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La cascata pietrificata è il capolavoro più grandioso di Madre Natura

Esistono luoghi impregnati di così tanta bellezza da non sembrare veri. Assomigliano a paesaggi cinematografici e fantascientifici, a capolavori artistici dipinti da un pittore, a illustrazioni uscite da un libro di fiaba, e invece sono reali e per questo ancora più straordinari.

A creare questi scenari di immensa bellezza è Madre Natura che, come un sapiente artigiano, plasma il mondo che abitiamo rendendolo un posto meraviglioso. Come è successo a Oaxaca, in Messico, dove esiste quella che è, con tutta probabilità, la visione più incredibile e strabiliante di sempre.

Proprio qui, infatti,esiste una maestosa e imponente cascata pietrificata. E non ci sono dubbi per noi: è questo il capolavoro più grandioso mai creato da Madre Natura.

Il paesaggio più bello del mondo

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di una delle più straordinarie meraviglie del mondo firmate da Madre Natura. Ci troviamo a Oaxaca, in Messico, e più precisamente a circa 70 chilometri dalla città che è simbolo ed emblema delle tradizioni culturali e gastronomiche del Paese.

È qui che, spostandoci dal nucleo urbano, possiamo raggiungere una cascata che non assomiglia a niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento. Non ci sono lo sgorgare continuo dell’acqua e gli zampilli che con impeto si tuffano in ogni dove, ma rocce, bianche e dure, che caratterizzano in maniera univoca l’intero paesaggio.

Il suo nome è Hierve el Agua, che tradotto letteralmente vuol dire “acqua che bolle”. Eppure, ancora una volta, né il nome né l’immagine stessa che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori che si spingono fino a qui restituisce la vera natura di questo sito. A primo impatto, infatti, l’immobilità che caratterizza questo monumento naturale rimanda immediatamente a tutte le cascate ghiacciate, quelle che si gelano con l’arrivo del freddo e con le basse temperature. Ma anche in questo caso, la realtà è ben lontana da quello che gli occhi ci suggeriscono.

Sì perché Hierve el Agua, in realtà, è un agglomerato di formazioni rocciose dal colore biancastro che con il tempo si sono unite e modellate, formando la caratteristica forma di cascata che oggi vediamo. A levigarle è stato lo scorrere incessante delle acque provenienti dalle sorgenti situate sulla cima del monte, ricche di calcio e di altri minerali. Sono state proprio loro ad aver schiarito le rocce, conferendogli le caratteristiche tinte che ricordano il ghiaccio e la neve.

Hierve el Agua

Fonte: iStock

Hierve el Agua, la cascata pietrificata

Hierve el Agua: il più grande capolavoro della natura

Attraversare Oaxaca e giungere fin qui, a circa 14 chilometri dalla città di Mitla, vuol dire ammirare il capolavoro più grande di Madre Natura. L’impatto con questo monumento naturale, infatti, è straordinario.

Si tratta di un luogo incantato tutto da attraversare e da scoprire grazie ai numerosi sentieri percorribili a piedi, gli stessi che aprono, passo dopo passo, una serie di scorci mozzafiato sulla vallata che si snoda tutto intorno.

La magia non finisce qui, però, perché in cima a Hierve el Agua ci sono due piccoli laghi di acqua calda dove i visitatori amano fare il bagno in ogni stagione. Da qui, poi, fuoriescono dei piccoli rivoli lenti ma copiosi che scivolano giù, fino ai piedi della montagna, rendendo il paesaggio incantato.

Hierve el Agua

Fonte: iStock

Hierve el Agua
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L’incredibile ponte costruito dal diavolo, su una cascata mozzafiato

Ci sono luoghi sparsi per il mondo che sono poco conosciuti e che, in qualche maniera, preservano un fascino unico, talvolta legato a delle particolare leggende. È il caso di un incredibile ponte che pare essere stato costruito dal diavolo in persona. Una struttura che, in base alle condizioni atmosferiche, protegge una cascata mozzafiato.

Il mistico Ponte da Mizarela

Ci troviamo in Portogallo e più precisamente tra il villaggio di Ruivães e quello di Ferral, presso il distretto di Braga, nel Nord del Paese. Una zona in cui scorre il Rio Rabagão che per un tratto viene sormontato dal mistico Ponte da Mizarela.

Di origine medievale, vanta una storia di notevole importanza in quanto è stato usato persino all’inizio del XIX secolo dalle truppe francesi per fuggire dalle forze britanniche durante la Guerra Peninsulare.

Impossibile non rimanerne affascinati: è stato realizzato in una scarpata e si caratterizza per la presenza di un unico arco di 13 metri di altezza.

Ma non solo: ad emozionare il visitatore è la natura circostante impreziosita da alberi che strisciano giù per la collina fino a incontrare l’acqua e le rocce. Il momento migliore per visitarlo è dopo un periodo di pioggia, fase in cui prende vita un’affascinante cascata che si tuffa sui massi circostanti. In estate è persino possibile trovare un po’ di refrigerio facendo un bagno nel fiume che vi scorre sotto.

Ponte da Mizarela portogallo

Fonte: iStock

Il Ponte da Mizarela con la sua cascata

La leggenda del Ponte da Mizarela

Come vi accennavamo in precedenza, il Ponte da Mizarela è avvolto da una leggenda alquanto particolare. Pare, infatti, che sia stato costruito dall’entità soprannaturale più malvagia mai esistita: il diavolo.

Secondo la tradizione locale, un criminale aveva un disperato bisogno di un modo per attraversare il fiume mentre fuggiva dal vicino villaggio. Non sapendo come fare, decise di convocare il diavolo che gentilmente gli disse che lo avrebbe aiutato, ma al “piccolo” prezzo della sua anima.

Il delinquente, ormai disperato, decise di acconsentire e fu così che il diavolo creò un ponte temporaneo che svanì prima che potessero attraversarlo anche coloro che inseguivano il condannato.

Tuttavia, in seguito l’uomo si pentì della consegna della sua anima e per questo andò alla ricerca di un prete. Un virtuoso sacerdote ebbe pietà di lui e decise di usare il suo rosario con un po’ di acqua benedetta per scacciare il demonio: fu grazie a questo gesto che trasformò il ponte in una struttura permanente.

Come raggiungere il Ponte da Mizarela

Il Ponte da Mizarela è perciò un’opera molto antica ma anche intrisa di un fitto mistero. Uno di quei posti che vale la pena esplorare anche solo per il fascino mistico che emana.

Costruito in un luogo di notevole bellezza, è raggiungibile attraverso un circuito pedonale di 11 km molto ben segnalato. Per compierlo ci vogliono circa 3 ore e il percorso non presenta grandi difficoltà. Il sentiero inizia e termina da un parco giochi nel comune di Vila Nova e ripercorre parte dell’antico tragitto medievale.

Solcandolo scoprirete paesaggi sontuosi, con l’ulteriore vantaggio di inebriarvi in superbe viste panoramiche sui monti Gerês, Cabreira e Barroso, nonché sui fiumi Cávado, Cabril e Rabagã.

Ponte da Mizarela dove si trova

Fonte: iStock

La natura del Ponte da Mizarela

Le altre meraviglie del distretto di Braga

Visitare il Ponte da Mizarela e scoprire la sua curiosa leggenda è un’esperienza altamente interessante, ma la notizia ancora più bella è che il distretto in cui si trova, quello di Braga, ha davvero molto da offrire ai suoi visitatori.

La prima tappa da fare è senza ombra di dubbio la stessa Braga, la terza città più grande del Portogallo che è particolarmente rinomata per la sua architettura, i cimeli religiosi e i musei che conserva. Incastrata tra verdi colline e pittoresche montagne, protegge fiera il celebre Santuario di Bom Jesus di Monte con la sua una magnifica scalinata in stile barocco che regala persino una delle viste più belle della città. Imperdibile è anche la meravigliosa cattedrale con una splendida facciata in stile gotico.

Non molto distante, ecco svettare in tutto il suo fascino il  Castello di Guimarães, conosciuto anche come Castello di São Mamede o Castello della Fondazione. Situato a Oliveira do Castelo, è legato a importanti battaglie della storia portoghese.

Gli amanti del mare non possono perdersi Praia da Apúlia, un’ampia spiaggia di sabbia fine e dorata bagnata dalle fredde acque dell’Atlantico e puntellata da piccole barche da pesca. Sorgendo in una zona particolarmente ventosa, a rendere il paesaggio ancor più speciale c’è la presenza di numerosi mulini a vento.

Voliamo poi a Casa do Penedo che si distingue per essere uno degli edifici tra i più curiosi che siano mai stati costruiti: consiste in una sorta di tetris di massi giganteschi modellati sino a dar forma a una abitazione accogliente.

Casa do Penedo portogallo

Fonte: iStock – Ph: Luis Costa

La particolare Casa do Penedo

Altrettanto interessante è Barcelos, una cittadina legata a uno dei simboli più conosciuti del Portogallo: un gallo nero col corpo variopinto ed una cresta rossa che simboleggia la fede, la buona fortuna e la giustizia.

Poi ancora il Castelo da Dona Chica situato a Palmeira. Una struttura di cui è impossibile non innamorarsi poiché si sviluppa in quattro piani tutti conditi da una miscela di stili e materiali popolari. È circondato, inoltre, da una foresta che comprende diverse specie esotiche e specie nazionali, tutte visitabili con percorsi pedonali. Il sito conserva anche un laghetto con una grotta sorprendente.

Infine, da non perdere nel distretto di Braga è il Parco Nazionale Peneda-Gerês, luogo in cui sorge il cammino che conduce alla scoperta del Ponte da Mizarela.

Un vero e proprio incanto della natura che prende vita in una profonda valle tra due alti altopiani. Con i suoi 703 kmq, abbraccia quattro maestosi massicci di granito, cime disseminate di massi, valli scoscese e rigogliose foreste di querce e di pini profumati.

Vi sorgono, inoltre, oltre un centinaio di villaggi con case in granito in cui sembra che il tempo non sia mai trascorso. Istituito nel 1971, è il primo e unico parco nazionale del Portogallo ed è il posto perfetto per assicurarsi un autentico contatto con la natura insieme ai vecchi pastori portoghesi che ancora oggi sono fedeli alla pratica della transumanza del bestiame.

Insomma, questo angolo di Portogallo del Nord è un vero scrigno di tesori che non lasciano di certo indifferenti.

Parco Nazionale Peneda-Gerês portogallo

Fonte: iStock

Un angolo del Parco Nazionale Peneda-Gerês
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Sa Spendula, la cascata più incredibile della Sardegna

Villacidro, nel Medio Campidano, è stato un tempo paese di montagna, rinomato per l’aria salubre, mentre oggi si presenta come una moderna cittadina in cui sopravvivono immutate le tradizioni agropastorali. La sua vera ricchezza è costituita dalle bellezze naturali che lo circondano, una su tutte Sa Spendula, la cascata più suggestiva della Sardegna, il cui fascino conquistò anche Gabriele D’Annunzio.

Sa Spendula, la cascata per eccellenza della Sardegna

È conosciuta in tutta la Sardegna e il suo nome, Sa Spendula, sta proprio per ‘La Cascata’. Del resto, non serve un’altra denominazione per definire quella che in tutto il territorio è considerata la cascata per eccellenza. Monumento naturale che più caratterizza Villacidro e meta imperdibile per chiunque giunga nella cittadina situata a 45 chilometri da Cagliari, è un maestoso salto del torrente Coxinas che ha le sue sorgenti nell’altopiano omonimo, a circa 700 metri sul livello del mare.

Il rio scende verso il Campidano lungo una gola stretta e profonda che si è formata tra il monte Omo e il Monte Margiani, poi a un certo punto compie tre balzi consecutivi, per un’altezza complessiva di 60 metri di dislivello. L’ultimo salto, di circa 30 metri, è proprio Sa Spendula, una lama d’acqua lucente che si infrange su rocce granitiche rosa e grigie, per poi precipitare dentro una gola dominata da una guglia detta Campanas de Sisinni Conti.

Immersa in uno scenario favoloso e circondata da montagne selvagge, questa cascata ha ricevuto nel tempo l’omaggio di viaggiatori e turisti d’eccezione, tra cui Gabriele D’Annunzio. Nel 1882, in occasione di una sua visita a Villacidro in compagnia di Cesare Pascarella ed Edoardo Scarfoglio, D’Annunzio dedicò a Sa Spendula il sonetto  ‘La Spendula’, pubblicato sul giornale letterario ‘Capitan Fracassa’, che diede ancora più prestigio a questa meraviglia naturale.

Come raggiungere la celebre cascata

Per raggiungere Sa Spendula si percorre un breve sentiero che costeggia il torrente e conduce proprio sotto al magnifico salto. Nei periodi di pioggia intensa, l’impetuosità dell’acqua non permette ai visitatori di avvicinarsi troppo, ma offre comunque lo spettacolo di una suggestiva nuvola spumeggiante. Qui vi troverete anche la fitta pineta Campus de Monti, con un’area attrezzata, raggiungibile attraverso un grazioso ponte in legno. Il luogo ideale per scampagnate con tutta la famiglia.

Le altre attrazioni nei dintorni di Villacidro

Tra i sentieri dell’area di grande valore naturalistico, detta Monte Linas-Oridda-Marganai, dove fare escursioni a piedi, in bici e a cavallo, lo spettacolo prosegue con le cascate del rio Linas: Piscina Irgas​, con un salto di 4​5 metri, e Muru Mannu, nel territorio di Gonnosfanadiga, che con il suo salto di 72 metri rappresenta la più alta della Sardegna. Tra le  attrazioni da non perdere ci sono anche la valle di Villascema, con i rinomati ciliegeti, e il Parco di San Sisinnio, con la più importante aggregazione di grandi oleastri della regione.

Villacidro è rinomata anche per i prodotti tipici, come l’eccellente olio d’oliva, i vini da cui deriva una pregiata acquavite, e le ciliegie, cui è dedicata a giugno una celebre sagra. Definita da molti viaggiatori del passato come ‘la piccola Svizzera sarda’, la cittadina nel sud-ovest dell’isola è da sempre uno dei centri più importanti della zona, rimasto saldamente ancorato ai valori del passato, celebrati dallo scrittore Giuseppe Dessì, cui ha dato i natali, al quale è dedicato il Parco Culturale Giuseppe Dessì all’interno del monte Linas.

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La Cascata del Serpente, oasi paradisiaca in Liguria

La Liguria, con le sue splendide spiagge bagnate da un mare cristallino e i piccoli borghi colorati arrampicati tra le rocce, è una regione meravigliosa. Sono moltissimi i turisti che la scelgono per le loro vacanze estive o anche semplicemente per una gita fuori porta. Ma il suo entroterra nasconde alcune piccole perle che in pochi conoscono: come la Cascata del Serpente, un incantevole angolo di paradiso immerso nella natura incontaminata, assolutamente da scoprire.

La bellezza della Cascata del Serpente

Le impetuose acque turchesi del rio Masone, che si scava il suo intricato percorso attraverso una valle ripida e incassata, si tuffano tra le rocce dando vita ad uno spettacolo della natura: questa è la Cascata del Serpente, un gioiello da ammirare nella sua selvaggia bellezza. In realtà, qui si trovano ben 5 piccole cascate, una più suggestiva dell’altra, ed ognuna di esse si getta in un piccolo laghetto. Ma è la più alta, con i suoi 12 metri di tuffo, a regalarci il paesaggio più affascinante di tutti, una vera cartolina.

La Cascata del Serpente, immersa nel cuore lussureggiante del Parco Naturale Regionale del Beigua, è la meta ideale per una bella camminata nella natura ancora incontaminata, praticamente in ogni stagione dell’anno. La primavera, ricca di colori e profumi incredibili, accoglie i primi visitatori conducendoli alla scoperta di questa oasi meravigliosa, mentre l’estate è il momento giusto per chi vuole farsi un tuffo rinfrescante nelle acque trasparenti del piccolo specchio che i locali, ormai da tanti anni, chiamano il Laghetto del Serpente.

Ma le sorprese non finiscono certo qui: il breve percorso che porta verso le cascate è esso stesso una vera bellezza, lungo il quale si possono ammirare alcune vecchie strutture che testimoniano l’importanza del rio Masone e delle sue acque, tra cui un grosso mulino e i ruderi di un’antica cartiera. E per i più avventurosi, il corso d’acqua e le sue cascate offrono l’occasione per praticare escursioni e torrentismo lungo la via ferrata attrezzata.

La Cascata del Serpente, dove si trova

Arrivare alla Cascata del Serpente non è affatto difficile: il punto di partenza ideale è il centro abitato di Masone, piccolo borgo ricco di storia e natura. Dopo aver attraversato il grazioso ponte che conduce alla piazza principale del paese, non resta che seguire le indicazioni. Il percorso, completamente immerso nella vegetazione, dura appena un chilometro ed è adatto a tutti, anche ai più piccini. Una volta arrivati, il panorama si apre davanti agli occhi dei turisti ed è semplicemente meraviglioso. Sembra davvero un’oasi di pace, dove rilassarsi per qualche ora.

Per chi ama la natura, d’altra parte, questo è un paradiso: siamo nel Parco del Beigua, una delle aree verdi più lussureggianti dell’intera regione, dove potersi concedere lunghe escursioni all’aria aperta. Qui vi sono infatti tantissimi sentieri perfetti per una semplice camminata o per un trekking più impegnativo, arrampicandosi sulle vette più alte dell’Appennino Ligure. Oltre alla Cascata del Serpente, vi sono altre bellezze naturalistiche da esplorare: una è il Lago dell’Antenna, bacino artificiale realizzato per sopperire all’esigenza di una centrale idroelettrica e oggi meta di tantissimi amanti della pesca.

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La bellissima cascata che si getta direttamente nell’oceano

Una delle località più visitate delle Isole Faroe è il piccolo villaggio di Gásadalur, sull’isola di Vágar, talmente remoto che fino a non molto tempo fa ci si poteva arrivare soltanto a piedi, con un’escursione piuttosto impegnativa attraverso impervie montagne. Il motivo per venire fin qui è vedere la cascata Múlafossur, uno spettacolo della natura emozionante e unico al mondo.

Gásadalur, un villaggio remoto nella natura selvaggia

Gásadalur è uno dei villaggi più piccoli delle Isole Faroe, con circa una dozzina di abitanti. Un tempo il paesino rischiava di trasformarsi in una città fantasma, a causa della sua posizione inaccessibile, incastrato tra due montagne in un angolo remoto di Vágar. Fino al 2006 il villaggio, situato a circa 11 km dall’aeroporto di Vágar, si poteva raggiungere soltanto a piedi, con un’escursione di circa 4 km attraverso un ripido sentiero montano, o in alternativa in barca o in elicottero. Per fortuna, la situazione è migliorata con la costruzione di un tunnel che collega Gásadalur alla rete stradale di Vágar, per cui oggi i visitatori possono facilmente raggiungere questo piccolo paesino in macchina.

Questo manipolo di case è circondato da due montagne che superano entrambe i 700 metri, a est l’Eysturtindur (“il picco a est”) che raggiunge i 715 metri sul livello del mare, a nord l’Árnafjall che si eleva a 722 metri. Una volta qui vi troverete anche un caffè che serve piatti tipici e torte fatte in casa. La particolarità di questo punto di ristoro è che viene trasformato in un mattatoio per una settimana all’anno, in autunno. La carne viene servita al caffè, per cui è un prodotto veramente locale. Oltre alla natura selvaggia, non c’è molto, ma vale la pena visitarlo per l’attrazione più incredibile di questi luoghi: la splendida cascata Múlafossur.

La spettacolare cascata Múlafossur

La maggior parte dei visitatori si dirige direttamente al punto panoramico di Múlafossur per osservare la spettacolare cascata. Dalla strada principale, bisogna prendere una strada di ghiaia lunga 300 metri. L’emozionante cascata di Múlafossur si può raggiungere in 5 minuti a piedi dal parcheggio del villaggio.

Il getto della cascata viene spostato dal vento, riversandosi nell’Oceano Atlantico sottostante. In estate il paesaggio è di un verde brillante, mentre in autunno assume sfumature gialle, arancioni e marroni. A fare da sfondo, le poche case del paesino all’ombra dell’imponente montagna a nord, che contribuiscono a rendere lo scenario ancora più pittoresco.

Tantissimi i viaggiatori che si avventurano qui per scattare la foto perfetta della cascata che si tuffa nell’oceano. Per avere la visuale migliore, bisogna proseguire fino alla fine della strada, dove una stretta scala scende verso l’acqua. Scendere le scale per ammirare la cascata dal basso, però, è molto rischioso, poiché i gradini sono molto scivolosi e il corrimano è instabile (c’è infatti un divieto, ignorato però da diversi visitatori). Se, invece, avete voglia di camminare, c’è un sentiero con un’ottima vista sull‘isola di Mykines. Inizia prima del cancello sulla strada per il punto panoramico di Múlafossur. Il sentiero attraversa il torrente della cascata su un piccolo ponte e passa per Gásadalur, seguendo il bordo della scogliera.

Oggi, con la costruzione del tunnel, è facile raggiungere Gásadalur. Da Tórshavn è un’ora di macchina, mentre dall’aeroporto di Vágar sono solo 15-20 minuti. Una volta arrivati al villaggio, Múlafossur è la più accessibile di tutte le principali attrazioni delle Isole Faroe. Si tratta di una passeggiata pianeggiante dal parcheggio, senza bisogno di camminare su terreni scoscesi con il vento e la pioggia che vi sferzano il viso. Un viaggio fin qui è sicuramente un’esperienza incredibile.

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“Naca della Serena”, una magica cascata nel cuore della Sicilia

Verdi boschetti lussureggianti, rocce dalle mille forme diverse e il rumore gorgogliante dell’acqua: il paesaggio magico della “Naca della Serena” è di quelli che sanno rubarci il cuore. Siamo nella Sicilia più selvaggia e incontaminata, in un luogo delizioso ancora poco conosciuto e, per questo, considerato dagli abitanti dei dintorni un’oasi di pace. Il borgo di Marineo cela infatti una perla meravigliosa. La cascata che prende vita in mezzo alla natura e la piccola piscina che si stende ai suoi piedi sono una tavolozza dalle mille sfumature turchine, un panorama da favola assolutamente da scoprire.

La “Naca della Serena”, un luogo magico

La Sicilia è terra di meraviglie infinite: spiagge incantevoli considerate tra le più belle al mondo e isole coloratissime, sapori tutti da gustare e profumi indimenticabili. Ma c’è molto di più, lontano dagli occhi curiosi dei turisti che ogni anno giungono in questa splendida regione per godersi vacanze in pieno relax. L’entroterra palermitano ci regala piccole perle da sogno, luoghi dove la natura è incontaminata e sembra davvero di raggiungere il paradiso in terra.

La “Naca della Serena” è una di queste località ricche di fascino e suggestione, un angolo poco conosciuto che conserva ancora intatta tutta la sua incredibile bellezza. Questa deliziosa cascata, il cui nome invita già al massimo relax, si apre nel cuore della valle del fiume Eleuterio, tra boschi rigogliosi e pareti rocciose scavate dall’acqua. Il panorama è semplicemente strepitoso: il torrente Acqua di Masi scorre impetuoso nel verde lussureggiante, tuffandosi poi tra le rocce in una piccola conca che dà vita ad una piscina naturale. Come arrivare in questo angolo di pace?

Come raggiungere la “Naca della Serena”

Potremmo pensare che questo piccolo luogo paradisiaco sia lontano dalla civiltà e difficile da raggiungere, ma in realtà basta davvero poco per godere della sua vista (e magari immergersi nelle sue acque cristalline). La “Naca della Serena” si trova a poca distanza dal borgo di Marineo, in provincia di Palermo, alle porte del quale ha inizio un sentiero che conduce direttamente alla splendida cascata. Si tratta di un percorso facilissimo, adatto anche ai più piccini e lungo appena un chilometro: una vera passeggiata in una cornice che lascia senza fiato.

L’itinerario prende il via appena lasciato il paese, districandosi dapprima tra vecchi mulini e casali abbandonati per poi via via attraversare luoghi dove la natura la fa ancora da padrona. Il fil rouge dell’intero cammino è l’acqua: quella spumeggiante e trasparente del fiume Eleuterio, che accompagna i visitatori sino alla loro meta. In alcuni punti è persino necessario mettere i piedi a bagno e proseguire lungo il letto del fiume, circondati da pesciolini e addirittura da piccoli granchi in fuga per l’improvvisa “invasione di campo”.

Al termine del sentiero, ecco che il panorama si apre su una piccola conca circondata da pareti rocciose, dalle quali un torrente impetuoso si getta dando vita a cascate fragorose. Ai loro piedi, una piscina naturale che sembra davvero fatata. Arrivare qui in primavera o in estate significa assolutamente fare un tuffo in queste acque turchesi, un po’ fredde ma davvero invitanti. Il relax è assicurato: la pace regna sovrana, anche perché sono davvero in pochi a conoscere questo posto, e il rumore più potente è quello della cascata, un suono che pare alleviare ogni fastidio.

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Illogiche e straordinarie: le cascate orizzontali sono una meraviglia della natura

C’è qualcosa di meraviglioso che accade in alcuni luoghi del mondo quando la natura viene lasciata libera di muoversi e di agire. È lei, infatti, a dare vita a quei paesaggi mozzafiato che diventano i protagonisti dei viaggi più belli di una vita intera. È sempre lei, con la sua sapiente abilità, a creare visioni e spettacoli che lasciano senza fiato.

Non è un caso che, da secoli, le opere che portano la firma di Madre Natura siano in cima alle nostre travel wish list. Perché quei capolavori visivi e sensoriali sono così belli da non sembrare veri, e invece sono reali e per questo ancora più straordinari.

E se è qualcosa al di fuori dell’ordinario che desiderate osservare, e vivere, allora c’è solo una destinazione da raggiungere: l’Australia Occidentale. È qui, infatti, che esiste una delle meraviglie più incredibili create da Madre Natura, delle cascate orizzontali illogiche e straordinarie.

Tra le meraviglie naturali dell’Australia

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Australia, per andare alla scoperta di quel territorio tanto vasto quanto variegato. Da una parte la sterminata zona desertica dell’Outback, quella che ospita esemplari straordinari di fauna, dall’altra le scogliere maestose e un’entroterra verdeggiante e lussureggiante. E poi, ancora, ci sono le città, l’oceano e la Grande Barriera Corallina.

Le cose da fare e da vedere in Australia sono tantissime, e non basta un solo viaggio per scoprirle tutte. Una cosa è certa però: ogni avventura in terra australiana è destinata a incantare.

Ed è proprio un viaggio all’insegna dell’incanto che facciamo oggi, quello che ci conduce nella zona occidentale dell’Australia, e più precisamente nella regione di Kimberley. È qui, infatti, che possiamo contemplare le Horizontal Falls, delle cascate orizzontali che lasciano senza fiato.

Una volta giunti fin qui, trovate il miglior punto di osservazione e fermatevi a guardare questa meraviglia della natura: da qui la vista è magica.

Le cascate orizzontali

Il nome Horizontal Falls è tanto evocativo quanto esplicativo di questo capolavoro firmato da Madre Natura, e fa riferimento al fatto che qui le cascate scorrono in orizzontale.

Non si tratta di vere e proprie cascate, ma di un fenomeno che si genera grazie a correnti marine di grande potenza che, con l’arrivo della marea, si insinuano nelle strette gole che caratterizzano la baia di Talbot. Succede quindi che, quando l’acqua si accumula più del dovuto, provoca un movimento che assomiglia a una cascata che scorre in orizzontale.

A volte, quando la marea si ritrae, succede qualcosa di ancora più straordinario: l’acqua si muove nella direzione opposta creando infinite suggestioni agli occhi di chi guarda.

Raggiungere le Horizontal Falls è possibile grazie alle numerose proposte dei tour operator locali. Sono due le cascate orizzontali presenti nella baia di Talbot e il modo migliore per visitarle, e viverle in tutta la loro maestosità è quello di salire a bordo di un idrovolante Horizontal Falls Seaplane Adventures. Il periodo migliore per raggiungerle è quello che va tra marzo e novembre.

Salendo a bordo del velivolo è possibile godere di una vista a volo d’uccello sulle cascate orizzontali. Ma l’esperienza non finisce qui perché si prosegue poi su una barca che attraversa le Horizontal Falls in movimento e che sfida tutta la loro potenza.

Una volta a bordo aguzzate bene la vista e non perdetevi nessun dettaglio di questo paesaggio che il naturalista Sir David Attenborough ha definito “una delle più grandi meraviglie naturali del mondo“.

Cascate Orizzontali

Fonte: Ufficio Stampa journey beyond

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Le cascate di Candalla e la sua valle selvaggia

Il nostro Paese nasconde dei luoghi ancora intatti poiché non eccessivamente esplorati dal turismo di massa. Vere e proprie meraviglie che potremmo definire “segrete” e che sono dei piccoli paradisi terrestri. Uno di questi si trova tra le Alpi Apuane, nella provincia di Lucca, ed è un sogno a occhi aperti tutto da scoprire: Candalla.

Candalla, meraviglia della Toscana

Candalla è una preziosa valle situata sul versante versiliese delle Alpi Apuane meridionali, fra Camaiore e Casoli. Qui scorre il torrente Lombricese che crea un’oasi di pace immersa nella natura incontaminata. Un flusso d’acqua che scorrendo veloce verso il mare dà alla luce a pozze dove fare il bagno, spiaggette di sassi, scivoli nella roccia e delle spettacolari cascate.

Una zona, tuttavia, in cui poter lasciarsi andare a diversi trekking eccezionali. Vi basti sapere che si sviluppano tra rovine di mulini ormai abbandonati e insediamenti preistorici: i sentieri di Camaiore Antiqua.

Visita alle Cascate di Candalla

Dirigersi verso le cascate di Candalla vuol dire scegliere di entrare in un luogo che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe. Per farlo, infatti, è necessario attraversare un fitto bosco, costeggiare un limpidissimo torrente e scovare edifici in rovina che un tempo furono frantoi, opifici e mulini. Fino a raggiungere le piscine naturali dove fare un bagno indimenticabile.

Le pozze di Candalla sono una meta irresistibile soprattutto per gli amanti della natura, un posto fuori dal comune per tuffarsi durante le giornate torride o per scoprire i colori e gli odori di una zona del nostro Paese prettamente selvaggia.

Cosa non perdere durante una visita alle Cascate di Candalla

Come detto in precedenza, sono diversi i trekking che si possono intraprendere per raggiungere questo spettacolo della natura. Ma la buona notizia è che a un certo punto, oltrepassato un ponte da dove poter già ammirare una delle splendide cascate, il sentiero diventa unico.

A quel punto vi basterà avere scarpe comode, tanta voglia di scoprire la natura più autentica e, soprattutto, farvi anche un bagno di storia. Tra i vari punti d’interesse, per esempio, da non perdere ci sono le rovine di un antico mulino che si trovano non distanti dalla prima piscina. Un complesso che rappresenta il vero e proprio ingresso alla valle. Si tratta di un edificio a tre piani. Nel più basso vi sono tre stanze con tre ingressi indipendenti e in una di queste sono collocate due macine. Il tetto, sfortunatamente, è crollato ma è comunque interessante ammirarlo e immaginare come fosse.

Dopo il mulino si raggiunge una delle più famose cascate di Candalla dove, sulla destra, è possibile intravedere una sorta di portale naturale in cui sorge un spiaggetta con gli alberi, la sabbia e l’acqua cristallina.

Molto interessante anche la deviazione per la Grotta all’Onda che è una delle più importanti testimonianze di frequentazione ininterrotta di una caverna dalla preistoria fino all’inizio del XX secolo. Nell’area sono stati condotti numerosi scavi archeologici, a partire dal 1867, che hanno restituito reperti antichissimi.

Lungo il percorso, uno degli edifici più belli che si può incontrare è probabilmente quel che resta del Pastificio Bertagna. Esso si sviluppava su 3 piani e comprendeva una grande stanza coperta a palco sorretto da pilastri con archi dove erano situate cinque macchine di ferro. Nei pressi di queste rovine ci sono delle vasche bellissime per fare il bagno.

Mentre all’inizio della valle, da non perdere è la Ferriera Barsi che è costituita da un pianterreno in cui si trovano due stanze sterrate e una a tetto a uso di ferriera con tre fucine.

Infine, vale la pena scoprire anche la Grotta del Tambugione che si apre sulla parete ovest del Monte Ciuraglia, anch’essa un luogo di rilevante importanza archeologica. Scavata da Nello Puccini nel 1914, al suo interno sono stati rinvenuti i resti di ovocaprini, cinghiali e caprioli, ma anche le ossa di sei esseri umani: quattro adulti, un giovane e un bambino insieme a un corredo funebre di nove pezzi di ceramica.

Insomma, Candalla con le sue cascate e i reperti archeologici è una vera e propria perla da scoprire.

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Cascate di Malbacco, il cuore della Toscana è un’oasi naturale

Le meraviglie naturalistiche della Toscana sono tantissime, ma alcune più di altre possono rapire il cuore di chiunque vi si imbatta. È il caso delle Cascate di Malbacco, una piccola oasi incontaminata lontana dalle principali rotte turistiche, seppur nel cuore di una delle località maggiormente visitate come la Versilia. Non solo i loro salti d’acqua sono una vera cartolina, ma danno origine ad alcune piscine naturali che rientrano a pieno titolo tra le più belle e fatate della regione. Andiamo alla scoperta di questo gioiellino.

Le Cascate di Malbacco, vera magia toscana

La Toscana è una regione ricca di sorprese, soprattutto per chi ama la natura incontaminata. Ed è così che, nel cuore verde della Versilia, spiccano le Cascate di Malbacco. Nate dall’impeto delle acque del fiume Serra, che per secoli ha scavato le rocce circostanti sino a creare un paesaggio magico, queste cascate sono rimaste per lunghi anni quasi sconosciute ai turisti. E ancora oggi, ad eccezione dei fine settimana estivi, è possibile trovarvi pace e silenzio in abbondanza.

Siamo a poca distanza da alcune delle principali località turistiche toscane, tra cui Lucca e il piccolo borgo di Marina di Pietrasanta, deliziosamente affacciato sulle acque del Tirreno. Le Cascate di Malbacco si trovano nell’entroterra versiliano, ai piedi delle Alpi Apuane, in un panorama che sembra davvero uscire da una cartolina. Sono la meta ideale per le roventi giornate d’estate, soprattutto per chi non ama troppo la folla delle vicine località balneari.

Le cascate e le loro splendide piscine naturali hanno splendide acque freschissime di un intenso color turchese, e sono circondate da una vegetazione rigogliosa che le fa sembrare anni luce lontane dal resto del mondo. Non c’è luogo più suggestivo per un riposino sotto il sole e un tuffo rinfrescante, ma anche semplicemente per ammirare la meraviglia della natura in tutta la sua magnificenza. Ma come raggiungere le Cascate di Malbacco?

Cascate di Malbacco, come arrivare

Per poter godere di questo incredibile paesaggio naturale, basta davvero una breve passeggiata nel verde incontaminato. Le Cascate di Malbacco si trovano infatti a pochi minuti di distanza dal borgo di Seravezza, alle porte del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Le prime pozze nascono a qualche centinaio di metri da un comodo parcheggio, quindi davvero chiunque può concedersi un tuffo nelle loro acque limpide e freschissime. Ma è addentrandosi un po’ che il panorama si fa ancora più spettacolare: c’è persino una piscina con uno splendido scivolo naturale da cui tuffarsi.

Diversi sentieri si dipanano da Malbacco, un paesino graziosissimo che si presta come punto di partenza ideale per andare alla scoperta delle cascate. Sebbene i percorsi siano abbastanza semplici, sono presenti dislivelli caratterizzati da ripide scalinate e addirittura qualche tratto richiede la presenza di corde per proseguire. Ma ne vale assolutamente la pena: la Pozza della Madonna, una meravigliosa piscina naturale alimentata da un fragoroso salto d’acqua che scorre su uno scivolo di roccia, si trova al termine di una camminata di circa 30 minuti lungo il corso del fiume, tra piante lussureggianti.

Le Cascate di Malbacco e le loro piscine naturali sono un’oasi incastonata nella natura, un vero paradiso dove rilassarsi e godere di un panorama mozzafiato. E tutto questo a poca distanza dalla costa della Versilia: se avete in programma una vacanza da queste parti, le cascate non possono che diventare la vostra prossima meta, anche solo per qualche ora di puro relax.

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Viaggio alla scoperta del borgo italiano delle cascate

L’immenso patrimonio paesaggistico italiano annovera alcune delle cascate più belle del mondo: imponenti tuffi d’acqua che si gettano in limpidi laghetti, scrosciando tra le rocce in una natura incontaminata. E c’è persino un piccolo borgo che ne vanta addirittura 13, offrendo ai suoi visitatori un panorama di assoluto fascino che è davvero difficile trovare altrove. Andiamo alla scoperta di questo incantevole paesino e delle sue meraviglie.

Chiusaforte, il borgo delle 13 cascate

È una natura selvaggia e rigogliosa, quella che circonda il grazioso borgo di Chiusaforte: situato nel cuore della Valle del Fella e affacciato lungo l’omonimo fiume, il paesino si trova a pochissimi chilometri dal confine con la Slovenia, in una cornice suggestiva di montagne e paesaggi d’acqua che suscitano grande suggestione. Nei suoi dintorni, tutte a breve distanza l’una dall’altra, nientemeno che 13 splendide cascate assolutamente da scoprire. Raggiungerle è abbastanza facile, e nella maggior parte dei casi non richiede che una breve camminata nel verde incontaminato: l’ideale per una giornata da trascorrere in famiglia, all’aria aperta.

La cascata più famosa è sicuramente il Fontanone di Goriuda, uno spettacolare salto d’acqua gelida che sgorga dalle rocce: ad oltre 800 metri d’altezza, sul versante sinistro della Val Raccolana, si apre una grotta scavata dalle nevi e dalle piogge che si raccolgono sulle cime circostanti, dopo aver viaggiato sotto terra per lunghissimi chilometri. Il panorama è davvero mozzafiato, con acque cristalline che scrosciano in un laghetto delizioso. Scendendo lungo uno stretto sentiero, si può raggiungere una seconda cascatella ancora più magica, il luogo perfetto dove riposarsi un po’ ammirando il paesaggio.

Fontanone di Goriuda

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Il Fontanone di Goriuda

Un altro panorama decisamente da non perdere è quello della Cascata di Rio Repepeit. Dopo una breve passeggiata tra i boschi, si apre una vista incredibile: il fiume è sormontato da un suggestivo ponte romano, dietro il quale si può godere del primo tuffo d’acqua cristallina. La vera cascata, tuttavia, si trova appena poco più avanti, dove appare un laghetto (perennemente caratterizzato da una temperatura quasi glaciale) che raccoglie un grande salto spumeggiante. In inverno, qui giungono molti escursionisti che si cimentano nell’ice-climbing, affrontando l’impervia arrampicata sulla cascata ghiacciata.

Il borgo di Chiusaforte e le sue bellezze

Se le cascate sono il fiore all’occhiello di Chiusaforte, non possiamo proprio esimerci dal raccontare le bellezze del suo centro storico: un agglomerato di casette in pietra che da tempo ha assunto vocazione turistica, soprattutto durante la stagione invernale. Tra le sue strette viuzze, si possono ammirare splendide architetture come la Chiesa di San Bartolomeo, che con il suo campanile spicca nel cuore del paese.

Chiusaforte

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Chiusaforte

A poca distanza dal centro abitato, invece, ecco spuntare il Forte di Col Badin. Costruito all’inizio del ‘900, oggi è sede di un museo dedicato alle battaglie di un passato non troppo lontano, e rappresenta una delle più importanti testimonianze della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno si trovano il deposito delle munizioni e la postazione di artiglieria, che un tempo ospitava quattro imponenti cannoni in ghisa. Nel cortile si può invece ammirare l’accesso alla polveriera sotterranea, con le antiche rotaie utilizzate per trasportare le munizioni. Da qui il panorama è bellissimo, e lo sguardo si spinge sino alle Alpi Giulie.