L’overtourism è il tema caldo dell’estate e ad esserne colpite non sono solo spiagge e località balneari ma anche di montagna e di lago. Ultimo caso saltato all’occhio è quello del lago Eib in Germania soprannominati “i Caraibi di Baviera”. Il gioiello naturale situato ai piedi dello Zugspitze, la montagna più alta della nazione, sono tra gli esempi più eclatanti di overtourism.
Il problema? La sua bellezza è stata amplificata dai social network, trasformando questo lago in un’attrazione di massa. Le foto che mostrano le acque cristalline e gli isolotti immersi nel verde hanno raggiunto milioni di persone, attirando turisti da tutta Europa. E ora, il piccolo comune di Grainau, che lo ospita, fatica a gestire il flusso crescente di visitatori.
L’overtourism colpisce Grainau in Germania
Durante l’ultimo anno, Grainau ha registrato circa 620.000 pernottamenti, pari a una media di 1.700 ospiti al giorno. E questo senza contare i turisti giornalieri che si fermano solo qualche ora. Per un comune così piccolo, si tratta di cifre sproporzionate, che mettono a dura prova la viabilità, la gestione dei rifiuti e persino la vivibilità per i residenti.
I racconti mostrano autobus delle località già pieni e code interminabili di auto che conducono a parcheggi esauriti. L’amministrazione comunale del territorio che conta 3600 abitanti è in difficoltà e il vicesindaco ha dichiarato in un’intervista riportata da La Repubblica che la situazione somiglia ad una giornata di Oktoberfest o ad una partita di calcio a Monaco.
Le conseguenze sono oggettive e si riflettono in modo impattante sul lago: più rifiuti, sentieri sovraccariche ed è richiesta una costante manutenzione tanto che gli amministratori stanno riportando il problema, assorbendo la tensione che si crea tra residenti e turisti.
La qualità di vita di chi abita nel luogo non è certo da trascurare: spostarsi nei mesi di alta stagione crea un grave disguido e per questo la popolazione local chiede che si rispettino i cartelli, di non sporcare con rifiuti e provare a programmare la visita non puntando solo sull’alta stagione.

iStock
L’impatto dei social
I social sono un valido strumento di promozione turistica ma è importante considerare la viralità dei contenuti condivisi su Instagram e TikTok che, a quanto pare, hanno anche un risvolto negativo.
È il caso dell’assalto all’Eibsee che sui portali è ormai riconosciuto come i “Caraibi di Baviera”. Se video di pochi minuti creano curiosità, chi cerca paesaggi tropicali senza allontanarsi dall’Europa non può che pensare di programmarci una vacanza.
Il boom mediatico ha però un effetto notevole su Eibsee che ha generato un fenomeno simile a quello che abbiamo già conosciuto per località alpine quali Hallstatt in Austria o il lago di Braies in Italia. Ancora una volta, l’aumento massiccio e improvviso delle presenze ha generato una difficoltà di gestione del flusso con oggettive problematiche sulla comunità.
Il caso dell’Eibsee non è isolato: rappresenta un modello di ciò che accade quando un luogo autentico e fragile diventa virale online. L’overtourism non riguarda solo la Germania, ma tutte quelle località che, improvvisamente, passano dall’essere tesori nascosti a mete globali.