Sono tanti i fenomeni che investono il pianeta durante l’anno e in tutte le stagioni. Sono quelli che ci incantano e ci suggestionano, che ci invitano a metterci in viaggio per scoprire e riscoprire le città che conosciamo e che si trasformano ogni volta in maniera inedita e sorprendente davanti ai nostri occhi.
La scienza li ha spiegati uno a uno, tutti quei fenomeni che sono diventati col tempo delle vere e proprie attrazioni turistiche. Eppure, anche se sappiamo bene che non si tratta di sortilegi, non possiamo fare a meno di sentirci come i protagonisti di una favola magica e incantata ogni volta che li tocchiamo con mano.
E sembra proprio una magia anche quella che ha colpito questo inverno una cittadina dell’Alaska. Proprio lì dove la notte polare è già iniziata. Sempre lì dove gli abitanti vivranno avvolti nell’oscurità per settimane rinunciando al sole per due lunghi mesi.
Benvenuti a Utqiaġvik
Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Utqiaġvik, conosciuta fino a qualche anno fa col nome di Barrow, una cittadina dell’Alaska dove vivono appena 4000 persone. Lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa, il capoluogo del Borough di North Slope è conosciuto soprattutto per ospitare l’Osservatorio ambientale di Barrow, proprio quello dove scienziati di tutto il mondo si recano per studiare il territorio artico.
Ma Utqiaġvik è famosa anche per qualcos’altro, per ospitare uno dei fenomeni più affascinanti del nostro pianeta, quello della notte polare.
Cos’è la notte polare ve lo spieghiamo subito. Si tratta di un fenomeno che si verifica a latitudini superiori o pari a quelle dei circolari polari nord e sud, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre. Succede che il Sole resta sotto l’orizzonte, e rimane quindi nascosto per ore, giorni o addirittura mesi.
Ed è quello che è accaduto proprio a Utqiaġvik, l’insediamento urbano più a nord di tutti gli Stati Uniti, nonché luogo celebre per i suoi lunghi e rigidi inverni durante i quali le temperature arrivano a sfiorare i -46°C, dove i cittadini si sono ritrovati a salutare l’ultimo sole dell’anno a partire da novembre.
La notte polare a Utqiaġvik
È successo il 18 novembre che i cittadini di Utqiaġvik, soprattutto indigeni Iñupiat, hanno salutato l’ultimo sole dell’anno per sprofondare nelle tenebre della notte polare. Proprio a causa di questo fenomeno, infatti, la città dell’Alaska settentrionale si ritroverà al buio per due mesi, fino alla 23 gennaio 2023.
Non si tratta, però, di un buio assoluto, anche se in effetti in questi 65 giorni il sole non sorgerà. Tuttavia, il paesaggio che avvolgerà la quotidianità degli Iñupiat sarà di tipo crepuscolare, e quindi consentirà comunque agli abitanti di svolgere le loro attività.
Oltre a essere estremamente suggestiva, la notte polare permetterà di ammirare i cieli stellati più belli di sempre, un’occasione imperdibile, questa, per tutti i viaggiatori appassionati di astronomia. Condizioni meteo permettendo, infatti, chiunque arriverà a Utqiaġvik in questi 65 giorni potrà godere di un cielo notturno sensazionale. Questo vuol dire che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, le strade della cittadina saranno illuminate dalle stelle e dai pianeti che metteranno in scena uno spettacolo grandioso per intrattenere tutti fino al ritorno del sole.