Categorie
Consigli itinerari turismo religioso Viaggi

Via Francigena in Italia: la guida completa

La Via Francigena, un antico itinerario che collega Canterbury, in Gran Bretagna, a Roma, si estende attraverso cinque Paesi 16 regioni e attraversa 637 Comuni, coprendo una distanza di oltre tremila chilometri. Questo percorso, che una volta guidava i pellegrini medievali verso la Città Eterna, ora attraversa bellezze architettoniche di borghi antichi, città d’arte e ambienti naturali incontaminati.

Storicamente, le Vie Francigene rappresentavano un sistema di strade che collegava i territori dominati dai Franchi a Roma. Questo intricato sistema di percorsi ha svolto un ruolo significativo nell’unire i popoli e le culture europee, mentre oggi i pellegrini moderni e i turisti sostenibili seguono le orme degli antichi pellegrini, attraversando montagne, sentieri di campagna e strade minori.

Le tappe italiane oggi comprendono 45 delle originali 79 e includono alcune delle località più affascinanti della nostra penisola. Nella nostra guida alla Via Francigena trovate la storia di questo antico itinerario e le tappe da percorrere nelle nostre regioni.

Registrati per continuare a leggere questo eBook

Categorie
Europa Grecia Idee di Viaggio Viaggi

Cargese, il villaggio francese che si affaccia su acque cristalline

Oggi vi stiamo per parlare di un villaggio dalla storia davvero particolare: sorge in una magnifica isola francese, ma è stato fondato per ospitare una comunità di 730 famiglie greche provenienti del Sud del Peloponneso, e allo stesso tempo è di origine genovese. Un borgo dall’atmosfera assai suggestiva e affacciato su una baia dal mare turchese: benvenuti nell’incantevole Cargese. Scopriamo insieme cosa fare e vedere in questo luogo unico nel suo genere.

Cargese: dove si trova

A Cargese vivono circa 1000 abitanti, molti dei quali hanno origine greche. Si trova in Corsica del Sud, sul litorale occidentale a Nord di Ajaccio.

Un territorio magico, quello in cui si sviluppa, perché è caratterizzato da montagne di media altitudine, alcune delle quali sono ricoperte di misteriosi boschi, e una parte di litorale frastagliato che regala degli scorci di una bellezza che lascia davvero senza parole.

Al giorno d’oggi Cargese è composto da diverse frazioni e vecchi villaggi, come Frimicaghiola, U Cabanicciu, Marchese, Menasina, Lozzi e Chiuni.

Cosa vedere a Cargese

Cargese non è essenzialmente un concentrato di storia, arte e architettura inarrivabili. Anzi, le cose da vedere non sono tantissime, ma ciò non toglie che vi consigliamo davvero visitarlo, perché le attrazioni presenti e la natura raggiante da sole valgono il viaggio, sia per bellezza che per posizione.

Innanzitutto, passeggiando per le vie del villaggio pare quasi di stare in Grecia, pur trovandosi su una favolosa isola francese: l’essenza ellenica è particolarmente percepibile nello stile delle abitazioni, dalle caratteristiche mura bianche e dalle persiane blu.

Non manca di certo l’inconfondibile atmosfera mediterranea, che è ben visibile anche nelle sue due interessanti chiese affacciate sul mare, e una di fronte all’altra.

La Chiesa greca di Saint Spyridon è un vero e proprio simbolo vivente della tradizione di questa località, mentre la Chiesa latina dell’Assunta, che si contrappone all’altra dallo stile ortodosso, è l’esempio definitivo di come due comunità diverse possano coesistere in armonia.

Chiesa latina dell’Assunta di Cargese

Fonte: iStock

La Chiesa latina dell’Assunta che sorge a Cargese

Al loro interno sono conservate numerose testimonianze della storia locale, che incarnano la diversità culturale e religiosa di questo magico luogo.

Altri edifici religiosi che impreziosiscono il villaggio sono il Convento della Natività della Madonna, risalente al 1876, e la Chiesa Saint Jean-Baptiste del 1846.

Ma il vero e proprio patrimonio di questo curioso borgo affacciato sul mare è rappresentato dalle sue tre torri genovesi, Punta d’Orchinu, Punta d’Omigna e Punta di Carghjese, che si innalzano sul mare dalla cima di tre bellissime punte rocciose, e dai resti della Cappella di Santa Barbara e Sant’Elia nella località di Paomia , dov’è conservato un antico Menhir.

Le spiagge di Cargese

Nella zona di Cargese ci sono alcune delle spiagge più suggestive della Corsica, che sono forse l’attrazione turistica per eccellenza del territorio.

Ne è un esempio la Spiaggia di Chiuni che si fa spazio tra le due punte di Orchinu e d’Omigna, in un golfo ben riparato e poco profondo (una rarità in questa regione). Si tratta di una distesa di sabbia lunga circa 800 metri ed è di una bellezza davvero appagante: è di sabbia fine e sorvegliata da una bella torre genovese del XV secolo e delimitata dalla macchia mediteranea.

C’è poi la Spiaggia di Peru che è invece racchiusa fra la Punta di Cargèse e la Punta d’Omigna, entrambe sormontate da una torre genovese. Larga circa 900 metri, è una delle più suggestive della zona e perfetta per chi ama i fondali molto profondi.

Un pezzo di paradiso caduto in terra sembra la Spiaggia sabbiosa di Stagnoli, dove la sabbia fine si alterna a suggestivi scogli. Molto frequentata dalle famiglie con bambini per via delle acque poco profonde, offre un fascino naturale senza eguali grazie alla presenza di piante, fiori e grandi onde che la rendono anche un luogo popolare per il surf.

La Spiaggia di Menasina è una piccola caletta e un prezioso segreto di sabbia fine di Cargese. Lunga circa 200 metri, regala un bel panorama, che si può ammirare dopo aver camminato per circa 10 minuti per raggiungerla. Dall’acqua incredibilmente cristallina e pura, è l’ideale per chi cerca un ambiente selvaggio quasi privo di persone.

Molto bella è anche la Spiaggia di Capizzolu, una delle meglio preservate della regione perché poco conosciuta. È dotata di sabbia fine e bianca e si estende su 300 metri in mezzo alla macchia mediterranea: grazie alla sua natura selvaggia, pare di essere tornarti indietro nel tempo, in un luogo in cui la mano dell’uomo non è ancora arrivata.

La Spiaggia di Peru, Cargese

Fonte: iStock

Il sentiero e la Spiaggia di Peru

Come arrivare a Cargese

Cargese è un villaggio atipico, un esempio più unico che raro di come le differenze culturali possano diventare una ricchezza. In passato, infatti, la colonia greca non fu mai ben accolta, tanto che la popolazione corsa gli fu ostile per anni, attaccando più volte questo prezioso insediamento.

Oggi, invece, Cargese incanta per la sua atmosfera particolare, fatta di vicoli silenziosi, di case affacciare su di un mare cristallino e di due popoli differenti che, in alcuni casi, si sposano persino tra loro: la comunità greca e quella corsa sono attualmente completamente assimilate.

Per raggiungere questo posto decisamente unico nel suo genere bisogna intraprendere la strada che collega la zona industriale di Ajaccio (Mezzavia) a Calvi, perché la cittadina non dispone né di un aeroporto né di un porto commerciale. In alternativa, si può guidare sulla strada di Vico. L’aeroporto e il porto più vicino sono quelli di Ajaccio, a circa 30 e 45 minuti di distanza.

Non resta che progettare il proprio viaggio in Corsica e inserire nell’ itinerario il bellissimo villaggio di Cargese.

Categorie
boschi castelli luoghi misteriosi vacanza natura vacanze avventura Vacanze Con Bambini Viaggi

Boschi fatati, castelli e avventura: 10 luoghi straordinari per stupire i bambini

Tutti conosciamo le fiabe, molti hanno sognato di diventarne i protagonisti da bambini. Conoscere elfi, fate, gnomi, streghe, principesse, cavalieri valorosi, re e regine. E vivere esperienze fuori dal comune in un mondo fatato e a contatto con la natura più autentica e selvaggia.

Non si tratta solo di sogni, perché i bambini possono veramente toccare con mano un’esperienza che li immerge nel mondo delle fiabe, facendole diventare realtà.

Succede in alcuni castelli e parchi fatati lungo lo Stivale. Da Nord a Sud spiccano luoghi dove magia e avventura si intersecano, donando ai bambini quei meravigliosi ricordi che rimarranno nel cuore, indelebili.

Ma dove si trovano questi luoghi fatati e avventurosi in cui andare con tutta la famiglia? Ne abbiamo selezionati 10 e sono uno più incantevole dell’altro.

Al Castello di Gropparello con il Parco delle Fiabe

Quale miglior esperienza se non quella che ci trasforma nei personaggi di un racconto d’altri tempi, nell’ambiente di un castello medievale? Succede al Castello di Gropparello (a Piacenza), nel Parco delle Fiabe. È il primo parco “emotivo” d’Italia e merita sicuramente una visita.

Ciò che lo rende speciale, oltre all’ambientazione nel bosco, è la storia che i piccoli sono guidati a vivere, grazie a personaggi delle fiabe che li coinvolgono lungo tutto il percorso. Accolti da un cavaliere e vestiti anch’essi con finte armature e spade, incontreranno il taglialegna, gli elfi e i folletti, con i quali devono portare a termine una missione: liberare la fatina rapita dalla strega o dall’orco. Un’esperienza memorabile per i bambini e divertente anche per i genitori, che possono assistere alle rocambolesche avventure di questi piccoli valorosi cavalieri.

Il Bosco delle Fiabe nel Castello di Gropparello, a Piacenza

Fonte: Ufficio Stampa Castello di Gropparello

Animazione per bambini nel Bosco delle Fiabe, Castello di Gropparello

Il Fantastico Mondo del Fantastico a Roma

Rimanendo nell’ambientazione di un castello, ci spostiamo a Roma, precisamente in un luogo in cui si può vivere realmente un viaggio nella fantasia. Stiamo parlando del Castello di Lunghezza, nel cui parco che lo circonda va in scena ogni domenica il Fantastico Mondo del Fantastico. È un luogo di intrattenimento per bambini (ma anche per i più grandi) tutto incentrato sul mondo della fantasia e dell’immaginazione, con personaggi di favole celebri e leggende che prendono vita coinvolgendo tutti in avventure principesche all’insegna del divertimento. Vi consigliamo di controllare le date di apertura e i prezzi sul sito ufficiale del parco.

Il Giocabosco, in provincia di Brescia

A Gavardo, in provincia di Brescia, si trova uno dei primi boschi incantati d’Italia: il Giocabosco. Si tratta di un bosco di querce a tema didattico che unisce l’avventura all’apprendimento per bambini fino ai 7/8 anni di età, accompagnati da un pizzico di magia.

Lungo il parco si incontrano infatti le fate e gli gnomi, che li accompagnano nell’esplorazione della flora e della fauna di questo bosco incantano. Aperto dalla primavera all’autunno, è un ottimo luogo in cui far divertire i vostri figli, sensibilizzandoli sul delicato tema della tutela ambientale per un futuro maggiormente sostenibile.

A Cassino, nel Bosco delle Favole

Andiamo in provincia di Frosinone, nel Lazio, per vivere un’altra esperienza memorabile nel Bosco delle Favole, il parco tematico per bambini immerso nella natura delle Terme Varroniane di Cassino. È il parco tematico più grande del Centro Italia, con ben 110.000 mq si estensione.

Le attrazioni sono numerose, tra scivoli, tour in gommone, discese di rafting, spettacoli giornalieri con principesse ed eroi e giochi interattivi per grandi e piccini. C’è l’imbarazzo della scelta per un divertimento assicurato per i bambini.

Il Bosco delle Fate a Montegrotto Terme

A Montegrotto Terme, in provincia di Padova, esiste un bosco incantato popolato da fate, folletti e troll, ma anche da animali e un’ampia varietà di esemplari vegetali. Stiamo parlando del Bosco delle Fate, un parco di 7.000 mq nel quale i personaggi della storia popolare e antica fanno immergere in un’atmosfera magica e suggestiva.

Nel Magico Bosco della natura pugliese

Spostandoci a Sud raggiungiamo la Puglia e in particolare le colline dell’Alta Murgia. Qui è il Parco Naturale Selva Reale a far vivere un’avventura fiabesca ai bambini, con il suo Magico Bosco. Immersi nel verde della pineta, si trovano folletti, elfi, fate e gnomi, che accompagnano con fiabe, racconti e storie fantastiche i piccoli avventurieri. Nel percorso si trova la casa delle fate, quella di Biancaneve e anche la famosa casetta di Hänsel e Gretel, tutta ricoperta di dolci di marzapane.

Il parco western Cowboyland

Volete immedesimarvi, insieme ai vostri bambini, in un cartoon western d’altri tempi? Al Cowboyland questo è possibile. Si tratta di un parco a tema western realizzato all’interno di un ranch, il Cowboy’s Guest Ranch, a Voghera (in provincia di Pavia).

Il parco avventura ospita animali tipici nordamericani (tra i quali lama, orsetti lavatori, cavalli), un Saloon, il maneggio e l’area in cui ha luogo il rodeo. I bambini potranno imparare a lanciare il lazo, cavalcare i pony, assistere a spettacoli e giochi all’insegna del divertimento e dell’avventura. Per sentirsi per un giorno dei veri cowboy immersi nelle praterie degli indiani d’America, lungo il selvaggio West.

Movimënt, il parco di Corvara in Badia

Saliamo in montagna fino ai 2000 metri sull’altopiano di Corvara di Badia, in provincia di Bolzano, per raggiungere Movimënt: il parco a misura di bambino (e non solo) che unisce natura, animali, sport e divertimento in un’esperienza avventurosa per tutti.

Le attività da fare qui sono tantissime: dall’arrampicata sulle pareti attrezzate, per sviluppare equilibrio e resistenza, alle acrobazie su un enorme Air Bag, oppure andare alla scoperta delle abitudini degli orsi dissotterrando anche le ossa dell’”Ursus Ladinicus”, o esplorare il mondo degli insetti guidati da una storia coinvolgente. C’è anche il minigolf e percorsi fitness all’aria aperta, corde e maniglie sulle quali appendersi e tanto altro.

Parco della preistoria Rivolta d’Adda

Se abitate nei pressi di Milano, a soli 25 chilometri dalla città esiste un luogo ideale in cui portare i bambini per vivere un’avventura speciale: il Parco della Preistoria di Rivolta d’Adda (CR). Una vasta area naturale con un bosco di 100 ettari che custodisce più di 50 ricostruzioni a grandezza naturale di 31 differenti specie preistoriche, tra le quali alcuni dei più grandi dinosauri.

Ma non è tutto, perché questo è un vero e proprio parco avventura che conta anche un labirinto fatto di siepi che appassiona tutti, il museo paleontologico, diverse aree gioco e pic-nic, laghetti, un percorso botanico e animali in semilibertà (tra i quali simpatici scoiattoli, lepri e coniglietti selvatici). La chicca, poi, è il trenino che trasporta i bambini in giro per il parco, tra divertimento e avventura a contatto con la natura.

Categorie
hotel lusso meteo Viaggi viaggiare

Viaggi di lusso: se piove nella meta in cui vai l’albergo ti paga

Quante volte è capitato di arrivare nella meta dei vostri sogni e di ritrovarvi con un cielo grigio e tanta pioggia che cade dal cielo? Se non vi è mai successo siete stati davvero fortunati, ma se invece tutto ciò è avvenuto sapete benissimo che la frustrazione è alta: la maggior parte dei propri piani deve essere rivista, soprattutto se il viaggio in quella destinazione è di pochi giorni. Per non parlare dei molti soldi spesi, e che forse serviranno solo per osservare quell’affascinante città dalla finestra di un albergo.

Ma c’è un’ottima notizia, un hotel di lusso ha deciso di “coccolare” i suoi ospiti con un nuovo pacchetto di viaggio, che permette di essere rimborsati in caso di pioggia.

L’hotel di Singapore che ti paga in caso di pioggia

Ci troviamo a Singapore, incredibile città-stato dai mille volti, in cui la pioggia cade per circa 171 giorni l’anno. Tra i vari hotel a 5 stelle che si fanno spazio nell’inconfondibile skyline di quella che viene chiamata anche la “Città dei Leoni”, spicca l’InterContinental Singapore che ha deciso di offrire un pacchetto di viaggio che permette di soggiornare gratis in caso di pioggia.

Come riporta CNN Travel, si chiama “Rain Resist Bliss” e consente il rimborso di una notte di soggiorno se, durante una delle attività pianificate, finisce per piovere.

Quali sono le condizioni

L’idea dell’albergo di Singapore è certamente interessante e può rivelarsi uno stimolo per molti viaggiatori di lusso che scelgono questa destinazione speciale. Tuttavia, ci sono delle condizioni da rispettare per far sì che il rimborso di una notte di soggiorno possa realmente avvenire.

Tramite comunicato stampa l’hotel ha specificato che i criteri sono soddisfatti quando la durata della pioggia supera i 120 minuti cumulativi in ​​un periodo di tempo di 4 ore, e durante le ore diurne. Non bastano due goccioline, quindi, ma una pioggia duratura che può rivelarsi davvero un problema per chi si trova in vacanza da queste parti.

Ma non è finita qui, perché questo pacchetto è valido solo per le persone che che soggiornano nelle suite, tanto che il prezzo di partenza è di 850 SGD (circa 583 euro) a notte per le junior suite, e da 4.500 SGD in su (da 3.086 euro circa) per la suite presidenziale.

Il denaro arriva sotto forma di un buono, che deve essere speso presso l’InterContinental Singapore entro sei mesi, e l’importo che si ottiene nel caso in cui vengano rispettati tutti i criteri equivale al soggiorno di una notte nella categoria di camera scelta.

Cosa fare a Singapore con la pioggia

I viaggiatori di lusso saranno certamente stimolati da questa opportunità offerta dall’albergo di Singapore, ma ciò non toglie che in città sia possibile fare tantissime attività diverse, anche quando dal cielo scende la pioggia.

Per esempio, si può visitare il Museo delle civiltà asiatiche, che per la precisione è specializzato nella storia materiale della Cina, del Sud-Est asiatico, dell’Asia meridionale e dell’Asia occidentale, da cui i diversi gruppi etnici che vivono a Singapore traggono le loro origini.

Molto interessante è anche la straordinaria Cloud Forest, sede di una delle cascate interne più alte del mondo e di una lussureggiante montagna ricoperta di piante provenienti da tutto il nostro pianeta.

Categorie
animali linee aeree Lombardia Milano New York Nord America Notizie Viaggi

Decolla dall’Italia la prima compagnia aerea per animali (e i loro padroni)

Volare con un amico a quattro zampe può essere un’ardua impresa, soprattutto in caso di un viaggio transatlantico. Tuttavia, da oggi anche in Italia si può usufruire del primo servizio al mondo di noleggio di jet privati condivisi pay-per-seat dedicato agli animali domestici, che consente di viaggiare con il proprio pelosetto in cabina.

In questi giorni, infatti, K9 JETS ha annunciato il lancio del suo nuovo volo, che collega New York e Milano, con comode connessioni per Los Angeles. Un’offerta presentata come ‘innovativa’, che mira a fornire un’esperienza di viaggio piacevole, senza compromettere comfort e benessere umano e canino.

K9 JETS: da Milano a New York in cabina con il proprio cane

Il servizio K9 JETS garantisce che i cani possano accompagnare i loro padroni nei viaggi transatlantici. Obiettivo della compagnia è fornire un ambiente sicuro e tranquillo per gli animali domestici durante il viaggio. Gli aeromobili sono, quindi, attrezzati per soddisfare le esigenze specifiche dei passeggeri a quattro zampe. Ogni cabina dispone di ampie zone pet-friendly, progettate per restituire un’atmosfera familiare. Inoltre, un team dedicato di esperti può assistere i passeggeri in tutti gli aspetti del viaggio, inclusa l’organizzazione del trasporto via terra e la garanzia del rispetto di tutte le normative pertinenti per i viaggi degli animali domestici.

In definitiva, zero stress per animali e padroni, con procedure di check-in semplici, nessuna preoccupazione per la salute e la sicurezza dei propri amici a quattro zampe, nessun trauma dovuto al trasporto in stiva, nessuna attesa dovuta alla consegna del trasportino post arrivo e nessuno sbalzo di temperatura. L’obiettivo è di risparmiare ai proprietari il tempo impiegato per spulciare le regole spesso diverse da una compagnia aerea all’altra.

Le norme della Federal Aviation Administration ammettono in cabina con il proprietario i cosiddetti animali da servizio, ossia i cani per non vedenti o di sostegno psicologico. Quelli di piccola taglia possono salire a bordo chiusi in una borsa da posizionare sotto il sedile, ma oltre i 10 chili bisogna ricorrere alla gabbia nella zona cargo. Quest’ultima opzione è particolarmente temuta dai pet parents a causa degli sbalzi delle temperature, della scarsa ventilazione e di potenziali problemi nelle operazione di carico e scarico. Alcune linee aeree non consentono a determinate razze di volare, tra queste bulldog, pitbull e mastini.

Stando alle stime del Department of Transportation del 2023, circa 200 animali, quasi tutti cani, sono morti in volo negli Stati Uniti nell’ultimo decennio. K9 JETS è stata, quindi, fondata in risposta al crescente desiderio dei proprietari di animali domestici di spostarsi con i propri pelosi al seguito in tutta sicurezza e garantendo il massimo comfort.

“La nostra missione è quella di eliminare lo stress spesso associato ai viaggi con animali domestici, consentendo ai proprietari di creare ricordi indimenticabili delle vacanze senza preoccuparsi dei loro amici pelosi”, ha dichiarato Adam Golder, fondatore e client director di K9 JETS.

Volare con i propri animali da Milano: le date

Un volo a bordo del jet privato dedicato ai viaggi degli animali domestici con rispettivi padroni offre una vera e propria esperienza a 5 stelle (o, se vogliamo, a 5 zampe), e in quanto tale per il momento certamente non accessibile a tutte le tasche. I voli K9 JETS saranno disponibili mensilmente da Milano Malpensa a Teterboro, lo scalo per jet privati alle porte di New York, a partire dal 23 maggio.

Ecco le date per la tratta Milano-New York:

  • 23 maggio
  • 30 giugno
  • 25 luglio
  • 29 agosto
Categorie
Borghi campo tures Trentino Alto Adige Viaggi

Campo Tures, il borgo del formaggio: cosa fare e vedere

In provincia di Bolzano, e più precisamente tra le meraviglie della Valle Aurina, risiede un borgo bellissimo dominato da un castello che sembra uscito direttamente da un libro di fiabe. Il suo nome è Campo Tures, un luogo in cui la natura riveste un ruolo importantissimo e dove ad essere particolarmente gustosa e rilevante è anche l’enograstonomia. Non a caso, è appena stato eletto la “Città del Formaggio“.

Campo Tures, “Città del Formaggio”

È un riconoscimento notevole quello ottenuto dal Comune di Campo Tures, in quanto certifica l’eccellenza della produzione casearia di questa bellissima zona del nostro Paese.

La targa, consegnata dall’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi (Onaf), l’unica associazione italiana rivolta all’assaggio dei formaggi, è motivata dal fatto che Campo Tures è una cittadina in cui questa tradizione – ma in realtà di tutta la Valle Aurina – trova la sua massima espressione nel Graukäse, formaggio prodotto da nove caseifici rurali e diverse malghe estive.

In sostanza, Campo Tures è oggi il punto di riferimento per la promozione e la valorizzazione di questa bontà, che viene anche celebrate grazie alla manifestazione biennale del Käsefestival, all’evento Graukäsetage, con un concorso rivolto ai produttori di Graukäse, e con il coinvolgimento dei centri giovanili nella ricerca di formaggi e altri prodotti genuini e salutari.

Cosa vedere a Campo Tures

La prima cosa da sapere su Campo Tures è che questo suggestivo Comune è suddiviso in alcune frazioni, tra le quali spiccano per bellezza Molini di Tures e Caminata. In secondo luogo, si tratta di un borgo pregno di architetture civili e religiose che lasciano senza fiato.

Campo Tures, natura

Fonte: iStock

La zona in cui si sviluppa Campo Tures

Molto bella, per esempio, è la Chiesa di Santa Maria Assunta che possiede un’unica navata di ben quaranta metri di lunghezza e tredici di larghezza. Al suo interno sono conservate diverse opere di pregio, come il gruppo statuario della Refina del Rosario, realizzato verso il 1645 da Raffaello Baratti, la pala con soggetto l’Assunta, eseguita da Karl Henrici nel 1783, due ottocenteschi altari laterali, le tele con la Regina del Rosario con San Domenico, dipinta nel 1850 da Franz Hellweger e molto altro ancora.

Molto interessante è anche la Residenza Neumelans che si trova proprio all’ingresso del paese, dando un prezioso benvenuto a tutti i visitatori. Si tratta di una costruzione tardo-rinascimentale che oggi è la è sede della Tauferer Musikwoche, manifestazione biennale di musica classica. Si presenta come un unico edificio con quattro torrette agli angoli, con la curiosa caratteristica di essere quadrate alla base e tonde verso la cima. Al suo interno – anche se per il momento non è visitabile –  ci sono diverse sale a volta rivestite in legno, stufe di maiolica seicentesche e la statua lignea detta “Madonna con la spada” del XIV secolo.

Vero e proprio simbolo di Campo Tures è il suo maestoso Castello Taufers, che si erge e su un promontorio che forma una chiusa naturale, chiamata Klapf. Le sue mura medievali troneggiano maestose su tutto il centro del paese, e come ogni maniero che si rispetti anche qui aleggiano curiose leggende. Si narra, infatti, che la giovane contessa Margarethe von Taufers, pur essendo una promessa sposa, si invaghì del capitano delle guardie del castello e per questo decise di sposarlo. Come è possibile intuire, la famiglia era contraria a tutto ciò, e così il padre ingaggiò un sicario per uccidere lo sposo. La morte del giovane avvenne, e la disperazione della contessa durò per ben sette anni, quando poi decise di gettarsi dalla finestra per porre fine alla sua vita. Stando alla leggenda, lo spirito della donna aleggia ancora nelle stanze del castello.

Castello Taufers, Campo Tures

Fonte: iStock – Ph: Isaac74

Il bellissimo Castello Taufers

Cosa vedere ad Acereto, frazione di Campo Tures

Vale certamente la pena fare un salto anche ad Acereto, dove svetta nei cieli la curiosa Chiesa di Sant’Anna. Costruita nel 1512, è considerata un tipico esempio di architettura tardo gotica della Val Pusteria ed è caratterizzata da una bella torre campanaria che si alza a lato della chiesa, in posizione arretrata sulla sua sinistra.

Tra le sue mura, invece, è possibile osservare tantissime decorazioni e statue eseguite da Augustin Valentin di Bressanone, e una pala ottocentesca che raffigura Sant’Anna e il Giudizio Universale.

Cosa vedere a Riva di Tures, frazione di Campo Tures

Decisamente interessante è anche la chiesa principale di Riva di Tures, intitolata a San Volfango. Si tratta di un prezioso edificio posto a quasi 1.600 metri sul livello del mare e che con la sua posizione domina la valle dove scorre il Rio di Riva. Rappresenta un raro esempio di luogo di culto in stile neogotico in tutto l’Alto Adige e ospita tre diversi altari scolpiti da Josef Bachlechner.

Ma a colpire sono senza ombra di dubbio l’arco trionfale dipinto da Emanuel Raffeiner di Schwaz, secondo il gusto liberty, e il presepe di Bachlechner che si trova accanto all’altare dedicato a Maria.

Cosa fare a Campo Tures

Il fiabesco Comune di Campo Tures si sviluppa in territorio che permette di praticare una gamma praticamente infinita di attività all’aria aperta (e durante tutte le stagioni). Si possono fare escursioni, gite in bicicletta, discese di rafting o canyoning, ma anche sci, sci di fondo, e persino le arrampicate su ghiaccio. Non mancano di certo le alternative per il relax, che in un contesto come questo sono il massimo che si possa desiderare.

Escursione alle Cascate di Riva

Una delle attività da non perdere da queste parti è l’escursione che conduce alle Cascate di Riva. Sono tre e sorgono fragorose all’ingresso del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, dentro cui è immerso il Comune di Campo Tures. Si parte dal centro cittadino da cui si dirama un sentiero che conduce, passo dopo passo, alla prima bellissima cascata, alta ben 10 metri.

Cascate di Riva, Capo Tures

Fonte: iStock

Una delle Cascate di Riva

Si prosegue verso la seconda attraversando una piccola grotta con statuine in legno, per poi giungere dinnanzi a questo costante flusso d’acqua che si rivela ancor più alto del primo. Il sentiero prosegue per la terza cascata e si fa un po’ più complesso, ma la fatica è poi ripagata dalla vista imponente di questo spettacolo della natura che cade da ben 40 metri di altezza.

Il momento migliore per compiere questo percorso è in estate, stagione in cui le cascate portano più acqua del solito. In inverno, invece, cambiano del tutto volto e regalano uno spettacolo unico del suo genere: si ghiacciano completamente.

Tra passeggiate e comprensori sciistici

Ci troviamo nella frazione di Molini di Tures che colpisce sin da subito perché è circondata da un panorama che toglie il fiato: ci sono le enormi cime delle Alpi della Zillertal, ampi prati e campi coltivati che rendono il paesaggio particolarmente poetico.

Molini di Tures si rivela un punto di partenza ideale per tutti coloro che sono interessati a intraprendere lunghe passeggiate ed emozionanti escursioni. In più, a pochi chilometri di distanza ci sono i comprensori sciistici di Monte Spico, Klausberg e Plan de Corones, dove vivere al massimo la magica atmosfera che regala la montagna in inverno.

Escursione sul Sentiero di San Francesco

Un’altra interessante escursione da fare in zona è quella che conduce presso il Sentiero di San Francesco. Il cammino parte dalla frazione di Caminata, luogo ideale anche per chi è in cerca di avventure di rafting e canyoning, e passa per le celebri Cascate di Riva e l‘incontaminata natura della Valle Aurina.

Si tratta, molto probabilmente, di uno degli spettacoli naturali più impressionanti della zona e che offre anche diversi punti di interesse storico. Nel sono degli esempi le rovine del Castello di Toblburg, così come i resti della Cappella dei Santi Chiara e Francesco.

Lungo poco più di 2 chilometri, durante il cammino si incontrano 10 punti di riflessione, che corrispondono alle 10 strofe del Cantico delle Creature di San Francesco.

Volare con la Fly-Line Wasserfall

Infine, ma le attività da fare a Campo Tures non sono di certo finite qui, vi consigliamo di volare a bordo della Fly-Line Wasserfall. Per raggiungerla occorre fare un’escursione di circa 40 minuti, che porta di fronte a questa particolare struttura che combina gli elementi di una zipline e di e una pista da slittini estiva.

Grazie ad essa si scivola lentamente tra gli alberi, per poi arrivare a valle e godere di un punto di vista privilegiato sullo spettacolo naturale delle Cascate di Riva.

Castello di Tobl., Campo Tures

Fonte: iStock – Ph: Maurizio Fabbroni

I ruderi del Castello di Toblburg
Categorie
Cammini Europa itinerari luoghi misteriosi Norvegia panorami Viaggi

St. Olav Ways, il cammino spirituale segreto che inizia in Norvegia

Tra le sperdute foreste di conifere e il paesaggio naturale incontaminato del nord della Scandinavia si stende un sentiero lungo seicento chilometri, che attraversa la Norvegia.

Falesie maestose a picco sul mare e un entroterra tra montagne, colline verdeggianti e vaste campagne, che accolgono città e borghi medievali ricchi di storia. Stiamo parlando del Saint Olav Ways (o St. Olavsleden), uno dei più suggestivi cammini che si possono affrontare durante la propria vita, in alternativa al Cammino di Santiago: una perfetta coniugazione tra la tranquillità della natura più incontaminata e la spiritualità che questo percorso può infondere.

Chiamati anche Cammini di Sant’Olav, in realtà non sono formati da un unico sentiero, bensì da un insieme di otto percorsi collegati tra loro da una meta comune: la Cattedrale di Nidaros, a Trondheim.

I Cammini di Sant’Olav: tra storia e religione

Quella dei Saint Olav Ways è una rete di itinerari che percorrono Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia, con molteplici sentieri tra i quali scegliere, che variano in lunghezza e difficoltà: si passa dai più brevi (una sola giornata), a quelli più impegnativi che possono durare anche più settimane.

Riconosciuto dal Consiglio d’Europa, nel 2010, come Grande Itinerario culturale, l’insieme dei cammini di Sant’Olav è un’ottima alternativa ai più celebri cammini di pellegrinaggio della Via Francigena e di Santiago di Compostela.

La via venne concepita come tributo a Re Olav (o Re Olaf), dal quale prende il nome. Si tratta del sovrano norvegese rimasto ucciso nel 1.030 nel corso della battaglia di Stiklestad. Era un personaggio molto importante in Norvegia, tanto da essere considerato un eroe per l’indipendenza nazionale, colui che ha ideato e fondato il Regno.

Olav fu colui che impose il culto della fede cristiana e, dopo la morte, la sua fama aumentò in maniera esponenziale tra i credenti, anche perché si credeva che fosse stato in grado di compiere miracoli. I suoi resti si trovano nel punto in cui venne successivamente eretta la Cattedrale di Trondheim. Per rendere omaggio a questo mito della storia scandinava, i cristiani intrapresero costantemente questa via, ed essa rimase una delle tratte più percorse sino al periodo della Riforma.

Ecco allora che sono nati i St. Olav Ways, i cammini che portano gli amanti del trekking in un pellegrinaggio alla ricerca di se stessi.

Cattedrale di Nidaros, a Trondheim lungo i Cammini di Sant'Olav

Fonte: iStock

Cattedrale di Nidaros, Trondheim

Gli 8 percorsi delle St. Olav Ways

La meta dei Cammini di Sant’Olav in Norvegia è la Cattedrale di Nidaros, a Trondheim, ma i percorsi per arrivarci sono molteplici e tutti differenti, attraversando la parte più autentica del paese, tra natura incontaminata, borghi medievali, paesaggi spettacolari e città ricche di storie da raccontare.

La leggenda vuole che sia necessario fare tre volte il giro della Cattedrale di Nidaros prima di entrare. È l’atto finale di un viaggio tra pianure e valli, tra boschi e rovine, a cavallo dei fiordi scandinavi.

Il percorso più scelto dai pellegrini è quello che parte da Oslo, il Sentiero Gudbrandsdalen (che è anche il più lungo). In tale percorso, St. Hallvard è l’alfa di questa via verso il ricongiungimento con il proprio io interiore. Dell’antica cattedrale di Oslo, oggi, restano solamente le rovine, ma rappresentano ancora oggi una meta fondamentale per turisti provenienti da ogni parte del mondo. Da qui, il percorso si sviluppa verso nord, sino alle rovine della cattedrale di Hamar, e sino a giungere, dopo un percorso lungo seicento chilometri, ad un altro antico luogo di culto: Nidaros. Questa è la meta, l’omega, il luogo più mistico e, forse, più misterioso.

Vediamo quali sono tutti gli 8 percorsi che seguono le tracce dei cammini di Sant’Olav e le loro caratteristiche principali.

Sentiero Gudbrandsdalen

Come descritto in precedenza, è il percorso di Sant’Olav più popolare e battuto, oltre che il più lungo, con ben 643 chilometri e un totale di 32 tappe. Collega Oslo a Nidaros (oggi Trondheim). Per percorrerlo interamente servono circa 4 settimane intere di cammino: un vero e proprio pellegrinaggio da dedicare al trekking nella natura e alla meditazione. È il percorso lungo il quale riconoscersi e ritrovarsi.

St. Olavsleden

Inizia in Svezia, a Selånger e passa in Norvegia a Stiklestad, per 580 chilometri complessivi suddivisi in 30 tappe. Questo è un percorso particolarmente simbolico, poiché rappresenta il tragitto dell’ultimo viaggio di Olav Haraldson prima della storica battaglia di Stiklestad, nel 1.030, quando perse la vita.

Østerdalsleden

Natura incontaminata e selvaggia per 320 chilometri di camminata suddivisa in 21 tappe. Consigliato agli escursionisti con più esperienza, è meglio seguirlo nel periodo estivo.

Nordleden

135 chilometri di cammino, diviso in 7 tappe, che ha inizio nel nord del Paese, alla chiesa di Gloshaug, ridiscende e attraversa Stiklestad prima di arrivare a Trondheim.

Romboleden

Anche questo tragitto, il più antico, è consigliato agli appassionati di trekking più esperti. Composto da 7 tappe, attraversa montagne e boschi per un totale di 150 chilometri lungo quella che una volta era un’importante strada commerciale.

Sentiero Borg

Colline e campi per 176 chilometri di strada, percorribile a piedi o in bicicletta, che attraversa in 9 tappe il sud-est del Paese e sale fino a Oslo, dove confluisce nel lungo percorso Gudbrandsdalen.

Valldalsleden

Partenza a Valldal per un cammino di 150 chilometri che partono dai maestosi fiordi norvegesi. Suddivisibile in 7/8 tappe, una volta arrivato al Monte Dovre il percorso si unisce al sentiero Gudbrandsdalen, il più battuto.

Tunsbergleden

Da sud, in particolare dal fiordo di Oslo, a Larvik si risale verso la Capitale, ricongiungendosi, anche in questo caso, con il sentiero Gudbrandsdalen. Sono 9 tappe per 190 chilometri di camminata attraverso la campagna e i caratteristici piccoli centri abitati.

Cammino di Sant'Olav, Gudbrandsdalen, in Norvegia

Fonte: iStock

Segnaletica del Sentiero Gudbrandsdalen

Informazioni utili

I percorsi delle St. Olav Ways sono ben segnalati lungo tutto il tragitto con il logo del pellegrinaggio, ossia la croce rossa di Sant’Olav. È possibile scaricare le mappe di tutti i percorsi tramite il National Pilgrim Center, che le tiene costantemente aggiornate.

Non tutti i percorsi sono adatti ai principianti e per intraprendere quest’esperienza di trekking è opportuno esserne allenati (questo vale per qualsiasi pellegrinaggio). È bene, inoltre, partire attrezzati con tutto l’occorrente e con un abbigliamento comodo e adeguato.

Vi state chiedendo quale sia il periodo migliore per percorrere il Cammino di Sant’Olav? L’ideale è farlo nei mesi più caldi, visto il clima rigido della Norvegia, quindi da maggio a fine agosto.

Categorie
Arabia Saudita Asia Medina Notizie tradizioni Viaggi viaggiare

Medina, in Arabia Saudita, apre ai turisti: cosa vedere

Un tempo i fedeli si recavano in Arabia Saudita, culla dell’Islam, unicamente per compiere il pellegrinaggio verso le due principali città sante, La Mecca e Medina. Ma se fino al 2021 l’ingresso era riservato solo a chi professava la fede islamica, oggi una di queste, Medina, è diventata accessibile anche ai turisti, benché ancora in pochi abbiano avuto il privilegio di vivere la sua spiritualità di persona.

La “Città Illuminata” offre un’esperienza davvero unica nel suo genere, che fonde la ricchezza della tradizione islamica con l’ospitalità e la bellezza sorprendente dei suoi luoghi. Una tappa fondamentale da inserire nel vostro itinerario, considerando anche che è situata in posizione strategica per visitare l’intera regione.

Cosa vedere in un giorno a Medina: moschee e siti storici

Una visita a Medina è un invito aperto a coloro che desiderano approfondire la comprensione della cultura islamica e arricchire il proprio viaggio in Arabia Saudita con un tocco di spiritualità. Lasciarsi trasportare dalla bellezza della “Città Illuminata” è un’esperienza unica ancora vissuta da pochi turisti internazionali.

Di certo, una volta giunti qui, non si può non far visita ai principali monumenti islamici che custodiscono l’intera storia di una cultura. Tra questi, le sette moschee che si trovano nel sito della Battaglia di Al-Khandaq (la Trincea), a ovest del Monte Sela. In realtà, si tratta di sei moschee, ma ne vengono menzionate “sette” perché è inclusa anche la Moschea di Al-Qiblatayn. Eccole elencate in ordine da nord a sud, secondo la loro posizione:

  • Moschea Al-Fateh
  • Moschea Salman Al-Farisi
  • Moschea Abu Bakr Al-Siddiq
  • Moschea Umar ibn Al-Khattab
  • Moschea Ali ibn abi Talib
  • Moschea Fatima

Sappiate, però, che le moschee sono visitabili unicamente dall’esterno, per permettere ai fedeli di professare le preghiere e i rituali, rispettando la loro fede.

La Moschea del Profeta, uno dei siti più sacri dell’Islam, è senza dubbio una delle motivazioni per visitare la città di Medina. Per i non musulmani, si può arrivare fino al cancello di ingresso – oltre il quale inizia lo spazio sacro (haram) non valicabile – e rimanere a osservare il lento passaggio dei fedeli nella sua ampia piazza, dove grandi ombrelli meccanici vengono aperti per proteggere dall’eccessivo sole o dalle intemperie. Qui è custodita la tomba del Profeta, il luogo è riconoscibile grazie alla cupola verde, colore ufficiale dell’Islam, che svetta nel cielo di Medina.

Proseguite il vostro tour visitando la Masjid Al-Qiblatayn, nota anche come la Moschea delle due Qibla. È famosa perché durante il periodo della vita del Profeta, la direzione della preghiera (qibla) fu cambiata da Gerusalemme a La Mecca. Successivamente, dirigitevi verso la Masjid Quba, la prima moschea costruita nell’Islam.

Nei pressi di Medina, non perdetevi poi una visita a un altro luogo emblematico, la Moschea Sayyed Al-Shuhada, considerata dai musulmani un sito importante della storia islamica, poiché dove ora sorge si è svolta la famosa battaglia di Uhud. L’edificio sacro è stato completato nel 2017 e presenta uno stile architettonico unico.

Cosa mangiare a Medina: cibo e tradizioni culinarie

A Medina, la scena gastronomica offre una vasta gamma di delizie per soddisfare ogni palato. Per iniziare la giornata con energia, i numerosi caffé offrono per la colazione opzioni sia per i tradizionalisti che per gli audaci. Tra le scelte classiche si trovano falafel appena fritti, hummus cremoso e pane appena sfornato, mentre per coloro che cercano qualcosa di diverso, le opzioni gourmet comprendono fluffy pancake con miele e frutta fresca o uova strapazzate con formaggio locale e spezie esotiche.

Tanti i ristoranti che propongono piatti tipici della cucina mediorientale, come il kebab di agnello marinato con spezie aromatiche e servito con riso pilaf o il couscous con verdure fresche e pollo alla griglia. Imperdibili anche i dolci tradizionali preparati con maestria, come baklava, kunafa e basbousa. Alcuni locali offrono anche una selezione di tipica pasticceria fresca araba, ideale per accompagnare una chiacchierata con amici o per godersi un momento di tranquillità da soli.

Dove dormire a Medina

A Medina, ci sono diverse opzioni di alloggio adatte ai visitatori occidentali, che offrono comfort, lusso e convenienza per un soggiorno indimenticabile nella città santa. Gli hotel che affacciano sulla Moschea del Profeta sono riservati ai fedeli di religione musulmana per permettere loro di compiere agilmente e comodamente il proprio pellegrinaggio rituale.

I visitatori che desiderano soggiornare in alberghi di fascia alta, possono optare per il Crowne Plaza Hotel, e raggiungere a piedi la Moschea del Profeta, che dista 400 metri, o presso il Marriott Hotel, nel cuore della città. Una soluzione dal budget più contenuto è il Ghalia Uhud Hotel, sempre molto vicino alla Moschea del Profeta, da cui dista 3,6 km, circondato da alcuni ristoranti. In alternativa, si può scegliere una sistemazione locale, per avere l’opportunità di vivere una ricca esperienza di condivisione e conoscere più da vicino la cultura degli abitanti del posto, il loro modo di vivere e l’autenticità dei loro costumi.

Visitare la ‘Città Illuminata’ durante il Ramadan

Il Ramadan, il nono mese del calendario islamico, è un periodo sacro per i musulmani di tutto il mondo, di riflessione spirituale, rafforzamento della fede e solidarietà tra i membri della comunità. Durante questo mese, i credenti praticanti osservano il digiuno dall’alba al tramonto, astenendosi dal cibo, dalle bevande, dal fumo e da altri piaceri fisici, come un atto di devozione e auto-purificazione. Nei Paesi arabi, è considerato un momento di grande importanza culturale e religiosa, caratterizzato da una serie di tradizioni e pratiche che riflettono i valori dell’Islam e la ricchezza della sua eredità.

Durante il mese del Ramadan, le città e le comunità si trasformano, con le moschee che accolgono i fedeli per le preghiere quotidiane e i suq che si animano di attività e vendite speciali in vista delle festività. I musulmani si concentrano sull’incremento delle loro pratiche spirituali, dedicando più tempo alla lettura del Corano, alla preghiera e alla carità, mentre le moschee si preparano ad accogliere un alto numero di fedeli. Le famiglie si riuniscono per condividere pasti speciali prima dell’alba (Suhur) e dopo il tramonto (Iftar), rompendo il digiuno sempre prima con un dattero, a cui segue un pasto abbondante e nutriente consumato in compagnia.

Le autorità nei Paesi arabi adottano misure speciali, come orari di lavoro ridotti e regole sulla vendita e sul consumo di cibo e bevande in pubblico durante le ore di digiuno. Si tratta di misure volte a facilitare l’osservanza del digiuno e a promuovere uno spirito di solidarietà e rispetto tra i membri della comunità. Il pellegrinaggio, o Hajj, è uno dei pilastri fondamentali dell’Islam, da compiere obbligatoriamente almeno una volta nella vita, qualora il fedele abbia le capacità fisiche ed economiche necessarie per affrontare il viaggio, che rappresenta un momento di riflessione e purificazione dell’anima.

È anche una testimonianza tangibile dell’unità della ummah, la comunità islamica globale, riunita nella ricerca della presenza divina. Un’esperienza sacra che porta milioni di fedeli da tutto il mondo a compiere un viaggio spirituale verso le città sante della fede islamica, La Mecca e Medina.

Come arrivare a Medina: informazioni di viaggio

Medina è accessibile comodamente via terra con treni ad alta velocità dalla vicina Jeddah, città collegata all’Italia con voli giornalieri diretti. Da Riyadh, partono voli diretti con compagnie locali e di bandiera.

È importante ricordare che, ad oggi, per accedere all’Arabia Saudita dall’Italia serve un visto, che si può richiedere direttamente online con anticipo, oppure una volta arrivati a destinazione in aeroporto. Per gli spostamenti più brevi è inoltre previsto lo stop-over visa, un visto di transito o scalo che consente alle persone che attraversano l’Arabia Saudita di entrare nel Paese per una serie di motivi, tra cui quelli turistici, e che può essere richiesto sul sito della compagnia di bandiera Saudia Airlines.

Categorie
castelli luoghi misteriosi Notizie Viaggi

Il Castello del Catajo svela nuovi segreti rimasti celati finora

Sono otto anni che il sontuoso Castello del Catajo di Battaglia Terme (Padova), una delle grandi regge europee che fu residenza di villeggiatura imperiale degli Asburgo, si mostra al pubblico in tutta la sua magnificenza: fino a oggi, infatti, i visitatori hanno potuto ammirare il monumentale Cortile dei Giganti, il romantico parco secolare e, soprattutto, il Piano Nobile con gli spettacolari affreschi di Giovan Battista Zelotti che raccontano l’epopea della famiglia Obizzi, capitani di ventura che costruirono il monumentale Castello nel XVI secolo.

Ma da sabato 13 aprile 2024, il Catajo svelerà, per la prima volta, un segreto: un intero piano, finora rimasto chiuso, che ospita le stanze private dove gli Asburgo-Este vivevano la quotidianità.
Eleganti ambienti neoclassici, sala da pranzo, camere da letto, sala da gioco affrescati con paesaggi e marine nell’Ottocento dal veneziano Marino Urbani, sono stati restituiti, dopo anni di restauro, ai loro fasti passati.

Il Castello del Catajo come non lo si è mai visto: le stanze private degli Asburgo Este

Sala da musica del Castello del Catajo, Battaglia Terme

Fonte: Ph Filippo Molena – Ufficio Stampa

Particolare della Sala da musica del Castello del Catajo

Edificato tra il 1570 e il 1573 alle pendici del Montenuovo su volontà di Pio Enea I degli Obizzi, condottiero della Repubblica di Venezia, il Castello del Catajo dal 13 aprile raddoppierà il numero di ambienti interni visitabili: sono dieci i nuovi saloni che compongono il piano ritrovato.

Da sempre a uso privato, le sale “inedite” furono realizzate nel Cinquecento dagli Obizzi e vennero poi ristrutturate durante gli anni Venti dell’Ottocento dai successivi proprietari, la famiglia Asburgo Este, arciduchi di Modena.

Da aprile, quindi, sarà possibile scoprire non soltanto due interi livelli, ma anche due epoche e due dimensioni a confronto: il Cinquecento di rappresentanza al piano nobile, e le nuove stanze private dalle delicate decorazioni ad affresco neoclassiche al piano superiore, a opera del pittore veneziano Marino Urbani con vedute di pittoreschi paesaggi, marine con velieri e scene di vita agreste.

Le nuove stanze conservano tuttora intatta l’atmosfera e l’intimità degli spazi per la famiglia: sala da pranzo con il servizio da tavola di antiche ceramiche, sala della musica con un fortepiano di metà Ottocento, sala da gioco e camere da letto, tutte appaiono ancora vissute dai loro antichi proprietari.

E sono proprio questi gli ambienti in cui hanno abitato Francesco IV duca di Modena e la moglie Maria Beatrice di Savoia che amavano particolarmente il Catajo e vi soggiornavano per sei mesi l’anno. Ma sono anche le stanze dove l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono d’Austria, trascorse la sua ultima vacanza prima di recarsi a Sarajevo, luogo del noto attentato che scatenò l’inizio della Prima Guerra Mondiale. Egli stesso fece “ammodernare” alcune delle stanze negli anni Ottanta dell’Ottocento.

Gli affreschi ritrovati

Affreschi ritrovati del Castello del Catajo, Battaglia Terme

Fonte: Ph Filippo Molena – Ufficio Stampa

Particolare degli affreschi ritrovati del Castello del Catajo

Ma c’è di più: nel corso dello scrupoloso restauro degli ultimi due anni, il Catajo di Battaglia Terme ha fatto un altro regalo del tutto inaspettato, una scoperta che ha il sapore dell’eccezionalità.

In seguito ai saggi stratigrafici condotti in tutti gli ambienti, una prima stanza ha svelato la presenza di affreschi più antichi, poi coperti da un successivo strato di intonaco nell’Ottocento: sono state, così, riportate alla luce magnifiche scene a soggetto mitologico dipinte nel Cinquecento da Giovanni Battista Zelotti (autore dell’importante ciclo di affreschi del piano nobile).

Inoltre, sono tornati alla luce affreschi successivi, risalenti al Seicento, di un secondo autore ancora ignoto. In questo modo, le pareti della stanza (che fino a due anni fa erano dipinte di verde)
oggi mostrano raffinate pitture che ritraggono Apollo e le muse, le tre Grazie, Venere e Sileno.

Il secondo ambiente interessato dai ritrovamenti è stato l’elegante scala a chiocciola che collega i due piani del castello, ridipinta grossolanamente a fine Ottocento e che invece nascondeva al di sotto, in perfetto stato di conservazione, affreschi più importanti sempre a opera dello Zelotti, che riproducono marmi, balaustre e festoni floreali.

Negli ultimi decenni, in Veneto sono stati molto rari i ritrovamenti di affreschi coperti di tale pregio e in così vasta superficie: ciò rende le scoperte del Catajo davvero eccezionali e di grande importanza storico-artistica.

Categorie
Europa Lituania Notizie vacanze Viaggi

Perché la Lituania è la destinazione ideale per la primavera

La primavera è la stagione ideale per organizzare un viaggio: il clima si fa più mite, la ressa estiva è ancora lontana e sono molteplici le iniziative messe in campo dalle destinazioni turistiche per accogliere i visitatori.

La Lituania, ad esempio, ha previsto una serie di interessanti attività, da proposte insolite a nuovi tour a tema, per trasformare una vacanza primaverile in qualcosa di ancora più entusiasmante.

Vediamone subito una selezione, tenendo conto che il Paese è facilmente raggiungibile con voli diretti in partenza dai principali aeroporti italiani (Torino, Milano, Treviso, Rimini, Roma, Bari) verso la capitale Vilnius e la storica città di Kaunas, definita anche “il cuore pulsante della Lituania”.

Una passeggiata ricca di adrenalina sulla Tv Tower

Vilnius è la tappa lituana per eccellenza, contraddistinta da una deliziosa città vecchia medievale dove ammirare una straordinaria architettura barocca e una felice commistione di stili e di epoche.

In occasione della primavera, l’esperienza nella capitale si arricchisce con una proposta davvero carica di adrenalina che non lascia indifferenti: infatti, c’è la possibilità di passeggiare a 170 metri di altezza sulla Tv Tower.

Dopo una breve introduzione, i partecipanti potranno salire su quello che è l’edificio più alto del Paese e lasciarsi incantare da una vista che lascia senza fiato sullo skyline cittadino.

La più grande collezione di auto storiche

Quello che una volta era il parcheggio dei taxi di Vilnius, oggi ospita il Museo delle auto storiche, l’Auto Muziejust, a pochissima distanza dal pittoresco centro.

Qui fa bella mostra di sé la più vasta collezione di auto storiche della Lituania, con esposte più di 100 vetture, dai primi veicoli a motore per arrivare alle moderne supercar.

Una vera gioia per gli appassionati che, oltre a “riempirsi gli occhi”, potranno soffermarsi sull’iconica Hispano Suiza e provare l’emozione di salire a bordo della storica Delage.

Primavera in Lituania: una sauna nell’ex carcere

Da carcere a punto di riferimento per lo svago: nella capitale, l’edificio Lukiškės 2.0 da quest’anno consente anche di godersi relax assoluto nella sauna all’aperto Vytautas beats the gong che ha la forma di un igloo.

La struttura, aperta fino a maggio, propone altresì programmi con “veri esperti del vapore”.

Ma non è tutto perché sia a bordo di un battello sul fiume Neris sia nel Parco Vingis verranno installate nuove saune per una permanenza all’insegna del benessere.

Un tour dell’amore segreto

Un modo inedito di andare alla scoperta di Vilnius è quello di partecipare al percorso Secret Love che tocca i luoghi chiave dove, nel XV secolo, il Granduca di Lituania Re Sigismondo Augusto di Polonia e la Regina Consorte Barbara Radziwill vissero la loro drammatica e scandalosa storia d’amore.

Il tour di 21 tappe permette di conoscere la storia della Vilnius dell’epoca grazie a un’apposita audioguida.

Un tuffo nell’arte

Riaperto al pubblico a inizio primavera, il Palazzo Sapieha di Vilnius, elegante edificio alto barocco in via Sapiegos, svolgerà la funzione di sede distaccata del Centro d’Arte Contemporanea includendo mostre, un caffè, sale per concerti e conferenze.

In più, saranno a disposizione visite guidate per conoscerne la storia e l’inestimabile patrimonio artistico.

Degustazioni di vini e hotel insoliti

Visitare la Lituania in primavera significa anche poter partecipare a degustazioni di vini “particolari”, ottenuti dalla fermentazione naturale di frutta e bacche quali ribes, mirtilli, ciliegie, olivello spinoso, mele cotogne, mirtilli rossi e mele.

Un indirizzo? L’azienda vinicola Miella vyninėje nella regione di Alytus, un luogo speciale punteggiato da oltre 5000 viti.

Infine, gli ideatori dell’insolito Very Bad Hotel, nel quartiere Žaliakalnisa a Kaunas, presto accoglieranno i turisti presso il nuovo e altrettanto curioso Broken Bed Hotel che assomiglia alla casa della Famiglia Addams.