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Viaggio a Lavagna, una visita alla caratteristica località ligure

C’è un luogo in Liguria che è sospeso tra terra e mare, circondato da colline lussureggianti da cui lo sguardo si allunga fino a toccare l’orizzonte.

Un susseguirsi di spiagge bellissime che si snodano per diversi chilometri, un centro storico in cui passeggiare per fare il pieno di sapori e tradizioni, frazioni da visitare e sentieri da esplorare.

È Lavagna, in provincia di Genova, cittadina in cui assaporare quel gusto genuino tipico di questa regione. In cui sperimentare i sapori provando i piatti dei tanti locali che la punteggiano, in cui godere di lunghe giornate in spiaggia, anche fuori stagione, panorami mozzafiato e una cultura antica.

Qui si tiene una rievocazione storica che richiama ogni anno tantissimi turisti, si può fare attività sportiva in un bel parco, oppure lasciarsi cullare dalle onde. Passeggiare per le sue strade significa perdersi in un dedalo di caruggi su cui si affacciano negozi, bar e ristoranti. E poi vale la pena scoprire le sue frazioni: bellissimi e piccoli borghi ricchi di meraviglia.

Alla scoperta di Lavagna, una cittadina nel Golfo del Tigullio tra mare e natura.

Lavagna, il suo centro storico

Conoscere i luoghi significa esplorarli, saperne riconoscere gli aspetti più peculiari e sperimentarne cultura, sapori e tradizioni.

Per conoscere Lavagna, in provincia di Genova, si deve partire dal suo centro storico, un dedalo di stradine che si aprono su piazze e vie più grandi. E poi qui si incontrano palazzi e chiese, facciate colorate, giardini che si scoprono e aprono alla meraviglia, ma anche un cimitero monumentale di incredibile bellezza.

Tra i palazzi da ammirare in questa zona della città vi è Casa Carbone, un museo che custodisce arte di vario genere che spazia da oggetti, a ceramiche, fino agli arredi e ai dipinti che si possono far risalire tra il XVI e il XVII secolo. Palazzo Franzoni, invece, è la sede del Comune ed è un edificio molto antico: le sue bellissime facciate dipinte colpiscono al primo sguardo.

Palazzo Ravenna è stata la vecchia sede del municipio e oggi al suo interno trovano spazio la biblioteca, una sala polifunzionale, la LudoBiblioteca e l’archivio storico. Precedentemente era un convento databile intorno al 1600. Il suo piccolo porticato si apre su una piazza, una dei tanti grandi tesori di questa cittadina.

Tra le chiese, invece, la Basilica di Santo Stefano è senza dubbio imperdibile per la sua imponenza e bellezza, oltre che per la sua storia antica. Inoltre è senza dubbio uno dei simboli cittadini. Poi vale la pena ammirare l’oratorio della Santissima Trinità, davvero antichissimo e vicino a un altro edificio religioso, il Santuario della Madonna del Carmine. Vi sono altre chiese nelle frazioni, di epoche e fogge differenti.

Lavagna è anche sapori: quelli tipici della Liguria, semplici e gustosi, sani e autentici. Vale la pena provare focaccia, pesto, pasta fresca, torte salate e fare il pieno di piatti di pesce. Senza dimenticare di assaggiare l’olio, particolarmente buono in questa zona d’Italia.

Palazzo Franzoni Lavagna

Fonte: Comune Lavagna

Palazzo Franzoni a Lavagna, sede del municipio

La Torta dei Fieschi: benvenuti alla rievocazione storica di nozze antiche

C’è un momento particolarmente speciale in cui Lavagna fa un salto indietro nel tempo. Accade la notte del 14 agosto quando il centro storico diventa il posto magico da raggiungere per chi vuole fare un viaggio nel passato. E più precisamente al 1230: si tratta della Torta dei Fieschi, la rievocazione storica delle nozze tra Opizzo Fieschi e Bianca de Bianchi. Il corteo storico attraversa diverse vie e si conclude la serata con una fetta di torta.

Ma questa rievocazione non si limita a questo, il giorno prima nella vicina Cogorno viene messo in scena l’Addio do Fantin, ovvero l’addio al nubilato che precede il matrimonio antico. La location è stupenda: la la rievocazione si tiene sul piazzale della Basilica dei Fieschi, databile intorno al 1244, che si trova nella parte a valle del comune: San Salvatore.

I luoghi più belli da vedere

Ci sono alcuni luoghi particolarmente interessanti a Lavagna. Due location spettacolari, ad esempio, sono il Porticato Brignardello e Porta Ponente. Il primo è composto da un lungo e ampio portico che si apre con degli archi su piazza Marconi, con le sue case dipinte e su cui svetta la basilica di Santo Stefano e la sua scalinata. Sopra vi è un grande terrazzo da cui godere di una suggestiva vista su Lavagna e i suoi tetti.

Porta Ponente – invece – era uno degli antichi passaggi per uscire da Lavagna, oggi ovviamente è parte del centro storico e all’epoca qui vi era piazza delle erbe.

Poi, entrando in un cancello percorrendo una stretta viuzza del centro, gli occhi si stupiscono dinnanzi alla meraviglia: sono i giardini della Torre del Borgo che si erge per 13 metri dentro a uno spazio verde che invita a rilassarsi e a lasciarsi ammaliare dalla natura intorno a sé.

Un altro salto indietro nel tempo, infine, ce lo offrono i vecchi lavatoi, che potremmo definire le lavatrici del passato: si trovano in vico dell’Arco.

Il cimitero monumentale di Lavagna: luogo di arte e di raccogliemento

Alle spalle del centro vi è il cimitero monumentale che è stato edificato intorno al 1810. Luogo di raccogliemtno, è un susseguirsi di opere da ammirare: dalle statue, alle cappelle, è un concentrato di arte tanto da essere in tal senso il secondo della Liguria, primo infatti è quello genovese di Staglieno. Da non perdere le monumentali tombe in marmo che si incontrano lungo la salita.

È una visita davvero suggestiva e una tappa imperdibile per tutti coloro che visitano Lavagna.

La passeggiata, quattro chilometri di spiagge e di mare azzurro

Ci sono location che possono essere vissute tutto l’anno. Una di queste è la passeggiata di Lavagna, che è l’ideale per chi vuole rilassarsi osservando il mare, per una camminata, o per tutti coloro che vogliono dedicarsi ad attività sportive come la corsa o la camminata. In alcuni punti ci sono anche attrezzi per allenarsi.

La città ha una lunga costa, con tantissime spiagge e si possono raggiungere molto facilmente anche in treno grazie alle due stazioni: una che porta direttamente al centro città e alle spiagge più a ponente e una a Cavi, per coloro che vogliono rilassarsi nella parte finale del territorio cittadino, più vicina a  Sestri Levante.

Restando nella zona marittima merita una visita anche il grande porto turistico cittadino dove vi sono 1509 posti barca e tantissime attività commerciali.

Cosa vedere fuori dal centro di Lavagna

Se il centro è un concentrato di meraviglie, la zona più periferica della cittadina non è da meno. Separata da Chiavari dal fiume Entella, Lavagna – come la sua vicina – ha un bellissimo lungofiume dove si possono fare passeggiate immersi nella natura e raggiungere anche il vicino comune di Cogorno. Diversi chilometri di pace in cui trascorrere il proprio tempo. Ma non solo, perché durante il cammino ci si imbatte anche nel Ponte della Maddalena: si tratta di una struttura databile – nella forma attuale – intorno agli inizi del XIII secolo, lunga 250 metri e a sei arcate.

Lungofiume Entella Lavagna

Fonte: Comune Lavagna

Lungofiume Entella sulla sponda di Lavagna

Poco dopo la stazione prcedendo in direzione Sestri Levante, invece, vi è il parco Tigullio: grande spazio verde, ma anche location da raggiungere per chi desidera dedicarsi alle attività sportive, basti pensare che qui vi sono – tra le varie cose – l’impianto natatorio, un campo da basket all’aperto e i campi da tennis. Non mancano, naturalmente, i giochi per i più piccoli.

Le frazioni di Lavagna

Costeggiando il mare lungo la medisima direzione si arriva a Cavi: e se Arenelle è la zona più moderna, proseguendo l’ungo l’Aurelia si arriva a quella più antica: il Borgo, con una tipica struttura marinara. Le spiagge sono meravigliose, lunghe e ampie, tanti i servizi, i negozi e i locali. Senza dimenticare il fascino della località di mare che si respira a ogni passo, sia nel centro sia nelle aree periferiche.

Lavagna, però, non è solo costa e aree pianeggianti. Basta alzare lo sguardo per vedere uliveti, natura e case sparse: è la zona collinare e in quanto a bellezza non è da meno. Santa Giulia si trova su una bella colina che sembra volersi gettare nel mare che sovrasta. E da cui si gode di una vista indimenticabile che si apre su tutto il Golfo del Tigullio, facendo allungare lo sguardo fino a località altrettanto celebri come Rapallo, Santa Margherita e Portofino.

La vista eccezionale si gode da diversi luoghi. Senza alcun dubbio vale la pena raggiungere la cappella di San Michele, che pare poter essere fatta risalire all’epoca longobarda, oppure la chiesa di Santa Gulia di Centaura dal cui piazzale la vista è da cartolina.

Tra gli edifici religiosi da vedere, che sono davvero tanti, si possono ricordare la chiesa San Pietro Apostolo in località Barassi, quella di Santa Maria Assunta a Sorlana, oppure il Santuario di Nostra Signora del Ponte.

E infine i sentieri che fanno immergere nella natura, inerpicandosi tra scorci che si aprono verso il mare, o percorsi storici e antichi, vere e proprie creuze come quelle che ha cantato De Andrè nella sua celebre e immortale canzone. Natura, cultura, bellezza e una tradizione marinara autentia: Lavagna accoglie e sorprende con tutte le sue meraviglie.

Porticato Brignardello Lavagna

Fonte: Comune Lavagna

Porticato Brignardello a Lavagna
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Sardegna d’estate: tra spiagge, immersioni storiche ed esperienze da non perdere

Ogni regione d’Italia è unica, soprattutto la Sardegna: la sua bellezza selvaggia e naturale è difficile da trovare altrove. Una consapevolezza che accompagna i viaggiatori da decenni, a partire da D.H. Lawrence che, nel suo diario di viaggio del 1921, la definì un’isola “perduta tra l’Europa e l’Africa, appartenente a nessun luogo”.

La Sardegna d’estate è una destinazione da sogno, seppur particolarmente affollata in determinati mesi, e le cose da fare e da vedere sono tantissime. Per scoprirla al meglio, l’ideale è creare un itinerario che unisca i paesaggi della costa con quelli dell’entroterra, le sue spiagge meravigliose con monumenti storici quali i nuraghi, esperienze autentiche con degustazioni tipiche.

Dove andare, quindi, per trovare tutto questo? Qui i nostri consigli di viaggio.

Dove andare in Sardegna in estate: le spiagge

La Sardegna non è solo mare, ma dobbiamo ammettere che le sue spiagge lasciano chiunque a bocca aperta. Il contrasto tra le acque cristalline e la sabbia chiara, a volte arricchito dalle tonalità di verde della macchia mediterranea, crea un paesaggio che è difficile da dimenticare e che porta i visitatori a tornare sull’isola, anno dopo anno.

La Pelosa, Stintino

Un grande classico quando si parla delle spiagge sarde: La Pelosa. Ogni anno viene premiata come una delle spiagge più belle d’Italia e d’Europa grazie al suo paesaggio da cartolina: sabbia fine e soffice, acque trasparenti e dai fondali bassissimi, dune ricoperte di ginepri e, di fronte, l’Isola Piana. Il tutto è reso ancora più unico dalla presenza della torre, edificata nel 1500.

Considerata l’alta presenza turistica, a partire dal 15 maggio è necessario prenotare l’ingresso tramite un’app (limitato a 1500 persone) e pagare un ticket di 3,50 euro. Inoltre, è obbligatorio possedere una stuoia da posizionare sotto al proprio telo per preservare il luogo ed evitare di trattenere la preziosa sabbia di un litorale in costante diminuzione.

Cala Goloritzé, Baunei

Mare e montagna si incontrano a Cala Goloritzé, incoronata la spiaggia più bella del mondo. Situata nella zona di Baunei, rappresenta una di quelle bellezze che bisogna guadagnarsi a passo lento, percorrendo un sentiero di trekking che, semplice all’andata perché in discesa, può essere faticoso al ritorno. Indossate scarpe comode con un buon grip, pagate il biglietto d’ingresso di 7 euro (Cala Goloritzé è a numero chiuso e possono accederci solo 250 persone al giorno previa prenotazione) e godetevi l’esperienza.

Una volta arrivati, nuoterete in acque così cristalline da sembrare irreali, sotto lo sguardo silenzioso di Monte Caroddi, la celebre guglia di pietra a forma di piramide ambita dagli appassionati di arrampicata. Portate acqua e cibo con voi, insieme a una borsa per riporre la spazzatura, perché la spiaggia non è attrezzata.

Cala Goloritzé in Sardegna

Fonte: iStock

Il paesaggio mozzafiato di Cala Goloritzé

Cala Brandinchi, San Teodoro

Chi organizza il proprio viaggio in Sardegna nella zona di San Teodoro, sicuramente non può perdersi una giornata nella splendida Cala Brandinchi. Tra le spiagge sarde a numero chiuso a partire dal 1 giugno, conquista con il candore della sua sabbia e con un mare dalle tonalità turchesi. Non è un caso se i residenti amano definirla “la piccola Tahiti”!

Il fondale è molto basso, ideale per chi viaggia con bambini, e tutt’attorno è circondata da dune sabbiose ricoperte da ginepri, giunchi, gigli marini e piante aromatiche. Dal parcheggio, inoltre, potrete raggiungere anche la spiaggia Lu Impostu.

Tuerredda, Teulada

Andiamo ora nel Sud Sardegna, dove troviamo la meravigliosa Tuerredda, una spiaggia che si estende per oltre mezzo chilometro all’interno di un’insenatura fra Capo Malfatano e Capo Spartivento. Grazie alla sua conformazione, è riparata dal maestrale e il mare è quasi sempre calmo, perfetto per nuotare o per avventurarsi alla scoperta dei fondali, ricchi di fauna marina, attrezzati di maschera e boccaglio.

La spiaggia è attrezzata, quindi troverete stabilimenti balneari, punti ristoro, attività di noleggio per canoe e pedalò, un ampio parcheggio anche per i camper, bar e ristoranti nelle vicinanze.

Is Arenas, Oristano

All’interno del nome è racchiusa tutta la sua essenza. “Is Arenas”, infatti, significa “dune sabbiose” perché quello che vedrete una volta arrivati è un piccolo deserto che vanta dune tra le più estese d’Italia. La spiaggia si estende per quasi sei chilometri e rappresenta una delle più lunghe nella zona di Oristano. A contraddistinguerla, oltre all’evidente bellezza del paesaggio e delle sue acqua, è la spiaggia in sé, non composta da sabbia, ma da ciottoli di diverse grandezze e conchiglie.

Essendo battuta molto spesso dal maestrale, è ampiamente frequentata soprattutto dagli appassionati di windsurf.

Su Giudeu, Cagliari

Situata nel territorio di Domus de Maria, è considerata a tutti gli effetti il simbolo di Chia. Il paesaggio, infatti, rappresenta esattamente quello che una persona vorrebbe venendo in vacanza in Sardegna: acque cristalline e incredibilmente trasparenti e sabbia chiara e morbida. A impreziosire il panorama ci pensa un isolotto situato a un centinaio di metri dalla riva.

Su Giudeu, lunga e spaziosa, è il proseguimento, a ovest, di un’altra spiaggia chiamata s’Aqua Durci. Le due spiagge sono separate da una piccola scogliera e spesso considerate come una sola. Non dimenticate di volgere lo sguardo dietro l’arenile, dove si trova lo stagno di Spartivento: qui potrete ammirare i fenicotteri rosa, gli aironi e le folaghe.

Su Giudeu in Sardegna

Fonte: iStock

La spiaggia Su Giudeu e l’isolotto

Porto Giunco, Villasimius

Se atterrate a Cagliari, vi basterà guidare per 45 chilometri per raggiungere una delle perle del Sud-Sardegna: Porto Giunco. Racchiusa tra una laguna e il mare, vanta tonalità azzurre e una sabbia soffice dalle sfumature rosate dovute alla presenza di frammenti granitici. Grazie alle dimensioni dell’arenile, chiunque può trovare il proprio spazio per godersi la sua bellezza, mentre il fondale basso lo rende adatto anche alle famiglie che viaggiano con bambini. Se volete ammirarla da un punto di vista privilegiato, vi consigliamo di raggiungere la torre: da qui il panorama è mozzafiato.

Cala Domestica, Buggerru

Cala Domestica è un luogo che unisce bellezza naturale e storia: in questa zona, infatti, fino al 1940 venivano estratti minerali dalle miniere. Ancora oggi è possibile vedere i resti di quel periodo rappresentati da magazzini e depositi. A incantare i visitatori, però, è la sabbia finissima e un mare che sfuma in mille tonalità di turchese. Intorno ci sono falesie e l’onnipresente macchia mediterranea che, insieme, disegnano un paesaggio dove la natura domina sospesa tra cielo e acqua.

Le isole sarde in estate

La Sardegna è la seconda isola più grande del Mediterraneo e possiede a sua volta delle isole minori che, ognuna a modo suo, possono essere considerate un paradiso, grazie ai propri ecosistemi naturali, e luoghi ricchi di storia.

L’Arcipelago della Maddalena

Riconosciuto parco nazionale nel 1996, l’Arcipelago della Maddalena è composto da sette isole situate al largo delle coste nord-orientali della Sardegna. Il paesaggio si contraddistingue per le particolari rocce di granito, che il vento ha modellato creando diverse forme, e per il suo habitat naturale protetto. Con il traghetto arriverete all’isola della Maddalena, con il suo piccolo centro urbano, anche se la vera attrattiva per chi arriva fin qui sono i panorami naturali.

L’isola di Caprera, per esempio, vanta sentieri escursionistici che permettono di ammirarne la bellezza selvaggia composta da verdi pinete e falesie di granito. Da qui si può raggiungere, insieme a una guida ambientale autorizzata, la meravigliosa Cala Coticcio. Con un tour in traghetto, invece, potrete ammirare anche altre isole, come quella di Budelli, famosa per la sua spiaggia rosa, e quella di Spargi.

L’isola dell’Asinara

L’isola dell’Asinara, oggi parco nazionale, in passato era un luogo abitato da diverse famiglie che si videro costrette ad abbandonarla alla fine del 1800 quando venne utilizzata come lazzaretto e stazione di quarantena. Successivamente venne aperta una delle più note prigioni di massima sicurezza italiane, chiusa nel 1998. Oggi, raggiungibile in traghetto dai porti di Stintino e Porto Torres, l’isola può essere visitata in diversi modi: noleggiando una bicicletta o partecipando a un tour in fuoristrada.

In alternativa, potete anche prenotare un tour in barca e ammirarla dal mare: una delle attività più amate in questo senso unisce le bellezze del mare con la pesca-turismo.

Cala Sabina sull'isola dell'Asinara

Fonte: iStock

La spiaggia di Cala Sabina sull’isola dell’Asinara

Isola di Sant’Antioco

Situata nella zona Sud Ovest della Sardegna, è la meta ideale per chi desidera una vacanza lontana dai luoghi affollati, all’insegna di borghi, spiagge e archeologia. Visitate il borgo di Sant’Antioco, il centro urbano più grande dell’antichità sarda, e quello di Calasetta, con le sue case piccole e bianche, le stradine squadrate e la caratteristica cupola moresca della chiesa. Se siete interessati al passato dell’isola, una tappa imperdibile è sicuramente il Mab, “Museo Archeologico Ferruccio Barreca”.

Tra le spiagge più belle, invece, citiamo quelle di PortixedduMaladroxia, Capo Sperone e Coaquaddus.

Isola di San Pietro

Infine, l’isola di San Pietro, vicina a Sant’Antioco, rappresenta un paradiso per chi ama fare immersioni o dedicarsi alle attività di birdwatching. Qui, l’unico centro abitato è Carloforte, chiamato così in onore di re Carlo Emanuele III, detto appunto “il forte”. Tra le tradizioni più antiche di Carloforte c’è la pesca del tonno: potrete visitare anche le tonnare e, ovviamente, provare le deliziose specialità dell’isola.

Cosa fare in estate in Sardegna

Non solo spiagge, per conoscere la Sardegna bisogna andare oltre la sua costa e immergersi tra le altre sue bellezze, da quelle storiche alle gastronomiche.

Visitare i siti archeologici

In qualsiasi itinerario dedicato alla Sardegna, non dovrebbe mai mancare almeno uno dei suoi siti storici e archeologici. Tra i nuraghi dell’entroterra e le spettacolari città puniche della costa, le opportunità di scoperta sono tantissime, una più interessante e suggestiva dell’altra. Tra i nuraghe vi consigliamo quello di Santu Antine a Torralba e il complesso nuragico di Su Nuraxi a Barumini,costituito da un grande nuraghe costruito all’inizio del XV secolo a.C. e da un vasto complesso sviluppatosi nella zona nel corso dei secoli.

Tra i siti storici più belli, non perdete il Pozzo Sacro di Santa Cristina: costruito circa 3500 anni fa, è stato costruito rispettando un calendario preciso. Ogni anno, tra il 21 e il 23 settembre a mezzogiorno, e ogni marzo dal 18 al 21 alle 11 del mattino, nei giorni degli equinozi, il sole illumina perfettamente il fondo del pozzo.

Il Pozzo di Santa Cristina

Fonte: iStock

Il misterioso Pozzo di Santa Cristina

Scoprire i borghi più belli

Non solo Cagliari, Alghero e Olbia, in Sardegna ci sono anche tanti piccoli borghi come Bosa. Famoso per le sue casette color pastello e per il castello che domina il paesaggio, questo borgo affascina i visitatori con la sua atmosfera rilassata, con viste sul fiume Temo e splendide spiagge nelle vicinanze.

Un altro borgo da visitare è Castelsardo, dove il nucleo abitativo è costruito attorno al castello dei Doria, sede del suggestivo museo dell’intreccio mediterraneo. Riconosciuto uno dei Borghi più Belli d’Italia, permette di trascorrere un pomeriggio tranquillo a spasso tra i sali e scendi delle sue stradine, terminando la visita con un tramonto, magari ammirato da uno dei tanti punti panoramici.

Prenotare un tour di pesca-turismo

Se c’è un’attività largamente diffusa in Sardegna, molto amata tanto dai turisti quanto dai residenti, è la pesca-turismo. Organizzata nelle aree più belle dell’isola, come il Golfo dell’Asinara, permette di godersi una giornata di relax in barca, visitando alcuni degli scorci più suggestivi e immergendosi nelle acque cristalline, e di assaporare un pranzo freschissimo con i sapori tipici del mare: sulla barca, infatti, verrà servito il pescato del giorno cucinato direttamente a bordo.

Scoprire le calette nascoste in kayak

Per chi ama il turismo attivo e non riesce a trascorrere la propria vacanza in Sardegna esclusivamente sulla spiaggia, l’ideale è prenotare un tour in kayak. Quest’esperienza vi permetterà di raggiungere spiagge e calette altrimenti inaccessibili via terra, di ammirare l’isola da un punto di vista privilegiato (quello del suo mare) e di fare incontri speciali. Se organizzate un tour nella zona di Golfo Aranci, per esempio, avrete la fortuna di fare kayak affiancati dai delfini!

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Pesaro, tra onde d’arte e colline d’incanto: cosa vedere nella perla dell’Adriatico

Pesaro è una città molto affascinante situata nella regione Marche. Questa unisce in sé il fascino della cultura rinascimentale, il relax delle spiagge adriatiche e la bellezza dei paesaggi naturali del Monte San Bartolo.

Conosciuta soprattutto per essere la città natale del grande compositore Gioachino Rossini, Pesaro è una destinazione ideale per chi cerca una vacanza che combina storia, arte, buona cucina e natura incontaminata.

In questo articolo viene approfondito tutto ciò che c’è da vedere e da fare a Pesaro, come arrivarci e quali esperienze vivere per scoprire al meglio questa meravigliosa città marchigiana.

Dove si trova Pesaro: la sua posizione strategica tra mare e colline

Pesaro si trova nella parte settentrionale della regione Marche, in una posizione strategica tra le colline dell’entroterra e la costa del Mare Adriatico.

Questa città è il capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino e si affaccia direttamente sul mare, rendendola una meta turistica molto apprezzata sia in estate che anche durante il resto dell’anno.

La città dista circa 35 km da Rimini, in Emilia Romagna e da Ancona – capoluogo della regione Marche e risulta facilmente raggiungibile da molte città italiane.

Grazie alla sua posizione, Pesaro è anche un perfetto punto di partenza per esplorare altre località marchigiane imperdibili durante un viaggio nel centro Italia: Urbino, Fano e Gradara sono solo alcune delle località da inserire in un itinerario di viaggio marchigiano.

Come arrivare a Pesaro: mezzi di trasporto, collegamenti e consigli per il viaggio

Pesaro è una città molto ben collegata e raggiungerla è semplice con diversi mezzi di trasporto.

  • Viaggiando in auto si può utilizzare l’autostrada A14 (Bologna-Taranto) e uscire al casello Pesaro-Urbino. Da qui il centro città dista solo pochi minuti,
  • per chi sceglie il treno, la stazione ferroviaria di Pesaro è molto servita da treni ad alta velocità e regionali sulla linea Adriatica, con collegamenti frequenti da Bologna, Milano, Venezia, Roma e Bari,
  • arrivando invece in aereo, si può optare per l’aeroporto di Ancona-Falconara o per quello di Rimini. Il primo dista circa 40 km, mentre l’aeroporto di Rimini si trova a circa 35 km. Una volta atterrati si può raggiungere la stazione ferroviaria più vicino per prendere un treno con direzione Pesaro,
  • sono inoltre disponibili anche autobus e navette che collegano la città di Pesaro con le principali località italiane e destinazioni turistiche delle Marche.

Cosa vedere a Pesaro: gli highlights imperdibili tra cultura, arte e paesaggi mozzafiato

Pesaro, capitale italiana della cultura nel 2024, è una città che sa sorprendere chiunque la visiti, grazie al perfetto equilibrio tra patrimonio storico-artistico, fascino naturalistico e vivacità culturale. Passeggiando per il suo centro storico si scoprono piazze eleganti, palazzi rinascimentali, musei, chiese antiche e scorci marittimi che si affacciano sull’Adriatico con raffinata semplicità regalando orizzonti di meraviglia.

Qui l’arte non è solo nei musei, ma si respira nei dettagli dell’architettura urbana, nei luoghi legati a Rossini e nelle opere d’arte contemporanea che arricchiscono la città.

Pesaro non è solo una destinazione balneare, ma un vero e proprio scrigno di tesori per chi ama la cultura, la musica, la storia e il paesaggio.

Il centro storico di Pesaro: cuore pulsante della città tra arte e architettura

Il centro storico di Pesaro è un gioiello di architettura e urbanistica, dove si respira un’atmosfera elegante e rilassata.

Al centro si trova Piazza del Popolo, una delle più belle piazze delle Marche, dominata dal maestoso Palazzo Ducale, un edificio rinascimentale voluto dalla famiglia Sforza.

Al centro della piazza si trova la fontana dei Tritoni costruita nel 1593, e nelle vicinanze si possono ammirare altri edifici storici come il Palazzo Baviera.

Il centro di Pesaro è ideale per una passeggiata, magari gustando un gelato artigianale o fermandosi in uno dei numerosi bar e caffè all’aperto.

A due passi da Piazza del Popolo, sorgono anche:

  • Palazzo Mosca, storica residenza nobiliare che oggi ospita i Musei Civici della città,
  • la biblioteca Oliveriana,
  • museo archeologico Oliveriano,
  • il parco Miralfiore, polmone verde di Pesaro.

Casa Rossini: un museo per scoprire la vita e le opere del compositore Gioachino Rossini

Pesaro è la città natale del grande compositore Gioachino Rossini, autore di celebri opere liriche come “Il Barbiere di Siviglia” e “La Gazza Ladra”.

La sua casa natale, situata nel centro storico, è oggi un museo dedicato alla sua vita e alla sua produzione musicale.

percorso sulle orme di rossini a pesaro

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La casa natale del compositore d’opera Gioachino Rossini nel cuore storico di Pesaro

Visitare Casa Rossini significa immergersi nell’atmosfera dell’epoca, ammirare spartiti originali, lettere, ritratti e strumenti musicali e scoprire curiosità sulla sua carriera.

Un’altra tappa da non perdere del percorso rossiniano in città è il Museo Nazionale Rossini ospitato a Palazzo Montani Antaldi. Questo museo multimediale e un percorso interattivo che racconta in modo coinvolgente la vita, la musica e l’eredità culturale di Gioachino Rossini.

Sinagoga di Pesaro: un luogo di memoria e spiritualità

Nel cuore silenzioso del centro storico di Pesaro, nascosta tra i vicoli e lontana dai circuiti turistici più battuti, si trova la Sinagoga di Pesaro, un piccolo gioiello di architettura e memoria.

Costruita nel XVI secolo, rappresenta una delle testimonianze più significative della presenza ebraica nella città.

L’edificio, semplice all’esterno, custodisce al suo interno elementi di grande fascino:

  • il matroneo – la galleria riservata alle donne,
  • il forno per la cottura dei pani azzimi,
  • una vasca per i bagni di purificazione,
  • un pozzo,
  • una fontanella per il lavaggio delle mani,
  • l’arca santa – Aròn – con la tevah,
  • alcuni arredi originali dell’epoca.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta: mosaici antichi e bellezza spirituale nel cuore di Pesaro

La Cattedrale di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come il Duomo di Pesaro, è un importante edificio religioso in stile romanico-gotico.

Al suo interno conserva affreschi medievali e splendidi mosaici pavimentali di epoca paleocristiana, risalenti al IV e VI secolo.

È un luogo ricco di spiritualità, ma anche di grande interesse artistico e archeologico.

La visita è gratuita ed è una tappa perfetta per chi vuole conoscere la storia religiosa della città.

Tra le chiese più antiche e affascinanti di Pesaro c’è poi la Chiesa di Sant’Agostino che si distingue per il suo imponente portale gotico finemente decorato e per la quiete che si respira al suo interno.

Rocca Costanza: la fortezza rinascimentale tra storia militare e arte contemporanea

A pochi minuti a piedi dal centro storico, si trova la Rocca Costanza, una fortezza costruita nel XV secolo da Costanzo Sforza per scopi difensivi.

L’edificio, con le sue torri massicce e il fossato ancora visibile, è uno degli esempi meglio conservati di architettura militare dell’epoca.
In passato fu usata anche come carcere.

Oggi, la Rocca ospita eventi culturali, mostre temporanee e spettacoli, soprattutto nei mesi estivi.

Anche se non sempre è visitabile all’interno, vale la pena ammirarla dall’esterno per la sua imponenza e bellezza architettonica.

Piazzale della Libertà e la Palla di Pomodoro: simboli moderni sul lungomare di Pesaro

Uno dei luoghi più fotografati di Pesaro è sicuramente il Piazzale della Libertà. In questo, situato sul lungomare, troneggia la celebre Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro, conosciuta dai pesaresi come la “Palla di Pomodoro”.

cosa non perdere a pesaro

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Veduta aerea panoramica di Pesaro

Questa scultura in bronzo è diventata uno dei simboli moderni della città.

Il piazzale è un luogo ideale per passeggiate serali, per godersi il tramonto sul mare o semplicemente per rilassarsi in un ambiente elegante e vivace facendo un aperitivo.

Parco Naturale del Monte San Bartolo: trekking, panorami e borghi affacciati sul mare

Per chi ama la natura e le escursioni, una visita al Parco Naturale del Monte San Bartolo è d’obbligo.

Si tratta di un parco naturale regionale che si estende lungo la costa nord di Pesaro. Questo luogo è perfetto per:

  • godere di paesaggi mozzafiato sull’Adriatico,
  • avventurarsi per sentieri dove fare trekking o ciclismo,
  • innamorarsi di borghi pittoreschi come Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo.

Il San Bartolo è il luogo ideale per chi cerca relax e contatto con la natura a pochi minuti dal centro città.

Situata sulle prime alture del colle San Bartolo si trova anche Villa Caprile, uno dei luoghi più suggestivi e meno conosciuti della città.

Cosa fare a Pesaro: attività, eventi e esperienze per vivere la città tutto l’anno

Pesaro offre ai visitatori una vasta scelta di attività ed esperienze da fare. Queste spaziano dall’arte alla natura, dalle tradizioni gastronomiche agli sport all’aria aperta.

Durante l’estate, Pesaro si trasforma in una meta ideale per chi cerca il mare e il sole, grazie alle sue spiagge attrezzate e ai numerosi eventi culturali che animano il lungomare e il centro città. Gli appassionati di sport acquatici troveranno nelle acque dell’Adriatico il luogo ideale per praticare attività come windsurf, vela o kayak.

Anche in autunno e primavera, la città è perfetta per una visita grazie alla possibilità di fare escursioni nel Parco Naturale del Monte San Bartolo, passeggiare tra i vicoli del centro storico e partecipare a manifestazioni culturali come il celebre Rossini Opera Festival.

Pesaro ha sempre qualcosa di speciale da offrire: qui ogni stagione regala nuovi modi di vivere la città.

Vivere il mare: relax in spiaggia, sport acquatici e passeggiate sul lungomare

Le spiagge di Pesaro sono perfette per rilassarsi e godere del sole e del mare Adriatico.

spiaggia mare adriatico

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Vista aerea di Baia Flaminia a Pesaro

Il litorale è lungo, sabbioso e attrezzato con stabilimenti balneari, bar, ristoranti e aree giochi per bambini.

La qualità delle acque è eccellente e la presenza della Bicipolitana, una rete ciclabile che attraversa tutta la città, rende facile spostarsi in bicicletta anche lungo la costa.
Pesaro è infatti una delle città italiane più bike-friendly. Il percorso offre un punto di vista privilegiato sulle bellezze naturali e architettoniche di Pesaro, con il vantaggio di evitare il traffico e vivere la città a un ritmo rilassato.

Partecipare a eventi culturali e musicali: Rossini Opera Festival e altre manifestazioni

Ogni estate Pesaro si anima con un calendario ricco di eventi culturali, concerti, spettacoli e festival.

Il più importante è senza dubbio il Rossini Opera Festival – ROF – dal 10 al 22 agosto 2025, un evento lirico di fama internazionale che celebra il genio musicale di Rossini.

Oltre al ROF, la città ospita:

  • la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – 14|21 giugno
  • festival di arti circensi contemporanee Stupor Circus senza coinvolgimento di animali,
  • il BOF – Burattini Opera Festival,
  • e poi ancora rassegne teatrali,
  • eventi enogastronomici,
  • manifestazioni sportive.

Escursioni e attività all’aria aperta: natura, trekking e ciclismo sul Monte San Bartolo

Il territorio che circonda Pesaro è ideale per attività outdoor come escursionismo, mountain bike e birdwatching.

Il Parco del Monte San Bartolo offre numerosi sentieri ben segnalati, panorami indimenticabili e la possibilità di esplorare borghi storici incastonati tra le colline e il mare. Per ammirare il parco dal mare si può fare un giro in barca con aperitivo al tramonto.

Questo è davvero un paradiso per chi ama camminare e stare a contatto con la natura.

Qui, incastonata tra le falesie del Parco Naturale del Monte San Bartolo, si trova la spiaggia di Fiorenzuola di Focara raggiungibile solo a piedi tramite un sentiero panoramico che parte dal borgo omonimo. Questa piccola baia è un luogo di pace immerso in una cornice di vegetazione mediterranea. Niente stabilimenti, solo il rumore del mare e il profumo del ginepro: perfetto per chi cerca tranquillità.

Monte San Bartolo Pesaro da vedere

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Veduta dell’area di Fiorenzuola di Focara sul San Bartolo

Passeggiata nei vicoli nascosti del centro storico: un viaggio nel tempo e nel gusto

Pesaro è una città che si svela lentamente, con vicoli nascosti e angoli pittoreschi che raccontano storie di secoli passati. Oltre ai principali luoghi di interesse, passeggiare tra le strette vie del centro permetterà di scoprire piccole botteghe artigiane, caffè storici e angoli tranquilli dove il tempo sembra essersi fermato.

Vivere like a local, ammirare la città da una prospettiva unica e provare i piatti della cucina tipica come i cappelletti alla pesarese, la pasticciata, il brodetto pesarese e la pizza Rossini saranno esperienze indimenticabili.

Visita al Teatro Rossini per un’esperienza unica dietro le quinte

Mentre il Teatro Rossini di Pesaro è ben noto per ospitare eventi di prestigio come il Rossini Opera Festival, pochi sanno che è possibile partecipare a visite guidate e visite speciali in occasione di eventi culturali, come il Grand Tour Cultura, che permettono di entrare dietro le quinte e scoprire la storia nascosta di questo magnifico teatro.

Si possono esplorare i palchi storici, la sala da concerto e anche il backstage, dove sono custoditi i segreti di alcuni dei più grandi eventi musicali che si sono svolti qui. Un’esperienza unica per gli appassionati di musica e teatro.

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Le spiagge più belle di Formia conquistano la Bandiera Blu per la prima volta

Formia scrive una nuova pagina di orgoglio e bellezza sul suo litorale: su alcune delle sue spiagge sventola per la prima volta la prestigiosa Bandiera Blu. Un risultato storico che premia anni di impegno e visione condivisa, trasformando la costa del luogo in simbolo di eccellenza ambientale e accoglienza turistica. Ma non sono solo le due premiate, il litorale di Formia ha delle spiagge davvero belle da scoprire, scopriamo insieme quali sono.

Le spiagge più belle di Formia con Bandiera Blu

Tra le Bandiere Blu 2025 c’è una new entry importante: quella di Formia. È la prima volta che la città del Lazio ottiene questo riconoscimento. La cittadina sulla via Appia è riconosciuta per il suo patrimonio storico-archeologico è ad oggi una delle mete balneari più apprezzate dalla regione.

Il sindaco Taddeo ha commentato la notizia rilasciando una dichiarazione sulla nota ufficiale divulgata dal Comune di Formia: “”Siamo sempre stati consapevoli delle difficoltà connesse all’ottenimento della bandiera blu soprattutto per la carenza di infrastrutture. Per questa ragione nei primi tre anni di mandato abbiamo avviato un percorso puntuale e mirato, lavorando per realizzare gli interventi necessari ed approntando le condizioni per il riconoscimento della bandiera blu.”

La spiaggia di Gianola

La prima spiaggia di Formia che merita una menzione è quella di Gianola. Non solo è tra le due premiate con Bandiera Blu, ma attira l’attenzione per il mix tra acque limpide e sabbia dorata; non a caso è tra le più belle spiagge tra Lazio e Campania. Si trova all’interno del parco regionale Riviera di Ulisse ed è perfetta sia per gli amanti delle escursioni sia per le famiglie con bambini. non è lontana dall’area archeologica e alle spalle ha una fitta macchia mediterranea. Il golfo di Gaeta su cui si affaccia è uno dei luoghi più belli del litorale.

La spiaggia di Vindicio

Tra le 5 migliori spiagge di Formia (e ora anche Bandiera Blu) c’è quella di Vindicio. Fa parte del golfo di Gaeta e affaccia proprio sul mar Tirreno. Scelta dagli amanti degli sport acquatici e dello snorkeling, si distingue per la ricchezza dei servizi che spaziano da bar a ristoranti fino al noleggio di ombrelloni e lettini. La spiaggia ha un accesso libero, dunque non serve prenotare.

Le spiagge da non perdere a Formia

Il litorale di Formia custodisce diverse spiagge belle da vedere. Una delle più celebri è la spiaggia dei Sassolini, incastonata tra il monte Scauri e il monte Orso. Perfetta per allontanarsi dal caos estivo, prende il nome dai numerosi ciottoli che la caratterizzano e fanno parte del fondale. Proprio questa caratteristica rende il mare ancora più azzurro e pulito.

Le spiagge di Formia più belle

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Le spiagge più belle di Formia da visitare al tramonto

Da non perdere anche il lido 300 gradini che prende il suo nome dalla scalinata importante da affrontare. La fatica c’è, non possiamo negarlo, ma viene ampiamente ripagata dalla lingua di sabbia dorata e dalla macchia mediterranea che crea zone relax d’ombra. Un piccolo angolo di paradiso da scoprire.

Altrettanto imperdibile la spiaggia di Sant’Agostino: qui la sabbia è chiara e sottile e il fondale degrada dolcemente tanto da essere preferita da famiglie con bambini piccoli. Il golfo di Gaeta qui incarna tutta la sua bellezza e questa baia si raggiunge spostandosi verso nord dal centro storico di Formia.

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Tre spiagge paradisiache della Puglia vengono premiate con la Bandiera Blu

Tra le regioni balneari d’Italia più amate c’è la Puglia: dal Salento alla costa di Bari, si spazia tra tantissime spiagge che hanno fatto la storia della regione. Le Bandiere Blu del 2025 sono state assegnate e se a livello nazionale salgono a 246 in totale, nella regione si guadagnano 3 new entry portando il totale a 27. Le mete insignite hanno dato l’opportunità alla località di mostrare in che modo si stia impegnando sia nell’offrire servizi top quality, sia nella gestione sostenibile dell’ambiente marino.

I ventisette stendardi sventolano dalle scogliere del Gargano alle distese sabbiose del Salento senza dimenticarsi della costa barese. Proprio la varietà di paesaggi del litorale hanno fatto sì che questo territorio diventasse prezioso e apprezzato in tutto il mondo.

Castrignano del Capo la Bandiera Blu di Lecce novità 2025

Tra le nuove Bandiere Blu 2025 per la Puglia c’è una splendida località balneare in provincia di Lecce.  Simbolo del Salento, questo luogo balneare dallo scenario spettacolare e affacciato proprio sul mar Ionio ha conquistato il prestigioso riconoscimento per la pulizia del mare e la gestione sostenibile del territorio.

Castrignano del Capo in Puglia

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Castrignano del Capo, la nuova Bandiera Blu in Puglia

Margherita di Savoia la nuova Bandiera Blu 2025 per la Puglia

La prima new entry tra le Bandiere Blu del 2025 in Puglia è Margherita di Savoia, apprezzata per le storiche saline e la spiaggia sabbiosa. Grazie a queste caratteristiche entra ufficialmente nella lista delle mete balneari premiate e porta la provincia di Barletta-Andria-Trani ad avere un prezioso riconoscimento in più.

Pulsano la spiaggia Bandiera Blu di Taranto novità

Anche Pulsano, rinomata per le sue spiagge dorate e le acque cristalline della provincia di Taranto, ottiene per la prima volta la Bandiera Blu. Il premio è arrivato per la valorizzazione del patrimonio naturale e il rispetto dei rigorosi standard ambientali richiesti a livello internazionale.

Le spiagge Bandiera Blu in Puglia

Nel 2025 la Puglia si consolida come un punto di riferimento per il turismo balneare di qualità. Le spiagge della Puglia ottengono ben 27 Bandiere Blu, un riconoscimento importante in Italia che contribuisce alle 246 distribuite su tutto il territorio nazionale.

L’ambito riconoscimento premia tanto la straordinaria limpidezza delle acque pugliesi, quanto la gestione responsabile delle spiagge, la sicurezza, l’accessibilità e la cura dei servizi offerti. A trainare il successo della regione ci sono le coste della provincia di Bari, dove Polignano a Mare e Monopoli si confermano eccellenze assolute, grazie a politiche ambientali lungimiranti e a una valorizzazione intelligente del patrimonio naturale.

Le new entry, Castrignano del Capo, Margherita di Savoia e Pulsano, fanno sì che il territorio si distingua a livello nazionale affermandosi come una delle protagoniste della sostenibilità costiera, abbracciando un modello di sviluppo turistico rispettoso dell’ambiente e capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

Tutte le 27 Bandiere Blu della Puglia:

  • Foggia: Isole Tremiti, Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Zapponeta.
  • Barletta-Andria-Trani: Margherita di Savoia, Bisceglie.
  • Bari: Polignano a Mare, Monopoli.
  • Brindisi: Fasano, Ostuni, Carovigno.
  • Lecce: Lecce, Melendugno, Castro, Castrignano del Capo, Patù, Salve, Ugento, Gallipoli, Nardò.
  • Taranto: Ginosa, Castellaneta, Leporano, Maruggio, Manduria, Pulsano
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Queste spiagge da sogno in Sardegna sono state premiate con la Bandiera Blu

In Italia sono 246 le località balneari che hanno ottenuto la Bandiera Blu 2025, un aumento di 10 meraviglie su tutto il territorio nazionale e molte di queste si trovano proprio in Sardegna. L’isola si posiziona settima in Italia per numero di stendardi: sono 16 le località premiate.

San Teodoro la nuova Bandiera Blu 2025 in Sardegna

Se sono 246 le Bandiere Blu del 2025, 16 sventolano proprio sulle spiagge più belle della Sardegna. L’isola che sta provando a mettere l’ingresso a numero chiuso su molte meraviglie per preservarne la bellezza e l’equilibrio ha una grande novità per quest’estate. La nuova località premiata è in provincia di Sassari, si tratta di San Teodoro.

La grande novità evoca subito i pomeriggi al sole e i tanti tuffi; a fare in modo che il comune conquistasse il premio ci ha pensato La Cinta, una spiaggia infinita di sabbia bianca finissima con un mare estremamente blu. Si tratta di un traguardo che unisce l’orgoglio con la promessa di custodire intatto un patrimonio naturale unico al mondo.

Bandiere Blu 2025 in Sardegna

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La Cinta, l’incantevole spiaggia di San Teodoro premiata con Bandiera Blu nel 2025

Dietro queste acque cristalline e questi litorali da cartolina c’è molto di più di un paesaggio mozzafiato: c’è la scelta consapevole di adottare pratiche virtuose, di investire nella depurazione delle acque reflue, nella gestione responsabile dei rifiuti e nella promozione di politiche ambientali lungimiranti. Un percorso che coinvolge amministrazioni locali, cittadini e visitatori in un patto silenzioso ma potentissimo: rispettare e proteggere la natura che regala emozioni senza tempo.

San Teodoro diventa così simbolo e ambasciatore di una Sardegna che non si limita a incantare, ma che educa, ispira e guida. Passeggiando lungo la sottile lingua di sabbia de La Cinta, con i fenicotteri rosa che si stagliano sullo sfondo della laguna, ci si rende conto che la vera ricchezza dell’isola è la sua capacità di armonizzare turismo e conservazione, sogno e responsabilità.

Chi arriva qui sa di entrare in un ecosistema prezioso, dove ogni gesto conta: dal rispetto delle dune al corretto smaltimento dei rifiuti, ogni piccolo atto contribuisce a mantenere intatta questa oasi di bellezza selvaggia.

Le Bandiere Blu in Sardegna

La Sardegna sale a 16 Bandiere Blu nel 2025, l’Isola con l’ingresso di San Teodoro è tra le località italiane più premiate riconoscendo la meraviglia del mare, la conservazione naturale e le bellissime spiagge.

La magia della Sardegna non si ferma a San Teodoro. L’isola ha saputo anche tenersi strette tutte le bandiere conquistate negli anni precedenti, non perdendone neppure una. Un segno concreto e incoraggiante che testimonia un impegno continuo e condiviso nella tutela del territorio.

Possiamo dire che la Sardegna si conferma un faro di sostenibilità, un esempio concreto di come si possa accogliere il mondo di turisti senza perdere l’anima più autentica. E con la new entry di quest’anno l’isola invita ancora una volta a godersi tramonti infuocati, acque trasparenti e i silenzi carichi di poesia.

I comuni Bandiera Blu in Sardegna nel 2025 sono:

  • Castelsardo, Sacro Cuore / Ampurias, Madonnina / Stella Maris, Ex Palazzo Americani
  • Sorso, Spiaggia della Marina, Marina di Sorso
  • Sassari, Porto Ferro, Porto Palmas, Platamona Rotonda
  • Santa Teresa Gallura, La Taltana – Santa Reparata, Zia Culumba , Rena Bianca, Rena Ponente, Conca Verde, La Marmorata
  • Aglientu, Vignola Mare, Rena Majore, Lu Chiscinagghju
  • Trinità d’Agultu e Vignola, La Marinedda, Spiaggia Lunga Isola Rossa, Cala Sarraina
  • Badesi, Baia delle Mimose-Pirotto Li Frati, Li Mindi, Li Junchi, Lu Poltu Biancu
  • La Maddalena, Bassa Trinità, Carlotto/Nido d’Aquila, Cala Garibaldi/Due mari/Relitto (Isola di Caprera), Spiaggia del pesce (Isola di Santo Stefano), Lo Strangolato, Monte d’a Rena, Porto Lungo, Spalmatore, Tegge
  • Palau,  Isolotto, Palau Vecchio
  • Budoni, Baia di Budoni
  • San Teodoro, La Cinta (new entry 2025)
  • Oristano,  Torregrande
  • Tortolì, Porto Frailis, Ponente, Orrì Foxilioni, Muxì, Lido di Orrì, Lido di Cea, San Gemiliano, Le Piscinette
  • Bari Sardo, Bucca ‘e Strumpu/Torre di Barì/Sa Marina
  • Quartu Sant’Elena, Mari Pintau, Poetto
  • Sant’Antioco, Maladroxia / Coacuaddus
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Bandiere Blu 2025, le spiagge più premiate d’Italia

La 39ª edizione delle Bandiere Blu conferma l’Italia come una delle nazioni leader per qualità ambientale e servizi turistici balneari. Ma non si tratta solo di bellezza paesaggistica. Ottenere e mantenere il riconoscimento richiede infatti un impegno strutturato, costante e a tutti i livelli, che coinvolge amministrazioni, cittadini e operatori turistici.

L’assegnazione delle Bandiere Blu da parte della ong Fee – Foundation for Environmental Education – non è infatti un semplice premio annuale, ma un percorso di miglioramento continuo che coinvolge oltre 30 parametri aggiornati regolarmente come la qualità delle acque, la gestione dei rifiuti, la depurazione, la mobilità sostenibile, l’inclusività e molto altro. Le bandiere vanno ai comuni ma riguardano solo specifiche spiagge e non i loro arenili nel complesso.

L’edizione 2025 ha visto un aumento sia delle località premiate sia dell’ambizione progettuale, grazie anche all’introduzione del nuovo piano d’azione per la Sostenibilità che accompagnerà i Comuni nei prossimi tre anni.

Ecco i dati principali e le spiagge più virtuose d’Italia.

Liguria e Puglia sul podio: la classifica per regioni

Quest’anno sono 246 le località della riviera a poter sventolare questo prestigioso riconoscimento – contro le 236 dello scorso anno. Anche nel 2025 la Liguria si conferma la regina delle Bandiere Blu. Qui troviamo infatti 33 località premiate, nonostante la perdita di un comune – Ceriale.

Seguono la Puglia, che cresce a 27 riconoscimenti grazie a tre nuovi ingressi, e la Calabria che con 23 località premiate sorpassa la Campania, mostrando una dinamica positiva nel Mezzogiorno. La Campania scende a 20 bandiere, perdendone una ma ottenendo anche una nuova assegnazione. Le Marche si confermano a quota 20, mentre la Toscana sale a 19 grazie a un nuovo ingresso.

Buoni risultati anche per Sardegna e Abruzzo, entrambe a 16 località premiate. La Sicilia, nonostante due uscite, mantiene 14 bandiere grazie a due nuovi riconoscimenti. Il Trentino-Alto Adige conferma 12 comuni mentre il Lazio sale a 11 con una nuova località.

L’Emilia-Romagna vede premiate 10 località grazie a un nuovo ingresso, mentre sono riconfermate le 9 bandiere del Veneto. La Basilicata conferma 5 località, il Piemonte scende a 4 con un’uscita. La Lombardia conferma tre comuni e il Friuli-Venezia Giulia mantiene le 2 bandiere dell’anno scorso, come il Molise. In totale, quest’anno le Bandiere Blu sui laghi scendono a 22 con un comune che non riconferma il riconoscimento.

Le novità del 2025: 15 nuovi ingressi, 5 uscite

L’edizione 2025 ha visto 15 nuovi ingressi tra le località premiate:

  • San Teodoro in Sardegna,
  • Messina in Sicilia,
  • Nizza di Sicilia in Sicilia,
  • Margherita di Savoia in Puglia,
  • Castrignano del Capo in Puglia,
  • Pulsano in Puglia,
  • Corigliano Rossano in Calabria,
  • Cropani in Calabria,
  • Sapri in Campania,
  • Marciana Marina in Toscana,
nuova bandiera blu 2025 in italia

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Marciana Marina, la passeggiata
  • Torino di Sangro in Abruzzo,
  • Cariati in Calabria,
  • Cattolica in Emilia Romagna,
  • Formia in Lazio,
  • Campofilone nelle Marche.

Sono invece usciti dalla lista 5 comuni, tra cui:

  • Capaccio Paestum in Campania,
  • Ceriale in Liguria,
  • San Maurizio d’Opaglio in Piemonte,
  • Ispica in Sicilia,
  • Lipari in Sicilia.

Queste uscite mostrano come il riconoscimento sia dinamico e basato su valutazioni rigorose che includono i dati raccolti dalle ARPA negli ultimi quattro anni, in particolare per quanto riguarda la qualità delle acque di balneazione.

Un riconoscimento che premia l’impegno a 360 gradi

Ottenere la Bandiera Blu significa rispettare 32 criteri di valutazione, che spaziano:

  • dagli impianti di depurazione delle acque alla percentuale di allacci fognari fino alla gestione dei rifiuti,
  • dalla mobilità sostenibile alla cura dell’arredo urbano e delle aree verdi fino alla valorizzazione delle aree naturalistiche,
  • dalla presenza di servizi sanitari e accessibilità al mare per tutti senza limitazioni,
  • ovviamente notevole rilievo hanno anche le iniziative lanciate dalle amministrazioni per una migliore vivibilità durante il periodo estivo.

Non a caso, talvolta vengono escluse località molto famose ma meno attente alla sostenibilità e ai servizi. Questo perché vengono considerati tanti aspetti come la presenza di aree pedonali e piste ciclabili.
Questa valutazione approfondita spinge i Comuni a un’autovalutazione costante e a un miglioramento strutturale delle politiche ambientali e turistiche.

Il piano d’azione per la sostenibilità: la grande novità

Per la prima volta, l’edizione 2025 ha introdotto l’obbligo per tutti i Comuni partecipanti di redigere un piano d’azione per la sostenibilità – action plan -, con obiettivi da realizzare e monitorare nel triennio 2025-2027.

Attraverso questo piano le amministrazioni hanno argomentato e documentato sia le azioni in corso che quelle in programma presentando le misure che verranno adottate – o che sono già state adottate nel 2024 – necessarie a impedire il surriscaldamento globale e il cambiamento climatico in atto – così come indicato dall’Unione europea e dall’Agenda 2030.

Cinque sono le macro-aree di intervento:

  • mobilità sostenibile,
  • città e comunità sostenibili,
  • vita sulla terra,
  • vita sott’acqua,
  • e la lotta ovviamente contro il cambiamento climatico.

Questo strumento accompagna il percorso Bandiera Blu e permette un monitoraggio costante delle politiche messe in campo per un continuo miglioramento. Anche da questi risultati, che si vanno ad aggiungere ai 32 parametri tradizionali, potrà ovviamente dipendere la possibilità di mantenere o no il riconoscimento di Bandiera Blu.

È un passo decisivo verso una visione più integrata della sostenibilità locale che vede come soggetto cardine di questo piano – così come per tutto il percorso della Bandiera Blu – la comunità nel suo insieme con lo scopo di reagire alle sfide ambientali globali.

Cresce il sud: una sfida vinta – o appena iniziata

Secondo Claudio Mazza, presidente di Fee Italia, la crescita del sud è una delle sfide più significative di questi anni.
Non si tratta solo di ottenere il riconoscimento, ma di avere il coraggio di affrontare criticità storiche e strutturali, mettendo in moto processi di cambiamento.

Regioni come Calabria, Sicilia e Puglia stanno progressivamente aumentando la loro presenza nel circuito Bandiera Blu, segno di una crescente attenzione alle politiche ambientali, alla qualità della vita e allo sviluppo turistico sostenibile.

new entry bandiere blu 2025 in puglia

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Una delle spiagge sabbiose più belle della Puglia: Marina di Pulsano

Anche i porti si tingono di blu: 84 approdi premiati

Non solo spiagge: il programma Bandiera Blu premia anche gli approdi turistici più sostenibili, nell’ambito del progetto “pesca e ambiente” condotto con il Ministero dell’Agricoltura.

Nel 2025 sono 84 gli approdi premiati – contro gli 81 dello scorso anno – , a testimonianza dell’evoluzione in chiave ecologica anche del settore portuale, fondamentale per molte economie costiere italiane.

Un modello italiano da valorizzare

Con 487 spiagge premiate – 485 nel 2024 – tra le località della riviera e gli approdi turistici su un totale mondiale, l’Italia detiene l’11,5% delle Bandiere Blu nel mondo, confermando una leadership costruita su una strategia lungimirante e condivisa tra istituzioni, enti locali e cittadini. La percentuale resta identica a quella del 2024.

La Bandiera Blu non è un punto d’arrivo, ma una rotta da seguire, ogni anno più ambiziosa e consapevole.

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Olympic National Park: cosa vedere e come vivere un’avventura indimenticabile

Il richiamo selvaggio del Pacific North West ti stuzzica? Allora è il momento di preparare lo zaino e partire alla volta di Washington. Chi ama la natura più autentica e desidera andare oltre i luoghi più battuti non può perdere l’Olympic National Park. Un parco e molto di più per scoprire ecosistemi diversi, spaziando dalla foresta pluviale alle vette più maestose senza escludere alcune spiagge.

Attenzione però, a differenza di altri parchi, dispone di molte strade che lo attraversano ed essendo così esteso richiede un po’ di pianificazione. Scopri cosa vedere all’Olympic National Park e il modo migliore per organizzare un’itinerario.

Olympic National Park cosa vedere

Tra foreste impenetrabili, spiagge selvagge e montagne maestose, l’Olympic National Park è uno dei gioielli incontaminati del Pacific North West degli Stati Uniti. È il parco più prezioso per la grande estensione e il fatto di custodire al suo interno tanti ecosistemi diversi. Se stai pianificando un viaggio in questa zona ecco qualche consiglio pratico su cosa vedere a seconda delle tue preferenze e come organizzare un itinerario.

La zona costiera

Se stai cercando panorami mozzafiato sull’oceano parti da questi luoghi. Il primo è Ruby Beach, facile da raggiungere, è tra gli scenari top per gli amanti del tramonto. I faraglioni che emergono dalle onde, la sabbia scura e i tronchi hanno fatto sì che questa diventasse una delle immagini più famose del parco.

Spostandosi verso nord, e non troppo lontano da Ruby Beach si trova Rialto Beach, altrettanto famosa per la lunga spiaggia e per la formazione rocciosa Hole in the Wall. Attenzione alle maree: in alcune ore del giorno l’acqua può coprire completamente il sentiero di ritorno. Da non perdere anche Kalaloch, un luogo cult per gli amanti della fotografia. Tra gli spot più fotografati c’è Tree of Life, un albero sospeso tra due scogliere che sembra sfidare la gravità e le leggi della natura.

Rialto Beach Stati Uniti

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La splendida Rialto Beach all’Olympic National Park

La zona forestale

Tappa imperdibile la Hoh Rain Forest per immergersi nella zona più forestale del parco. Tra sentieri ed escursioni ci si trova immersi in boschi di alberi secolari, felci giganti e un piacevole silenzio interrotto solo da qualche canto di uccelli. Sono due i sentieri principali: Hall of Mosses Loop e Spruce Nature Trail perfetti anche per chi ha poco tempo da dedicare all’escursione.

Spostandosi nella parte sud del parco, il Lake Quinault e la sua foresta offrono un’esperienza più tranquilla ma altrettanto suggestiva. Da qui si prosegue per il Quinault Rain Forest Nature Loop, passeggiando lungo il Willaby Creek, oppure raggiungere il Big Spruce Tree, uno dei più grandi alberi della regione. Altrettanto imperdibile il lago Quinault Lodge.

Le escursioni montane

La catena montuosa del parco è uno dei luoghi imperdibili; tra i punti più accessibili per ammirarla c’è l’Hurricane Ridge che regala panorami a perdita d’occhio specialmente nelle giornate più limpide. Qui imperdibili i sentieri conosciuti con il nome di Cirque Rim Trail e Hurricane Hill Trail che spiccano per una difficoltà moderata.

Da non perdere il Lake Crescent, un lago glaciale dalle acque profonde e limpide, perfetto per una passeggiata o in alcuni momenti dell’anno per un’escursione in kayak. Altrettanto top un sentiero di circa 2,5 km che è conosciuto con il nome di Marymere Falls Trail che conduce alle omonime cascate alte ben 30 metri.

 Lake Crescent all'Olympic National Park

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Raggiungere Lake Crescent ed esplorarlo in Kayak

Valli e scorci segreti

La Sol Duc Valley è famosa per le sue sorgenti termali naturali e la potente Sol Duc Falls, considerata una delle cascate più belle del parco. Il Sol Duc Falls Nature Trail è facilmente accessibile e perfetto per una passeggiata breve, mentre il Deer Lake Trail e il Lovers Lane Loop offrono percorsi più lunghi per chi vuole esplorare l’interno della foresta seguendo il corso del fiume Sol Duc.

Nella zona sud-est, suggerisco di non perdere la Staircase Area vicino al Lake Cushman: una perla poco conosciuta. La passeggiata Staircase Rapids Loop, di circa 3 km, è apprezzabile per scorci spettacolari sul fiume Skokomish e passa sopra un suggestivo ponte in legno mentre il Shady Lane Trail conduce fino alle sponde del lago dove rilassarsi e organizzare un pic nic.

Come organizzare una gita all’Olympic National Park

Se stai penasndo di pianificare una visita all’Olympic National Park non fare l’errore di improvvisare. La prima regola d’oro è organizzazione, così da gestire al meglio gli itinerari in base a quanto tempo hai a disposizione.

Se parti da Seattle e hai intenzione di fare una gita in giornata dovrai concentrarti su un’unica area; per esempio, quella dell’Hurricane Ridge con panorami mozzafiato e a 40 minuti da port Angeles o il vicino lago Crescent a 30 minuti di auto. Se invece preferisci qualcosa di più rilassante non perdere le spiagge di Ruby e Rialto oppure visita la Hoh Rain Forest, una delle foreste pluviali temperate meglio conservate al mondo.

Chi ha a disposizione un’intera giornata potrà invece optare per un percorso ad anello iniziando da Hurricane Ridge per spostarsi verso Lake Crescent e raggiungere la Sol Duc Valley. Se non si ha l’auto a noleggio una buona opzione è affidarsi ai tour organizzati: ne esistono molti che partono dalla città e riportano al punto di partenza in serata; si tratta di un’opzione comoda e sicura ma con meno libertà.

Dove si trova e come raggiungere l’Olympic National Park

Nascosto tra le brume e i paesaggi selvaggi della Penisola Olimpica sotto il distretto di Washington si trova questa meraviglia naturale. Per raggiungerlo l’opzione migliore è partire da Seattle distante poco più di 2 ore di auto.

Il parco è aperto tutto l’anno (ad eccezione del giorno del ringraziamento e del Natale) ma gli orari dei quattro Visitor Centre cambiano a seconda della stagione. Il periodo migliore per vederlo? Da giugno a settembre quando le condizioni metereologiche sono più favorevoli e le precipitazioni si riducono.

L’ingresso costa 30$ per veicolo e il pass (acquistabile online) è valido per 7 giorni consecutivi. Per poter risparmiare se si ha in programma un on the road degli Stati Uniti c’è l’opzione della tessera America the Beautiful con cui accedere in modo illimitato a tutti i parchi nazionali USA per un anno.

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Le spiagge più belle d’Europa secondo i viaggiatori: nella lista c’è anche un piccolo gioiello italiano

C’è chi ama le spiagge dorate e ventose, chi preferisce calette rocciose con acque cristalline e chi, invece, cerca quel mix perfetto tra natura selvaggia e comodità. E se a selezionare le spiagge migliori d’Europa non sono siano esperti del settore o blogger di viaggi, ma viaggiatori appassionati che le hanno vissute davvero?

È proprio questo lo spirito della recente classifica firmata dal The Guardian, basata sui racconti autentici dei lettori: testimonianze di viaggio, consigli spassionati e segreti ben custoditi, raccolti in una galleria di luoghi da sogno dove il mare è protagonista assoluto.

Tra Grecia, Corsica, Svezia e Croazia, c’è anche una perla italiana che si è guadagnata un posto nel cuore (e nella classifica) dei lettori. Pronti a scoprirle? Vi guidiamo in un viaggio alla scoperta di questi paradisi marini.

Paralia Fakistra, Grecia

Sulla penisola del Pelion in Grecia, questa baia incastonata tra rocce e boschi si raggiunge solo con una camminata panoramica, polverosa e intensa. Ma una volta arrivati, lo spettacolo ripaga ogni passo: ciottoli bianchi, mare trasparente e una cascata gelida che scende direttamente sulla spiaggia. Un luogo senza bar, senza ombra e senza folla. Solo mare, silenzio e qualche pesce curioso con cui fare snorkeling… Non male per rigenerarsi!

Plage de Péru, Corsica

Nascosta nei pressi del villaggio di Cargèse, questa spiaggia è amata per la sua tranquillità senza tempo. È perfetta per nuotare in acque limpide, esplorare i dintorni a piedi e sorseggiare un bicchiere di vino guardando il tramonto da una delle pailottes sulla spiaggia. Anche in alta stagione, sembra sempre semi-deserta. E forse è proprio questo il suo segreto, ciò che conquista i viaggiatori.

Plage de Péru, Corsica

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Vista di Plage de Péru in Corsica

Kastraki, Grecia

Sull’isola di Naxos, Kastraki è un nastro infinito di sabbia bianca e mare trasparente, dove ogni tratto regala un’atmosfera diversa. A sud è selvaggia e silenziosa, a nord offre qualche taverna e lettino. Il top? Fermarsi per l’aperitivo al tramonto e godersi il cielo che si accende di rosa mentre in sottofondo si sente solo il rumore delle onde. Questo angolo di Grecia vi rimarrà nel cuore e, chissà, magari vi farà tornare.

Plage de la Paracou, Francia

Meno turistica rispetto alla vicina Grande Plage di Les Sables d’Olonne, questa piccola spiaggia della Vendée regala emozioni autentiche. Le dune la proteggono dal mondo esterno, il tramonto qui è poesia pura, e a pochi passi si trova un bar all’aperto con musica live e atmosfera rilassata. Un’oasi di quiete, perfetta per chi cerca bellezza senza clamore, in un posto della Francia troppo sottovalutato, forse.

Mali Lošinj, Croazia

La bellezza di questa spiaggia inizia molto prima di arrivare: un viaggio tra villaggi minuscoli, traghetti e strade panoramiche porta fino a Lošinj, l’isola della Croazia famosa per i pini marittimi e le scogliere da cui tuffarsi.
Qui si fa il bagno in un mare profondo e limpido, si prende il sole sulle rocce e ci si gode una Croazia ancora autentica, lontana dalle mete ormai troppo gettonate e assalite dal turismo di massa.

Mali Lošinj, Croazia

Fonte: iStock

Vista della caletta a Mali Lošinj, in Croazia

Sandhammaren, Svezia

Nel sud della Svezia, tra le foreste e i villaggi di pescatori vicino a Ystad, si apre una striscia dorata di sabbia finissima: Sandhammaren. Lunga, selvaggia, silenziosa, questa spiaggia così mistica e suggestiva è perfetta da esplorare in bicicletta. Chi ci è stato giura che, fuori stagione, si può avere tutta per sé anche per chilometri. Con tanto di picnic e bagno gelido incluso.

Playa de Güigüí, Gran Canaria

Questa spiaggia è il sogno di chi ama l’avventura. Per raggiungerla serve un trekking impegnativo tra le montagne aride della costa ovest dell’isola, ma la ricompensa è enorme: una baia remota, sabbia nera e onde tranquille dove rinfrescarsi. Niente bar, niente servizi, solo una natura che toglie il fiato: con chi verreste qui lontani dalla vita di tutti i giorni?

Tropea, Italia

Siamo in Calabria, nel cuore del “borgo sul mare” più fotografato d’Italia: benvenuti a Tropea! Le spiagge ai piedi del centro storico di Tropea si affacciano su un mare turchese, incorniciato dalla scogliera e dal santuario di Santa Maria dell’Isola. Oltre alla bellezza naturale, Tropea conquista per l’ospitalità calorosa, i piatti di pesce a buon prezzo e l’atmosfera autentica che si respira in ogni vicolo.

Kadikalesi, Turchia

Sul litorale di Bodrum, questa spiaggia tranquilla e ombreggiata da ulivi è il posto ideale per rallentare. I ritmi sono lenti, il mare calmo, e tra un bagno e una pennichella si può assaggiare la cucina locale nei caffè sulla spiaggia: lahmacun, pide, kofte e ayran a volontà. Il tutto accompagnato da tramonti mozzafiato sul mar Egeo.

Playa el Morer, Spagna

A Sant Pol de Mar, poco fuori Barcellona, questa spiaggia si raggiunge con un treno che lascia letteralmente sul lungomare. Il profumo del pesce alla griglia e le barche ormeggiate completano il quadro di un luogo perfetto per una fuga dalla città, magari con una siesta sulla sabbia dopo pranzo. Una perla catalana ancora poco conosciuta dove la semplicità è sinonimo di felicità.

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Cosa vedere a Durazzo, la più grande meta balneare dell’Albania

Durazzo (o Durres) è la seconda città dell’Albania per numero d’abitanti ed è tra le città più antiche del Paese. Fondata da coloni Greci, fu anche un importante insediamento romano, bizantino, veneziano e ottomano. Affacciata sul Mare Adriatico, la città balneare più grande dell’Albania. Le sue lunghe spiagge, il centro storico con bellissimi palazzi e i siti archeologici fanno di questa città una destinazione perfetta per l’estate. Ma non solo

Le spiagge della città sono mete turistiche molto ambite, sia dagli albanesi sia dai visitatori stranieri che sempre più numerosi approdano su questa costa. Molti abitanti di Tirana, che dista solamente un’ora d’auto, scelgono di trascorrere le proprie vacanze a Durazzo. Le spiagge sono attrezzate e sono perfette anche per una vacanza con i bambini

La Durazzo storica

Del periodo romano resta un’importante testimonianza proprio nel centro storico cittadino.

Anfiteatro romano

L’Anfiteatro romano di Durazzo è ancora ben visibile, benché nascosto tra le case, in quanto fu scoperto solo nel 1966. Nel corso dei secoli, molti palazzi sono stati edificati proprio sopra le antiche mura romane, tanto che buona parte si trova ancora nascosta sottoterra. L’Anfiteatro venne costruito nel II secolo sotto il regno di Traiano. Poteva ospitare fino a 25.000 persone, il che lo rende l’anfiteatro più grande dei Balcani. L’episodio forse più famoso che lo vide protagonista fu quello del 48-43 a.C., quando la città fu teatro di duri combattimenti tra le forze di Giulio Cesare e quelle di Pompeo, da cui fu quest’ultimo a uscirne vittorioso. Dal 2004 fa parte di un progetto di valorizzazione del centro storico della città attraverso la creazione del Parco Archeologico Urbano di Durazzo, in cui sono coinvolti la nostra Università di Parma e il nostro ministero degli Affari Esteri. Dell’Anfiteatro si possono visitare i corridoi interni che sono ancora in ottime condizioni e la piccola cappella bizantina con mosaici ben conservati lungo le pareti.

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Fonte: IPA

L’Anfiteatro romano di Durazzo

Terme romane

Anche i resti delle antiche terme sono venuti alla luce in occasione dei lavori di ricostruzione del teatro. Sottoposte a restauro nel 2015, le Terme romane di Durazzo risalgono al I sec. d.C. circa e comprendono un calidarium, un tepidarium e un frigidarium, oltre alla zona adibita a spogliatoio.

Grande Moschea

Sempre nel centro storico c’è la Grande moschea o Nuova Moschea, visto che è stata costruita nel 1931 sui resti di una precedente moschea ottomana. Quando venne inaugurata, era la più grande moschea dell’Albania. L’opera è a cura di un team italo-albanese, quindi c’è un po’ del nostro Paese in questo edificio come in moltissimi altri in tutta l’Albania del resto. La si nota subito per l’enorme cupola e i suoi vivaci colori giallo e arancione.

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Fonte: 123RF

La Grande moschea di Durazzo

Castello Bizantino

A due passi dal porto di Durazzo spiccano le antiche mura del Castello Bizantino, che un tempo circondavano la città, costruite dopo l’invasione visigota del 481, e la Torre del XV secolo, periodo in cui Durazzo era occupata dai Veneziani. Nel Medioevo era considerata una delle fortezze più potenti dell’Adriatico. Lo spessore del muro della Torre è stato sfruttato per la costruzione delle scale interne che portano a una bellissima terrazza panoramica. Secondo una leggenda, un immenso tesoro sarebbe ancora nascosto da qualche parte tra le mura.

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Fonte: 123RF

La Torre Veneziana di Durazzo

Museo archeologico

Proprio perché Durazzo racchiude molti secoli di storia, nel 1951 è stato aperto il Museo archeologico che si trova lungo il corso principale, Rruga Taulantia, tra la spiaggia e le mura bizantine, completamente rifatto nel 2010 in un edificio molto moderno e riaperto dal Primo ministro Edi Rama solo nel 2015, in quanto la ribellione del 1997 avvenuta in Albania aveva visto il museo danneggiato e saccheggiato. La collezione del museo consiste in manufatti trovati nel vicino sito antico di Dyrrhachium e comprende una vasta collezione del periodo greco antico, ellenistico e romano. I reperti più interessanti da vedere nel museo sono le stele funerarie romane, i sarcofagi di pietra e una collezione di busti in miniatura che rappresentano la dea Venere, testimonianza del periodo in cui Durazzo era un centro di culto di questa divinità.

Cosa vedere a Durazzo

La strada principale del centro storico della città è anche chiamata ‘boulevard’. Le costruzioni su entrambi i lati risalgono al periodo dell’occupazione Fascista. Ci sono bellissimi palazzi in stile Liberty dai colori pastello che oggi ospitano hotel oppure uffici comunali. Ci sono anche degli edifici del periodo Socialista, con i pianterreni trasformati in negozi di abbigliamento, moda, accessori oppure in locali, ristorantini e gelaterie. Nelle sere d’estate è la strada più affollata di Durazzo.

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Fonte: 123RF

I palazzi Liberty di Durazzo

La piazza Taulantia, di fronte alla Torre Veneziana, è l’inizio di un corso che prima era un giardino con reperti archeologici e che, ora, è stato trasformato in un viale costeggiato da palme su entrambi i lati, costruzioni recenti e palazzi che al pian terreno hanno come sempre negozi, bar e ristoranti.

Completamente nuova è la promenade del waterfront, 2,8 km di strada ciclopedonale che costeggia il lungomare, intervallata di tanto in tanto da slarghi ombreggiati con panchine e attrezzature sportive e con un bellissimo teatro pieds dans l’eau. Il progetto della riqualificazione di quest’area della città è stato affidato allo studio di architettura che a Dubai ha creato La Mer, per chi ci fosse stato.

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Il nuovo waterfront di Durazzo

Le spiagge di Durazzo

Il lungomare di Durazzo si è ormai trasformato in un quartiere abitato perché, negli ultimi anni, sono stati costruiti numerosi palazzi e la gente vi abita anche durante l’inverno. Prima degli Anni ’90, l’intera spiaggia era divisa in sei settori: Agip, Teuta, Apollonia, Ferrovia, Iliria e Iplepa. Oggi è impossibile notare dove finisce l’uno e dove inizia l’altro.

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Fonte: 123RF

La spiaggia di Durazzo nei mesi estivi

 

La costa di Durazzo si estende per 10 km dove si trovano tratti di spiaggia libera e stabilimenti balneari. Tra i più consigliati ci sono Copacabana Beach, Ohana Beach, Plazhi Tauta e la Spiaggia di San Pietro, all’interno della baia di Lalzi, una delle più belle del territorio in quanto è immersa nella natura ed è disseminata da una serie di bunker risalenti al periodo comunista. La spiaggia è parzialmente attrezzata, e data la sua tranquillità è particolarmente adatta alle famiglie e alle coppie. E poi c’è la meraviglios la caletta di Kallmi, con le acque color smeraldo.

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Le splendide acque di Kallmi Beach a Durazzo

Come arrivare a Durazzo

Durazzo è anche il principale porto dell’Albania, nonché uno dei più importanti del Mare Adriatico. Vi attraccano i traghetti tutto l’anno. Durante l’inverno viene impiegato soprattutto per il trasporto di merci, mentre d’estate aumentano in maniera esponenziale i traghetti che trasportano i vacanzieri in Albania, specie coloro che preferiscono spostarsi con la propria auto. Dall’Italia i traghetti partono dai porti di Bari, Ancona e Trieste e il viaggio dura tutta la notte. La soluzione più veloce e comoda, però, è atterrare all’Aeroporto di Tirana che dista un’ora da Durazzo e si può prenere il pullman che costa pochi euro.

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Fonte: 123RF

Il lungomare di Durazzo