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Overtourism in Germania: l’incredibile caso del lago Eib, i “Caraibi di Baviera”

L’overtourism è il tema caldo dell’estate e ad esserne colpite non sono solo spiagge e località balneari ma anche di montagna e di lago. Ultimo caso saltato all’occhio è quello del lago Eib in Germania soprannominati “i Caraibi di Baviera”. Il gioiello naturale situato ai piedi dello Zugspitze, la montagna più alta della nazione, sono tra gli esempi più eclatanti di overtourism.

Il problema? La sua bellezza è stata amplificata dai social network, trasformando questo lago in un’attrazione di massa. Le foto che mostrano le acque cristalline e gli isolotti immersi nel verde hanno raggiunto milioni di persone, attirando turisti da tutta Europa. E ora, il piccolo comune di Grainau, che lo ospita, fatica a gestire il flusso crescente di visitatori.

L’overtourism colpisce Grainau in Germania

Durante l’ultimo anno, Grainau ha registrato circa 620.000 pernottamenti, pari a una media di 1.700 ospiti al giorno. E questo senza contare i turisti giornalieri che si fermano solo qualche ora. Per un comune così piccolo, si tratta di cifre sproporzionate, che mettono a dura prova la viabilità, la gestione dei rifiuti e persino la vivibilità per i residenti.

I racconti mostrano autobus delle località già pieni e code interminabili di auto che conducono a parcheggi esauriti. L’amministrazione comunale del territorio che conta 3600 abitanti è in difficoltà e il vicesindaco ha dichiarato in un’intervista riportata da La Repubblica che la situazione somiglia ad una giornata di Oktoberfest o ad una partita di calcio a Monaco.

Le conseguenze sono oggettive e si riflettono in modo impattante sul lago: più rifiuti, sentieri sovraccariche ed è richiesta una costante manutenzione tanto che gli amministratori stanno riportando il problema, assorbendo la tensione che si crea tra residenti e turisti.

La qualità di vita di chi abita nel luogo non è certo da trascurare: spostarsi nei mesi di alta stagione crea un grave disguido e per questo la popolazione local chiede che si rispettino i cartelli, di non sporcare con rifiuti e provare a programmare la visita non puntando solo sull’alta stagione.

Germania, la spiaggia del lago Eib

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Il lago Eib, conosciuto come Caraibi della Baviera, è vittima di overtourism

L’impatto dei social

I social sono un valido strumento di promozione turistica ma è importante considerare la viralità dei contenuti condivisi su Instagram e TikTok che, a quanto pare, hanno anche un risvolto negativo.

È il caso dell’assalto all’Eibsee che sui portali è ormai riconosciuto come i “Caraibi di Baviera”. Se video di pochi minuti creano curiosità, chi cerca paesaggi tropicali senza allontanarsi dall’Europa non può che pensare di programmarci una vacanza.

Il boom mediatico ha però un effetto notevole su Eibsee che ha generato un fenomeno simile a quello che abbiamo già conosciuto per località alpine quali Hallstatt in Austria o il lago di Braies in Italia. Ancora una volta, l’aumento massiccio e improvviso delle presenze ha generato una difficoltà di gestione del flusso con oggettive problematiche sulla comunità.

Il caso dell’Eibsee non è isolato: rappresenta un modello di ciò che accade quando un luogo autentico e fragile diventa virale online. L’overtourism non riguarda solo la Germania, ma tutte quelle località che, improvvisamente, passano dall’essere tesori nascosti a mete globali.

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Castelli aperti: solo per un giorno si possono visitare queste preziose dimore in Piemonte

Il territorio italiano è ricchissimo di tesori preziosi ma ci sono regioni come il Piemonte che hanno un patrimonio artistico e storico di tutto rispetto. Nasce proprio per questo motivo l’iniziativa Castelli Aperti che domenica 31 agosto, solo per un giorno, apre le porte di dimore storiche per concedere la visita ai più curiosi. L’iniziativa, nata nel 1996, si ripete con un calendario fitto di date ma questa domenica è proprio da non perdere.

Il progetto Castelli Aperti

Il progetto Castelli Aperti nasce nel 1996 con la mission di far scoprire il patrimonio architettonico e culturale del Piemonte attraverso un calendario di aperture straordinarie. Ogni edizione è un mosaico di luoghi sparsi tra le otto province: ci sono castelli che sembrano usciti da un romanzo cavalleresco, torri medievali che ti sfidano a guardare il mondo dall’alto, palazzi eleganti che custodiscono collezioni d’arte e musei che intrecciano storie di territorio. E poi ci sono gli incontri: ciceroni appassionati, degustazioni, concerti, mostre.

Castelli aperti in Piemonte 31 agosto: Barolo

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Visitare Barolo e il Castello Falletti

Castelli aperti in Piemonte: quali non perdere

Sul sito ufficiale è possibile consultare il calendario ufficiale ma tra i castelli aperti da non perdere in Piemonte il 31 agosto ecco i nostri preferiti.

In provincia di Alessandria è Acqui Terme ad aprire le porte di veri gioielli come il castello dei Paleologi dove è ospitato il museo archeologico civico ma è anche possibile visitare Ottolenghi Wedekind: un intreccio di arte, architettura e natura con una visita guidata.

A Castagnole delle Lanze ti aspetta la scalata alla suggestiva Torre del Conte Ballada di Saint Robert, da concludere con un calice di vino. A Costigliole d’Asti, invece, il Castello di Rorà apre le porte a storie e panorami che sanno di Monferrato autentico.

Nella zona di Novara sono invece parti il castello dal Pozzo a Oleggio e il castello di Vinzaglio, entrambi con visita guidata a pagamento.

In provincia di Cuneo entra nel mito a Barolo, nel Castello Falletti, dove il vino diventa museo e racconto. Oppure sali fino al capolavoro affrescato del Castello della Manta, un luogo che sembra sospeso in una fiaba.

Da non perdere neppure il parco e museo della Zizzola a Bra, borgo incredibile che tra poche settimane ospiterà l’evento internazionale Cheese o il museo diocesano di Alba. Vere meraviglie da non perdere il castello reale di Govone e quello di Roddi dove si potrà essere accompagnati tramite visite esclusivamente guidate.

A pochi chilometri da Torino puoi scegliere il castello e parco di Masino a Caravino, residenza nobiliare con un parco che ti farà sognare, oppure l’eleganza intima di Casa Lajolo a Piossasco, con il suo orto-giardino che profuma di storia e stagioni.

Altrettanto suggestivo il castello delle 4 torri di Arignano con visita guidata e opportunità di acquistare un biglietto combinato per poter visitare anche Castelguelfo.

Insomma, domenica 31 agosto l’iniziativa Castelli Aperti in Piemonte dà modo di visitare manieri ed edifici storici caratteristici che normalmente non sarebbero visitabili con biglietti a pagamento che variano a seconda della struttura. Sul sito ufficiale è presente l’elenco di tutte le residenze aperte e le informazioni per la prenotazione della visita con il corrispettivo da versare per accedervi.

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Svelato il mistero sul crollo della civiltà Maya: il segreto si nasconde in una stalagmite

La civiltà Maya era vastissima: si estendeva dal Messico meridionale all’America Centrale. Un territorio punteggiato da città fiorenti che ospitavano migliaia di persone e da templi straordinari, frutto delle più avanzate conoscenze astronomiche. Eppure, nel giro di due secoli, quei centri si svuotarono, i templi furono abbandonati e i grandi progetti architettonici rimasero incompiuti. Cosa accadde?

Per lungo tempo la risposta è rimasta avvolta nel mistero. Gli studiosi hanno avanzato teorie suggestive, sostenendo che non ci fosse una sola causa, ma un intreccio di fattori: crisi climatica, sovrappopolazione, conflitti politici. Eppure, una parte del segreto si celava in un luogo del tutto inaspettato: all’interno di una stalagmite.

Il segreto sul crollo dei Maya è dentro una stalagmite

Il declino della civiltà Maya tra il IX e il X secolo d.C. coincide con otto lunghi periodi di siccità, uno dei quali durò addirittura tredici anni consecutivi. A rivelarlo non sono cronache antiche, ma la composizione chimica di una stalagmite rinvenuta in una grotta dello Yucatán, in Messico.

Analizzata da un team internazionale guidato dall’Università di Cambridge e i cui risultati sono stati pubblicati su Science Advances, questa roccia silenziosa ha conservato nel tempo preziose tracce climatiche. Lo studio degli isotopi di ossigeno intrappolati al suo interno ha permesso di ricostruire con sorprendente precisione le variazioni delle piogge stagionali tra l’871 e il 1021 d.C., proprio negli anni in cui le città Maya si svuotavano e i templi venivano abbandonati.

“Conoscere la media annuale delle precipitazioni non è così significativo quanto conoscere le caratteristiche di ogni singola stagione delle piogge”, ha spiegato il primo autore dello studio, Daniel H. James. “Essere in grado di isolare la stagione delle piogge ci permette di tracciare con precisione la durata della siccità nella stagione delle piogge, che è ciò che determina il successo o il fallimento delle colture”.

Il ruolo delle siccità nel crollo della civiltà Maya

Le analisi condotte sulla stalagmite dello Yucatán hanno rivelato che tra l’871 e il 1021 d.C. si verificarono ben otto periodi di siccità durante la stagione delle piogge, ciascuno della durata minima di tre anni. Tra questi, uno si protrasse per tredici anni consecutivi, un intervallo di tempo sufficiente a mettere in ginocchio qualsiasi società agricola.

Nonostante le avanzate tecniche di gestione dell’acqua sviluppate dai Maya, come serbatoi, canali e cisterne, la mancanza prolungata di piogge ebbe effetti devastanti: raccolti compromessi, crisi alimentari e tensioni sociali che finirono per minare la stabilità politica delle città-stato.

Questi dati scientifici si intrecciano perfettamente con le evidenze storiche e archeologiche già note. Nei principali siti del nord, compresa la celebre Chichén Itzá, gli archeologi hanno documentato ripetute interruzioni nell’attività politica e nella costruzione di monumenti proprio negli stessi decenni in cui si registrarono le siccità. È quindi plausibile che i periodi di stress climatico abbiano innescato una spirale di crisi interne, contribuendo al progressivo abbandono delle città.

Seppur il crollo della civiltà Maya dipese da una complessa combinazione di fattori, le stalagmiti dello Yucatán hanno dimostrato come la natura abbia avuto un ruolo decisivo nella fine di una delle più affascinanti culture del mondo antico.

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La nuova offerta flash di Ryanair per scoprire le città più belle d’Europa in autunno

Ci avviciniamo sempre più al momento in cui l’estate lascerà il posto all’autunno. Molti di voi saranno felici, gli altri potranno rallegrarsi pianificando i prossimi viaggi verso le destinazioni più belle d’Europa che, in questi mesi, cominciano a cambiare i propri colori. E, grazie alla nuova offerta flash di Ryanair, non sarà così difficile.

Prenotando entro il 28 agosto, avrete la possibilità di acquistare tanti voli scontati a partire da 16,99 euro per raggiungere le mete desiderate tra il 1 settembre e il 31 ottobre 2025. Questo è il momento giusto per pensare a dove e come trascorrere la vostra vacanza autunnale, magari nelle destinazioni più famose per il foliage, dove le temperature sono ancora calde e piacevoli o dove il turismo di massa non è ancora arrivato.

Se avete bisogno di ispirazione, qui trovate i nostri consigli!

Da Bari a Malta

Se non siete ancora pronti a dire addio all’estate, da Bari potreste volare a Malta dove godrete di un incantevole clima mediterraneo. Le temperature, infatti, si aggirano intorno ai 21°, ideali per rilassarsi sulle sue isole tranquille e per concedervi un po’ di turismo culturale senza sudare sette camicie!

Grazie alle sue dimensioni ridotte, Malta permette di racchiudere molte esperienze in un unico itinerario: dalla visita alla capitale La Valletta, Patrimonio UNESCO, alle antiche camere funerarie sotterranee dell’Ipogeo di Hal Saflieni e i templi preistorici di Ħaġar Qim e Mnajdra, che si ergono a picco sulle scogliere.

Da Pisa a Tirana

Avete voglia di scoprire una capitale ancora molto sottovalutata? Dall’aeroporto di Pisa, potrete volare verso la capitale dell’Albania che, in questo periodo, è particolarmente animata da eventi culturali, mostre d’arte e una vivace vita cittadina. A ottobre, inoltre, i parchi e gli spazi pubblici di Tirana diventano ancora più accoglienti grazie all’atmosfera autunnale.

Tra gli eventi imperdibili citiamo il Tirana International Film Festival, che riunisce registi e amanti del cinema provenienti da tutto il mondo: un’ottima occasione per scoprire il lato creativo del Paese, famoso soprattutto per le sue spiagge.

Da Venezia Treviso a Poznan

Infine, se state cercando una meta che sia davvero fuori dalle classiche rotte turistiche, consigliamo un weekend a Poznan, in Polonia. Benché non sia famosa come altre città polacche, come Cracovia, Poznan è il luogo perfetto da visitare se amate l’architettura, provare piatti tipici e l’atmosfera vivace che solo una città universitaria può offrire.

Tra le cose da fare non può mancare una passeggiata nella famosa Piazza del Mercato: situata nel centro storico, è il cuore pulsante della città fin dal XIII secolo. A mezzogiorno, fate in modo di trovarvi davanti all’Orologio dei Capretti, chiamato così perché, a quest’ora, i due animali appaiono dalla torretta del municipio e si scontrano l’uno contro l’altro per dodici volte al suono di un tradizionale richiamo di tromba.

E, se desiderate visitare un museo particolare, consigliamo l’Enigma Cipher Center, che racconta la storia di tre studenti polacchi di grande talento che hanno contribuito a decifrare il Codice Enigma, ponendo le basi per il futuro della tecnologia per i decenni a venire. Se avete visto il film The Imitation Game su Alan Turing sapete di cosa stiamo parlando, altrimenti consigliamo di rimediare prima di partire alla scoperta di questa splendida città polacca!

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Lo spettacolo d’amore va in scena nei nostri cieli: il bacio tra la Luna e Marte

Il mese di agosto 2025 sarà ricordato per gli spettacoli celesti più belli. Tra Perseidi, cinque fasi lunari, Venere splendente all’alba, congiunzioni e show stellari e, infine, persino il “bacio” tra la Luna e Marte. La congiunzione, non rarissima, ma incredibilmente affascinante, sarà alta nel cielo e visibile a occhio nudo nella serata del 26 agosto. Attesa da tempo dagli esperti astronomi, sarà uno show aperto a tutti.

Quando vedere il bacio tra la Luna e Marte

L’Unione Astrofili Italiani riferisce che l’evento celeste potrà essere visto a occhio nudo alla luce del crepuscolo serale il 26 agosto a partire dalle ore 20. Insieme a Marte, si potrà tentare di scorgere la stella Spica, nella costellazione della Vergine, molto bassi sull’orizzonte occidentale, che tramontano vicini al falcetto di Luna crescente.

Benché secondo l’UAI potrebbe non essere facilissimo ammirare lo show celeste, perché entrambi gli astri non sono molto alti sull’orizzonte, i cieli limpidi di alcune zone d’Italia dovrebbero comunque consentire di ammirare la loro luminosità. Lo spettacolo durerà circa un’ora. E quella del 26 sera sarà anche l’ultima congiunzione astrale di agosto, la quinta delle principali che si sono verificate nel corso del mese.

Gli orari di avvistamento nelle città d’Italia

La visibilità di questo “spettacolo d’amore”, come sempre accade con gli eventi astronomici, dipende dalla posizione in cui si trova di chi osserva, dato che orari e posizioni dei corpi celesti nel cielo non sono gli stessi ovunque. Lo spettacolo del bacio tra la Luna e Marte avrà inizio intorno alle 20 a Roma, poco dopo il tramonto. A Torino, il tramonto è atteso verso le 20.20, mentre a Brindisi è previsto poco dopo le 19.30, quindi si avranno margini diversi per osservare la compagna della Terra assieme al Pianeta Rosso.

Gli altri eventi astronomici di agosto

Oltre alla Notte di San Lorenzo, quella del 10 agosto, famosa per l’avvistamento delle stelle cadenti o Perseidi, lo sciame meteorico si è mostrato più a lungo. Secondo gli esperti, infatti, il culmine era previsto per la notte tra il 12 e il 13 agosto con il l maggior numero di meteore, quando il flusso di particelle provenienti dalla cometa Swift-Tuttle ha raggiunto la massima intensità.

Tra le particolarità di questo agosto c’è stato un fenomeno molto raro: cinque fasi lunari invece delle consuete quattro, iniziate il 1° agosto con la fase di Primo Quarto e che terminerà il 31, ancora con un Primo Quarto. Un evento poco frequente, dovuto alla particolare distribuzione temporale del ciclo sinodico della Luna, che in questo caso rientra all’interno dello stesso mese.

Lo scorso 20 agosto, l’orizzonte orientale si è animato di un “quintetto” di astri. Al centro della scena la sottile falce della Luna calante, affiancata, a sinistra, dai gemelli Castore e Polluce e, a destra, da Giove e Venere, ormai distanziatisi dopo l’incontro del giorno 12. Un momento di rara bellezza, in cui pianeti, stelle e Luna si sono uniti per realizzare un quadro perfetto, visibile alle prime luci dell’alba.

Per tutto il mese di agosto, inoltre, l’alba è caratterizzato dalla presenza di Venere. Il pianeta, spesso chiamato “Stella del mattino”, sta offrendo il periodo di visibilità più lungo dell’anno, sorgendo quasi tre ore prima del Sole. La sua luminosità intensa lo rende facilmente riconoscibile a occhio nudo, anche per chi non ha esperienza di osservazione astronomica.

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Sinner agli US Open, un oggetto (insolito) non manca mai nella valigia del campione

Jannik Sinner non è solo il numero uno del tennis mondiale: dietro il suo talento e la sua compostezza in campo si nasconde un giovane capace di sorprendere con abitudini semplici e inaspettate.

In occasione degli US Open, il campione altoatesino ha raccontato un rituale curioso che lo accompagna in ogni trasferta. Non si tratta di racchette, barrette energetiche o scarpe da tennis, ma di qualcosa che appartiene più al mondo del gioco e della fantasia che a quello dello sport professionistico.

Cosa non manca mai nella valigia di Sinner

Nella valigia di Sinner c’è sempre spazio per i LEGO. I famosi mattoncini colorati sono diventati per lui una vera e propria valvola di sfogo. Dopo ore trascorse ad allenarsi o a giocare partite di altissimo livello, il campione italiano ama mettersi comodo in camera d’albergo e dedicarsi alla costruzione di set complessi. Non è raro infatti che, durante i suoi viaggi, scelga kit sempre più grandi.

Abituato a gestire la pressione e i pensieri costanti legati alla carriera, Sinner trova nei LEGO un modo per alleggerire la mente e concentrarsi solo sul gesto creativo, accompagnato spesso da buona musica.

L’amore di Sinner per il Principato di Monaco

Quando non è impegnato nei tornei internazionali, Jannik Sinner ama trascorrere il suo tempo nel Principato di Monaco.
All’inizio, racconta, rimaneva molto affascinato dal percorso del Gran Premio di Formula 1 che attraversa le strade della città di Monte Carlo.

Oggi, invece, ha scoperto luoghi più intimi e meno conosciuti. Tra i suoi preferiti c’è un punto panoramico appena fuori dal centro, dal quale si può osservare l’intera città illuminata al tramonto.

La wish-list dei viaggi di Sinner

Nonostante i continui spostamenti in giro per il mondo, Sinner conserva una lista di mete che sogna di visitare. In cima alla sua wish-list c’è l’Islanda. È attratto dalla sensazione di diversità e unicità che questa terra trasmette.

Accanto all’Islanda c’è l’Africa, con il desiderio di vivere almeno una volta un safari. L’idea di osservare gli animali nel loro habitat naturale e di immergersi nella vastità della savana rappresenta per lui un’esperienza affascinante e completamente nuova.

Il suo interesse per i viaggi si è rafforzato anche grazie alla recente collaborazione con Explora Journeys, la compagnia di crociere di lusso che lo ha scelto come brand ambassador.

Per Sinner questa partnership non è solo un ruolo di rappresentanza, ma anche un’occasione personale: ha sempre sognato di salire su una nave da crociera e ora potrà vivere questa esperienza contribuendo anche con il suo punto di vista di atleta, dando suggerimenti su spazi per l’allenamento e soluzioni legate al benessere a bordo.

In definitiva, al di là dei trofei e dei titoli, Jannik Sinner si distingue per la capacità di trovare equilibrio nelle piccole cose. Che si tratti di un grande set LEGO da costruire, di un meraviglioso tramonto nel Principato di Monaco o di un viaggio che ancora sogna di fare, il suo segreto sembra proprio quello di saper bilanciare intensità e leggerezza.

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Stabilimenti balneari record in Italia, ma in un comune italiano il mare è “free”

In un panorama italiano sempre più dominato da stabilimenti balneari e concessioni private, emerge un caso unico e autentico: Riomaggiore, incantevole borgo delle Cinque Terre, dove il mare è davvero “free”. Qui non si paga per accedere alla spiaggia, non ci sono ombrelloni né attrezzature a noleggio e la natura è vissuta in modo genuino e senza filtri.

Riomaggiore emerge come un modello di resistenza culturale e naturale in un’Italia sempre più ingessata dalle concessioni balneari. La scelta di mantenere il mare gratuito, tra scogli e onde autentiche, valorizza un rapporto diretto con l’ambiente che può ispirare altre località italiane.

In un contesto nazionale dove fino all’70 % delle spiagge è privatizzato, il mare libero delle Cinque Terre rappresenta una boccata d’aria fresca e autentica.

Riomaggiore, il mare libero tra natura e autenticità

A Riomaggiore non troverai stabilimenti né ombrelloni a pagamento: una scelta dovuta sia alla conformazione geografica, caratterizzata da scogliere e spiagge di difficile accesso – alcune raggiungibili solo via mare – sia a una visione politica chiara.

La sindaca Fabrizia Pecunia sottolinea: “Mai pensato di dare qualcosa in concessione” e confessa che si è solo valutata l’idea di un presidio con bagnini per garantire assistenza, mantenendo sempre la filosofia del mare libero.

Chi sceglie Riomaggiore, borgo delle Cinque Terre, lo fa consapevolmente: i bagni vanno guadagnati, il contatto con l’acqua è spesso un incontro tra uomo e natura, dove bisogna fare i conti con le onde e la conformazione rocciosa.

La costa di Riomaggiore senza stabilimenti balneari

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Vista aerea di Riomaggiore

Anche le infrastrutture, come una doccia pubblica, sono state realizzate nel rispetto dell’equilibrio fra territorio e comunità, evitando impatti negativi sulle abitazioni soprastanti. Da questo punto di vista, il mare libero diventa un valore, non solo una scelta economica.

Mare autentico e accessibilità consapevole

In un’attuale contesto nazionale attraversato da rincari costanti – dove i prezzi di ombrelloni e lettini aumentano di anno in anno – Riomaggiore in Liguria rappresenta un modello alternativo fatto di fruizione autentica e accessibile.

La gratuità dell’accesso consente di abbattere un costo che pesa soprattutto sui residenti e sui visitatori che affrontano spese di trasporto e soggiorno. Questa scelta enfatizza il rapporto diretto con il mare, senza filtri o comfort artificiosi, e valorizza l’identità del territorio in modo sostenibile.

L’Italia dei record: stabilimenti balneari in crescita e coste sempre più privatizzate

In Italia, la situazione delle spiagge libere appare in costante declino. Le spiagge italiane si estendono per circa 3 400 km – corrispondenti al 41 % della costa nazionale – ma occupano solo 120 km² di superficie.

Di questi, ben 8 arenili su 10 sono in concessione, lasciando alle aree pubbliche soltanto una quota residuale. In alcune regioni come la Liguria, l’Emilia-Romagna e la Campania, la percentuale di costa occupata da stabilimenti raggiunge persino il 70%, posizionando l’Italia tra i primissimi Paesi in Europa per privatizzazione delle spiagge.

Questi numeri evidenziano quanto sia raro trovare località come Riomaggiore, dove la visione del mare libero non è solo un ideale ma una realtà concreta. In un Paese dove il 70 % delle coste è sotto controllo privato, la scelta di lasciare il mare realmente libero costituisce un atto di tutela e autenticità, oltre che di diritto di accesso.

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Non solo treni, arriva il bus notturno di lusso che collega 8 città europee

L’aereo è un buon mezzo di trasporto per muoversi velocemente, ma spesso è costoso e l’alternativa è sempre stata quella dei treni. Oggi però le cose sembrano cambiare grazie ad un bus notturno luxury che collegherà 8 città europee senza stress di bagagli con limiti di dimensioni e pesi.

A proporre il servizio è Twiliner, una sorta di “hotel itinerante” con veri letti, connessione wi-fi, prese elettriche e spazi per cambiarsi. Una piccola rivoluzione del trasporto che unisce il comfort di una cabina privata alla praticità di una partenza nel cuore delle città.

Le città europee collegate con bus notturno

Dimentichiamoci quei bus scomodi che fanno viaggiare di notte seduti per raggiungere la meta: qui si parla di veicoli a due piani che trasportano un massimo di 21 passeggeri trasformando i posti in letti veri e propri grazie a sedili completamente reclinabili.

Il risultato? Si parte di sera, ci si addormenta cullati dal viaggio e ci si sveglia in un’altra città, pronti per una nuova giornata senza jet lag e senza fatica. Un nuovo modo di viaggiare, quello a bordo di un autobus notturno, che strizza l’occhio alla sostenibilità e che sta spopolando soprattutto tra le giovani generazioni.

Twiliner bus, la rivoluzione del viaggio notturno (di lusso)

Remo Vettori

I sedili diventano letti sul bus notturno Twiliner

La prima fase del progetto punta su due itinerari che fanno già brillare gli occhi ai viaggiatori:

  • Zurigo – Basilea – Lussemburgo – Bruxelles – Rotterdam – Amsterdam
  • Zurigo – Girona – Barcellona

In pratica, un ponte notturno che collega il cuore della Svizzera con i Paesi Bassi da un lato e con la Spagna mediterranea dall’altro. Un itinerario che mette insieme affari, cultura e svago: dalle banche di Zurigo ai canali di Amsterdam, dalle piazze di Bruxelles alle ramblas di Barcellona.

Il piano è ambizioso: all’inizio le corse saranno alcune a settimana, ma già dal prossimo anno l’obiettivo è quello di garantire partenze giornaliere. L’idea di Twiliner non è solo coccolare i passeggeri. Il progetto nasce anche come risposta alla crescente attenzione per la sostenibilità.

Molti viaggiatori scelgono l’aereo per praticità, ma i voli a corto raggio sono quelli che pesano di più sull’impatto ambientale. Il bus notturno diventa così la via di mezzo perfetta: più rapido e diretto del treno, che spesso richiede prenotazioni con largo anticipo, soffre di sovraffollamento e in molti casi è più costoso di un aereo, ma anche più sostenibile e rilassante.

C’è anche un altro target a cui l’azienda guarda con attenzione: chi ha paura di volare o semplicemente non sopporta la trafila dei controlli aeroportuali.

Viaggio notturno rivoluzionato a bordo del bus Twiliner

Remo Vettori

Gli interni del bus notturno Twiliner

Quanto costerà il bus notturno di lusso

L’esperienza è luxury e si riflette sul tariffario: il biglietto da Bruxelles a Zurigo costerà circa 180 euro, ma il servizio è esclusivo, i posti sono limitati e per ogni tratta servono due autisti per garantire sicurezza e affidabilità. Insomma, è come prenotare una camera in un boutique hotel… solo che si muove e ti porta direttamente a destinazione.

Il debutto è fissato per novembre, ma le ambizioni vanno oltre. L’azienda immagina già di espandere la rete ad altre capitali europee, creando una sorta di ragnatela di linee notturne di lusso che connettano i grandi poli urbani.

Chi sogna di viaggiare in Europa non alzandosi più all’alba per un volo low cost potrebbe ottimizzare gli spostamenti in notturna con questo servizio davvero interessante.

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Emergenza a La Maddalena: sanzioni irrisorie e pochi controlli, l’arcipelago soffocato dal turismo nautico

La Maddalena è uno dei paradisi naturali più belli della Sardegna che, i viaggiatori più consapevoli, esplorano prenotando esperienze autentiche, molto spesso affidandosi a guide locali, impegnate tutti i giorni a preservarne la meraviglia. E poi ci sono i turisti che, con motoscafi, gommoni e panfili, appiccicati l’uno all’altro nelle spiagge a tutela integrale come Cala Coticcio o Cala Brigantina, decidono di violare l’ambiente, consapevoli che le sanzioni sono praticamente irrisorie e i controlli quasi assenti.

Se in Francia, un giudice ha approvato una multa di centomila euro contro un catamarano che aveva gettato l’ancora sulla prateria sottomarina davanti alle isole Riou e Plane nel Parc National des Calanques, a La Maddalena “avrebbero pagato, temo, solo 51 euro”, ha dichiarato Giulio Plastina, direttore del Parco Nazionale, al Corriere della Sera.

La bellezza de La Maddalena saccheggiata dai turisti “furbi”

L’Arcipelago de La Maddalena sta rischiando di diventare vittima di sovraffollamento e dei comportamenti illeciti da parte di molti turisti, un dettaglio che non è certamente una novità. In questa zona della Sardegna, il fenomeno dell’overtourism, soprattutto nautico, si sta trasformando in un’emergenza ambientale: sono migliaia le imbarcazioni che affollano l’arcipelago, con taxi d’acqua abusivi che sbarcano turisti sulle spiagge e maxi-yacht che ancorano a pelo dell’acqua, rovinando praterie di posidonia e causando erosione costiera e disturbo alla fauna marina.

Le conseguenze? Spiagge ridotte al minimo, come la Spiaggia del Cavaliere sull’isola di Budelli, dimezzata a causa della rimozione continua di sabbia, che nel 2022 è stata chiusa al calpestio. Tra i problemi principali ci sono le sanzioni irrisorie, appena 51 euro di multa per chi danneggia i fondali protetti, una cifra ridicola se messa a confronto con i 100.000 euro che si applicano in Francia per lo stesso reato.

Se non si interviene ora, temono esperti e istituzioni, tra 10 anni non rimarrà nulla di questa bellezza.

Le regole imposte da La Maddalena

Per l’estate 2025, l’arcipelago de La Maddalena ha introdotto nuove regole, come quella che vieta il consumo di cibo sulle spiagge. L’obiettivo è ridurre drasticamente l’abbandono di rifiuti, che non solo deturpano l’ambiente, ma attirano anche animali come i cinghiali, la cui presenza è in aumento e crea squilibri nell’habitat. Per lo stesso motivo, è ora obbligatorio usare teli mare o stuoie per sedersi sulla sabbia, in modo da contrastare l’erosione e la dispersione causate dal calpestio diretto di migliaia di visitatori.

Inoltre, le unità da diporto di qualunque tipologia, dalle 21:00 alle 8:00, devono rispettare il divieto di ancoraggio in tutta l’area marina ricadente nella giurisdizione del parco. La sosta in orario notturno è consentita esclusivamente alle unità da diporto di proprietà di cittadini residenti nel comune de La Maddalena, purché siano dotate di servizi di bordo con casse di raccolta liquami.

Infine, un altro punto chiave del piano riguarda il coinvolgimento degli operatori turistici, che avranno il ruolo di “ambasciatori delle regole”. Questo approccio mira a superare la logica dei divieti imposti dall’alto, trasformando la protezione dell’arcipelago in una missione condivisa tra enti, residenti e visitatori.

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La compagnia aerea che introduce il secondo biglietto per i passeggeri con corporatura più grande

Non è la prima volta che i passeggeri con una corporatura più grande si trovano a dover affrontare costi aggiuntivi per poter volare, una pratica che da anni solleva preoccupazioni di discriminazione. I gruppi per i diritti dei passeggeri ricordano infatti che la scienza ha ormai superato l’idea semplicistica dell’obesità come mera scelta individuale. L’ultima compagnia a finire al centro del dibattito è Southwest Airlines, colosso low-cost statunitense noto finora per le sue politiche considerate tra le più inclusive del settore.

Pensate che, nel 2023, un video su TikTok divenne virale grazie a un’influencer americana, che si autodefinisce “fat solo traveler”, dove raccontava come Southwest fosse l’unica compagnia aerea che permetteva di prenotare un secondo posto senza costi aggiuntivi, anche sui voli al completo.

Dal 27 gennaio 2026, l’azienda cambia registro e comincerà a richiedere a chi necessita di più spazio a bordo l’acquisto obbligatorio di un secondo biglietto, senza alcuna garanzia di rimborso. Una svolta che non solo ridisegna le regole del viaggio aereo, ma che apre interrogativi più ampi sul diritto all’accessibilità, sull’equilibrio tra esigenze economiche e inclusione e sul futuro stesso della cultura del volare.

Le nuove regole per i passeggeri con una corporatura più grande

Fino a oggi, la compagnia aerea Southwest Airlines era considerata un’eccezione nel panorama del trasporto aereo: i passeggeri con corporatura più grande potevano richiedere un secondo posto anche all’ultimo momento, in aeroporto, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di rimborso se il volo non era al completo. Questo scenario cambierà a partire dal 27 gennaio 2026, quando il sedile aggiuntivo dovrà essere acquistato in anticipo e potrà essere rimborsato solo a determinate condizioni: che il volo non sia pieno e che i due biglietti appartengano alla stessa classe tariffaria.

Una stretta che potrebbe pesare in modo significativo, soprattutto se si considera che, secondo i dati ufficiali, circa il 74% della popolazione adulta statunitense rientra oggi nelle categorie di sovrappeso od obesità. La decisione ha immediatamente scatenato reazioni contrastanti: la National Association to Advance Fat Acceptance, organizzazione che difende i diritti delle persone con obesità, ha parlato di misura discriminatoria, sottolineando come il provvedimento non solo imponga un onere economico aggiuntivo, ma contribuisca anche a rafforzare la stigmatizzazione di una fascia già vulnerabile della popolazione.

Dall’altro lato, però, c’è chi accoglie con favore la nuova policy. Diversi sondaggi condotti negli ultimi anni mostrano infatti un’opinione pubblica divisa: circa il 46% dei viaggiatori si dichiara favorevole a tariffe maggiorate per chi supera una certa soglia di peso (130 kg per gli uomini, 100 kg per le donne), mentre il 37% ritiene giusto che l’acquisto del secondo posto sia automatico qualora non si riesca a rientrare nei confini di un singolo sedile.

Le misure adottate da altre compagnie aeree

Southwest Airlines non è l’unica compagnia aerea ad aver implementato politiche specifiche per i passeggeri con corporatura più grande. Air France, per esempio, offre un 25% di sconto sul secondo posto acquistato in cabina Economy, con esenzione da tasse aggiuntive. Il rimborso è previsto solo se il volo non è al completo e se i due biglietti appartengono alla stessa classe tariffaria.

Ryanair, invece, richiede la prenotazione anticipata di un posto aggiuntivo per motivi di spazio, identificato come “comfort seat”, mentre American Airlines richiede ai passeggeri che necessitano di più spazio di acquistare un secondo posto.

Tutte politiche che evidenziano un panorama variegato e in evoluzione, dove le compagnie aeree cercano di bilanciare esigenze economiche e diritti dei passeggeri sollevando, in molti casi, interrogativi sul futuro dell’inclusività nel trasporto aereo e sulla necessità di standard più chiari e uniformi.