Esiste di un angolo d’Italia dove la natura non si mostra, ma si impone. Parliamo della Cascata del Sasso (chiamata anche Balza del Metauro), meraviglia che prende vita tra le colline marchigiane in cui l’acqua cade, romba e scolpisce. È, infatti, la cascata più imponente delle Marche e una delle più vaste dell’Italia centrale, ma nonostante la sua grandezza resta piuttosto fuori dai radar del turismo mordi e fuggi.
Dove si trova la Cascata del Sasso
La Cascata del Sasso si trova nel territorio di Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro e Urbino, nel cuore delle Marche più autentiche. Siamo a poca distanza dai confini con Umbria e Toscana, in una zona dove le strade si intrecciano tra colline tranquille, boschi fitti e borghi che raccontano secoli di storia.
Ed è proprio in questo paesaggio che prende forma la cascata, con il suo salto d’acqua imponente alto fino a 15 metri e largo oltre 50 (che in piena diventa persino il doppio) e un fragore che si fa sentire ben prima di arrivare al suo cospetto.
Cosa fare in estate alla Cascata del Sasso
In estate, la Cascata del Sasso si rivela un’oasi fresca e rigenerante, il top per chi cerca un mix di natura autentica, avventura leggera e qualche momento di relax lontano dal caos. A disposizione dei visitatori ci sono diversi sentieri da trekking, piacevoli camminate immerse nel verde tra querce, faggi e qualche macchia di leccio.
Il percorso più frequentato parte da un piccolo parcheggio vicino a Sant’Angelo in Vado, piuttosto semplice da seguire grazie alle indicazioni che sono ben visibili. In circa una ventina di minuti si raggiunge un belvedere da cui si può ammirare la cascata in tutto il suo splendore, un posto perfetto per scattare foto che resteranno nel cuore.
Ma ciò che conquista davvero i visitatori, soprattutto nelle giornate calde, è la possibilità di tuffarsi nelle piscine naturali create dal fiume Metauro ai piedi della cascata stessa. L’acqua, piuttosto fresca, è l’ideale per rigenerarsi dopo la camminata e godersi un momento di puro relax.
Per chi ama esplorare, è decisamente consigliato il sentiero che continua lungo il fiume, verso piccoli angoli meno frequentati dove il Metauro forma altre piscine naturali e passaggi rocciosi che sembrano creati apposta per arrampicate e brevi avventure. È un modo interessante per allontanarsi un po’ dalla folla senza andare troppo lontano, e magari trovare un posto tutto per sé dove leggere o semplicemente ascoltare il vento tra le fronde.
La mattina presto o il tardo pomeriggio sono i momenti in cui la luce gioca con le gocce d’acqua creando arcobaleni e riflessi unici, e la temperatura è più mite. Il consiglio è infatti quello di evitare le ore centrali, soprattutto nei weekend.
Infine, dopo una giornata tra tuffi e camminate, non mancate di fare una sosta a Sant’Angelo in Vado, piccolo borgo famoso per il suo tartufo bianco e per le osterie dove si cucina ancora come una volta.
Cosa fare in inverno alla Cascata del Sasso
La Cascata del Sasso regala numerose soddisfazioni anche in inverno, ovvero quando si trasforma in un luogo magico e sorprendente, lontano dai soliti percorsi affollati. Anche se la stagione fredda riduce le possibilità di balneazione, il paesaggio acquista una bellezza tutta sua, con le rocce umide illuminate da una luce morbida e l’acqua che scorre lenta, a tratti ghiacciata (anche se raramente), creando sporadicamente affascinanti cristalli di ghiaccio e piccole stalattiti naturali sulle pareti rocciose.
Le temperature più basse, soprattutto nelle mattine limpide, donano all’aria una freschezza frizzante che rinvigorisce ogni camminata, rendendo il percorso verso le cascate un’esperienza intensa e rigenerante.
I sentieri, generalmente ben tenuti, si coprono di foglie secche e qualche volta di neve, a seconda dell’inverno, e camminare tra gli alberi spogli regala una vista più aperta e panoramica, con scorci sul fiume Metauro che in inverno si fa più lento e maestoso. Questo è il momento ideale per gli appassionati di fotografia naturalistica, che possono catturare giochi di luce, riflessi e la natura in una veste più rarefatta.
In inverno, visitare la Cascata del Sasso richiede qualche accorgimento in più. È infatti consigliato vestirsi a strati, indossare scarpe impermeabili con una buona suola e fare molta attenzione. Il motivo di tutto ciò è piuttosto semplice: il terreno può essere scivoloso e, se fa particolarmente freddo, l’eventuale ghiaccio presente vicino ai bordi della cascata può diventare insidioso.
Per chi ha voglia di esplorare oltre, i sentieri che costeggiano il Metauro offrono scorci spettacolari su vallate e colline che, nei giorni più gelidi, si tingono di bianco. Con un po’ di fortuna, si possono scorgere anche tracce di animali selvatici, come caprioli e volpi, che si aggirano in cerca di cibo.
E chi non teme le basse temperature può dedicarsi a un picnic davanti alla cascata. Basta avere con sé una coperta, una bevanda calda e magari un dolce locale per trasformare una semplice pausa in qualcosa di speciale. L’importante, tuttavia, è arrivare ben attrezzati perché il gelo e l’umidità della zona non perdonano.
Dopo la camminata, il borgo di Sant’Angelo in Vado offre rifugio e ristoro con le sue trattorie in cui assaggiare piatti tipici di montagna, come zuppe fumanti e carni stufate, il top per scaldare il corpo dopo il freddo dell’esterno.
Come arrivare
Per raggiungere la Cascata del Sasso si parte da Sant’Angelo in Vado, seguendo le indicazioni locali che portano verso la zona industriale, a circa un chilometro e mezzo dal centro. Il tragitto è ben segnalato, ma munirsi di una mappa o GPS può essere utile, soprattutto nei tratti più immersi nella vegetazione.
Se si sceglie l’auto, occorre oltrepassare il centro abitato e seguire i cartelli per la cascata, grazie ai quali si arriva facilmente a un piccolo parcheggio situato vicino all’inizio del sentiero. Da lì, con una camminata di più o meno 20-30 minuti, si raggiunge la cascata percorrendo un sentiero semplice e immerso nel verde.
Per chi preferisce i mezzi pubblici, arrivare non è impossibile, ma richiede un po’ di pianificazione: dalla stazione ferroviaria più vicina, quella di Fano, si può prendere un autobus o un taxi fino a Sant’Angelo in Vado, e da lì si può proseguire. È una buona norma informarsi in anticipo sugli orari, perché le corse possono essere limitate (specialmente fuori stagione).