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Puoi nuotare nel lago che ha rubato i colori al mare

A guardarlo potrebbe sembrare uno specchio marino, ma la verità è che non lo è: si tratta di un lago artificiale immerso in un luogo dal grande fascino.

Un posto favoloso, in cui è possibile nuotare e immergersi nelle sue acque che sembrano aver rubato i colori al mare: vi sono piccole spiagge in cui sostare e godersi momenti di relax oltre alla bellezza del paesaggio circostante, ma vi è anche la possibilità di esplorare il territorio con giri in barca, oppure lasciandosi affascinare dai borghi e dalla natura circostante.

Siamo al Lago del Turano, un bacino che si trova in provincia di Rieti, meta perfetta per scoprire il Lazio e alcune delle sue bellezze più suggestive.

Questo lago ha rubato i colori del mare: si trova in Italia ed è balneabile

A osservare le sue acque sembra davvero che abbiano sottratto i colori del mare, con le sue tante sfumature di azzurro e di blu, e che le abbiano riprodotte qui, per creare una location che lascia senza fiato. Il posto da favola è il Lago del Turano che si trova nel Lazio, in provincia di Rieti.

Il luogo ideale da raggiungere per scoprire il territorio, per lasciarsi affascinare dalla bellezza della natura e per gustare una gastronomia di altissima qualità.

Le sponde del lago sono punteggiate di spiagge: vi sono sia quelle libere, sia quelle attrezzate con lettini e sdraio, inoltre vi è la possibilità di affittare pedalò e canoe per un’esplorazione delle sue acque molto più divertente e attiva. Ma si può anche semplicemente ammirare la bellezza del paesaggio e rilassarsi tra un bagno e l’altro.

La natura circostante e i borghi sono davvero spettacolari: osservarli con calma e senza fretta anche dalle spiagge può essere un’esperienza indimenticabile; infatti, questa location regala scorci che levano il fiato per la loro bellezza.

Il lago è di origine artificiale e dista circa un’ora e mezza di viaggio da Roma. Oltre alle spiagge, che si possono visitare in ogni periodo dell’anno, e ai tanti servizi offerti, vi sono anche borghi e natura che rendono quest’area una zona imperdibile.

Lago del Turano: i borghi e la natura tolgono il fiato

Oltre al relax ci si può dedicare a passeggiate ed escursioni alla scoperta dei tanti luoghi che impreziosiscono questa zona del Lazio. Vale la pena visitare Castel di Tora, che fa parte della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia e dei Borghi più belli d’Italia. Da lì partono le escursioni per raggiungere e scoprire il borgo fantasma di Antuni grazie ad apposite visite guidate e all’Eremo di San Salvatore, un luogo di riflessione e preghiera, con affreschi e una vista impareggiabile. È un posto in cui si respira la storia e la si può vedere con i propri occhi.

E, poi, Colle di Tora che si allunga sulle acque del lago e con le sue caratteristiche case di colore bianco.

Vale la pena visitare la Cascata delle Vallocchie, che si trova all’interno della Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia: per ammirarla in tutta la sua bellezza si deve camminare per circa mezz’ora, con partenza da Castel di Tora. Il percorso è immerso nella natura e permette di godere del fascino di questi luoghi, fino a raggiungere la cascata le cui acque compiono un salto di circa 30 metri.

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Rafting nel fiume dalle acque caraibiche: l’esperienza da sogno

La bellezza della natura, i colori che regalano un’esperienza visiva indimenticabile, la storia che si respira e si osserva tutta intorno a sé. C’è un luogo in Turchia in cui è possibile fare rafting (ma non solo) in un fiume che ricorda i colori delle acque caraibiche, mentre si è immersi in uno scenario indimenticabile.

L’esperienza da sogno si può vivere nel Parco Nazionale del Canyon di Köprülü che si trova a circa 85 chilometri da Adalia (in turco Antalya) una grandissima città della Turchia che si affaccia sull’omonimo golfo sul mare.

Ed è una destinazione imperdibile, per assaporare non solo il fascino della natura che qui regala una scenografia di impareggiabile bellezza, ma anche di scoprire la storia di questi luoghi e la loro cultura. Inoltre, l’acqua regala colori e sfumature che sembrano essere state rubate ai Caraibi, attenzione però perché la temperatura è bassa.

Il posto ideale per una gita avventurosa, ma anche ricca di scoperte e di immagini da scolpire nel cuore e, perché no, anche su pellicola.

Parco Nazionale del Canyon di Köprülü, qui si può fare rafting nel fiume

Rafting, passeggiate, escursioni, ma anche nuoto: sono solo alcune delle tante attività che si possono provare quando si visita il Parco Nazionale del Canyon di Köprülü in Turchia, un luogo da sogno in cui i contrasti di colori restituiscono allo sguardo una magia che solo la natura sa creare.  Ci sono le rocce, il verde delle piante e poi il turchese dell’acqua del fiume, che brilla di tante sfumature diverse e sembra essere stato rubato direttamente dal mare dei Caraibi.

Il canyon si estende per diversi chilometri e la scenografia che regala è pazzesca: composta da rocce che cadono a picco e che in alcuni punti sono davvero alte. Lì scorre il fiume, con le sue acque fredde e dai colori stupefacenti. E si tratta del luogo ideale per tutti coloro che amano scoprire i posti, conoscerli e vederli da un altro punto di vista, grazie alle possibilità di praticare attività sportiva mentre lo sguardo raccoglie i tanti dettagli intorno a sé. Dalle piante, alla fauna, senza dimenticare le rocce e la struttura dell’area che è molto interessante e suggestiva, sono tante le cose da vedere. Vi sono boschi di cipressi, pini e cedri ed è davvero un luogo indimenticabile per chi lo visita.

E poi la ricchezza storica e culturale della zona, qui infatti si possono trovare alcuni posti che vale la pena visitare.

Storia e cultura nel Parco Nazionale del Canyon di Köprülü

Il Canyon di Köprülü in Turchia è stato dichiarato Parco Nazionale nel 1973 e, oltre alla sua suggestiva bellezza, è anche un luogo ricco dal punto di vista storico. Come il ponte Oluk, che ha circa 2mila anni ed è stato realizzato dai romani. Nella stessa area si trovano i resti dell’antica città di Selge, che si trova a circa una decina di chilometri dal Canyon e i suoi resti sono davvero una tappa interessante per scoprire di più sulla storia antica di questi luoghi. Così come non si possono perdere le rocce di Adam, dalle forme davvero particolari

Queste sono solo alcune delle tante bellezze che caratterizzano il Parco Nazionale e le zone limitrofe, per immergersi nella storia della Turchia, ma non solo, e conoscere di più della sua natura, dei suoi contrasti di colori e della sua cultura.

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Lago Albano, per una perfetta gita fuori porta

C’è sempre tempo per fare una gita fuori porta, ma spesso non si sa quale direzione prendere. Noi di SiViaggia abbiamo scelto di consigliare un posto ideale a chi si trova nel Lazio, un bacino d’acqua spettacolare e anche ricco di interessanti testimonianze storiche: il Lago Albano.

Lago Albano, info utili

Il bellissimo Lago Albano è di origine vulcanica e sorge in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani. Dalla curiosa forma di un ovale allungato, viene spesso erroneamente chiamato Lago di Castel Gandolfo e colpisce per le sue acque all’apparenza scure e tetre, date anche della sua impressionante profondità massima di ben 168 metri.

Originatosi dall’unione di due crateri, è alimentato esclusivamente da piogge, falde acquifere e sorgenti sotterranee e caratterizzato da ripide coste in cui soggiornano diversi uccelli acquatici e fauna ittica. Anzi, sui suoi costoni rocciosi nidifica uno dei predatori alati più spettacolari che ci siano: il Falco Pellegrino.

Le sue affascinanti coste, tra le altre cose, sono popolate sin dall’età del bronzo, e per questo sono ricche di interessanti resti archeologici, sia preistorici che romani. Ne sono un esempio il Villaggio delle Macine, l’antico emissario artificiale del lago considerato, finora, il più grande sito archeologico palafitticolo d’Italia, e il ninfeo detto del Bergantino, che sorge nel più ampio complesso della Villa di Domiziano.

Lago Albano, provincia di Roma

Fonte: iStock

Una bellissima veduta del Lago Albano

Cosa fare

Al Lago Albano non ci si annoia mai, perché qui le cose da fare sono davvero tantissime. Innanzitutto, è una delle mete preferite dei pescatori locali (e non solo) perché le sue acque sono popolate da una variegata fauna ittica. Allo stesso tempo, è il luogo perfetto per passare qualche ora in pace e relax, mentre si è circondati da una natura raggiante e dall’allegria contagiosa di chi vive in zona.

Soddisfazioni le possono ottenere anche coloro che vogliono dedicarsi a una camminata dolce, perché il lago è impreziosito da una sorta di “passeggiata” che conduce a scoprire scorci pittoreschi che entrano dritti nel cuore.

Non mancano i ristoranti con vista per gustare la tipica (e buonissima) cucina romana, come anche un piccolo e grazioso porticciolo da cui ammirare tutta la bellezza circostante e scattare qualche bella foto ricordo.

Il Lago Albano è anche perfetto per fare sport: vi si può praticare la vela, grazie anche alla presenza di circoli velici sul lungolago, e la canoa. In più, è qui che sorge il circolo federale della FICK (Federazione Italiana Canoa e Kayak), dove si allena la nazionale italiana. Ma del resto presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Sul lungolago di Castel Gandolfo e la strada sterrata con cui esso prosegue poco dopo l’emissario romano, capita molto spesso di incontrare gruppi di podisti e ciclisti. Inoltre, c’è anche la possibilità di praticare mountain bike, grazie alla presenza di sentieri e strade sterrate che portano dinnanzi a spettacoli naturali e storici.

I borghi che si affacciano sul lago

Se si decide di fare una gita fuori porta verso il Lago Albano, il consiglio è anche quello di visitare gli antichi borghi che si affacciano sulle sue placide sponde. Uno di questi è Albano Laziale, dal quale il lago prende il nome, mentre l’altro è Castel Gandolfo, che regala un panorama su questo bacino davvero unico nel suo genere.

Albano Laziale, cosa vedere

Fonte: iStock – Ph: Manuela Finetti

Un angolo di Albano Laziale

Albano Laziale possiede origini antichissime: si pensa che il suo nome derivi da Albalonga, la mitica città fondata da Ascanio, figlio di Enea, e narrata nell’Eneide di Virgilio. È un borgo sempre animato anche grazie alle tante manifestazioni di interesse turistico, legate soprattutto alla tradizione del territorio, che si svolgono durante tutto l’anno.

Con una piacevole passeggiata è possibile scoprire il suo grazioso centro storico, pregno di monumenti dai diversi stili, come quello medievale, barocco e fino ad arrivare ai resti e alle rovine antiche.

Tra i punti di interesse da non perdere, vale senza ombra di dubbio dedicare il proprio tempo alla chiesa seicentesca di Santa Maria della Stella e ella celebre Tomba degli Orazi e Curiazi, situate l’una di fronte all’altra sotto alla trafficata Via Appia Nuova.

Immerso nel verde, offre anche tanti buonissimi prodotti tipici come il broccolo capoccione, una varietà di broccolo che presenta un’infiorescenza molto grande e che è l’ingrediente dei broccoli attufati, uno dei piatti più rinomati della tradizione gastronomica locale.

Castel Gandolfo è forse il borgo più famoso tra i due, anche perché qui è presente la residenza estiva dei Pontefici, ma la verità è che è pieno di ville e altre residenze d’epoca che lasciano senza fiato. Tra queste vanno necessariamente citate la Villa di Domiziano e la Fattoria Vaticana.

Degni di nota sono anche il Palazzo Papale, la splendida chiesa di San Tommaso di Villanova e la fontana, entrambe progettate dal Bernini, e la più antica buca della posta d’Italia. Non mancano di certo gli emozionati punti panoramici per ammirare il Lago Albano e i boschi da cui è incorniciato.

Le leggende del lago

I laghi, specialmente quelli vulcanici, sono sempre avvolti da un particolare alone di mistero. Anche il Lago Albano lo è, tanto che sulla sua nascita ed evoluzione aleggiano ben due leggende diverse. La prima narra che nel lontanissimo 396 a.C., prima della caduta di Veio, gli indovini pronosticarono che nel momento in cui l’acqua del Lago Albano avesse seguito un percorso insolito, i romani sarebbero riusciti a conquistare Veio.

Si dice che fu proprio per questo motivo che gli antichi romani iniziarono lo scavo dell‘Emissario del Lago Albano, un cunicolo lungo 1800 metri che faceva seguire alle acque di questo bacino un percorso diverso dal normale. In seguito, Marco Furio Camillo riuscì ad espugnare Veio.

Un’altra leggenda narra invece che un’anziana signora, accusata di stregoneria, si sia suicidata gettandosi da un precipizio che si affaccia ancora oggi sul Lago Albano. Secondo molte persone, anche adesso si riesce ad udire la sua voce chiamare dal basso, intenta ad invitare i visitatori a buttarsi a loro volta, ma la verità è che è solo un luogo che pare incantato e dai profili misteriosi.

Insomma, il Lago Albano è pregno di meraviglie da visitare, ma anche di quel pizzico di mistero che gli dona un fascino unico nel suo genere.

Castel Gandolfo, cosa vedere

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / U. COLNAGO

Una magica veduta di Castel Gandolfo
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La bellissima città a forma di labirinto che scacciava i pirati

Il mondo è pieno di città particolari, dalla storia assai curiosa e che si può toccare con mano anche oggi. È il caso di una località che sorge su una spettacolare isola e che è stata costruita a forma di labirinto. Per quale motivo? Per disorientare i pirati, e quindi per difendere gli abitanti dagli invasori. Strade strette e tortuose ma sulle quali si affacciano edifici di eleganza e prestigio, che a loro volta si aprono su angoli di inaspettata e pura bellezza.

Camagüey, una città capolavoro

Ci troviamo a Cuba, e più precisamente nella sua provincia più orientale, più estesa e più pianeggiante della zona centrale. Proprio qui sorge la magnifica città di Camagüey, una località che vanta una pianta urbana davvero irregolare e che è il risultato di due secoli trascorsi a combattere contro i pirati.

Un vero e proprio dedalo di vicoli che, secondo la leggenda, sono nati con l’obiettivo di disorientare i malintenzionati e proteggersi dagli attacchi. Strade strette e tortuose che ricordano una medina marocchina e che prendono vita in una città che è anche nota tra i cubani come la località dei tinajones, per la gran quantità di vasi di creta dalle dimensioni enormi che vi si possono ammirare.

Allo stesso tempo, è anche la città con il più grande centro storico della nazione, che in parte è stato dichiarato persino Patrimonio Culturale dell’Umanità per la varietà di stili architettonici che si possono ammirare.

Un vero capolavoro cubano, quindi, e che offre anche una natura che lascia senza fiato e alla quale non si può proprio resistere se si decide di visitarlo.

Cosa vedere

A Camagüey si può fare un vero e proprio tuffo nella storia cubana, e a partire proprio dalle su strade sulle quali si specchiano interessanti edifici e grandiosi monumenti. Fondata nel 1514 con il nome di Santa María del Puerto Príncipe, divenne Camagüey solo nel 1903.

A rendere Camagüey unica rispetto a tutte le altre realtà di Cuba non è solo la sua curiosa storia, ma anche la sua anima cattolica che si può comprendere ammirando le sue diverse chiese barocche spesso dotate di altari dorati molto interessanti. Ne sono un esempio la Catedral de Nuestra Señora de la Candelaria e la Iglesia de Nuestra Señora de la Merced.

La Catedral de Nuestra Señora de la Candelaria regala un belvedere dal quale si può godere di un’incredibile vista panoramica sulla città, mentre la Iglesia de Nuestra Señora de la Merced è l’edificio coloniale più impressionante di Camagüey e dove aleggia una leggenda secondo cui, nel 1601, una miracolosa figura emerse dalle profondità dell’acqua.

Molto bella è anche la Chiesa di Nuestra Señora de la Soledad che è è probabilmente la più importante della città. Colpisce sin dal primo instante il viaggiatore per i suoi suggestivi colori giallo e bianco, ma anche per i suoi interni che sono visitabili gratuitamente.

Chiesa di Nuestra Señora de la Soledad, Camaguey

Fonte: iStock

La bellissima Chiesa di Nuestra Señora de la Soledad

E poi ci sono i luoghi ricchi di cultura, come il Museo de San Juan de Dios che sorge all’interno di un antico ospedale. Una visita di queste parti consente di conoscere più a fondo la storia della città. C’è poi la Casa de la Trova, il posto perfetto per ascoltare lun po’ di vibrante musica cubana, che prende vita all’interno di un’antica casa coloniale restaurata.

Passeggiando sulle sue strade sinuose, ci si ritrova al cospetto di piazze e parchi che a loro volta sono lo scrigno di numerosi luoghi storici, come Plaza del Carmen e il Parque Ignacio Agramonte.

Plaza del Carmen è uno degli angoli più caratteristici di Camaguey e la stesso spazio in cui svetta nei cieli la chiesa barocca Nuestra Señora del Carmen. Ma non solo, perché da queste parti si possono ammirare gli artigiani che producono i tinajones e anche diverse sculture a grandezza naturale che riproducono gente comune che chiacchiera, gioca a carte e così via.

Presso il Parque Ignacio Agramonte, invece, è presente una statua equestre di Ignacio Agramonte, protagonista della Guerra d’Indipendenza.

Da non perdere è anche la Necropolis dove sono ancora conservate delle tombe bianche, una attaccata all’altra. Sulle rive del fiume Jatibonico vale la pena fare un salto presso il Mercado Agropecuario Hatibonico dove ci sono i pregones, imbonitori che a voce altissima promuovono le qualità della loro merce.

La natura nei dintorni della città

Non solo storia, a Camagüey ci si viene anche per i suoi dintorni che sono un’esplosione di natura eccezionale. Vi basti sapere che il territorio è un continuo susseguirsi di enormi pianure ricche di palme, di specie differenti, e che è circondato dalla Sierra de Cubitas a nord e la Sierra de Najasa a sud.

Poi ci sono le spiagge e le e isole accarezzate da acque cristalline, così come la possibilità di conoscere alcune delle principali specie d’uccelli della regione, come gli incredibili fenicotteri rosa delle Americhe, e paesaggi pieni di barriere coralline.

Playa Santa Lucía, per esempio, regala un paesaggio naturale incontaminato fatto di spiagge di sabbia bianca, palme da cocco e acque cristalline che invitano a fare più tuffi possibili. Poi c’è Playa los Cocos a Cayo Sabinal che sorprende per la sua bellezza tropicale.

Cayo Cruz, invece, è una fantastico isolotto puntellato di spiagge bianche di sabbia fine, alcune delle quali sembrano rubate direttamente al paradiso.

Tante soddisfazioni le possono vivere anche coloro che amano le escursioni perché, nonostante la natura pianeggiante della zona, qui sono presenti numerosi fiumi che hanno scavato canyon eccezionali, grotte e piscine naturali.

Gli isolotti Jardines de la Reina, invece, sono un eden esotico e selvaggio dove sopravvivono abbondanti barriere coralline di ampia biodiversità. Poi ancora i due gruppi montuosi di bassa quota che svettano nel paesaggio pianeggiante: la Sierra de Cubitas, nota per i canyon e i passi che la tagliano in profondità e trasversalmente, e la Sierra de Najasa, pregna di boschi fossili ed altri elementi naturali notevoli.

Insomma, un viaggio a Camagüey può far vivere di tutto, dall’ebrezza del nascondersi dai pirati fino al relax più puro in luoghi paradisiaci.

Cosa fare a Camagüey

Fonte: Getty Images – Ph: Arterra

La straordinaria Plaza del Carmen con la Iglesia de Nuestra Señora del Carmen
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Lago di Gramolazzo: una cartolina in qualsiasi stagione

Nel panorama suggestivo delle Alpi Apuane, c’è un luogo che sembra essere quasi magico: si tratta del lago di Gramolazzo, un incanto turchese su cui si riflettono i boschi circostanti. Siamo in Toscana, e più precisamente nei pressi di un piccolo borgo della Garfagnana. Questa è la meta ideale per un bel trekking o per una semplice camminata nella natura, alla scoperta di paesaggi da sogno.

La storia del lago di Gramolazzo

Forse non avete mai sentito parlare del lago di Gramolazzo, ma è ben più probabile che invece il suo “vicino”, il lago di Vagli, non vi sia del tutto sconosciuto. Entrambi sono infatti bacini artificiali, accomunati da una storia che affonda le radici nel secolo scorso. Fu la SELT Valdarno (Società Ligure-Toscana di Elettricità) a decidere della realizzazione di una diga sul fiume Serchio, per poter sfruttare le sue acque – e quelle dei suoi affluenti – per scopi idroelettrici. La prima ad essere eretta fu la diga sul torrente Edron, nel 1947, ed è anche la più famosa.

Lo sbarramento, infatti, portò all’inabissamento di alcuni piccoli borghi nei dintorni, il più noto dei quali è Fabbriche di Careggine, un centro abitato di fabbri artigiani bresciani: quando il lago, eccezionalmente, viene svuotato è ancora possibile vedere i suoi resti. Pochi anni dopo, venne eretta la diga sul fiume Serchio, una maestosa opera in muratura larga be 96 metri e alta 34 metri. Fu questa a dare vita al lago di Gramolazzo, una vera bellezza. Sebbene sia di origine artificiale, infatti, lo specchio d’acqua è uno dei più suggestivi della regione.

Lago di Gramolazzo e dintorni: cosa vedere

Perché il lago di Gramolazzo merita assolutamente una visita? Si tratta di un luogo straordinario, perfetto per una gita fuori porta in ogni periodo dell’anno. In primavera e in autunno, in effetti, i suoi colori lasciano incantati: il verde dei boschi che si specchiano nel lago dona alle acque lacustri un incredibile color smeraldo, mentre l’arrivo della stagione autunnale regala mille sfumature di giallo e di rosso a tutto il paesaggio. In estate, naturalmente, la natura è più rigogliosa che mai e se ne può approfittare per qualche bella passeggiata nelle foreste e per un tuffo rinfrescante – nei dintorni del lago ci sono strutture ricettive, zone per pic nic, aree giochi e piccole spiagge balneabili.

E in inverno? Qui siamo nel cuore delle Alpi Apuane, ai piedi della montagna più alta della catena (il Monte Pisanino, 1947 metri di quota). Non è raro poter ammirare il paesaggio bellissimo della neve che imbianca i boschi e che si riflette nel lago con il suo candore incredibile. La Vigilia di Natale, è proprio lungo le sue sponde che vengono accesi i Natalecci, caratteristici falò che inaugurano le feste. Ovviamente, non c’è solo la natura: nei pressi del lago di Gramolazzo si può visitare il borgo di Minucciano, un piccolo gioiello della Garfagnana.

Tra i capolavori da visitare c’è sicuramente la pieve di San Lorenzo di Vinacciara, costruita attorno al 1.100 secondo i dettami dello stile romanico, utilizzando come materiale principale la pietra. Al suo interno, sono custodite numerose opere d’arte realizzate da artisti locali. Non meno affascinante è l’eremo santuario della Beata Vergine del Soccorso, che sorge sul valico che conduce verso la Lunigiana. Meta di pellegrinaggio, venne eretto nel ‘500 sul luogo in cui si trovava un’edicola in onore della Madonna del Soccorso.

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Il misterioso segreto americano che puoi vedere, ma non toccare

Evanescente e colorata, questa illumina il buio. C’è chi dice che la Luce di Paulding sia un fenomeno sovrannaturale, nonostante studiosi abbiano dato una spiegazione scientifica. Fatto sta che in questo luogo lontano, che si trova nel Michigan settentrionale, quando arriva la sera molte persone si incontrano fuori dalla US Highway 45, per assistere con i propri occhi all’apparizione della luce che arriva come per magia.

Le leggende sul perché queste luci siano visibili nella notte, sono senza dubbio più intriganti della loro spiegazione logica, e in tanti si radunano per vedere i bagliori sfuggenti.

Il fenomeno misterioso della Luce di Paulding

Il mondo è pieno di luoghi misteriosi, le cui leggende si incontrano con la realtà dando vita ad attrazioni che richiamano non solo i cultori del paranormale, ma anche i curiosi. Basta citare, ad esempio, il Lago di Loch Ness in Scozia, oppure i tanti castelli in Italia che si narra siano infestati.

E anche negli Stati Uniti esistono luoghi in cui fenomeni particolarissimi attirano le persone e incuriosiscono le masse. Come accade nel Michigan settentrionale e, più precisamente, fuori dalla cittadina di Paulding dove un gruppo di giovani ha notato la misteriosa luce già nel lontano 1966.

Non importano le condizioni meteo o il periodo dell’anno, le luci appariranno e per vederle ci si dovrà recare su Robbins Road. Da lì si potranno vedere i bagliori, che hanno l’aspetto simile a piccole sfere e i cui colori variano. Possono essere bianche, oppure rosse, altre volte gialle e sono visibili se si guarda verso una collina che si trova a circa 8 chilometri di distanza. Non si possono toccare, infatti non ci si può avvicinare altrimenti spariscono nel nulla, almeno così racconta chi le ha viste. Ma si possono ammirare, non sempre nello stesso modo, fino all’alba.

Le misteriose luci nel Michigan a Paulding
Sono simili a questo bagliore le misteriose luci che si vedono nel Michigan a Paulding

Le leggende sulla Luce di Paulding

Il misterioso fenomeno della Luce di Paulding ha dato vita a più di una leggenda. Una di queste narra che, a creare questo fenomeno, sia il fantasma di un ferroviario deceduto a seguito di un disastro che dà vita a queste luci perché non accada ad altri. La ferrovia da qui, però, non passa. Altre leggende narrano di fuochi fatui che cercano bambini scomparsi o di extraterrestri.

Le ipotesi sono tante e regalano ai visitatori il brivido di assistere in prima persona a qualcosa di paranormale e straordinario. Del resto, è così che accade quando ci si imbatte in fenomeni che la mente umana non riesce a spiegare. Eppure, la Luce di Paulding ha una sua spiegazione e a trovarla sono stati degli studenti universitari che si sono recati sul posto per trovare una ragione logica a questi bagliori notturni.

La spiegazione scientifica

Nonostante in tanti ancora oggi vadano alla ricerca del fenomeno paranormale della Luce di Paulding, nel 2010 degli studenti, insieme a un dottorando in ingegneria elettrica della Michigan Tech University (MTU),  si sono recati sul posto per trovare una spiegazione scientifica.

Ed è emerso che si tratta dei fari delle auto che, combinanti all’ambiente e al clima, danno vita a queste luci particolarissime con un’illusione ottica capovolta, come spiegato da un articolo di BBC Travel. Nonostante sia stata trovata la motivazione, il fascino del luogo resta. Insieme alle sue leggende.

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Nuotare con i pinguini in un paradiso terrestre: l’esperienza da sogno

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per esplorare le meraviglie naturali, per toccare con mano i capolavori artistici e architettonici creati dall’uomo e per raggiungere tutti quei luoghi iconici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi. Ma lo facciamo soprattutto perché è forte il desiderio di vivere esperienze uniche e indimenticabili.

Ed è proprio di un’avventura così che vogliamo parlarvi oggi, di una di quelle che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita. Emozionante, commovente, intensa e unica: quella che vi stiamo per presentare è un’esperienza che raramente si dimentica.

Per viverla dobbiamo attraversare il mondo e raggiungere la costa sud-occidentale del Sudafrica. È proprio qui, appena fuori da Città del Capo, che esiste una spiaggia dai lineamenti paradisiaci che ha degli abitanti davvero straordinari. Si tratta dei pinguini africani ed è possibile nuotare con loro in questo paradiso.

Benvenuti a Boulders Beach: il paradiso in terra abitato da creature straordinarie

Sabbia bianca e fine, massi di granito che puntellano la baia e mare cristallino dalle infinite sfumature di blu: questa è Boulders Beach, uno degli ultimi paradisi in terra. Per chi è già stato nella Penisola del Capo, ne siamo certi, questa spiaggia non ha bisogno di presentazioni. Si tratta, infatti, di una delle destinazioni naturalistiche più amate e raggiunge dai viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Boulders Beach, che è situata appena fuori da Città del Capo, fa parte del Parco Nazionale di Table Mountain ed è il punto di partenza ideale per scoprire tutte le meraviglie che si snodano nei dintorni. Ma non sono solo le sue forme e i suoi colori a incantare, e ad attirare migliaia di visitatori ogni anno, quanto più gli abitanti che popolano la baia.

Tra i massi di granito nero, e le varie insenature che proteggono la spiaggia, Boulders Beach è diventata la casa dei pinguini africani. Si tratta della specie dei volatili più a rischio di estinzione, non solo per la fragilità, ma anche per la minaccia dell’uomo a causa della pesca non controllata e dell’estrazione degli idrocarburi.

Ma non sono spaventati dall’uomo, al contrario. Come l’Ente del Turismo del Sudafrica precisa, infatti, i pinguini del territorio hanno bisogno della nostra attenzione. Le migliaia di visite che ricevono ogni giorno, infatti, contribuiscono a rafforzare le risorse economiche e quindi gli sforzi della conservazione di questi esemplari.

Nuotare con i pinguini africani: un sogno che si avvera

Sono più di 60.000 i visitatori che giungono a Boulders Beach ogni anno per ammirare, contemplare e fotografare questi straordinari esemplari che vivono nella baia dal lontano 1982. La loro presenza rappresenta una delle colonizzazioni urbane più importanti, motivo per il quale è molto importante preservare la specie, anche con un comportamento responsabile.

Ammirare i pinguini, una volta raggiunta la spiaggia, è semplicissimo. Vi basterà attraversare le passerelle che corrono lungo la baia per vederli nella loro quotidianità. Chi, invece, vuole conoscere la loro storia può recarsi al centro informazioni gestito dalla SANParks.

I pinguini africani, inoltre, amano l’acqua e non sono immuni dal fascino cristallino del mare che bagna la loro casa. Non sarà raro, quindi, incontrarli mentre fanno il bagno e nuotare insieme a loro.

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Castello di Hohenschwangau, un vero spettacolo della Baviera

Tutti hanno visto almeno un’immagine del meraviglioso Castello di Neuschwanstein, un maniero da fiaba situato in Germania che ha persino ispirato Walt Disney in persona. Ma in pochi sanno che a due passi da questo prende vita un altro bellissimo maniero che è addirittura più antico dell’altro, e che vale assolutamente la pena visitare. Parliamo del Castello di Hohenschwangau, un vero spettacolo della Baviera.

Cosa aspettarsi

Il Castello di Hohenschwangau domina il grazioso paesino di Schwangau dalla cima di una boscosa collina che regala un pittoresco panorama sul placido Lago Alpsee. L’atmosfera è romantica, come in pochi altri posti al mondo, anche se la struttura si presenta come meno sfarzosa rispetto a Neuschwanstein.

Ciò non toglie che sia ancora pregno di arredi originali e che sia immerso in uno splendido scenario naturale.

Un po’ di storia

Essendo il “fratellino minore” del Castello di Neuschwanstein, verrebbe facile pensare che anche l’Hohenschwangau sia uno dei “castelli di Ludwig”. In realtà non è così. Come vi accennavamo in precedenza, infatti, tra i due è il più vecchio e per questo motivo non è stato fatto costruire del re di Baviera.

Hohenschwangau, Germania

Fonte: iStock

Il Lago Alpsee e il Castello di Hohenschwangau

Tuttavia, la sua particolare atmosfera ha sicuramente avuto un ruolo determinante nella vita del sovrano, che qui trascorse buona parte della giovinezza durante le pause estive.

Questa straordinaria struttura era originariamente una fortezza medievale, già nominata nel XII secolo. Nel corso del tempo cambiò più volte proprietario, fino all’abbandono e alla rovina. Bisogna poi arrivare al Cinquecento, momento in cui, per fortuna, ciò che rimase di questo castello venne acquistato dalla ricca famiglia patrizia dei Paumgartner che si impegnò nel restauralo completamente in stile rinascimentale italiano.

Nel 1829 Massimiliano II, padre di Ludwig II, decise di comprarlo per farlo nuovamente restaurare dalle abili mani e dalle brillanti idee di Domenico Quaglio. Grazie agli interventi voluti da Massimiliano II, il maniero fu trasformato in un palazzo divenendo poi un luogo davvero eccezionale e amato da chiunque lo visiti.

Il Castello di Hohenschwangau oggi

È un posto assai importante per la Germania, perché proprio all’interno delle sue stanze Ludwig ebbe i primi contatti con le saghe nordiche e le leggende teutoniche. Ma non c’è da sorprendersi: il Castello di Hohenschwangau si presenta con un peculiare colore giallo e con guglie e torrette che svettano su un caratteristico e meraviglioso territorio alpino.

Conta ben 6000 metri quadri impreziositi da 200 stanze che si sviluppano su 4 piani. Per entrarvi occorre varcare un monumentale portale d’ingresso che conduce al cortile d’onore, che a sua volta è diviso in due piani.

Le sale del castello

A colpire sono anche le sale del castello come quella più grande, la Sala degli Eroi, che occupa interamente il quarto piano. Il suo ruolo era quello di essere una sala da ballo e, non a caso, è decorata con affreschi che richiamano il Parsifal ed il Lohengrin, ovvero ciò che ha ispirato l’omonima opera di Wagner che in queste mura è passato diverse volte. In più, è presente anche un busto di Ludwig, in marmo di Carrara, opera della scultrice americana Elisabeth Ney che ebbe come modello il re in persona.

Molto interessante è anche la Hohenstaufenzimmer, la sala dello spogliatoio che è stata poi trasformata nella stanza della musica. Proprio qui, infatti, è protetto il pianoforte verticale con cui suonava Richard Wagner, insieme al telescopio usato da Ludwig per osservare il progredire dei lavori del suo nuovo maniero.

Castello di Hohenschwangau visita

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L’ingresso del Castello di Hohenschwangau

Non poteva di certo mancare la Sala del Trono che vanta la particolarità di assomigliare a una chiesa e che è impreziosita con immagini di Gesù, dei Dodici Apostoli e di angeli dipinti nelle vele. Voliamo ora nella meravigliosa Stanza da Letto della regina Maria che è sorprendentemente decorata in stile moresco. È presenta anche la Stanza di Berchta in cui la sovrana si dedicava alla scrittura, un angolo del castello abbellito con episodi relativi alla vita di Carlo Magno e di sua madre.

Il motivo per cui è stata adornata in questo modo è molto semplice: secondo una leggenda locale, Carlo Magno venne al mondo nel mulino Reiss, presso Gauting, nelle vicinanze del Lago di Starnberg. Al centro della stanza, inoltre, svetta una coppa dorata che è un dono dei cavalieri dell’Ordine di San Giorgio al principe reggente Luitpold, in occasione del suo 50° anno di appartenenza all’ordine.

Poi ancora la Camera da letto reale, detta anche Camera del Tasso, che è decorata con scene della storia di Rinaldo e Armida tratta dalla “Gerusalemme liberata”.

Infine, per approfondire ancora di più la vita, la storia e le vicende della dinastia dei Wittelsbach e di Ludwig II si può fare visita al Museum Bayerischen Könige, che si trova ai piedi del castello e dove è esposto persino il mantello in velluto blu di re Ludovico.

Cos’altro vedere a Schwangau

Hohenschwangau e Neuschwanstein sono sicuramente le due attrazioni principali di Schwangau, ma ciò non toglie che questo grazioso comune della Baviera abbia anche molti altri siti di interesse da scoprire.

Molto bello, per esempio, è il vertiginoso Ponte di Maria, il Marienbrucke, che sorge a centinaia di metri sopra la gola di Pollat. Camminandoci sopra, tra le altre cose, si ha la possibilità di ammirare una delle più emozionanti vedute sul Castello di Neuschwanstein e di tutta l’area circostante.

Alla fine del ponte è possibile intraprendere un sentiero che attraversa una rigogliosa foresta di conifere popolata scoiattoli e cerbiatti. Girovagando per il centro, invece, si ha la possibilità di scovare alcune interessanti e antiche chiese come la Colomanskirche, fondata da un monaco irlandese nel XI secolo e ricostruita in un magnifico stile barocco. Non è di certo meno suggestiva la cappella di Maria und Florian, uno più dei rari esempi di architettura romanica sopravvissuti in Baviera.

Infine, sappiate che da qui si può intraprendere anche l’avventuroso percorso della Romantische Straße, il tracciato delle antiche strade romane che da Schwangau permette di arrivare alla regione di Wurzburg, a circa 360 chilometri a nord.

Insomma, questo angolo della Germania è uno scrigno di meraviglie naturali e architettoniche da scoprire il prima possibile.

Schwangau: cosa vedere

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Veduta di Schwangau
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Tequila, Whisky e vino: puoi gustarli a bordo di questi treni

Viaggiare in treno è un’esperienza che affascina e incanta, un modo per scoprire il mondo che risveglia il senso dell’avventura in ognuno di noi. Il ritmo lento e cadenzato del convoglio che attraversa paesaggi mozzafiato, il comfort dei vagoni, la possibilità di incontrare persone provenienti da ogni angolo del pianeta, tutto contribuisce a creare un’atmosfera unica, quasi magica. E poi, c’è quel tocco retrò che solo i viaggi in treno possono offrire, un richiamo nostalgico a un tempo in cui la vita scorreva più lentamente.

Ma c’è un elemento che può rendere un viaggio in treno ancora più memorabile: la degustazione di bevande alcoliche a bordo. Immagina di sederti comodamente al tuo posto, mentre il mondo scorre lentamente davanti ai tuoi occhi, e di avere tra le mani un bicchiere di whisky pregiato, o di vino dal gusto intenso.

Oggi ti porteremo in un incredibile viaggio dove potrai gustare alcune delle bevande alcoliche più eccezionali al mondo, in un autentico paradiso su rotaie. Sei pronto a salire a bordo?  Allora rilassati, bevi e lasciati trasportare dal fascino senza tempo di un’esperienza unica nel suo genere.

Sapori in movimento: i tour enogastronomici più affascinanti del mondo

desgustazione treno

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Puoi degustare bevande alcoliche pregiate su questi treni

In ogni angolo del globo, treni speciali sono pronti a condurti in un viaggio indimenticabile. Non si tratta di semplici mezzi di trasporto, ma di veri e propri portali verso un universo di sapori e aromi, dove ogni sosta è un’occasione per scoprire tradizioni secolari, tecniche di distillazione e segreti di famiglia. Oggi, ne abbiamo selezionati alcuni che vale davvero la pena provare almeno una volta nella vita. Perché viaggiare non è solo vedere, ma anche assaporare. E questi treni sono l’occasione perfetta per farlo. Quindi, prepara la valigia, prendi il tuo bicchiere e sali a bordo. Il viaggio sta per cominciare.

Alla scoperta delle cantine di San Diego

Immergiti nel cuore vitivinicolo della California con il tour in treno delle cantine di San Diego, un’esperienza indimenticabile per gli amanti del buon vino. Questo tour, della durata di circa cinque ore, ti porterà alla scoperta delle migliori cantine urbane e sale di degustazione della zona, offrendoti un assaggio autentico della cultura vinicola locale.

Non solo avrai la possibilità di conoscere da vicino il processo di vinificazione, ma potrai anche assaporare fino a 15 degustazioni di vini locali, serviti direttamente a bordo del treno. Un modo unico per goderti il viaggio, mentre i paesaggi californiani scorrono fuori dal finestrino. Inoltre, il tour include un pranzo italiano, accuratamente abbinato ai vini per esaltare i loro sapori e aromi. Una vera festa per il palato, che ti permetterà di scoprire le affinità tra i vini locali e la cucina italiana.

Esplorando il Texas a bordo del treno della vodka

Immagina di salire a bordo del Sunset Express, un treno straordinario che ti porterà in un affascinante viaggio da Cedar Park a Bertram e ritorno. Durante le 2,5 ore di percorrenza per le 44 miglia, ogni momento sarà indimenticabile.

A bordo, saranno offerti tre campioni di vodka, un drink di benvenuto e tre cocktail. È un’esperienza unica dove il gusto si unisce al divertimento in un’atmosfera festosa. Qui, ti aspetta una serata all’insegna del gusto, durante la quale avrai l’opportunità di assaporare le creazioni di Vintage Distilling, Kruto Vodka e Bloody Buddy. Ma ricorda: l’obiettivo è godersi la vodka in modo responsabile. Quindi, non saranno ammessi ulteriori alcolici a bordo.

Il viaggio è previsto per il 20 gennaio 2024. Non perdere l’occasione di vivere un’esperienza diversa dal solito, all’insegna del divertimento e della scoperta.

Alla scoperta della Scozia: un viaggio emozionante sul treno del whisky

Preparati per un’avventura indimenticabile a bordo del Royal Scotsman, il leggendario treno whiskey che ti guiderà in un viaggio sensoriale attraverso le affascinanti Highlands scozzesi.

Questo non è un viaggio come tutti gli altri, ma un tour di quattro giorni organizzato dalla Scotch Malt Whisky Society, che ti condurrà da Edimburgo a Kyle of Lochalsh, passando per Dundee, Keith, Inverness e altri luoghi incantevoli. Durante il viaggio, avrai l’opportunità di visitare la storica distilleria Benromach, di esplorare la maestosa tenuta Rothiemurchus e di partecipare a degustazioni di whisky guidate da esperti nel settore.

Qui, avrai l’opportunità di gustare una cucina raffinata, goderti panorami spettacolari dalle finestre del treno e rilassarti in alloggi di lusso.

Il Jose Cuervo Express: un’avventura sul treno della tequila in Messico

Immergiti in un’avventura che ti porterà nel cuore pulsante dell’iconica bevanda messicana: la tequila. Il Jose Cuervo Express ti offre un’esperienza unica, intrisa di cultura, sapori e paesaggi affascinanti.

Il viaggio inizia nella vivace città di Guadalajara, ti conduce attraverso la pittoresca Tlaquepaque e culmina nella leggendaria città di Tequila. Durante questo tour di 11 ore, avrai l’opportunità di assaporare il vero spirito del Messico.

Mentre il paesaggio cambia fuori dalla finestra, avrai la possibilità di gustare cocktail esclusivi a base di tequila Jose Cuervo, aggiungendo un tocco di lusso al tuo viaggio. L’apice dell’esperienza sarà la visita alla distilleria La Rojeña, dove potrai scoprire i segreti dietro la produzione di questa bevanda iconica.

Le vie dell’Amarone e le meraviglie del paesaggio alpino

Se siete alla ricerca di un’avventura indimenticabile nel cuore dell’Italia, preparatevi a salire a bordo del Treno delle Alpi e lasciatevi trasportare in un viaggio straordinario lungo le vie dell’Amarone, da Milano fino alla incantevole Cortina d’Ampezzo.

Qui, potrai assaporare l’autenticità e la passione che si nascondono dietro ogni bottiglia di questo pregiato vino italiano. Il tuo percorso ti porterà attraverso i panorami mozzafiato delle Alpi, fino a raggiungere la magica Cortina d’Ampezzo. Lì, avrai l’opportunità di immergerti nella bellezza delle Dolomiti e di assaporare l’atmosfera unica di questa rinomata località montana.

Un’esperienza indimenticabile, che vi lascerà ricordi indelebili e un amore ancora più profondo per le meraviglie del nostro Bel Paese.

Viaggio sulla Ferrovia Circumetnea, il treno dei vini dell’Etna

La Strada del Vino dell’Etna ti invita a scoprire il cuore pulsante del territorio siciliano a bordo di un treno unico nel suo genere, il Treno dei vini dell’Etna.

Un viaggio straordinario, organizzato da associazioni locali dedicate, vi condurrà attraverso le più belle cantine della regione, permettendovi di degustare vini squisiti direttamente alla fonte. Non solo avrete l’opportunità di visitare aziende agricole rigogliose e strutture ricettive accoglienti, ma sarete anche introdotti ai prodotti locali e ai piatti tradizionali della Sicilia, rendendo la vostra esperienza ancora più ricca e indimenticabile.

Ogni luogo visitato racconta una storia, una parte dell’affascinante tessitura culturale che rende la Sicilia così unica e affascinante.

Preparati a vivere un’esperienza che risveglia i sensi e tocca l’anima. Sali a bordo del Treno dei Vini dell’Etna e lasciati trasportare in un viaggio indimenticabile attraverso la bellezza, la cultura e i sapori della Sicilia.

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Ecco i migliori tour enogastronomici in treno nel mondo
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Tonga: 170 isole che sono un sogno a occhi aperti

Avete mai sentito parlare di Tonga? O meglio, del Regno di Tonga? Ve lo chiediamo perché è un Paese lontanissimo, spesso al di fuori del radar dei viaggiatori italiani per i costi necessari per raggiungerlo e per il tempo che ci vuole, ma che in realtà è un posto da fiaba, uno di quelli da visitare almeno una volta nella vita: è composto da 170 isole che sono una più bella dell’altra.

Dove si trova Tonga

Il Regno di Tonga è uno straordinario Stato insulare che sorge in Oceania, più precisamente in Polinesia. Lambito dall’Oceano Pacifico meridionale, prende vita a sud delle Samoa e a est delle Fiji.

Solo 36 delle sue bellissime 170 isole sono abitate, incredibili fazzoletti di terra che a loro volta sono divisi in tre gruppi principali, ovvero Vava’u, Ha’apai e Tongatapu. Ciò non toglie che anche le altre siano dei paradisi in terra fatti di spiagge bianche, barriere coralline e poi ancora foreste tropicali.

Nel 2022 sono state, purtroppo, colpite da una violenta eruzione vulcanica sottomarina che ha generato uno spaventoso tsunami che a sua volta ha comportato diversi danni. Per fortuna, ormai tutto questo è solo un lontano ricordo e Tonga è tornata ad essere l’Eden che è sempre stato, come anche le “isole degli amici”, un soprannome che questo Regno si è profondamente guadagnato per via del vibrante e accogliente carattere dei suoi abitanti.

Tongatapu, l’isola principale

Tongatapu è l’isola principale di questo meraviglioso angolo di mondo ed anche il bellissimo fazzoletto di terra in cui sorge la Capitale, Nuku’alofa, che offre un affascinante palazzo reale che illumina il lungomare. Tale edificio venne costruito nel 1867 in Nuova Zelanda in puro stile vittoriano, per poi venire trasportato sull’isola. Purtroppo non è visitabile all’interno, ma ciò non toglie che si possa facilmente ammirare l’esterno.

Nuku’alofa, Tonga

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Il lungomare di Nuku’alofa

La struttura è affiancata da un parco pubblico, il Pangao, in cui può capitare persino di assistere a cerimonie ufficiali e feste colorate. Ma le gioie sono anche per gli sportivi: qui il sabato mattina si può partecipare con entusiasmo e tifo ad una partita di calcio o di rugby. Quest’ultimo, tra l’altro, è anche lo sport nazionale.

Molto interessanti sono le tombe reali e le varie chiese della città, come la Basilica di Sant’Antonio da Padova, al cui interno le stazioni della croce sono state create con il legno della palma da cocco e impreziosite da intarsi in madreperla.

Chi vuole conoscere più a fondo la cultura del luogo deve invece dirigersi presso il mercato di Talamahu, pieno di prodotti agricoli locali, o il mercato delle pulci per gli oggetti d’artigianato.

L’isola di Tongatapu ha una forma che ricorda un triangolo e lungo la sua superficie regala numerosi punti panoramici, di interesse storico e anche spiagge che sembrano cadute direttamente dal paradiso.

Il posto ideale per scappare dalla routine, per dedicarsi alle vacanze di mare e agli sport acquatici, perché qui è davvero possibile passare le proprie giornate in spiaggia, godendo del sole e delle acque cristalline dell’oceano. E poi si può fare snorkeling e ammirare la diverssissima vita, rispetto alla nostra, degli abitanti della zona.

Le meravigliosa Vava’u

Non è di certo da meno Vava’u, un arcipelago che in molti potrebbero definire come uno dei luoghi più belli che si possano visitare al mondo. Formato da un’isola principale e una cinquantina di isole minori separate da tantissimi canali, trova uno dei suoi luoghi più eccezionale nella baia principale di Neiafu, Port of Refuge, ovvero uno dei più caratteristici golfi di approdo del sud Pacifico.

Vava'u, Tonga

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Una veduta della meravigliosa Vava’u

Uno posto davvero peculiare perché è una sorta di lungo porto circondato da numerose isole che sono disposte intorno e che lo proteggono dai venti. Si tratta anche di un luogo ideale per alloggiare, così come per fare snorkelling e diving grazie ai suoi fondali scintillati. Non mancano le possibilità di effettuare attività come kajak o crociere di più giorni su splendidi yacht.

L’Arcipelago di Ha’apai

Anche Ha’apai è un magnifico arcipelago del Regno di Tonga, come anche il luogo che rappresenta il centro geologico e geografico del Paese.

Circa 50 delle sue isole si distinguono per essere dei piatti atolli corallini e poi così, d’improvviso, ecco svettare nei cieli i vulcani Tofoa e Kao che permettono di fare un’immersione nella natura più ruvida e primordiale.

Gli abitati sono particolarmente cordiali e genuini, un popolo ospitale che vive in isole idilliache fatte di eccezionali lagune e chilometri di sabbia bianca accarezzate da un oceano limpido.

Per il resto, da non perdere sono anche le grotte del Regno di Tonga, così come vale assolutamente le pena fare un’escursione a piedi nella foresta pluviale per arrivare al cospetto di laghi vulcanici e bocche eruttive.

Infine, sappiate che è possibile scendere sulle pareti delle scogliere marine, aggrappandosi a delle corde che vi sono state appositamente posizionate.

Insomma, il Regno di Tonga è uno di quei posti che occorre visitare almeno una volta nella vita.

Ha'apai, Tonga

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Una bellissima veduta di Ha’apai