Categorie
Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Portogallo vacanza natura Viaggi viaggiare

Madeira: guida completa per coprire l’isola dell’eterna primavera in Portogallo

Madeira, affettuosamente conosciuta come “l’Isola dell’Eterna Primavera”, è una destinazione di viaggio che cattura il cuore di chiunque la visiti. Situata nell’Oceano Atlantico al largo della costa nord-occidentale dell’Africa, questa perla del Portogallo offre una combinazione unica di natura rigogliosa, tradizione culturale e una miriade di attività per ogni tipo di viaggiatore. Inoltre, il suo clima mite tutto l’anno, la rendono una meta perfetta per staccare davvero e in qualsiasi momento dalla routine quotidiana pur rimanendo in Europa e vicino casa.

Questa guida completa esplora tutto ciò che Madeira ha da offrire, dalle attrazioni principali alle informazioni pratiche, con consigli utili per un soggiorno indimenticabile.

Funchal: cosa vedere nella capitale di Madeira

Funchal, la capitale di Madeira, è il punto di partenza ideale per esplorare l’isola. Questa città offre una combinazione affascinante di storia, cultura e modernità.

La Città Vecchia

La Zona Velha è il quartiere più antico di Funchal, dove si trovano gli edifici storici. Fino a pochi anni fa era un ex quartiere di pescatori e commercianti semi abbandonato; mentre oggi è il centro nevralgico della vita notturna di Funchal. Questo grazie ad un innovativo intervento di rigenerazione urbana che ha trasformato Rua Santa Marta e le vie vicine in una galleria a cielo aperto, e al progetto “Arte Portas Abertas” che ha voluto la decorazione dei portoni per mano di artisti locali. Una passeggiata tra questi vicoli pittoreschi offre un’immersione nella storia e nell’arte della città.

Il Mercato dos Lavradores

Una visita al Mercato dos Lavradores è d’obbligo per chi vuole immergersi nella vita quotidiana dell’isola. Qui si trovano prodotti freschi locali, fiori colorati e artigianato tipico che arrivano da tutta l’isola. È il posto perfetto per assaggiare specialità locali, inclusi la frutta tropicale e il famoso vino di Madeira Madeira (occhio però a chi propone frutta con una certa insistenza: potrebbe essere vecchia di qualche giorno!).

La Cattedrale di Funchal

Edificata per volere del Re D. Manuel I per sostituire la prima chiesa considerata troppo piccola, e inaugurata nel 1514, la Sé Catedral si trova nel centro storico della capitale ed è un capolavoro del periodo manuelino. Giunta ad oggi praticamente inalterata, con la sua facciata semplice e il portale gotico, la chiesa al suo interno custodisce un soffitto intarsiato in legno di cedro (tra i più belli del Portogallo), le pale d’altare del XVI secolo e gli azulejos del XVIII. La Cattedrale possiede inoltre tesori di grande bellezza e valore storico, alcuni dei quali sono esposti nel Museo di Arte Sacra, come la grande croce da processione d’argento dorato, donata dal Re D. Manuel I e attribuita a Gil Vicente.

I Giardini Botanici

Madeira è famosa per i suoi splendidi giardini botanici e parchi che riflettono la biodiversità unica dell’isola. Il parco Quinta do Palheiro Ferreiro e il Jardim Botânico da Madeira sono due dei giardini più visitati. Il primo, a 500 metri di altitudine ma facilmente raggiungibile in autobus, è diventato un parco pubblico, sullo stile dei parchi inglesi: la parte principale del parco è formata da una serie di giardini, tra cui il Giardino Francese, il Giardino delle Signore e il Giardino delle Rose. Opposta all’entrata principale vi è la Casa del Tè.  Il Jardim Botânico da Madeira, situato a Monte, accoglie una collezione incredibile di piante esotiche, fiori e alberi, con terrazze panoramiche per viste mozzafiato sulla baia di Funchal. Il giardino botanico si raggiunge prendendo la scenografica funivia Teleférico do Funchal..

Il Teleférico e il Carro de Cesto

Una delle attrazioni più uniche di Funchal è il Teleférico, una funivia che parte dalla città e sale fino al Monte, offrendo viste spettacolari sulla città e sul mare. Una volta arrivati in cima, è possibile visitare il Monte Palace Tropical Garden, un giardino esotico con una collezione di piante rare e opere d’arte. Da qui, non si può perdere l’emozionante discesa con il Carro de Cesto, una sorta di slitta di vimini guidata da due uomini in costumi tradizionali che scivola lungo le strade ripide del Monte.

Esplorare l’Isola

Madeira è un’isola tutta da esplorare: ecco cosa non perdere.

Curral das Freiras

In soli 30 minuti di autobus da Funchal, si può raggiungere Curral das Freiras, un villaggio incastonato in un anfiteatro vulcanico, nascosto da pareti rocciose e con casette che spuntano dal verde accecante della natura incontaminata. È un luogo ideale per escursioni, per esplorare a piedi la zona percorrendo uno dei numerosi sentieri escursionisti che passano di qua, e per assaggiare specialità locali a base di castagne. Altri villaggi da visitare includono Santana, famosa per le case dal tetto di paglia, e Camacha, nota per il suo museo dedicato alla lavorazione del vimini.

Le scogliere di Cabo Girão

Nonostante sia meno famoso di altre scogliere europee, Cabo Girão, con i suoi 580 metri, è il promontorio più alto d’Europa (e il secondo più alto al mondo) e offre viste spettacolari sull’Oceano Atlantico e sulla piccola porzione di terra ai suoi piedi, coltivata con sapienza e pazienza. La terrazza panoramica Skywalk, con il suo pavimento trasparente e da brivido, è una delle attrazioni più emozionanti dell’isola.

Seixal, non solo piscine naturali

Seixal è un bel paesino che merita assolutamente una visita, noto per le sue piscine naturali e la spiaggia di sabbia e ciottoli neri, Praia da Laje. La foresta Laurissilva, nelle vicinanze, è una delle meraviglie naturali di Madeira: qui si possono affrontare alcuni percorsi escursionistici immersi nella natura incontaminata; ammirare una cascata dal belvedere di Veu da Noiva; e i più avventurosi possono cimentarsi nel torrentismo.

Punta San Lorenzo, balene e delfini

Nei pressi di Machico, l’estremità orientale di Madeira, Punta San Lorenzo è una riserva naturale bagnata da acque azzurre e battuta dai venti alisei. Questa zona può essere esplorata a piedi o in barca, con la possibilità di avvistare balene e delfini. Le escursioni in kayak sono un’altra opzione popolare; mentre i tour in barca spesso prevedono una sosta per il bagno insieme ai delfini nel loro habitat naturale.

Ecursione a Pico do Arieiro

Con i suoi 1.818 metri, Pico do Arieiro è la terza montagna più alta di Madeira e si presta a facili escursioni con viste spettacolari. Nei giorni più limpidi, si possono vedere Curral das Freiras e persino Porto Santo. Ci si può arrivare qui con un tour in jeep 4×4, per poi percorrere a piedi un breve tratto che porta alla cima. Per chi ama camminare, da qui si possono prendere i sentieri che portano al Pico das Torres e al Pico Ruivo.

Le Spiagge di Madeira

Madeira offre una varietà di spiagge sabbiose, di ghiaia o rocciose; quasi tutte attrezzate, con stabilimenti balneari che offrono sdraio e ombrelloni, cabine e docce, oltre a servizio di ristorazione. Molte spiagge sabbiose sono artificiali, create per facilitare l’accesso al mare; così come le piscine artificiali sono state create per rendere il bagno nell’oceano più sicuro e tranquillo. Le piscine naturali ” si trovano per la maggior parte nei dintorni di Funchal e Caniço (quelle di Porto Moniz sono una delle attrazioni più belle dell’isola) e sono in parte pubbliche e in parte di proprietà degli hotel di lusso che si affacciano sul mare. La mancanza di spiagge naturali a Madeira è uno svantaggio e un vantaggio allo stesso tempo: ha evitato il turismo di massa che ha colpito altre isole e permesso di mantenere e preservare un territorio davvero affascinante.

Spiagge vicino a Funchal

Vicino a Funchal, due spiagge meritano una visita: Clube Naval do Funchal e Ponta Gorda, due complessi attrezzati a cui si accede liberamente. Praia Formosa, una spiaggia di sassi verso Camara de Lobos, e Praia da Barreirinha, attrezzata e con ristoranti d’atmosfera, ella parte vecchia di Funchal, sono altre opzioni popolari.

Spiaggia sabbiosa di Calheta

La spiaggia di Calheta, sulla costa ovest dove il clima è quasi sempre favorevole, è una spiaggia artificiale con sabbia importata dal Marocco e dal Portogallo. È una spiaggia sicura, frequentata da famiglie con bambini, attrezzata con ombrelloni e sdraio a noleggio. La spiaggia è raggiungibile solo in automobile, perché non vi sono mezzi pubblici che garantiscono la tratta.

Spiagge della zona Est di Madeira

Prainhaè una bellissima spiaggia di sabbia nera, di circa 200 metri, vicino al villaggio di Caniçal, raggiungibile scendendo un sentiero non facilissimo da risalire. La spiaggia è tranquilla e non troppo affollata, ma l’acqua spesso agitata, con correnti da non sottovalutare. Sempre in zona, la spiaggia di Machico (il secondo centro urbano più grande dell’isola), con sabbia dorata, vanta invece un mare calmo grazie a una barriera rocciosa, ed è ideale per famiglie con bambini.

Spiagge della zona Nord di Madeira

Le spiagge della costa nord sono caratterizzate da acque più agitate, ideali per nuotatori esperti e viaggiatori in cerca di privacy. Praia da Lagoa, vicino a Porto da Cruz, è una spiaggia di sabbia nera molto apprezzata dai turisti. Una curiosità? Molte di queste spiagge erano rocciose, ma oggi, dopo un processo di erosione subito negli nei secoli, si presentano come spiagge di sabbia scura.

Piscine naturali a Porto Moniz

Le piscine naturali di Porto Moniz, sono state create artificialmente da rocce laviche, e sono un’esperienza unica, a cui “noi del Mediterraneo” non siamo abituati e permettono di godere dell’oceano in massima sicurezza. Come quelle delle Canarie, si tratta di vasche che si riempiono di acqua marina a ridosso dell’oceano, placando la violenza delle onde. Non sono le uniche piscine naturali dell’isola, ma sono considerate le più belle. Oltre alle piscine, Porto Moniz merita per una passeggiata in centro, sul lungomare ed è un’ottima base per escursioni nei dintorni.

Porto Moniz

Fonte: iStock

Porto Moniz, sull’isola di Madeira

I musei di Madeira

A Madeira ci sono tanti musei da visitare, anzi tantissimi.

Museo di Arte Sacra

Il Museo di Arte Sacra di Funchal ospita una collezione impressionante di arte religiosa, tra cui dipinti, sculture e manufatti dal XV al XIX secolo. È situato in un antico palazzo vescovile e offre un affascinante sguardo sulla storia ecclesiastica dell’isola.

Madeira Story Centre

Questo museo interattivo a Funchal racconta la storia di Madeira, dalle sue origini vulcaniche alla colonizzazione portoghese e oltre. È un’ottima tappa per comprendere il contesto storico e culturale dell’isola.

Museo Quinta das Cruzes

Situato in una storica villa coloniale, il Museo Quinta das Cruzes espone una collezione di mobili, ceramiche e arti decorative. I giardini circostanti e la cappella annessa completano l’esperienza.

Museu CR7

Per gli appassionati di calcio, il Museu CR7 a Funchal è dedicato a Cristiano Ronaldo, il famoso calciatore nativo dell’isola. Il museo espone trofei, memorabilia e racconta la carriera del campione.

Museo delle Balene

Situato a Caniçal, il Museo delle Balene offre un approfondimento sulla storia della caccia alle balene a Madeira e la transizione verso la conservazione marina. Esposizioni interattive e modelli a grandezza naturale rendono la visita istruttiva e coinvolgente.

Museo della Fotografia

Il Museo della Fotografia di Madeira, situato in un edificio storico nel centro di Funchal, ospita una collezione di fotografie che documentano la vita sull’isola nel corso dei secoli. È un luogo affascinante per vedere come Madeira è cambiata nel tempo.

Museu Etnográfico da Madeira

Questo museo situato a Ribeira Brava offre uno sguardo approfondito sulla vita rurale e le tradizioni dell’isola, con esposizioni che includono attrezzi agricoli, costumi tradizionali e oggetti di uso quotidiano.

Wine Tour e Degustazioni in Cantina

Il vino di Madeira è uno dei prodotti tipici più famosi dell’isola, rinomato per il suo sapore unico e la sua storia e leggenda. Ne esistono quattro diversi tipi, dal più dolce al più secco e il classico viene abbinato con il cioccolato, con dolci al cucchiaio e con i formaggi. Diverse cantine organizzano visite, tour guidati e degustazioni.

Gita fuori porta

Per chi ha più tempo a disposizione, ci sono almeno due escursioni fuori isola da fare.

Ilhas Desertas

Le Ilhas Desertas sono tre delle cinque isole disabitate che fanno parte dell’arcipelago Madeira. Si tratta di Ilhéu Chão, Deserta Grande e Bugio, protette in una unica riserva naturale. Qui, con un po’ di fortuna, si può vedere nel suo habitat naturale la foca monaca. I più comuni tour in barca a vela e catamarano propongono la visita con trekking dell’isola Deserta Grande, eventualmente con sosta per fare snorkelling e kayak. Le altre isole disabitate dell’arcipelago, le Ilhas Selvagens, sono più complicate da visitare, anche loro protette e importanti luoghi di nidificazione di uccelli marini, considerate un santuario ornitologico. A seconda della stagione sono comunque organizzati tour anche per queste isole più remote.

L’alternativa: Porto Santo

Porto Santo, chiamata anche Ilha Dourada, isola d’oro, è la miglior destinazione per gli amanti delle spiagge sabbiose. Con una costa lunga 30 km e una spiaggia lunga 8, è ideale per rilassarsi e godersi tramonti mozzafiato, immersi in una baia dorata bagnata da acque cristalline e calde. Porto Santo si trova a circa 50 km da Madeira e si raggiunge con una traversata in traghetto di due ore e mezzo o in venti minuti di aereo: può essere una destinazione piacevole anche solo per un paio di notti.

Porto Santo, Madeira

Fonte: iStock

Porto Santo

Info pratiche

Quando andare a Madeira

Grazie al suo clima mite, Madeira è una destinazione visitabile tutto l’anno. Tuttavia, ci sono alcuni periodi particolarmente consigliabili. La primavera, da marzo a maggio, è uno dei periodi migliori, con temperature piacevoli e la fioritura dei giardini. È anche il periodo in cui si svolge il Festival delle Fiori, un evento imperdibile. L’estate, da giugno ad agosto, è la stagione più turistica ovviamente. Chi apprezza un buon bicchiere di vino non può che scegliere il mese di settembre, durante il quale si tiene la festa della vendemmia del vino Madeira, importante celebrazione di uno dei prodotti più emblematici dell’isola.

Come arrivare a Madeira

Madeira è facilmente raggiungibile con voli diretti dalla maggior parte delle principali città europee. L’aeroporto internazionale di Madeira, che dal 2019 ha preso il nome di Cristiano Ronaldo International Airport (FNC), si trova a circa 20 minuti di auto dalla capitale dell’isola. I voli sono frequenti, soprattutto durante l’alta stagione turistica, e molte compagnie aeree offrono collegamenti regolari. Una volta arrivati, è possibile noleggiare un’auto per esplorare l’isola in autonomia. Le strade sono ben mantenute e le indicazioni stradali sono chiare, rendendo facile muoversi. In alternativa, ci sono numerosi servizi di taxi e navette disponibili, oltre a un’efficiente rete di autobus che copre la maggior parte delle aree turistiche.

Categorie
Idee di Viaggio Lecce Mar Ionio mete storiche Puglia Viaggi

Spiaggia della Purità, tra le insenature più belle della Puglia

Gallipoli, in provincia di Lecce, è una meta che si trova lungo la costa occidentale del Salento, affacciandosi su un bellissimo mar Ionio. Amata dai visitatori di tutte le età, regala un centro storico suggestivo e anche alcune spiagge che sono un sogno a occhi aperti. Una di queste è la Spiaggia della Purità, che nel 2023 è stata incoronata da “The Guardian” come una delle più belle d’Europa.

La Spiaggia della Purità, cosa aspettarsi

La Spiaggia della Purità è da molti ritenuta come una delle insenatura più suggestive della Puglia. Il merito è della sua sabbia dorata che si stende ai piedi di un antico muraglione che venne edificato per proteggere la città dal mare grosso e dalle incursioni dei nemici, dando vita a un qualcosa di straordinario a ridosso del centro storico di Gallipoli.

Il mare è pulitissimo e limpido, spesso anche così tanto calmo da far credere ai bagnanti di nuotare in una piscina antica. Si tratta di una caletta, tra le altre cose, che è bella a tutte le ore del giorno e della notte, grazie alle luci, ai colori e alle atmosfere da sperimentare nei piccoli ristoranti e chioschi che impreziosiscono il lungomare.

Il viaggiatore, quindi, si trova al cospetto di una candida lingua di sabbia, a sua volta lambita dalle acque trasparenti con sfumature di blu dello Ionio.

La spiaggia è libera e accessibile a tutti, ma i mesi estivi migliori per goderne sono giugno e settembre, quindi quando l’afflusso dei turisti è inferiore rispetto al solito. Inoltre, risulta ben collegata con il centro cittadino e si caratterizza per essere uno dei lidi più antichi della zona: in passato era l’unico luogo dove gli abitanti potevano recarsi per trovare un po’ di refrigerio dalle temperature roventi delle estati pugliesi.

Ma perché si chiama così?

Questo piccolo gioiello della Puglia (le dimensioni sono ridotte, per questo si consiglia di raggiungerlo la mattina presto), sorge immediatamente sotto l’abitato e, secondo molti, il suo nome è dovuto alla vicina chiesa barocca, chiamata Santa Maria della Purità. 

Si tratta di una delle più antiche di Gallipoli (fondata nel 1600) che colpisce per la sua facciata bianca e sobria. Molto interessante è anche l’interno ricoperto di stucchi e tele Letizia e Riccio risalenti al XVIII secolo. Sull’altare, invece, ecco che il visitatore può ammirare la Madonna della Purità di Giordano.

Ma ad essere del tutto onesti, per altre persone non è questa la vera origine del suo nome. Ci sono ben tre leggende, infatti, che tenterebbero di spiegare perché questo angolo pugliese si chiami così: la prima leggenda narra che proprio sulla candida sabbia di cui è caratterizzata sia stato rinvenuto il seno di Sant’Agata, patrona di Gallipoli; la seconda racconta di un bambino che veniva allattato da una donna che non era la sua mamma, la quale si accorse di questo seno sulla spiaggia; la terza ci parla sempre di un bambino, che però smise di farsi allattare quando venne pronunciato da qualcuno il nome di Sant’Agata.

Non vi sorprenderà sapere, quindi,  che la Spiaggia della Purità è spesso chiamata dagli abitati della cittadina con il nome di “Seno della Purità“.

Categorie
America Centrale Cuba Idee di Viaggio itinerari culturali Viaggi viaggiare

Viaggio a Cienfuegos, la bella città nel Sud di Cuba

Cienfuegos, omonima città nella provincia del centro sud di Cuba, è conosciuta come la Bella Città del Mare. Dal 15 luglio 2005, il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio Culurale dell’Umanità per essere un esempio di neoclassicismo e modernità tra le città fondate in America Latina nel XIX secolo. L’architettura di Cienfuegos e il suo elegante e perfetto impianto a forma di scacchiera, ne fanno un gioiello unico e una tappa obbligata per chi vuole conoscere a fondo ogni aspetto dell’isola di Cuba. Si tratta di un eccezionale esempio dell’urbanistica cubana e caraibica del XIX secolo di cui Cienfuegos rappresenta le nuove idee di modernità per quanto riguarda l’assetto della città. A questo, si aggiunge una’area particolarmente apprezzata per i suoi valori ambientali, architettonici e culturali che va dalla fine del lungomare alla zona conosciuta come La Punta. Oltre ai suoi tesori architettonici, Cienfuegos e la regione di cui fa parte, possiedono innumerevoli attrazioni naturali che possono essere visitate individualmente in autonomia o attraverso le escursioni proposte dalle diverse agenzie di viaggio che operano in zona. All’arrivo nella città di Cienfuegos, il visitatore ha a disposizione una rete di alberghi e case private in cui può soggiornare in modo piacevole e sicuro; ognuna delle strutture turistiche infatti è certificata dal Ministero della Salute Pubblica.

Conoscere la storia di Cienfuegos

Cienfuegos è l’unica città di Cuba fondata da coloni francesi sotto la corona spagnola. Il nome le deriva da Don José Cienfuegos Jovellanos, capitano generale dell’isola al momento della nascita della città nel 1829, ed è particolarmente celebre perchè nel 1950 fu teatro di azioni di protesta contro il governo di Carlos Prío e il suo ministro dell’Educazione Aureliano Sánchez Arango. I due politici emanarono misure ritenute dannose per gli studenti che scioperarono e indissero una manifestazione in città. Per sostenere i Cienfuegueros, si recarono qui i leader della Federazione degli Studenti Universitari, Fidel Castro Ruz ed Enrique Benavides, che poco dopo il loro arrivo furono arrestati dalla polizia con l’accusa di aver incitato al disordine e furono processati dal Tribunale di Emergenza di Santa Clara. In quel processo, Fidel assunse la propria difesa e i due furono assolti. In quella sede il giovane avvocato Fidel Castro denunciò gli abusi del governo e della forza pubblica contro il popolo e si trasformò da accusato in accusatore. Anni più tardi, per la città iniziò una nuova fase di sviluppo economico, politico e sociale e dal 1976, con la nuova divisione politica amministrativa, Cienfuegos divenne la capitale della provincia.

Che Guevara Cienfuegos

Fonte: iStock

Una dedica a Che Guevara a Cienfuegos

Scopri la natura rigogliosa di Cienfuegos

Cienfuegos vanta ecosistemi marini, coste e montagne di grande diversità biologica, che ne influenzano la flora e la fauna, tutte da scoprire. A venti minuti di auto dalla città si trova il rifugio faunistico Laguna Guanaroca – Gavilán, luogo ideale per il birdwatching: potrai osservare le colonie di fenicotteri rosa, la cartacuba e il tocororo. Il tour si effettua a piedi nella prima parte e poi in piccole barche a remi che ti porteranno a vedere da vicino l’habitat naturale di diverse di queste specie.

Nelle vicinanze si trova anche il Giardino Botanico, il più antico di Cuba, situato nelle aree circostanti la città di Pepito Tey, precedentemente chiamata Soledad del Muerto centrale. Oggi in questo territorio si possono apprezzare più di 2000 specie di piante, che rappresentano 670 generi di 125 famiglie, per lo più arboree; circa il 70% degli esemplari sono esotici. Il giardino è anche un centro riconosciuto per la ricerca scientifica. La visita guidata comprende un solarium e una serra.

Un’altra delle meraviglie naturali che incantano ogni visitatore è la catena montuosa di Guamuhaya. Questo sito, precedentemente conosciuto come alture di Sancti Spíritus – Trinidad, è il gruppo montuoso più importante del centro di Cuba ed è caratterizzato da alte cime e profonde valli, da una vegetazione lussureggiante, da specie endemiche di flora e fauna, dai suoi salti d’acqua e dalle piantagioni di caffè che adornano questi luoghi.

Sulla strada per Trinidad puoi anche visitare l’Hacienda La Vega, dove assaggiare il formaggio creolo e fare un’escursione a cavallo per conoscere l’area. Alla fine di questo tour avrai l’opportunità di fare un bagno rinfrescante in una piccola spiaggia conosciuta come Caleta de Castro e di gustare un tipico pranzo cubano.

Natura Cienfuegos

Fonte: iStock

La natura rigogliosa nei dintorni di Cienfuegos

Una giornata in spiaggia a Cienfuegos

Le spiagge sono un’altra attrazione della zona, a partire da Baia di Jagua, che circonda la città. A soli 18 km di distanza c’è la bellissima spiaggia di Rancho Luna,  dalla sabbia fine e soffice, bagnata dal blu del Mar dei Caraibi. È uno dei luoghi migliori per lo snorkeling e le immersioni, grazie alla varietà di navi affondate e al gran numero di pesci e coralli che vi abitano. Anche altre spiagge della zona, come Guajimico, Playa Inglés e Yaguanabo, seducono per la loro bellezza. Si trovano tutte sulla strada per Trinidad. Più distante, a 52 km dalla città di Cienfuegos, c’è anche la zona conosciuta come “El Castillo de Jagua” (il castello di Jagua), una città di pescatori proprio di fronte alla strada. Lì potrete godere di sole e spiaggia al Rancho Club e Jagua campings.

Spiaggia Rancho Luna

Fonte: iStock

Passa una giornata sulla magnifica spiaggia di Rancho Luna

Cosa vedere e cosa fare in città

Cienfuegos, conosciuta anche come “La Perla del Sur” (la Perla del Sud) o “La Linda ciudad del mar” (la Bella Città del Mare), ha diverse attrattive che incantano i visitatori al loro arrivo, come il centro storico e la zona protetta di Punta Gorda. Le attrazioni da vedere sono molte, eccone qui quelle che ti consigliamo di non perdere:

Piazza José Martí e dintorni

In questa piazza si trovano le basi urbanistiche e architettoniche che caratterizzano Cienfuegos, dove il neoclassico e l’eclettismo si uniscono. Con le dimensioni più grandi del Paese, quasi 2 ettari – il doppio delle dimensioni standard stabilite dalle Leggi delle Indie, un esempio eccezionale tra le città del XIX secolo – in questa piazza si trovano la statua di José Marti, le due coppie di leoni, le fontane, il pergolato, l’Arco di Trionfo, oltre a diversi busti realizzati alla memoria di importanti personalità cubane. Nell’area circostante si trovano gli edifici più importanti dal punto di vista culturale, politico, religioso e amministrativo. Questa piazza e i suoi dintorni sono stati dichiarati Monumento Nazionale il 10 ottobre 1978.

Jose Marti Cienfuegos

Fonte: iStock

Panoramica sul bel centro di Cienfuegos

Arco di Trionfo

L’Arco di Trionfo, unico di questo tipo a Cuba, fu costruito con uno sforzo volontario dai lavoratori della città. L’idea nacque nel circolo rivoluzionario diretto da Rita Suarez del Villar, “la cubanita” (la piccola signora cubana), come parte dei festeggiamenti per la nuova Repubblica nata il 20 maggio 1902. Gli operai hanno iniziato questo lavoro il 1° maggio e solo due settimane dopo lo avevano già terminato. Durante l’inaugurazione c’erano tre bandiere in cima all’arco, quella cubana, quella di Cienfuegos e una rossa con tre numeri otto al centro che rappresentavano i lavoratori e le loro tre aspirazioni principali: 8 ore di lavoro, 8 ore di riposo e 8 ore per migliorare le conoscenze culturali.

Scuola di San Lorenzo e Santo Tomas

La scuola di commercio e artigianato dell’inizio del XIX secolo è un progetto nato dagli uomini più facoltosi di Cienfuegos. Rilevante per le sue dimensioni e per l’uso di elementi del neoclassico, questa scuola è stata testimone di diversi fatti storici, sociali e culturali importanti. Oggi è la sede della scuola superiore “5 de Septiembre”.

Teatro Tomas Terry

Uno dei tre teatri vernacolari di Cuba, esempio della scena cubana del XIX secolo. Inaugurato nel 1890, questo teatro di stampo italiano è stato testimone di numerosi spettacoli di artisti locali, nazionali e internazionali. Ha un grande valore artistico per i dipinti sul soffitto, sulle pareti interne e nei balconi; tutti realizzati da Camilo Salaya Toro, artista spagnolo che viveva in città in quel periodo. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Gli spettacoli si svolgono secondo il cartellone.

Teatro Cienfuegos

Fonte: iStock

Il bel teatro Tomas Terry di Cienfuegos

Palazzo Ferrer (Casa della Cultura di Cienfuegos)

Costruito dal mercante e proprietario terriero spagnolo Jose Ferrer Sirés su progetto di Pablo Donato Carbonell, un architetto di Cienfuegos. L’edificio fu terminato tra il 1917 e il 1918, pronto per essere utilizzato dalla famiglia Ferrer, che in precedenza viveva a Villa Teresa a Punta Gorda. Si dice che la famiglia vi abbia vissuto solo per un breve periodo, durante il quale ricevette Enrico Caruso come ospite durante le sue esibizioni nel Teatro Tomas Terry. Quando la famiglia Ferrer si trasferì all’Avana, Isidoro Cacicedo, uno degli uomini più ricchi della città, e la sua famiglia, vennero a vivere nel palazzo fino al 1970. Il primo piano fu utilizzato per aprire la farmacia “La Cosmopolita” all’inizio degli anni Quaranta e vi rimase fino a pochi anni dopo il trionfo della Rivoluzione cubana, quando fu nazionalizzata e trasformata in un magazzino di forniture mediche. Questo edificio ha assunto un valore culturale quando vi è stata installata la Casa della Cultura di Cienfuegos e oggi è un eccellente punto di osservazione da cui si possono scattare le più belle immagini di Piazza José Marti. Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00.

Galleria d’arte Maroya

Antica casa della famiglia Díaz de Tuesta, è uno dei pochi edifici che conserva la struttura coloniale nelle pareti, nel soffitto e nelle finestre. Oggi è la sede commerciale ed espositiva del Fondo Cubano di Beni Culturali. Presenta una variegata offerta di artigianato, abiti fatti a mano, dipinti, mobili tradizionali e moderni, attività culturali legate alle esposizioni, sfilate di moda e così via.

Bar-Caffetteria El Palatino

Il Palatino è una delle costruzioni più antiche della città. Ha caratteristiche specifiche del XIX secolo con radici nell’architettura di Trinidad. Inoltre, è un luogo di punta della gastronomia di Cienfuegos dove potrai gustare un ottimo “mojito”.

Casa del Fondatore

La casa del fondatore della città, Don Luis D’Clouet, risale alla prima metà del XIX secolo ed è uno dei pochi esempi di architettura domestica in stile neoclassico. Durante le diverse fasi storiche, questa casa ha funzionato come istituzione commerciale, industria del caffè, centro turistico e gastronomico. Oggi è un negozio di souvenir e prodotti cubani.

Cattedrale “Nuestra Señora de la Purísima Concepción”

Situata quasi nello stesso luogo in cui fu celebrata la prima messa nel 1819 dal sacerdote Antonio Loreto Sanchez, la cattedrale è  considerata uno degli edifici più antichi della città. La costruzione partì nel 1833 con una torre di 20 metri e dal 1845 iniziò a funzionare come chiesa. La seconda torre, di 36 metri, fu terminata nel maggio 1852. Lo stile architettonico è dorico sia nella facciata che all’interno.

Fortezza “Nuestra Señora de los Ángeles de Jagua”

È uno dei simboli di questa provincia. La fortezza “Nuestra Señora de los Angeles de Jagua” fu costruita nel 1745. Il progetto fu realizzato da José Tantete che disegnò questo edificio in pietra, con una struttura cubica, due livelli e un ponte levatoio. Durante il XVIII secolo servì a proteggere la città dagli attacchi dei pirati, ma nel 1762 ebbe un ruolo importante nella storia cubana quando fu sede del governo militare spagnolo durante la breve occupazione inglese a Cuba. È stato dichiarato Monumento Nazionale il 10 ottobre 1978.

Fortezza de Jagua Cienfuegos

Fonte: iStock

La fortezza di Cienfuegos vista dal mare

Come arrivare a Cienfuegos, Cuba

Grazie alla sua posizione geografica, Cienfuegos presenta condizioni eccellenti per l’arrivo dei visitatori attraverso diversi mezzi: strade, aeroporti, porti e moli.

Arrivare in aereo:

L’Aeroporto Internazionale Jaime Gonzales dista soli 3 chilometri dal centro di Cienfuegos

Arrivare via mare:

Si può raggiungere Cienfuegos via mare attraverso la Marina Marlin Cienfuegos, situata nella zona di Punta Gorda, a soli 2 chilometri dal centro, con una capacità di 56 ormeggi. All’arrivo a Cienfuegos vengono offerti i servizi di visto e controllo, mentre una volta attraccata la barca, avrai a disposizione servizi adeguati: acqua, elettricità, pasti e bevande in vendita presso il negozio della marina. Inoltre, a Cienfuegos arrivano anche le crociere, il Cruisers Terminal Olympia Medina, situato a 1 chilometro dal centro storico, dispone di servizi di dogana, immigrazione e informazioni turistiche.

Arrivare in auto:

Cienfuegos dista 270 chilometri da L’Avana, 82 chilometri da Trinidad e 72 chilometri da Santa Clara. C’è un’intera rete di bus, coperta da Viazul e Transtur, che collega la destinazione con il resto del Paese. Il servizio inoltre è disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Se desideri guidare, potrai noleggiare un’auto attraverso l’Azienda di Trasporto Turistico (Transtur) che dispone di 6 uffici di noleggio auto e 1 per le moto.

Categorie
Idee di Viaggio mete storiche Todi Umbria Viaggi

Cosa vedere a Todi e dintorni, gioielli della valle umbra

La pittoresca città di Todi, con i suoi poco più di sedicimila abitanti, è una piccola gemma medievale, nel cuore della regione Umbria, caratterizzata da un ricco patrimonio storico e culturale. Si trova ad oltre 400 metri di altezza sul livello del mare e dalla città è possibile godere di una vista panoramica spettacolare, che la rende una meta ideale per chi ama immergersi nelle tradizioni locali di queste cittadine storiche della penisola italiana.

Oltre a questo, visitare la città di Todi consente di vivere un’esperienza unica, con un vero e proprio salto nel passato, e di scoprire ciò che di bello ha da offrire la valle umbra.

Un tuffo nel passato medievale, alla scoperta di Todi: ecco cosa vedere

Piazza del Popolo, cuore pulsante della città

Il cuore di Todi è senza ombra di dubbio la sua piazza principale: piazza del Popolo. Si tratta di uno degli esempi più significativi dell’era medievale in Italia, che mostra oggi come le città medievali italiane fossero progettate all’epoca. La piazza è circondata da importanti edifici storici, come il palazzo del Capitano, struttura dall’architettura gotica e ricca di affreschi al suo interno, ed il palazzo dei Priori, che oggi è sede della pretura. Sotto la piazza, inoltre, sono conservate due cisterne romane, che sono parte di una serie di tunnel e pozzi sotterranei risalenti al secondo secolo a.C.

Sulla piazza del Popolo si affaccia anche la maestosa concattedrale di Todi, di epoca romanica, e che negli anni, a causa di diversi eventi come terremoti ed incendi, è stata più volte ristrutturata. Elementi che caratterizzano questa struttura sono sicuramente il suo grande rosone centrale, di epoca medievale, e gli interni, dove trovare diverse opere d’arte di grande valore, come un coro ligneo del sedicesimo secolo e diversi affreschi rinascimentali.

La chiesa di San Fortunato

Nella parte alta della città si trova la chiesa di San Fortunato, dallo stile gotico, dalla quale è possibile godere di una vista panoramica unica sulla valle umbra, il luogo adatto per gli amanti della fotografia, alla ricerca dello scatto perfetto. Il portale di questa chiesa è finemente decorato con alcuni bassorilievi, tra cui quelli di San Francesco e San Fortunato. Al suo interno, inoltre, è possibile osservare ben tredici cappelle laterali, oltre che visitare la cripta contenente le spoglie del famoso poeta e religioso, del tredicesimo secolo, Jacopone da Todi.

Il convento di Montebianco, da roccaforte a luogo di culto

Come già detto, la città di Todi è una città storica, molto importante dal punto di vista religioso nella regione. Ecco perché, tra le attrazioni turistiche che non si possono perdere in questa città c’è anche il convento di Montebianco. Una struttura che nel corso dei secoli ha subite numerose ed importanti trasformazioni, passando, ad esempio, da roccaforte a luogo di culto.

È possibile visitare oggi questo convento, godere delle sue opere artistiche esposte al suo interno, e rendere omaggio alle spoglie di San Ruggero da Todi e Andreuccio da Todi.

Pausa al casale delle Lucrezie

Dopo aver visitato in lungo e in largo la cittadina di Todi, a pochi passi dal centro, per recuperare le energie, è presente il casale delle Lucrezie. Si tratta di un antico monastero, ristrutturato, che oggi offre rifugio nelle campagne umbre. Qui è possibile assaporare i piatti tipici della regione Umbria, oltre che riposarsi nel centro benessere del casale dopo una giornata di esplorazioni.

Cosa vedere nei dintorni di Todi?

Il piccolo borgo di Collevalenza

Collevalenza si trova a pochi chilometri dalla città di Todi ed è famosa in quanto ospita il famoso santuario dell’Amore Misericordioso. Si tratta di un importante luogo di pellegrinaggio, fondato negli anni cinquanta da una religiosa spagnola. Il santuario è moderno e, grazie alla sua architettura, singolare nel suo genere. Sono presenti anche diverse piscine, che attirano numerosi fedeli ogni anno, e che sono state riconosciute come miracolose dal Vaticano.

Massa Martana e la sua tradizione vinicola

Proseguendo l’esplorazione dei dintorni di Todi, un’altra tappa quasi obbligatoria, soprattutto per gli amanti della buona cucina e del buon vino, è Massa Martana. Questa località è famosa proprio per la sua produzione vinicola e, grazie alla presenza di numerose cantine locali, sarà possibile vivere diverse degustazioni di vini locali pregiati, accompagnati dai gusti tipici della regione Umbria, considerata patria dell’enoturismo in Italia. Una visita alle cantine è un’esperienza che permette di conoscere da vicino le tradizioni enogastronomiche della regione.

Monte Castello di Vibio

A breve distanza da Todi, sorge il pittoresco ed antico borgo di Monte Castello di Vibio, famoso in tutto il mondo per ospitare il teatro più piccolo al mondo: il Teatro della Concordia. Un vero e proprio gioiello architettonico, fondato nel lontano 1808 e che ospita solo 99 posti a sedere. È una struttura in grado di conservare un’atmosfera magica, con spettacoli di alta qualità. Molto bello è anche il centro di questo borgo, in grado di offrire scorci unici e romantici, respirando l’autentica aria medievale del borgo antico.

Il parco fluviale del Tevere

Per gli amanti della natura c’è la possibilità di visitare il parco fluviale del Tevere, un grande parco che si estende proprio lunghe le sponde del fiume Tevere nei pressi della città di Todi. È la destinazione ideale per chi vuole immergersi nella ricca vegetazione umbra, con percorsi escursionistici e ciclabili, oltre che fare passeggiate a cavallo.

La città di Orvieto

Si tratta di una delle città più affascinanti dell’intera regione Umbria e, probabilmente, d’Italia. Si parla di Orvieto. Sorge a pochi chilometri da Todi, circa 35, ed è famosa per le sue storiche costruzioni: il suo Duomo, ad esempio, che è una delle cattedrali gotiche più importanti d’Italia, ed il famoso Pozzo di San Patrizio, un capolavoro del sedicesimo secolo e oggi visitato da migliaia di turisti. Inoltre, dalle mura cittadine, è possibile osservare il bellissimo e prezioso panorama circostante.

Vista della città di Orvieto in Umbria, storica cittadina italiana

Fonte: iStock

Vista della storica città di Orvieto, Umbria

Il borgo di Todi, con i suoi dintorni, rappresenta una meta imperdibile per chi vuole partire alla scoperta della vera essenza della regione Umbria. Una città ricca di monumenti medievali, di storia e cultura religiosa, in una posizione invidiabile, che permette di alternare giornate tra arte e natura. La valle umbra ha qualcosa da offrire ad ogni tipo di viaggiatore.

Categorie
Idee di Viaggio mare mete storiche Puglia Salento Viaggi viaggiare

Castro Marina, il Salento che lascia senza fiato

Il Salento, un lembo di terra con lo sguardo rivolto verso oriente che svela al visitatore un mare da togliere il fiato e incantevoli centri storici, famosi in tutto il mondo per la loro splendida architettura barocca. Tutti conosciamo le bellezze di questo territorio, visitato ogni anno da tantissimi turisti. Eppure, ci sono ancora dei luoghi che, seppur conosciuti, non sono stati ancora presi d’assalto dal turismo vorace. Uno di questi è la deliziosa località di Castro Marina.

Quartiere del comune di Castro, rappresenta la cittadina di mare ideale dove tuffarsi in acque cristalline e rilassarsi, magari assaporando la dolcezza di un pasticciotto. Per chi al relax preferisce avventurarsi alla scoperta di luoghi magici, ci sono le tante grotte marine da esplorare durante un’escursione in barca, un’occasione unica anche per godere di una vista privilegiata sul paesaggio. E la sera, dopo una giornata trascorsa tra spiagge e grotte, si può godere della tranquillità del suo centro regalandosi una cena dai gusti e sapori tipici.

Castro Marina: le spiagge attrezzate e libere

Città dalle antichissime origini, risalenti all’Età del Bronzo, abitata dai Messapi prima e dai greci e romani dopo, importante cava di estrazione di blocchi calcarenitici e successivamente saccheggiata dai pirati e dai turchi. Una storia turbolenta che trova la sua tranquillità a partire dall’Ottocento, quando grazie alla ricca classe salentina comincia ad assumere la forma che possiede oggi: quella di una località balneare votata al turismo estivo, con un porto ad accogliere i visitatori provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa.

Le spiagge, che hanno ottenuto il riconoscimento Bandiera Blu, sono una delle attrazioni principali di Castro Marina le quali, però, non sono di sabbia. Non c’è da storcere il naso perché rappresentano comunque lo scenario perfetto dove rilassarsi e godersi il sole del Sud. Il litorale, esteso per 4 chilometri, offre spiagge di sassi e ciottoli, oltre che un mare dalle tonalità blu intense al quale è impossibile resistere. In molti punti del litorale sono state costruite delle piattaforme in cemento dotate di scalette e gradini che vi permetteranno di accedere all’acqua con facilità.

Lungo la costa troverete diversi lidi terrazzati e stabilimenti come il Molo, dov’è presente anche un cocktail bar e dove vengono organizzati eventi e musica dal vivo, e il lido La Sorgente, dotato di tutti i comfort necessari come sdraio, ombrelloni e spogliatoi. Ad accesso libero è invece Punta Correnti, facilmente raggiungibile grazie alla presenza di una scalinata, amata anche dagli appassionati di snorkeling.

Spiaggia Castro Marina

Fonte: iStock

Spiaggia con piattaforma in cemento per accesso al mare

Le spiagge libere nelle vicinanze

Chi desidera scoprire i dintorni rimarrà conquistato dalla bellezza delle calette racchiuse tra Castro Marina e Marittima. A ridosso del porto di Castro troverete la cala dell’Argentiera, chiamata così perché la scogliera ricorda i colori dell’argento. L’accesso è libero ed è abbastanza agibile, tenendo comunque a mente che si tratta di una scogliera e non di una spiaggia vera e propria. Nelle vicinanze si trova un altro paradiso del Salento, un fiordo-gioiello caratterizzato da acqua fresca e natura selvaggia: la Cala dell’Acquaviva.

L’insenatura, premiata con le 4 Vele di Legambiente, è una caletta intima caratterizzata da acque freddissime, una freschezza provocata dalle sorgenti dalle quali prende il nome. Il mare color cobalto, insieme alla macchia mediterranea circostante, creano lo scenario perfetto dove rilassarsi (anche se in alta stagione potrebbe essere un po’ affollata).

Se invece siete alla ricerca di una spiaggia da sogno, salite in auto e raggiungete la baia di Porto Miggiano a Santa Cesarea Terme, distante soli 10 minuti da Castro Marina. Qui troverete un’insenatura naturale con fondale profondo e sabbioso chiamata anche la Spiaggia dei 100 gradini in riferimento agli scalini da percorrere per accedervi. Ne vale la pena? Munitevi di cappellino e crema solare perché la risposta è assolutamente si!

Le grotte di Castro Marina

Tra le attrazioni principali di Castro Marina ci sono sicuramente le sue grotte, visitabili con un’escursione in barca. La prima che vi troverete davanti sarà Grotta Palombara, lunga 75 metri e alta 30 metri, chiamata così per la presenza dei colombi (palombi in dialetto locale). Proseguendo vedrete la Grotta Azzurra, la quale offre un’esperienza suggestiva soprattutto nelle giornate di sole, quando la rifrazione della luce sulle pareti genera nell’acqua dei riflessi cristallini di una colorazione blu cobalto.

Molto importante dal punto di vista storico è la Grotta Romanelli, scoperta agli inizi del 1900 e all’interno della quale sono stati rinvenuti dei reperti risalenti al Paleolitico. La grotta, a differenza delle altre, non può essere visitata al suo interno. La regina delle grotte di Castro Marina resta comunque la Grotta Zinzulusa.

Grotta Zinzulusa, il tesoro naturale di Castro

Visitata da oltre 120.000 turisti all’anno, la Grotta Zinzulusa viene considerata uno dei siti carsici più importanti al mondo, oltre che un vero e proprio scrigno di tesori. Al suo interno, infatti, sono stati ritrovati diversi reperti risalenti al Paleolitico, al Neolitico e all’età romana, ora custoditi nel museo di Maglie, oltre che fossili di vari animali. All’esterno, invece, verrete catturati dalla bellezza del paesaggio composto dal mare blu intenso e dall’alta scogliera rocciosa che lo incornicia.

La grotta è raggiungibile sia via mare che via terra, partendo direttamente dal centro di Castro. Per poterla vedere al suo interno è obbligatoria la visita guidata della durata di circa un’ora, mentre il costo del biglietto è di 6 euro.

Grotta Zinzulusa Castro Marina

Fonte: iStock

Vista del mare dalla Grotta Zinzulusa

Dove si trova Castro Marina

Castro Marina è una località situata nel Salento e fa parte del territorio comunale di Castro. Quest’ultima, infatti, è suddivisa in due: il centro storico in alto e Castro Marina in basso. È facilmente raggiungibile in auto: da Lecce dista 47 chilometri, mentre da Santa Maria di Leuca 40 minuti. Potete raggiungerla anche con i mezzi pubblici da altre località pugliesi, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Brindisi.

Categorie
Africa Idee di Viaggio Namibia Viaggi viaggiare Windhoek

Swakopmund: un viaggio nella storica città coloniale della Namibia

La Namibia è un paese che affascina per molte ragioni: il deserto del Namib è tra le prime che, di norma, portano i viaggiatori in quella porzione di Africa sud-occidentale. Visitare la città di Swakopmund potrebbe essere una valida seconda ragione per fermarsi da quelle parti, se non altro per ammirare una città in perfetto stile tedesco, appena poco più a nord del Tropico del Capricorno. La Namibia, dal 1884, divenne un territorio coloniale controllato dalla Germania. La città di Swakopmund venne fondata qualche anno più tardi, nel 1892, sulla foce del fiume Swakop. Il suo nome, in tedesco, descrive proprio la sua posizione sulla foce.

Quello che si sente spesso dire di Swakopmund è che sia molto più interessante e piacevole di Windhoek, la capitale amministrativa della Namibia. La fortuna di questa città,  al momento della sua fondazione, si doveva al porto che costituiva uno dei maggiori e più importanti scali di questa parte della costa africana.  Swakopmund custodisce ancora molto di quel passato coloniale e, inoltre, è interessante sia dal punto di vista culturale che da quello pratico: può essere un’ottima base per iniziare il tuo viaggio africano in Namibia e partire alla volta di posti più selvaggi.

L’architettura in stile tedesco in piena africa

Quando ci immaginiamo una casa di legno, col tetto spiovente e con decorazioni intagliate simili a cuori e fiori, tutto ci potremmo aspettare tranne che si tratti del patrimonio storico di una città africana. Sono molti, infatti, i viaggiatori che restano stupiti dall’architettura coloniale tedesca che costituisce il nucleo storico di Swakopmund.

In epoca coloniale, solitamente si portava nel paese conquistato o acquisito l’architettura che ci sono conosceva. Ecco quindi spuntare case a graticcio e abitazioni che sembrano più baite che case di origine africana! Sicuramente, visitare il centro di Swakopmund ti darà modo di fare delle foto che sapranno sorprendere. Prova a mostrarle, chiedendo ai tuoi amici di indovinare dove ti trovi!

Alcuni degli edifici storici di Swakopmund sono degni di nota anche per il loro valore architettonico. La vecchia prigione di Altes Gefängnis è, per esempio, uno dei pochissimi esempi rimasti intatti di prigioni storiche tedesche fuori dalla Germania. Un altro luogo degno di nota da vedere a Swakopmund è la Wörmannhaus. Questa casa è l’edificio più vecchio di tutta Swakopmund ed è sorto lo stesso anno della fondazione della città.

Venne costruita per un importante armato e spedizioniere, originario di Amburgo, che prese dimora in Namibia, per sfruttare commercialmente il porto di Swakopmund. Attualmente è una biblioteca pubblica, all’interno del quale c’è anche un ufficio per le informazioni turistiche, e può essere visitata.

Molto particolare e, a tratti, quasi straniante, è la chiesa evangelica costruita nel centro di Swakopmund. Le sembianze sono quelle di un comune edificio di culto che possiamo trovare sulle Alpi o in paesi germanofoni dell’Europa.

Cosa vedere a Swakopmund: l'architettura in stile coloniale tedesco

Fonte: iStock

Le case in stile tedesco, nel centro di Swakopmund

L’Acquario della Namibia, dove scoprire flora e fauna

Swakopmund è anche sede del National Marine Aquarium of Namibia, ovvero dell’acquario statale di questa nazione africana. Gli acquari sono luoghi dove poter ammirare molta di ciò che la biologia marina di un luogo ci offre e, allo stesso modo, sono posti dove i ricercatori possono effettuare per bene tutti gli studi utili per comprendere al meglio la vita sul nostro pianeta. La fauna marina della Namibia è davvero consistente e lo si può vedere visitando questo il National Marine Aquarium di Swakopmund.

La vita marina, lungo le coste della Namibia, è influenzata dalla corrente del Benguela, un flusso importante che interessa l’Africa sud-occidentale. Questo acquario statale è stato aperto nel 1995 proprio per raccontare, e studiare, tutto quello che l’Oceano Atlantico ha dato alla Namibia. L’acquario è aperto, solitamente, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 16.

Swakopmund Museum: cosa vedere in Namibia

Fonte: iStock

Il faro della città è la sede dello Swakopmund Museum

Il museo cittadino, per conoscere la storia della Namibia

Gli amanti dei musei storici non resteranno delusi da un viaggio nella città di Swakopmund. Uno degli edifici più particolari della città fa da contenitore allo Swakopmund Museum, un’istituzione culturale che fu fondata nel 1951, con l’intento di fare da collettore a varie collezioni storiche e naturali. Il museo è gestito da privati ma, ovviamente, è aperto al pubblico e rappresenta la più grande collezione privata di tutta la Namibia. Al suo interno si trova davvero di tutto: da reperti che raccontano la lunga formazione geologica della Namibia, fino ad auto storiche portate in Africa dalle navi tedesche.

Le collezioni di questo museo raccontano sia il periodo di dominazione tedesca che quello in cui la Namibia divenne parte della Repubblica Sudafricana e, quindi, dominio britannico. Oltre a questo, viene dato spazio anche agli anni dal 1991 in poi, ovvero quando la Namibia divenne indipendente. Il negozio del museo è un ottimo luogo per fare acquisti a tema culturale: se cerchi dei libri sulla storia della Namibia, molto probabilmente li troverai lì.

Una passeggiata lungo il Jetty, il molo storico della città

Non si può lasciare Swakopmund senza aver fatto una passeggiata lungo il Jetty, lo storico molo costruito nel 1904 dai tedeschi. Inizialmente, per i suoi primi otto anni di vita, questo molto era completamente costruito in legno. I tedeschi usarono le stesse tecniche dei moli del Nord della Germania, dove le onde e le correnti sono, però, molto più gentili di quelle oceaniche. Nel 1912, il Jetty venne ricostruito in acciaio, restando fortemente in uso come attracco per le navi commerciali e quelle passeggeri fino alla conclusione della Grande Guerra.

Successivamente, non vene più usato ma restò un punto di riferimento per la città di Swakopmund. Attualmente è un’attrazione turistica dove passeggiare e dove scattare delle splendide fotografie. Gettandosi per 200 metri circa nell’Oceano Atlantico, concede ai viaggiatori la migliore vista verso ovest. Le foto dei tramonti della Namibia, da questo molo, saranno perfette.

Cosa vedere in Namibia: la Skeleton Coast, vicino a Swakopmund
La Skeleton Coast incontra l’Oceano Atlantico

Le meraviglie della Skeleton Coast, uno dei luoghi più incredibili dell’Africa

La Skeleton Coast della Namibia è un altro dei motivi che portano viaggiatori e turisti in questa parte di Africa. Viene chiamata così la parte di litorale tra le foci del fiume Swakop – dove, appunto, si trova Swakopmund – e Kunene, corso d’acqua che segna il confine tra Namibia e Angola. Dal 1973, la Skeleton Coast è un parco nazionale, con alcune aree ulteriormente protette al proprio interno: questo significa che alcuni pezzi di questo parco nazionale sono dei veri e propri paradisi naturali intoccabili.

La Skeleton Coast è il punto di incontro tra il Deserto del Namib e l’Oceano e deve questo nome alla sua fama di essere un luogo profondamente inospitale per qualsiasi specie vivente. Oltre a questo, in questo trappo del territorio della Namibia sono presenti “gli scheletri”, o meglio i relitti, di alcune navi e mezzi di trasporto. Ovviamente, con la giusta attrezzatura, visitarla diventa non solo un piacere ma anche qualcosa di fondamentale da fare durante un viaggio in Namibia. La città di Swakopmund è un ottimo punto di partenza per iniziare questa esplorazione. L’ambiente è decisamente quello di un deserto sabbioso, con colori molto chiari e con dune capaci di muoversi di ora in ora. Per questo motivo, è sempre un bene visitare la Skeleton Coast con una guida o raccogliendo tutte le informazioni del caso.

La Skeleton Coast è un’altra “vittima” felice della Corrente del Benguela: questo fenomeno fisico porta di sovente al formarsi di fitte nebbie lungo la costa, capaci di coprire anche la città di Swakopmund. Questo è dovuto proprio all’incontro tra la corrente del Benguela, solitamente fredda, e le più calde acque continentali. Le nebbie rendono la Skeleton Coast ancora più affascinante e, a tratti, misteriosa. Le nebbie sono spesso l’unica fonte d’acqua della flora e della fauna della Skeleton Coast, divenendo così come oro puro per la Natura.

Categorie
Idee di Viaggio Mumbai ristoranti Viaggi

Scopri Bandra, la zona preferita dai divi di Bollywood

Spesso definita la “regina dei sobborghi”, Bandra è nota per essere la zona preferita di Mumbai da celebrità, modelle, artisti e designer di grido. Ma non è tutto: Bandra West è famosa per offrire una divertente esperienza tra shopping, locali notturni, ristoranti e siti storici da visitare, e per la possibilità di trascorrere un po’ di tempo di fronte al Mare Arabico.

Cosa rende speciale Bandra?

Bandra è un crogiolo di culture, con una forte presenza di comunità parsi, cristiane e musulmane ed è famosa per la sua vivace vita notturna, con numerosi bar, ristoranti e locali alla moda, per una vasta gamma di opzioni per lo shopping, dai negozi di marca più apprezzati ai mercati locali dove fare acquisti a prezzi più abbordabili. Inoltre, è un’area ricca di luoghi di interesse, tra cui la Bandstand Promenade, la Chiesa di Mount Mary, importante santuario mariano, le ville e i murales dedicate ai divi di Bollywood. Il quartiere è particolarmente legato alla cinematografia indiana, avendo fatto da sfondo a molti set, ed è qui che è nato il famoso scrittore e saggista Salman Rushdie.

Cosa vedere e cosa fare a Bandra

Bandra è una miscela perfetta di modernità e patrimonio culturale. Il sobborgo ospita infatti numerose costruzioni di epoca coloniale, edifici Art Déco e monumenti religiosi. Destinazione ormai molto popolare, attira visitatori da tutto il mondo. Uno dei modi migliori per esplorarla è un tour a piedi, e queste sono le attrazioni che non dovrai perdere per poter dire di conoscere davvero la zona.

Bandra Fort

Inizia la tua esplorazione di Bandra dall’iconico castello portoghese, noto anche come Castella de Aguada. Costruito nel XVI secolo, questo forte offre una vista mozzafiato sul Mar Arabico. Splendidamente restaurato, è un luogo popolare per i picnic e per scattare belle fotografie.

Bandra Fort Mumbai

Fonte: iStock

L’entrata del forte di Bandra

Chiesa di Mount Mary

Questa chiesa gotica è una delle più celebri di Mumbai ed è dedicata alla Vergine Maria. La chiesa di Mount Mary è situata sulla cima della collina conosciuta come Sunderban Bandra, da cui i si gode di una splendida vista sul Mar Arabico e sulla baia di Mahim di Mumbai. La suggestiva chiesa di Mt. Mary (anche nota come Basilica di Nostra Signora del Monte), è popolare per gli eleganti disegni gotici e la sua collezione di affreschi. Costruita per la prima volta nel 1640, ha subito diversi lavori di restuaro nel corso dei secoli, l’ultimo nel 1902. Al suo interno custodisce una serie di dipinti che ritraggono la vita della Vergine Maria, una scultura in pietra dell’Ultima Cena e un pulpito in marmo, ornato di simboli liturgici. Da non perdere la venerata statua di Maria, chiamata Moti Mauli (Madre Perla). La leggenda narra che, dopo un sogno di un pescatore locale, l’attuale statua fu trovata galleggiare in mare e che i pirati rubarono l’originale nel 1700. I devoti osservano le offerte, come le figure di cera che rappresentano i loro problemi personali, e chiedono buona sorte. Posizionati davanti all’ingresso principale e ammira la facciata a forma di castello della chiesa. Guarda le imponenti torri gemelle alte 30 metri, entrambe coronate da guglie piramidali. Osserva le intricate finestre ad arco, le balaustre e i reticoli in stile gotico. Prenditi un momento per ammirare le vista sulla costa e sul paesaggio urbano di Mumbai, in particolare al tramonto.

La chiesa di Mt. Mary è aperta tutti i giorni e l’ingresso è gratuito. A settembre si tiene la Fiera di Bandra, popolarissima celebrazione di 8 giorni per la nascita della Vergine Maria. Passeggia tra le bancarelle che vengono allestite nelle strade circostanti e che vendono oggetti religiosi e cibo di strada, goditi gli spettacoli musicali dal vivo e osserva le rievocazioni di scene bibliche.

Mount Mary Bandra

Fonte: iStock

La bella facciata della chiesa gotica di Bandra

Bandra – Worli Sea Link

Un altro punto di riferimento da non perdere durante la tua visita in questo sobborgo di Mumbai è il Bandra-Worli Sea Link. Questo ponte collega Bandra a Worli ed è una meraviglia dell’ingegneria moderna. Offre una vista mozzafiato sullo skyline della città e sul Mar Arabico.

Worli Sea Link

Fonte: iStock

Vista dall’alto sull’imponente Worli Sea Link

Mannat

Mannat è la casa dei sogni di una delle più importanti e amate star di Bollywood, Shah Rukh Khan. Molti turisti visitano questo luogo sperando di avvistare il famoso attore. La sua casa a 6 piani è una delle più costose di tutta l’India.

Le strade dello shopping di Bandra

Questa strada è il posto preferito per fare shopping a Mumbai, particolare per l’abbigliamento e gli accessori da donna, dove si riesce a fare acquisti ad un prezzo davvero conveniente, soprattutto nei vicoli di Linking road, occupati da negozietti di strada dove trovare prodotti importati e di marca a prezzi scontati. Da quelli più costosi a quelli più economici, si possono fare acquisti di tutti i tipi. Un’altra famosa strada è la Carter Road, una delle passeggiate preferite dagli abitanti del luogo e dai turisti. La strada è fiancheggiata da caffè, ristoranti e bar e offre una splendida vista sul mare. È il luogo perfetto per rilassarsi e prendersi una pausa nel tour del quartiere. Durante l’epoca coloniale britannica e fino a un decennio successivo, Mumbai era molto conosciuta per le sue panetterie Gujrati, Parsi e Marathi. Oggi, nella Mumbai moderna, molti giovani laureati in gestione alberghiera, con un piccolo investimento, hanno aperto diverse panetterie intorno a Linking Road. Servono torte, snack e dessert deliziosi.

La passeggiata di Bollywood

La Bollywood Walk of Fame si trova a Bandra Bandstand ed è gestita da UTV Media. È una replica della iconica Hollywood Walk of Fame. Qui si possono vedere le impronte di molti grandi nomi di Bollywood. Se ti piace il cinema indiano, questo è il posto giusto per te.

Muri con graffiti di Bollywood

Come abbiamo già scritto, Bandra è un luogo molto conosciuto per il suo ottimo cibo, lo shopping di strada e la mondanità: non è un caso che molte delle più importanti star di Bollywood risiedano in quest’area. Passeggiando per i vicoli del quartiere si possono facilmente trovare murales che ritraggono diverse celebrità, opere dell’artista Ranjit Dahiya, fodatore dell’associazione BAP – Bollywood Art Project, per dipingere l’area.

Categorie
Africa Idee di Viaggio itinerari culturali Sudafrica turismo enogastronomico Viaggi

Le delizie di Città del Capo: un viaggio nella cucina del Sudafrica

Pochi paesi sanno essere dei veri e propri puzzle culturali più del Sudafrica, un luogo dove la cultura africana si mescola con altre, come quella britannica, orientale e boera. Come se questo non bastasse, il fatto di essere un punto di passaggio fisico e geografico tra due oceani, rende luoghi come Città del Capo ancora più sfaccettati e interessanti. Lo si vede benissimo passeggiando per strada così come sedendosi a tavola.

I piatti tipici del Sudafrica sono molti e tutti capaci di raccontare le mille anime che compongono questo paese. Prendere in mano un menù di un ristorante o trovarsi davanti alla blackboard di un truck di street food sono delle esperienze capaci di aggiungere – è proprio il caso di dirlo – il giusto sapore a un viaggio in Sudafrica. Con una proposta gastronomica capace di mescolare così tante provenienze, cosa mangiare a Città del Capo? Ecco qualche consiglio.

Le influenze della cucina sudafricana a Città del Capo

I piatti tipici di un luogo si differenziano a seconda della zona in cui ci troviamo. Niente è come Città del Capo per assaggiare la gastronomia sudafricana: l’affaccio sul due oceani, le montagne alle spalle della città e una varietà di genti che ne compongono la cittadinanza fanno di questa città del Sudafrica un vero e proprio piatto ricco nel quale i viaggiatori buongustai si tuffano più che volentieri. Guardando le proposte gastronomiche di Città del Capo si notano molte influenze tipiche dell’Oceano Indiano: l’uso delle spezie è stato portato in città in secoli di scambi commerciali con altri luoghi importanti dell’Impero britannico.

Oltre a questo, Città del Capo porta a tavola anche molta della tradizione zulu tipica di questo paese del continente africano. La lunga cottura delle carni e la mescolanza di proteine e riso è proprio tipica di molte cucine tipiche africane. Come se ciò non bastasse, i primi coloni del Sudafrica furono gli olandesi. Chiamati storicamente Boeri, gli olandesi che colonizzarono la zona del Capo di Buona Speranza portarono con sé cibi e pietanze che ancora oggi si trovano in Sud Africa.

Biltong: un piatto tipico da assaggiare a Città del Capo

Fonte: iStock

Biltong: da piatto tradizionale a snack tipico del Sudafrica

Il Biltong: lo snack per eccellenza da mangiare in Sudafrica

Trovare un buon Biltong da mangiare a Città del Capo è tutt’altro che difficile. Questo piatto si deve proprio all’arrivo dei Boeri in questa parte dell’Africa e la sua origine ci porta dritti nei Paesi Bassi del XVII Secolo. Il Biltong nasce come alimento base da portare in lunghe navigazioni. Si tratta di carne essiccata, originariamente di manzo, condita con spezie varie. In oltre quattro secoli di presenza in Sudafrica, il Biltong non ha modificato la sua essenza ma sono state create diverse varianti, con carni tipiche del luogo, oltre a quella di manzo.

Il Biltong si mangia come semplice snack oppure lo si può condire e accompagnare con altro. Un altro regalo degli olandesi è, per esempio, l’uso del formaggio che, col Biltong , sta proprio bene. Non ti sarà difficile trovarlo al supermercato così come nei banchi dei vari mercati di Città del Capo. Per non parlare delle varianti approdate fino al mondo dello street food, in cui il Biltong diventa il ripieno per deliziosi panini.

Il Bobotie: il piatto delle feste delle famiglie sudafricane

Un altro piatto di totale origine boera è proprio il Bobotie, un vero e proprio must da assaggiare durante un viaggio nella regione del Capo di Buona Speranza. A differenza del Bitong, il Bobotie è composto da carne di manzo macinata, speziata, mescolata con frutta secca e cotto dentro una base fatta di latte vaccino. Ne risulta una sorta di sugo denso e molto cremoso che viene messo in una pirofila, coperto di besciamella e formaggio e messo in forno. Un po’ come se fosse una lasagna ma senza la pasta. La versione più comune del Bobotie è l’espressione gastronomica del Sudafrica: nel corso dei secoli si è arricchito di spezie come il curry e la besciamella è stata resa preziosa dall’aggiunta dello zafferano.

Proprio come le nostre lasagne, il Bobotie è un piatto che si prepara nei giorni di festa o durante le occasioni da passare in famiglia. Non manca mai, però, sui menù dei ristoranti di Città del Capo, compresi quelli del celebre Waterfront della città. Un tempo si accompagnava col pane ma, nel corso dei secoli, quest’ultimo è stato sostituito dal riso.

Il Braai: paese che vai, grigliata che trovi

Molti piatti sudafricani da assaggiare a Città del Capo portano nomi in Afrikaans, la lingua tipica della popolazione bianca stanziatasi in questa zona dell’Africa. È il caso del Braai, parola che designa la carne alla griglia. Trattasi davvero della tipica grigliata alla quale tutti pensiamo, con una predominanza dell’uso delle salsicce rispetto a quelle di tagli di carne molto più importanti e nobili. Spesso si utilizzando anche alcuni pesci e del pollo. Nel Braai non mancano mai le Boerewors, le salsicce tipiche della tradizione gastronomica boera in Sudafrica.

Cosa mangiare a Città del Capo. Cape Malay Curry

Fonte: iStock

Cape Malay Curry: l’influenza malese in Sudafrica

Il Cape Malay Curry: l’influenza orientale nella cucina del Sudafrica

Il fatto di trovarsi sul punto di incontro tra Oceano Atlantico e Oceano Indiano ha fatto di Città del Capo un porto fondamentale dove le navi, sia olandesi che inglesi, si fermavano durante i loro viaggi di ritorno dall’Oriente più lontano verso la madrepatria. Questo ha portato un grande commercio di beni diversi in Sud Africa, compresi i vari tipi di curry disponibili a quei tempi. Nasce così il Malay Cape Curry, un piatto di origine malese – come dice il suo nome – che, nell’arco di poco, è diventato una pietanza tipica da mangiare a Città del Capo. Altro non è che uno stufato al curry, con verdure varie.

La parte proteica è, solitamente, fatta di agnello o pesce. Il tutto viene, come è facile pensare, accompagnato da riso. Questo piatto è, solitamente, piccante. Informati sempre sul grado di piccantezza prima di assaggiarlo. Si può mangiare praticamente ovunque e non mancano i chioschi che lo vendono direttamente per strada.

Il Potjiekos: da piatto povero a simbolo gastronomico nazionale

Un’altra parola Afrikaans ma per raccontare, stavolta, un piatto che ha più a che fare con il lato zulu del Sudafrica. Potjiekos è il nome di una pentola in ghisa, solitamente utilizzata per la preparazione di questo piatto. Gli ingredienti principali sono vari tipi di carne, verdure, molte spezie e solitamente del brodo ottenuto dalla bollitura di tagli di scarto e ossa. Cosa ti troverai nel piatto se ordini del Potjiekos a Città del Capo? Come molte delizie tipicamente africane, il risultato finale è una sorta di spezzatino dal sugo denso, gustoso e piccante.

Non esiste una ricetta ufficiale del Potjiekos: veniva spesso preparato con gli scarti delle cucine degli abitanti ricchi di Città del Capo. La sua vera e propria caratteristica peculiare, oltre all’uso di una grossa pentola di ghisa posta direttamente sul fuoco all’aperto, è il fatto di dover cucinare per moltissime ore. Anche il Potjiekos può essere considerato una vera e propria icona del Sudafrica a tavola. A Città del Capo non mancherai di poterlo gustare in modalità popolari e per strada, così come alla tavola di grandi chef, pronti ad attingere dalla tradizione per creare qualcosa di grandioso e degno di qualche stella.

Cosa mangiare a Città del Capo: Gatsby Sandwich

Fonte: iStock

Il Gatsby Sandwich

Il Gatsby Sandwich: il panino più originale del Sudafrica

Nasce, invece, negli Anni ’70, un sandwich che, oggi, è un vero e proprio signature food del Sudafrica. Si chiama Gatsby e venne inventato da un sudafricano di origine indiana che gestiva una piccola gastronomia in un sobborgo di Città del Capo chiamato Athlone. Questa zona era un quartiere che gravitava attorno alla presenza di varie industrie e la necessità era quella di inventare un panino molto sostanzioso, che potesse essere il pranzo ideale per i molti operai presenti in quell’area. Ne risultò un panino con dentro davvero molti ingredienti. In origine veniva usato un pane al latte, rotondo e morbido, simile al pane degli hamburger.

Attualmente, si usa una piccola baguette. Al suo interno, ci sono almeno quattro tipi di carne diversa o di pesce diverso. Il tutto condito con una salsa di curry masala. Come se questo non bastasse, si aggiungono le patatine fritte condite con l’aceto, come si fa in Inghilterra. La particolarità? Le patatine non sono l’accompagnamento ma entrano di diritto proprio nel panino. Questo sandwich, negli anni, è diventato molto celebre e ora è riprodotto ovunque in città. Il nome Gatsby fu attribuito a questo sandwich da uno degli operai che era solito acquistarlo come suo pranzo.

Il Malva Pudding: non è un budino e ha un ingrediente segreto

Non può di certo mancare un dolce da assaggiare durante il tuo viaggio a Città del Capo, vero? La gastronomia sudafricana è generosa anche in quanto a dolcezze, quasi tutte, però, importante dall’Europa. Lo è anche la versione originaria del Malva Pudding, arrivato nella regione del Capo di Buona speranza con i primi coloni olandesi. Nel tempo, ha subito diverse variazioni dovuti al fatto che, ogni tanto, mancavano alcuni ingredienti oppure ce n’erano di totalmente diversi. Il Malva Pudding, malgrado il nome, non è un budino ma assomiglia di più a una torta con poca lievitazione.

Il nome “Malva” deriva dalla soluzione trovata al fatto che, spesso, mancavano gli aromi per dargli un gusto particolare. È pur vero che, in Sud Africa, arrivavano un sacco di spezie diverse ma, spesso, si andava ad attingere al proprio giardino. Fu così che venne usato il geranio, chiamato Malva dai Boeri. Un vero mistero, invece, rappresenta il fatto che una delle caratteristiche principali di questo dolce sia l’uso dell’aceto nella sua composizione. Non lasciarti impressionare da questo fatto e vai oltre l’apparenza. Lo troverai ovunque a Città del Capo.

Categorie
Canada Idee di Viaggio Montreal Nord America parchi naturali skyline vacanza natura Viaggi

Mount Royal: il punto dove ammirare lo skyline di Montreal

New York, Sydney, Shanghai. Sono tante le città famose per gli skyline mozzafiato che, ogni anno, si trovano occhi e fotocamere puntati addosso. Protagonisti indiscussi delle foto-ricordo, nel mondo ce ne sono tantissimi ed è difficile stabilire il più bello di tutti. Anche Montreal, splendida città del Canada ha uno skyline da capogiro e c’è un punto della città in cui si manifesta in tutta la sua bellezza: Mount Royal, il punto migliore dove ammirare lo skyline di Montreal. In questo articolo troverai tutte le informazioni su Mount Royal e sul suo parco.

Storia di Mount Royal

Jacques Cartier, esploratore e navigatore, fece diverse spedizioni in Canada passando per Terranova, la costa del Labrador e lo stretto di Belle Isle fino ad arrivare a quelle che oggi sono Quebec e Montreal. Proprio qui scoprì, nel 1535, il Monte che battezzò come Mount Royal in onore del suo patrono John Royal. A livello geologico, Mount Royal è un antico vulcano ampiamente eroso che pare essere stato in attività circa 125 milioni di anni fa. Oggi, la collina ospita il Mount Royal Park, uno dei polmoni verdi più ampi della città. Aperto al pubblico nel 1876, il Parco di Monte Royal è stato progettato dal paesaggista Frederick Law Olmsted – celebre per aver progettato anche Central Park a New York – ed è il luogo perfetto per immergersi nella natura e godere della sua placida tranquillità.

Mount Royal: attrazioni, attività ed eventi

Mount Royal offre una moltitudine di cose da fare per chi ama stare all’aria aperta e fare attività outdoor. Ecco la nostra top 3 di cose da fare e vedere:

  • Ammirare lo splendido skyline di Montreal: il Belvedere Kondiaronk è il miglior punto dove osservare lo skyline di Montreal, da qui puoi godere di una vista spettacolare sul fiume San Lorenzo e sulla città e collezionare momenti indimenticabili attraverso foto davvero mozzafiato.
  • Avventurarsi in escursioni e passeggiate: i vari sentieri che attraversano la collina sono un paradiso per chi ama passeggiare, fare jogging o una bella pedalata nella natura. I percorsi sono adatti a vari livelli di expertise poiché variano per difficoltà.
  • Raggiungere la croce di Mount Royal: sulla sommità del monte si trova una grande croce alta oltre 31 metri, installata nel 1924 e illuminata di sera con tecnologia LED. Al suo fianco è posizionata una capsula del tempo interrata nel ’92 per celebrare il 350esimo compleanno della città. La capsula verrà riaperta nel 2142.
  • Fare una sosta allo Chalet du Mount Royal: una delle principali attrazioni di Mount Royal è una grande struttura in cima al monte progettata dall’architetto Aristide Beaugrand-Champagne e in stile architettonico Beaux-Arts. Caratterizzato dalla facciata in pietra e da grandi finestroni eleganti, nello chalet puoi godere di una splendida visuale su Montreal e ammirare il passare delle stagioni che cambiano completamente l’aspetto della città.
  • Scoprire la Smith House: nel cuore del parco si trova la Smith House, un edificio costruito nel 1858, in stile rurale neoclassico e che ha fatto da dimora al suo committente, il ricco mercante Hosea Ballou Smith fino a diventare proprietà della città di Montreal. La Smith House ha avuto diversi ruoli ma dal 1999 funge da punto di accoglienza per i visitatori che vogliono scoprire le bellezze di Mount Royal e fa anche da sede a un’organizzazione no-profit che promuove la sostenibilità del Monte. Al suo interno puoi visitare una mostra permanente o gustarti una pausa al caffè al suo interno.

Il paradiso degli sportivi, stagione dopo stagione

La collina e il suo parco offrono tanto in ogni momento dell’anno. Durante la bella stagione è un luogo ideale per fare escursioni, godersi la natura, fare picnic, feste all’aperto e partecipare ad altre attività outdoor. Il parco mette a disposizione anche campi da tennis, basket, calcio, una piscina e chi più ne ha più ne metta. In inverno, invece, Mount Royal diventa paradiso per sciatori di fondo e pattinatori su ghiaccio che si divertono a sfrecciare sul Lago dei Castori e slittinisti che sfruttano la pendenza della collina per divertirsi con gli slittini.

Mount Royal: tanti eventi per tutti i gusti

Mount Royal, durante l’anno, fa da teatro ad alcuni importanti eventi e manifestazioni che animano il calendario culturale di Montreal. Tra i più famosi troviamo sicuramente il Tam-Tams, un raduno che avviene ogni domenica d’estate che ha come protagonisti artisti, musicisti e ballerini che si muovono a ritmo di percussioni attirando moltissimi visitatori. In inverno c’è il Mount Royal Cross-Country Ski Event, un evento sportivo dedicato agli sciatori di fondo che competono sciando tra i vari sentieri del parco. Oltre a questi eventi, nel parco vengono organizzate anche altre attività a cui tutta la comunità e i visitatori possono prendere parte come lezioni di Yoga, Pilates e gare di corsa. Anche arte e musica diventano spesso protagoniste su questo palco naturale dalla bellezza sconfinata: la prima attraverso la mostra permanente alla Smith House che ripercorre tutte le tappe della storia e dello sviluppo di Mount Royal e la seconda attraverso i concerti di musica live ospitati nello splendido scenario dello Chalet du Mont-Royal.

Come raggiungere Mount Royal

Lo skyline di Montreal illuminato

Fonte: iStock

Lo skyline di Montreal di notte

Mount Royal – e il suo parco – è raggiungibile in modo facile e veloce dal centro della città di Montreal: puoi arrivare tranquillamente a piedi, oppure puoi raggiungerlo con i mezzi come la metro – scendendo proprio alla stazione Mont-Royal – o il bus.

Se stai organizzando un viaggio in Canada e passi per Montreal, una sosta a Mount Royal è davvero d’obbligo. Non solo perché Mount Royal è il posto migliore dove vedere lo skyline della città, ma anche perché puoi trovare una moltitudine di cose da fare, in qualsiasi momento dell’anno e per qualsiasi delle tue esigenze. Che tu stia cercando un momento di relax, una passeggiata immersa nella natura o che tu voglia cimentarti in qualche disciplina sportiva, Mount Royal avrà sempre qualcosa per te. Potrai goderti una sessione di yoga all’aperto, esplorare i numerosi sentieri escursionistici, o magari unirti agli appassionati dei Tam-Tams per una domenica pomeriggio di musica e danza. E se desideri un luogo lontano dal trambusto della città per concentrarti nella lettura di un buon libro, nello studio di un manuale o in un processo di scrittura, Mount Royal saprà come soddisfarti.

Categorie
Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Polonia Viaggi

Cosa Vedere al Museo Nazionale di Varsavia, scrigno dei tesori artistici della Polonia

Il Museo Nazionale di Varsavia (in polacco Muzeum Narodowe w Warszawie) è una delle istituzioni culturali più importanti della Polonia, con una collezione che spazia dall’arte antica a quella contemporanea. Si trova nel cuore di Varsavia e offre la possibilità di fare un vero e proprio viaggio culturale nella storia artistica della Polonia, mostrando ai visitatori con una ricca collezione di opere che testimoniano l’evoluzione culturale della nazione. Il Museo Nazionale di Varsavia è una tappa imprescindibile per chiunque visiti la capitale polacca e abbia voglia di mettere un pizzico di cultura nel proprio itinerario di viaggio.

Storia e Architettura del Museo Nazionale di Varsavia

Fondato nel 1862, il Museo Nazionale di Varsavia è considerato la più storica collezione artistica nazionale della Polonia. Custodisce sia collezioni permanenti che esposizioni temporanee di alto livello fin dai tempi della sua aperta. Questo museo ha attraversato numerosi cambiamenti e ampliamenti, soprattutto dopo la distruzione causata dalla Seconda Guerra Mondiale. L’edificio principale, situato lungo Aleje Jerozolimskie, una delle strade più grandi e importanti di Varsavia, è un esempio di architettura modernista, progettato da Tadeusz Tołwiński e completato nel 1938.

L’esterno sembra, a prima vista, molto austero e funzionale, proprio come vogliono le regole del Modernismo. Tutto questo fa da contrastro alla ricchezza delle collezioni custodite al suo interno. Visitalo significa fare un viaggio emozionante attraverso vari periodi storici e stili artistici  che possiamo ritrovare in Polonia. Questo museo fu pesantemente colpito dai saccheggi effettuati dai soldati tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Venne depredato di molti degli oggetti e opere che custodiva ma, malgrado questo, i tesori che espone al pubblico oggi sono un ottimo motivo per fare un viaggio a Varsavia e riservare del tempo per questa visita culturale. Alcuni capolavori trafugati alla fine del secondo conflitto mondiale sono stati recuperati e riportati nella loro casa in Polonia.

Polonia: visitare il Museo Nazionale di Varsavia

Fonte: iStock

La facciata e il logo del Museo Nazionale di Varsavia

Le Collezioni Principali del Museo Nazionale di Varsavia

Il Museo Nazionale di Varsavia ospita diverse sezioni, ognuna delle quali merita una visita approfondita. Nel caso fossi un amante dell’arte, questo luogo da solo potrebbe occupare una giornata intera di viaggio a Varsavia. Puoi considerare di visitare questo museo, per esempio, in una giornata particolarmente piovosa o quando il clima e la temperatura di Varsavia sono troppo freddi o troppo glaciali.

Tornando a parlare del contenuto del Museo Nazionale di Varsavia, le principali collezioni permanenti comprendono arte di differenti periodi e provenienza, benché le opere polacche siano proprio le padrone di casa. Al suo interno potrai ammirare sia opere di arte pittorica che sculture e anche altre differenti forme di arte, soprattutto nelle sezioni che riguardano l’arte contemporanea. Questo collettore d’arte custodisce materiale acquistato, nel corso di molti anni, da collezionisti, nobili e anche da quella che era la famiglia reale polacca.

Cosa vedere al Museo Nazionale di Varsavia: arte antica e medievale

Come in molti altri musei europei, le visite iniziano dalle sezioni dell’arte antica, nella quale troverai oggetti e opere che arrivano dall’antico Egitto, dalla Grecia e da Roma. Questa collezione offre uno sguardo affascinante sulle civiltà del passato che hanno gettato le basi della cultura occidentale – come, per l’appunto, Egizi, Civiltà Ellenica e Roman – e fa comprendere quando fosse, anche solo un paio di secoli fa, poter vantare un oggetto antico nella propria collezione privata. Gli oggetti che vedrai, infatti, sono quasi tutti stati acquistati da famiglie abbienti, pronte a impreziosire le loro dimore con qualcosa di speciale.

La collezione medievale del museo è una delle più ricche della Polonia e occupa una grande parte del Museo Nazionale di Varsavia. Tra le opere esposte, spiccano icone tipiche della devozione ortodossa, pale d’altare recuperate da molte chiese in giro per la Polonia, sculture e manufatti sacri da preservare e conservare in modo adeguato. Questi oggetti testimoniano la profonda religiosità del medioevo europeo, polacco in particolare, e l’immensa capacità creativa e artistica degli artisti del periodo. Questa parte del Museo Nazionale di Varsavia è stata riordinata, ripensata e ricollocata una ventina d’anni fa, rivoluzionando completamente l’esposizione precedente.

Cosa vedere al Museo Nazionale di Varsavia: arte rinascimentale, barocca e polacca

Questa sezione del Museo Nazionale di Varsavia include capolavori di artisti europei come Lucas Cranach il Vecchio, Pieter Bruegel il Giovane e Giovanni Battista Moroni. Questi autori erano molto in vista nell’epoca in cui erano in vita e possedere una loro opera era davvero un simbolo di grande ricchezza. Le opere rinascimentali e barocche, invece, si concentrano maggiormente nell’illustrare lo sviluppo dell’arte europea tra il XV e il XVIII secolo, evidenziando il cambiamento di stili e tecniche tra i vari autori esposti. La galleria che contiene l’arte rinascimentale e barocca è chiamata “The Gallery of Old Masters” proprio per l’importanza dei capolavori che custodisce.

Una delle collezioni più importanti del Museo Nazionale di Varsavia è quella della sezione dedicata all’arte polacca, che copre un vasto periodo temporale che va dal medioevo ai giorni nostri. Qui si possono ammirare opere di artisti come Jan Matejko, Józef Chełmoński e Stanisław Wyspiański. Questa sezione non solo celebra il talento artistico nazionale, ma riflette anche lo scorrere della storia nazionale polacca, tra dominazioni diverse e una grande ricerca di indipendenza.

Cosa vedere al Museo Nazionale di Varsavia: arte moderna, contemporanea e design

Il Museo Nazionale di Varsavia è molto generoso anche per quanto riguarda le collezioni di arte moderna e contemporanea, con opere sia di artisti polacchi che internazionali. Le esposizioni sono davvero molto eterogenee: ti troverai davanti a dipinti, sculture, installazioni e opere multimediali, pronte a raccontare le tendenze artistiche del XX e XXI secolo.

Assieme ad arte moderna e contemporanea, il Museo Nazionale di Varsavia ospita anche una sezione che si concentra su una collezione di arti decorative che comprende mobili, complementi d’arredo come tessuti o piccoli oggetti e una sezione dedicata ai gioielli. Ammirando questa sezione del museo, farai un vero e proprio viaggio lungo il percorso di evoluzione del design e dell’artigianato, arrivando fino al punto in cui si fondono con l’arte più pura e complessa, riuscendo a trovare la giusta quadra tra l’estetica e la funzionalità dell’uso quotidiano.

Questa sezione del museo è molto interessante proprio per il focus sul design contemporaneo: mostra il percorso artistico di alcuni dei principali designer polacchi e racconta come molti dei loro lavori siano un perfetto mix tra ispirazioni che arrivano dal passato, che loro stessi avevano ammirato nel Museo Nazionale di Varsavia, e tanta voglia di proiettare la creatività polacca verso un futuro molto luminoso e promettente.

Cosa vedere in Polonia: Museo Nazionale di Varsavia

Fonte: iStock

L’edificio del Museo Nazionale di Varsavia

Le esposizioni temporanee del Museo Nazionale di Varsavia

Oltre alle collezioni permanenti, il Museo Nazionale di Varsavia ospita regolarmente esposizioni temporanee che coprono diversi temi e stili. Per allestire queste mostre spesso vengono presi in grandi opere da altri musei e fondazioni, dando così la possibilità a chi visita il museo di ammirare dei capolavori di norma conservati, per esempio, dall’altra parte del mondo rispetto a Varsavia. Per avere accesso alle esposizioni temporanee è richiesto un biglietto ulteriore rispetto a quello dell’ingresso generale. Le passate esposizioni hanno portato nella capitale della Polonia dei capolavori dell’Impressionismo, così come di altre correnti importanti come l’Espressionismo e il Surrealismo.

Attività particolari ed eventi del Museo Nazionale di Varsavia

Il Museo Nazionale di Varsavia svolge un ruolo importante nell’educazione culturale, offrendo una varietà di programmi didattici per tutte le età. Tra questi,  ci sono visite guidate, laboratori, conferenze e seminari che aiutano i visitatori a comprendere meglio le opere esposte e il contesto storico-artistico.

In questo museo da visitare durante qualche giorno in Polonia, vengono organizzate attività per famiglie con bimbi, per far avvicinare i viaggiatori più piccoli al mondo dell’arte. Oltre a questo, ci sono delle iniziative dedicate anche ai soli adulti.

Una di queste iniziative riguarda i momenti di visita silenziosa. Nei giorni dedicati a queste visite, il museo chiede di eliminare qualsiasi rumore: si cerca di non parlare, la suoneria del telefono e la vibrazione devono essere tolte e non vengono ammessi bambini né visite guidate o di gruppo. Questi momenti silenziosi non seguono un calendario fisso ma vengono proposti in differenti momenti dell’anno e indicati sul sito ufficiale del Museo Nazionale di Varsavia. L’intento delle visite silenziose è quello di permettere ai viaggiatori che si trovano in questo importante museo della Polonia di entrare in maggiore contatto con le opere, grazie anche a una capacità di concentrazione stimolata dall’assenza di comuni rumori.

Informazioni pratiche per visitare il Museo Nazionale di Varsavia

Il Museo Nazionale di Varsavia è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici della capitale polacca. Nelle sue prossimità si trovano sia fermate degli autobus che dei tram. Per l’ingresso si paga un biglietto di 25 Zloty, per un adulto, e di 1 Zloty per chi ha meno di 26 anni. La cifra intera corrisponde a poco più di 5€. Esiste anche un biglietto di gruppo che prevede il pagamento di 10 Zloty per persona, per un massimo di 10 membri del gruppo. I prezzi delle esposizioni temporanee variano a seconda di quanto organizzato dal museo.

In alcuni giorni della settimana, il Museo Nazionale di Varsavia si può visitare gratuitamente: anche queste giornate sono indicate sul sito ufficiale del museo e possono cambiare nel tempo. Attualmente, è il martedì il giorno in questo scrigno custode di tanta arte si può visitare gratis. Oltre a questo, ci sono degli orari in cui sono previsti degli sconti sul biglietto di ingresso. Tutti i tipi di biglietto per il Museo Nazionale di Varsavia possono essere anche prenotati e acquistati online.

Il Museo Nazionale di Varsavia chiede ai visitatori di rispettare determinate regole per la visita alle proprie gallerie. Non è concesso bere e mangiare all’interno delle gallerie ma il museo offre servizi per i visitatori come una caffetteria, un negozio di souvenir e spazi per il relax. Oltre a questo, ti sarà chiesto non portare zaini e giacconi all’interno del museo. Per questo motivo, è prevista la possibilità di lasciare tutto al guardaroba o di usare dei locker che, però, richiedono l’uso di una moneta da 2 Zloty per poter estrarre la chiave.

All’interno del Museo Nazionale di Varsavia non si possono portare animali, fatta eccezione per i cani guida. L’edificio, benché abbia conservato tutti gli elementi storici originali, è stato attrezzato anche per accogliere i visitatori con difficoltà motorie. Infine, fotografare non è permesso.