Categorie
Armenia Asia Erevan Idee di Viaggio Viaggi viaggiare

La Moschea Blu di Erevan, informazioni e curiosità

La più grande moschea di Erevan, la Moschea Blu, è un antico complesso, situato nel pieno centro cittadino, che si estende su una superficie di 7000 mila metri quadrati. All’inizio del XX secolo era una delle sette moschee funzionanti della capitale armena. Oggi, oltre ad essere uno dei simboli della città e una delle attrazioni maggiormente visitate dai turisti, rappresenta una delle più antiche strutture esistenti nel centro di Erevan e l’edificio più significativo del periodo iraniano della città. Quella della comunità armena-iraniana è una presenza molto forte in tutto il Paese e la capitale Erevan non fa eccezione, in particolare nel distretto di Arabkir, uno dei dodici che compongono la città.

Storia e funzioni della Moschea Blu di Erevat

ingresso Moschea Blu Erevan

Fonte: iStock

L’ingresso della Moschea Blu di Erevan

La grande Moschea Blu di Erevan, nota anche come Gok Jami, è una moschea sciita del XVIII secolo, commissionata da Huseyn Ali Khan, il sovrano del Khanato di Erivan. Fu costruita nel 1760 e si trova nel centro della città, sul viale Mashtots. La moschea ha una pianta rettangolare, un minareto, che un tempo era il punto più alto di Erevan (24 m), celle, strutture adiacenti e un cortile di 71 x 47 metri, con una vasca in pietra. Gli ingressi, le cupole e il minareto sono rivestiti con piastrelle decorative in maiolica blu, rossi e verdi. Il minareto nella parte sud-orientale della moschea è l’unico superstite dei quattro originariamente esistenti della moschea (alti 25 metri), tre dei quali furono demoliti dopo il 1945. Ci sono 28 padiglioni, una biblioteca a nord, una sala principale con cupola a sud e un cortile.
Durante gli anni nei quali l’Armenia faceva parte dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, la Moschea Blu è stata sì preservata dall’opera di ricostruzione della città e restaurata nel periodo 1940-1972, ma è stata trasformata, nel 1931, nel Museo della Città di Erevan, poi in un planetario, mentre per anni ha ospitato anche il Museo della Natura Armena.
Visitare la Moschea Blu è possibile e l’ingresso è gratuito. Devi solo ricordare togliere le scarpe per entrare e che alle donne è richiesto di indossare degli abiti che coprano interamente il corpo.

I rapporti tra Armeni e Iran

Erevan è diventata ufficialmente la capitale della Prima Repubblica Armena indipendente il 28 maggio 1918. Un’investitura celebrata con una rapida crescita edilizia e demografica. In quegli anni apparvero nuove strade, viali, edifici e piazze. La popolazione stessa di Erevan crebbe moltissimo in quel periodo, anche grazie al forte afflusso di ritorno di emigranti armeni. Negli ultimi 100 anni, infatti, la popolazione di Erevan è aumentata di quasi 10 volte, superando oggi il milione di persone, con un’età media molto bassa. Non a caso Erevan si definisce la più giovanile delle più antiche capitali del mondo. Prendendo come punto di riferimento per la fondazione della capitale armena la fortezza di Erebuni, Erevan sarebbe di fatto più antica di Roma di ben 29 anni. Nonostante questo, è una città moderna e tutta da scoprire, il cui aspetto attuale si è formato solo a metà del XX secolo, durante l’epoca sovietica, ma la città è insita nel carattere e nello spirito armeno.
Gli abitanti di Erevan parlano principalmente il dialetto locale, una parte significativa del quale è la lingua armena classica. L’influenza di prestiti dal persiano e dal russo è ancora rintracciabile, il che è naturale, dati gli anni trascorsi nell’U.R.S.S. e della secolare coesistenza e convivenza di popoli d’origine diversa al suo interno.

Dopo il crollo del Muro di Berlino e il disfacimento dell’Unione Sovietica, Erevan è diventata l’attuale capitale della Terza Repubblica Indipendente d’Armenia e da quel momento sono ripresi i rapporti diplomatici con il vicino Iran.
Nel 1994-1998 fu proprio il governo iraniano a finanziare la ristrutturazione dell’imponente Moschea Blu, convertendola nel Complesso Culturale dell’Iran, punto di riferimento per la comunità iraniana dell’Armenia. Oltre alle funzioni e alle cerimonie religiose, oggi vi si tengono corsi di lingua persiana e vengono ospitate serate letterarie in cui si leggono e si commentano i classici della poesia persiana.
Le relazioni diplomatiche e i rapporti tra Armenia e Iran – oggi ottimi, come conferma il crescente flusso di turisti iraniani nella capitale armena – sono riprese ufficialmente solo nel febbraio 1992, un anno e mezzo dopo la dichiarazione d’indipendenza della prima dal blocco sovietico. Bisogna ricordare anche come durante le guerre ottomano-persiane, durate oltre due secoli, dal 1513 al 1735, Erevan fu sottoposta a ben 14 diverse dominazioni. L’Armenia occidentale cadde in mani ottomane, mentre l’Armenia orientale rimase parte dell’Iran safavide.

Decorazioni del minareto della Moschea Blu di Erevan

Fonte: iStock

Decorazioni sul minareto della Moschea Blu di Erevan

Tornando a epoche più vicine alla nostra, i rapporti tra Armenia e Iran, dopo settant’anni di gelo della dominazione sovietica, sono ripresi e proseguono con quella consuetudine che ha sempre contraddistinto la storia millenaria dei due popoli confinanti. Una delle ragioni che oggi porta così tanti iraniani ad Erevan, è la possibilità di sfuggire alle limitazioni imposte al proprio Paese dalle sanzioni internazionali.
E l’Armenia rappresenta una meta sicuramente più economica rispetto ad altri Paesi amici come gli Emirati Arabi o la Turchia. Inoltre, gli iraniani ottengono facilmente il visto al loro ingresso nel Paese e non hanno bisogno di fare alcuna richiesta preventiva. Non si tratta di una questione banale. Viaggiare o spostarsi all’estero per studiare, anche per quanti possono permetterselo, mette gli iraniani nella condizione di affrontare lunghe trafile burocratiche mentre il visto per l’Armenia viene loro concesso direttamente al momento dell’attraversamento del confine o in aeroporto. Molti, dunque, sono quelli che scelgono l’Armenia come meta di passaggio per poter richiedere visti o permessi alle ambasciate che non hanno una rappresentanza diplomatica, per diversi motivi, a Teheran. Un’altra ragione che porta tanti iraniani a Erevan è la possibilità di affrontare gli esami internazionali di inglese necessari per poter emigrare in Paesi anglosassoni come l’Australia o il Canada.

Oltre la Moschea Blu, perché visitare Erevat

C’è naturalmente più di un motivo, per iraniani e non solo, per visitare Erevat, e i suoi dintorni, oltre alla Moschea Blu. Si tratta di una città dal fascino indiscutibile e dalle caratteristiche geografiche che la rendono unica, in particolare per la presenza del biblico Monte Ararat, su sui si apre una vista meravigliosa. Per gli armeni l’Ararat non è solo un miracolo della natura. Ha un significato misterioso. Sant’Ararat è il custode del Paese, il custode dell’idea, il custode degli obiettivi e dei sogni. Nei momenti di felicità, la montagna sorride alla città e nei giorni difficili la protegge. Con il suo miracoloso potere attrattivo, il Monte Ararat unisce tutti gli armeni che vivono in patria e nel mondo.

Categorie
Armenia Asia Erevan Viaggi

Dove dormire a Erevan, i quartieri migliori per l’hotel

Scegliere l’Armenia, e in particolare la Erevan, vuol dire immergersi in un’atmosfera decisamente particolare e originale. La capitale del Paese è un’antica città, non lontana dal confine con la vicina Turchia, completamente circondata da montagne. Leggenda vuole che il suo nome derivi addirittura da un’esclamazione di Noè, quando, dopo aver deposto l’Arca alle pendici del monte Ararat per il ritiro delle acque, avrebbe gridato «Yerevats!» («è apparso!»)

Si tratta di una destinazione dove è consigliabile dormire almeno un paio di notti per avere la possibilità di conoscerne meglio l’anima, andando con calma alla scoperta dei suoi quartieri. L’unicità di Erevan, abitata oggi da circa un milione e trecentomila abitanti, ti catturerà. Le cicatrici di un passato tragico, in particolare per il genocidio armeno del secolo scorso, sono inevitabilmente delle ferite ancora aperte per la popolazione e la città conserva, ben visibili, le tracce della sua appartenenza all’Unione Sovietica, ma è proiettata al futuro e ricca di progetti interessanti. In più, l’età media della popolazione di Erevan è davvero molto bassa, il che la rende una meta interessante anche per chi ha voglia di sperimentare una vibrante vita notturna. Erevan si vanta di essere la più giovanile tra le antiche capitali del mondo, oltre che una delle più sicure.

I quartieri di Erevan: dove dormire per visitare la città

La capitale armena è una metropoli che dal 2000 in poi ha conosciuto un grande sviluppo urbano. Questo ha portato alla demolizione di diverse strutture storiche e alla costruzione di nuovi edifici, spesso in sostituzione di quelli risalenti all’epoca sovietica. Un rinnovamento necessario per andare incontro alle nuove esigenze abitative, per la richiesta di case di dimensioni maggiori e miglior confort, che hanno fatto propendere per nuovi palazzi a sviluppo verticale. Questo ha comportato una modifica sostanziale, e non indolore, nel tessuto e nello skyline cittadino.

Il modo migliore per conoscere Erevan e i cambiamenti da cui è stata interessata negli ultimi anni è quello di muoversi a piedi. Le principali attrazioni turistiche e mete di interesse si trovano infatti a breve distanza l’una dall’altra, permettendoti di camminare e immergerti totalmente nella sua atmosfera, dalla geometria delle sue strade, dai suoi giardini e dal suo stupefacente tufo rosa. La città offre una moltitudine di alloggi per tutti i gusti e tutte le tasche, dalle soluzioni più lussuose a quelle davvero a buon mercato.

Dormire nel centro di Erevan

Scegliere di dormire in un hotel nel centro (Kentron) di Erevan renderà molto semplice la tua visita alla città, anche nel caso in cui ti stancassi di camminare e volessi fare affidamento sui mezzi pubblici, autobus o metropolitana che sia. Conosciuto anche come Kaghak, il centro cittadino ha una caratteristica forma circolare, all’interno della quale spiccano le attrazioni turistiche più popolari le due piazze principali. Si tratta di Piazza della Repubblica, dalle dimensioni maggiori, e di Piazza della Libertà, facilmente riconoscibile perché vi si affaccia il Teatro dell’Opera, una delle attrazioni dell’area.
Negli anni dell’URSS, Piazza della Repubblica era intitolata a Lenin, la cui statua è stata smantellata nel 1991. Si tratta del punto di partenza ideale per la visita degli edifici principali di Erevan come il Museo storico dell’Armenia, quello del Governo della Repubblica d’Armenia, dell’Ufficio Postale centrale della Repubblica d’Armenia, dell’Hotel Marriott Armenia, degli ex Ministeri degli Affari esteri e dell’Energia. Li riconoscerai facilmente perché sono costruiti in tufo rosa e giallo in stile neoclassico con ampio uso di motivi armeni.
In Piazza della Repubblica si trova anche l’orologio principale di Erevan, sulla torre dell’edificio governativo. Installato nel 1941, ha subito un solo intervento di restauro, nel 2001, quando le parti meccaniche sono state sostituite da quelle elettroniche.
La piazza è celebre per le sue colorate fontane sonore, che contribuiscono a renderla è uno dei luoghi di intrattenimento preferiti. Vi si tengono spesso concerti all’aperto, che di solito si concludono con magnifici fuochi d’artificio. Ogni anno in Piazza della Repubblica viene eretto il più grande albero di Natale della Repubblica e si festeggia la notte di Capodanno.

Dormire a Kanaker, il quartiere collinare

Da Piazza della Repubblica parte la moderna via Abovyan, una delle principali strade di Erevan, che raggiunge il quartiere collinare di Kanaker. È la strada più affollata della capitale sia di giorno che di sera, e un luogo ideale per incontri, shopping, passeggiate e attività ricreative. Alla fine del XX secolo, via Abovyan rappresentava un centro politico, economico e culturale particolarmente vivace, sede dei più importanti hotel cittadini. Uno degli edifici principali di questa strada è quello dove si trova il ristorante Vostan: in origine il palazzo apparteneva ad un importante uomo d’affari e benefattore armeno. Nel 1920, da uno dei balconi della sua residenza, il Partito Bolscevico annunciò l’instaurazione del potere sovietico in Armenia. Dormire a Kanaker significa allontanarsi un po’ dal centro ma anche dal caos, e godere di una vista insolita sulla città.

Trovare un hotel nel quartiere Kond, il cuore antico di Erevan

Se desideri conoscere il vero cuore di Erevan, quello più autentico, scegli di dormire al Kond. Si trova immediatamente fuori dal Kentron, nella zona Ovest. È il quartiere più rappresentativo di ciò che oggi rimane dell’antica Erevan, prima che la città cominciasse a mutare il suo aspetto. Dello storico quartiere impressionano le stradine strette e le case costruite in pietra così vicine le une dalle altre da creare un tortuoso labirinto. Si tratta certamente di un’area molto interessante da esplorare, in una sorta di viaggio nel tempo attraverso murales colorati, caffè, ristoranti e negozi d’arte. Scegliere un hotel in questo quartiere ti farà certamente sentire maggiormente parte del tessuto cittadino e della sua storia. Non è un’area a vocazione turistica e viene spesso ignorata dalle guide ma si tratta di una delle zone più affascinanti e autentiche di Erevan.

Come risparmiare: dormire in periferia

Come capita spesso anche altrove, la periferia di Erevan è caratterizzata da quartieri dormitorio, dove finiscono i viaggiatori che preferiscono trovare alloggi a buon prezzo. Tra questi c’è il quartiere di Bangladesh, costruito in epoca sovietica. Deve il suo nome proprio al fatto di essere lontano dal centro, defilato come il Paese asiatico da cui prende il nome. Oggi vi si trova il più grande bazar all’aperto di Erevan. Alloggiare a Bangladesh ti consentirà di risparmiare ma devi mettere in conto lunghi tempi di trasporto per arrivare in centro. Se proprio dovessi scegliere di dormire in un quartiere periferico, trova un hotel nel quartiere dell’amicizia, Brekamutyun (significa proprio amicizia), servito dalla metropolitana. Qui ha sede un grande bazar coperto. Un’altra opzione potrebbe essere quella del distretto di Nor Nork. Nulla di particolare da segnalare rispetto a questo quartiere ma tra i condomìni prefabbricati di chiara origine sovietica, ti troverai già in direzione di due escursioni nei dintorni di Erevan molto popolari, quelle al Tempio di Garni e al monastero di Geghard.