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Dietro il quadro: la storia avventurosa del capolavoro più famoso del mondo

“Chiamatemi solo se rubano la Gioconda”, disse scherzosamente l’allora direttore del Louvre prima di salutare i propri dipendenti prima di partire per le vacanze estive di quell’afosa estate del 1911. Certo, Theophile Homolle non poteva immaginare che quella chiamata sarebbe arrivata davvero: il quadro più famoso della storia dell’arte era stato rubato.

A nulla servirono le accuse nei confronti di quegli artisti considerati anarchici come Apollinaire o Pablo Picasso, non è nelle loro case che le forze dell’ordine avrebbero ritrovato il capolavoro di Leonardo da Vinci. A quei tempi, infatti, l’opera fu trafugata da un decoratore italiano, un certo Vincenzo Peruggia, che decise di portare con sé la Gioconda in Italia, e così fece.

E, se la Gioconda potesse parlare, siamo certi di cose ne avrebbe da raccontare. Quella donna con l’espressione pensosa e quel sorriso appena accennato, enigmatico e criptico alla stregua di un mistero mai risolto, è diventata, negli anni, la figura più popolare e riprodotta del mondo.

Miti, leggende e rivendicazioni hanno contraddistinto la storia della Monna Lisa di Leonardo da Vinci, custodita al museo del Louvre di Parigi. E a poco sono servite le rivalità tra Francia e Italia: la Gioconda è e resterà in terra francese.

La storia della Gioconda

Dipinto tra il 1503 e il 1504, il quadro che porta la firma del grande Leonardo da Vinci, è diventato leggenda. Con una grandezza di 77 × 53 cm e 13 mm di spessore è in assoluto il capolavoro d’arte più contemplato di sempre, nonché il più popolare.

Nonostante le sue origini siano italiane, e siano state più volte rivendicate, tenendo accesa la speranza che il quadro potesse prima o poi tornare nel nostro Paese, gli italiani devono farsene una ragione del fatto che non tornerà mai più qui.

E non perché, come la credenza popolare vuole, fu Napoleone a “rubare” la Gioconda durante la campagna d’Italia del 1796. Ma perché fu lo stesso Leonardo a portarla in Francia quando vi si trasferì nel 1516 e fu proprio lui a venderla all’allora re di Francia, Francesco I, per circa 4mila ducati d’oro.

Nei secoli successivi, la Monna Lisa restò nelle mani dei reali francesi con Luigi IV che la portò alla Reggia di Versailles. Dopo la Rivoluzione Francese, invece, il quadro fu esposto al Louvre ed è lì che ancora oggi lo si può ammirare.

Di Admin

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