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Baselga di Piné, amato per la tranquillità e la bellezza

Un grazioso centro storico, splendidi monumenti e tanta natura a circondarlo: il borgo di Baselga di Piné è un vero gioiello, scelto dai turisti per la sua atmosfera tranquilla, ma anche per le molte opportunità sportive che offre. Immerso tra le montagne, è infatti il punto di partenza ideale per tanti itinerari – l’ideale per chi ama il trekking. Andiamo alla scoperta delle bellezze di questo paesino da sogno.

Baselga di Piné, tra storia e natura

Il borgo di Baselga di Piné, situato in provincia di Trento, è il centro abitato più popolato dell’Altopiano di Piné, incastonato tra le cime montuose della catena del Lagorai. La sua storia affonda le radici molti secoli addietro: le prime testimonianze di un insediamento in zona risalgono al 1.160, quando il paese era considerato una pieve dei canonici della Cattedrale di Trento. Nel corso del tempo, Baselga di Piné ha assunto via via un ruolo sempre più importante, e ad oggi è una delle località turistiche più famose della zona.

Particolarmente interessante è la sua natura incontaminata: il panorama montano offre molte opportunità per gli amanti delle attività all’aria aperta, tra piste da sci e sentieri di trekking. Tra le escursioni più belle c’è sicuramente il circuito ad anello che permette di esplorare il biotopo di Laghestel, un lago trasformatosi ormai in un’ampia zona paludosa, particolarmente ricca di fauna locale. Un altro luogo molto suggestivo è il lago di Serraia, situato a poca distanza dal paese: in primavera ed estate è la meta perfetta per un bel pic nic, mentre in inverno spesso la sua superficie ghiaccia, diventando un’ottima pista per il pattinaggio.

Cosa vedere a Baselga di Piné

Il centro storico di Baselga di Piné è davvero grazioso e ricco di sorprese. Gran parte del suo patrimonio artistico è custodito in due edifici religiosi: il primo è la Chiesa di Santa Maria Assunta, l’antica pieve costruita nel XII secolo in stile romanico e ampiamente restaurata in diverse occasioni, assumendo l’aspetto gotico attuale. A poca distanza sorge anche la più recente Chiesa di Santa Maria Assunta Nuova, che è invece risalente al XX secolo e presenta, al suo interno, dei pregiati dipinti e dei mosaici meravigliosi.

È invece nella frazione di Montagnaga che si può visitare la Chiesa di Sant’Anna, conosciuta anche con il nome di Santuario della Comparsa. Situato in cima ad una collina, è spesso meta della Via Crucis dei fedeli, in pellegrinaggio lungo la ripida salita. Molte le opere d’arte in esso custodite, tra cui anche la celebre Madonna di Caravaggio. Nei dintorni è stato costruito anche il Monumento al Redentore, dove si trova una copia della Scala Santa di Roma: i suoi ambienti sono decorati con opere d’arte che raffigurano diversi episodi della vita di Gesù.

Un altro luogo da visitare è la frazione di Miola, la più popolosa del paese. Merita soprattutto in inverno, per via delle sue numerose attrazioni. Ad esempio, è qui che si trova lo stadio olimpico del ghiaccio (l’Ice Rink Piné), un anello per il pattinaggio di velocità che ha più volte ospitato competizioni europee e mondiali. È il luogo ideale dove praticare sport come il pattinaggio artistico, l’hockey su ghiaccio e il curling. Mentre, durante il periodo natalizio, Miola si trasforma nel Paese dei Presepi: le vie del borgo si affollano di presepi di ogni tipo, che incantano grandi e piccini.

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Bad Gastein, la Montecarlo delle Alpi

Nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri, eden del Salisburghese, si cela una delle mete sciistiche più rappresentative dell’Austria, un’amena località in stile Belle Epoque che ha accolto illustri personaggi a partire dal Settecento (Freud, la Principessa Sissi, Beethoven, Schopenhauer, solo per citarne alcuni): ecco Bad Gastein, meraviglia termale, perfetta per vivere la magia dell’inverno ma anche piacevoli escursioni in estate, nonché relax e riposo.

Qui gli amanti della natura, di paesaggi da favola, dello sci e del benessere troveranno davvero la loro “valle incantata”.

Cosa vedere a Bad Gastein, paradiso di montagna

È un’atmosfera internazionale e d’altri tempi quella che si respira a Bad Gastein, splendida cittadina imperiale conosciuta come la “Montecarlo delle Alpi”, immersa in un ambiente di rara bellezza tra vette innevate e distese di verdi prati.

Passeggiare lungo il suo centro signorile è un’esperienza ammaliante, tra il suono della fragorosa cascata che suddivide in due il paese, suggestivi balconi fioriti in primavera, hotel alla moda e l’armonia tra natura e storia: tra i punti d’interesse da non perdere spiccano, ad esempio, la quattrocentesca Chiesa di San Nicola dai pregevoli affreschi e la Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora di Bad Gastein, della fine del XV secolo, con un notevole altare barocco.

Oppure il Museo minerario e il Museo di Gastein con pinacoteca, incentrato sulla storia dei bagni termali: non va dimenticato, infatti, che uno dei fiori all’occhiello di Bad Gastein sono proprio le rinomate terme, le Felsentherme, le cui proprietà benefiche e curative sono ormai note in tutto il mondo. L’acqua, che sgorga in pieno centro ai piedi del Graukogel, è ricca di minerali preziosi e di radon così da favorire la circolazione sanguigna, trattare con efficacia le malattie croniche, sciogliere le tensioni muscolari e donare una sferzata di vitalità ed energia.

A vegliare su tutto, etereo sulla cima della collina, il tardogotico Castello di Weitmoser, risalente al 1554.

Una vacanza a Bad Gastein: opportunità per tutti i gusti e tutte le stagioni

Nella cornice mozzafiato delle Alpi Austriache, dove la Valle del Gastein si estende a perdita d’occhio, Bad Gastein offre, in una sola vacanza, innumerevoli possibilità per chi desidera dimenticare almeno per un po’ la frenesia e i rumori della città e ritrovare pace, serenità, equilibrio e benessere in ogni stagione.

Con le vette che superano i 3000 metri e si impongono al di sopra dei ghiacciai degli Alti Tauri, la “Montecarlo delle Alpi” si trasforma, sia durante l’inverno che in estate, nella scelta ottimale per gli appassionati di sport, della mountain bike e delle vacanze attive all’aria aperta: si tratta, infatti, dell’area sciistica più alta del Salisburghese e vanta una fitta rete di sentieri escursionistici dove praticare trekking e fare rigeneranti passeggiate nel silenzio dei boschi e dei pascoli alpini.

Ma non è tutto.

Ogni estate, oltre all’aria fresca, a Bad Gastein si respira anche il fascino dell’arte contemporanea con il “Festival delle Arti“, un entusiasmante programma cui prendono parte artisti di prim’ordine, giovani ed emergenti: la storica centrale elettrica nei pressi della cascata diventa una vera e propria galleria d’arte aperta al pubblico mentre, grazie al Sentiero dell’Arte, gli appassionati possono partire alla scoperta delle varie opere inserite nell’idilliaco paesaggio di montagna.

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Lago di Gramolazzo: una cartolina in qualsiasi stagione

Nel panorama suggestivo delle Alpi Apuane, c’è un luogo che sembra essere quasi magico: si tratta del lago di Gramolazzo, un incanto turchese su cui si riflettono i boschi circostanti. Siamo in Toscana, e più precisamente nei pressi di un piccolo borgo della Garfagnana. Questa è la meta ideale per un bel trekking o per una semplice camminata nella natura, alla scoperta di paesaggi da sogno.

La storia del lago di Gramolazzo

Forse non avete mai sentito parlare del lago di Gramolazzo, ma è ben più probabile che invece il suo “vicino”, il lago di Vagli, non vi sia del tutto sconosciuto. Entrambi sono infatti bacini artificiali, accomunati da una storia che affonda le radici nel secolo scorso. Fu la SELT Valdarno (Società Ligure-Toscana di Elettricità) a decidere della realizzazione di una diga sul fiume Serchio, per poter sfruttare le sue acque – e quelle dei suoi affluenti – per scopi idroelettrici. La prima ad essere eretta fu la diga sul torrente Edron, nel 1947, ed è anche la più famosa.

Lo sbarramento, infatti, portò all’inabissamento di alcuni piccoli borghi nei dintorni, il più noto dei quali è Fabbriche di Careggine, un centro abitato di fabbri artigiani bresciani: quando il lago, eccezionalmente, viene svuotato è ancora possibile vedere i suoi resti. Pochi anni dopo, venne eretta la diga sul fiume Serchio, una maestosa opera in muratura larga be 96 metri e alta 34 metri. Fu questa a dare vita al lago di Gramolazzo, una vera bellezza. Sebbene sia di origine artificiale, infatti, lo specchio d’acqua è uno dei più suggestivi della regione.

Lago di Gramolazzo e dintorni: cosa vedere

Perché il lago di Gramolazzo merita assolutamente una visita? Si tratta di un luogo straordinario, perfetto per una gita fuori porta in ogni periodo dell’anno. In primavera e in autunno, in effetti, i suoi colori lasciano incantati: il verde dei boschi che si specchiano nel lago dona alle acque lacustri un incredibile color smeraldo, mentre l’arrivo della stagione autunnale regala mille sfumature di giallo e di rosso a tutto il paesaggio. In estate, naturalmente, la natura è più rigogliosa che mai e se ne può approfittare per qualche bella passeggiata nelle foreste e per un tuffo rinfrescante – nei dintorni del lago ci sono strutture ricettive, zone per pic nic, aree giochi e piccole spiagge balneabili.

E in inverno? Qui siamo nel cuore delle Alpi Apuane, ai piedi della montagna più alta della catena (il Monte Pisanino, 1947 metri di quota). Non è raro poter ammirare il paesaggio bellissimo della neve che imbianca i boschi e che si riflette nel lago con il suo candore incredibile. La Vigilia di Natale, è proprio lungo le sue sponde che vengono accesi i Natalecci, caratteristici falò che inaugurano le feste. Ovviamente, non c’è solo la natura: nei pressi del lago di Gramolazzo si può visitare il borgo di Minucciano, un piccolo gioiello della Garfagnana.

Tra i capolavori da visitare c’è sicuramente la pieve di San Lorenzo di Vinacciara, costruita attorno al 1.100 secondo i dettami dello stile romanico, utilizzando come materiale principale la pietra. Al suo interno, sono custodite numerose opere d’arte realizzate da artisti locali. Non meno affascinante è l’eremo santuario della Beata Vergine del Soccorso, che sorge sul valico che conduce verso la Lunigiana. Meta di pellegrinaggio, venne eretto nel ‘500 sul luogo in cui si trovava un’edicola in onore della Madonna del Soccorso.

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Bellamonte, un meta ideale in tutte le stagioni

Molto spesso ci capita di associare le località alle stagioni: se c’è il mare ci si va in estate, se c’è la montagna in inverno. Ma la verità è che commettiamo un errore, perché sia il mare che la montagna hanno molto da offrire in tutti i periodi dell’anno. Per questo motivo, abbiamo deciso di parlavi di una bellissima meta che si fa spazio tra le montagne italiane e che è il paradiso per coloro che amano gli sport sulla neve, ma anche per quelli che adorano fare passeggiate nella natura e nel verde: benvenuti a Bellamonte.

Cosa aspettarsi e dove si trova

Bellamonte è una realtà piccolissima ma una grande destinazione turistica. Vi basti pensare che è una frazione, ma che nei fatti è piena di alberghi e servizi che possono accontentare qualsiasi tipo di esigenza. Situata nel paesaggio fiabesco della Val di Fiemme, a un’altitudine di 1.373 metri sul livello del mare, sorge lungo la Valle del Travignolo, all’ombra della Catena del Lagorai e delle Pale di San Martino.

È una frazione del comune di Predazzo, in provincia di Trento, e vanta una posizione fortemente soleggiata che la rende una meta ideale per le vacanze durante la bella stagione, ma allo stesso tempo la sua incredibile vicinanza con il Comprensorio sciistico dell’Alpe Lusia, uno di quelli che compongono il famoso Dolomiti Superski, fa sì che sia una destinazione ottimale anche durante l’inverno.

Cosa fare e vedere

Questo incantevole angolo del Trentino è comunemente considerato una delle località più suggestive della Val di Fiemme, nonché della stessa regione di cui fa parte. Il merito è senza ombra di dubbio della sua fortunata posizione che permette di ammirare, da molteplici angolazioni, uno dei più bei panorami sul gruppo delle Pale di San Martino e sulle vaste praterie che circondano le caratteristiche baite in tronchi di abete e pietre.

Quando è tempo di neve si rivela una destinazione favolosa per le vacanze invernali in quanto il comprensorio dell’Alpe Lusia permette di sciare anche ai meno esperti, grazie alle sue pendenze basse e ai tracciati ampi.

Non è di certo da meno l’altrettanto vicino comprensorio Val di Fiemme – Obereggen che offre in totale ben 1.200 chilometri di tracciati, serviti da 460 impianti di risalita.

In estate e in primavera è tutta un’altra storia, ma quel che è certo è che Bellamonte è una vera e propria chicca, grazie alle tante possibilità di escursioni in montagna che mette a disposizione. Il bellissimo Parco Naturale di Paneveggio e Pale di San Martino regala ai visitatori boschi alpini e natura incontaminata.

E proprio passeggiando da queste parti sarà impossibile non notare il legno degli abeti che sono una vera istituzione: da essi si ricavano i migliori violini del mondo: gli Stradivari. Molto bello è anche il Lago di Fortebuso, un bacino artificiale nel quale si può praticare la pesca sportiva e da dove, tramite un trekking totalmente immerso nella natura, si può raggiungere il Forte Dossaccio, una struttura risalente alla Prima Guerra Mondiale.

Da non perdere è anche il Museo di Nonno Gustavo che permette di scoprire una collezione di attrezzi contadini e oggetti antichi.

Infine, non dimenticate l’enogastronomia perché Bellamonte fa parte della Strada dei Formaggi delle Dolomiti in cui assaggiare i gustosi formaggi locali, gli squisiti salumi e i deliziosi frutti di bosco della zona preparati secondo le ricette tradizionali.

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Val Rendena, un angolo d’italia selvaggio e misterioso

Nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta sorge una di quelle valli che pare dipinta dalle mani di un artista straordinario. Un magnifico angolo d’Italia immerso nella natura più autentica, puntellato di tipici borghetti e dove la vita scorre dall’insegna della lentezza e dell’ospitalità. Siamo in Val Rendena, vera e propria meraviglia del Trentino.

Cosa aspettarsi

La Val Rendena è un fazzoletto di terra emozionate incorniciato dalle Dolomiti di Brenta, patrimonio Unesco. Pare un mondo a parte anche grazie ai suoi 1.650 metri di altitudine in cui si sviluppano contesti di grande silenzio, dove la natura domina incontaminata, e in cui si fanno spazio borghi, località glamour ed eventi sportivi.

Fare un viaggio da queste parti significa scoprire un territorio che pare intriso di mistero, selvaggio, ma che allo stesso tempo è anche luminoso, pieno di acqua e pascoli, di boschi, di rocce e ghiacciai meravigliosi. Un microcosmo dove tutto riesce a conservarsi in maniera quasi ottima: i maestosi ghiacciai Adamello e Presanella, le  torri e pinnacoli del Gruppo di Brenta, le nude pareti granitiche e poi i prati, i boschi, i torrenti, i laghi e le cascate.

Madonna di Campiglio, Italia

Fonte: iStock – Ph: Stefano_Pellicciari

Veduta di Madonna di Campiglio, Val Rendena

I borghi della Val Rendena

La Val Rendena è composta di diversi piccoli borghi e località che sono una più speciale dell’altra. Una di queste è Pinzolo, dove senza ombra di dubbio merita una visita la chiesa cimiteriale di San Vigilio che conserva diversi prestigiosi affreschi all’interno ma anche una meraviglia all’esterno: “La Danza Macabra”, posto sulla facciata Sud. Si tratta di un vero e proprio capolavoro perché è lungo 21 metri e contiene 40 personaggi a dimensione umana.

Frequentata sia in estate che in inverno, è ideale per le famiglie ma anche per chi ama la neve: lo sci alpino è sicuramente uno dei motivi che spinge a scegliere Pinzolo per le settimane bianche grazie alle sue piste, soprattutto di media difficoltà.

Un altro borgo da non perdere è la famosissima Madonna di Campiglio, frazione di Pinzolo, che sa colpire per la sua eleganza. Situata a 1.550 metri di altitudine, è una delle migliori stazioni sciistiche italiane, ma anche meta perfetta per praticare moltissimi sport in tutte le stagioni e per ammirare la natura più vera. Volete un esempio? Il bellissimo Lago Nambino che regala dei panorami che arrivano dritti al cuore.

Da non perdere è anche Darè dove vi sembrerà di tornare indietro nel tempo: è pieno di e tipiche casette in pietra come la Casa Cues, che si distingue per essere un ottimo esempio di architettura medievale. Bellissima è anche la fontana di piazza Roma.

Poi ancora Villa Rendena, il cui centro storico è incorniciato da vecchie case con muri massicci con incastrati portali di granito, e Sant’Antonio di Mavignola, nota stazione di soggiorno estiva e pure invernale.

Molto suggestivo è anche Spiazzo che vanta una bellissima chiesa dedicata a Sant’Antonio che rappresenta un connubio di architettura romanica e gotica. Da queste parti da non perdere è il Museo della Guerra Bianca Adamellina in cui poter ammirare tutti gli oggetti rinvenuti sui sentieri percorsi dai soldati durante la Prima Guerra Mondiale.

Voliamo ora a Strembo, un borgo antichissimo in cui scorre il fiume Sarca, nella cui ansa è sorto il parco fluviale che, insieme all’area ricreativa, forma un’ampia zona in cui potersi rilassare a dovere.

Infine – ma i borghi della Val Rendena non sono finiti qui – Bocenago che ancora oggi conserva al massimo la tipica architettura rurale dei suoi edifici  legata all’economia silvo-pastorale. Parliamo quindi di strutture con robusti basamenti in muratura di forma rettangolare, dove trovavano spazio il focolare e la stalla.

Con i portali in granito, vantano originali poggioli che a loro volta si affacciano su curiose stradine. Il centro del paese è indicato da un’originale fontana composta da due grandi massi, uno di granito a simboleggiare l’Adamello, e uno di dolomia a richiamare le Dolomiti di Brenta.

Pinzolo, Val Rendena

Fonte: iStock

Bellissima veduta di Pinzolo, Val Rendena

La natura della Val Rendena

La Val Rendena è il posto perfetto per vivere la natura d’alta quota. D’inverno è un tappeto di bianco, ma nelle altre stagioni a dominare è il verde lambito dal fiume Sarca che permette di avere una rete di oltre 400 km di sentieri in cui sorgono autentici gioielli naturali.

Tante gioie le possono vivere anche gli amanti della mountain bike, perché qui fa tappa la “Bike Transalp”, e coloro che adorano il golf grazie a due straordinari green: il Campo Carlo Magno a Madonna di Campiglio e il Golfclub Rendena a Bocenago.

Ma la verità è che in questo meraviglioso angolo d’Italia la montagna mostra la sua personalità nelle cime rocciose del Gruppo di Brenta, dell’Adamello, della Presanella e del Carè Alto. Un posto ottimale, quindi, per praticare sport come l’arrampicata, l’alpinismo e l’escursionismo.

Da Pinzolo, per esempio, si può arrivare al Doss del Sabion che è uno dei punti più panoramici della zona perché fa posare lo sguardo tra malghe ed emozionanti orizzonti. D’inverno, invece, da queste parti ci sono più di 150 km di piste adatte a tutti i livelli.

Poi ci sono le suggestive valli laterali, come la Val Genova, che si rivelano dei veri paradisi acquatici grazie alle loro attrazioni. Un esempio di tutto questo sono le cascate di Nardis, un fragoroso salto d’acqua che precipita per oltre 130 metri tra le montagne del Parco Naturale Adamello Brenta.

Altrettanto interessante è la piccola, ma non meno emozionante, cascata del Masanel che si fa spazio nel paese di Bocenago. Per raggiungerla occorre fare un’escursione semplice e rigenerante che può essere praticata anche dai bambini.

Infine, sappiate che la Val Rendena è da prendere in considerazione anche se si cerca una vacanza dedicata al benessere in quanto sono stati creati dei particolari percorsi che possono portare numerosi benefici. Parliamo di itinerari come la camminata a piedi nudi su cortecce, erba e ciottoli, natural Kneipp, silence room, Bagno di Foresta e natural walking.

Insomma, la Val Rendena è in grado di accontentare davvero tutti.

Val Rendena in inverno

Fonte: iStock

Veduta della Val Rendena in inverno
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La montagna delle meraviglie che ha ispirato Cézanne

Le suggestioni, le sensazioni e le emozioni che ci può trasmettere la natura sono incredibili. E se abbiamo il talento di assorbire quella bellezza e trasformala in altra, allora la nostra opera diventa immortale.

Ed è proprio così che è accaduto a Paul Cézanne, il pittore francese vissuto tra la metà del 1800 (più precisamente il 1839) e i primi anni del Novecento (è morto nel 1906), che ha realizzato un intero ciclo di opere ispirandosi a una montagna: Mont Sainte-Victoire, un massiccio calcareo che potremmo definire delle meraviglie, tanto da dare vita ad acquerelli e oli su tela. Al centro sempre questo luogo che si trova vicino ad Aix-en-Provence.

Vent’anni di opere, a partire dalla metà del 1860 circa, che immortalano quel luogo, visto dallo stesso punto di osservazione. E così questa montagna è diventata immortale, sue raffigurazioni si trovano in tanti musei di tutto il mondo, a testimonianza dell’arte di Cézanne, ma anche del fascino di un luogo.

La montagna delle meraviglie di Cézanne

Siamo ad Aix-en-Provence, lì dove Paul Cézanne ha vissuto. Lì dove si staglia la montagna delle meraviglie, quella che lo ha ispirato a tal punto da essere dipinta per circa 20 anni. Mont Sainte-Victoire è un massiccio calcareo, che si trova in Provenza. Si estende per circa 18 chilometri e la sua vetta più alta supera di poco i mille metri.

Pare che l’artista la osservasse e ritraesse dal terrazzo della sua abitazione, dove aveva posto anche il suo studio. Tantissimi dipinti, realizzati con tecniche diverse, che ritraggono lo stesso luogo. Cambia la tecnica, cambia lo stile, ma quel luogo resta fisso sulla tela. E lo fa per tantissimi anni e in tantissime opere.

Non solo sue, a quanto pare, infatti Mont Sainte-Victoire è stato in seguito immortalato su tela da altri artisti. Un vero e proprio luogo delle meraviglie. Del resto, ce ne sono altri che hanno ispirato gli artisti, che hanno creato opere immortali, proprio come la natura che hanno catturato sulla tela. Come Le bianche scogliere di Rügen, un dipinto di Caspar David Friedrich, oppure La notte stellata sul Rodano, impressa su tela da Vincent van Gogh durante il soggiorno ad Arles.

Mont Sainte-Victoire, cosa vedere nei dintorni

Ci troviamo a circa 25 chilometri da Aix-en-Provence e Mont Sainte-Victoire è raggiungibile anche con tour in bicicletta, che permettono di ammirare la natura della zona, inoltre si tratta di un’area dove si possono fare tante escursioni, da scegliere sulla base delle difficoltà. Se si sceglie di visitare questa regione tra la metà di giugno e la fine del mese di agosto, si potrà assistere alla fioritura della lavanda, che regala scenari indimenticabili.

Naturalmente merita una visita anche Aix-en-Provence, cittadina elegante, di grande bellezza e ricca di luoghi da scoprire: dalla città vecchia, alla Cattedrale di Saint-Sauveur, fino a una delle biblioteche più belle del mondo, ovvero quella di Méjanes.

Senza dimenticare le fontane e i palazzi di questa cittadina vivace, piena di vita e accogliente. Naturalmente vale la pena inserire tra le tappe del viaggio lo studio di Paul Cézanne, che si trova sulla collina di Lauves, da dove osservava e dipingeva la montagna delle meraviglie.

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Vacanze di Natale, italiani pazzi per la montagna

Secondo i dati raccolti dall’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, la montagna si conferma la regina delle destinazioni natalizie di quest’anno.

Tanti italiani nelle località sciistiche

La conferma arriva proprio dalle strutture alberghiere, piene al 93% (+2% rispetto al 2022) durante le festività natalizie. Tantissimi gli italiani che hanno deciso di trascorrere le prossime vacanze invernali in una località di montagna, con un picco per il Capodanno che si appresta al tutto esaurito, con un’occupazione di camere in hotel al 97% (+5% rispetto al 2022).

Scende, ma resta comunque molto alto, il dato delle prenotazioni per l’Epifania, che al momento è dell’86%, ma, conoscendo i nostri connazionali che tendono a prenotare le vacanze all’ultimo minuto, c’è ancora tempo per superare questi numeri, tanto più che, si sa, dopo Capodanno i prezzi sono anche più bassi.

In questo particolare periodo dell’anno, sostiene Confindustria, i turisti italiani saranno nettamente dominanti in tutte le destinazioni, ma resta alta l’attenzione del turismo straniero grazie alla presenza di viaggiatori provenienti soprattutto dagli Stati Uniti, dalla Germania, Francia, Spagna e dal Regno Unito.

Dove si può risparmiare

Nonostante i prezzi alti delle località sciistiche, gli italiani quindi non rinunciano ad andare in montagna. Se la meta più cara dell’inverno si conferma Cortina d’Ampezzo, ce ne sono di molto più convenienti che meritano di essere prese in considerazione, specie da chi non ha ancora prenotato.

La migliore meta per rapporto prezzo qualità quest’anno è Bardonecchia, in Piemonte. A decretarlo è stato il Financial Times che l’ha eletta addirittura miglior stazione sciistica d’Europa, battendo anche una località bulgara, Borovets.

Tra le stazioni sciistiche meno care Altroconsumo ha individuato Tarvisio, nel Friuli-Venezia Giulia, Champoluc, in Valle d’Aosta, Vigo di Fassa, in Alto Adige, e l’Abetone, sull’Appennino toscano.

Anche il circuito del Monterosa Ski, che collega quattro valli tra Valle d’Aosta e Piemonte, riserva interessanti sorprese per la stagione perché il costo dello skipass giornaliero ha persino registrato una riduzione, passando da 58 euro a 56.

Montagna sempre più sostenibile

E sono sempre più numerose le proposte per portare la sostenibilità anche in vacanza. Se un tempo si potevano raggiungere molte località di montagna con i pullman, oggi sono sempre più i treni, molto più veloci ed economici, ad arrivarci.

I treni della neve partono da diverse città d’Italia e portano gli sciatori fino alla partenza delle piste da sci. Ci sono persino treni notturni, che consentono di risparmiare il tempo degli spostamenti. L’ultimo arrivato è quello di Trenitalia che parte da Roma e che arriva a Cortina, ma c’è anche il notturno che arriva a San Candido, in Val Pusteria.

In Lombardia, da diverse stazioni, partono i treni di Trenord per l’Aprica-Corteno e Valmalenco, ai quali si aggiungono quelli di Madesimo, dei Piani di Bobbio e di Domobianca in Piemonte.

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Andalo, una vera e propria perla del Trentino

È uno scenario idilliaco che fa la gioia di chiunque ami la montagna in tutte le stagioni, quello che accoglie il paese di Andalo, tra le Dolomiti del Brenta e la Paganella: a 1039 metri di altitudine, a circa 37 chilometri da Trento, qui la natura è protagonista assoluta, tra il profumo dei boschi e l’aria frizzante in estate e i fiocchi di neve, il fuoco nei caminetti e le luci delle Feste in inverno.

Il panorama è il suo fiore all’occhiello: le vette Patrimonio UNESCO, uno splendido lago montano che “appare e scompare”, suggestivi sentieri nel Parco Adamello Brenta per escursioni e trekking lasciando alle spalle ogni pensiero e la frenesia delle città, skiarea con 50 chilometri di piste da sci e numerosi punti di interesse da scoprire.

Cosa vedere ad Andalo, paradiso trentino

Meta ideale per una Settimana Bianca d’eccellenza o per una rigenerante vacanza estiva, Andalo dona un paesaggio invidiabile dove vivere appieno la montagna e ammirarne il fascino millenario.

Gli escursionisti troveranno il loro paradiso al cospetto della Cima Paganella, a 2125 metri di altezza, raggiungibile in funivia fino a Doss Pelà per poi proseguire in funivia oppure a piedi: si tratta di un impagabile punto panoramico che lascia davvero senza parole e che dona l’occasione di scorgere, allo stesso tempo, sia il Lago di Molveno sia il Lago di Garda.

Per godere di rilassanti passeggiate nel verde, invece, ecco gli sconfinati Prati di Gaggia, ideali anche per famiglie con bambini: il breve percorso per arrivare (anche in cabinovia da Andalo) è a dir poco spettacolare, ma non basta. Dai prati, infatti, è possibile continuare fino all’Acqua delle Scudelle, dove si incontra un tronco a vasca con acqua di sorgente, e al Belvedere sul Lago di Molveno.

Inoltre, ai Prati di Gaggia, cattura lo sguardo la prima biblioteca ad alta quota, il Biblioigloo, dove leggere a 1335 metri di altitudine, immersi nella pace e nel silenzio della natura di montagna e a pochi passi dalle piste da sci: aperta estate e inverno, dotata di connessione wi-fi gratuita e sede di stimolanti iniziative artistiche, si raggiunge con la telecabina Laghet-Gaggia.

E che dire del favoloso Lago di Andalo, non lontano dal centro, gemma che “appare e scompare”? È uno specchio lacustre di origine carsica in cui l’acqua, che sgorga in primavera, riempie la conca scavata nel calcare per poi scomparire nel sottosuolo durante i periodi di siccità.
Attorno alle sue sponde, si snoda un agile percorso ad anello di 2,5 chilometri per una rilassante passeggiata adatta a tutti.

In paese, ecco poi una originale mostra di miniature e presepi permanente, di grandi dimensioni, che raffigura case popolari, cattedrali e rappresentazioni sacre realizzate a mano dagli artigiani locali e curate fin nei minimi dettagli.

Cosa fare ad Andalo in tutte le stagioni

Innanzitutto, Andalo è perfetto per godersi vacanze attive all’aria aperta all’insegna dello sport in ogni periodo dell’anno.

In inverno, ovviamente, è il regno dello sci con gli impianti di risalita che raggiungono i 2125 metri della Cima Paganella e l’innevamento programmato che copre tutta l’area sciabile e garantisce la neve al 100%.

Gli amanti dello sci di fondo troveranno un percorso ad anello con illuminazione notturna di 3 chilometri attorno a un piccolo lago naturale e uno più lungo, di 5 chilometri, nell’emozionante cornice delle abetaie.

Non mancano la pista di pattinaggio e la possibilità di un entusiasmante gita in slitta trainata dai cavalli.

In tutte le stagioni, in centro, si distingue anche il moderno centro sportivo all’avanguardia con campo da calcio, minigolf, stadio del ghiaccio, piscina coperta, tiro con l’arco, campo di pallavolo, minigolf, palestra di roccia, campo da basket, tennis, bocce, sala giochi e centro per equitazione.

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Chamonix-Mont-Blanc, una Francia da sogno

Sembra un vero e proprio paradiso per gli sciatori, ma in realtà è una splendida località di villeggiatura perfetta per tutte le esigenze: Chamonix-Mont-Blanc è un piccolo borgo francese situato in montagna, a due passi dall’Italia. Considerata una delle più suggestive destinazioni turistiche invernali dell’arco alpino, ha molte sorprese in serbo per i suoi visitatori. Andiamo alla scoperta delle sue bellezze.

Chamonix-Mont-Blanc, tra piste da sci e natura

Splendido villaggio d’alta montagna, Chamonix-Mont-Blanc si trova a circa 1.000 metri di altitudine, ai piedi del maestoso Monte Bianco. Siamo nel dipartimento francese dell’Alta Savoia, dove si snoda la Valle dell’Arve, attraversata dall’omonimo fiume: qui la natura è ancora incontaminata, e offre un panorama di rara bellezza. Il borgo si trova davvero vicinissimo al confine con l’Italia, ed è collegato a Courmayeur dal Traforo del Monte Bianco. Non è dunque un caso che moltissimi turisti italiani lo scelgano come meta delle proprie vacanze, sia in estate che in inverno.

Se durante la bella stagione ci sono moltissime attività all’aria aperta tra cui scegliere, quando le montagne iniziano ad imbiancarsi con le prime nevicate sono le piste da sci ad assumere il ruolo da protagoniste. Il villaggio è servito da ben quattro impianti, ciascuna in grado di soddisfare tutte le esigenze. Il comprensorio di Brevant/Flegere ha ben 32 piste, perfette soprattutto per sciatori che hanno già un po’ di esperienza e per professionisti. Quello di The Grands Montets, invece, è il più alto e ha 28 km di discese. C’è poi la stazione sciistica di Les Houches, con ben 55 km di piste, e infine c’è l’impianto di Le Domaine de Balme, con discese più dolci che si addicono anche a chi è alle prime armi.

Cosa vedere a Chamonix-Mont-Blanc

Chamonix-Mont-Blanc è dunque una delle principali località sciistiche dell’arco alpino, alla pari di altre destinazioni molto rinomate come Zermatt (in Svizzera) o la nostra Sestriere. Tuttavia, non sono solo le piste da sci ad attrarre i turisti in questo piccolo angolo di paradiso. Ad esempio, ci sono diversi stabilimenti termali dove rilassarsi un po’ dopo una lunga discesa, oppure dove concedersi una vacanza all’insegna del wellness. Immergersi nelle calde acque sulfuree è una sensazione speciale, ancor di più se, nel contempo, si può ammirare il paesaggio incredibile del Monte Bianco.

E a proposito di Monte Bianco: qui si può vivere un’esperienza davvero unica. Da Chamonix, infatti, è possibile salire a bordo della teleferica Aiguille du Midi, che conduce sull’omonima vetta. Una volta giunti sulla cima, c’è la telecabina Panoramic Mont Blanc che arriva a Punta Helbronner, l’alta montagna francese che sorge proprio al confine con l’Italia. E da qui, non resta che prendere la funivia Skyway Monte Bianco, che scende sino a Courmayeur offrendo un panorama pazzesco che non ha eguali nel resto del mondo.

Naturalmente, poi, si può visitare il pittoresco centro storico di Chamonix-Mont-Blanc: è un luogo ricco di fascino, diviso tra vetrine illuminate e locali dove assaporare tante specialità del posto, ma anche antichi edifici e piccole chiesette. Come, ad esempio, la candida Chiesa di San Michele, che svetta con il suo campanile contro il profilo delle montagne. Per i più curiosi, inoltre, c’è il Museo Alpino di Chamonix che offre uno spaccato sulla storia di questa regione, con tanti cimeli da scoprire. E se siete amanti della vita notturna, sappiate che il villaggio viene chiamato anche la “piccola Ibiza delle Alpi”: non mancano discoteche, club e persino un casinò dove divertirsi fino a notte fonda.

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Lienz: una delle cittadine più suggestive d’Austria

A non troppa distanza dal confine italiano sorge una cittadina che per la sua indiscutibile bellezza è chiamata la “Perla delle Dolomiti”. Il posto in questione è Lienz, una località dai profili fiabeschi e che è in grado di regalare tutto quello che si cerca: storia, natura, attrazioni, cultura, neve e piste da sci che allietano gli ospiti di qualsiasi età.

Cosa aspettarsi

Lienz è una pittoresca cittadina austriaca che sorge nell’omonimo distretto che è parte del Tirolo Orientale, del quale è capoluogo e centro maggiore. La città vecchia si sviluppa alla confluenza di più valli dominate dalle Dolomiti di Lienz, e sono le valli Drautal, Val Pusteria ed Iseltal.

Una località che sa far emozionare per i suoi paesaggi immacolati e per il suo clima prevalentemente (e sorprendentemente) mite. Vi basti pensare che un altro suo soprannome è “Sonnenstadt”, che tradotto vuol dire “Città del sole”.

A far perdere definitivamente la testa ai visitatori è la vasta gamma di offerte che riguardano la cultura e lo shopping e tutte le bellissime attrazioni che ci sono da conoscere nel centro storico, che nei mesi estivi è esclusivamente destinato ai pedoni.

Cosa vedere a Lienz

La cittadina di Lienz si presenta al visitatore come un posto che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe. Il consiglio è quello di iniziare la visita dalla sua piazza principale, Hauptplatz, dove svettano antiche case piene di portici. Al centro di essa è impossibile non notare  la fontana di S. Florian, ma assai suggestivo è anche il Liebburg, un edificio con due torri dalle cupole a bulbo che oggi è sede del municipio e simbolo della città.

Lienz. centro storico

Fonte: iStock – Ph: FooTToo

Il centro storico di Lienz

Poi ancora la vie Rosengasse e Messinggasse in cui trovare tantissimi negozi. Un tempo era il quartiere industriale di Lienz, mentre oggi ogni settimana è la sede del mercato cittadino dove si possono acquistare le migliori specialità del territorio. Volete dei gustosi esempi? Lo Speck del Tirolo Orientale, i “Schlipfkrapfen”, il “Pregler” (grappa) e molto altro ancora.

Johannesplatz è probabilmente la piazza più affascinante di Lienz perché particolarmente estesa e contornata di edifici color pastello. Un’altra piazza molto graziosa è Eropaplatz, al centro della quale si staglia la statua dedicata a Josef II.

Molto interessanti sono anche la Chiesa e il Convento dei Francescani che al loro interno conservano una pregiata navata gotica ornata da bellissimi affreschi. In posizione un po’ defilata rispetto al centro storico, il complesso offre anche una biblioteca e un centro di aggregazione.

Da non perdere è anche il monumento della lotta per la libertà del Tirolo situato in Schweizer Gasse. Da qui è facilissimo raggiungere con una breve passeggiata la Chiesa di St. Andrea, ovvero la più antica di Lienz.

Obbligatorio entrare all’interno, dove sarà impossibile non notare l’altare maggiore in stile barocco. Proprio qui, inoltre, sono sepolti gli ultimi conti di Gorizia.

E poi il monumento più emozionante in assoluto della città: il castello di Bruck, edificato su un’affascinante altura. Oggi è la sede del Museum der Stadt Lienz dove scoprire notevoli collezioni di opere d’arte e una cappella decorata con affreschi gotici. Ma la verità è che ha alle spalle una storia assai movimentata, iniziata nel 1252 e arrivata fino ai giorni nostri, periodo in cui si è trasformato nel museo più imponente della città circondato da un parco idilliaco.

Nei pressi di Lienz da non perdere è l’unica città romana del Tirolo, Aguntum, in cui prende vita un museo dove si possono ammirare numerosi reperti del sito archeologico, poi ancora le antiche mura, le case di un tempo e le terme.

Castello di Bruck, Lienz

Fonte: iStock

Un bellissima veduta del Castello di Bruck

Viaggio Lienz in inverno

Lienz è la “Perla delle Dolomiti” non solo per la sua innegabile bellezza, ma anche perché è una meta ideale per chi ama gli sport invernali. Da queste parti, infatti, esistono due stazioni sciistiche principali, Hochstein e Zettersfeld, che spesso ospitano competizioni internazionali come la Coppa del Mondo di sci alpino e i Campionati mondiali di snowboard.

Il comprensorio sciistico di Zettersfeld, che per la sua posizione e bellezza è soprannominato “la terrazza soleggiata dell’Osttirol”, è amato proprio per il grandioso panorama che offre sulle Dolomiti circostanti, ma anche perché il più delle volte possiede le condizioni ottimali per gli sciatori, snowboarder, famiglie e principianti.

Non è di certo meno emozionante il comprensorio sciistico di Hochstein: ci sono ben 7 chilometri di discese che finiscono direttamente in città. Soddisfazione la avranno anche coloro che amano lo sci di fondo che qui ha una lunga tradizione. Un esempio di tutto ciò è la leggendaria gara Dolomitenlauf che prende vita ogni annoi a gennaio.

E poi il Natale, che si mostra in tutta la sua magia nella piazza principale di Lienz che si riempie di visitatori interessati a comprare prodotti nel tradizionale mercatino di Natale, come una tazza di caldo vin brulé, un pezzetto di zelten tirolese o krapfen freschi e dolci natalizi.

Lienz durante la bella stagione

La “Perla delle Dolomiti” è una meta assai interessante durante l’inverno, ma nei mesi più caldi le emozioni, probabilmente, raddoppiano.

I suoi dintorni – ma ad essere del tutto onesti il Tirolo in generale – sono un paradiso per chi desidera dedicarsi alle escursioni in montagna, in particolare nel Zettersfeld. Proprio da qui, infatti, inizia il Parco Nazionale degli Alti Tauri che, oltre a offrire la zona più soleggiata di tutta l’Austria, permette di intraprendere un numero pressoché infinito di sentieri in mezzo alla vegetazione più pura.

Ci sono poi interessanti piste ciclabili come la Drauradweg lungo la Drava, la Iseltalradweg o la Glocknerradweg. Chi preferisce la mountain bike, invece, avrà l’imbarazzo della scelta perché esistono ben 600 chilometri di appositi tracciati.

Partendo da Lienz, si possono raggiungere anche altre bellezze dalla zona come l’Hochstein che offre tantissime possibilità di escursioni, rifugi e malghe.

Assai affascinante è anche la Gola Galizia da raggiungere attraverso un sentiero panoramico che permette di ammirare il paesaggio circostante in tutto il suo splendore.

La bellezza di Lienz, quindi, non si esaurisce nel suo centro storico, perché anche la natura da cui è abbracciata è un susseguirsi di meraviglie ed emozioni.

Cosa fare a Lienz

Fonte: iStock

Veduta dall’alto di Lienz