguarda sicuramente il volo. Nel caso in cui si scelga di viaggiare in bassa stagione, solitamente il consiglio è quello di prenotare il volo circa 3/4 mesi prima della data di partenza, per riuscire a trovare i prezzi migliori (se si è fortunati anche poco più di 400 euro a/r). Diversamente, per cercare di trovare prezzi abbordabili nelle alte stagioni, sarebbe meglio anticipare ulteriormente la prenotazione del volo.

Inoltre, è consigliato anche valutare di prendere voli che fanno scalo in altri aeroporti prima di giungere in Giappone, poiché i voli diretti dall’Italia sono generalmente più costosi. Comparate bene, inoltre, le varie tratte proposte dalle diverse compagnie: alcuni scali sono più economici di altri.

Trasporto low cost dall’aeroporto al centro

Una volta atterrati in Giappone, per potervi recare in hotel è necessario prendere uno dei possibili mezzi di trasporto messi a disposizione. L’opzione più cara è il taxi (in Giappone sono tra i più cari del mondo), soprattutto se l’aeroporto è molto lontano dalla meta. Tokyo, la capitale, è servita da due aeroporti: quello cittadino di Haneda e quello internazionale di Narita che dista dal centro città ben 100 chilometri. In questo caso il costo potrebbe anche superare i 150 euro prendendo un taxi.

Meglio optare per i treni che collegano con il centro delle città. In particolare, tra i più economici troviamo il Keisei Limited Express (con un prezzo di circa 6 euro) e il JR Sobu Line (circa 8/9 euro).

Un’altra opzione economica per raggiungere la città dall’aeroporto è rappresentata dai limousine bus che propongono solitamente prezzi abbordabili (si parte da circa 19/20 euro).

Dormire spendendo poco

Un’altra voce che incide molto sul costo del viaggio è il pernottamento. Scegliere la giusta sistemazione che sia comoda, ma anche economica, non è semplice se non si conoscono tutte le opzioni che il Giappone offre.

Come in ogni Paese, più ci si trova nel centro delle città importanti (come Tokyo e Kyoto), più alti saranno i prezzi praticati, soprattutto dagli hotel che appartengono a grandi catene e dai boutique hotel. Per questo, per risparmiare, è consigliato optare per altre tipologie di sistemazione. Tra queste troviamo: ostelli, appartamenti, affittacamere, Ryonkan e capsule hotel.

Ostelli e affittacamere

Per contenere i costi di alloggio, esistono diverse opzioni: gli ostelli, gli affittacamere (minshuku), gli appartamenti. Con un buon rapporto qualità-prezzo, gli ostelli sono numerosi in Giappone e possono essere un’ottima scelta per risparmiare: i prezzi partono in genere dai 15 euro in bassa stagione, per salire fino ai 40 nelle zone più esclusive e in alta stagione.

Scegliere i minshuku, invece, significa dormire in affittacamere economici a conduzione familiare che però spesso non hanno i bagni privati, mentre un appartamento (fuori dalle zone centrali) può essere un’altra opzione economica, visto che permette anche di cucinare in casa senza dover sempre uscire a pranzo o a cena.

Ryonkan e capsule hotel: dalla tradizione alla modernità

Per entrare a pieno nelle tradizioni giapponesi, ma a costi contenuti, si può optare anche per i Ryonkan-hotel: l’alloggio tradizionale nel quale al posto del letto si trova il futon sdraiato sul tatami, il tipico pavimento giapponese.

Il Giappone offre anche una sistemazione molto particolare: i capsule hotel. Dedicati solo a chi non soffre di claustrofobia, si tratta di alberghi con stanze formate da piccole capsule nelle quali dormire. Ce ne sono di tanti tipi e dimensioni e rappresentano una soluzione economica (partono da circa 20 euro a notte) per dormire nelle grandi città giapponesi.

Internet cafè e shop “tutto a 1 euro”

Tra i luoghi particolari ed economici che si trovano facilmente nelle grandi città giapponesi ci sono gli internet cafè: luoghi nei quali si può navigare in internet, lavorare al pc, consultare una vasta collezione di manga e anche dormire (spendendo pochissimo).

Può sembrare strano, come luogo in cui dormire, ma è una scelta molto amata dai giovani di tutto il mondo. Non si tratta esattamente di una soluzione comoda, per la verità: se si opta per l’economicissima Open Seat, si ha a disposizione una sedia dinnanzi al pc, che costringerà a dormire seduti e senza alcuna privacy. Se invece si vuole spendere un pochino di più, si può optare per la postazione Flat Seat o per la Reclining, e dunque per una poltrona reclinabile all’interno di una stanzetta privata.

Bisogna però sapere prima quanto si intende stare: si può scegliere, in genere, l’opzione da 3,5 o da 8 ore. Se si comunica una permanenza inferiore a quella effettiva, infatti, il costo si innalza di molto (circa 100 Yen ogni 15 minuti in più).

Altri luoghi molto particolari ed economici dove trovare qualsiasi cosa possa servirvi durante il viaggio, sono “100 yen shop”: negozietti equivalenti ai nostri “tutto a 1 euro” che vendono qualsiasi prodotto, dall’abbigliamento agli utensili, fino al cibo.

Fare la spesa al supermercato

Come nella vita di tutti i giorni, anche in viaggio dobbiamo pensare a soddisfare anche un altro dei bisogni primari oltre a dormire, ovvero mangiare. Probabilmente il metodo più economico è quello di fare la spesa in qualche market per cucinare i piatti a casa (nel caso in cui abbiate scelto di affittare un appartamento).

I prezzi dei beni sono simili a quelli italiani, ma attenzione alla frutta che in Giappone costa molto. Se vi recate nei supermercati in prossimità dell’orario di chiusura, spesso vengono venduti i prodotti scontati del 20% fino ad arrivare anche al 50%.

Dove mangiare low cost

Se invece si soggiorna in hotel, per risparmiare si può optare per i locali frequentati dalla gente del posto. La scelta è abbastanza varia e si passa dai chioschi e ristorantini del posto che propongono piatti semplici ma gustosi ed economici (come ramen, ubon o soba), ai Konbini, piccoli supermercati nei quali vengono venduti ai clienti pasti confezionati precotti da riscaldare o pasta istantanea. Costano molto poco e i piatti non sono di grande qualità, ma sono spesso aperti 24 ore su 24 e rappresentano quindi un’ottima soluzione se si è fatto troppo tardi e si vuol spendere poco.

Si può optare anche per i Bento, i pranzi da asporto venduti nei supermercati e negozi, che partono dagli 8/10 euro in base alla quantità e alla qualità del cibo offerto. Nelle stazioni se ne trovano di moltissimi tipi diversi e a prezzi vantaggiosi.

Altri posti in cui mangiare con un buon rapporto qualità-prezzo sono gli Isakaya, i pub in stile giapponese.

Ristoranti economici a Tokyo, dove mangiare piatti tipici

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Ristoranti tipici a Tokyo

Mangiare cibo tipico costa meno

Se siete aperti ad esplorare i piatti tipici giapponesi, potrebbe rivelarsi oltre che un’esperienza arricchente, anche più economico.

Per risparmiare sul cibo, infatti, il consiglio è quello di puntare sui piatti della tradizione: un piatto di ramen (tagliolini in brodo) costa in media 6 euro, e così pure i soba (spaghetti di grano saraceno) e gli udon (una sorta di zuppa di noodle); se ne spendono 7 per una tonkatsu (cotoletta fritta di maiale), e così pure per una porzione di yakinuku (carne alla griglia) o di donburi (riso bianco con sopra diversi ingredienti).

Spostarsi in città e fuori spendendo poco

Se viaggiate a Tokyo, spostarsi è facile ed economico grazie alla metropolitana che serve tutta la città e che costa poco. È possibile fare abbonamenti per più giorni a meno di 10 euro.

A Kyoto, invece, la metro è molto meno capillare e si può scegliere tra l’alternativa del bus (circa 6 euro al giorno) o della bicicletta a noleggio (circa 9 euro al giorno).

Se avete intenzione di esplorare anche le altre principali città che punteggiano il Giappone, dovrete pensare a come spostarvi e al costo che ne deriva. Per i treni interurbani è possibile acquistare il Japan Rail Pass: un abbonamento con il quale si può viaggiare senza alcun limite sui treni veloci e, in particolare, lo shinkansen (il treno proiettile). Attenzione però, a valutare attentamente la convenienza di un abbonamento o dell’acquisto delle singole tratte in base al tipo di viaggio e al numero di spostamenti che avete intenzione di compiere.

Il Giappone è famoso per i suoi treni ad altissima velocità. Che sono un’esperienza, sì, ma che sono anche molto costosi. L’alternativa? Lo yakō basu, il bus notturno. Se con lo shinkansen da Tokyo a Osaka si spendono oltre 100 euro, in pullman ne bastano all’incirca 40. Un modo per risparmiare, sebbene il bus notturno impieghi più ore di viaggio rispetto al treno veloce.

Il treno velocissimo Shinkansen, in Giappone

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Lo Shinkansen, il treno veloce del Giappone

Visite culturali

Si può andare in Giappone senza visitare alcuni dei suoi numerosi e splendidi siti culturali e storici? I santuari, solitamente, sono gratuiti, come anche i parchi pubblici e i mercati storici. I musei, i templi e gli altri siti culturali sono spesso a pagamento, ma i biglietti d’ingresso hanno prezzi contenuti (attorno ai 5 euro in media).