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In Liguria il turismo diventa accessibile per tutti

Rinomata destinazione balneare scelta da gran parte dell’Italia nord-occidentale, la Liguria è una regione davvero particolare: spiagge bellissime e borghi arroccati sul mare hanno un fascino unico. Ma proprio la loro posizione, in un litorale spesso frastagliato, rende queste località talvolta difficili da raggiungere. È per questo che l’amministrazione ha promosso la nascita di due progetti volti all’accessibilità dei lidi liguri, compiendo un grande passo avanti verso l’inclusione delle persone con disabilità.

Liguria, i progetti per l’accessibilità delle spiagge

La Riviera Ligure è una vera meraviglia, e i turisti lo sanno molto bene: da maggio a settembre, le sue spiagge sono prese d’assalto da tutti coloro che desiderano regalarsi una vacanza balneare d’eccezione. Ma il problema dell’accessibilità si è fatto sempre più sentire, e ciò ha spinto il Fondo nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità a finanziare due progetti molto interessanti, presentati da alcuni dei comuni che hanno partecipato.

“Abbiamo scelto di destinare 1,2 milioni di euro a progetti che rispecchiassero pienamente sia l’obiettivo dell’inclusione sia la vocazione della nostra regione” – ha affermato Giovanni Berrino, l’assessore al Turismo della Regione Liguria – “Saranno attivati progetti che interpretano al meglio il tema dell’inclusione in due direzioni: quella dell’accessibilità (mediante il finanziamento delle soluzioni logistiche e infrastrutturali per agevolarla) e quella dell’avvio al lavoro di persone con disabilità (mediante progetti di inserimento mirati in un settore che si presta e si sta aprendo molto a questa esperienza)”.

Al bando hanno partecipato diversi comuni liguri, ciascuno con un’iniziativa mirata a rendere più accessibili le proprie spiagge. Alla fine, una commissione tecnica ha scelto i due progetti vincitori, che si ripartiranno il finanziamento di ben 1,2 milioni di euro. E ora hanno inizio i lavori: l’obiettivo è quello di dare una vera e propria svolta al settore turistico dei comuni coinvolti, in modo che tutto sia pronto per la stagione estiva del 2024. Ma quali sono le novità previste per i turisti?

Il mare per tutti, progetto del Ponente

Il primo progetto vincitore è “Il mare per tutti”, per la Riviera di Ponente: ad averlo proposto sono i comuni di Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure e Loano. Con i 695mila euro che sono stati loro assegnati, hanno intenzione di potenziare i servizi delle spiagge libere attrezzate e le esperienze turistiche più richieste (come lo snorkeling e le escursioni in barca), rendendo il tutto accessibile in maniera più agevole anche alle persone con disabilità.

Inoltre i comuni coinvolti mirano ad attivare 12 tirocini destinati all’avviamento al lavoro – nel settore turistico e culturale – di persone con disabilità. È innegabile infatti che una regione come la Liguria sia particolarmente legata all’hospitality, e che ora sia sempre più aperta alle necessità di inclusività, per permettere ai portatori di disabilità di entrare in questo settore lavorativo.

Liguria levante Tourism4all, progetto del Levante

Per la Riviera di Levante, invece, la vittoria è andata ai comuni di Sestri Levante, Lavagna, Moneglia, Deiva Marina e Framura, che hanno presentato il progetto “Liguria levante Tourism4all”. Il finanziamento a loro spettante è di 505mila euro, con i quali intendono realizzare almeno una spiaggia accessibile in ogni comune, una segnaletica inclusiva e nuove posizioni lavorative cui verranno affidati i servizi di gestione di tali località balneari.

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Il Giappone allenta le frontiere: le novità

Notizie positive per chi desidera visitare per la prima volta (o tornare ad ammirare) il Giappone: dopo due lunghi anni di stop, anche il Paese del Sol Levante sta progressivamente allentando le restrizioni all’ingresso dei visitatori stranieri.

E se dal 10 giugno la riapertura al turismo era già in atto, dal 7 settembre ci sono ulteriori novità per tornare a viaggiare.

Viaggi in Giappone: le novità

Dopo la riapertura dei confini al turismo dal 10 giugno (quando i gruppi organizzati gestiti da tour operator hanno ottenuto nuovamente l’autorizzazione a viaggiare per turismo), dal prossimo 7 settembre il Giappone continuerà ad allentare le misure per i viaggiatori in entrata.

A partire da quella data, infatti, non sarà più richiesto un test PCR negativo effettuato entro 72 ore dalla partenza, a condizione che si sia completato il ciclo vaccinale con 3 dosi.

Ma non è tutto: durante una conferenza stampa, il Primo Ministro Kishida ha anche annunciato l’intenzione di spostare il limite degli ingressi giornalieri (che include i cittadini giapponesi di ritorno dall’estero) dagli attuali ventimila a cinquantamila, sempre dal 7 settembre.

Inoltre, presto non sarà più in vigore neppure l’obbligo di essere seguiti da un accompagnatore durante la permanenza in Giappone, rimanendo all’interno di visite guidate; tuttavia, il viaggio dovrà sempre essere organizzato da un tour operator.

I viaggiatori singoli potranno quindi tornare a scoprire il Paese del Sol Levante senza restrizioni, una notizia positiva che apre importanti spiragli di luce verso il sospirato ritorno alla normalità: basti pensare che nel 2019, prima della pandemia, i turisti stranieri erano circa 32 milioni mentre nel 2021 il numero è drasticamente precipitato a circa 246.000.

Le regole finora in vigore per andare in Giappone

L’allentamento delle restrizioni annunciato dal 7 settembre è una ventata di aria fresca dopo due lunghi anni segnati dalle chiusure e dalle rigide regole per i viaggi.

In particolare, il Giappone è il Paese che mantiene le regole più severe alle frontiere tra i Paesi del G7 con una quota di arrivi giornalieri limitata a ventimila persone e la richiesta del test Pcr negativo (non è più necessaria invece la quarantena).
Inoltre, non riconosce il certificato di guarigione da Covid-19 in sostituzione di una dose vaccinale.

Dal 10 giugno, i turisti stranieri, tra cui gli italiani, possono recarsi nel Paese nipponico soltanto in gruppi organizzati con pacchetti turistici e il visto con l’invito di una dmc locale, con il risultato di un test Pcr effettuato prima della partenza e il certificato di avvenuta vaccinazione con tre dosi.
Un provvedimento che è comunque stato accolto come un segnale positivo e che ha permesso a un elenco di 36 nazioni di tornare a scoprire le bellezze del Sol Levante con l’obiettivo di rilanciare il turismo giapponese.

Un primo passo per il totale ripristino dei flussi turistici con un occhio di riguardo al turismo sostenibile, al turismo di lusso e all’adventure tourism.

Ora, con il nuovo allentamento delle misure di controllo alle frontiere previsto per il 7 settembre, il Giappone mira ad adeguarsi agli altri Paesi del G7 accettando i viaggiatori singoli e riaprendo la strada al turismo pre pandemia.

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Santorini: chi l’ha detto che è solo da coppie?

Ci sono destinazioni che sembrano perfette per organizzare un viaggio da soli, magari zaino in spalla, andando totalmente all’avventura. Altre mete turistiche sembrano invece disegnate su misura per le comitive di amici, altre ancora per le famiglie con bambini e altre ancora per le coppie. Eppure nella mia esperienza di viaggiatrice solitaria non ho mai scelto una destinazione solo perché molto in voga tra i backpackers; mi sono sempre lasciata consigliare dal cuore e ho organizzato viaggi in posti meravigliosi che nell’immaginario collettivo non sono adatti a una persona sola. Uno di questi è sicuramente Santorini: un’isola dal fascino irresistibile, con tramonti da togliere il fiato, spiagge nere su cui rilassarsi e mille avventure da vivere. Se vi dicono che Santorini è adatta solo per le vacanze di coppia, non credeteci e organizzate il vostro viaggio in solitaria seguendo tutti i miei consigli.

Santorini: dove si trova e come arrivarci

Santorini si trova nel bel mezzo del Mar Egeo, a metà strada tra Atene e Creta, ed è la più meridionale delle Isole Cicladi. Questo arcipelago di 220 isole è, per me, la quintessenza della Grecia e Santorini ne è una rappresentante perfetta. Santorini vibra di un’energia tutta particolare, che ho trovato solo in altre isole di origine vulcanica. La sua forma a mezzaluna è dovuta a una devastante eruzione vulcanica che, nel 1600 a. C., fece collassare il cratere centrale che fu poi sommerso quasi tutto dal mare. Santorini è molto comoda da raggiungere partendo dall’Italia perché è dotata di un suo aeroporto, servito anche da compagnie low cost. Se volete abbinare la visita di Santorini a quella di altre isole Cicladi, il mezzo più comodo ed economico per spostarsi è sicuramente il traghetto. Sia nei pressi dell’aeroporto che del porto nuovo di Athinios, troverete alcuni uffici di noleggio di auto, motorini o quad. Viaggiando in solitaria, il mio consiglio è di affittare un motorino per avere la libertà di muoversi in lungo e in largo per tutta l’isola. Una valida alternativa è utilizzare i mezzi di trasporto pubblici dell’azienda KTEL. Il capolinea principale si trova a Fira e da qui partono numerosi bus per le altre località principali, come Oia, Kamari e Akrotiri. Ovviamente questi bus servono anche il porto e l’aeroporto, non sarà quindi necessario prendere un taxi per raggiungere l’alloggio che avete prenotato.

 

Dove alloggiare in solitaria a Santorini

Se è la prima volta che visitate Santorini, il mio consiglio è di alloggiare a Fira, il capoluogo. Fira si trova nella parte centrale dell’isola, arroccato sulla scogliera, ed è un punto strategico per raggiungere tutte le altre località. A Fira troverete tantissime sistemazioni a prezzi diversi. I viaggiatori in solitaria che vogliono fare nuove amicizie e contenere i costi, troveranno anche un paio di ostelli niente male. Anche Imerovigli e Firostefani sono ottime località dove soggiornare perché sono la naturale prosecuzione di Fira, ma senza tutta la confusione del capoluogo. Chi viaggia in solitaria, ma cerca un’esperienza esclusiva, potrà optare per un alloggio che affaccia sulla caldera con idromassaggio privato o infinity pool da cui godere di splendidi tramonti sul mare, però poi non lamentatevi che sia troppo romantico, pensate invece a che meraviglioso regalo vi state facendo. Se cercate il lusso estremo, la zona più in di Santorini è il centro abitato di Oia, che si trova nella punta settentrionale dell’isola. Oia offre i classici scorci da cartolina con le casette bianche con il tetto blu che si affacciano a picco sul mare e i fiori di bouganville che decorano gli ingressi. Se decidete di alloggiare vicino alle spiagge, Kamari e Perissa sono due ottime località con un buon numero di sistemazioni a prezzi contenuti, anche ostelli, e spiagge attrezzate dove rilassarsi.

Santorini in solitaria: cosa fare

Santorini è un’isola da esplorare in lungo e in largo: abbastanza piccola per essere visitata in 5 o 6 giorni, abbastanza grande per trascorrere anche 10 giorni senza annoiarsi. Come altre isole della Grecia, Santorini è il posto perfetto dove abbinare un po’ di relax in spiaggia ad altre attività, che spaziano da quelle più sportive a quelle quelle più culturali. Trekking, siti archeologici, degustazioni di vino ed escursioni in barca sapranno soddisfare le esigenze di ogni viaggiatore in solitaria che cerca una vacanza a metà tra il relax e l’avventura.

Attività sportive a Santorini

Anche se non si va a Santorini per praticare sport, l’isola offre alcune attività sportive che possono essere un bel modo per visitare le località più famose dell’isola. Ne è un esempio il bellissimo trekking che collega Fira a Oia. Il percorso è ben segnalato da cartelli di colore rosso e si snoda lungo il crinale della caldera. È lungo 13 chilometri, percorribili in circa 3 ore. Il dislivello non è troppo impegnativo perché si susseguono continui saliscendi che permettono di godersi appieno la passeggiata. Se visitate Santorini nel periodo estivo, partite di buon mattino, in modo da evitare le ore più calde della giornata, e portate con voi acqua da bere e qualche snack. Il trekking parte dal centro di Fira e passa per le località di Imerovigli e Firostefani, dove potrete ammirare le casette bianche che si affacciano a picco sulla caldera. Lasciati i centri abitati, il sentiero si fa a tratti sterrato, fino ad arrivare proprio sul crinale da cui si gode di una meravigliosa vista panoramica sulla caldera e sul villaggio di Oia, meta finale del cammino. Una volta giunti a destinazione, il mio consiglio è di fare ancora un piccolo sforzo e di scendere (e poi risalire!) i 300 gradini che portano al porticciolo di Ammoudi, una piccola baia circondata da taverne di pescatori dove gustare uno dei polpi alla griglia più buoni della vostra vita. Fermatevi a Oia fino al tramonto, quando il paesino bianco si colora di bellissime sfumature rosa e arancioni. Uno dei punti più gettonati per godersi la golden hour è il castello diroccato: ci sarà davvero tanta gente, ma lo spettacolo del sole che tramonta sul mare sarà davvero da togliere il fiato. Tornare a Fira non sarà davvero un problema perché gli autobus pubblici passano con una buona frequenza fino a tarda sera.

Visite archeologiche a Santorini:

Santorini è un’isola di origine antichissima, abitata dalla civiltà minoica già durante l’Età del Bronzo. La grande eruzione vulcanica del 1600 a. C. distrusse la città portuale di Akrotiri, ma i resti sono oggi visibili nell’omonimo sito archeologico, riportato alla luce a partire dalla metà degli anni ‘60. Come una piccola Pompei, Akrotiri si è conservata grazie al deposito delle ceneri vulcaniche che hanno preservato numerosi edifici, affreschi e ceramiche. Il biglietto di ingresso comprende anche la visita al Museo Preistorico di Fira, dove sono conservati i reperti archeologici ritrovati durante gli scavi. Per gli amanti della storia, un altro luogo da visitare a Santorini è sicuramente Antica Thera, sito archeologico situato in posizione sopraelevata a 396 metri sopra il livello del mare e facilmente raggiungibile dalla spiaggia di Kamari. Questa antica città fu fondata dai Dori nel IX secolo a. C., ma i reperti che sono stati recuperati risalgono per lo più al periodo ellenistico e bizantino. Tra gli edifici che sono venuti alla luce risaltano La Terrazza delle Feste, dove venivano celebrati i riti in onore del dio Apollo, due Agorà e il Tempio di Dioniso.

Tradizioni ed enogastronomia:

Una volta visitati i posti più turistici e iconici di Santorini, vale sicuramente la pena andare alla scoperta dei villaggi meno conosciuti che conservano ancora un’atmosfera tradizionale. Tra questi spicca Pyrgos, un piccolo borgo dell’entroterra a circa 8 chilometri da Fira. Situato in cima a una collina è il punto perfetto da cui godere del magico tramonto sulla caldera, senza la calca di turisti che si trova a Fira o a Oia. Tra i villaggi lontani dal turismo di massa troviamo anche Emborio, un dedalo di viuzze in cui perdersi per scoprire un po’ di vera Grecia. In queste località più nascoste si trovano anche le migliori taverne dove gustare la vera cucina greca. Oltre alla classica insalata con i pomodori e la feta e al tradizionale gyros, a Santorini troverete alcune specialità tipiche dell’isola. Imperdibile è la fava, un purè di piselli gialli che viene servito tiepido per accompagnare piatti a base di pesce, come il polpo grigliato. Altre prelibatezze da assaggiare sono le frittelle di pomodori e le melanzane bianche, servite fritte o come base della moussaka, un pasticcio a base di carne, patate e besciamella. Santorini è anche un’ottima produttrice di vini: essendo un’isola vulcanica, il terreno è particolarmente fertile e adatto alla coltivazione della vite, di varietà Assyrtiko. Numerose sono le cantine che offrono visite guidate e degustazioni, ma quella più famosa è Santo Wines, la cooperativa di viticoltori dell’isola. La location è davvero stupenda, a picco sulla caldera, dove ammirare uno splendido tramonto sorseggiando un buon bicchiere di vino.

Escursione in barca nella caldera:

Tra le esperienze imperdibili a Santorini c’è sicuramente l’escursione in barca alla scoperta delle altre isole della caldera. Numerose sono le compagnie che offrono questa gita giornaliera e il percorso è sempre lo stesso. Le barche partono dal porto vecchio di Santorini, ai piedi di Fira, raggiungibile dal centro città percorrendo una lunga scalinata di 600 scalini. Come alternativa è possibile prendere la moderna funivia che collega la parte alta della cittadina al porto, ma vale la pena scendere gli scalini per godere del panorama sulla caldera. La classica escursione in barca prevede, come prima tappa, una visita all’isolotto di Nea Kameni, dove è possibile risalire il vulcano ancora attivo e passeggiare intorno al cratere. La barca vi porterà poi vicino all’isola di Palia Kameni per una sosta dove sarà possibile fare il bagno nelle calde sorgenti sulfuree. L’ultima tappa dell’escursione vi farà visitare Thirassia, la piccola isola che si trova di fronte a Santorini. Qui vi fermerete un paio di ore per la sosta pranzo e magari un tuffo nella baia. Il viaggio di rientro al porto sarà magico con il sole che cala, piano piano, alle vostre spalle e che illumina i villaggi bianchi di Fira e Oia regalandogli un’atmosfera unica che vi lascerà un ricordo indelebile nel cuore. Quello che dovete fare è semplicemente con che tipo di barca trascorrere questa fantastica giornata, io vi consiglio in catamarano, con poca gente e tanto spazio.

Spero che questo articolo ti allontani dall’idea che esistano luoghi che si possono visitare in un solo modo, non esistono destinazioni solo da coppia o solo da famiglie dipende sempre con che occhi le guardiamo.

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L’Irlanda fuori rotta per scoprire la sua vera natura

C’è una parte d’Irlanda ancora inesplorata. Una zona dove il turismo di massa non è ancora arrivato. Il luogo ideale dove scoprire la vera natura di questa meravigliosa isola verde e dei suoi abitanti, le cui tradizioni sono ancora ben radicate.

Ci troviamo nella parte Nord della Contea di Mayo, una delle zone più autentiche e incontaminate del Paese, ideale per chi, anche in Europa, cerca ancora l’avventura, una destinazione reale e genuina e che desidera sperimentare l’autentica accoglienza irlandese.

Cosa vedere a Nord della Contea di Mayo

Tante sono le attrattive del Nord di Mayo. Pittoresche cittadine colorate affacciate sui fiumi o direttamente sull’oceano, siti archeologici di ere preistoriche e legati alla storia e alla cultura irlandese – incluso San Patrizio, patrono d’Irlanda – e naturalmente paesaggi che regalano scorci meravigliosi della natura dell’Isola di smeraldo. Vi proponiamo un itinerario fuori dalle classiche rotte turistiche sui luoghi meno conosciuti d’Irlanda.

La cittadina di Ballina Town

Ballina Town è la cittadina principale della zona Nord di questa Contea irlandese. È famosa per la pesca al salmone ed è sopranominata la “salmon capital of Ireland” perché il fiume Moy che la attraversa è particolarmente pescoso. Ogni estate, il Salmon Festival attira migliaia di visitatori.

La cittadina è un buon punto di partenza per visitare la celebre Wild Atlantic Way, la strada segnalata più lunga del mondo e la più panoramica d’Irlanda. Ballina ha un aspetto tradizionale, colorato e autentico e offre dei caratteristici scorci sul fiume, tanti ristoranti, alloggi di tutti i tipi e vecchi pub accoglienti e animati.

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Fonte: 123rf

Ballina Town, la cittadina più importante a Nord della Contea di Mayo

La St Muredach’s Cathedral, costruita con la pietra grigia locale nel XVIII secolo, svetta fiera sul fiume e ha un bell’interno. Esiste anche una collezione privata creata da Jackie Clarke, un personaggio locale che ha accumulato più di 100mila articoli da collezione incluso il documento originale della dichiarazione d’indipendenza.

La Connacht Whiskey Distillery offre visite guidate e assaggi del whiskey locale, un’esperienza imperdibile quando si visita l’Irlanda. The Quays è il quartiere più pittoresco, dove il fiume sfocia direttamente nell’Oceano Atlantico.

Chi cerca un’esperienza autentica può soggiornare in alcune delle dimore storiche della zona, come Mount Falcon Estate, nella campagna irlandese lungo il fiume dove poter pescare, passeggiare in compagnia di un falco o, per chi ha bambini, prendere parte a una lezione di “gufologia”. Si può anche soggiornare in un vero e proprio castello. Il Belleek Castle è stato costruito nel 1800 in stile Neogotico e regala la sensazione di vivere in un castello medievale e di tornare indietro nel tempo. Anche senza dormire, è comunque consigliata una visita al castello che ospita la più bella collezione di armi e armature medievali d’Irlanda.


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Il sito archeologico di Céide Fields

Non è Irlanda se non c’è un sito archeologico. Tra le attrazioni principali della zona ci sono i Céide Fields, nei pressi del delizioso villaggio di pescatori di Ballycastle (un luogo poco turistico ma che merita assolutamente una visita). È considerato il sito neolitico più vasto d’Irlanda e si ritiene contenga il sistema di campi coltivati e muratura divisorie più antico tra quelli scoperti finora (circa 3500 a.C.).

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Fonte: 123rf

Il sito archeologico di Céide Fields nella Contea di Mayo in Irlanda

La scoperta dei Céide Fields avvenne intorno agli Anni ’30, quando un uomo del posto si accorse di alcune file di pietre che rimasero scoperte quando scavò con la pala della torba per combustione. In queste file si accorse di alcuni disegni che non potevano essere stati causati dalla natura. Da lì la grande rivelazione dell’antichissimo sito.

Si stima vi siano circa 100 chilometri di campi racchiusi nei muri di pietra ancora nascosti sotto la brughiera. Il sito è nella lista dei candidati Unesco per ottenere la qualifica di Patrimonio dell’Umanità.

Le scogliere di Downpatrick’s Head

E non è Irlanda se non ci sono delle scogliere che si gettano a picco nell’oceano. Nella zona Nord della Contea di Mayo, non lontano dal villaggio di Ballycastle e un po’ più su rispetto a Ballina, si trovano le scogliere di Downpatrick’s Head. Questa zona fa già parte della Wild Atlantic Way e conserva reperti archeologici di 6.000 anni fa, incluso un tronco di pino di 4.300 anni fa ospitati in un moderno museo, strade a picco sul mare e paesaggi da togliere il fiato.

Le scogliere sono già visibili quando si visita Céide Fields, dove una terrazza accessibile tramite una scalinata chiamata Cliffs Road regala un panorama mozzafiato.

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Fonte: 123rf

Le scogliere di Downpatrick’s Head in Irlanda

Downpatrick’s Head è raggiungibile a piedi percorrendo un sentiero e non esistono biglietti di ingresso. Qui il vento soffia molto forte, ma lo spettacolo sull’Atlantico è unico, specie quello su Dún Briste, che significa “forte rotto”, un faraglione singolo che spunta dalle acque impetuose, creatosi dal crollo di una parte di scogliera durante una forte tempesta nel 1393 e diventato il simbolo della zona.

Il nome “Downpatrick” deriva dall’epoca in cui San Patrizio fondò una chiesa proprio in questo luogo. In questa piccola penisola si possono ancora vedere i ruderi della chiesa, una croce di pietra e un pozzo sacro. Un tempo era una destinazione molto amata per i pellegrinaggi e tutt’oggi le folle vi si riuniscono l’ultima domenica di luglio, nota come “Garland Sunday”, per ascoltare la messa.

Una leggenda locale (una delle tante leggende irlandesi) narra che, quando un capo pagano rifiutò di convertirsi al Cristianesimo, San Patrizio colpì la terra con il suo pastorale facendo crollare parte del promontorio, con il capo sopra, nell’oceano ovvero lo scoglio Dún Briste.

Durante la Seconda guerra mondiale, Downpatrick’s Head divenne un avamposto di osservazione. Oggi si può ancora vedere l’edificio di pietra e il marcatore aereo, la scritta “ÉIRE 64” fatta di pietre, per segnalare ai piloti che stavano sorvolando l’Irlanda.

Foxford, il villaggio della lana

A pochi chilometri da Ballina c’è un altro delizioso villaggio affacciato sul fiume Moy che merita una tappa. Si tratta di Foxford, un paese di campagna anch’esso famoso per la pesca al salmone. Ma la sua particolarità è un antico lanificio tradizionale aperto anche ai turisti che si chiama Foxford Woolen Mills, citato persino da James Joyce nel suo “Ulisse”, di cui ricorre il centenario proprio quest’anno e in “Finnegans Wake”. Oltre al negozio – e all’outlet – dove poter fare acquisti c’è anche un delizioso caffè che serve prodotti locali.

Nei dintorni di Foxford si possono fare delle splendide passeggiate scenografiche. La cittadina, infatti, è circondata dalle due catene montuose, i monti Nephin e i monti Ox attraversati dalla Foxford Way, un sentiero turistico di circa 86 km che s’inoltra tra siti archeologici, brughiere e piccoli ruscelli.

Si possono anche scoprire alcuni laghi balneabili, com il Lough Conn e Cullin formatisi, secondo la mitologia celtica, dalla fuga di un cinghiale che perdeva acqua nella quale affogarono i cani che lo cacciavano.

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Fonte: 123rf

Il Lough Conn nella Contea di Mayo

Killala e la sua spiaggia

A Nord di Ballina c’è un altro villaggio molto pittoresco da visitare. Si tratta di Killala, un piccolo borgo di pescatori famoso per la Ross Beach, una bella spiaggia balneabile che ha ottenuto la Bandiera blu.

Per gli irlandesi però ha anche una grande importanza storica. Qui si è giocata una delle più importanti partite nella lotta all’indipendenza quando, nel 1798, il generale Humbert arrivò dalla Francia per unirsi alla popolazione e lottare contro la Corona britannica. Da vedere a Killala ci sono anche diversi edifici storici, come la torre circolare del XII secolo e la cattedrale seicentesca.

Nella vicina Baia di Killala, meta per appassionati di birdwatching, si possono avvistare anatre, cormorani e persino foche. Insomma, nel Nord della Contea di Mayo ce n’è per tutti i gusti.

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Lo spettacolare ponte al contrario con il passaggio “sommerso”

Nel mondo esistono tantissime attrazioni. Possono essere architettoniche o paesaggistiche, naturali o artistiche, funzionali o esclusivamente estetiche, eppure tutte riescono, in un modo o nell’altro, a catturare la nostra attenzione. E non solo, sono proprio loro spesso a condizionare la scelta della nostra prossima destinazione di viaggio.

Lo fanno i grattacieli che svettano verso il cielo, le sculture imponenti che ridisegnano le piazze e le piramidi, i giardini botanici e le terrazze panoramiche, così come le strade iconiche e le vie più caratteristiche che raggiungiamo per toccare con mano l’anima dei luoghi che visitiamo. E lo fanno anche gli acquedotti, come il Veluwemeer.

Attenzione però, perché quello che è stato creato a Harderwijk, nei Paesi Bassi, non è un acquedotto come tutti gli altri. Perché qui le macchine scompaiono sotto l’acqua, mentre le imbarcazioni navigano a vista.

Lo strano caso dell’acquedotto Veluwemeer

Sin dalla sua inaugurazione, nel lontano 2002, l’acquedotto Veluwemeer, che funziona da ponte di collegamento, ha attirato la curiosità e l’interesse di persone di tutto il mondo. Tutta colpa, o merito, di quella strana viabilità ben visibile già dalle foto.

Le macchine, infatti, a un certo punto del percorso spariscono letteralmente sotto l’acqua, mentre al di sopra le barche continuano la loro navigazione. E no, se ve lo state chiedendo la magia e la stregoneria non c’entrano nulla. Si tratta piuttosto di un’intuizione ingegneristica e strategica che ha trasformato questo ponte in una vera e propria attrazione mondiale da raggiungere almeno una volta nella vita.

Costruito sulla N302, una strada molto trafficata e frequentata da quasi 30000 veicoli al giorno, l’acquedotto Veluwemeer ha cambiato completamente la viabilità e l’aspetto dell’omonimo lago artificiale su cui sorge. Il ponte sull’acqua, infatti, collega i Paesi Bassi continentali all’isola artificiale del Flevoland, la più grande del mondo mai creata dall’uomo.

A differenza delle più comuni soluzioni architettoniche, che consentono alle auto di camminare sopra l’acqua, questo ponte è stato concepito al contrario, rendendo questa soluzione un unicum nel suo genere.

Il ponte al contrario

Durante la fase progettuale, gli ingegneri hanno pensato a diverse soluzioni che permettessero l’attraversamento completo del lago artificiale di Veluwemeer, tra le quali anche quelle più tradizionali come tunnel e ponti levatoi. Alla fine, però, la soluzione adottata è stata quella di costruire un acquedotto percorribile e navigabile che consentisse un flusso continuo e parallelo tra automobili e imbarcazioni.

Così è nato l’acquedotto di Veluwemeer, un’opera ingegneristica originale e straordinaria che, al di là della sua funzionalità indiscussa, si configura come una vera e propria esperienza da vivere. Percorrendo la strada, infatti, a un certo punto le macchine si trovano lungo un sottopassaggio immerso nell’acqua. E se forse per gli automobilisti non cambia poi molto, dall’esterno invece quell’illusione di veder scomparire le macchine sotto il livello dell’acqua è davvero incredibile.

Tutto questo è stato passibile grazie alla poca profondità del lago che ha permesso di creare quel sottopassaggio che ha resto Veluwemeer una star mondiale.

Non aspettatevi, però, lunghezze infinite. Il ponte sull’acqua di Harderwijk, infatti, misura solo 25 metri di lunghezza, ed è considerato uno degli acquedotti più corti del mondo. Certo è che è sicuramente anche il più bizzarro.

Se vi trovate a Harderwijk, che dista appena 70 chilometri da Amsterdam, il consiglio è quello di salire in auto e raggiungere l’acquedotto di Veluwemeer per provare l’esperienza di guidare sotto l’acqua.

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Voli low cost da prenotare entro oggi per partire fino all’autunno

Per chi è appena rientrato dalle vacanze o per chi sta trascorrendo le ultime ore sulla spiaggia al mare, è già tempo di pensare al prossimo viaggio. Approfittando della nuova offerta Ryanair che prevede uno sconto del 20% sulle tariffe aeree.

Non sembra molto, ma in realtà sul sito della compagnia aerea ci sono voli verso tantissime destinazioni a partire da 13 euro, quindi pochissimo.

L’offerta è valida solo per oggi e scade a mezzanotte e si può viaggiare dal 1° settembre fino al 20 ottobre. Chi vuole approfittare degli ultimi scampoli di estate può prolungare una vacanza al mare prenotando mete mediterranee, ma il periodo è ideale anche per andare alla scoperta di una Capitale europea. Ecco le mete che vi consigliamo.

Fine estate a Lanzarote

Se volete essere certi di trovare ancora caldo e bel tempo puntate a Sud. Le Canarie sono la meta ideale per la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno e Lanzarote è l’isola più consigliata per le spiagge e non solo.

L’isola ha tanti volti, che soddisfano tutte le esigenze del turismo balneare: dalla pianura di sabbia ai crateri delle eruzioni del 1730, dalle colline vulcaniche di La Geria ai blocchi di magma rappreso del Malpais de la Corona.

Lanzarote

Fonte: iStock

Le spiagge di Lanzarote

Ma le spiagge di Lanzarote sono un motivo più che valido per partire alla volta dell’isola più settentrionale dell’arcipelago. Una di questa è senza dubbio la Playa Blanca, nel Sud dell’isola, dalle acque calme e di uno splendido color turchese. Nelle immediate vicinanze si trovano anche alcune delle più famose, prima fra tutte quella di Papagayo, dalla sabbia finissima e i fondali incontaminati. Qui le cinque spiagge più belle di Lanzarote.

Settembre a Copenhagen

La capitale della Danimarca è considerata la città più accogliente e vivibile del Nord Europa e ve lo possiamo confermare. basta un long weekend per scoprirla a piedi o, meglio ancora, in bicicletta 8qausi tutti gli hotel le noleggiano gratis) e restarne estasiati.

Il quartiere più visitato della città è Nørrebro e la via più affollata di turisti è Nyhavn, con i suoi edifici colorati affacciati lungo il canale, mentre da non perdere è il quartiere di Christiania dove vive una comunità di hyppie fin dagli Anni ’60 (attenzione perché è vietato scattare foto!). Tuttavia, ci sono zone meno note ai turisti che vi consigliamo di visitare.

Come Refshalevej, un’isola artificiale ed ex area industriale che negli ultimi anni ha subìto un’importante riqualificazione ed è diventata un’area ricreativa. Tantissimi i locali e i ristoranti di questa zona (tenete presente che la Danimarca ha rivoluzionato il concetto di cucina nordica e che a Copenhagen si trovano alcuni dei migliori ristoranti del mondo), tanti anche i pontili lungo i canali dove si può andare a prendere il sole, tuffarsi nelle fresche acque e noleggiare un Green Kajak gratis in cambio di ripulire le acque da eventuali plastiche.

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Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

L’isola di Refshalevej a Copenhagen

 

 

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Per entrare in questo Paese ci vorrà il visto elettronico

Il 2023 sarà un anno di grandi cambiamenti per i viaggiatori, in special modo per i turisti che finora potevano recarsi in una delle destinazioni europee più ambite senza la necessità di avere con sé il passaporto né un visto. Tra non molto tempo, infatti, verrà introdotta una nuova misura denominata ETA (acronimo di “Electronic Travel Authorization”), un sistema di verifica che sarà applicato ai visitatori europei, italiani inclusi. Ecco tutte le novità da sapere.

Il Regno Unito introduce il visto elettronico per gli ingressi

Il Regno Unito si appresta a varare il visto elettronico per i viaggiatori in entrata. Come i sistemi esistenti negli Stati Uniti (ESTA), in Canada (ETA), in Australia (eTA) e in Nuova Zelanda (NZeTA), l’ETA approvato dal Governo britannico sarà utilizzato per una maggiore visibilità nella tracciabilità dei viaggi e per mantenere nuovi protocolli di attraversamento sicuro delle frontiere.

Secondo le autorità britanniche, il sistema ha lo scopo di ridurre i rischi per la sicurezza e di consentire la raccolta di maggiori informazioni sui viaggiatori che desiderino entrare nel Regno Unito. A sua volta, il Governo sarà in grado di bloccare in modo proattivo l’ingresso di persone che rappresentano un rischio percepito.

Chi richiede l’ETA dovrà fornire i propri dati biografici, biometrici e di contatto e rispondere a una serie di domande, prima di ottenere l’approvazione. A questo punto, le Autorità britanniche controlleranno le informazioni con i sistemi e i database governativi interni per determinare se il richiedente è idoneo a recarsi nel Regno Unito. Una volta implementate, le autorizzazioni saranno verificate in un documento o in formato digitale dai funzionari di viaggio prima della partenza dei passeggeri. Verranno inoltre applicati oneri di responsabilità e altre sanzioni ai vettori che non si assicureranno che i passeggeri abbiano ottenuto l’autorizzazione al viaggio.

Il sistema ETA dovrebbe diventare pienamente operativo entro il 2024. Nel frattempo, il governo ha adottato altre misure per preparare l’introduzione del visto elettronico. Già a marzo 2023, il Regno Unito dovrebbe lanciare una prima fase di test che coinvolgerà i turisti provenienti da Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman e Bahrain. Entro il terzo e quarto trimestre del 2023, ad ogni modo per la fine dell’anno prossimo, il governo britannico prevede l’introduzione del sistema ETA per tutti gli altri viaggiatori esenti da visto, inclusi gli italiani.

Quanto dura e quanto costa l’ETA

Al momento, non ci sono ancora molte informazioni riguardo all’introduzione del nuovo sistema ETA da parte del Regno Unito. Sembra, per ora, che il sistema garantirà ai turisti esenti da visto un’autorizzazione al viaggio per un solo ingresso, valida per un soggiorno massimo di sei mesi, oltre i quali non sarà più permesso rimanere all’interno del Paese, se non con un visto di diverso tipo (come per lavoro o studio).

I viaggiatori che entreranno nel Regno Unito per attività lavorative o commerciali a breve o lungo termine dovranno comunque ottenere un’autorizzazione al lavoro o permessi correlati, oltre all’approvazione ETA. Un bel cambiamento, se si considera che non molto tempo fa era possibile rimanere per un tempo indeterminato e vivere all’interno del Paese senza un documento apposito. Stando a quanto riportato dall’agenzia di viaggi francese “Echo Touristique”, ETA avrà un costo di 18 sterline, circa 21 euro.

Le regole d’ingresso nel Regno Unito

Dal 1° ottobre 2021, per l’ingresso nel Regno Unito è obbligatorio anche per i viaggiatori europei l’utilizzo di un passaporto valido. Come predisposto dalle guide fornite dal Governo britannico, i cittadini UE che risulteranno essere sprovvisti del passaporto per l’ingresso nel Regno Unito, potranno essere respinti alla frontiera.

Potranno continuare ad utilizzare la carta d’identità solo coloro che hanno aderito allo EU Settlement Scheme (Programma di residenza per cittadini europei), i lavoratori transfrontalieri, cittadini UE con permesso per ricongiungimento familiare all’interno dello EU Settlement Scheme e i cittadini UE con permesso per trattamento sanitario nel Regno Unito.

Cosa succede con le restrizioni anti-Covid

Per quanto riguarda le misure attuate durante l’emergenza sanitaria, le Autorità britanniche hanno annunciato la rimozione di tutte le restrizioni anti Covid-19 agli arrivi nel Regno Unito a partire dal 18 marzo 2022. Non è più necessario effettuare test prima della partenza o all’arrivo, né compilare il Passenger Locator Form. Le nuove disposizioni si applicano ai viaggiatori, siano essi vaccinati o meno, provenienti da tutti i Paesi del mondo.

Dal 1 giugno 2022, le misure restrittive per gli arrivi dall’estero, imposte durante la pandemia, non sono più in vigore nemmeno per i viaggiatori nel nostro Paese. Non è quindi più richiesto il Green Pass né altra certificazione equivalente per l’ingresso o il rientro in Italia. Tuttavia, tutti coloro che intendano recarsi all’estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario.

Si raccomanda, pertanto, di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità che si possa risultare positivi proprio mentre si è in viaggio all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid-19. Prima di partire, è bene comunque tenersi costantemente aggiornati sulle eventuali modifiche alle misure adottate da ciascun Paese, incluso il Regno Unito, consultando il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Viaggiare Sicuri.

L’Europa è pronta a introdurre l’Etias

Mentre il Governo del Regno Unito ha annunciato l’intenzione di richiedere a tutti i cittadini dell’Unione Europea l’autorizzazione ETA prima di entrare nel Paese, a partire da maggio 2023 l’Unione Europea introdurrà il il nuovo sistema di informazione e autorizzazione ai viaggi dell’UE (ETIAS).

Si applicherà ai cittadini di paesi terzi esenti dall’obbligo di visto, che dovranno ottenere un’autorizzazione ai viaggi preventiva, tramite una domanda online. Le informazioni presentate in ciascuna domanda saranno trattate automaticamente, interrogando le banche dati dell’UE e le pertinenti banche dati di Interpol per determinare se vi siano motivi per rifiutare l’autorizzazione ai viaggi. In assenza di riscontri positivi o di elementi che richiedono un’ulteriore analisi, l’autorizzazione sarà rilasciata automaticamente e in breve tempo.

L’ETIAS sarà valido per tre anni o fino al termine di validità del documento di viaggio registrato al momento della domanda, se precedente. Il permesso avrà un costo di 7 euro.

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Il treno più lussuoso di sempre ora è ancora più bello

Anche se più lento di un jet supersonico, questo resta il viaggio più bello che si possa fare nella vita. Un’esperienza unica, destinata a pochi eletti (per via del costo), ma che fa sognare in molti.

Il viaggio a bordo del Venice Simplon-Orient-Express (ex Orient Express), il treno più lussuoso e iconico del mondo, è un’esperienza incredibile. Ci viaggiano nobili, Capi di Stato, teste coronate – quando non hanno un treno loro -, vip e qualche influencer che se lo può permettere (ci è stata poco tempo fa anche Chiara Ferragni che non si fa mai mancare nulla) Questo meraviglioso treno consente ai viaggiatori di fare un salto indietro nel tempo, in un’epoca dal fascino nostalgico e intramontabile e dal glamour senza limiti.

Basta aprire le porte del Venice Simplon-Orient-Express per tornare ai ruggenti Anni Venti, quando, nei vagoni rivestiti di velluti e seta, sfilavano eleganti signore ingioiellate nei loro abiti lunghi e raffinati, e gentiluomini in smoking a brindare con fiumi di Champagne e a giocare a carte fino all’alba.

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Fonte: Ph mimenero – iStock

In viaggio sul Venice Simplon-Orient-Express

Oggi come allora questo treno è di un fascino incredibile e il lusso degli arredi e delle finiture a bordo non hanno eguali.

Come se non bastasse, a breve l’Orient Express sarà ancora più lussuoso e cambierà il design di molte delle sue suite che saranno ancora più glam.

Le nuove suite a bordo

Dal prossimo giugno, a bordo dell’elegantissimo Venice Simplon-Orient-Express ci saranno otto nuove suite, ancora più opulenti e con ambienti pervasi di storia, curati col massimo rispetto per
conservare l’artigianato degli Anni ’20 e ’30.

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Fonte: @Belmond

La nuova suite Les Montagnes del Venice Simplon-Orient-Express

Due carrozze originali sono state restaurate da esperti artigiani e designer francesi, che hanno reinventato gli spazi a bordo del treno mantenendo l’aspetto e l’allure dell’epoca d’oro dei viaggi. Il design fa immergere gli ospiti in un’esperienza che unisce l’iconica storia del treno al comfort moderno con arredi firmati Majorelle, Lalique e via dicendo.

Le nuove suite dal fascino storico avranno un bagno privato di marmo e un’area relax per il giorno, che di notte sarà convertita in letto matrimoniale o in due letti singoli.

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Fonte: @Belmond

Il delizioso bagno privato della nuove suite

Gli arredamenti delle nuove suite s’ispirano ai paesaggi che il treno attraversa da secoli e che si possono ammirare dai finestrini. Partendo da questa ispirazione, gli artigiani francesi hanno dato forma alle influenze in quattro diversi design: La Campagne (la campagna), Les Montagnes (le montagne), Les Lacs (i laghi) e La Forêt (la foresta).

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Fonte: @Belmond

L’elegante angolo finestrino della suite Le Lac

Le suite La Forêt sono ispirate alla Foresta Nera, in Germania, che si attraversa quando si viaggia da Praga a Parigi sull’Orient Express.

Le suite La Campagne sono rivestite di velluti verdi e intricati intarsi floreali. Qui, l’ispirazione è stata quella dei pascoli e dei vigneti del Nord Italia e del Sud della Francia.

Il design delle suite Les Montagnes rispecchia le imponenti cime dell’Austria del viaggio classico che porta a Venezia, mentre il motivo delle suite Les Lacs riflette la bellezza dei molti laghi che s’incontrano lungo il percorso, dal Lago di Zugo, in Svizzera, al Lago di Como, in Italia.

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Fonte: @Belmond

Decori e dettagli della suite La Forêt

Una Grand Suite sarà dotata di bagno privato con tanto di doccia, letti matrimoniali che possono essere convertiti in letti singoli e una
zona soggiorno dove poter consumare i pasti in privato innaffiati da fiumi di Champagne (senza limiti).

Le classiche cabine storiche, invece, restano un tesoro sospeso nel tempo, trasformandosi magicamente da lounge diurna a confortevoli cuccette con letti a castello per la notte.

La storia del Venice Simplon-Orient-Express

Il Simplon Orient iniziò a viaggiare nel 1906 quando venne inaugurato il collegamento Londra-Calais-Parigi-Losanna-Milano attraverso il nuovo traforo del Sempione, con capolinea a Venezia.

Un percorso alternativo rispetto a quello originale, che prevedeva il transito per Strasburgo, Vienna, la Romania e la Bulgaria fino all’antica Costantinopoli, con l’ultimo tratto in traghetto.

L’epoca d’oro dell’Orient Express fa riferimento gli Anni Trenta, che hanno visto contemporaneamente in funzione tre collegamenti: il terzo è l’Arlberg-Orient Express via Innsbruck, Vienna, Budapest e Atene.

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Fonte: @Belmond

Il mitico Venice Simplon-Orient Express in partenza

Un treno davvero leggendario, che sembra rimasto fermo del tempo. Infatti, ciò che colpisce particolarmente di questo eccezionale mezzo di trasporto è che lo splendore originario emerge in ogni dettaglio: i pregiati intarsi, i pannelli di vetro e le decorazioni di cera lacca impreziosiscono in particolare le tre carrozze ristorante, dove gustare una cucina raffinata tra arredi d’epoca. Non manca una carrozza bar con tanto di pianista per rendere più sofisticata la permanenza dei passeggeri a bordo.

I servizi del Venice Simplon-Orient-Express

Un’avventura, tra le altre cose, caratterizzata da un servizio insuperabile, arredamenti esclusivi e attenzione autentica ai passeggeri. In fondo, qui l’arte del viaggiare ha raggiunto l’apice.

Tratte e prezzi del Venice Simplon-Orient-Express

Il Venice Simplon-Orient-Express viaggia attraverso l’Europa fermandosi in lacune delle più belle città. Arriva a Praga, Parigi e Cannes, Firenze, Venezia, Roma e Verona, Vienna, Innsbruck, Budapest, Bucarest, Ginevra, Bruxelles e Amsterdam, oltre all’iconica rotta tra Parigi e Istanbul percorsa una volta l’anno tra marzo e novembre

Il costo delle suite è di 5.500 sterline (circa 6.500 euro al cambio attuale) e, oltre a vitto e alloggio superlusso, comprende uno steward personale di cabina 24 ore su 24, bagni interni di marmo, amenity dedicate, kimono e pantofole in omaggio per rilassarsi nella propria suite a leggere un buon libro in stile Hercule Poirot.

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Fonte: @Belmond

I lussuosi interni del Venice Simplon-Orient Express
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Nuovo record per un aeroporto italiano

Un’estate da record per gli arrivi, quella che ha interessato una delle destinazioni più amate dai turisti di tutto il mondo. Tanto da ritrovarsi al top in Europa per i voli privati durante la bella stagione. Un significativo risultato raggiunto soprattutto grazie al ritorno dei tanti visitatori stranieri, dopo due anni di assenza a causa dell’emergenza sanitaria, che ha confermato l’amore dei viaggiatori internazionali per questa meta da sogno. Ecco di quale si tratta.

L’aeroporto di Olbia primo in Europa per i voli privati

Ebbene, nel mese di luglio, l’aeroporto privato di Olbia-Costa Smeralda è stato tra gli scali europei più trafficati della sua categoria. Nello specifico, l’Aviazione Generale ha registrato oltre 3.900 collegamenti aerei transitati nell’aerostazione sarda, con un incremento del volume di traffico del +18,3% rispetto al 2019. Nello stesso periodo sono stati raggiunti 204 movimenti in un solo giorno. Stando alle stime, ad agosto questo record potrebbe essere superato.

Un traguardo raggiunto grazie, soprattutto, ai viaggiatori giunti dal Medio Oriente e dagli Stati Uniti, ma è stata registrata una presenza importante anche dall’Europa, dai tedeschi agli svizzeri, ma soprattutto inglesi, che hanno contribuito a compensare l’assenza dei visitatori russi, che finora avevano rappresentato un segmento turistico molto importante per il territorio.

L’estate da record della Sardegna

Per quanto riguarda gli arrivi negli scali portuali e aeroportuali di Olbia ad agosto, i dati provvisori proiettano la Sardegna verso una stagione record, registrando numeri complessivi superiori rispetto all’estate 2019. L’isola con il mare più bello d’Europa, della natura incontaminata, degli antichissimi nuraghi e delle tradizioni millenarie si conferma una delle mete preferite dai viaggiatori di ogni nazionalità, dove il turismo resta un solido settore trainante dell’economia del territorio, simbolo del rilancio della regione.

Dal 1 al 20 agosto, secondo i dati forniti dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, nei porti sardi si sono registrati 472.072 arrivi, (Olbia 292.312; Porto Torres 104.069; Golfo Aranci 62.636; Cagliari 13.055): numeri in crescita rispetto al 2021 (+3,49%), ma in calo in confronto al 2019, anno nel quale si registrarono oltre mezzo milione di arrivi.

Nello stesso periodo, nei tre aeroporti isolani sono arrivati quasi 500.000 passeggeri, tra voli di linea e non, con un incremento di oltre il 13% rispetto al 2021 e superiore (circa il 5%) anche al 2019. Tra porti e aeroporti, nei primi venti giorni del mese sono sbarcati sull’isola quasi un milione di passeggeri.

Intanto, il presidente della Regione, Christian Solinas, punta a condurre la Sardegna ad affermarsi come destinazione turistica competitiva anche oltre l’estate. In tale ottica, sono state impegnate risorse con l’obiettivo di consolidare i flussi estivi e di destagionalizzare in maniera concreta. Un aiuto decisivo è arrivato dall’incremento delle rotte garantite per tutto l’anno e dal fitto programma di grandi eventi, in particolare sportivi e culturali.

Le ragioni per desiderare una vacanza in Sardegna non mancano di certo (tra questi anche un turismo sempre più sostenibile) e sono talmente tante che non si sa da dove iniziare. Con le sue spiagge di sabbia soffice e candida lambite da acque cristalline, i paesaggi che sono un susseguirsi di rocce granitiche incorniciate da una macchia mediterranea selvaggia, i borghi e un patrimonio storico e archeologico unico, quest’isola dai mille contrasti seduce ad ogni scorcio.

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A bordo del treno vintage per un viaggio epico

Un treno che ha fatto la storia d’Italia, simbolo del benessere e della ripresa economica degli Anni ’60. L‘ETR 250, meglio conosciuto come treno “Arlecchino“, entrò in servizio il 23 luglio del 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, compiendo il viaggio inaugurale da Bologna a Venezia.

Restaurato da qualche anno, ora è tornato a viaggiare sui binari in alcune occasioni speciali.

Il treno “Arlecchino”

L’elettrotreno “Arlecchino” era uno di quei convogli lussuosi, caratterizzati dall’alta qualità e da un design all’avanguardia. Prodotto dalla Breda, si ispirava al design degli aerei.

Il treno Arlecchino restaurato

Fonte: 123rf

Il mitico “Arlecchino”

Gli interni curati nei minimi dettagli, con una particolare disposizione delle sedute negli scompartimenti e i colori vivaci degli allestimenti con poltrone avvolgenti, pareti ricoperte di vinilpelle, pannelli e tappeti caratterizzati da una vasta gamma di tinte pastello – da cui il soprannome “Arlecchino”, appunto – rendevano il viaggio su questo mezzo una vera e propria esperienza, oggi come allora.

Dei quattro esemplari prodotti allora, oggi ne rimane uno solo in Italia, l’ETR 252, mentre gli altri furono smantellati alla fine degli Anni ’90. Nel 2013, la Fondazione FS recuperò questo “superstite” e lo trasferì al Deposito Rotabili Storici di Pistoia dove venne stazionato e in seguito restaurato e ammodernato. Tutto l’allestimento è stato sistemato nella più totale fedeltà al modello originale, riproducendo anche quei colori vivaci che lo hanno reso famoso. Oggi ha anche una meravigliosa carrozza panoramica.

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Fonte: @Fondazione FS

La carrozza panoramica del treno “Arlecchino”

Chi ha la fortuna di viaggiare a bordo dell’”Arlecchino” oggi trova aria condizionata, un nuovo impianto di illuminazione, un bar di bordo aggiornato ma coerente con lo stile dell’epoca. Anche in materia di sicurezza il treno è aggiornato, perché monta il Sistema controllo marcia treno (Scmt) che consente di viaggiare su tutte le tratte ferroviarie mantenendo velocità elevate e alti standard di sicurezza.

Le prossime partenze

Chi ha sognato di viaggiare a bordo del mitico “Arlecchino” può farlo tenendo d’occhio le prossime partenze. Il 27 agosto il treno partirà dalla stazione Centrale di Milano alla volta di Venezia per un viaggio a dir poco epico, vista anche la destinazione. Il treno farà tappa anche a Verona e Padova prima di raggiungere la stazione di Santa Lucia.

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Fonte: @Fondazione FS

La Prima classe dell’”Arlecchino”

Il treno effettuerà un itinerario di sola andata, quindi i posti a bordo delle quattro carrozze non saranno molti. I pochi fortunati non possono dunque farsi sfuggire questo appuntamento imperdibile viaggiando a bordo del convoglio che ha fatto sognare intere generazioni, con il suo belvedere e la raffinatezza degli interni realizzati dai più grandi designer italiani.

Info utili

Il biglietto di sola andata da Milano Centrale a Venezia Santa Lucia costa 60 euro, da Verona 40 euro e da Padova 22 euro. Si possono anche percorrere tratte più brevi: da Milano a Verona costa 36 euro, da Milano a Padova 54 euro e da Verona a Padova 32 euro.

I bambini fino ai 4 anni non compiuti viaggiano gratis, ma è obbligatoria la prenotazione del posto, mentre pagano il 50% i ragazzi dai 4 ai 14 anni non compiuti.

Il treno parte da Milano alle 9.20 con arrivo a Verona alle 11.02, a Padova alle 11.57 e a Venezia alle 12.25.

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Fonte: @Fondazione FS

L’”Arlecchino” in partenza dalla stazione