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La Sicilia inedita nel film con Colapesce e Dimartino

Da poco insigniti del Premio della Critica Mia Martini al 73° Festival Saremo con il brano “Splash”, Colapesce e Dimartino tornano a far palare di loro, ma questo volta in veste di attori: sono i protagonisti del film “La primavera della mia vita” di Zavvo Nicolosi, sui grandi schermi del nostro Paese il 20-21 e 22 febbraio di quest’anno.

Un lungometraggio che non ha niente a che vedere con le autocelebrazioni di cantanti che arrivano al cinema, anzi, è un road movie surreale in una Sicilia inedita. Scopriamo insieme le incredibili location in cui è stato girato.

Le location di “La primavera della mia vita”

Colapesce e Dimartino di questo nuovo film che vanta anche una loro personale colonna sonora, sono sono autori del soggetto, della sceneggiatura e i protagonisti. Si tratta della storia di due amici che condividono un certo passato musicale e che decidono di intraprendere un viaggio fuori del comune proprio in Sicilia.

Tra le location scelte per girare il film c’è sua Maestà l’Etna, simbolo della Sicilia nel mondo, il più grande vulcano attivo in Europa, ma anche uno dei più alti di tutto il nostro pianete.

Altre scene sono state girate a Catania, una città con un mare meraviglioso e un patrimonio artistico impareggiabile. Un capoluogo che si distingue per la sua energia magnetica, la sua vitalità e la sua arte, architettura ed enogastronomia.

Poi ancora la costa di Acireale, il fiore all’occhiello della regione, che è un territorio tutto da scoprire e in cui la tradizione sacra è fortemente radicata.

Non mancano spezzoni realizzati ad Aci Trezza, un borgo dalle piccole dimensioni che si affaccia sul mare e che regala un panorama dominato dai faraglioni dei Ciclopi, degli scogli basaltici, e dalla vicina isola di Lachea, e Aci Sant’Antonio, un paesino che sorge in una zona collinare e dove spiccano per bellezza il Duomo, ricostruito dopo il 1693, con una facciata di stile barocco e la Chiesa di S. Michele in cui si conservano diverse tele opere del Vasta (1697-1760).

Un ‘altra location è Santa Maria La Scala che sorge ai piedi della Timpa, una gigantesca falesia riccamente stratificata. Infine Palermo, una città piena di contraddizioni ma affascinante. Da queste parti, infatti, strade moderne ed eleganti si alternano a quartieri degradati ma al contempo altamente suggestivi.

La Sicilia, una costante per Colapesce e Dimartino

Complice il fatto che Colapesce è originario di Solarino in provincia di Siracusa, una vasta area naturalistica archeologica che dal 2005 è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, e Dimartino di Palermo che, come abbiamo visto, è una città di grandi emozioni, la Sicliia è una sorta di costante nelle opere dei due artisti.

Ne sono una testimonianza le loro canzoni, basti pensare ad Agrigento di cui ricordano l’Istituto Majorana nell’omonima canzone o ad Ortigia in “Luna Araba”, pezzo cantano con Carmen Consoli, anche lei siciliana doc.

C’è anche la Scala dei Turchi nei loro testi, così come le meno conosciute e frequentate isole eoliane Filicudi e Alicudi, “dove fare il bagno nudi”, come cantano in “Toy Boy” con una leggenda della musica italiana: Ornella Vanoni.

Di Admin

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