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La passerella impressionante che svela un paesaggio finora inesplorato

È stata da poco inaugurata una passerella che regala uno spettacolo a dir poco mozzafiato. È il Ponte sulle Cassandre del Mallero, un collegamento aereo sopra uno dei luoghi naturali fino ad oggi sconosciuti. Un’incredibile opera di ingegneria “sospesa” sopra uno spettacolare orrido creato dal torrente Mallero, in Valmalenco.

Siamo nella zona di Sondrio. La passerella, che può essere percorsa a piedi ma anche in bicicletta, è sospesa sopra il torrente collegando le due piccole frazioni di Mossini, una contrada di Maioni, e Ponchiera.

La Passerella sulle Cassandre

Sospesa a un centinaio di metri sopra il torrente e le sue cassandre, le gole selvagge nelle quali si getta il torrente, è un’esperienza che lascerà senza fiato. Il ponte è sorretto da due funi portanti agganciate ai piloni ed è reso stabile da delle funi al livello inferiore.

Sono 145 metri da brivido, ma se si riesce a restare con gli occhi bene aperti, si può scorgere un paesaggio inedito ed estremamente suggestivo, tra la Via dei Terrazzamenti e la Strada del Vino, due splendidi itinerari che caratterizzano la media e la bassa Valtellina.

Questo inedito percorso ciclopedonale può essere abbinato a degustazioni dei rinomati prodotti agroalimentari e dei vini della Valtellina. Infatti, per il weekend del 9 e 10 aprile è previsto l’evento “Assaggi all’altezza”, con piatti gourmet che saranno serviti “tra cielo e terra” a orari definiti agli ospiti che godranno del superbo panorama naturale sotto i loro piedi.

Un territorio da scoprire

Da quando è stato inaugurato lo scorso mese di novembre, il Ponte sulle Cassandre ha portato però scompiglio ai due paesini abituati al silenzio e alla tranquillità che da allora sono stati completamente stravolti. La passerella, infatti, è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30. Per i turisti, che possono andarci quando vogliono, anche durante la settimana, è una buona notizia, ma non lo è per gli abitanti dei due piccoli Comuni di Sondrio che sono costretti a convivere con il traffico mai visto finora.

E dire che anche le due contrade potrebbero godere del passaggio dei turisti. Basti pensare che a Ponchiera, proprio di recente, sono emerse tracce di insediamenti romani. La parte vecchia del borgo, invece, è fatta di edifici del XVI e XVII secolo, come la chiesa parrocchiale della SS. Trinità, già esistente nel 1506. Da essa proviene un prezioso calice d’argento, fatto realizzare dagli emigranti a Napoli nel 1692, ora custodito presso il Museo valtellinese di storia e arte.

Mossini, invece, è un microscopico abitato fatto di case rurali, il cui edificio più importante è la chiesa di San Bartolomeo del XV secolo. Questo paese è però famoso per i vigneti, che godono di una splendida vista sull’abitato di Sondrio.

Il ponte è stato realizzato non soltanto come attrazione a sé, ma anche allo scopo di dare continuità a percorsi pedonali già esistenti, oltre che a contribuire allo sviluppo del territorio e alla sua valorizzazione in chiave turistica.

Passerella-ponte-Cassandre

La Passerella delle Cassandre

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Trekking tra le stelle in un magico luogo d’Italia

Paesaggi da fiaba, soffici distese innevate, cime maestose, e cieli stellati più che mai. In Val di Sole, ogni stagione offre avventure speciali: dalle piste da sci in inverno, alle camminate in mezzo alla natura rigogliosa, d’estate, in questa valle trentina c’è sempre qualcosa da fare per divertirsi e scoprire bellezze e paesaggi. Un primato, su tutti, la  Val di Sole ce l’ha: qui ci sono i cieli più belli d’Italia, senza alcun tipo di inquinamento luminoso. Da qui l’idea di invitare turisti ed appassionati di camminata, a vivere magiche notti di astrotrekking, ossia una passeggiata in notturna, in mezzo a boschi e su sentieri, ammirando i corpi celesti.

Astrotrekking in Val di Sole

Se esiste un luogo in cui le stelle si vedono ad occhio nudo, senza neppure il bisogno di sofisticati telescopi o punti di osservazione, questo è la la Val di Sole, in Trentino. Qui, come confermato dagli amanti dell’astro-turismo, esistono i cieli più belli d’Italia dove osservare le stelle e la Via Lattea. Ad Ossana, in special modo, in ogn stagione vengono organizzati diversi astrotrekking: abbigliamento comodo, scarponcini da trekking (nella stagione invernale meglio indossare scarponi da neve), racchette (ma non è obbligatorio) e si cammina con il naso all’insù per ammirare i corpi celesti, luminosissimi, che appariranno come per magia. L’esperienza inizia ovviamente all’imbrunire, circondati da boschi e montagne illuminate di bagliori iridescenti. Il silenzio e il contatto con la natura faranno il resto.

Non solo ad occhio nudo si potranno ammirare le stelle, ma durante il percorso si approfondiranno le visite con l’ausilio di telescopi e laser che daranno la possibilità di toccare quasi con mano la via Lattea. Un affascinante percorso in cui guide esperte ed astronomi sveleranno i segreti di pianeti, costellazioni e corpi celesti. Le escursioni di astrotreking sono semplici e non richiedono particolare preparazione atletica, quindi adatte a tutta la famiglia.

Ossana: il borgo con il cielo più stellato d’Italia

Non è un caso se la Val di Sole è la patria dell’astro-turismo. Il Comune di Ossana, in provincia di Trento, infatti, è stata certificata come meta, fra I “Cieli più belli d’Italia” , titolo che viene riservato ai quei luoghi ideale in cui ammirare costellazioni e Via Lattea. La vista, qui, tra le Dolomiti del Brenta, circondati dalla Val di Peio, Vermiglio e il Passo del Tonale, è davvero unica. La Certificazione “I cieli più belli d’Italia” è la prima certificazione italiana, ideata da Astronomitaly per valorizzare i luoghi che mirano a diventare destinazioni d’eccellenza per l’ astro-turismo  attraverso servizi e l’impegno a tutelare il patrimonio celeste.

Ad Ossana, borgo antico dominato dal suo castello che svetta alle pendici del Gruppo della Presanella, d’estate e d’inverno ci sono molte possibilità di divertimento e relax, tra passeggiate , escursioni ed antiche tradizioni locali tutte da scoprire. Buon gusto, sagre, hotel con spa, sport outdoor e, appunto, cieli immensi. Il merito di questo cielo così splendente e bello, è dell’assenza totale di inquinamento luminoso che caratterizza questa valle incontaminata, meta sempre più ambita dai turisti.

Ossana

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Escursionismo chic, l’ultima tendenza di viaggio (e della moda)

Mete altamente instagrammabili, luoghi selvaggi ma belli da immortalare e condividere, oppure estremi ma proprio per questo calamite per followers. L’escursionismo, come vogliono i nuovi trend, va a braccetto con la moda: posti e abbigliamento (ma anche attrezzatura, accessori ecc) sono chic, e studiati in collaborazione con i designer e gli stilisti di prestigiose case di moda italiane e francesi.

L’altro lato della medaglia è l’utilizzo dell’abbigliamento da trekking in contesti urbani, quando, appunto, viene customizzato e trasformato in lussuoso. Un esempio? scarponcini  da hiking e marsupi pagati una fortuna e disegnati da grandi nomi della moda.

Escursione glam: la moda sui sentieri o in città

Lo sanno bene i travel influencer: anche l’outfit, quindi il look scelto (appositamente) per un’escursione o per la tappa di un viaggio, è parte fondamentale dell’esperienza. In Italia, le mete più chic per gli amanti del trekking, e da non perdere, sono: il Sentiero Azzurro delle Cinque Terre, caratterizzato da panorami da favola, sentieri a picco sul mare, paesini colorati arroccati su speroni di roccia;  l’anello del Lago di Carezza, a Nova Levante, dove si passeggia attorno al piccolo lago alpino incastonato tra le dolomiti; il Ponte Tibetano di torri del Benaco, perfetto in ogni stagione. In Europa e nel Mondo, le occasioni sono moltissime, dalle campagne olandesi ai trekking sulle falesie in Normandia; dal Sentiero delle Ocre, in Provenza, all’Alpe di Siusi, in Alto Adige.

La lista è infinita, ma le caratteristiche sono più o meno le stesse: esclusività, servizi, natura a fare da padrona, politiche sostenibili, spirito green degli ospitanti e dei turisti. Il look, dunque, vuole la sua parte. Non bastano più un paio di scarponcini, un cappellino e la giacca anti vento. Bisogna armarsi di accessori in Gore-Tex e lana d’agnello, giacche e scarponi ultra chic, con dettagli fashion.

Il Galles: la meta più chic

Se c’è un paese che racchiude la tendenza dell’escursionismo glam, quello è il Galles (sotto, nella foto). Il posto più chic è la Cambrian Way, il sentiero selvaggio (non adatto a tutti perché onestamente ostico, in certe sue parti) che si estende per 300 miglia da Conwy, nel nord del Galles, fino a Cardiff, sulla costa meridionale, descritto dal suo creatore, Tony Drake, come la “passeggiata degli intenditori di montagna”. Per avventurarsi, oltre all’outfit all’ultima moda, però, occorrerà mettere nello zaino griffato anche una mappa topografica: se anche il cellulare dovesse essere l’ultimo modello uscito, non ci sono segnali, o rete cellulare.

I trend del viaggio avventuroso (ma alla moda)

Come ogni trend che si rispetti, anche in questo caso ci sono neologismi che identificano il fenomeno escursionismo e alta moda. Uno è il noto  “gorpcore” (“gorp” che deriva da “good ole uvette and peanuts”, lo spuntino ad alto contenuto proteico preferito dagli escursionisti seri). L’altro è il “cottagecore“, descritto dal New York Times, come quel look utilizzato per le escursioni che somiglia all’evoluzione chic dell’abbigliamento rurale di contadini e pastori. Quindi parecchio folk, dovrà essere sia la destinazione che la mise con cui si decide di esplorarla.

Escursionismo chic, l'ultima tendenza

Galles

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Il camper come Cupido: gli itinerari di San Valentino in Italia

Anche il camper può vestire i panni di Cupido: per le coppie che desiderano trascorrere un San Valentino alternativo e per tutti i cuori avventurosi, Yescapa, la piattaforma di camper-sharing leader in Europa, propone 5 itinerari romantici on the road alla scoperta delle bellezze d’Italia, da Nord a Sud.

San Valentino on the road_Yescapa

Da Trento: l’incanto delle cascate

Autentiche meraviglie della natura, le cascate sono uno di quei luoghi fiabeschi che fanno innamorare.

Con partenza da Trento, il percorso ad anello conduce dapprima alle Cascate del Lupo, a mezz’ora dalla città: un angolo incantato con un salto di circa 40 metri.

Poi, la strada prosegue verso la Cascata di Cavalese, gioiello della Val di Fiemme, che ha la particolarità di assomigliare a un indice alzato verso il cielo!

Puntando a nord, ecco la Cascata di Tret in Val di Non, che lascia senza fiato con il suo salto di ben 70 metri; una deviazione verso sud al cospetto delle Cascate di Nardis, le più belle della regione, e infine una tappa alle Cascate del Varone, salto di 98 metri immerso in una grotta e annunciato da un romantico giardino botanico.

Da Milano: le fiabesche ville del Lago di Como

lago di como varenna

Varenna, Lago di Como

Partendo invece da Milano, l’itinerario degli innamorati raggiunge la favolosa cornice del Lago di Como per ammirare le splendide ville che si specchiano nelle sue acque.

Si incontra per prima Villa Manzoni a Lecco, la casa dello scrittore del romanzo d’amore per eccellenza, e si prosegue poi per Varenna dove catturano lo sguardo Villa Monastero, di eclettico stile nordico, e Villa Cipressi, elegante hotel con giardino botanico ideale per matrimoni da sogno.

Il tour continua per Villa Carlotta di Tremezzina al cui interno emozionano la pregevole replica del gruppo scultoreo di Canova, “Amore e Psiche”, e il quadro “L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo” di Hayez.

Sulla penisola di Lavedo, ecco poi Villa del Balbianello, elegante dimora del XVIII secolo, e arrivando a Cernobbio, Villa Bernasconi, raro esempio di liberty sul Lago di Como, e Villa d’Este, oggi raffinato resort a 5 stelle.

Raggiungendo Como, tappa obbligata è Villa Olmo, immersa in un giardino all’inglese.

Infine, a Bellagio sorprendono Villa Serbelloni, Grand Hotel con parco, e Villa Melzi d’Eril, con un parco ricco di piante esotiche e alberi secolari.

Da Torino: i magici Castelli del Canavese

Di sicuro fascino sono i Castelli del Canavese visitabili partendo da Torino e puntando subito al più rappresentativo del circuito, il Castello d’Ivrea, noto anche come “Castello dalle rosse torri” risalente al XIV secolo.

Il percorso prosegue poi verso il Castello di Pavone, scenografica fortezza dai panorami mozzafiato e struttura ricettiva che trasmette prosperità e amore per chi vi soggiorna.

Verso sud, si staglia il Castello d’Agliè, set di “Elisa di Rivombrosa”, e a est il Castello di Mazzè, antica fortezza romana a dominio della Dora Baltea.

Infine, tornando a nord, si regala il Castello di Masino, immerso in un sontuoso parco monumentale, sede del Museo delle Carrozze e impreziosito da splendidi affreschi.

Da Roma: la bellissima Costa dei Trabocchi

trabocchi

Rocca San Giovanni, Chieti

Un viaggio perfetto per innamorarsi è quello alla scoperta dell’affascinante Costa dei Trabocchi, lungo il litorale adriatico abruzzese (e oltre).

Queste suggestive strutture sono le antiche macchine da pesca fisse che si protendono sul mare con le loro reti: il tour inizia dal Trabocco Turchino a San Vito Chietino, continua con il Trabocco di Punta Torre, e fa tappa al Trabocco di Cungarelle a Vasto, rinomato ristorante di pesce.

Sconfinando in Molise, ci si trova dinanzi l’antico Trabucco Celestino a Termoli e da lì al Gargano è un attimo: qui l’emozione è donata dal Trabucco Punta San Francesco che dallo sperone roccioso di Vieste ammira l’orizzonte.

Da Napoli: i sapori dell’amore

Da Napoli si apre un goloso itinerario tra i prodotti tipici campani iniziando proprio con la regina del territorio, l’inconfondibile Pizza Margherita, e proseguendo per Caserta per assaggiare la mozzarella di bufala.

Tappa seguente tra le delizie del Sud è poi San Marzano, patria del “re dei pomodori”, DOP dal sapore fresco e intenso.

L’emozione continua con il limone della fiabesca Costiera Amalfitana, con le perle di Sorrento e Amalfi, e distese dorate di limoneti. Prima di salutare la Costiera, Cetara attende con le famose alici e la colatura d’alici.

Infine, ecco il Cilento, con l’olio Cilento DOP, principe della dieta mediterranea.

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La magia delle cascate di ghiaccio che puoi anche scalare

C’è chi quando arriva l’inverno si rifugia nel confortevole abbraccio delle case e dei cottage, ammirando dal caldo quel panorama incantato e attendendo con ansia il sole della primavera e c’è chi, invece, non vede l’ora di vivere tutte la magia di questa stagione da brivido, organizzando viaggi ed esperienze direttamente tra i regni di Frozen.

Perché se è vero che le temperature, durante l’inverno, sono fredde e anche gelide, è vero anche che durante questo periodo la natura mette in scena alcuni dei suoi spettacoli più belli. I laghi ghiacciati e gli snow roller, i paesaggi innevati e le città avvolte dal candido manto della neve si trasformano in cartoline meravigliose da incorniciare con gli occhi.

Tra tutte queste meraviglie troviamo anche le cascate di ghiaccio. Succede infatti che, quando le temperature raggiungono le temperature minime, maestose discese d’acqua e cascatelle si gelano, dando vita a un paesaggio da fiaba.

Ice climbing: cascate di ghiaccio da osservare e da scalare

Questo fenomeno da brividi, in tutti i sensi, ha dato vita a un nuovo sport, faticoso e di nicchia, probabilmente, ma estremamente adrenalinico. Stiamo parlando dell’ice climbing e della capacità di scalare le pareti delle cascate ghiacciate.

Non è uno sport adatto a tutti, questo s’intende. È richiesta molta forza e tenacia, buona capacità di resistenza al freddo e un’ottima tecnica. Nulla che non può essere raggiunto con una rigorosa preparazione fisica. E anche se si tratta di un’attività ancora di nicchia, sono molte le persone che si mettono in viaggio per raggiungere i luoghi in ogni parte del mondo per scalare le cascate.

Se non ve la sentite di arrivare in cima, però, potete sempre restare a guardare. La scenografia restituita dalle cascate di ghiaccio è surreale e favolistica, senz’altro magica. Ma dove si possono ammirare e scalare queste pareti ghiacciate?

Cascate di ghiaccio in Italia e nel mondo

Le terre sconfinate e fredde, lo sappiamo, sono il paradiso degli amanti degli sport invernali ed estremi. Nel White Desert Antarctica Wolf’s Fang, in Antartide, gli ospiti sono chiamati a provare l’ice climbing e il trekking in cordata a temperature sotto lo zero.

Anche nella Patagonia Argentina, e più precisamente al cospetto del Ghiacciaio Perito Moreno, uno dei più grandi del mondo, è possibile sperimentare l’arrampicata verticale su cascate gelate. Nella Patagonia settentrionale, invece, è possibile praticare l’ice climbing in tutte le stagioni.

In Italia, invece, è il Trentino a detenere l’onore di essere il regno dell’arrampicata sul ghiaccio. Sono circa quaranta le cascate e le cascatelle dove poter provare il brivido di salire in cima. La più famosa è sicuramente la Cascata Grande in Valpiana.

Nel Tirolo austriaco, quando l’inverno arriva e le cascate d’acqua che scendono nelle valli si ghiacciano, le opportunità diventano numerose. Incredibili e spettacolari pareti con tanto di colonne e coni ai quali aggrapparsi sono a disposizione di tutti. Un’altra meta molto popolare è la la valle Sellraintal, nei pressi di Innsbruck dove è presente anche il Seigesbackfall che, con i suoi 30 metri, è adatto anche ai principianti.

Concludiamo le mete da raggiungere con la regina dell’ice climbing: la Svizzera. È qui che ogni anno, nel Canton Vallese, di tengono i Campionati del mondo dell’arrampicata sul ghiaccio tra fine gennaio e inizio febbraio.

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Il trekking più mozzafiato d’Italia (con altalena panoramica)

Un piccolo Comune della provincia di Como è diventato uno degli angoli più belli d’Italia, da dove godere di un panorama mozzafiato che dà direttamente sul lago. Siamo a Gera Lario, al confine tra la Provincia di Como e la Provincia di Sondrio, sulla punta estrema del lago di Como. Lontano, quindi, da quei borghi così famosi, come Bellagio, Varenna, Tremezzo, Laglio divenuti ormai famosi in tutto il mondo.

Se non la si conosce o se nessuno ce la racconta, difficilmente verrà in mente di andare alla scoperta di questa zona meno nota di uno dei laghi più amati e visitati al mondo.

Da qui, parte un itinerario di trekking – non troppo difficile -, che porta fin sul Monte Berlinghera. A 1.930 metri di quota, questo monte è considerato uno dei balconi panoramici più belli che esistano nel nostro Paese.

Il sentiero si svolge lungo sterrati e mulattiere, attraversa boschi di querce, abeti e faggi e altipiani, incrocia piccole pievi e baite con vista sul lago di Como. Lo possono percorrere anche i bambini.

Il trekking del Monte Berlinghera

Lungo tutto il percorso, che dura circa due ore, con un dislivello di circa 700 metri, il paesaggio regala paesaggi bellissimi e tante emozioni. Come quando si giunge alle baite di pietra, dove il tempo sembra essersi fermato. Qui si possono ammirare da una parte l’Alpe di Mezzo (a 1540 metri) e dall’altra l’Alpe Pescedo (1560 metri).

L’altalena gigante vista lago

Seguendo le indicazioni verso Bocchetta di Chiaro, ci s’imbatte in uno degli scorci più belli di questo trekking. A più di 1.600 metri è stata posizionata un’altalena panoramica gigantesca fatta di legno che farà la gioia dei bambini, ma anche dei grandi. Dondolarsi, qui, è come gettarsi nelle acque del lago sottostante.

Il panorama dei due laghi

Una volta giunti in cima al Monte Berlighera, una vetta delle Alpi Lepontine, dove sono visibili i resti di una cappella dedicata agli alpini, oltre alla spettacolare vista del Lario ci sarà un’altra sorpresa: si scorgerà anche il piccolo lago di Mezzola, con le sue acque color smeraldo, che si trova più a Nord del lago di Como, dal quale è separato dall’ultimo tratto del fiume Mera (che alimenta, in parte, il lago di Como).

Tutt’intorno le montagne: la Valchiavenna ovvero il cuore verde della Lombardia, il Pian di Spagna, il maestoso Monte Legnone che, con i suoi 2.609 metri, è la cima più alta della provincia di Lecco e del settore più occidentale delle Alpi Orobie, e tutte le vette che fanno da corona al lago di Como.

Come arrivare

Si può arrivare fino a un certo punto in auto. Poi si prosegue a piedi. Si lascia l’auto a San Bartolomeo, dopo aver percorso la strada statale 340 fino a Gera Lario; una volta giunti all’altezza del ponte sul torrente San Vincenzo, si seguono le indicazioni per Bugiallo. Dopo circa 3 km in salita, a un bivio bisogna girare a destra e continuare sulla strada stretta ma asfaltata che porta fino a San Bartolomeo (da Gera Lario sono circa 12 km), dove si trova l’omonima chiesa e dove di deve parcheggiare.

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Panorama del lago di Como e del lago di Mezzola dal Monte Berlinghera

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È l’Italia la destinazione migliore dove andare a sciare

L’inverno è ancora lungo, e sono molte le persone che stanno organizzando proprio ora la classica settimana bianca. Un’abitudine che, dopo il blocco dello scorso anno, torna a coinvolgere migliaia di turisti. Ma quali sono le località migliori dove andare, che possano vantare un ottimo rapporto qualità/prezzo? Lo svela il nuovo Ski Resort Report, che mette al primo posto l’Italia.

L’Italia è la meta migliore per la settimana bianca

Paesaggi da favola, piccoli borghi innevati che regalano panorami da cartolina e, naturalmente, impianti sciistici all’avanguardia: l’Italia merita a pieno titolo la vetta della classifica riguardante le località migliori da scegliere per la settimana bianca. A rivelarlo è l’annuale Ski Resort Report, redatto da Post Office, una guida molto importante per chi è alla ricerca della propria meta dove andare a sciare. In particolare, il nostro Paese vanta il miglior rapporto qualità/prezzo, soprattutto se si guarda alle strutture maggiormente indicate per le famiglie.

Come è stata redatta la classifica? Il rapporto ha preso in considerazione 32 località distribuite tra 7 Paesi europei, quelli dove il traffico turistico invernale è da sempre dominante. Gli esperti hanno poi esaminato i prezzi da pagare in queste destinazioni per trascorrere una settimana sulla neve: soggiorno, pasti e bevande, noleggio dell’attrezzatura, skipass ed eventuale scuola di sci. Il risultato è un elenco delle destinazioni europee dove andare a sciare è più economico, senza rinunciare alla qualità degli impianti e dei servizi offerti.

In questo, Italia e Bulgaria si sono rivelate le scelte migliori, mentre a seguire troviamo Andorra e la Finlandia. A poter beneficiare di prezzi notevolmente ridotti sono soprattutto le famiglie: il report ha infatti scoperto che le tariffe per una settimana bianca tra febbraio e marzo sono diminuiti in ben 19 delle 28 stazioni sciistiche prese in considerazione, tra quelle child friendly. Nel nostro Paese, a primeggiare sono località molto famose e da sempre apprezzate: Bardonecchia, Sestriere e Passo Tonale.

Per completezza d’informazione, lo Ski Resort Report ha individuato anche le destinazioni più costose in Europa. La prima è la Svizzera, che ha impianti sciistici tra i meno vantaggiosi per una vacanza in famiglia – in particolare, si parla delle località di Saas Fee e Grindelwald. Per chi invece sta pensando ad una settimana bianca in Francia, si segnalano notevoli aumenti nelle tariffe delle strutture di Tignes e Alpe d’Huez. Mentre ad avere un buon rapporto qualità/prezzo è la località di Morzine, che può dunque rappresentare una scelta abbastanza economica, se proprio si vuole andare oltralpe.

Settimana bianca in Italia, come fare

In periodo di Covid, organizzare la settimana bianca in Italia è un po’ più macchinoso. L’ultima ordinanza del Governo, in vigore sino al termine dello stato di emergenza, prevede infatti l’obbligo di essere in possesso del Super Green Pass (o Green Pass rafforzato) per poter accedere agli impianti di risalita, sia in zona bianca che in quelle gialla e arancione. Questa certificazione si può ottenere solamente mediante vaccinazione completa o guarigione dall’infezione. Non è quindi sufficiente possedere il Green Pass base, che si può avere anche effettuando semplicemente un test antigenico o molecolare.

Per via delle misure di sicurezza anti-Covid, è inoltre obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto. Mentre sui mezzi di trasporto pubblico e sugli impianti di risalita chiusi bisogna utilizzare le mascherine FFP2. Dal 1° gennaio 2022, infine, è obbligatorio essere in possesso di una polizza assicurativa per poter accedere alle piste da sci. Vi rimandiamo qui per un approfondimento sulle nuove regole per sciare.

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Scoprire le Marche a piedi: le escursioni più belle

Mare e montagna, svago e buona tavola: le Marche uniscono nel loro territorio innumerevoli occasioni per vivere una vacanza per tutti i gusti e le esigenze.

Gli amanti del trekking e della vita all’aria aperta hanno davvero l’imbarazzo della scelta: tra parchi regionali, incredibili formazioni rocciose e fragorose cascate, ecco alcune delle escursioni più belle per andare alla scoperta delle meraviglie della regione a piedi e zaino in spalla.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Autentico spettacolo, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini comprende il massiccio montuoso più elevato dell’Appennino umbro-marchigiano, oltre 70000 ettari di natura, antichi borghi, il Lago di Fiastra ed echi di leggende che affascinano ancora oggi.

Per vivere appieno la sua magia, tra i numerosi percorsi da provare, spicca quello del Sentiero dei Mulini, passeggiata adatta a tutti di quattro chilometri con partenza da Balzo di Montegallo e arrivo a Interprete e Colle passando per Castro, immersi in un paesaggio di vero incanto.

Oppure, nel comune di Sarnano, altra meta suggestiva è l’Eremo di Soffiano, risalente al XII secolo, ricavato all’interno di una nicchia di roccia. Dal Convento di San Liberato, dopo 500 metri, ecco la strada sterrata che si immette nel cuore della natura.

Le Lame Rosse

Il Gran Canyon delle Marche, in provincia di Macerata, dona un’emozione difficile da descrivere: da una sponda del Lago di Fiastra, ecco il sentiero sterrato che attraversa una lecceta e, dopo sette chilometri di cammino e un dislivello di 200 metri, giunge al cospetto delle Lame Rosse, opera d’arte della natura.

Le singolari formazioni rocciose disegnano un paesaggio lunare, tra torri e pinnacoli di argilla e ghiaia, un panorama unico nel suo genere.

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La magia delle Lame Rosse

La Riserva Naturale Abbadia di Fiastra

Da un perdere, nel maceratese, la Riserva Naturale di Abbadia di Fiastra, nata per tutelate le terre appartenute ai monaci cistercensi e da loro lavorate per secoli in felice armonia tra uomo e natura.

Qui si staglia la monumentale Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, tuttora abitata dai monaci e permeata da una suggestiva atmosfera di pace e relax.

Lungo il fiume Fiastra è poi possibile percorrere facili itinerari di breve durata per ammirare l’antica selva, in passato riserva di caccia della famiglia Giustiniani Bandini.

La Riserva mette inoltre a disposizione dei visitatori l’Ufficio Informazioni e Centro Visite, il Museo del Vino, il Museo Archeologico e il Museo della Civiltà Contadina.

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Le cascate della Prata e della Volpara

In provincia di Ascoli Piceno, nel territorio del piccolo borgo di Umito, frazione di Acquasanta Terme, l’escursione più bella accompagna, attraverso un sentiero ben segnalato tra maestosi castagni, al cospetto di due fiabesche cascate: la prima che si incontra è quella della Prata.

Proseguendo poi il cammino all’ombra dei faggi, tra ruscelli, piccole cascatelle e un’antica grotta, si apre lo spettacolo della più grande Cascata della Volpara che si getta da un’altezza di 2073 metri: indimenticabile.

Le Marmitte dei Giganti

Lo spettacolo della natura continua con le emozionanti Marmitte dei Giganti nel territorio di San Lazzaro, alle porte di Fossombrone (Pesaro-Urbino): sono incantevoli gole create, nel corso dei secoli, dallo scorrere, allora impetuoso, del fiume Metauro.

In migliaia di anni, il paziente lavoro dell’acqua ha sagomato le pareti di calcare bianco che, oggi, raggiungono i 30 metri di altezza: punto panoramico straordinario per lasciarsi stupire dal “canyon del Metauro” è il Ponte dei Saltelli.

marmitte giganti

Le Marmitte dei Giganti

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Nuotare in un ghiacciaio e non solo: avventure sotto zero da vivere adesso

Quando l’inverno arriva la natura scende in campo per allestire il suo spettacolo più bello. Le strade e i quartieri delle città che conosciamo e che amiamo sono avvolte dal candido abbraccio della neve, festival di sculture di ghiaccio e concerti sotto zero intrattengono le nostre giornate e diventano gli inediti protagonisti delle nostre gelide avventure. Così, la stagione invernale, ci sorprende anno dopo anno.

E se è vero che è comune il desiderio di ritirarsi tra le mura domestiche, per ammirare dal caldo il panorama circostante, è vero anche che sono tante le straordinarie le esperienze che i viaggiatori più temerari possono vivere. Basta solo uscire di casa e lasciarsi ispirare dalle avventure da brivido.

Bagni nel ghiaccio e non solo: destinazione Alpi

Gli amanti della montagna conoscono bene il luogo dove la più bella magia dell’inverno si manifesta. E non lo fa solo attraverso i paesaggi straordinariamente suggestivi, ma anche attraverso le esperienza da vivere e da condividere. Bagni ghiacciati e nuotate nei fiumi sotterranei e poi ancora discese sulle piste innevate e piroette leggiadre sul ghiaccio, queste sono solo alcune delle avventure sotto zero che possiamo vivere senza allontanarci poi troppo.

Le acque ghiacciate di Hintertux

Nel Tirolo austriaco, e più precisamente a Zillertal esiste un luogo di incantevole bellezza aperto a tutti i viaggiatori temerari. Stiamo parlando del lago glaciale naturale di Hintertux, già meta prediletta degli appassionati di nuoto. Qui, infatti, è possibile immergersi nelle acque gelate con temperature sotto zero. Basta solo godere di ottima salute e avere un pizzico di follia.

Non è l’unica esperienza che si può vivere nel medesimo luogo, però. Dopo il bagno, infatti, è possibile attraversare il ventre del ghiacciaio grazie alle grotte situate a una profondità di 30 metri. Si possono percorrere  seduti a bordo di un canotto oppure su uno Stand Up Paddle, per gli appassionati. E chi ha ancora non ne ha abbastanza del freddo può scegliere di nuotare nel fiume ghiacciato e lasciarsi suggestionare dalle stalattiti, le cascate ghiacciate e quel bianco e quei giochi di luce e ombre che si riflettono nell’acqua.

Hintertuxer, Palazzo di ghiaccio

Hintertuxer, Palazzo di ghiaccio

Il pattinaggio con vista sul ghiaccio (e non solo)

Le esperienze sotto zero continuano sui laghi tirolesi incastonati tra le montagne innevate. Il Piburger See in Ötztal, già conosciuto per essere il lago più scenografico del territorio, in inverno si trasforma in una naturale pista di pattinaggio sul ghiaccio. L’Haldensee, invece,  è l’unico lago di tutto il Tirolo che consente anche di essere attraversato con gli sci di fondo.

Ed è sempre sui laghi ghiacciati che consigliamo di restare quando soffia il vento, perché è proprio in questi momenti che è possibile dilettarsi con lo snowkite. Gli aquilani trainano esperti e principianti lungo pianure e piccoli pendii di neve.

E se non siete ancora stanchi e avete bisogno di emozioni ancora più adrenaliniche, non vi resta che raggiungere la valle Kaunertal per l’arrampicata sul ghiaccio. Le cascate maestose e possenti che scendono dai ghiacciai nelle valli del Tirolo, in inverno si congelano creando delle incredibili e spettacolari pareti con tanto di colonne e coni ai quali aggrapparsi.

Un altro hotspot molto popolare per l’arrampicata sul ghiaccio è la valle Sellraintal, nei pressi di Innsbruck. Oltre alla suggestiva e frequentata cascata Bafflfall di 110 m, troviamo anche il Seigesbackfall che, con i suoi 30 metri, è sicuramente più adatto ai principianti.

Arrampicata sul ghiaccio, Osttirol

Arrampicata sul ghiaccio, Osttirol

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Lungo il Sentiero dei Ducati, un cammino storico

Nulla è più affascinante di un lungo cammino in mezzo alla natura, soprattutto se questo ci conduce alla scoperta di così tanti paesaggi diversi. Il Sentiero dei Ducati garantisce proprio un’esperienza unica: dalle immense distese pianeggianti ai boschi rigogliosi, dalle imponenti vette appenniniche all’incantevole azzurro del mare. Tutto contribuisce a regalare una visione che resterà per sempre indimenticabile.

Il Sentiero dei Ducati, tra storia e natura

È un vero e proprio tuffo nella storia, quello che il Sentiero dei Ducati ci propone. A partire dal suo stesso nome, che fa riferimento agli antichi confini tra il Ducato Estense di Modena e Reggio Emilia e quello di Parma e Piacenza – senza contare, poi, quelli della Toscana. Le terre in questione divennero d’importanza vitale già nel Medioevo, e più avanti ancora con la formazione del Regno d’Italia. Tuttavia, le origini di questo cammino affondano molto più indietro nel tempo: snodandosi lungo le direttrici che percorrono le ampie vallate dei fiumi Enza e Magra, permetteva a soldati e mercanti di affrontare il percorso che univa il mar Tirreno alla Pianura Padana – e da qui proseguire fino al mar Adriatico.

Numerosissime sono le testimonianze che raccontano la longeva storia del Sentiero dei Ducati. Una delle più suggestive è il sito protostorico del Monte Lulseto, con la sua misteriosa pietra ricca di incisioni rupestri che potrebbe ricordare il culto della fertilità e della Madre Terra. Sempre qui sono state rinvenute moltissime statue stele della Lunigiana, oggi custodite nel Museo Archeologico di Pontremoli: queste sculture simboleggiano il megalitismo dell’età del ferro e di quella del bronzo, come un viaggio nel tempo. Ma non c’è bisogno di tornare così lontano per vivere l’atmosfera magica di questi luoghi. Basta passeggiare tra le viuzze dei suoi antichi borghi.

I borghi del Sentiero dei Ducati

Lungo i quasi 160 km su cui si snoda il cammino, si possono trovare tanti paesini che racchiudono l’anima di un passato che qui ancora vive. Uno di essi è Canossa, che sorge ai piedi di uno sperone roccioso da cui si ergono le rovine dell’omonimo castello. Quest’ultimo, edificato a cavallo tra il X e l’XI secolo, era una delle roccaforti più importanti del luogo. Oggi è un bellissimo punto panoramico, da cui ammirare l’intera vallata e il profilo degli Appennini in lontananza. E ancora, il borgo di Succiso, una delle perle della Valle dei Cavalieri: il suo centro storico è stato distrutto da una frana, e i suoi abitanti si sono spostati solo poco più a nord.

Al confine tra Emilia Romagna e Toscana, ecco spuntare la bellezza imponente degli Appennini. Per affrontare questo tratto di percorso, si attraversa il Passo del Lagastrello, dove si trova anche il suggestivo Lago Paduli. Le montagne lasciano via via spazio ai vigneti della Lunigiana, per poi trasformarsi in boschi lussureggianti che impreziosiscono il panorama delle Alpi Apuane. Il Sentiero dei Ducati termina nei pressi di Luni, antichissimo porto romano su Tirreno, che rappresenta oggi il borgo ligure più a sud sul territorio regionale. Qui ha sede un importante Museo Archeologico, che ripercorre le tappe principali della storia di questo paese. E la sua bellezza più rara è l’anfiteatro romano, un’opera preziosissima che lascia senza fiato.