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Un ponte verde collegherà due laghi italiani

Un nuovo percorso, in fase di realizzazione, collegherà due laghi del Nord Italia: il Lago di Como e il Lago di Ceresio, il versante italiano del Lago di Lugano. Il “Ponte verde tra i due laghi” sarà un nuovo itinerario percorribile facilmente in bicicletta e che collegherà i Comuni di Argegno, sul Lago di Como, e quello di Claino con Osteno sul Ceresio.

Questo nuovo e meraviglioso percorso, immerso nella natura, porterà alla scoperta della storia di una valle ancora poco nota ai turisti, ma in forte crescita: la Valle d’Intelvi, con tappe nei musei, nelle chiese e nei numerosi reperti storici che s’incontrano lungo la strada.

Il “Ponte verde tra i due laghi”

L’ambizioso progetto turistico è stato messo a punto dai Comuni del Centro della Valle d’Intelvi e di Alta Valle Intelvi, con il contributo della Regione Lombardia, al fine di promuovere e di fare scoprire la valle a un vasto pubblico di cicloturisti e di e-biker.

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Fonte: 123rf

Il paese di Argegno sul Lago di Como

Un invito, insomma, a scoprire alcuni paesaggi mozzafiato e le tradizioni secolari offerti dalla Valle d’Intelvi e dal Lago Ceresio, rendendo possibile, agli appassionati della bicicletta, l’esplorazione del territorio in modo unico e coinvolgente. Lungo tutto il percorso saranno disponibili punti di ricarica per le e-bike.

Un itinerario tra storia e laghi lombardi

Tanti sono i punti di interesse che si potranno incontrare lungo il nuovo “Ponte verde tra i due laghi”. A partire dal borgo di Erbonne, un microscopico borgo alpino a cavallo tra Italia e Svizzera che è una perla rara e dove il tempo sembra essersi fermato.

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Fonte: 123rf

Il piccolo borgo di Erbonne in Val d’Intelvi

Questo piccolissimo villaggio isolato, a quasi mille metri di quota, sul versante italiano del Monte Generoso, raggiungibile da una strada tortuosa che, d’inverno, con la neve spesso viene chiusa (quando è innevato sembra un vero presepe), conta solamente una decina di abitanti, un po’ italiani e un po’ svizzeri. Il suo isolamento lo caratterizza da sempre.

La sua storia è antichissima. Il villaggio di Erbonne, infatti, ha origine preromana e risale a ben 3mila anni fa, precedendo di 300 anni persino la fondazione di Roma.

Un altro borgo attraversato dall’itinerario è Sighignola, soprannominata “il balcone d’Italia”, da cui poter ammirare tutto l’arco alpino con il Monte Rosa e il Cervino e i laghi, di Ceresio e di Lugano e, nelle giornate limpide, persino il Lago Maggiore. Sorge sul confine italo-svizzero, tra il Comune italiano di Alta Valle Intelvi e quelli svizzeri di Arogno e Lugano.

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Fonte: 123rf

Il paese di Ceresio, affacciato sull’omonimo lago (anche chiamato Lago di Lugano)

Una delle attrazioni da non perdere lungo il tragitto è il Santuario San Pancrazio del 1186, che si trova in località Ramponio, lungo un percorso che, un tempo, collegava Scaria, Verna e Osteno, dove nell’antichità viveva la comunità medievale Vestobbia.

Dell’edificio originale oggi restano solo il campanile e l’abside romanica trasformata in una cappella intorno al XVI-XVI secolo.

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Puoi nuotare nel lago che ha rubato i colori al mare

A guardarlo potrebbe sembrare uno specchio marino, ma la verità è che non lo è: si tratta di un lago artificiale immerso in un luogo dal grande fascino.

Un posto favoloso, in cui è possibile nuotare e immergersi nelle sue acque che sembrano aver rubato i colori al mare: vi sono piccole spiagge in cui sostare e godersi momenti di relax oltre alla bellezza del paesaggio circostante, ma vi è anche la possibilità di esplorare il territorio con giri in barca, oppure lasciandosi affascinare dai borghi e dalla natura circostante.

Siamo al Lago del Turano, un bacino che si trova in provincia di Rieti, meta perfetta per scoprire il Lazio e alcune delle sue bellezze più suggestive.

Questo lago ha rubato i colori del mare: si trova in Italia ed è balneabile

A osservare le sue acque sembra davvero che abbiano sottratto i colori del mare, con le sue tante sfumature di azzurro e di blu, e che le abbiano riprodotte qui, per creare una location che lascia senza fiato. Il posto da favola è il Lago del Turano che si trova nel Lazio, in provincia di Rieti.

Il luogo ideale da raggiungere per scoprire il territorio, per lasciarsi affascinare dalla bellezza della natura e per gustare una gastronomia di altissima qualità.

Le sponde del lago sono punteggiate di spiagge: vi sono sia quelle libere, sia quelle attrezzate con lettini e sdraio, inoltre vi è la possibilità di affittare pedalò e canoe per un’esplorazione delle sue acque molto più divertente e attiva. Ma si può anche semplicemente ammirare la bellezza del paesaggio e rilassarsi tra un bagno e l’altro.

La natura circostante e i borghi sono davvero spettacolari: osservarli con calma e senza fretta anche dalle spiagge può essere un’esperienza indimenticabile; infatti, questa location regala scorci che levano il fiato per la loro bellezza.

Il lago è di origine artificiale e dista circa un’ora e mezza di viaggio da Roma. Oltre alle spiagge, che si possono visitare in ogni periodo dell’anno, e ai tanti servizi offerti, vi sono anche borghi e natura che rendono quest’area una zona imperdibile.

Lago del Turano: i borghi e la natura tolgono il fiato

Oltre al relax ci si può dedicare a passeggiate ed escursioni alla scoperta dei tanti luoghi che impreziosiscono questa zona del Lazio. Vale la pena visitare Castel di Tora, che fa parte della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia e dei Borghi più belli d’Italia. Da lì partono le escursioni per raggiungere e scoprire il borgo fantasma di Antuni grazie ad apposite visite guidate e all’Eremo di San Salvatore, un luogo di riflessione e preghiera, con affreschi e una vista impareggiabile. È un posto in cui si respira la storia e la si può vedere con i propri occhi.

E, poi, Colle di Tora che si allunga sulle acque del lago e con le sue caratteristiche case di colore bianco.

Vale la pena visitare la Cascata delle Vallocchie, che si trova all’interno della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia: per ammirarla in tutta la sua bellezza si deve camminare per circa mezz’ora, con partenza da Castel di Tora. Il percorso è immerso nella natura e permette di godere del fascino di questi luoghi, fino a raggiungere la cascata le cui acque compiono un salto di circa 30 metri.

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Lago di Gramolazzo: una cartolina in qualsiasi stagione

Nel panorama suggestivo delle Alpi Apuane, c’è un luogo che sembra essere quasi magico: si tratta del lago di Gramolazzo, un incanto turchese su cui si riflettono i boschi circostanti. Siamo in Toscana, e più precisamente nei pressi di un piccolo borgo della Garfagnana. Questa è la meta ideale per un bel trekking o per una semplice camminata nella natura, alla scoperta di paesaggi da sogno.

La storia del lago di Gramolazzo

Forse non avete mai sentito parlare del lago di Gramolazzo, ma è ben più probabile che invece il suo “vicino”, il lago di Vagli, non vi sia del tutto sconosciuto. Entrambi sono infatti bacini artificiali, accomunati da una storia che affonda le radici nel secolo scorso. Fu la SELT Valdarno (Società Ligure-Toscana di Elettricità) a decidere della realizzazione di una diga sul fiume Serchio, per poter sfruttare le sue acque – e quelle dei suoi affluenti – per scopi idroelettrici. La prima ad essere eretta fu la diga sul torrente Edron, nel 1947, ed è anche la più famosa.

Lo sbarramento, infatti, portò all’inabissamento di alcuni piccoli borghi nei dintorni, il più noto dei quali è Fabbriche di Careggine, un centro abitato di fabbri artigiani bresciani: quando il lago, eccezionalmente, viene svuotato è ancora possibile vedere i suoi resti. Pochi anni dopo, venne eretta la diga sul fiume Serchio, una maestosa opera in muratura larga be 96 metri e alta 34 metri. Fu questa a dare vita al lago di Gramolazzo, una vera bellezza. Sebbene sia di origine artificiale, infatti, lo specchio d’acqua è uno dei più suggestivi della regione.

Lago di Gramolazzo e dintorni: cosa vedere

Perché il lago di Gramolazzo merita assolutamente una visita? Si tratta di un luogo straordinario, perfetto per una gita fuori porta in ogni periodo dell’anno. In primavera e in autunno, in effetti, i suoi colori lasciano incantati: il verde dei boschi che si specchiano nel lago dona alle acque lacustri un incredibile color smeraldo, mentre l’arrivo della stagione autunnale regala mille sfumature di giallo e di rosso a tutto il paesaggio. In estate, naturalmente, la natura è più rigogliosa che mai e se ne può approfittare per qualche bella passeggiata nelle foreste e per un tuffo rinfrescante – nei dintorni del lago ci sono strutture ricettive, zone per pic nic, aree giochi e piccole spiagge balneabili.

E in inverno? Qui siamo nel cuore delle Alpi Apuane, ai piedi della montagna più alta della catena (il Monte Pisanino, 1947 metri di quota). Non è raro poter ammirare il paesaggio bellissimo della neve che imbianca i boschi e che si riflette nel lago con il suo candore incredibile. La Vigilia di Natale, è proprio lungo le sue sponde che vengono accesi i Natalecci, caratteristici falò che inaugurano le feste. Ovviamente, non c’è solo la natura: nei pressi del lago di Gramolazzo si può visitare il borgo di Minucciano, un piccolo gioiello della Garfagnana.

Tra i capolavori da visitare c’è sicuramente la pieve di San Lorenzo di Vinacciara, costruita attorno al 1.100 secondo i dettami dello stile romanico, utilizzando come materiale principale la pietra. Al suo interno, sono custodite numerose opere d’arte realizzate da artisti locali. Non meno affascinante è l’eremo santuario della Beata Vergine del Soccorso, che sorge sul valico che conduce verso la Lunigiana. Meta di pellegrinaggio, venne eretto nel ‘500 sul luogo in cui si trovava un’edicola in onore della Madonna del Soccorso.

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Come per magia: dopo due anni il lago riappare

C’è qualcosa di magico che accade intorno a noi quando la natura sceglie di trasformare la terra nel palcoscenico del suo spettacolo più bello. Foreste incantate, cascate maestose, parchi delle meraviglie, montagne multicolor e laghi dalle nuance turchesi: questi sono solo alcuni dei suoi più straordinari capolavori.

Opere d’arte che spingono i viaggiatori a esplorare il globo in lungo e in largo per toccare con mano la grande bellezza della terra. Ma non c’è bisogno di volare così lontano per contemplarla perché anche il nostro Paese ospita tutta una serie di meraviglie che meritano di essere conosciute.

Tra queste anche uno specchio d’acqua incastonato nella natura del Trentino meridionale che, dopo essere scomparso per più di due anni, è riapparso come per magia davanti agli occhi delle persone rivelando uno spettacolo incredibile. Adesso il lago di Loppio è tornato, anche se temporaneamente, ed è più bello che mai.

La storia del lago che non vuole scomparire

Il nostro viaggio di oggi ci porta in Trentino, nella regione dei paesaggi incontaminati e del laghi dai mille colori, gli stessi che ogni giorno vengono raggiunti da viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

A un’altitudine di 224 metri sopra il livello del mare, tra Torbole e Manzano, troviamo il lago di Loppio che, in realtà, lago non lo è più. Dopo la costruzione della galleria Adige-Garda, infatti, lo specchio d’acqua ha perso la sua portata, anche se rimane comunque un’importante zona umida.

Si tratta, infatti, della più grande area palustre di tutta la provincia autonoma di Trento, nonché punto naturalistico di particolare interesse per tutti gli escursionisti. Il bacino prosciugato, infatti, è diventato terreno fertile di una rigogliosa vegetazione, nonché habitat di numerosi esemplari faunistici.

In questa zona, inoltre, è possibile praticare il birdwatching. Le sponde del bacino offrono diverse posizioni strategiche per ammirare la vita e la quotidianità degli uccelli.

Come abbiamo anticipato, però, di quello splendido lago alpino è rimasto solo un biotopo, e come tale è tutelato. Succede però, anche se raramente, che le abbondanti piogge riempiono il bacino, anche se solo per qualche giorno. Ed è quello che è successo proprio adesso: dopo due lunghi anni, infatti, il lago è tornato a splendere.

Dopo due anni il lago riappare: lo spettacolo della natura

Come per magia, il lago di Loppio è tornato a splendere inaspettatamente. In realtà non si tratta di un vero e proprio incantesimo, anche se ci piace immaginarlo come tale, ma la causa è da ritrovarsi nelle piogge abbondanti che lo scorso novembre si sono riversate sul territorio. Queste hanno riempito nuovamente la conca e hanno permesso al lago di emergere.

La notizia, ovviamente, ha fatto il giro del web entusiasmando tutti quelli che non vedevano le acque da tempo. L’ultima volta che il lago di Loppio era stato avvistato, infatti, risale all’estate del 2021. Dopo quel momento il lago è sparito, lasciando al suo posto una conca verdeggiante ma prosciugata.

Per tanto tempo si è creduto che il lago, ormai, fosse solo un lontano ricordo, e invece la natura ha fatto il suo corso e alla fine ha regalato uno spettacolo senza eguali facendo riapparire il lago. Se avete quindi in mente un viaggio in provincia di Trento non perdetevi questa visione a tempo determinato.

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San Zeno di Montagna, un vero e proprio balcone sul Lago di Garda

Tra i tanti, splendidi borghi affacciati sul Lago di Garda ce n’è uno davvero meraviglioso: stiamo parlando di San Zeno di Montagna, piccolo centro abitato che conta poco meno di 1.500 abitanti, e forse proprio per questo conserva un fascino unico al mondo. Merito anche del suo panorama mozzafiato, visto che si trova a circa 650 metri di altitudine e ne ha guadagnato il soprannome di “balcone sul Lago di Garda”. Andiamo alla scoperta delle sue bellezze.

San Zeno di Montagna, un borgo incantato

Il borgo di San Zeno di Montagna si trova in provincia di Verona, alle pendici del Monte Baldo: è una zona ricca di paesaggi incantevoli, dove la natura è ancora la vera padrona. Il centro abitato, diviso in contrade, si snoda su diverse altezze e gode di un panorama davvero splendido, tanto da essere per questo motivo soprannominato il “balcone sul Lago di Garda“. È il luogo ideale per chi ama vivere a contatto con la natura, fare lunghe camminate nel verde e disconnettersi dal resto del mondo, ma quali sono le tappe fondamentali per scoprire questo borgo così ricco di sorprese?

Cosa vedere a San Zeno di Montagna

Come abbiamo anticipato, il borgo di San Zeno di Montagna è diviso in numerose contrade: nasce infatti dall’unione di tanti piccoli nuclei abitati, sparsi lungo il versante occidentale del Monte Baldo. C’è dunque tanto da scoprire, soprattutto dal punto di vista architettonico e artistico. Uno degli edifici più belli del paese è la Chiesa di San Zeno Vescovo, eretta nel ‘700 sui resti di una vecchia cappella risalente a diversi secoli prima, di cui sono state trovate testimonianze romaniche. Particolarmente suggestiva è la vicina torre campanaria, rivestita di blocchi di rosso ammonitico e successivamente dotata di un grande orologio.

All’interno della chiesa, sono custodite molte preziose opere d’arte, come la splendida statua della Madonna del Rosario. I fedeli le sono sempre stati molto devoti: ogni anno, è tradizione portare la statua in processione per le vie del paese, durante la prima domenica di settembre. È uno degli eventi folkloristici più interessanti del territorio, nonché un’occasione per festeggiare tutti insieme. Molto affascinante, poi, è la Madonna della Neve: venne costruita nel XVII come residenza estiva di una famiglia nobiliare del posto, usata in seguito per rifugiarsi durante l’epidemia di peste. Il suo portale gotico e l’annessa chiesetta sono di grande interesse storico-artistico.

Un’altra bellezza da visitare è Palazzo Ca’ Montagna, uno degli edifici più antichi del paese: si pensa che il nucleo originario della dimora risalga al XIII secolo, e che in seguito sia stato ampliato sino a raggiungere l’attuale splendore. Nelle sue sale campeggiano affreschi meravigliosi, dall’incommensurabile valore artistico che ricorda le opere presenti in molte altre residenze signorili di Verona. Oggi, il palazzo è sede della sala consiliare e della biblioteca comunale, inoltre ci sono spazi che accolgono incontri socio-culturali. Mentre il suo cortile, in estate, diventa un teatro a cielo aperto.

Nei dintorni di San Zeno in Montagna, infine, ci sono tante meraviglie da scoprire. È il caso di quella che viene soprannominata la “Muraglia Cinese”, con cui ci si riferisce ai resti di un lungo muretto a secco situato poco dopo la cima di Monte Sparavero: pare fosse utilizzato per proteggere il bestiame dai pericolosi precipizi che si trovano nelle vicinanze. Su tutto il territorio, inoltre, ci sono numerose malghe di montagna, alcune delle quali abbandonate e ormai in rovina, altre ancora in attività. Vi si possono scoprire le antiche tradizioni dei paesini montani e i loro sapori genuini.

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Lo spettacolo luminoso più bello del mondo si trova in Italia

Animali, fiori, percorsi fantastici e luoghi che sembrano usciti da una favola. C’è un piccolo borgo italiano che, nel periodo delle festività natalizie, si accende di colori e meraviglia: è lì, infatti, che lo spettacolo luminoso più bello del mondo prende vita, per regalare a grandi e piccini un’atmosfera incredibile e indimenticabile.

Siamo in provincia di Varese in Lombardia dove, sulle sponde del Lago Maggiore, si trova Leggiuno il luogo che, dai primi di dicembre, diventa un posto in cui la magia sembra possibile e dove i giochi di colori e di luce restituiscono allo sguardo sensazioni indelebili.

Leggiuno, il borgo con lo spettacolo luminoso più bello

Il buio punteggiato da tantissime lucine che creano un’atmosfera onirica e fiabesca: a guardare le immagini di come si trasforma Leggiuno, il piccolo borgo sul Lago Maggiore, in occasione del Natale, sembra davvero che la magia possa esistere. Fiori, animali, natura, ma anche un tunnel luminoso e luoghi incantati. Il paese si trasforma e diviene uno scenario favoloso e unico.

A ideare il progetto è stato Lino Betti, che ha dato vita alla manifestazione e ha realizzato, insieme al suo team, tutte le installazioni luminose che hanno trasformato il percorso. Per creare questo luogo fatato sono state utilizzate oltre 700mila luci al led, ovvero circa 200 mila in più rispetto all’edizione 2022.

Inoltre, ogni creazione che si può ammirare lungo il percorso, come i fiori colorati o i tanti animali, è stata preparata a mano e utilizzando plastica riciclata e scarti: un bel modo per mostrare l’importanza del recupero e del riuso.

Il percorso, che quest’anno è stato allungato, sarà accessibile a tutti fino al 7 gennaio, dalle 17,30 alle 22,30. Sono previsti eventi che vanno ad arricchire l’esperienza di coloro che vogliono immergersi in questo mondo straordinario fatto di luci e meraviglia. Ad esempio, fino al 25 dicembre sarà presente Babbo Natale, dal giorno successivo – invece – si potrà incontrare la Befana. E poi vi sono in programma concerti o la presenza di cori che andranno a regalare ancora più bellezza e a impreziosire l’atmosfera.

Da sottolineare che quest’anno, come riporta il sito dell’evento, è stato potenziato l’impianto fotovoltaico per le lucine grazie alla partnership con EsseSolar.

La storia delle lucine di Leggiuno

Una passione che ha contagiato tutti: la storia delle lucine di Natale di Leggiuno inizia grazie a Lino Betti che nel 1999 ha comprato le prime – come si può leggere sul sito ufficiale della manifestazione – in Brasile, paese d’origine della moglie. Con 100 dollari era riuscito ad acquistarne 10mila, poi andando ad accrescere di anno in anno la propria collezione. Prima addobbava solo casa e giardino, che erano diventati una grande attrazione, poi con la collaborazione di tante persone si è arrivati all’ambientazione magica di oggi.

E ogni anno il borgo si accende, ma lo fa sempre con creatività nuova, regalando ai visitatori emozioni diverse. Un percorso per tutti, adatto ai più piccoli, ma anche ai grandi, perché la magia delle feste e l’incanto delle luci sono straordinari a ogni età. Una tappa obbligata se si programma una vacanza sul Lago Maggiore.

Leggiuno, l’eremo di Santa Caterina del Sasso

Se si visita Leggiuno, il borgo in provincia di Varese, vale la pena una sosta ad ammirare l’eremo di Santa Caterina del Sasso che si trova su una roccia a strapiombo sul Lago Maggiore.

Di realizzazione molto antica, è composto da diversi edifici ed è dotato di una torre campanaria anch’essa affacciato sul lago. Oltre alla valenza storica e artistica notevole, da questo luogo si possono ammirare panorami indimenticabili.

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I mercatini di Natale più pittoreschi affacciati sui laghi d’Italia

I laghi, così affascinanti in tutte le stagioni, diventano la cornice perfetta per vivere la magia delle Feste passeggiando tra le pittoresche bancarelle dei tradizionali mercatini di Natale, una delle tappe imperdibili per scandire i giorni dell’Avvento.

Illuminati da una miriade di luci e colori, sanno far riscoprire ai residenti e ai turisti gli autentici e intramontabili sapori del periodo più magico dell’anno.

Ecco, allora, una selezione da segnare in agenda.

Briennio, incanto sul Lago di Como

Nei giorni 2-3 e 8-9-10 dicembre i portici e le cantine di Briennio, uno dei borghi più caratteristici che si specchiano nel Lago di Como, si trasformano e si animano con i meravigliosi mercatini immersi in una magica atmosfera di profumi, luci e innumerevoli proposte da scoprire e da acquistare.

In più, non mancano i punti ristoro dove assaggiare bontà tipiche e l’iconica Casa di Babbo Natale, ricca di dolciumi, in attesa dei bambini per la consegna delle letterine.

Disponibile un servizio navetta da Cernobbio ad Argegno e una fermata del battello di linea.

Riva del Garda e la Casa di Babbo Natale

Riva del Garda è la meta perfetta per far vivere ai più piccoli il magico e atteso incontro con Babbo Natale: nel cuore della Rocca di Riva, spettacolare maniero che si specchia nel Lago di Garda, il vecchietto con la barba bianca, assistito dagli Elfi, accoglie i bimbi nella sua accogliente dimora con laboratori creativi, dolci a volontà e area gioco.

Inoltre, tappa da non perdere è il Villaggio natalizio “Di Gusto in Gusto“, in Piazza Garibaldi e in Piazza Cesare Battisti, con tantissime casette per un delizioso itinerario alla scoperta della tipica gastronomia trentina a chilometro zero tra specialità, vini e fumanti tazze di cioccolata calda e vin brulé.

Leggiuno, uno spettacolo da favola

Piacevole località turistica sulle sponde del Lago Maggiore, Leggiuno torna a brillare dal 2 dicembre al 7 gennaio con le Lucine di Natale che danno vita a uno spettacolo da favola per piccoli e grandi.

Sono ben 700mila le luci LED (200mila in più rispetto all’edizione del 2022) per accendere la magia delle Feste con suggestive installazioni (gli animaletti del bosco, i fiori variopinti e tutte le creazioni fantastiche) realizzate interamente a mano dalla squadra di Lino Betti, ideatore della manifestazione, utilizzando materiali di recupero, come plastiche riciclate e scarti edili.

Il percorso, che quest’anno supera il chilometro, sarà ricco di sorprese dai mille colori: le 23 installazioni luminose condurranno i bambini di tutte le età in un “paese delle fantasie” a cielo aperto.

Tra le novità dell’edizione 2023 da non perdere il Campo di Lilium, il Lago dei Desideri e il Cappello Dell’Elfo, ricavato da un abete alto 25 metri, mentre si confermano le grandi attrazioni che nelle scorse edizioni hanno fatto sognare i visitatori, come il Bosco Incantato, il Castello e la Carrozza delle Fiabe.

Immancabili cioccolata calda e vin brulé per scaldarsi nelle giornate più fredde, oltre allo stand gastronomico.

A Bolsena si respira l’atmosfera del Natale

A Bolsena si respira appieno l’aria del Natale con tante iniziative in programma che invitano a immergersi nell’atmosfera di festa, tra cui i tradizionali mercatini.

Dal 7 al 10 dicembre, per tutto il giorno, la centralissima piazza Giacomo Matteotti offrirà un’esperienza unica, con moltissime bancarelle che proporranno una vasta gamma di prodotti: dagli scialli e dai maglioni per le fredde giornate invernali, alle saponette artigianali agli oli essenziali profumati, dai prodotti enogastronomici e dolciari fino alle decorazioni natalizie.

E poi, dopo il successo dell’appuntamento di fine ottobre, torna l’8 e il 9 dicembre, dalle 9.30 alle 18, a palazzo del cardinale Teodorico Ranieri, al civico 141 di piazza Santa Cristina, il mercatino del riciclo “Sgombera tutto”, organizzato dalla Pro loco Bolsena: è l’occasione giusta per scambiare libri, riviste, giornali, cartoline, francobolli, figurine, oggettistica varia, vecchi arnesi e attrezzi, piccoli elettrodomestici usati, tessuti, accessori nuovi, giochi, modellismo e altro ancora.

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Lago del Sabbione, una perla tra le Alpi italiane

Tra le innumerevoli meraviglie della provincia del Verbano-Cusio-Ossola e dell’Alta Val Formazza va senz’altro nominato il Lago del Sabbione, specchio di magnifiche cime quali il Corno di Ban dai suoi 3028 metri di altitudine, la Punta d’Arbola e il Blinnenhorn.

Dall’acqua color turchese, si tratta di un laghetto artificiale a 2500 metri sul livello del mare, la diga più alta della valle nonché il bacino idroelettrico più grande del Piemonte.

Un lago alpino da film

La sua costruzione fu ultimata all’allora Edison nel 1953 per sbarrare la conca naturale e raccogliere così le acque del ghiacciaio dell’Arbola: durante i lavori, il regista Ermanno Olmi realizzò “La diga del ghiacciaio“, il suo primo cortometraggio per immortalare le fatiche dei 120 uomini che contribuirono a portare l’energia elettrica nell’Italia del Dopoguerra.

Ancora oggi, l’acqua del Lago del Sabbione, convogliata mediante una condotta, viene sfruttata dalla centrale idroelettrica di Morasco.

Meta prediletta da chi ama la montagna e dagli escursionisti, è attorniato da tre rifugi e punto di partenza privilegiato per emozionanti escursioni al cospetto di un panorama alpino che incanta e fa sognare.

Escursione al Lago del Sabbione da Riale

Una bellissima escursione parte dal piccolo borgo Walser di Riale, frazione di Formazza, e in particolare dalla diga del Lago di Morasco.

Lasciata l’auto, si costeggia tutto il lago fino ad arrivare dinanzi alla stazione di partenza della funivia ENEL: seguendo il sentiero, si attraversa un guado in tubi e, arrivati alla deviazione, si segue l’indicazione per Alpe Bettelmatt – Passo del Gries.

Arrivati alla piana del Bettelmatt a 2090 metri, nei pressi del rinomato alpeggio dove si produce l’omonimo e pregiato formaggio, si imbocca il sentiero ben tracciato che conduce, in circa 45 minuti, al Rifugio Città di Busto e a un campo da calcio a 2600 metri, il più alto d’Italia: da qui, scendendo leggermente, ecco il suggestivo Piano dei Camosci che si costeggia sul lato sinistro.

Arrivati al fondo, sempre a sinistra, occorre seguire la stradina sterrata in discesa e, superato un torrentello, si apre il sentiero sulla destra che, salendo, porta al muro della diga del Lago del Sabbione.

Per il ritorno, raggiunto il Rifugio Città di Busto, occorre prendere il sentiero per escursionisti esperti che, con una buona pendenza, scende al piazzale della funivia ENEL.

È un emozionante itinerario di grado E, con un dislivello di 750 metri, ideale per chi ha già dimestichezza con le escursioni in quota, che sa ripagare della fatica con vedute di rara bellezza.

Una vista mozzafiato e piacevoli rifugi

Una volta raggiunto il Lago del Sabbione, il panorama è strepitoso, con i ghiacciai dell’Arbola e dei Sabbioni che, purtroppo, negli ultimi decenni hanno subito un brusco ritiro, e le magnifiche vette che è davvero difficile smettere di contemplare. I rifugi a disposizione per una sosta ristoratrice in un ambiente rilassato sono tre, il Rifugio Claudio Bruno, il Rifugio CAI Città di Busto e il Rifugio 3A.

Per rendere l’esperienza ancora più magica, è consigliabile pernottare e avere così l’opportunità di ammirare il tramonto e l’alba in uno scenario che sembra provenire da un libro di fiabe.

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L’autunno tra questi laghi è pura magia

Esiste un luogo, in Europa, conosciuto e celebrato per la sua incantevole bellezza. Un’attrazione turistica che ogni anno viene raggiunta da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e che in ogni stagione si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo sempre diverso e inedito che lascia senza fiato. Questo posto si chiama Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Ci troviamo nella Croazia centrale, proprio lì dove si snoda una riserva forestale di quasi 300 chilometri quadrati che ospita 16 laghi dalle mille sfumature d’azzurro, collegati tra loro da cascate e circondati da foreste lussureggianti e da un canyon calcareo. Anche una semplice passeggiata, tra viali e sentieri escursionistici, può trasformarsi in un’esperienza incanta da vivere e da condividere.

Proclamato Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco, il parco è da anni una tappa imprescindibile per tutti i vacanzieri che giungono in Croazia, ma è anche una destinazione che, da sola, vale l’intero viaggio. Ed è proprio qui, e in questo preciso momento, che vogliamo recarci insieme a voi nella riserva perché l’autunno, tra questi laghi, è pura magia.

Laghi di Plitvice in autunno: pura magia

Incastonato nel complesso montuoso di Lička Plješivica, e circondato da foreste verdeggianti, corsi d’acqua, laghi e cascate, il parco è una meta imperdibile per tutti gli amanti della natura. È situato a metà strada tra Zagabria e Zara, ed è facilmente raggiungibile in auto o in bus dalle principali città della Croazia.

Il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice accoglie i visitatori tutto l’anno, con un afflusso turistico piuttosto importante durante i mesi estivi. Eppure la bellezza che sprigiona ammalia in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Tuttavia, se è un’esperienza di pura magia che volete vivere adesso, il consiglio è quello di organizzare subito un viaggio in Croazia.

Durante l’autunno, infatti, le foreste che si snodano intorno ai laghi esplodono in tutta la loro bellezza grazie al foliage. Le foglie si tingono di infinite sfumature di giallo e di arancione incorniciando in maniera suggestiva e affascinante le cascate e i laghi dell’area naturale. Visitare il parco durante questa stagione restituirà la sensazione di ritrovarsi protagonisti della più bella cartolina d’autunno.

Dentro una cartolina d’autunno

L’autunno si sa, è una stagione estremamente suggestiva, forse la più bella dell’anno. In questo periodo, infatti, la natura porta in scena il suo grande spettacolo, l’ultimo prima di ritirarsi in un lungo letargo. Se subite il fascino dei colori e dei profumi della stagione, allora, il consiglio è quello di organizzare un viaggio in Croazia e raggiungere il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice.

Meno caotica del periodo estivo, ma comunque frequentata dagli amanti delle atmosfere autunnali, l’esplorazione dell’area si trasforma in una terapia per il cuore e per i sensi. Il paesaggio che si infiamma con i colori della stagione, infatti, rende la visione mozzafiato. Da una parte le foglie che danzano nel vento, dall’altra l’azzurro degli specchi d’acqua che brilla al sole: il contrasto cromatico è davvero incantevole.

Il consiglio è quello di passeggiare tenendo in allerta tutti i sensi. Lasciatevi inebriare dai profumi dei frutti della terra, scrutate ogni dettaglio, abbandonatevi alle sensazioni tattili e mettetevi all’ascolto dei suoni della natura: l’autunno tra questi laghi è pura magia.

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Gita in battello sul Lago di Como, tra borghi e natura

Se le coste italiane vantano dei panorami da fare invidia a tutto il resto del mondo, nel profondo nord ci sono laghi meravigliosi dove fare una gita fuori porta, per scoprire i tanti piccoli borghi che vi sono affacciati o per prendere un po’ di sole sulle loro rive, quando le belle giornate d’estate lo permettono. Il Lago di Como è uno dei più suggestivi d’Italia, ricco com’è di paesaggi naturali e di paesini colorati che si specchiano sulle sue acque. E per ammirarne la bellezza da un punto di vista diverso, possiamo regalarci una gita in battello. È il modo migliore non solo per apprezzare i meravigliosi panorami lacustri, ma anche per muoversi agevolmente da una sponda all’altra, senza bisogno dell’auto. Ecco i tour assolutamente da non perdere.

Gita in battello sul Lago di Como

Spostarsi in battello sul Lago di Como è senza dubbio un’esperienza da vivere: il servizio di navigazione è davvero completo, soprattutto dalla primavera all’autunno, quando migliaia di turisti si riversano sulle sponde lacustri e non vedono l’ora di imbarcarsi per godere di bellissimi paesaggi da cartolina. C’è poi sempre la possibilità di noleggiare un’imbarcazione privata, se vogliamo andare al di fuori delle normali rotte quotidiane, ma veramente non ce n’è un gran bisogno, visti i numerosi collegamenti che toccano la maggior parte delle località più affascinanti situate lungo le rive del lago.

Sfruttando il servizio di navigazione attivo giornalmente sul Lago di Como, possiamo infatti arrivare pressoché ovunque: è la scelta ideale per chi vuole andare alla scoperta delle belle città affacciate sull’acqua e dei pittoreschi borghi dove l’atmosfera è davvero autentica e il tempo sembra essersi fermato. Le possibilità sono diverse, in base al giro che vogliamo fare. Possiamo acquistare il singolo biglietto e regalarci una mini crociera lacustre, scendendo solo una volta arrivati a destinazione, oppure programmare tante tappe intermedie per poterci immergere tra le viuzze dei paesini.

In quest’ultimo caso occorrerà acquistare tutti i biglietti necessari per non rimanere a terra, oppure usufruire degli speciali ticket che ci permettono di partecipare ai tour organizzati dalla compagnia di navigazione. Insomma, le soluzioni sono davvero tantissime, non resta che scegliere quella che più si adatta alle nostre esigenze e finalmente partire alla scoperta di luoghi meravigliosi, salpando in battello sulle acque turchesi del Lago di Como. Scopriamo alcuni itinerari tutti da vivere, per chi non vuole perdersi neanche una meraviglia di questo posto magico.

Il tour del bacino di Como

Como

Fonte: Lago di Como

Vista sulla città di Como, adagiata sul ramo occidentale del lago

Como è una delle principali città adagiate lungo le sponde del lago: si trova sulla punta meridionale del braccio lacustre che da essa prende il nome, ed è il punto di partenza ideale per fare un bel giro tra i piccoli borghi nei dintorni. Naturalmente non prima di aver passeggiato sul lungolago e aver ammirato qualche bellezza della città, come ad esempio il suggestivo Tempio Voltiano, che ospita un museo dedicato alla memoria dell’illustre fisico Alessandro Volta. È proprio qui vicino che si trova il molo, da cui possiamo imbarcarci in direzione Cernobbio. Questo grazioso borgo ospita ville nobiliari e piccole chiese, ma quello che merita assolutamente una visita è il Giardino della Valle, rigoglioso orto botanico.

La seconda tappa è Moltrasio, piccolo paesino incastonato sotto le montagne ricche di lussureggiante vegetazione. Per gli amanti della natura, non c’è occasione migliore per fare un po’ di trekking e godere del panorama incantevole sul lago. Poi ripartiamo ancora una volta, per l’ultima fermata: attraversiamo il lago e approdiamo a Torno, piccolo borgo Bandiera Arancione dove fermarsi a mangiare qualcosa e a visitare le antiche testimonianze preistoriche come i celebri massi erratici, per fare un tuffo nel passato. Da qui, tornare verso Como è veramente un attimo: la gita in battello ci avrà regalato grandi emozioni.

Il tour dei borghi lacustri

Per ammirare il vero incanto del Lago di Como, tuttavia, dobbiamo spostarci un po’ più a nord, là dove il ramo comense incontra quello lecchese. Qui ci sono delle splendide perle, borghi pittoreschi tra le cui viuzze perdersi per ore. Ottimo punto di partenza è Varenna, il borgo degli innamorati: il suo profilo che si riflette sulle acque azzurre è una cartolina tra le più belle mai viste in Italia. Prima di salire sul battello, non possiamo proprio perderci una camminata nel verde del giardino pubblico di Villa Cipressi (che oggi accoglie un albergo), il luogo ideale dove far sbocciare l’amore.

Varenna

Fonte: Lago di Como

Varenna, il bellissimo borgo degli innamorati

Il tour dei borghi lacustri è un continuo rimbalzare da una sponda all’altra, per poter scoprire i suoi gioielli più affascinanti. La prima tappa è Menaggio, con la sua splendida Chiesa di Santo Stefano a due passi dal lago e i resti di un antico castello che oggi purtroppo non c’è più. Dopo aver passeggiato nel centro storico, possiamo imbarcarci di nuovo in direzione Bellagio. È questo il momento clou del nostro viaggio: il borgo è uno dei più suggestivi di tutta la regione, meta turistica di migliaia di visitatori ogni anno. Da non perdere assolutamente un tour delle sue ville nobiliari e dei bellissimi parchi aperti al pubblico, come quello di Villa Melzi o di Villa Serbelloni. Dopo aver comprato qualche souvenir, proseguiamo la gita in battello.

Ci sono altri piccoli paesini dove possiamo fare una sosta, come Cadenabbia: molto meno conosciuto, conserva per questo il suo fascino originario, e non è difficile poter camminare in tutta tranquillità senza trovarsi in mezzo alla folla di turisti. Le sue atmosfere sono intrise di arte e cultura: di qui sono passati moltissimi grandi personaggi storici, come la scrittrice Mary Shelley, il compositore Giuseppe Verdi e vari regnanti – inclusa la Regina Vittoria d’Inghilterra. Di nuovo a bordo del battello, questa volta ci fermiamo a Tremezzo: tappa obbligatoria è Villa Carlotta, che custodisce un prezioso tesoro di opere d’arte al suo interno e un’altrettanto preziosa collezione di piante e fiori nei suoi giardini.

Tremezzo

Fonte: Lago di Como

Il borgo di Tremezzo, uno dei più belli sul Lago di Como

L’ultima fermata è quella che ci conduce a Lenno, piccola frazione del comune di Tremezzina. Oltre a vantare uno dei panorami più suggestivi sul lago di Como, ospita molte splendide ville nobiliari. Una delle più famose è Villa del Balbianello, curata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano): si tratta di un edificio storico risalente alla fine del’700, e in tempi più recenti usata come location per numerosi film – tra cui un capitolo della saga di Star Wars e quello della saga di James Bond, intitolato Casino Royale. È possibile visitare sia la villa che il suo parco durante la stagione primaverile ed estiva, oltre che in alcuni giorni invernali.

La mini crociera sul Lago di Como

Una valida alternativa al tour che abbiamo appena descritto è la mini crociera sul Lago di Como. Si parte proprio dalla città di Como, e si percorre tutto il ramo occidentale sino ad arrivare a Bellagio, per poi ripartire in direzione Colico, una cittadina situata sulle sponde dell’Alto Lario. Naturalmente, durante il viaggio possiamo fare qualche tappa per scoprire i borghi più belli affacciati sul lago. Come ad esempio Dervio, che ha diverse spiaggette molto affascinanti e persino un acquapark sul lago. O ancora il paese di Piona, dove si può ammirare una meravigliosa abbazia, le cui origini affondano indietro nel tempo.

Il tour del bacino di Lecco

Lecco

Fonte: Lago di Como

La città di Lecco, sul ramo orientale del Lago di Como

Infine, ecco il tour del ramo orientale del Lago di Como, quello divenuto celebre per la romantica descrizione fatta da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro I Promessi Sposi. Si parte ovviamente dalla città di Lecco: anche qui, come a Como, c’è un bellissimo lungolago cinto dal verde, dove passeggiare in attesa del battello. Se abbiamo tempo, possiamo anche fare una visita a Palazzo delle Paure, un edificio in stile eclettico neomedievale che ospita una galleria d’arte contemporanea. Saliti a bordo del battello, la prima tappa è Valmadrera: nel borgo possiamo fare un giro presso Villa Gavazzi, grande complesso architettonico che accoglie una ex filanda, antiche fabbriche, la cappella di San Gaetano e meravigliosi giardini.

Salendo verso nord, incontriamo poi il paese di Abbadia Lariana. Oltre ad una passeggiata nel centro storico, gli amanti del trekking possono approfittarne per esplorare i Piani Resinelli, un incantevole altopiano ai piedi della Grignetta, e magari fare tappa alla Cascata Cenghen, con il suo salto di ben 50 metri. L’ultima fermata è Mandello del Lario, un altro borgo ricco di sorprese. Possiamo vedere il Santuario della Beata Vergine del Fiume, capolavoro barocco che custodisce preziose opere d’arte e affreschi meravigliosi. Mentre i più avventurosi possono osare un’escursione all’interno della grotta Ferrera, un’ampia cavità che si apre su una mulattiera, consentendo un facile accesso. Particolarmente affascinante è il ruscello che la percorre per un breve tratto, dando alla caverna un’atmosfera ancora più magica.