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La scoperta avvenuta in Italia databile alle fine dell’età imperiale

L’Italia, “terra di santi, poeti e navigatori”, ma sopratutto di storia, molta della quale deve ancora essere compresa a fondo. Non a caso, nel nostro Paese avvengono tantissime scoperte archeologiche, come quella che vi stiamo per raccontare che è databile alla fine dell’età imperiale.

La scoperta avvenuta a Macerata

Ci troviamo a Villa Potenza, in provincia di Macerata, dove sono da poco iniziati gli scavi esplorativi nell’area adiacente al Centro Fiere. Operazioni che attualmente sono ferme a causa del maltempo, ma che riprenderanno non appena il clima si sarà stabilizzato, e sotto la direzione della Soprintendenza.

Uno degli obiettivi di questa scavi è la realizzazione, da parte del Comune della città, di un campo da rugby, ma invece quello che è emerso è una necropoli tardo-romana, e quindi risalante alla fine dell’età imperiale.

Le dichiarazione degli addetti ai lavori

Come riportato dal Corriere Adriatico, l’assessore comunale all’Urbanistica, Silvano Iommi, ha spiegato che: “È stato dato l’incarico a una società esperta in archeologia preventiva. Nei giorni scorsi è emersa, in sede di verifiche di superficie, la presenza di numerose tombe presumibilmente di epoca tardo-romana. L’indagine dovrà proseguire sotto la sorveglianza della Soprintendenza per verificare la consistenza della scoperta, ma a giudicare dalle trincee finora fatte risultano una quarantina di tombe o siti da scavare, a una profondità che varia dai 40 ai 60 centimetri”.

Una scoperta non da poco in quanto: “Siti di probabili tombe che ora vanno scavati, ma dalla presenza di resti in laterizio e il fatto che siano scure, è facile che siano tombe. La necropoli non era mai stata trovata prima in quella zona ad Est. Era stata fatta un’ipotesi del perimetro murario, ora è confermata la presenza di quello che in parte si era intuito, sarà svolto un approfondimento nei prossimi mesi, poi la Soprintendenza deciderà il da farsi”, ha continuato.

L’assessore, sempre come si piò leggere sul quotidiano locale, ha concluso: “Debbo dire che si sta rivelando utile la norma introdotta nel codice degli appalti che dispone azioni preliminari archeologiche in certe zone di rilievo. Peraltro la realizzazione di un campo da rugby impone lavori in superficie che non andrebbero a incidere su eventuali tombe: in ogni caso ora è in corso la protezione dell’area con la recinzione. Le rilevazioni fatte con il georadar indicherebbero la presenza di tombe su più strati, dunque a profondità maggiori di quelle che finora si sono viste: probabilmente le verifiche andranno avanti per tutti il mese di marzo”.

In sostanza, bisogna ancora verificare la portata del ritrovamento e, per questo motivo, i lavori proseguiranno per almeno 2/3 mesi. C’è da precisare, però, che lo spostamento del campo da rugby dalla sua attuale posizione vicino al sito archeologico di Recina, nei pressi del fiume, all’area adiacente al Centro Fiere era stato motivato proprio dalla volontà di allargare gli scavi di Helvia Recina.

Del resto Helvia Recina è un’antica città romana, oggi sito archeologico, che vanta numerosi resti tra cui quelli di un teatro romano del II secolo d.C. di ben 72 metri di diametro e di cui sono ancora bene riconoscibili l’orchestra, la cavea e il frontescena in laterizio come prevedeva il teatro romano classico.

Di Admin

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