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Abbiamo trovato la fioritura più bella d’Italia

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai nostri viaggi è che il susseguirsi delle stagioni ci permette di scoprire e riscoprire i luoghi che già conosciamo in una vesta nuova e sorprendente.

A cambiare i profili delle città, dei borghi e delle capitali del mondo è sempre lei, Madre Natura, che ogni volta ci regala spettacoli di immensa bellezza con esplosioni di colori e profumi che inebriano e stordiscono i sensi.

Deserti in fiore, altopiani colorati, valli che si trasformano in tappeti fioriti: è davvero difficile, guardando questi paesaggi meravigliosi, scegliere la fioritura più bella. Eppure noi l’abbiamo individuata e vi anticipiamo già che si trova in Italia.

La Conca dei Rododendri

C’è qualcosa di magico che succede a Biella, in Piemonte, durante le prime settimane di giugno. In un’oasi naturale dall’immenso patrimonio paesaggistico esplodono improvvisamente tinte cangianti che vanno dal rosa al rosso, dal giallo al lilla, e colorano di magia tutto intorno.

Ci troviamo nella Conca dei Rododendri, immersi in uno scenario da fiaba circondato tutto intorno dal parco naturale dell’Oasi Zegna. Il nome non lascia spazio all’immaginazione, ma lasciatevi dire che la realtà supera di gran lungo le aspettative evocative legate al nome. Sì perché qui abbiamo trovato quella che è una delle fioriture più belle d’Italia e vi assicuriamo che vi lascerà senza fiato.

Tra la fine di maggio e la prima metà di giugno i colori diventano assoluti protagonisti. Sono quelli indossati e sfoggiati dai rododendri che occupano una vasta area dell’oasi e che, nel periodo di fioritura, trasformano tutto in una tavolozza incantata.

Ma non sono gli unici perché, a fare da cornice a tutto questo, ci sono anche le azalee, le ortensie, i narcisi e mirtilli, e poi ancora le ginestre e i sambuchi.

Quando questi esemplari fioriscono, le cime dell’Oasi Zegna si tingono di meraviglia e davanti agli occhi dei visitatori appaiono visioni magiche, surreali e incantate che non si possono spiegare ma solo vivere.

I rododendri e l’Oasi Zegna

La Conca dei Rododendri si trova all’interno dell’Oasi Zegna a Trivero, tra le Alpi Biellesi. Un parco naturale ad accesso libero nato il secolo scorso da un’idea dell’imprenditore Ermenegildo Zegna.

Fu lui, negli anni ’20, ad avere l’idea di creare questo luogo straordinario dove la natura potesse essere assoluta protagonista. Così iniziò un’attività di riqualificazione ambientale tra le alture biellesi, territorio che gli ha dato i natali, dedicandosi esclusivamente all’ambiente e al paesaggio tutto intorno. Grazie al suo impegno negli anni furono piantate 500.000 conifere e centinaia di azalee, dalie, ortensie e rododendri, ovviamente, provenienti soprattutto dal Belgio.

L’aspetto suggestivo che oggi caratterizza la valle è stato creato dall’architetto paesaggista Pietro Porcinai negli anni ’60. Nel 1993, invece, è stato istituito il parco naturale.

Oggi l’Oasi Zegna, che si snoda per circa 100 chilometri di meraviglia nella Valle Cervo, e a pochi chilometri da Trivero, è accessibile a tutti gratuitamente.

Il periodo migliore per visitarlo è sicuramente quello che da maggio e giugno, per ammirare un paesaggio fatto di petali e colori che lascia senza fiato.

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In Italia esiste un tempio incastonato nella roccia: è bellissimo

L’Italia è un paese che non smette mai di stupire perché infinite sono le sue meraviglie. Alcune portano la firma di Madre Natura, altre dell’uomo. Altre ancora rappresentano la perfezione visibile e tangibile dell’incontro tra i due.

Ed è proprio nel Belpaese che troviamo una delle più alte e suggestive rappresentazioni della bellezza che esplode quando uomo e natura si incontrano.

Si tratta di un tempio incastonato nella roccia costruito proprio nel ventre dei massicci che dominano il territorio di Genga, nelle Marche, dall’architetto Giuseppe Valadier. Un capolavoro architettonico unico in Italia che lascia senza fiato.

Il Tempio del Valadier

Nel cuore più aspro e autentico delle Marche, esiste un territorio dominato da alte rocce che si incolonnano, una dopo l’altra, e che svettano verso il cielo fino a sfiorarlo, mentre tutto intorno spicca il verde di una vegetazione fitta e impenetrabile.

Ci troviamo dentro il Parco Naturale della Gola della Rossa di Frassassi, un luogo suggestivo e straordinario che crea un’atmosfera unica al mondo. Qui la natura, il tempo e gli agenti atmosferici hanno creano numerose grotte scavate nella roccia, ed è proprio in una di queste che si nasconde un tesoro prezioso.

Un piccolo tempio dalla forma esagonale voluto da Papa Leone XII, oltre due secoli fa, e progettato dall’architetto Giuseppe Valadier da cui l’edificio oggi prende il nome, che si configura come uno dei luoghi più suggestivi delle Marche e dell’intera Italia.

L’idea di Papa Leone XII, originario di Genga, era quello di realizzare un rifugio per tutti i fedeli che avrebbero potuto chiedere e ottenere il perdono, motivo per il quale l’interno della grotta è chiamato anche rifugio dei peccatori.

Il Tempio del Valadier divenne davvero un rifugio, e non solo per i fedeli, ma anche per gli abitanti della zona che qui si nascosero durante le invasioni ungheresi del X secolo.

Il tempio nella roccia

Oggi, il Tempio del Valadier, è diventata una meta imprescindibile per tutte le persone che arrivano nel Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi.

Tutto il fascino e la suggestione dell’edificio splendono ancora oggi, esattamente come ieri. Il tempio a pianta ottagonale e in stile neoclassico, è sormontato da una cupola ricoperta di lastre di piombo che sfiora la parte alta della grotta e con la roccia sembra fondersi, mentre il marmo dell’edificio sembra quasi illuminare l’oscurità della cavità.

A guardare il panorama nell’insieme è impossibile non emozionarsi. Sia da lontano che da vicino, l’armonia dell’incontro tra uomo e natura mette in scena uno spettacolo immutato ed eterno.

La costruzione in stile neoclassico è davvero una meraviglia, così come lo è anche il sentiero che conduce al tempio. Una strada immersa nel silenzio e nella natura dove è possibile rigenerare i sensi.

Si parte dall’ingresso delle Grotte di Frasassi per poi intraprendere un percorso in salita di facile difficoltà che conduce direttamente al tempio incastonato nella roccia. All’interno dell’edificio è possibile ammirare la riproduzione della statua Madonna col bambino di Canova.

Uno dei periodi più belli per visitare il Tempio del Valadier è dicembre, perché è qui che a Natale, dal 1981, si tiene uno dei più grandi e suggestivi presepi viventi del mondo.

Tempio del Valadier

Tempio del Valadier

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In Italia c’è un eremo costruito nella roccia ed è spettacolare

Un viaggio nella provincia autonoma di Trento può trasformarsi in un’esperienza indelebile. E non lo fa solo attraverso la scoperta di una terra straordinaria che ospita un patrimonio culturale, naturale e storico immenso, ma anche e soprattutto per la presenza di un gioiello architettonico unico, suggestivo e quasi surreale: un eremo costruito nella roccia.

Ci troviamo a Trambileno, il piccolo comune di Trento situato a pochi chilometri da Rovereto. È percorrendo la strada statale per Vicenza che si rimane incantati da quella che sembra una visione quasi onirica.

Si tratta dell’eremo di San Colombano, un edificio scavato direttamente nella roccia a un’altezza di oltre 100 metri accessibile gratuitamente a tutti.

L’eremo di San Colombano

Sfida la forza di gravità, sospeso tra cielo e terra, proprio a metà altezza della roccia che lo ospita e lo protegge alla stregua di un tesoro prezioso. Questo è l’eremo di San Colombano, un edificio dedicato al Santo irlandese le cui origini affondano in tanti secoli fa.

Secondo le fonti, le cavità naturali formate dal passaggio del torrente Leno di Vallarsa furono utilizzate come rifugio da un monaco eremita. Grazie a un’incisione nella roccia abbiamo testimonianze della presenza degli eremiti già a partire dal 752.

Il culto legato al Santo, invece, narra delle vicende di Colombano che giunse proprio in questo territorio per uccidere il drago che prendeva la vita dei bambini che venivano battezzati nelle acque del torrente. Quello che è certo è che comunque il primo monaco eremita che giunse qui, e anche i successivi, seguivano la regola dell’ordine di San Colombano che prevedeva il completo isolamento in luoghi quasi inaccessibili.

La costruzione della chiesa e del rifugio annesso, realizzati all’interno di una grotta aperta nella roccia, sono fatti risalire al X secolo. L’eremo fu utilizzato come rifugio dai monaci, che ne furono anche custodi, fino al 1782. Da quel momento, fino a oggi, sono stati gli abitanti del territorio a prendersi cura di questo edificio.

Visita all’eremo nella roccia: un’esperienza mistica

Quello che da lontano sembra un luogo surreale e inaccessibile in realtà è raggiungibile grazie alla presenza di un sentiero che attraversa il ponte sul torrente Leno di Vallarsa e poi conduce a una scalinata di ben 102 gradini scavati nella roccia.

Per raggiungere l’eremo di San Colombano si sale a un’altezza di 120 metri dalla quale è possibile ammirare un panorama vertiginoso a strapiombo sul torrente e sul territorio circostante. Poi ecco la porta d’accesso all’edificio costruito nella roccia.

Al fianco all’attuale campanile è possibile osservare l’incisione datata 753 che permette testimonia la pratica già attiva del romitaggio in questa cavità naturale chiamata anche Grotta degli Eremiti.

L’apertura dell’eremo al pubblico è gestita da un gruppo di volontari ed è completamente gratuita. L’edificio, che è anche il punto di partenza per escursioni e itinerari volti alla scoperta del territorio, ospita al suo interno affreschi dedicati a San Colombano e diverse incisioni lasciate dai pellegrini che giungevano fin qui per pregare.

Nel 1996, la provincia autonoma di Trento, ha effettuato i lavori di restauro di manutenzione ordinaria dell’eremo per preservare la bellezza di un gioiello architettonico dall’alto valore storico e spirituale tutto da scoprire.

Eremo San Colombano

Eremo San Colombano

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La chiesetta in mezzo al lago è la più romantica che ci sia

In un luogo paradisiaco in mezzo alle montagne, dove la natura è ancora incontaminata e si possono fare delle splendide escursioni naturalistiche nel più totale silenzio, si cela un angolo incredibilmente pittoresco e del tutto inaspettato.

Tra le due sponde di un lago, su un sottile lembo di terra, è stato costruito un luogo di culto che più isolato di così non c’è. Quando si percorre il sentiero in mezzo al bosco, popolato da tanti scoiattoli, e si apre una radura affacciata sullo specchio d’acqua, s’incontra una chiesetta solitaria che è un vero gioiello d’architettura.

Un piccolo gioiello di montagna

Ci troviamo nella regione del Wipptal, nel Tirolo austriaco, poco più a Sud di Innsbruck e non lontano dal confine italiano. La chiesetta si trova nel bel mezzo del lago Obernberger, un’area protetta a 1.600 metri di altitudine.

Lago-Obernberger

Il Lago Obernberger nel Tirolo austriaco

Unico intervento dell’uomo in un ambiente assolutamente integro, la deliziosa cappella Maria am See (Maria al lago) fu costruita su una roccia in mezzo al lago cadutavi in un’era preistorica non ben definita dalla vicina montagna, dividendo di fatto il lago in due parti.

D’inverno, l’isolotto dove si trova la chiesa non è raggiungibile a piedi, ma quando arriva il disgelo, il livello dell’acqua aumenta e le due sponde possono così essere collegate e la cappella raggiunta.

La cappella Maria am See non è antichissima, in verità, fu costruita solo nel 1935. Ma perché erigere un santuario nel bel mezzo del nulla? Proprio in quell’anno, il lago di Obernberg venne dichiarato parco nazionale e la cappella servì a sigillare l’evento. La si può raggiungere lungo un sentiero e attraversando poi un ponticello di legno.

Lago-Obernberger

La cappella Maria am See sul Lago Obernberger in Tirolo

La più bella meta escursionistica

Il lago alpino di Obernberger è forse il più bello del Tirolo ed è una popolare meta escursionistica per gli amanti della natura. L’acqua blu intenso, il ponte di legno sopra il lago, la cappella sulla sponda sinistra e l’imponente Tribulaun di Fleres sullo sfondo, la cima più elevata nelle Alpi dello Stubai, concorrono a comporre un panorama da cartolina.

È il lago più grande del versante meridionale del Tirolo e le sue acque sempre fresche sono dovute alle sorgenti sotterranee che lo alimentano. Tuttavia, è vietata la balneazione in quanto queste purissime acque sono ricche di pesci, tra cui molte trote. Il giro intorno al lago dura circa un’ora ed è fattibile un po’ da tutti.

Si dice che che le acque cristalline turchesi del lago di Obernberg siano una fonte unica di forza ed energia.

La valle Wipptal

Con le sue cinque vallate montane incontaminate, la Wipptal, nel Tirolo austriaco, è una chicca per gli amanti della natura, in cerca di pace e tranquillità in montagna. Incastonata tra le Alpi della Zillertal e dello Stubai, tra Innsbruck a Nord e il Brennero a Sud, d’estate, offre più di 500 chilometri di sentieri segnalati, due tour dei rifugi per escursioni a lunga distanza, un’ampia rete di sentieri per mountain bike ed e-bike, un bike park, due ferrate e diverse offerte per famiglie, come il villaggio dei mulini di Gschnitz o il mondo acquatico di Bärenbachl sulla Bergeralm.

Dal 2020, l’associazione turistica Wipptal sta cercando di stimolare i propri ospiti a un turismo più sostenibile e a utilizzare quindi i trasporti pubblici. Ecco perché è nata l’offerta “Guest Card = Ticket” che consente di utilizzare gratuitamente tutti i trasporti pubblici della regione, incluse la S-Bahn tra Innsbruck e il Brennero e tutti gli autobus Regio per le valli di montagna.

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Come in un sogno: le montagne sospese tra cielo e terra

Il mondo che abitiamo non smette mai di sorprenderci, di incantarci, di meravigliarci con la sua bellezza, la stessa che ci spinge a viaggiare in lungo e in largo, che ci invoglia a raggiungere destinazioni a noi lontanissime, ma che ci permettono di osservare da vicino le opere più belle create da Madre Natura.

Luoghi che assomigliano a paradisi terrestri, a sogni onirici e a set cinematografici di pellicole di fantascienza, ma che invece sono reali e spettacolari. E questo è il caso delle montagne fluttuanti in Cina, quelle trapassano la nebbia e svettano verso il cielo. Quelle immense e gigantesche da sembrare quasi divine.

Il loro nome è Tianzi e sono montagne di arenaria altissime e dalle forma appuntita che caratterizzano da milioni di anni il panorama dello Zhangjiajie National Forest Park. E se vi sembra di averle già viste da qualche parte non vi sbagliate, perché queste sono le rocce che hanno ispirato il capolavoro cinematografico di James Cameron: Avatar.

Montagne Tianzi

Montagne Tianzi

Il luogo reale che ha ispirato Pandora

Era il 2009 quando sul grande schermo veniva presentato quello che è stato il film con più incassi nella storia del cinema. Ma non era solo la storia di Avatar ad appassionarci, ma anche le straordinarie ambientazioni di quell’universo immaginario e fantasy che prendeva il nome di Pandora.

Eppure quell’universo fantascientifico si è ispirato a un luogo reale e meraviglioso che appartiene al nostro Pianeta. Si tratta delle Montagne Tianzi, formazioni rocciose altissime che avvolte dalla nebbia restituiscono visioni magiche e incantate: sembrano davvero sospese tra cielo e terra.

Per ammirare questo capolavoro creato da Madre Natura milioni di anni fa, dobbiamo recarci in Cina, nella provincia di Hunan. È qui che esiste lo Zhangjiajie National Forest Park, un luogo onirico e mistico che sembra uscito da un sogno visionario e che attira ogni anno migliaia di viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Già Patrimonio dell’Umanità UNESCO, questo parco ospita delle rocce altissime che sfiorano il cielo, che sembrano quasi attraversarlo. Data la loro forma, stretta e lunga, le Tianzi assomigliano a pilastri, a colonne che sembrano sorreggere il cielo e il paradiso.

Montagne Tianzi

Montagne Tianzi

Le montagne che attraversano il cielo

Il Parco forestale nazionale di Zhangjiajie è un luogo straordinariamente unico, uno dei posti naturali più belli della terra che meritano assolutamente una visita.

Le Montagne Tianzi, che occupano la superficie del parco da più di 300 milioni di anni, sono circondate da una vegetazione lussureggiante e fitta che comprende cascate, ponti e foreste, grotte e formazioni naturali che, tutte insieme, creano uno scenario surreale e incredibile.

La nebbia, che qui è presente oltre 200 giorni all’anno, crea un’atmosfera suggestiva e fiabesca. Quando questa si diffonde all’interno del parco, infatti, le Tianzi sembrano fluttuare tra cielo e terra, esattamente come facevano le montagne di Pandora in Avatar.

E se vi state chiedendo com’è la vista da lassù, non vi resta che scoprirlo. All’interno del parco, infatti, è stato creato uno degli ascensori più alti del mondo. Con i suoi 326 metri, il Bailong conduce i viaggiatori in cima alle montagne permettendogli di godere del panorama più bello, affascinante e suggestivo di questo luogo dell’anima.

Montagne Tianzi

Montagne Tianzi

 

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Abbiamo trovato la strada panoramica più bella del mondo

Il mondo è pieno di posti incantevoli, paesaggi suggestivi e città che fanno battere il cuore alla sola vista. Però secondo alcuni sondaggi, la strada più bella del mondo è una sola e si trova in Norvegia. Non ci credete? Presto cambierete idea.

L’Atlantic Ocean Road, è un lungo percorso che attraversa un arcipelago, con viadotti e punti panoramici a strapiombo sul mare. Da lì si ha una vista che rapisce e incanta tutti coloro che vi passano.

Votata il 27 settembre del 2005 dal National Tourist Route come la “Norvegian Construction of the Century” è stata definita dal quotidiano The Guardian come uno dei percorsi in auto più spettacolari del mondo.

strada atlantica norvegia

La Strada Atlantica in tutto il suo splendore

Una strada bellissima ma insidiosa

Attraversando l’oceano, l’Atlantic Ocean Road è esposta agli agenti atmosferici e hai capricci della natura. Certo, la vista che si può ammirare non ha prezzo, ma non si tratta di una strada sempre tranquilla e rilassante da percorrere.

Anzi, spesso questo tratto stradale è soggetto a intemperie, come ad esempio onde alte diversi metri e a frequenti burrasche di neve e vento. L’atmosfera in quei momenti è proprio da film. Quando l’innamorata aspetta il marinaio tornare dal suo viaggio e guarda la tempesta infrangersi sul faro, a largo del porto.

C’è da dire che molti turisti scelgono di viaggiare sulla Strada Atlantica in autunno proprio per provare le violente burrasche che la colpiscono e godersi lo spettacolo terribile della natura.

strada più bella del mondo norvegia

Il tragitto perfetto per un viaggio on the road

La Strada Atlantica tra i fiordi norvegesi

La strada più bella del mondo è una unica nel suo genere. Essa infatti, comprende un tratto di 8,27 chilometri tra le città di Kristiansund e Molde, i due maggiori centri della contea di Møre og Romsdal, nella Norvegia dei fiordi. Il percorso asfaltato si destreggia lungo bassi ponti che spuntano fuori dal mare, collegando le isole tra Molde e Kristiansund, attraversando dei pittoreschi villaggi colorati. Non solo, la Strada Atlantica si fa largo tra i suggestivi isolotti di Averøy.

Il tratto più bello da percorrere

L’Hustadvika è il tratto di oceano più bello in assoluto, da godere soprattutto durante le burrasche. Questo rettilineo serpeggia agilmente di isola in isola grazie a sette ponti, il più alto dei quali, lo Storseisundet, non adatto a chi soffre di vertigini. Infatti, questa struttura ha una curvatura estrema che lo rende un progetto di design, più che una costruzione. Da qui, nei momenti di clima sereno e mare calmo, si possono avvistare balene e foche.

strada atlantica norvegia

Il ponte Storseisundet

L’Hustadvika è stata omaggiata con il prezioso titolo di strada turistica nazionale, grazie ai punti di collegamento che unisce e alla spettacolare costa che attraversa. Su questa strada la natura selvaggia e le curve a perdita d’occhio, stupiscono anche i viaggiatori più esigenti e severi.

Una tappa essenziale da inserire nel proprio itinerario di viaggio, per esplorar e scoprire a pieno le bellezze della Norvegia. La Strada Atlantica ogni anno attira amanti dei viaggi on the road, dei paesaggi nordici e di tutti coloro che nelle tempeste sperano di vedere il Dio del tuono delle leggende norrene scendere sulla Terra.

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Più alte del Niagara, queste cascate sono spettacolari

In Canada ci sono delle cascate meravigliose, altissime ed immerse in un paesaggio fiabesco. No, non si tratta delle famosissime Cascate del Niagara. Stiamo parlando delle Cascate di MontMorency.

Situate a pochi chilometri dal centro di Ville de Quebec, si stagliano per 85 metri di altezza, arrivando vicino al cielo. E sono una meraviglia.

Meno famose ma più alte di quelle di Niagara di circa 30 metri, offrono uno spettacolo che non ha eguali. Il rumore dell’acqua che fruscia con potenza verso il basso è l’unico suono che questo sprazzo di natura vi offrirà. Niente clacson, né città rumorose sullo sfondo.

cascate montmorency

Un arcobaleno colora le Cascate MontMorency

Visitare le Cascate di MontMorency

Per vedere da vicino le stupende Cascate di MountMorency, in Canada, è necessario percorrere una passerella ed una teleferica. Quest’area si trova vicino alla città di Quebec City, quindi, alloggiando nei dintorni, si possono raggiungere anche con la bicicletta. Ovviamente, non mancano i collegamenti con i mezzi pubblici dalla città.

Inoltre, Ville de Québec è una deliziosa cittadina in cui alloggiare. Ricca di vicoli acciottolati con cafè e negozietti che sembrano usciti dritti da un libro di fiabe, incarna a pieno lo spirito del Canada francofono.

Il percorso delle cascate

Le limpide acque delle Cascate MontMorency nascono tra il sobborgo di Beauport e la municipalizzata Boischatel. In questo tratto di terra incontrano il fiume MontMorency che va a sfociare nel San Lorenzo. Un confluire di potenze della natura che genera uno spettacolo che vale più di tutto.

La particolarità di queste cascate è l’erosione del fiume San Lorenzo e la conformazione del terreno che creano uno sbalzo naturale di ben 85 metri. Dovete poi immaginare il fronte largo quasi 46 metri, solo così riuscirete ad avere un’idea della maestosità e della forza di questi getti d’acqua.

cascate montmorency

La maestosità di queste cascate, alte 85 metri

La passerella galleggiante

Per l’estate si prevede l’inaugurazione di una nuova attrazione che renderà le cascate ancora più attraenti. Infatti, verrà installata un passerella galleggiante di 180 metri. Costruita in acciaio e cemento, si aprirà alla base della cascata, rendendo l’esperienza nella natura ancora più coinvolgente.

Nonostante la passerella sia semi-sommersa, è progettata per resistere alla pressione del flusso e adattarsi al livello dell’acqua del bacino. Sono disponibili diverse modalità per accedere alla passerella, in modo da studiare al meglio la visita e il percorso. Di certo, si avrà un belvedere mozzafiato e qualche schizzo d’acqua a rendere più divertente l’avventura.

Quando programmare il viaggio?

Il momento dell’anno ideale per ammirare queste cascate sono i mesi estivi, quindi tra maggio e fine agosto. Anche se il clima della zona permette di esplorare serenamente città e natura anche nelle mezze stagioni.

Nelle belle giornate è possibile organizzare un delizioso pic nic con vista sulle cascate, immergendosi a pieno nella natura, magari gustando alcune pietanze locali. Il parco delle Cascate MontMorency è perfetto per passeggiate e momenti di relax all’aria aperta. Inoltre, si tratta di una location suggestiva anche per gli amanti del trekking e delle escursioni, ma anche della fotografia. 

State già controllando i voli per il Canada? Un viaggio tra le bellezze della natura è sempre una buona idea.

cascate montmorency canada

Il panorama mozzafiato delle cascate MontMorency

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Su questa spiaggia si trova il lucernario naturale più bello del mondo

Esiste un luogo meraviglioso, incantato e quasi magico situato al largo della costa d’Algarve, bagnato e circondato tutto intorno dalle acque cristalline e turchesi dell’Oceano Atlantico. Una piccola e segreta spiaggia di sabbia fina e dorata sovrastata e protetta da quello che è il lucernario più suggestivo del mondo intero.

Un’architettura monumentale e maestosa che sorprende da ogni punto di vista e incanta in ogni suo dettaglio. Ma non si tratta di un’opera costruita per mano dell’uomo, a firmarla infatti è stata Madre Natura.

Dove ci troviamo ve lo sveliamo subito, siamo Algar de Benagil, una magnifica grotta marina accessibile solo via mare caratterizzata da un lucernario naturale che vi farà innamorare. Pronti a partire?

Grotta di Benagil

Grotta di Benagil

Il lucernario naturale più bello del mondo

Situata nei pressi di Praia de Benagil, sulla costa atlantica di Lagoa, Algarve, questa grotta non ha bisogno di presentazioni perché la sua fama precede il suo nome. Si tratta, probabilmente, di una delle attrazioni naturali più celebri e frequentate del sud del Portogallo, nonché l’assoluta protagonista di cartoline di viaggio, selfie e instantanee di pura bellezza.

Cosa la rende così speciale è presto detto. Questa grotta marina è caratterizzata da tre aperture, due delle quali si configurano come finestre spalancate sulla bellezza dell’oceano che la circonda. La terza, invece, si trova sul tetto della cavità e con un diametro di circa 20 metri si presenta come quello che è il lucernario naturale più spettacolare del mondo.

Dall’interno della grotta, infatti, è possibile ammirare il cielo terso del Portogallo, ma non solo. Da qui penetrano i raggi del sole che illuminano l’interno caratterizzato da un lembo di sabbia sottile e che creano spettacolari giochi di luci e di ombre.

Grotta di Benagil

Grotta di Benagil

Algar de Benagil

A realizzare questa immensa e suggestiva architettura naturale, come abbiamo detto, è stata Madre Natura. La grotta, fatta di arenaria, è stata plasmata nei secoli dall’azione dell’oceano e dagli agenti atmosferici che hanno creato queste grandi aperture laterali dalle quali entra l’oceano per accarezzare la sabbia di quella che è probabilmente una delle spiagge più belle del mondo.

La grotta marina di Benagil è raggiungibile solo via mare, in barca o in kayak, e dista circa 150 metri dalla baia di Benagil. I più allenati osano spingersi fin qui anche a nuoto, ma è necessario tenere in considerazione sempre le condizioni del mare e dei venti.

Tantissimi sono i tour organizzati, soprattutto nel periodo estivo, che partono da Benagil, Armação de Pêra o Marina de Lagoa e che permettono ai viaggiatori di raggiungere questa grotta e di ammirare falesie e altre insenature straordinarie che caratterizzano l’intera costa dell’Algarve.

Preparatevi però perché l’esperienza all’interno di Algar de Benagil è davvero unica. Vi ritroverete all’interno di un’architettura imponente, maestosa e seducente che porta la firma di Madre Natura. Potrete camminare su una spiaggia segreta e osservare l’oceano infinito e selvaggio che si perde all’orizzonte. Sarete illuminati dai raggi del sole che penetrano dal lucernario e accompagnati dal suono più dolce e suggestivo di sempre: lo sciabordio del mare. Ed è allora che comincerà la magia.

Grotta di Benagil

Grotta di Benagil

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Basilicata Posti incredibili Viaggi

Dormire in un alveare tra milioni di api: succede in Italia

Se è vero che la ricerca degli alloggi più straordinari, bizzarri e incredibili ci porta a volare dall’altra parte del mondo per vivere esperienze uniche, è vero anche che non abbiamo bisogno di percorrere chilometri e chilometri per essere i protagonisti di avventure destinate a diventare indelebili.

E lo dimostra il fatto che in Italia, e più precisamente in provincia di Basilicata, è stato inaugurato quello che secondo noi è l’alloggio più dolce di sempre: un alveare.

Ma non sarete soli durante questo stravagante soggiorno, già perché qui milioni di api si preparano a diventare delle inedite compagne di avventura pronte ad allietare il pernottamento degli ospiti con il loro ronzio. Pronti a dormire in un alveare?

Air ‘Bee&Bee, dormire in un alveare in Basilicata

Air ‘Bee&Bee, dormire in un alveare in Basilicata

Air ‘Bee&Bee’

Il suo nome è Air ‘Bee&Bee’ ed è molto più di un bed & breakfast. Si tratta infatti di una struttura ricettiva immersa in un suggestivo uliveto con tanto di apiario integrato. Qui gli ospiti possono sperimentare il contatto diretto e autentico con la natura e dormire cullati da un’inedita ninna nanna: il ronzio di milioni di api.

Il bed & breakfast è stato inaugurato in occasione della Giornata Mondiale delle Api che cade ogni 20 maggio. Una data questa che ha come obiettivo quello sensibilizzare le persone sull’importanza di questi insetti sociali fondamentali alla sopravvivenza della specie umana. E quale luogo migliore se non l’Air ‘Bee&Bee’ per celebrare questo giorno?

L’idea è nata da un sogno, quello di Rocco, un apicoltore di un piccolo borgo della Basilicata che ha scelto di costruire all’interno del suo uliveto questo alveare. Un sogno che si è trasformato in realtà e che ha dato via al primo apiario integrato in una struttura ricettiva da oggi prenotabile su Airbnb. Qui gli ospiti possono trascorrere il giorno e la notte, in totale sicurezza, con oltre un milione di api e sostenere progetti per la loro conservazione.

Tutti i ricavi provenienti dalle prenotazioni, infatti, saranno utilizzati per sostenere una serie di iniziative di tutela delle api sul territorio.

Air ‘Bee&Bee, dormire in un alveare in Basilicata

Air ‘Bee&Bee, dormire in un alveare in Basilicata

Dormire tra le api: l’esperienza

Un’esperienza così è sicuramente unica nel suo genere, ma cosa dobbiamo aspettarci da Air ‘Bee&Bee?

L’alveare a misura uomo, come abbiamo anticipato, è situato all’interno di un uliveto. Questo si trova nel pittoresco borgo di Grottole, arroccato in cima alle colline lucane. Il Bed & Breakfast si presenta come piccola casa in legno che contiene al suo interno un apiario, La micro architettura è circondata da 9 arnie, ognuna abitata da una famiglia di api, che sono collegate alla stanza tramite delle piccole grate. Da queste sarà possibile ascoltare i suoni e respirare l’aroma prodotto dal miele e dalla resina. Un’esperienza sensoriale unica e inebriante.

Air ‘Bee&Bee si guadagna così il primato di unico posto al mondo dove poter dormire insieme alle api. Un soggiorno, questo, che permette di sperimentare anche l’api-terapia, un’esperienza del cuore e dell’anima che consiste nell’ascoltare il ronzio degli insetti e percepire l’aroma caratteristico creato dalle molecole volatili prodotte dentro un alveare.

I viaggiatori, che sceglieranno di pernottare nell’Air ‘Bee&Bee, saranno accolti dall’apicoltore Rocco che si occuperà di loro portandoli all’interno dello straordinario e incredibile mondo delle api in tutta sicurezza. Le prenotazioni sono già aperte su Airbnb.

Air ‘Bee&Bee, dormire in un alveare in Basilicata

Air ‘Bee&Bee, dormire in un alveare in Basilicata

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Le piscine naturali nascoste tra le rocce

Le mille sfumature di azzurro da una parte e una lunga e frammentata distesa di sabbia fine e bianchissima dall’altra. Se è questo il paradiso che sognate di raggiungere e vivere almeno una volta nella vita vi diciamo noi dove andare.

La destinazione è un sogno che si avvera: ci troviamo tra le meraviglie di una delle più grandi e popolose isole dell’arcipelago Isole Vergini britanniche e più precisamente a Virgin Gorda. Una terra, questa, che non ha bisogno di presentazioni perché vince a mani basse l’appellativo di perla del mar dei Caraibi.

Eppure c’è qualcosa di ancora più straordinario, se è possibile, di quegli scenari infinitamente suggestivi che si aprono davanti ai nostri occhi quando giungiamo su quest’isola e restiamo a fissare le distese di acqua turchese che si perdono all’orizzonte. Si tratta di piscine naturali nascoste tra le rocce nel Parco Nazionale The Baths.

The Baths, Virgin Gorda

The Baths, Virgin Gorda

The Baths: il Parco Nazionale tra grotte e piscine

Il nome stesso è un invito alla scoperta: The Baths è il Parco Nazionale dell’isola Virgin Gorda, istituito nel 1990, che comprende quelle che sono probabilmente le piscine naturali più belle del mondo.

Le distese e infinite spiagge di sabbia fine che caratterizzano questo territorio, qui sono frammentate, interrotte dalla presenza di grandissimi monoliti di granito di origini vulcaniche che creano uno scenario unico al mondo. Ma la presenza di queste rocce non funge solo da cornice a uno dei paradisi terrestri più belli del mondo, ma crea delle grandi piscine naturali, protette e segrete, tutte da scoprire.

Entrando all’interno delle fessure create dall’incontro dei monoliti si ha come la sensazione di vivere un sogno. L’acqua azzurra e trasparente che penetra attraverso i massi crea delle piccole piscine naturali caratterizzate da incantevoli giochi di luci e di ombre grazie ai raggi del sole che attraversano le crepe a ogni ora del giorno.

The Baths, Virgin Gorda

The Baths, Virgin Gorda

Un paradiso terrestre da scoprire

Il Parco Nazionale The Baths non è solo una delle principali attrazioni turistiche di Virgin Gorda e di tutto l’arcipelago delle Isole Vergini Britanniche, ma anche un’esperienza unica e irrinunciabile per tutti i viaggiatori amanti del mare e della natura.

Le piscine naturali nascoste tra le rocce non sono le uniche meraviglie che accolgono gli esploratori. Lo scenario, visto nella sua totalità, è incredibile: grandi rocce tondeggianti sparse sulla spiaggia, la vegetazione lussureggiante e mare turchese che bagna la sabbia bianchissima.

Il Parco Nazionale The Baths è situato sulla punta sud occidentale dell’isola. Dall’ingresso del parco si snodano due sentieri che conducono alla suggestiva Devil’s Bay, una piccola baia a forma di ferro di cavallo dove potersi rilassare e fare snorkeling. Per giungere alla spiaggia è necessario munirsi di scarpe comode e spirito di avventura.

Il primo sentiero attraversa la fitta vegetazione che caratterizza l’isola, tra palme, cactus giganti e piante sempreverdi. L’altro, invece, è quello che si snoda tra la sabbia bianca, le grotte e le piscine. Entrambi vi porteranno nel cuore del parco dove potrete ammirare uno dei luoghi più belli del mondo che abitiamo.

The Baths, Virgin Gorda

The Baths, Virgin Gorda